«Il Signore Dio prese l uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse»

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "«Il Signore Dio prese l uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse»"

Transcript

1 «Il Signore Dio prese l uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse» se» (Gen 2,15) LAVORO E FESTA NEL LIBRO DELLA GENESI DON MARCO SETTEMBRINI (FACOLTÀ TEOLOGICA DELL EMILIA ROMAGNA F.T.E.R. BOLOGNA) Modena Centro Famiglia Nazaret

2 LA FESTA E IL PRIMO RACCONTO DI CREAZIONE GEN 1 In un primo momento faremo una riflessione su Gen 1, unitamente ad un discorso sulla festa. Commenteremo poi Gen 2, mettendo a fuoco il tema del lavoro. Infine, nella terza relazione, considereremo come nella creazione subentra il peccato. Percorreremo Gen 3-11, per poi soffermare lo sguardo su Abramo, che è chiamato proprio in tale contesto. 1. PREMESSA La Scrittura è stata trasmessa grazie a delle scuole. Infatti, nell antico Israele la Scrittura va crescendo e maturando nei circoli degli scribi e nelle scuole antiche. La Scrittura che oggi noi abbiamo è innanzi tutto un condensato di sapienza: viene trasmesso e insegnato ciò che è utile e che serve. Oggi è possibile scrivere e pubblicare tutto ciò che si vuole su internet, lasciando così traccia di o- gni frase. Bisogna pensare che, invece, la Bibbia è proceduta grazie ad una trasmissione di circa anni. Dunque non è un fatto scontato che questo libro sia giunto fino a noi. A noi è arrivato poiché, generazione dopo generazione, si è ritenuto di trovare qui dentro parole importanti, che danno luce e spiegano qualcosa della vita umana. Quindi la Bibbia, il Pentateuco (in modo particolare le sue prime pagine, che stiamo per affrontare) sono parole sapienti, che possono fornire un orientamento nella vita e nella quotidianità. Cominciamo leggendo Gen 1. «[1,1]In principio Dio creò il cielo e la terra. [2]La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. [3]Dio disse: Sia la luce!. E la luce fu. [4]Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. [5]Dio chiamò la luce giorno mentre chiamo le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo. [6]Dio disse: Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque. [7]Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. [8]Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno. [9]Dio disse: Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l asciutto. E così avvenne. [10]Dio chiamò l asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. [11]Dio disse: La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie. E così avvenne. [12]E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. [13]E fu sera e fu mattina: terzo giorno. [14]Dio disse: Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni [15]e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra. E così avvenne. [16]E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. [17]Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra [18]e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. [19]E fu sera e fu mattina: quarto giorno. [20]Dio disse: Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo. [21]Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e 2

3 brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. [22]Dio li benedisse: Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra. [23]E fu sera e fu mattina: quinto giorno. [24]Dio disse: La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie. E così avvenne. [25]Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. [26]Dio disse: Facciamo l uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra. [27]E Dio creò l uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. [28]Dio li benedisse e disse loro: Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra. [29]Dio disse: Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero, che produce seme: saranno il vostro cibo. [30]A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. [31]Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno. [2,1]Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. [2]Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. [3]Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando. [4a]Queste sono le origini del cielo e della terra, quando vennero creati» (Gen 1,1-2,4a). 2. UNA CREAZIONE ORDINATA Come si avverte, è una lettura ripetitiva. Si tratta di una lettura che vuole essere solenne e quindi suggerisce la solennità del passo cadenzato di una processione. Il suo scopo non è quello di intrattenere con la varietà degli interventi, bensì vuole suggerire il senso di un passo che trasmette la stabilità della presenza di Dio e che rimanda a qualcosa di sacro. Questo testo proviene dalla cosiddetta tradizione sacerdotale dell Antico Testamento (AT). È una tradizione che si sviluppa intorno al culto (come si può facilmente immaginare dall aggettivo sacerdotale ) e che si cura di descrivere con minuzia i particolari della liturgia. Quindi si esprime in questo modo, cercando di aiutare a capire che il mondo è fatto secondo differenze (ogni cosa è fatta «secondo la propria specie»: ogni cosa è al suo posto prestabilito, è ordinata). La ripetizione nell esposizione vuole proprio suggerire tale idea: il mondo in cui viviamo è ordinato. Il mondo è ordinato e non è caotico. Si tratta di una questione importante, poiché probabilmente questo testo emerge quando Gerusalemme è stata colpita dall esercito babilonese, che l ha distrutta, e il tempio è stato profanato (586 a.c.). Quindi molti lamentano che le fondamenta del mondo sono state scosse: il luogo della presenza di Dio è stato profanato; gli Ebrei in quel momento sono dispersi e sono in un numero irrisorio; i giovani sono stati uccisi; regnano il disordine e il caos. Alle persone che per le strade diffondono tali idee, l autore sacro risponde che, invece, il mondo è ordinato. Affermare che il mondo è ordinato significa sostenere che il mondo segue ancora un binario stabilito da Dio. Per quanto sembri vincere il caos, in realtà il Signore ha stabilito la terra e ogni cosa. 3

4 Quindi la creazione è descritta con atti solenni e decisivi, che vanno a ritagliare il posto per tutto ciò che esiste. 3. UNA CREAZIONE FATTA BENE Tutto procede per separazione. Prima è tutta acqua; poi il Signore stabilisce il firmamento, che è qualcosa di fermo (come suggerisce lo stesso vocabolo firmamento in italiano), di molto robusto. Il vocabolo ebraico tradotto con «firmamento» significa (metallo) battuto : indica una volta robustissima che deve trattenere le acque superiori, tenendole separate da quelle inferiori (v. 6). Dunque all inizio c è solo acqua, c è il caos. Poi il Signore interviene con una prima divisione: separa delle acque da altre acque. Alla domanda perché il cielo sia azzurro, gli antichi rispondono che è azzurro poiché lassù ci sono delle acque. Acque che non cadono in quanto sono appunto trattenute da quella volta robustissima, che impedisce alle acque superiori di ricongiungersi con le acque inferiori, evento che causerebbe la distruzione. Questa è una prima divisione (v. 7). Poi il Signore continua a separare: concentrandosi sul piano inferiore, separa le acque, raccogliendole in un posto, affinché possa emergere la terraferma (v. 9). Dopo il Signore separa ulteriormente ciò che abita la terraferma, stabilendo prima una porzione dell ambiente per la vegetazione e poi l habitat per i rettili (vv ); mette i mostri marini nelle acque (vv ); stabilisce i quadrupedi (vv ). In tal modo sia le piante, sia tutti gli animali (gli insetti, i quadrupedi, i cetacei), si sviluppano ciascuno «secondo la propria specie». Quindi tutto è ordinato. Ci sono gli alberi, nella molteplicità delle loro specie, che si moltiplicano. Essi contengono semi, che producono alberi, che producono frutti, che producono altri semi, che producono ancora alberi, ecc. Poi ci sono gli animali, che si riproducono ognuno secondo la propria specie. Tutto è ordinato. Una tale insistenza sull ordine è ben comprensibile sullo sfondo di un popolo che è disorientato e che si chiede chi governi la terra e chi governi la storia. Infatti in quel momento storico non c è più un re in Israele e Dio sembra essere scomparso: il suo tempio è stato distrutto. Allora pare proprio esserci disordine. Nei libri di Isaia e Geremia si trova lo stesso lamento. Geremia guarda la terra ed ecco non c è più, è tutta caos (ad esempio, Ger 4,23). L espressione che si legge al v. 2: «La terra era informe e deserta» si ritrova nei profeti che descrivono la situazione di un paese distrutto dal passaggio degli eserciti nemici, che passando devastano, lasciando il paesaggio dietro di loro come informe e deserto. Allora si vede che questo passo di Genesi racconta degli inizi e tratta di tempi lontani, per parlare in realtà delle situazioni più drammatiche della nostra vita. Quando Israele racconta che «la terra era informe e deserta», afferma pure che il suo Dio è il Creatore e che Egli agisce esattamente quando la terra sembra essere «informe e deserta». È un metodo di presentare le cose frequente nella Bibbia. È impiegato molto spesso nella stesura dei racconti delle Sacre Scritture. Si parla di epoche molto lontane, remotissime, per parlare in realtà dell oggi. Si scelgono epoche passate affinché chi legge possa esprimere un giudizio; poi, riflettendoci sopra, per il lettore è possibile notare come nell attualità si sia nella stessa situazione. È lo stesso meccanismo della parabola. Come esempio, si può ricordare ciò che narra il profeta Natan al re Davide: «C era un uomo che era ricchissimo e che aveva tante greggi e tanti armenti. Un giorno ricevette degli amici e, per imbandire la tavola per loro, anziché uccidere uno dei suoi innumerevoli capi di bestiame, andò a prendere l unica pecorella del suo vicino di casa poverissimo, che aveva in quella pecorella l unico sostentamento». Al sentire ciò il re Davide si indigna: «Quell uomo deve risarcire quattro volte tanto e deve essere messo a morte». Il profeta gli risponde: «Sei tu quell uomo». Infatti Davide si è comportato nello stesso modo: aveva un harem, ma è andato a prendere l unica moglie di un suo generale, Uria l Hittita (2 Sam 11). 4

5 Anche Gesù, quando parla del regno dei cieli, propone delle parabole, ossia delle storie che sembrano essere molto lontane e non avere a che fare nulla con l attualità. Invece, se si riflette bene su di esse, si capisce che in realtà Gesù vuole parlare di noi, e di Dio nella nostra vita. In Gen 1-12 si trovano come delle grandi parabole. Non bisogna essere presi dalla preoccupazione di capire come tali racconti si armonizzino con le teorie scientifiche del Big bang o dell evoluzionismo; oppure di comprendere dove si possano fissare nella storia personaggi quali Adamo, Noè, ecc. La Scrittura non vuole che il lettore di oggi si ponga tali questioni. Invece questi capitoli offrono delle parabole, dei racconti, che sembrano parlare di epoche remotissime (si narra addirittura dell inizio dei tempi!), ma in realtà lo fanno per parlare di noi oggi davanti a Dio. Si parla della creazione del mondo, cioè dell inizio assoluto, per parlare del VI secolo a.c., in cui Gerusalemme viene distrutta. In questo procedimento si parla di un tempo in cui c erano il caos e la morte, per parlare del tempo attuale, in cui talvolta ci si sente disorientati e in cui viene da sospettare che Dio si sia ritirato, poiché le risorse odierne invecchiano e si stancano. Se c è la tentazione di ritenersi nel deserto, la Scrittura risponde ricordando che il Signore, sin dalla prima pagina, è esattamente Colui che agisce nel deserto ed è Colui che agisce nel tempo del caos. Allora si vede come Dio anche in questa epoca intervenga e crei ordine. Dio vuole creare la vita piena: vuole che il mondo goda di una vita piena. Talvolta l uomo ha il sospetto che la vita gli scappi dalle mani, perché i giorni da un lato sono lenti, mentre dall altro scorrono rapidissimi, così come gli anni. La vita sembra essere molto debole, perché ci sono le incomprensioni, le malattie, la fatica, ecc. Allora viene da domandarsi se Dio ci abbia dato la vita piena oppure la vita debole. Questo testo afferma che la vita è veramente vita, poiché non soltanto ci sono gli alberi, ma sono alberi che portano dei frutti che contengono dei semi. Quindi sono degli alberi destinati a produrre tanti altri alberi. La stessa cosa vale per gli animali. Non è che il Signore ha fatto molti animali, che poi, nel corso della storia, si esauriranno. Invece Dio ha fatto animali sani, capaci di riprodursi, quindi ha voluto animali per sempre. Inoltre ha creato l uomo e la donna capaci di riprodursi, affinché ci siano sempre uomini e donne. Questo testo insegna che Dio vuole la vita e vuole che la vita sia vita. Non vuole che l uomo abbia il terrore che la vita gli stia sfuggendo tra le dita. Invece questa è vita che sarà molto di più, crescerà, perché Dio vede che «tutto è buono». La ripetizione dell espressione: «E Dio vide che era cosa buona» rivela che ciò che Dio fa è sano. Cosa significa che gli animali «sono buoni»? Significa forse che non azzannano? No, significa che sono robusti. L aggettivo «buono» si trova spesso nella Sacra Scrittura. Ad esempio, la casa «buona» è la casa solida, con delle fondamenta profonde; l albero «buono» è quello che produce tanti frutti; la mucca «buona» è la mucca che partorisce vitelli e che dà tanto latte. Pertanto la ripetizione dell espressione: «E Dio vide che era cosa buona» indica che la creazione è robusta, è fatta bene. Dio si compiace di quello che c è, perché è robusto. Chi ascolta ha bisogno di sentirsi dire tutto ciò e l autore sacro lo ha scritto proprio perché i suoi contemporanei avevano bisogno di sentirselo ripetere e perché noi abbiamo bisogno di sentircelo ricordare: la creazione è buona, è robusta, sta in piedi, perché Dio l ha fatta bene. 4. UNA PAROLA CHE CREA Si trova poi un altra ripetizione. Si può notare che Dio crea parlando. La frase «Dio disse» ricorre 10 volte. Si tratta di un numero pieno: 10 sono le dita delle mani; inoltre 10 sono i comandamenti. Come fa Dio a creare? Lo fa parlando. Allora a chi legge viene l idea di dover ascoltare la parola di Dio. Perché, quando ascolta la parola di Dio, l uomo in qualche modo prende vita. La parola di Dio dà luce agli occhi e dà pace. Nel Nuovo Testamento (NT) si legge che le Scritture sono date per la nostra consolazione (Rm 15,4). Se, per caso, la speranza dentro di noi va rattrappendosi, si può prendere l uso di leggere le Scritture. Naturalmente bisogna cominciare dalle pagine più comprensibili ed eventualmente ci si può far guidare, in quanto la Scrittura è sempre stata insegnata, tanto 5

