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2 SOMMARIO COMUNE DI GIOVINAZZO 1. PREMESSA Riferimenti normativi Descrizione della metodologia di analisi Principi teorici dell analisi di rischio Calcolo dell esposizione accettabile Calcolo della concentrazione nel punto di esposizione Calcolo degli obiettivi di bonifica sito-specifici Caratterizzazione generale del sito Inquadramento generale dell area Elementi geologici ed idrogeologici Elementi meteoclimatici Risultati delle indagini eseguite Il codice di calcolo impiegato Contaminanti indice Caratteristiche degli inquinanti indicatori presenti in sito Metalli Policlorobifenili (PCB) Idrocarburi pesanti C> Modello concettuale definitivo del sito La sorgente di contaminazione Vie, modalità di esposizione e recettori della contaminazione Dati in ingresso Caratteristiche geometriche delle sorgenti e del terreno insaturo Caratteristiche della zona satura e del punto di conformità Parametri sito-specifici dell aria Percorsi di migrazione attivi Recettori finali Analisi dei rischi sanitari sito-specifica Parametri di esposizione Modelli di trasporto Volatilizzazione e diffusione vapori outdoor Lisciviazione trasporto in falda Diffusione in atmosfera Risultati del calcolo dei rischi specifici Rischio di contatto diretto on-site Rischio di ingestione acqua di falda contaminata off site Pag 2 di 64

3 11.3 Rischio di inalazione di vapori outdoor Sintesi dei rischi Determinazione delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSR) Confronto tra CSR e concentrazioni rilevate in sito Conclusioni Bibliografia Allegati...58 Allegato 1 Caratteristiche chimiche, fisiche e tossicologiche degli inquinanti indicatori Allegato 2: Tabulati di elaborazione Allegato 3: Calcolo dei rischi per contatto diretto Allegato 4: Calcolo dei rischi per ingestione acque di falda Allegato 5: Calcolo dei rischi per inalazione di vapori e polveri in ambienti esterni Allegato 6: Calcolo delle CSR per il suolo superficiale ed il suolo profondo Pag 3 di 64

4 1. PREMESSA Il presente documento descrive l elaborazione dell Analisi di Rischio sanitario ed ambientale sito specifica relativa al sito denominato zona LAMA CASTELLO posta a nord-ovest dello stabilimento ex Acciaierie e Ferriere Pugliesi di Giovinazzo in provincia di Bari, ed è svolta nell ambito dei degli interventi di bonifica, messa in sicurezza operativa (MISOP), messa in sicurezza di emergenza (MISE) e ripristino ambientale delle ex Acciaierie e Ferriere pugliesi (AFP). La presente relazione è stata redatta da ECO-logica s.r.l., Società di Ingegneria, Consulenza e Servizi Ambientali, su incarico conferito con Determina Dirigenziale n.1 del 24/01/2013, n. 18 R.G. del Settore 3 Gestione del territorio del Comune di Giovinazzo. I dati elaborati per la presente analisi di rischio sono riportati nel documento R17 Relazione Tecnica Descrittiva Indagini e Modello Concettuale Definitivo che riassume i risultati delle indagini svolte sull area in esame, eseguite secondo quanto stabilito in sede di Conferenza di Servizi istruttoria (CdS) del tenutasi presso la Regione Puglia. I risultati delle indagini hanno fornito le necessarie informazioni sito specifiche per la formulazione del modello concettuale definitivo e per la formulazione della presente analisi. Il documento è stato redatto in conformità a quanto disposto da: - Allegato 1 Criteri generali per l Analisi di Rischio sanitario ambientale sito specifica al Titolo V della Parte IV del D.Lgs. 152/06 Norme in materia ambientale e descrive nel dettaglio la metodologia scientifica e sistematica per valutare lo stato di contaminazione delle matrici ambientali in termini di quantificazione dei rischi attuali e/o potenziali per l uomo e per l ambiente; - Documento APAT Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio ai siti contaminati, Rev2 marzo 2008; - APAT Appendice Q Criteri per il calcolo degli obiettivi di bonifica sito-specifici. - ARPA Puglia Regione Puglia Province, Linee Guida per la valutazione del rischio applicata alle discariche ai sensi dell art. 7 del DM 3 agosto Nota APAT prot del 21/03/07, acquisita dal Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare al prot. 8242/QdV/DI del 26/03/07 secondo le modalità di determinazione e validazione di cui al documento APAT prot. n del 05/10/2007. L analisi di rischio è stata articolata comprendendo essenzialmente la ricostruzione e la parametrizzazione dei caratteri delle seguenti componenti principali: - Contaminanti indice; Pag 4 di 64