6 che in Israele è trasmessa all interno delle scuole. Bisogna cercare dei maestri e poi leggere la Scrittura e si noterà che, più si legge la Scrittura, più si è consolati. Dio crea parlando. Quindi l uomo ha bisogno di ascoltarlo, poiché, quando si espone alla sua voce, riceve vita. Dio parla e Dio fa. Se da un lato si legge: «Dio disse», dall altro si trova: «Dio fece». Ad esempio: «Dio disse: Sia il firmamento» e «Dio fece il firmamento». Che Dio dica qualcosa o che la faccia, è la stessa identica cosa, poiché Egli è fedele alla sua parola e ciò che dice lo compie. Questo è molto bello poiché, nella nostra vita di fede e di preghiera, sarà capitato di essere stati colpiti da una parola o da un intuizione. Ed allora bisogna essere consolati dal pensiero che Dio non dimentica ciò che dice, bensì lo porta a compimento. Dio dice e realizza. 5. LA LUCE SORGENTE DI VITA (VV. 3-5) Adesso guardiamo il modo in cui Dio vuole la terra. Innanzi tutto Dio vuole la luce: «Dio disse: Sia la luce». Questo è caratteristico. Il v. 3 vuole subito scoraggiare dal trovare una cronaca esatta di fatti. Qui l autore sacro non vuole spiegare come è avvenuta la creazione nei suoi dettagli, bensì vuole illustrare il senso della creazione. Infatti verrebbe da domandarsi come sia possibile che Dio crei la luce prima di mettere il sole, la luna e gli altri astri. L autore vuole subito disorientare il lettore. Il racconto della creazione non deve essere preso alla lettera. Dio ordina: «Sia la luce». Se una persona dovesse dire chi è Dio, potrebbe andare a spulciare le pagine della Bibbia. Forse alla memoria torna il Prologo di Giovanni: «Dio è luce» (cf. Gv 1, ). In effetti l AT scrive che Dio abita una luce inaccessibile; lo ripete anche Paolo in 1 Tm 6,16. Il Sal 104,2 recita che «Dio si ammanta di luce come di un mantello»; è più prudente. Invece Gv scrive proprio: «Dio è luce» (1 Gv 1,5). L AT esita a usare la formula: «Dio è». Però osa: «Dio si veste di luce»: affermare che qualcuno «è vestito» significa indicare la sostanza di quella persona. Nell antico Israele una persona si riconosceva dall abito, che rivelava l identità della persona che lo indossava. Qui si proclama che la luce è l abito di Dio. Affermare che «Dio è luce» è un modo per rivelare qualcosa della natura di Dio. Egli è come luce, poiché la nostra vita viene dalla luce. Tanto che pure il nostro umore dipende dalla luce. Ad esempio, quando c è la nebbia, si è più depressi. Dunque dalla luce viene la nostra felicità, essa incide sul nostro umore. Ma anche molto di più: è grazie alla luce che crescono le piante, che si fortificano le nostre ossa, che c è la nostra vita. Senza luce non c è la vita. Allora la frase: «Dio è luce» significa che Dio è sorgente di vita. Inoltre, grazie alla luce, l uomo trova sicurezza: non ha paura ad esempio di camminare per una strada. Invece camminare al buio può riempirlo di angoscia, per tutti i pericoli che potrebbero esserci. Alla luce si trova la quiete, è possibile incontrare persone, ci si riconosce nei volti e si dialoga. Allora Dio è Colui che consente la vita, le relazioni. Dunque vuole, innanzi tutto, che nella terra, nella creazione ci sia luce, cioè sia possibile trovarlo. Per trovare Dio, non bisogna fare chissà quali viaggi, ma è sufficiente tenere un occhio aperto nel proprio ambiente, nella propria terra, nel proprio luogo di lavoro. Nella creazione c è la luce, c è qualcosa di Dio; nella creazione si trova Dio. Dio si lascia cercare e vuole trovare l uomo dove si trova. 6. IL SABATO GIORNO DELLA FESTA (VV ) Dunque c è la luce. Poi c è una cosa importante, che avviene nel quarto giorno, che è ancora un giorno in cui c è luce. Il quarto giorno trova un risalto speciale, in quanto è quello centrale tra i 7. In questo giorno il Signore fissa due lampadari, uno grande e uno piccolo, il sole e la luna, ed anche 6

7 gli astri, al fine di regolare il tempo. Infatti il calendario liturgico dell antico Israele dipendeva dal sole e dalla luna, ad esempio nel calcolare la Pasqua. Dunque si parla degli astri per parlare dell importanza delle feste, che convocano tutti i figli di Israele nel tempio. C è la creazione con la luce, che è segno della presenza di Dio. E quand è che la persona gusta la presenza di Dio in modo speciale? Quando è festa, quando entra nel tempio perché è un giorno sacro. Si ritrova l importanza della festa anche guardando ciò che è riservato al settimo giorno, il Sabato, che è proprio il giorno in cui si sospende ogni attività umana, perché il cuore ha bisogno di incontrare Dio, ha bisogno di fare festa. Si potrebbe sostenere che il vertice della creazione è la nascita dell uomo. Ciò è sì vero, ma non del tutto, in quanto l uomo non è creato il settimo giorno, bensì il sesto. E lo è in vista di un settimo giorno, che è il giorno in cui l uomo incontra Dio. Infatti nel libro dell Esodo si legge: «Nel settimo giorno Mosè entrò nella nube sul monte Sinai» (Es 19). Il numero 7 è un numero importante, che rivela qual è il vertice della creazione. Ormai la creazione è completa: ci sono gli alberi, gli animali, l uomo e la donna. Però tutto ciò deve confluire nel Sabato, il giorno in cui non si lavora, poiché si entra al cospetto di Dio. La festa è l ambito in cui l uomo torna a farsi le grandi domande: perché lavorare? Perché c è tutto ciò che ci circonda? Tutto è dato all uomo affinché egli possa viverlo davanti a Dio, affinché possa ritrovarlo in Dio. L importanza della festa è suggerita da ciò che è descritto nel primo, nel quarto e nel settimo giorno. Nei punti cruciali della settimana della creazione si trova un riferimento a Dio nella luce, che è ciò che Lo contraddistingue; negli astri, che indicano quando l uomo deve andare nel tempio a fare festa; nel Sabato, che è un tempo speciale, poiché è il tempo propizio per incontrare Dio. Quando si legge che «Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò» (2,3), bisogna intendere che ci sono sì i momenti e i giorni. Però questo giorno è sacro, è consacrato; significa che è un giorno di Dio. Così come nel tempio quando si consacra qualcosa lo si dona al tempio, allo stesso modo Dio sancisce che questo giorno è suo. Il Sabato è un giorno particolare e, essendo consacrato, comunica qualcosa di Dio. Si vede che non è l uomo che rinuncia a lavorare e che organizza una festa, bensì è Dio che stabilisce che sono giorni speciali, giorni nei quali all uomo è concesso di ritrovarlo. Quindi in quei giorni l uomo può finalmente restare davanti a Lui e così ritrovare sé stesso. Nel sesto giorno si racconta che l uomo è creato «ad immagine e somiglianza di Dio». Quindi il settimo giorno è il momento in cui l uomo, finalmente, ritrova Qualcuno che è come lui, trova Qualcuno con cui si può intrattenere. Forse tutto ciò può sembrare paradossale, però la Scrittura rivela che Colui a cui ogni persona assomiglia di più è Qualcuno che la intende meglio di chiunque altro, Qualcuno che la ascolta perfettamente. Ciò perché non soltanto Dio interpreta bene le parole che ogni persona dice, ma anche perché le legge nel cuore. Dio è la persona a cui ognuno assomiglia più di ogni altra. Dunque ogni uomo trascorre la settimana con delle persone con le quali si capisce con alterne fortune. Poi arriva finalmente il giorno in cui si incontra con Colui che lo conosce bene. Ed è Dio, che l uomo incontra di Sabato. 7. LA CREAZIONE DELL UOMO (VV ) Abbiamo parlato di questa somiglianza, perché nel sesto giorno si legge che «Dio creò l uomo. Lo creò maschio e lo creò femmina». Anche questo è un punto che deve disorientare, in quanto qui si narra che Adamo ed Eva sono creati insieme, mentre subito dopo, in Gen 2, si legge che prima viene creato Adamo e poi Eva. Sì, perché l autore sacro vuole scompigliare i calcoli: non vuole che il lettore prenda nulla di tutto ciò alla lettera. Quindi narra le cose in contraddizione. Prima racconta che c è la luce, poi che c è il sole; prima che l uomo e la donna sono nati insieme, poi che prima è nato l uomo e in seguito la donna. Tutto ciò affinché il lettore non voglia cercare di ricostruire dei fatti, che non sono trasmessi né rivelati. Dio non ha descritto ciò che ha fatto in origine, non ha dato il resoconto dell origine della storia. Pertanto non bisogna cercarlo nella Bibbia. Invece nella Bibbia c è il senso. 7