5 - Sorgenti; - Vie e modalità di esposizione; - Recettori finali. L elaborazione dell analisi di rischio si pone lo scopo di: - quantificare il rischio sanitario per la popolazione derivante dalle contaminazioni presenti sull area; - definire le concentrazioni soglia di rischio (CSR) per gli inquinanti di interesse accettabili sul sito senza comportare un rischio sanitario per l uomo; - definire in modo rigoroso e cautelativo per l ambiente degli obiettivi di bonifica aderenti alla realtà del sito, secondo i criteri di accettabilità del rischio cancerogeno e dell indice di rischio assunti nei punti di conformità prescelti. Così come previsto dall allegato I alla parte IV Titolo V del D.Lgs 152/06 la presente analisi definisce nel dettaglio le indicazioni delle relative fonti e dei criteri utilizzati per i calcoli e la rintracciabilità dei dati di input. A tal proposito, la relazione è corredata dai seguenti elementi previsti all allegato I alla parte IV, titolo V del D.Lgs. 152/2006: - procedure di calcolo utilizzate (confronta paragrafo 6); - criteri di scelta dei contaminanti indice (confronta paragrafo 7); - modello concettuale del sito alla luce dei risultati delle indagini di caratterizzazione con percorsi di esposizione e punti di conformità (confronta paragrafo 8); - fonti utilizzate per la determinazione dei parametri di input degli algoritmi di calcolo (confronta paragrafo 10). - risultati (confronta paragrafi 11 e 12). La metodologia utilizzata è quella proposta dall APAT nel manuale Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio ai siti contaminati, Rev. 2 del marzo 2008, nonché quella codificata dall ASTM nel 1995 e 1998, Standard guide for Risk Based Corrective Action Applied at Petroleum Sites - RBCA ASTM E-1793 (1995) ASTM PS 104 (1998) che prevede un approccio graduale di approfondimento, denominato Risk-Based Corrective Action (RBCA), articolato in tre differenti livelli. L analisi è stata condotta sino al 2 livello di approfondimento (Tier 2). L analisi di rischio sanitario-ambientale è stata sviluppata per valutare i dati di tossicità di sostanze a cui la popolazione è o può essere esposta e per quantificare i rischi potenziali per la salute. L esecuzione dei calcoli matematici e l applicazione dei vari modelli analitici previsti da tale procedura sono state effettuate utilizzando il software RBCA Toolkit for Chemical Releases Pag 5 di 64