8 Dio ha creato l uomo «maschio e femmina» e «a nostra immagine e somiglianza». In quest ultima espressione si trova qualcosa di simile a ciò che si legge in 1 Re 22, in Isaia 6, in Giobbe 1. Si può immaginare che qui si parla di Dio che è circondato dalla sua corte. Egli è il re del cielo e, così come i re sulla terra hanno i loro ministri attorno, allo stesso modo anche Dio è circondato dai propri angeli. Ed è parlando con essi che spiega: «Ora facciamo qualcuno a nostra immagine e somiglianza». Infatti nella Bibbia gli angeli, quando appaiono, hanno sembianze umane. Così è, ad esempio, in alcuni capitoli di Daniele (ad es.: 3,92; 4,10), di Ezechiele (ad es.: 1,5; 9,2; 40,3). Così anche il Salmo 8: «Cos è l uomo perché te ne ricordi, il figlio dell uomo perché te ne dia pensiero? Lo hai fatto poco meno degli angeli» (cf. Sal 8,5-6). Dunque gli esseri umani assomigliano agli angeli. Nel libro di Daniele, quando arriva l angelo Gabriele, si legge che aveva voce di uomo, aveva fattezze di uomo. Ciò proprio perché gli esseri umani sono stati fatti come gli angeli. Addirittura Dio, quando lascia intravvedere qualcosa della sua gloria in Ezechiele 1, contiene delle figure umane. L uomo può intendere Dio, in quanto è fatto come Lui. Quindi si descrive una somiglianza esteriore. Si afferma che gli esseri umani sono fatti così, perché gli angeli sono fatti così, al fine di insegnare che esiste una affinità profonda ed intima. Allora la festa è il momento in cui gli uomini finalmente, nel giorno di Sabato, nel giorno della festa, ritrovano Dio. Ritrovando Colui che finalmente lo intende, lo conosce e lo ama, l uomo sospende ogni altra cosa, perché essa è meno importante di Lui. Dunque la festa è il tempo della pace davanti a Dio. 8. IL LAVORO E LA FESTA Il comandamento del Sabato ritorna in Es 20 e in Dt 5, ossia nella lista dei Dieci comandamenti, e poi in tanti altri punti della Scrittura. Nei punti in cui si trova il precetto dell osservanza delle feste, il comandamento del Sabato si trova esplicitato in senso per nulla legalistico. Non è un precetto come un altro. Quindi nel giorno di Sabato non bisogna compiere una determinata serie di azioni, perché è un tempo particolare. Se durante la settimana, l uomo può finire per pensare che le cose vanno avanti perché egli le fa, ossia l uomo vive grazie al proprio lavoro, c è un giorno in cui non deve lavorare, perché deve ragionare su ciò che fa e capire che lavora unicamente poiché Dio gli dà la forza. Ad esempio, se è l uomo che semina, è però Dio che manda l acqua dal cielo, che consente la crescita e che fa sì che germinino i frutti. L uomo lavora perché Dio gli dà l energia. Pertanto, in profondità, l uomo vive non perché egli stesso si dà la vita, bensì perché Dio gli dà la vita. Per tale motivo l uomo ha bisogno di sospendere l attività non per ascesi, bensì perché ha bisogno di scoprire la radice delle cose, il motivo dell attività. L uomo deve riscoprire che non vive per lavorare, bensì lavora per vivere. Il lavoro non è fine a sé stesso. Quindi la vita va avanti, ma il lavoro si può fermare, affinché l uomo non rischi di diventare schiavo del lavoro. Il lavoro dà dignità all uomo. Pertanto bisogna adoperarsi affinché ci sia occupazione, affinché i giovani possano trovare uno sbocco. È forte la depressione che prende molte persone che non possono esprimersi nel lavoro. Certamente il lavoro dà dignità; ma può anche rendere schiavi; può far sì che le regole della famiglia siano sovvertite in quanto bisogna andare a lavorare a qualunque orario, in qualunque giorno, e pertanto non si riesce più a trovare i tempi per stare a tavola e per trascorrere le giornate insieme. Bisogna stare attenti a non dimenticare che il lavoro è per vivere, e dunque ha la vita come scopo. Se invece soffoca la vita, allora significa che il lavoro si sta snaturando e che sta snaturando l uomo. Ecco allora che il precetto delle feste vuole aiutare a ragionare proprio su tutto ciò. Le feste sono i giorni in cui Israele ricorda la salvezza che Dio gli ha assicurato nella storia. Ricorda che il Signore lo ha liberato dalla schiavitù dell Egitto, che gli ha concesso il dono della Legge. Ricordando episodi di salvezza, Israele riconosce che la propria vita esiste e che egli è salvo grazie a Dio. Pertanto la festa è il momento in cui la persona torna a darsi una gerarchia e a ricorda- 8

9 re che innanzi tutto c è Dio. E che ci sono cose sì importanti, ma che vengono comunque al secondo posto o al terzo, ecc. Nel giorno della festa si ritorna su ciò che è accaduto, affinché i giorni non scivolino addosso all uomo, senza che lui non li assapori, non li gusti e non tragga la lezione da ciò che è accaduto davanti a Dio. Dunque si legge che nella prima settimana sono creati il sole, la luna, le stelle, ecc. Quindi ci sono della feste. Poi ci sono delle feste anche annuali. Ma in particolare c è una festa settimanale: il Sabato. Inizialmente nell epoca cristiana si osserva il Sabato e poi si onora anche il giorno della risurrezione del Signore Gesù; dunque si osservano entrambi. Col tempo, lentamente il giorno della festa cristiana diventa la Domenica. Però nella celebrazione della Domenica si assumono molti tratti caratteristici della celebrazione del Sabato. In Gen si trova un gioco di parole. Si dice che il settimo giorno si chiama Sabato ( Shabbàt ) poiché Dio «cessa» di lavorare. Dunque il Sabato, nella sua formulazione ebraica, richiama la sospensione del lavoro, che però non è fine a sé stessa, bensì è per aiutare a rimettere la vita davanti a Dio e, dunque, davanti a Dio ricomprendere il senso del lavoro. 9. LA CREAZIONE DEI MOSTRI MARINI (VV ) Si ripete anche un altra espressione. Abbiamo segnalato che la frase più comune è: «Dio disse»; seguita dalla formula: «Dio vide che era cosa buona». Vi è anche l espressione: «Dio creò», tanto che noi diciamo che qui viene raccontata la creazione. Il verbo creare è usato con grande parsimonia: non lo si trova con la stessa frequenza dei verbi dire e fare. È presente tre volte: 1. all inizio («Dio creò il cielo e la terra», v. 1); 2. è usato a proposito dell uomo («Dio creò l uomo a sua immagine e somiglianza, maschio e femmina Dio li creò», cf. v. 26). 3. al v. 21. Dunque il verbo creare è usato proprio per sottolineare i passaggi più importanti, per introdurre il tutto come qualcosa che nasce da Dio; e per sottolineare la dignità dell uomo, che è creato. L uomo non è fatto, bensì è creato. Come già indicato, il verbo creare si trova anche al v. 21, in cui si legge: «Dio creò i grandi mostri marini». Può sorprendere: perché questo verbo, così importante, è riservato per il mostro marino? Nell originale ebraico qui c è la menzione del tannìn, un mostro che si trova nei testi tipicamente mitologici. Lo si incontra sia nella parti della Bibbia che hanno un linguaggio di tipo mitologico, sia nella letteratura extrabiblica cananaica di Ugarit, ad esempio che parla del leviatano e del tannìn. Sono esseri che gli antichi pensavano infestassero le acque, seminando morte. Gli Ebrei non avevano un accesso sulla costa: l estensione della loro terra era limitata (grosso modo come l odierna Toscana). Quando essi ebbero accesso al mare, si trovarono una costa rocciosa, con degli scogli che impedivano l attracco delle navi. E quando invece Israele ospitava delle pianure, erano occupate da altri popoli, quali i Filistei. Ciò faceva sì che gli Ebrei non avessero familiarità col mare, né che tanto meno fossero commercianti per mare, ma che invece avessero paura del mare. Pertanto il mare era visto come un deposito terribile, infestato da demoni e da mostri, quali appunto il leviatano e il tannìn. Tuttavia, sebbene il mare spaventi, così come i grandi cetacei, i quali sono come un segno della presenza demoniaca, comunque Genesi afferma che persino loro sono stati «creati» da Dio! Ciò significa che, per quanto essi possano incutere paura, sono comunque creature piccolissime davanti a Dio. Sono come un fiore, come una formica; sono piccolissimi. E per quanto l uomo sia terrorizzato da alcuni aspetti della storia, della creazione e della società, deve pensare che davanti a Dio si tratta di cose piccolissime. Anzi: se Dio le ha create, significa che Egli le sa sottomettere, le sa aggiogare alla sua potenza, sa dirigere la loro azione, sapendola convogliare dove Lui vuole. Allora, se sin dall inizio si nomina il tannìn e poi nella Bibbia spesso si parla del male, tuttavia la Bibbia insegna che Dio sa dirigere e dominare anche il male. L uomo fa e subisce il male, che pe- 9

10 rò rimane in un ambito che è comunque sotto il controllo di Dio, Colui che sa ottenere il bene anche dal male. Anche il male, in qualche modo, è sotto le sue mani. Nella lettera ai Romani Paolo scrive come il male sia entrato in tutti i cuori, giudei e pagani: «Tutti hanno peccato» (Rm 5,12). È una constatazione. L Apostolo afferma che ciò avviene, innanzi tutto, poiché gli uomini si creano degli idoli. E poi perché gli uomini si ingannano, sono falsi, litigiosi, orgogliosi, usano la sopraffazione gli uni verso gli altri. Gli uomini si fanno del male e sono dei peccatori. Il male esiste; però Paolo ricorda che c è anche Dio, che è giusto e che è capace di rendere giusto l uomo. Quando l uomo finisce nel peccato, non finisce in una regione che è troppo lontana e inaccessibile per Dio. Se Dio ha addirittura creato il tannìn, allora è chiaramente capace di recuperare l uomo dal male. Dio rimane Colui che sa trarre anche dal male il figlio, che è stato creato a sua immagine e somiglianza. 10. UNA VITA PER TUTTI (VV ) In questo mondo nessuno mangia carne. C è il seguente comando, che recita: «Dio disse: Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero, che produce seme: saranno vostro cibo» (v. 29). Dunque si immagina che nel mondo primordiale tutti siano vegetariani. Ciò perché nessuno sparge sangue, neppure gli animali. Davanti a Dio tutti comprendono cos è la vita, quanto è bella. Quindi nessuno usa la spada. L uomo ha ricevuto il governo su tutta la terra, ma esercita tale governo con estrema mitezza e mansuetudine. L uomo vive senza provocare la morte di nessuno. È questo il modo in cui Adamo esprime la sua somiglianza. Così come Dio si compiace della vita, è un Dio mansueto, che vuole la vita e non uccide nessuno, allo stesso modo gli uomini e gli animali vivono senza uccidere. È un grande insegnamento, poiché spesso si finisce per vivere in posti di lavoro o di convivenza in cui sembra che, per avere il proprio spazio, si debba prevaricare l altro, secondo il detto: Mors tua, vita mea. Invece questo è il frutto del peccato. Si vede che, all inizio, tutti vivono vivendo e lasciando vivere gli altri, apprezzando il proprio di ciascuno, valorizzando le risorse dell altro: mentre l altro vive, anche tu vivi. Si capisce che questo comando è altamente simbolico. L uomo pensa che, per poter vivere lui, l altro debba morire. Invece no: ognuno vive coi frutti e coi semi, ossia ognuno ha da vivere con la vita dell altro: ogni uomo vive della vita dell altro. Nessuno vive se l altro muore: muoiono entrambi. * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * IL LAVORO E IL SECONDO RACCONTO DI CREAZIONE GEN 2 In questo secondo momento metteremo a fuoco Gen 2, cercando di trovare qualche linea a riguardo del lavoro. Innanzi tutto leggiamo il brano. «[2,4b]Nel giorno in cui il Signore Dio fece la terra e il cielo [5]nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c era uomo che lavorasse il suolo, [6]ma una polla d acqua sgorgava dalla terra irrigava tutto il suolo. [7]Allora il Signore Dio plasmò l uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l uomo divenne un essere vivente. [8]Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l uomo che aveva plasmato. [9]Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni 10

11 da mangiare, e l albero della vita in mezzo al giardino e l albero della conoscenza del bene e del male. [10]Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi. [11]Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre intorno a tutto il paese di Avìla, dove c'è l oro [12]e l oro di quella terra è fino; vi si trova pure la resina odorosa e la pietra d ònice. [13]Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre attorno a tutta la regione d Etiopia. [14]Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre a oriente di Assur. Il quarto fiume è l Eufrate. [15]Il Signore Dio prese l uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse. [16]Il Signore Dio diede questo comando all uomo: Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, [17]ma dell albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno che tu ne mangerai, certamente dovrai morire. [18]E il Signore Dio disse: Non è bene che l uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda. [19]Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. [20]Così l uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte gli animali selvatici, ma l uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse. [21]Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. [22]Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all uomo, una donna e la condusse all uomo. [23]Allora l uomo disse: Questa volta è osso dalle mie ossa e carne dalla mia carne. La si chiamerà donna perché dall uomo è stata tolta. [24]Per questo l uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un unica carne. [25]Ora tutti e due erano nudi, l uomo e sua moglie, e non provavano vergogna» (Gen 2,4b-25) 1. L UOMO, POLVERE CON LO SPIRITO DI DIO (V. 7) Dopo Gen 1, che racconta la creazione del cielo, della terra e di tutto ciò che contengono, la narrazione restringe l attenzione, concentrandosi su ciò che accade sulla terra. In modo particolare, sembra offrire dettagli maggiori sulla vicenda della creazione dell uomo. In Gen 1 Dio crea l uomo e la donna, crea gli esseri umani «maschio e femmina» e assegna loro il dominio su tutta la terra, sugli animali, sugli uccelli, sui pesci. Invece ora l autore sacro si sofferma sulla costituzione dell uomo. Nuovamente con un immagine che non deve essere presa alla lettera, si afferma che l uomo è un po di polvere; polvere che, però, ha accolto l alito di Dio (v. 7). È un immagine molto pregna ed efficace, tramite cui si comprende sia il mistero della fragilità umana, sia il mistero della dignità umana. L uomo è volubile: un momento è contento e un altro è depresso; un momento è generoso e pronto ad esporre la propria vita per grandi ideali, un altro momento è meschino, falso e peccatore; ecc. Soprattutto l uomo muore e ritorna nella polvere, perché questa è la sua materia: la sua carne viene dalla polvere. L uomo è polvere. Anche nella letteratura sapienziale, nella letteratura in poesia, si trova che «l uomo è come il fiore dell erba, che al mattino fiorisce e poi alla sera appassisce e dissecca» (cf. Sal 90,5-6; 103,15). Anche Giobbe si lamenta perché si sente come un verme, si sente piccolissimo davanti alle potenze della natura; è un po di polvere (Gb 25,6; 30,19). Tuttavia questa è polvere che è stata presa nelle mani di Dio e che ha accolto lo spirito di Dio. Gen 1 parla della dignità dell uomo, affermando che l uomo ha questa forma poiché Dio e gli angeli sono così. Invece Gen 2 non si sofferma sull aspetto dell uomo, ma piuttosto insegna che l uomo ha l alito, ha il respiro di Dio. Dio si è come chinato su questo uomo, lo ha plasmato con le 11

12 sue dita e poi gli ha soffiato il suo alito. Quindi, quando respira, l uomo respira perché partecipa del mistero della vita di Dio. Dio è vita, Dio è il Vivente; e l uomo è diventato vivente poiché ha partecipato della sua vita. Dunque nell uomo c è polvere, però è fatto così perché così lo ha modellato Dio e vive perché partecipa del suo spirito. 2. UN RE GIARDINIERE E PASTORE (V. 8) Si nota che c è ancora qualche discrepanza col racconto precedente. In Gen 1 si legge che sono creati le piante e gli animali e poi gli uomini, mentre ora è creato prima l uomo e dopo gli animali e poi le piante. L uomo è creato affinché ci sia qualcuno che irrighi la terra, la coltivi e porti frutto. È in contraddizione con ciò che si è letto in precedenza. Anche tale contraddizione insiste nell insegnare che non bisogna prefiggersi una lettura letterale. Questi racconti lo ripetiamo non sono racconti di fatti, bensì sono parabole come quelle che si trovano nei vangeli. Sono parabole che vogliono rivelare qualcosa del mistero della vita umana. L uomo è plasmato, è creato al fine di coltivare e custodire. È molto bello: si parla del lavoro così. Il lavoro è qualcosa di costitutivo. Il verbo coltivare è tipico del lavoro. L uomo è creato per impiegarsi, affinché sulla terra ci sia vita. Dunque l uomo è vivente e la pienezza della sua vita è suscitare la vita, è fare sì che attorno a lui la terra porti frutto. Questo testo si può accostare alle parabole di Gesù che hanno come tema la vigna che viene piantata e custodita dal padrone e che viene poi affidata ai contadini (Mt 21,33ss). Oppure la vigna il cui padrone esce alle varie ore del giorno per andare a reclutare mano d opera che vi lavori (Mt 20,1ss). È una questione importante: cosa fa Dio all inizio della Bibbia? Dio crea. Ma quando ci si concentra sulla terra, qual è la prima azione di Dio? La prima azione di Dio è piantare: «Il Signore Dio piantò un giardino in Eden» (Gen 2,8). La creazione finisce al v. 7; dopo di che Dio pianta. Anche nei libri successivi si leggerà che «Dio pianta il suo popolo sul monte santo» (ad es.: Es 15,17; 2 Sam 7,10; Sal 44,3; Ger 11,17). Dunque Dio è giardiniere! In tal modo si vuole esprimere la regalità di Dio, in quanto, nella cultura antica, il re è giardiniere. Ad esempio, nella leggenda di Sargon, primo re di Accad e glorioso fondatore della dinastia assira, si narra che egli nasce da una sacerdotessa, che, in quanto tale, non avrebbe dovuto generare figli. La madre lo nasconde e poi se ne sbarazza, ponendolo in un cestello di papiro sulle acque di un fiume (come Mosè, la cui storia è stata scritta proprio sulla base della leggenda del re Sargon). Il piccolo Sargon viene tratto dalle acque da un giardiniere, il quale gli insegna appunto questo mestiere. Da adulto, viene amato dalla dea Ishtar, che lo rende re, il primo re di Accad. Questa antica leggenda voleva insegnare che il vero compito del re è quello di essere giardiniere. Quindi a ragione Sargon è stato scelto: lui era già giardiniere. Nell antichità ci sono due modelli per parlare del re: quello del giardiniere e quello del pastore. Anche quello di pastore è un titolo che, sia in Egitto che in Mesopotamia (quindi pure in Israele), viene attribuito al re, poiché, così come il pastore protegge le pecore del gregge, le conduce all acqua e ai pascoli, allo stesso modo il re è colui che protegge la terra col suo esercito, ha giurisdizione su tutto il paese, porta con canali irrigui l acqua in tutti i campi, quindi disseta il popolo. In tal modo fa sì che il popolo possa trarre il grano dalla terra. Dunque il vero re è colui che protegge, che nutre, che disseta; ossia è il pastore del popolo. Pertanto il re è pastore oppure è giardiniere, poiché la vera mansione del re è quella di far sì che la sua terra porti frutto e così il suo popolo viva. Questo era il modo in cui era visto il re e la Bibbia inizia scrivendo che Dio «piantò un giardino». Tutte le nazioni posso affermare di avere formidabili giardinieri come re, ma Israele ha il primo giardiniere in assoluto, ha il primo re. Dio è qualcuno che pianta un giardino, che suscita la vita, che pianta. Quindi chiede che l uomo, appena creato, subentri nella sua mansione. Adamo deve, innanzi tutto, lavorare la terra. Il lavoro è presentato come un attività che ha come scopo quello di far sì che le risorse circostanti siano impiegate e possano portare frutto. Il lavoro ha come fine quello di rendere la terra bella, abitabile, ricca 12

13 di frutti. Il lavoro è un servizio alla vita. Dio vuole la vita e vuole che l uomo partecipi della sua attività di fornire cibo, di rendere la terra bella e abitabile. Dio fa scaturire le acque dalla terra e Adamo le deve canalizzare. Il lavoro è quello di portare l acqua su tutta la terra. Anche questa è un immagine altamente simbolica. Questa pagina è adatta per intendere il compito del re e quindi del capo, dell autorità. Capo inteso a tutti i livelli: il padre, la madre, una direttrice, un capo di azienda, ecc. Il vero capo è colui che provvede all acqua, che porta acqua. E lo fa affinché possa crescere il cibo e la terra diventi fertile e feconda. Il capo lavora affinché tutto possa esprimersi. Questo è il taglio sotto il quale si presenta il lavoro di Adamo e, quindi, dell uomo: non finalizzato semplicemente ad una propria autorealizzazione, ad una propria autorità, ad un proprio potere; bensì il lavoro inteso come servizio alla vita. Il compito di Adamo è tipicamente regale. Probabilmente noi fatichiamo nel trovare riferimenti alla regalità in quanto nella nostra cultura i re hanno poco senso. Invece nella cultura dell Israele antico il re è importantissimo e tutto dipende da lui. Spesso, nelle letterature delle varie epoche, la figura del re è effettivamente l anello di congiunzione tra il mondo e l ordine di Dio. Ad esempio, l uccisione del re lo si può vedere nella tragedia shakespeariana del Macbeth provoca uno sconvolgimento incredibile: gli animali impazziscono, gli uccelli del cielo sono sconvolti, il sole si oscura. Si richiama quasi la pagina della croce del Signore, nella quale pure si vede il re dei Giudei che muore e, per tale motivo, la natura è sconvolta. Nella cultura classica è questo il re. Per Israele l accecamento e la deportazione del re significa l annientamento del popolo. Per l AT la regalità è fondamentale. 3. UN RE SACERDOTE (VV. 9-15) Dunque in Gen 2 si legge che Adamo è creato per coltivare (e abbiamo visto come la coltivazione sia un tratto regale). Dopo aver già ricevuto il compito di dominare la terra, Adamo si trova in un luogo dove c è abbondanza di acqua: ci sono piante straordinarie, con frutti belli da vedere e buoni da gustare. Inoltre ci sono alberi addirittura misteriosi, che trasmettono ad esempio la «conoscenza del bene e del male» oppure che sostengono e danno la vita (v. 9). Poi si menzionano pietre preziose: l oro, lo bdellio (la «resina odorosa»), la pietra d onice (v. 12). C è abbondanza di acqua (vv ). Queste caratteristiche aiutano a riconoscere nell Eden un luogo di culto, in quanto nell AT il luogo di culto è contraddistinto da alberi speciali: Dio si manifesta vicino a piante straordinarie. Nel libro dei Giudici si parla della «quercia degli indovini» (cf. Gdc 9,37); vi è poi la «quercia dell istruzione» (le «Querce di Mamre») presso la quale Dio compare ad Abramo (Gen 18,1). Ancora: nei salmi si legge: «Io, come olivo verdeggiante nella casa di Dio» (Sal 52,10); ossia: nel tempio di Gerusalemme ci sono alberi, che sono segno della vitalità, della vita che nasce presso il Signore. La presenza di alberi straordinari (analoghi agli alberi «della vita» e «della conoscenza del bene e del male» genesiaci) si ritrova in quei libri cosiddetti storici e presso di essi Dio si manifesta. La presenza di alberi rimanda alla presenza di Dio, al luogo sacro. Al v. 15 si trovano l oro e lo bdellio: le pietre preziose sono considerate sacre. Le pietre qui menzionate compongono anche il pettorale indossato dal sommo sacerdote nel tempio. Es 28 e Lv 8 descrivono i paramenti del sommo sacerdote, nel quale sono incastonate proprio tali pietre preziose. Il verbo tradotto con coltivare può anche essere tradotto con: officiare ; e il verbo custodire è usato con particolare riferimento alle azioni del culto liturgiche. Infatti si tratta di due verbi 13