6 Vers Tale modello è stato sviluppato e distribuito dalla Groundwater Services Inc. (Houston, Texas) e permette di eseguire tutte le elaborazioni richieste per sviluppare un Analisi di Rischio di Livello 1 e 2, così come definito negli standard ASTM. I dati e le informazioni sito specifiche sono state desunte dalle indagini eseguite; in particolare hanno operato le seguenti ditte: - Società di ingegneria ECO-LOGICA SRL per le attività di coordinamento delle prestazioni specialistiche, supervisione e Direzione Lavori delle indagini, certificata secondo un Sistema di Gestione Ambientale conforme ai requisiti della norma UNI EN ISO 14001: 2004, e secondo il Sistema di qualità conforme alla norma ISO 9001:2008, e Registrata ai sensi del Regolamento EMAS - Laboratorio Ambientale Srl con sede in viale Gran Bretagna, 9 a Lecce, per l esecuzione dei campionamenti e delle analisi chimiche di laboratorio sui campioni di rifiuti, suolo e falda, accreditato da ACCREDIA relativamente all esecuzione di prove e al Sistema di Qualità secondo le norme UNI EN ISO IEC (Certificato di Accreditamento n. 1262); Certificato dall ente RINA relativamente al Sistema di Qualità secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008 (Certificato n. 6846/02/S); Riconosciuto idoneo dal MINISTERO DELLA SALUTE - Dipartimento della Prevenzione a svolgere analisi nel settore amianto, secondo il D. M progetto amianto - Ministero della Salute (Centro Controllo Malattie - CCM) - ISPESL ( - Società Geotek Plus srl con sede in via G. De Marinis 13 a Carbonara di Bari per l esecuzione del rilievo topografico, dei sondaggi geognostici, delle prove di permeabilità. - Laboratorio GEO Srl, autorizzato del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con decreto n del 14/7/2005, ai sensi del DPR 380/01, art. 59 Circolare n. 349/STC/99 Prove geotecniche sui terreni (settore A), con sede in via dei Gladioli 6 a Modugno (Ba) per la determinazione dei parametri fisici sui campioni di terra e roccia. Al presente documento è allegato il seguente elaborato: - R22 Relazione Tecnica Descrittiva Indagini e Modello Concettuale Definitivo area LAMA CASTELLO. Pag 6 di 64

7 2. RIFERIMENTI NORMATIVI La normativa che riguarda la bonifica di siti contaminati disciplina tutte le attività di carattere amministrativo e tecnico che devono essere espletate al fine di attuare gli interventi di messa in sicurezza d emergenza, operativa o permanente, nonché di bonifica e ripristino ambientale di un sito potenzialmente inquinato. Le procedure, i criteri e le modalità per lo svolgimento delle operazioni suddette, necessarie per l eliminazione delle sorgenti dell inquinamento o comunque per la riduzione delle concentrazioni delle sostanze inquinate, sono definiti all interno delle Norme in Materia Ambientale, Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 e s.m.i., ed in particolare, nel titolo V alla parte IV, Bonifica di siti contaminati e nei relativi allegati. In merito alle risultanze della caratterizzazione e delle indagini integrative, l articolo 242 del D.Lgs. 152/2006 prevede l applicazione della procedura di analisi del rischio sito specifica, secondo i criteri riportati nell allegato I alla parte quarta del decreto. Il quale definisce i criteri minimi da applicare nella procedura di Analisi di Rischio inversa, utilizzata per il calcolo delle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR), dunque per definire in modo rigoroso e cautelativo per l ambiente gli obiettivi di bonifica aderenti alla realtà sito-specifici. Nell applicazione dell Analisi di Rischio dei siti contaminati è posta particolare cura alla scelta dei parametri da utilizzare nei calcoli, rispondente ai criteri di conservatività e di sitospecificità, ricavabili dalle indagini di caratterizzazione svolte. L individuazione e l analisi dei potenziali percorsi di esposizione e dei bersagli, nonché la definizione degli obiettivi di bonifica, devono tenere presente la destinazione d uso del sito prevista dagli strumenti di programmazione territoriale. Le procedure di calcolo finalizzate alla caratterizzazione quantitativa del rischio saranno condotte mediante l utilizzo di metodologie di comprovata validità sia dal punto di vista delle basi scientifiche che supportano gli algoritmi di calcolo, che della riproducibilità dei risultati. Al fine di consentire la validazione dei risultati ottenuti da parte degli enti di controllo, è necessario disporre di rintracciabilità dei dati di input in riferimento a: - Criteri di scelta dei contaminanti indice; - Modello concettuale del sito; - Procedure di calcolo utilizzate; - Determinazione dei parametri di input degli algoritmi di calcolo. Pag 7 di 64