14 che i libri di Levitico e Numeri utilizzano proprio con particolare riferimento al culto liturgico. Quindi Adamo sembra doversi comportare come un sacerdote. È posto in Eden, che assomiglia ad un santuario, e lì deve officiare, deve avere premura per questo luogo e deve custodirlo. Così come i leviti custodiscono gli arredi del tempio, Adamo deve custodire questo luogo. E così come i figli di Aronne officiano, egli deve officiare. Adamo è descritto come sacerdote perché nel mondo antico il re è il primo sacerdote. Infatti, ad esempio, è il re Salomone che costruisce il tempio e che offre i sacrifici (1 Re 6; 8). Qui si parla di Adamo come re. Il suo impegno è custodire la creazione come luogo della presenza di Dio e come un giardiniere. Adamo è un re, è un giardiniere, è un sacerdote. Ci soffermiamo su questi elementi. Abbiamo già detto qualcosa sull essere giardiniere. L attività, il lavoro di Adamo è individuato in questi due filoni. Il lavoro di Adamo è come il lavoro di un giardiniere. Pertanto egli si deve adoperare affinché tutto divenga fertile, fecondo, porti frutto. Il lavoro è un servizio alla vita. Inoltre è Adamo sacerdote. Il lavoro ha una connotazione sacerdotale, poiché in Israele si tramanda che il popolo è un popolo sacerdotale. In Esodo 19,6 si legge infatti che, in virtù dell alleanza, il popolo degli Israeliti è costituito come una nazione di sacerdoti. Cosa significa? In un villaggio ci sono dei sacerdoti: non esiste un villaggio di soli sacerdoti, in quanto i sacerdoti non vivono per sé stessi, bensì vivono per svolgere una mediazione. Essi devono trasmettere l istruzione del Signore, devono insegnare la Legge di Mosè, devono trasmettere le parole del Signore, devono offrire sacrifici, devono benedire, devono pregare. La loro attività è in funzione del popolo, di altri. Allora cosa significa che Israele è una «nazione di sacerdoti»? Significa che Israele deve vivere per le altre nazioni. Come non esiste un villaggio di soli sacerdoti, poiché il sacerdote è per altri, così Israele vive per altri. Pertanto si narra che Adamo è sacerdote e, quindi, deve vivere per altri. Il suo è un lavoro a vantaggio di altri. L uomo corre sempre il rischio di rinchiudersi in un ottica privata, come quando si pensa che ognuno ha la sua professione, ha il suo ambulatorio, ha la sua carriera, ha il suo lavoro, e provvede a sé stesso. In realtà il lavoro è innanzi tutto per la società, per il mondo. È sì per l individuo, ma anche per la famiglia, per il quartiere, per la parrocchia: il lavoro è per gli altri, non per chi lo fa. L attività del lavoro deve fornire qualcosa per tutti. È per la creazione. Si può rileggere così l identità di Adamo sacerdote. Adamo è creato per lavorare la terra al modo di un giardiniere e al modo di un sacerdote, che attraverso il proprio lavoro in qualche modo consacra le cose a Dio. L attività dei figli di Dio, l attività dei cristiani è proprio questa: impegnarsi nella società, nel luogo in cui si trovano, per ricondurre le cose alla lode di Dio. Come consacrare Dio? Rendendo le cose con cui i cristiani vengono in contatto luogo della presenza e occasione di benedizione di Dio. Quindi il lavoro non ha la funzione di asservire le cose o di sfruttarle, bensì mette in rapporto con persone e cose da aprire a Dio, come Adamo che suscita vita come un giardiniere e che apre a Dio come un sacerdote. 4. UN RE PADRE (VV ) Adamo ha una grande responsabilità. Se in Gen 1 era Dio ad assegnare nome a tutto ciò che andava creando, in Gen 2 è Adamo a imporre il nome agli animali. Tutti gli animali sono portati davanti all uomo e Dio è come curioso di vedere come questi animali saranno chiamati. Si vede qui la grande autorità: infatti, chi è che impone il nome? Innanzi tutto sono i genitori, che impongono il nome al neonato. Inoltre nell antichità si riteneva che il padre del proprio popolo fosse il re; pertanto questi poteva cambiare il nome. Ad esempio, in Dn 1,6-7 si legge come Daniele, Anania, Misaele e Azaria ricevano nomi nuovi, poiché il re si comporta coi suoi servi come con dei figli, quindi può cambiare loro il nome. Ancora: in 2 Re si legge che il faraone Necao impone un nome nuovo al re di Israele, il quale è diventato suo servo e, pertanto, il faraone può cambiargli il nome (2 Re 23,34). 14

perché non si è fatta da sola, è stata creata da Dio.

perché non si è fatta da sola, è stata creata da Dio. Il mondo è pieno di cose stupende, di cose meravigliose..., tutte piene di qualità preziosissime, di moto, di vita. La chiamano la Natura..., ma in realtà il suo vero nome è perché non si è fatta da sola,

Dettagli

GEN 1,1-2,3 UN MONDO SECONDO DIO

GEN 1,1-2,3 UN MONDO SECONDO DIO GEN 1,1-2,3 UN MONDO SECONDO DIO ANDRÉ WENIN, Da Adamo ad Abramo o l errare dell uomo. Lettura narrativa e antropologica della Genesi, EDB 2008, 24,70 www.symbolon.net, Don CLAUDIO DOGLIO 1332, MICHIEL

Dettagli

SCIENZA E FEDE un dialogo possibile

SCIENZA E FEDE un dialogo possibile Le difficoltà del passato: La fede vedeva nella scienza la volontà dell uomo e della sua ragione di fare a meno Di Dio... SCIENZA E FEDE un dialogo possibile La scienza vedeva nella fede qualcosa di primitivo

Dettagli

Catechismo di iniziazione cristiana dei fanciulli PRIMA UNITÀ

Catechismo di iniziazione cristiana dei fanciulli PRIMA UNITÀ Catechismo di iniziazione cristiana dei fanciulli PRIMA UNITÀ Padre nostro che sei nei cieli Ti chiamo per nome Leggi il catechismo Cosa abbiamo imparato Il Signore Dio è Padre di tutti Leggi il catechismo

Dettagli

II DOMENICA DOPO NATALE

II DOMENICA DOPO NATALE II DOMENICA DOPO NATALE PRIMA LETTURA Dal libro del Siracide (24,1-4.12-16) La sapienza fa il proprio elogio, in Dio trova il proprio vanto, in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria. Nell assemblea

Dettagli

PRIMA LETTURA Dio creò l'uomo a sua immagine: maschio e femmina li creò

PRIMA LETTURA Dio creò l'uomo a sua immagine: maschio e femmina li creò Dio creò l'uomo a sua immagine: maschio e femmina li creò Dal libro della Genesi (Gen 1,26-28.31a) Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli

Dettagli

Quando Dio ha creato tutto

Quando Dio ha creato tutto Bibbia per bambini presenta Quando Dio ha creato tutto Scritta da: Edward Hughes Illustrata da: Byron Unger; Lazarus Adattata da: Bob Davies; Tammy S. Tradotta da: Eliseo Guadagno Prodotta da: Bible for

Dettagli

MICHELANGELO BUONARROTI. La Cappella Sis+na La creazione e il Giudizio Universale

MICHELANGELO BUONARROTI. La Cappella Sis+na La creazione e il Giudizio Universale MICHELANGELO BUONARROTI La Cappella Sis+na La creazione e il Giudizio Universale Volta (1508-12) Michelangelo Parete Nord Antena+ di Cristo Michelangelo Parete Nord Papi Michelangelo Parete Nord Storie

Dettagli

In principio Dio creo il cielo e la terra

In principio Dio creo il cielo e la terra In principio Dio creo il cielo e la terra All inizio Dio ha creato cielo e terra. Da sempre ha pensato a tutti noi e spinto dal suo grande amore Dio ha voluto creare il mondo. Come un padre ed una madre

Dettagli

5 gennaio Liturgia del giorno

5 gennaio Liturgia del giorno 5 gennaio 2014 - Liturgia del giorno Inviato da teresa Sunday 05 January 2014 Ultimo aggiornamento Sunday 05 January 2014 Parrocchia Immacolata Venosa Prima LetturaSir 24,1-4.12-16 (NV) [gr. 24,1-2.8-12]

Dettagli

3.11. Religione Scuola Primaria

3.11. Religione Scuola Primaria 3.11. Religione. 3.11.1 Scuola Primaria NUCLEO FONDANTE: Dio e l uomo al termine della classe terza al termine della classe quinta L alunno: riconosce Dio come Padre, riflette su Dio Creatore e si approccia

Dettagli

RASHI ALLA GENESI CAPITOLO PRIMO

RASHI ALLA GENESI CAPITOLO PRIMO RASHI ALLA GENESI CAPITOLO PRIMO v. 1: In principio creò Dio il cielo e la terra. In principio R. Yizchaq disse: La Torah avrebbe dovuto avere inizio con: Questo sarà per voi il primo dei mesi (Es 12,

Dettagli

IO MI CHIAMO QUESTO SONO IO:

IO MI CHIAMO QUESTO SONO IO: IO MI CHIAMO QUESTO SONO IO: HO ANNI MI PREPARO A RICEVERE UN DONO GRANDE: 1 VOGLIO CONOSCERE GESÚ PER QUESTO VOGLIO CAMMINARE CON LUI 2 PARLIAMO DI DIO DIO È IL PAPÁ DI GESÚ, LUI CI HA DONATO TUTTO QUELLO

Dettagli

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Al termine della scuola primaria L alunno: 1.1 Scoprire che la vita, la natura, il. di Gesù: far conoscere il Padre

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Al termine della scuola primaria L alunno: 1.1 Scoprire che la vita, la natura, il. di Gesù: far conoscere il Padre CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE DISCIPLINARI Scuola Primaria - Religione Cattolica - Classe Prima COMPETENZE CHIAVE EUROPEE: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE Profilo

Dettagli

DISCIPLINA: Religione Cattolica

DISCIPLINA: Religione Cattolica CLASSE PRIMA DISCIPLINA: Religione Cattolica SCUOLA PRIMARIA COMPETENZE INDICAZIONI SINTETICA DI TEMI (CONTENUTI) O ARGOMENTI TRATTATI 1. Individuare ed esplicitare le domande di senso comuni agli uomini.

Dettagli

Attività di potenziamento e recupero

Attività di potenziamento e recupero Attività di potenziamento e recupero 9. Una Legge d amore Una Legge d amore (attività e verifiche) 1 ATTIVITA DI POTENZIAMENTO Utilizzando un motore di ricerca di internet prova a consultare siti della

Dettagli

LA BIBBIA L albero e la biblioteca

LA BIBBIA L albero e la biblioteca LA BIBBIA L albero e la biblioteca Istruzioni La scheda che stai per affrontare riguarda la Bibbia: il libro dei cristiani (e nella prima parte anche degli ebrei). Scopriremo insieme cos è, come è fatta

Dettagli

BREVI RIFLESSIONI SULLA PASSIONE DI GESU' SECONDO L'EVANGELISTA LUCA

BREVI RIFLESSIONI SULLA PASSIONE DI GESU' SECONDO L'EVANGELISTA LUCA BREVI RIFLESSIONI SULLA PASSIONE DI GESU' SECONDO L'EVANGELISTA LUCA INTRODUZIONE Nei Vangeli Sinottici la passione viene predetta tre volte da Gesù, egli non si limita solo ad annunciarla ma ne indica

Dettagli

PRESENTAZIONE DEL SIGNORE Festa

PRESENTAZIONE DEL SIGNORE Festa 2 FEBBRAIO PRESENTAZIONE DEL SIGNORE Festa Quando questa festa ricorre in domenica, si proclamano le tre letture qui indicate; se la festa ricorre in settimana, si sceglie come prima lettura una delle

Dettagli

XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO PRIMA LETTURA Dal libro del profeta Isaìa (25,6-10a) Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto

Dettagli

R E L I G I O N E C A T T O L I C A C L A S S E 1 ^

R E L I G I O N E C A T T O L I C A C L A S S E 1 ^ R E L I G I O N E C A T T O L I C A C L A S S E 1 ^ OBIETTIVI FORMATIVI Osservare e scoprire nel mondo i segni di una presenza divina. Riconoscere l importanza delle ricorrenze religiose nella vita degli

Dettagli

L ANNUNCIO DI PASQUA Luca 24, 1-10

L ANNUNCIO DI PASQUA Luca 24, 1-10 L ANNUNCIO DI PASQUA Luca 24, 1-10 Arcabas - Chiesa della Risurrezione - Comunità Nazareth - Torre de Roveri (Bg) Buio e luce Di buon mattino.... Sul fondo della valle la notte lotta contro il giorno.

Dettagli

importanti della Settimana Santa e scoprire la risurrezione come vita nuova. -Conoscere il significato di alcuni simboli pasquali.

importanti della Settimana Santa e scoprire la risurrezione come vita nuova. -Conoscere il significato di alcuni simboli pasquali. CLASSI PRIME Dio Creatore e Padre di tutti gli uomini Scoprire nell ambiente i segni che richiamano ai cristiani e a tanti credenti la presenza di Dio Creatore e Padre -Conoscere e farsi conoscere per

Dettagli

PARROCCHIA SANTA MARIA ASSUNTA Fossalto. Preghiera di benedizione della casa

PARROCCHIA SANTA MARIA ASSUNTA Fossalto. Preghiera di benedizione della casa PARROCCHIA SANTA MARIA ASSUNTA Fossalto Preghiera di benedizione della casa Benedizione pasquale della casa La benedizione Pasquale è una tradizione molto antica e ha come scopo di far entrare nella famiglia

Dettagli

01/12/2010 Parrocchia "Maria Ss. Assunta" - Biccari

01/12/2010 Parrocchia Maria Ss. Assunta - Biccari 12 Mi voltai per vedere la voce che parlava con me, e appena voltato vidi sette candelabri d oro 13 e, in mezzo ai candelabri, uno simile a un Figlio d uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al

Dettagli

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA-DISCIPLINARE Anno Scolastico 2013/2014. Scuola Primaria Classe 4^ - sez. A. Scuola Primaria Classe 4^ - sez.

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA-DISCIPLINARE Anno Scolastico 2013/2014. Scuola Primaria Classe 4^ - sez. A. Scuola Primaria Classe 4^ - sez. PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA-DISCIPLINARE Anno Scolastico 2013/2014 Scuola Primaria Classe 4^ - sez. A Disciplina Religione Cattolica Ins. STRIKA LUCIANA Presentazione della classe Livello cognitivo

Dettagli

Sesto incontro Oggi vi parlerò del rito del Battesimo. Il battezzando viene accolto nella famiglia di Dio di cui entrerà a far parte. Il ministro chiede ai genitori il nome che gli vogliono dare. Con il

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA CELEBRAZIONE

INTRODUZIONE ALLA CELEBRAZIONE INTRODUZIONE ALLA CELEBRAZIONE Sorelle e fratelli, ci raduniamo in assemblea all inizio del nuovo anno che vogliamo porre sotto lo sguardo benedicente del Signore che nell incarnazione ha voluto condividere

Dettagli

I 10 Comandamenti sono le Leggi che Dio diede a Mosè sul Monte Sinai.

I 10 Comandamenti sono le Leggi che Dio diede a Mosè sul Monte Sinai. I 10 COMANDAMENTI I 10 Comandamenti sono le Leggi che Dio diede a Mosè sul Monte Sinai. Vediamo quali sono i veri 10 Comandamenti che troviamo scritti sulla Bibbia in Esodo 20:1-17: 1. Io Sono il Signore,

Dettagli

CREDO IN CREDO LA PROFESSO ASPETTO DIO PADRE UN SOLO CREATORE GESU CRISTO SIGNORE SALVATORE SPIRITO SANTO VIVIFICANTE PARLATORE CHIESA

CREDO IN CREDO LA PROFESSO ASPETTO DIO PADRE UN SOLO CREATORE GESU CRISTO SIGNORE SALVATORE SPIRITO SANTO VIVIFICANTE PARLATORE CHIESA DIO PADRE UN SOLO CREATORE CREDO IN GESU CRISTO SIGNORE SALVATORE SPIRITO SANTO VIVIFICANTE PARLATORE CREDO LA CHIESA UNA CATTOLICA SANTA APOSTOLICA PROFESSO UN SOLO BATTESIMO LA RISURREZIONE DEI MORTI

Dettagli

il commento di p. Maggi al vangelo di natale

il commento di p. Maggi al vangelo di natale il commento di p. Maggi al vangelo di natale IL VERBO SI FECE CARNE E VENNE AD ABITARE IN MEZZO A NOI commento al vangelo del giorno di natale (25 dicembre 2016) di p. Alberto Maggi: Gv 1,1-18 In principio

Dettagli

Serie: Alberi di Giustizia. L uomo nato di Nuovo-2 1

Serie: Alberi di Giustizia. L uomo nato di Nuovo-2 1 Serie: Alberi di Giustizia L uomo nato di Nuovo-2 1 NATO DI SPIRITO 2 Gesù rispose: In verità, in verità ti dico, che chi non nasce di acqua e di Spirito non può entrare nel regno di Dio. Giovanni 3:5

Dettagli

Lectio divina. Alla scuola di un Amore fuori misura. A cura di Vito Cassone Anno II/7 26 dicembre 2010 FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA

Lectio divina. Alla scuola di un Amore fuori misura. A cura di Vito Cassone Anno II/7 26 dicembre 2010 FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA Lectio divina Alla scuola di un Amore fuori misura A cura di Vito Cassone Anno II/7 26 dicembre 2010 FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA Lectio Divina DOMENICA FRA L'OTTAVA DI NATALE SANTA FAMIGLIA DI GESÙ MARIA

Dettagli

CURRICOLO DI RELIGIONE CATTOLICA

CURRICOLO DI RELIGIONE CATTOLICA CLASSE PRIMA Comprendere che la vita, la natura, sono dono di Dio. Conoscere l ambiente in cui è vissuto Gesù. Riconoscere la Chiesa come famiglia di Dio. Ascoltare alcune pagine bibliche dell Antico testamento

Dettagli

1 Amo il Signore, perché ascolta il grido della mia preghiera. nel giorno in cui lo invocavo.

1 Amo il Signore, perché ascolta il grido della mia preghiera. nel giorno in cui lo invocavo. SALMO 116 (CEI 2008) 1 Amo il Signore, perché ascolta il grido della mia preghiera. 2 Verso di me ha teso l'orecchio nel giorno in cui lo invocavo. 3 Mi stringevano funi di morte, ero preso nei lacci degli

Dettagli

scienza. Quando si parla di scienza, il pensiero va immediatamente alla

scienza. Quando si parla di scienza, il pensiero va immediatamente alla PAPA FRANCESCO UDIENZA GENERALE Piazza San Pietro - Mercoledì, 21 maggio 2014 I doni dello Spirito Santo: 5. La Scienza Cari fratelli e sorelle, buongiorno. Oggi vorrei mettere in luce un altro dono dello

Dettagli

OMELIA SOLENNITA' DI TUTTI I SANTI

OMELIA SOLENNITA' DI TUTTI I SANTI OMELIA SOLENNITA' DI TUTTI I SANTI Nel Vangelo di Matteo Gesù agli inizi della sua attività pubblica vuole far conoscere a coloro che lo ascoltano che cosa vuole donare all umanità. Quello che abbiamo

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO

ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO CURRICOLO DI RELIGIONE CATTOLICA elaborato dai docenti di scuola primaria Coordinatore Ins. Laura Montecchiani Classe I creatore e Padre Scoprire che per la religione

Dettagli

Unione o matrimonio tra omosessuali? Il senso di una benedizione. dell omosessualità; mentre il tema della consacrazione dei ministri

Unione o matrimonio tra omosessuali? Il senso di una benedizione. dell omosessualità; mentre il tema della consacrazione dei ministri Unione o matrimonio tra omosessuali? Il senso di una benedizione Con questa domenica chiudiamo la nostra discussione sul tema dell omosessualità; mentre il tema della consacrazione dei ministri dichiaratamente

Dettagli

III CIRCOLO DIDATTICO DI COLLEGNO PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI CIRCOLO - IRC - ANNO SCOLASTICO

III CIRCOLO DIDATTICO DI COLLEGNO PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI CIRCOLO - IRC - ANNO SCOLASTICO III CIRCOLO DIDATTICO DI COLLEGNO PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI CIRCOLO - IRC - ANNO SCOLASTICO 2016/17 CLASSI PRIME Percepire la dimensione del sé, dell altro e della condivisione nello stare insieme Scoprire

Dettagli

- Messia (in ebraico) Cristo (in greco) Unto con olio = Consacrato = Sacerdote (in italiano)

- Messia (in ebraico) Cristo (in greco) Unto con olio = Consacrato = Sacerdote (in italiano) GESU' E' SACERDOTE - Messia (in ebraico) Cristo (in greco) Unto con olio = Consacrato = Sacerdote (in italiano) - Chi è il Sacerdote? (Lettera agli Ebrei 5, 1 ss) "Ogni sacerdote è scelto tra gli uomini

Dettagli

I canti del Messale Ambrosiano. Comune dei santi

I canti del Messale Ambrosiano. Comune dei santi IX Giornata Diocesana per Responsabili dei Gruppi Liturgici 6/11/2010 I canti del Messale Ambrosiano. Comune dei santi All ingresso (Cantemus Domino 372) Don Cesare Pavesi Hanno fondato e amato la Chiesa

Dettagli

CURRICOLO DI RELIGIONE CATTOLICA PER LA SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO PER LE CLASSI I II III IV - V

CURRICOLO DI RELIGIONE CATTOLICA PER LA SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO PER LE CLASSI I II III IV - V ISTITUTO COMPRENSIVO 4 - CORPORENO CURRICOLO DI RELIGIONE CATTOLICA PER LA SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO PER LE CLASSI I II III IV - V Anno scolastico 2015 2016 CURRICOLO DI RELIGIONE CATTOLICA CLASSE 1^ Anno

Dettagli

PROGETTO EDUCATIVO-DIDATTICO CLIC SUL MONDO

PROGETTO EDUCATIVO-DIDATTICO CLIC SUL MONDO PROGETTO EDUCATIVO-DIDATTICO CLIC SUL MONDO Anno scolastico 2013-2014 Perché questo progetto? Per il semplice motivo che l amicizia rimane uno dei valori più nobili dell essere umano. L uomo è per sua

Dettagli

Dagli OSA agli OBIETTIVI FORMATIVI RELIGIONE CATTOLICA CLASSE I

Dagli OSA agli OBIETTIVI FORMATIVI RELIGIONE CATTOLICA CLASSE I CLASSE I Dio creatore e Padre di tutti gli uomini. Gesù di Nazaret, l Emmanuele Dio con noi. La Chiesa, comunità dei cristiani aperta a tutti i popoli. 1) Scoprire nell ambiente i segni che richiamano

Dettagli

Parrocchia Maria Ss. Immacolata. Pontecagnano Faiano (Sa) Aspettando il Natale

Parrocchia Maria Ss. Immacolata. Pontecagnano Faiano (Sa) Aspettando il Natale Parrocchia Maria Ss. Immacolata Pontecagnano Faiano (Sa) Aspettando il Natale LA CORONA DELL AVVENTO Una tradizione che i bambini non dimenticheranno La Corona dell Avvento è una bella tradizione per preparare

Dettagli

I sette doni dello Spirito Santo La nostra vita può essere paragonata ad una barca priva di motore e spinta a fatica a remi dai rematori, ma se si