8 3. DESCRIZIONE DELLA METODOLOGIA DI ANALISI L Analisi di Rischio Sanitario Ambientale è stata effettuata seguendo le indicazioni fornite dal manuale elaborato dall APAT Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio ai siti contaminati (Rev. 2 marzo 2008), e relativa appendice Q Criteri per il calcolo degli obiettivi di bonifica sito-specifici. Obiettivo finale di tale procedura è sia la stima quantitativa del rischio per la salute umana connesso ad uno specifico sito, valutando le conseguenze legate alla sua situazione di inquinamento, sia l individuazione dei valori di concentrazione accettabili nel suolo e nella falda vincolati alle condizioni specifiche del singolo sito che costituiscono gli obiettivi di bonifica sito specifici (Concentrazioni Soglia di Rischio, CSR). Entrambe gli obiettivi possono essere raggiunti attraverso due modalità: diretta (forward mode) o inversa (backward mode), come di seguito rappresentato: Figura 1 Possibili modalità di applicazione dell Analisi di Rischio La modalità diretta permette di stimare il rischio sanitario per il recettore esposto, sia posto in prossimità del sito (on-site) che ad una certa distanza (off-site), conoscendo la concentrazione in corrispondenza della sorgente di contaminazione. In particolare, nota la concentrazione rappresentativa della sorgente, si stima l esposizione da parte del recettore, tenendo conto, sulla base della modalità di esposizione, dell attenuazione dovuta ai fattori di trasporto, si considera la tossicità delle sostanze mediante i parametri RfD (Reference Dose) e SF (Slope Factor) ed infine si calcola il rischio. La modalità inversa permette il calcolo della massima concentrazione in sorgente compatibile con la condizione di accettabilità del rischio, avendo fissato il livello di rischio per la salute ritenuto accettabile per il recettore esposto. Tale concentrazione rappresenta l obiettivo di bonifica specifico per il sito in esame. In particolare, stabilita la soglia di rischio tollerabile e utilizzando le formule inverse della procedura diretta, si ottiene una concentrazione accettabile nel punto di esposizione ed infine, per mezzo dei fattori di trasporto, si arriva a stimare la concentrazione accettabile in sorgente. Pag 8 di 64

9 Quindi, riguardo gli obiettivi dell analisi assoluta di rischio, in modalità diretta si stima quantitativamente il rischio associato ad un evento inquinante, mentre in modalità inversa si calcolano i valori di concentrazione dell inquinante, ritenuti accettabili nel suolo ed in falda. La metodologia utilizzata è quella codificata dall ASTM nel 1995 e 1998, Standard guide for Risk Based Corrective Action Applied at Petroleum Sites - RBCA ASTM E-1793 (1995) ASTM PS 104 (1998), ed acquisita dall Agenzia per la Protezione dell Ambiente e per i Servizi Tecnici (APAT) Criteri Metodologici per l applicazione dell Analisi di Rischio assoluta ai siti contaminati APAT (Rev. 2 marzo 2008), che prevede un approccio graduale di approfondimento, denominato Risk-Based Corrective Action (RBCA), articolato in tre differenti livelli: - Il primo livello (Tier 1) è essenzialmente costituito dal confronto tra le concentrazioni dei contaminanti rilevati nel sito e i limiti tabellari previsti dalla normativa vigente per la tipologia del sito in esame; - Il secondo livello (Tier 2) consiste in un Analisi di Rischio elaborata con modelli analitici semplificati in cui i dati di input sono in parte ricavati da indagini ambientali condotte in campo. Per i dati non noti sono utilizzati valori riportati in letteratura o validati da studi condotti in contesti ambientali analoghi a quelli in esame. In tal caso si usano valori che massimizzano la conservatività del modello, sbilanciando così i risultati dell analisi a favore della tutela dell ambiente e della salute umana; - Il terzo livello (Tier 3) costituisce uno stadio maggiormente approfondito di Analisi di Rischio. Tale livello è caratterizzato dall uso di strumenti di calcolo più sofisticati, costituiti da modelli numerici e stocastici per la simulazione dei fenomeni di degradazione e trasporto della contaminazione. L esecuzione di Analisi di Rischio di terzo livello è consentita dalla disponibilità dei dati chimici, biologici e fisici specifici del Sito necessari alla completa determinazione dei fenomeni di riduzione del carico di contaminante in atto nel sottosuolo. Lo schema concettuale della procedura RBCA è descritto di seguito (Figura 2). Pag 9 di 64