I sette doni dello Spirito Santo La nostra vita può essere paragonata ad una barca priva di motore e spinta a fatica a remi dai rematori, ma se si I sette doni dello Spirito Santo La nostra vita può essere paragonata ad una barca priva di motore e spinta a fatica a remi dai rematori, ma se si aggiungono delle vele gonfiate dal vento, tutto diventa

Dettagli

La Bibbia. "Ogni Scrittura è ispirata da Dio" (2 Lettera di Paolo a Timoteo 3:16)

La Bibbia. Ogni Scrittura è ispirata da Dio (2 Lettera di Paolo a Timoteo 3:16) La Bibbia cos'è, come legger/a "Ogni Scrittura è ispirata da Dio" (2 Lettera di Paolo a Timoteo 3:16) Se tu possiedi una Bibbia, possiedi un tesoro inestimabile. E' la Parola di Dio. Una Parola scritta

Dettagli

26 giugno SAN JOSEMARÍA ESCRIVÁ sacerdote

26 giugno SAN JOSEMARÍA ESCRIVÁ sacerdote GIUGNO 26 giugno SAN JOSEMARÍA ESCRIVÁ sacerdote ANTIFONA D INGRESSO (Ger 3,15) Darò a voi dei pastori secondo il mio cuore, essi vi guideranno con sapienza e dottrina. COLLETTA O Dio, che hai suscitato

Dettagli

CURRICOLO RELIGIONE CATTOLICA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

CURRICOLO RELIGIONE CATTOLICA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE CURRICOLO RELIGIONE CATTOLICA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE (Indicazioni per il curricolo, Roma, settembre 2012) L alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sui dati fondamentali della vita

Dettagli

CURRICOLO VERTICALE RELIGIONE CATTOLICA - SCUOLA DELL INFANZIA - ISTITUTO COMPRENSIVO I.COCCHI LICCIANA NARDI

CURRICOLO VERTICALE RELIGIONE CATTOLICA - SCUOLA DELL INFANZIA - ISTITUTO COMPRENSIVO I.COCCHI LICCIANA NARDI CURRICOLO VERTICALE RELIGIONE CATTOLICA - SCUOLA DELL INFANZIA - ISTITUTO COMPRENSIVO I.COCCHI LICCIANA NARDI per i bambini dell ultimo anno COMPETENZE al termine della SCUOLA DELL INFANZIA OSSERVARE IL

Dettagli

nell Antico Testamento

nell Antico Testamento Scuola di Formazione Teologica San Pier Crisologo Ravenna L uomo nell Antico Testamento appunti per gli studenti a cura del prof. don Gianni Passarella anno 2015/2016 V LEZIONE Sommario: - L uomoaimmaginedidio

Dettagli

A cura di Chiesacattolica.it e LaChiesa.it. PRIMA LETTURA Tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio.

A cura di Chiesacattolica.it e LaChiesa.it. PRIMA LETTURA Tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio. NATALE DEL SIGNORE Alla Messa del giorno PRIMA LETTURA Tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio. Dal libro del profeta Isaìa 52, 7-10 Come sono belli sui monti i piedi del messaggero

Dettagli

MA COME POSSO PARLARTI, MIO DIO?

MA COME POSSO PARLARTI, MIO DIO? MA COME POSSO PARLARTI, MIO DIO? Incontri biblici sui SALMI A cura di Antonella Jori Parrocchia di s. Ugo Roma 2013-14 Con la collaborazione di LUCIA PANTANI per la parte linguistico-letteraria «Interminati

Dettagli

RELIGIONE CATTOLICA. Curricolo di base per la classe prima del Primo Ciclo di istruzione

RELIGIONE CATTOLICA. Curricolo di base per la classe prima del Primo Ciclo di istruzione Curricolo di base per la classe prima del Primo Ciclo di istruzione Individuare differenze di caratteristiche esteriori, atteggiamenti, pensieri tra compagni di scuola. Dimostrare disponibilità all accoglienza

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE DI RELIGIONE CATTOLICA CLASSE PRIMA

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE DI RELIGIONE CATTOLICA CLASSE PRIMA CLASSE PRIMA competenze al termine della classe I Coglie i segni religiosi nel mondo e nell esperienza della festa e del vivere insieme come comunità cristiana. Riflette sugli elementi fondamentali della

Dettagli

Pregare il Rosario, è cogliere dal giardino del proprio cuore delle belle rose per offrirle a Maria. Questo opuscolo ha lo scopo di aiutare il

Pregare il Rosario, è cogliere dal giardino del proprio cuore delle belle rose per offrirle a Maria. Questo opuscolo ha lo scopo di aiutare il Pregare il Rosario, è cogliere dal giardino del proprio cuore delle belle rose per offrirle a Maria. Questo opuscolo ha lo scopo di aiutare il bambino a pregare il Rosario in famiglia. 36 1 Credo in un

Dettagli

RICEVI LO SPIRITO SANTO

RICEVI LO SPIRITO SANTO RICEVI LO SPIRITO SANTO SONO DIVENTATO GRANDE... DECIDO DI ESSERE AMICO DI GESÚ FOTO PER DECIDERE DEVO CONOSCERE CONOSCO LA STORIA DI GESÚ: GESÚ E NATO E DIVENTATO GRANDE ED AIUTAVA IL PAPA GIUSEPPE E

Dettagli

IL LIBRO DELL APOCALISSE LA CROCE DI CRISTO COME TRIONFO

IL LIBRO DELL APOCALISSE LA CROCE DI CRISTO COME TRIONFO IL LIBRO DELL APOCALISSE Nonostante non sia di facile comprensione ha fatto riflettere tutti noi sulla morte e risurrezione del Signore. Siamo invitati a volgere il nostro sguardo al Trono del Dio, là,

Dettagli

QUANDO NASCE IL PRIMO RACCONTO DELLA CREAZIONE?

QUANDO NASCE IL PRIMO RACCONTO DELLA CREAZIONE? QUANDO NASCE IL PRIMO RACCONTO DELLA CREAZIONE? Nel racconto del primo capitolo della Genesi (Gen 1-2,4a) il creatore del mondo non è una divinità pagana ma il Dio d Israele. Egli è il Dio di Abramo, di

Dettagli

Abitiamo con te Quaresima 2017

Abitiamo con te Quaresima 2017 Abitiamo con te Quaresima 2017 Pavia 17 gennaio 2017 Carissimi bambini e ragazzi, Anche quest anno vi trovate nelle mani questo piccolo libretto che vuole essere un aiuto a vivere davvero il cammino della

Dettagli

La bellezza dell amore negli scritti di Giovanni Paolo II: Etica ed estetica

La bellezza dell amore negli scritti di Giovanni Paolo II: Etica ed estetica La bellezza dell amore negli scritti di Giovanni Paolo II: Etica ed estetica Angela Anna Tozzi LA BELLEZZA DELL AMORE NEGLI SCRITTI DI GIOVANNI PAOLO II: ETICA ED ESTETICA www.booksprintedizioni.it Copyright

Dettagli

9 novembre 2014 Cristo Re Giornata Caritas ambrosiana

9 novembre 2014 Cristo Re Giornata Caritas ambrosiana 9 novembre 2014 Cristo Re Giornata Caritas ambrosiana 18.00 10.00 (Messa vigiliare del sabato: la voce guida prima che inizia la processione all altare) Chiamati anche oggi da Gesù per celebrare il suo

Dettagli

CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO LAB. SCUOLA PRIMARIA GRUPPO 2: Marina Nazionale Antonia Di Giacinto Maddalena Recchiuti Donatella De Carolis A.Luisa Di Stefano Derna Gramenzi Rosella Polci Lucia Paoletti Teresina Orsatti. RELAZIONE Non

Dettagli

I Comandamenti sono la legge della vita che il Signore diede a Mosè sul monte Sinai. Essi sono il segno dell amicizia di Dio con tutti gli uomini.

I Comandamenti sono la legge della vita che il Signore diede a Mosè sul monte Sinai. Essi sono il segno dell amicizia di Dio con tutti gli uomini. I Comandamenti sono la legge della vita che il Signore diede a Mosè sul monte Sinai. Essi sono il segno dell amicizia di Dio con tutti gli uomini. I Comandamenti sono dieci: 1. Io sono il Signore tuo Dio,

Dettagli

LA BIANCA COLOMBA CHE SCENDE DAL CIELO

LA BIANCA COLOMBA CHE SCENDE DAL CIELO LA BIANCA COLOMBA CHE SCENDE DAL CIELO Legenda dell immagine di copertina: La Bianca Colomba custodisce relazioni di pace. 2 LA BIANCA COLOMBA CHE SCENDE DAL CIELO Racconto di Silva Maria Stefanutti Illustrazioni

Dettagli

Anna Peiretti. Amici di Dio. illustrazioni di Chiara Fruttero. Editrice AVE

Anna Peiretti. Amici di Dio. illustrazioni di Chiara Fruttero. Editrice AVE Anna Peiretti Amici di Dio illustrazioni di Chiara Fruttero Editrice AVE Introduzione È TEMPO DELLA LETTURA DI STORIE BIBLICHE! La Bibbia è un libro straordinario, che da secoli accompagna gli uomini.

Dettagli

Io sono la porta delle pecore

Io sono la porta delle pecore IV DOMENICA DI PASQUA (ANNO A) A cura di Emio Cinardo Io sono la porta delle pecore Dal Vangelo secondo Giovanni (10,1-10) Io sono la porta delle pecore. In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità

Dettagli

(Genesi 6:5-8) (Genesi 6:9-12) (Genesi 6:13-14)

(Genesi 6:5-8) (Genesi 6:9-12) (Genesi 6:13-14) (Genesi 6:5-8) 5 Di conseguenza Geova vide che la cattiveria dell uomo era abbondante sulla terra e che ogni inclinazione dei pensieri del suo cuore era solo cattiva in ogni tempo. 6 E Geova si rammaricò

Dettagli

Battesimo di Gesù / A

Battesimo di Gesù / A Battesimo di Gesù / A Mt 3,13-17 Tu sei il mio figlio prediletto L attesa è finalmente compiuta e tutto accade al fiume Giordano. È lì che il cielo si apre e si unisce alla terra per generare il nuovo,

Dettagli

Settenario di Natale 2010

Settenario di Natale 2010 Settenario di Natale 2010 Angela Alfano Settenario di Natale 2010 Angela Alfano Cari bambini e cari genitori in questa settimana di preparazione al Natale, ho pensato di preparare una preghierina giornaliera

Dettagli

RELIGIONE: PRIMO BIENNIO CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA

RELIGIONE: PRIMO BIENNIO CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA RELIGIONE: PRIMO BIENNIO CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA - RICONOSCERE CHE PER I CRISTIANI E TANTI CREDENTI IL MONDO E LA VITA SONO DONI DI DIO. - OSSERVARE CON STUPORE E MERAVIGLIA IL MONDO. - SCOPRIRE

Dettagli

Riti di introduzione. Il Signore ci invita alla sua mensa. Esercizi Spirituali - anno della Fede - Parrocchia SAN LORENZO -Lunedì.

Riti di introduzione. Il Signore ci invita alla sua mensa. Esercizi Spirituali - anno della Fede - Parrocchia SAN LORENZO -Lunedì. Riti di introduzione Esercizi Spirituali - anno della Fede - Parrocchia SAN LORENZO -Lunedì Il Signore ci invita alla sua mensa E' il giorno del Signore: le campane ci invitano alla festa; Dio, nostro

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO MONTEGROTTO TERME SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: RELIGIONE - CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

ISTITUTO COMPRENSIVO MONTEGROTTO TERME SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: RELIGIONE - CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: RELIGIONE - CLASSE PRIMA L alunno riflette su Dio Creatore, sui dati fondamentali della vita di Gesù. Individuare i tratti essenziali della

Dettagli

Istituto Comprensivo Narcao. Scuola Primaria. Curricolo. Religione Cattolica

Istituto Comprensivo Narcao. Scuola Primaria. Curricolo. Religione Cattolica Istituto Comprensivo Narcao Scuola Primaria Curricolo Religione Cattolica Scuola Primaria L insegnamento della Religione Cattolica si inserisce nel quadro delle finalità della scuola del ciclo primario.

Dettagli

IL BAMBINO E DIO SEMINARIO RESIDENZIALE Bienno, GIUGNO 2014

IL BAMBINO E DIO SEMINARIO RESIDENZIALE Bienno, GIUGNO 2014 IL BAMBINO E DIO SEMINARIO RESIDENZIALE Bienno, 20-22 GIUGNO 2014 Sintesi ragionata del corso Elisa Fabemoli Per la lettura Le frasi che presentano il segno di spunta (V) sono state pronunciate dai relatori

Dettagli

Io sono con voi anno catechistico

Io sono con voi anno catechistico Io sono con voi 7a unità Pag. 9-10 * Ti chiamo per nome Pag. 111-112 * Dio Padre ci chiama ad essere suoi figli Pag. 11-12 * Il Signore Dio è Padre di tutti Pag. 113-114 * Ci accoglie una grande famiglia:

Dettagli

Catechismo di iniziazione cristiana dei fanciulli SECONDA UNITÀ

Catechismo di iniziazione cristiana dei fanciulli SECONDA UNITÀ Catechismo di iniziazione cristiana dei fanciulli SECONDA UNITÀ Dio Padre è sempre con noi Non siamo mai soli Leggi il catechismo Cosa abbiamo imparato Nella fatica sei con noi, Signore Leggi il catechismo

Dettagli

Stabilirò la mia alleanza con te per essere il Dio tuo e della tua discendenza (Gen 17,7)

Stabilirò la mia alleanza con te per essere il Dio tuo e della tua discendenza (Gen 17,7) Stabilirò la mia alleanza con te per essere il Dio tuo e della tua discendenza (Gen 17,7) PER RIPARTIRE..1 La Genesi è un insieme di racconti nati in luoghi e tempi diversi, prima come tradizioni orali,

Dettagli

Convento-Parrocchia Santa Maria delle Grazie - Squinzano-

Convento-Parrocchia Santa Maria delle Grazie - Squinzano- Convento-Parrocchia Santa Maria delle Grazie - Squinzano- . IL COMANDAMENTO DELL AMORE Ama il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta la forza. Ama il prossimo tuo come te stesso.

Dettagli

PROGRAMMAZIONE RELIGIONE CLASSI PRIME, SECONDE, TERZE, QUARTE, ANNO SCOLASTICO 2015/2016

PROGRAMMAZIONE RELIGIONE CLASSI PRIME, SECONDE, TERZE, QUARTE, ANNO SCOLASTICO 2015/2016 PROGRAMMAZIONE RELIGIONE CLASSI PRIME, SECONDE, TERZE, QUARTE, ANNO SCOLASTICO 2015/2016 INDICATORI CLASSI PRIME, SECONDE, TERZE, QUARTE, QUINTE. Conoscere espressioni, documenti, in particolare la Bibbia

Dettagli

365 Volte NON TEMERE

365 Volte NON TEMERE 365 Volte NON TEMERE Cari lettori, è ormai da diverso tempo che scrivo per questa rubrica e spero che voi tutti ne stiate traendo dei benefici. Vorrei innanzitutto ringraziarvi per il tempo che dedicate

Dettagli

Scuola di Formazione Teologica San Pier Crisologo Ravenna. Introduzione

Scuola di Formazione Teologica San Pier Crisologo Ravenna. Introduzione Scuola di Formazione Teologica San Pier Crisologo Ravenna Introduzione alla Sacra Scrittura appunti per gli studenti a cura del prof. don Gianni Passarella anno 2011/2012 V LEZIONE LO SPIRITO SANTO NELLA

Dettagli

Giubileo della Misericordia ROVETO ARDENTE DI INTERCESSIONE PER IL DONO DELLA VITA.

Giubileo della Misericordia ROVETO ARDENTE DI INTERCESSIONE PER IL DONO DELLA VITA. Giubileo della Misericordia ROVETO ARDENTE DI INTERCESSIONE PER IL DONO DELLA VITA. Ogni terzo lunedì del mese il gruppo RnS Piccola Bethlem celebra un Roveto Ardente di intercessione a sostegno delle

Dettagli

Testo: 1 Corinzi 3:5-9 LUG 19 febbraio 2017 Tema: Ognuno di noi riceverà la ricompensa per il lavoro svolto

Testo: 1 Corinzi 3:5-9 LUG 19 febbraio 2017 Tema: Ognuno di noi riceverà la ricompensa per il lavoro svolto Testo: 1 Corinzi 3:5-9 LUG 19 febbraio 2017 Tema: Ognuno di noi riceverà la ricompensa per il lavoro svolto 5 Che cos'è dunque Apollo? E che cos'è Paolo? Sono servitori, per mezzo dei quali voi avete creduto;

Dettagli

SCHEDA DI PRESENTAZIONE

SCHEDA DI PRESENTAZIONE SCHEDA DI PRESENTAZIONE TITOLO: LA RIFORMA PROTESTANTE BREVE DESCRIZIONE DELL UNITÀ DI APPRENDIMENTO: in questa unità di apprendimento si vuole introdurre le novità portate da Lutero DIDATTIZZAZIONE e

Dettagli

437) ROSARIO DEL PADRE

437) ROSARIO DEL PADRE 437) ROSARIO DEL PADRE Nel nome del Padre, e del Figlio e dello Spirito Santo. O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel

Dettagli

all uomo il Mistero, la Storia della Salvezza. La risposta dell uomo è ascolto e docilità. La Lectio Divina ha quindi una sua dinamica: è ascolto,

all uomo il Mistero, la Storia della Salvezza. La risposta dell uomo è ascolto e docilità. La Lectio Divina ha quindi una sua dinamica: è ascolto, Presentazione «Quando, lo scorso anno, mi decisi per un serio cammino spirituale, il mio direttore spirituale mi condusse alla Lectio Divina quotidiana. Ero scettica ma lo feci fedelmente. Oggi posso testimoniare

Dettagli

2. Le piante. Le piante verdi hanno bisogno della luce del sole per crescere. Esse trasformano l energia della luce solare in energia alimentare.

2. Le piante. Le piante verdi hanno bisogno della luce del sole per crescere. Esse trasformano l energia della luce solare in energia alimentare. 2. Le piante Sembra che le piante siano dappertutto. C i sono piante all aperto e al chiuso, a scuola e intorno alle case. Sai pensare a posti diversi in cui hai visto delle piante? Le piante sono simili

Dettagli

PROGRAMMAZIONE A.S SCUOLA DELL' INFANZIA ISTITUTO COMPRENSIVO DI MERCATO SARACENO

PROGRAMMAZIONE A.S SCUOLA DELL' INFANZIA ISTITUTO COMPRENSIVO DI MERCATO SARACENO PROGRAMMAZIONE A.S. 2010-2011 SCUOLA DELL' INFANZIA ISTITUTO COMPRENSIVO DI MERCATO SARACENO // mese di Settembre è dedicato alla conoscenza tra bambini e tra bambini ed insegnante: prima dell'inizio del

Dettagli

IN ATTESA DEL S.NATALE ORATORIO SAN LUIGI ALBAIRATE

IN ATTESA DEL S.NATALE ORATORIO SAN LUIGI ALBAIRATE IN ATTESA DEL S.NATALE ORATORIO SAN LUIGI ALBAIRATE Martedì 17 Dicembre C - T - T - Nel nome del Padre Amen! Gloria al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo, come era nel principio e ora e sempre nei

Dettagli

CONSOLARE GLI AFFLITTI

CONSOLARE GLI AFFLITTI CONSOLARE GLI AFFLITTI INTRODUZIONE: Il tema che mi è stato affidato è consolare gli afflitti, il più grande consolatore è lo Spirito Santo, mandato dal Signore dono della Pasqua, quindi prima di iniziare

Dettagli

CURRICOLI SCUOLA PRIMARIA RELIGIONE CATTOLICA

CURRICOLI SCUOLA PRIMARIA RELIGIONE CATTOLICA CURRICOLI SCUOLA PRIMARIA RELIGIONE CATTOLICA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE CLASSI PRIMA SECONDA E TERZA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA INDICATORI DI COMPETENZA PER

Dettagli

IL BATTESIMO QUANDO SIAMO STATI BATTEZZATI SIAMO DIVENTATI L AQUA È SEGNO LA VESTE BIANCA È SEGNO LA LUCE È SEGNO

IL BATTESIMO QUANDO SIAMO STATI BATTEZZATI SIAMO DIVENTATI L AQUA È SEGNO LA VESTE BIANCA È SEGNO LA LUCE È SEGNO 1 2 IL BATTESIMO L AQUA È SEGNO. LA VESTE BIANCA È SEGNO. LA LUCE È SEGNO. QUANDO SIAMO STATI BATTEZZATI SIAMO DIVENTATI. 3 DIO HA CREATO OGNI COSA: LA LUCE, IL SOLE, LE PIANTE, LE FOGLIE E I FIORI, I

Dettagli

LA CHIESA IN EUROPA TRA IL 400 E IL E' l'insieme di tutte le persone che credono in Gesù Cristo. Capi dei Sacerdoti di un grande territorio

LA CHIESA IN EUROPA TRA IL 400 E IL E' l'insieme di tutte le persone che credono in Gesù Cristo. Capi dei Sacerdoti di un grande territorio LA CHIESA IN EUROPA TRA IL 400 E IL 1000 In questi anni la vita delle persone è difficile nelle terre che sono state dell'impero Romano. Perché la vita è difficile? C'è la guerra, perché i barbari entrano

Dettagli

IL RACCONTO DELLA CREAZIONE

IL RACCONTO DELLA CREAZIONE IL RACCONTO DELLA CREAZIONE Il racconto biblico della creazione è contenuto nella Genesi, il primo libro della Bibbia. La parola genesi, infatti, significa origine, inizio, nascita. Il libro della Genesi

Dettagli

La Vocazione. Preghiera Ma.Gi. del 21 ottobre 2016

La Vocazione. Preghiera Ma.Gi. del 21 ottobre 2016 Preghiera Ma.Gi. del 21 ottobre 2016 La Vocazione Iniziamo il percorso di preghiera 2016-2017 della Fraternità dei Ma.Gi., seguendo il tema delle vocazioni; religiose, sacerdotali, familiari, rispondono

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE RELIGIONE

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE RELIGIONE PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE RELIGIONE CLASSE PRIMA L alunno riflette su Dio Padre e si confronta con l esperienza religiosa. della vita di Gesù e riconosce il significato cristiano del Natale. della

Dettagli

LITURGIA EUCARISTICA

LITURGIA EUCARISTICA LITURGIA EUCARISTICA NELLA MESSA PRESENTIAMO NOI STESSI AL SIGNORE NEL SEGNO DEL PANE E DEL VINO Offertorio si portano all altare il pane e il vino che diventa il C... e il S.. di C che ci dona la sua

Dettagli

9 SALMO 9 Salmo. Di Davide. Date al Signore, figli di Dio, date al Signore gloria e potenza. Date al Signore la gloria del suo nome, prostratevi al Si

9 SALMO 9 Salmo. Di Davide. Date al Signore, figli di Dio, date al Signore gloria e potenza. Date al Signore la gloria del suo nome, prostratevi al Si SALMO 9 I cieli narrano la gloria di Dio, l opera delle sue mani annuncia il firmamento. Il giorno al giorno ne affida il racconto e la notte alla notte ne trasmette notizia. Senza linguaggio, senza parole,

Dettagli