10 Figura 2 Schema concettuale dell Analisi di Rischio sito-specifica secondo la procedura RBCA. Nell ambito del caso in esame, l analisi è stata condotta al 2 livello di approfondimento (Tier 2). L esecuzione dei calcoli matematici e l applicazione dei vari modelli analitici sono state effettuate utilizzando il software RBCA Toolkit for Chemical Releases Vers. 2.6 sviluppato e distribuito dalla Groundwater Services Inc. (Houston, Texas). Le fasi principali della procedura, descritte nei paragrafi successivi, sono: - costruzione del modello concettuale per il calcolo del rischio: definizione dei contaminanti sito specifici; definizione delle sorgenti; definizione della concentrazione rappresentativa alla sorgente; individuazione dei percorsi di esposizione attivi; individuazione dei recettori o bersagli della contaminazione; ubicazione del punto di conformità per le acque sotterranee; - calcolo analitico del rischio in modalità inversa (backward): validazione e/o stima dei parametri di input; definizione degli algoritmi e dei software di calcolo; calcolo delle concentrazioni soglia di rischio. Pag 10 di 64

11 4. PRINCIPI TEORICI DELL ANALISI DI RISCHIO In termini tecnici il Risk Assessment è definito quale processo sistematico per la stima di tutti i fattori di rischio significativi che intervengono in uno scenario di esposizione causato dalla presenza di pericoli. La Valutazione del Rischio, d altro canto, è la stima delle conseguenze sulla salute umana di un evento potenzialmente dannoso, in termini di probabilità che le stesse conseguenze si verifichino. Il criterio della analisi assoluta conduce ad una valutazione del rischio connesso ad un sito, in termini di verifica delle possibili conseguenze legate alla sua situazione qualitativa, e di definizione degli obiettivi di risanamento vincolati alle condizioni specifiche del singolo sito. Tale valutazione, effettuata in linea generale su siti che rappresentano un pericolo cronico per l uomo e l ambiente, è realizzata stimando un livello di rischio e dei valori limite di concentrazione, determinati in funzione delle caratteristiche della sorgente dell inquinamento, dei meccanismi di trasporto e dei bersagli della contaminazione. Il Rischio (R) è inteso come la concomitanza della probabilità di accadimento di un evento dannoso (P) e dell entità del danno provocato dall evento stesso (D): R = P D Il danno conseguente all evento incidentale (D), a sua volta, può essere dato dal prodotto tra un fattore di pericolosità (Fp), dipendente dall entità del possibile danno, e un fattore di contatto (Fe), funzione della durata di esposizione: D = Fp Fe Nel caso di siti inquinati, la probabilità (P) di accadimento dell evento è conclamata (P=1), il fattore di pericolosità è dato dalla tossicità dell inquinante (T [mg/kg d]-1 ) ed il fattore di contatto è espresso in funzione della portata effettiva di esposizione (E [mg/kg d]). Per cui, in generale, il rischio (R) derivante da un sito contaminato è dato dalla espressione di seguito riportata: R = E T ove : E ([mg/kg d]) = assunzione cronica giornaliera del contaminante; T ([mg/kg d]-1) = tossicità del contaminante. Il risultato R è in fase successiva confrontato con i criteri di accettabilità individuali e cumulativi del rischio sanitario, al fine di valutare l esistenza o meno di condizioni in grado di causare effetti sanitari nocivi. Pag 11 di 64

12 Il calcolo del rischio si differenzia a seconda che l inquinante sia cancerogeno oppure noncancerogeno. Per le sostanze cancerogene vale la relazione: R = E x SF Ove: R = Rischio [adim] rappresenta la probabilità di casi incrementali di tumore nel corso della vita, causati dall esposizione alla sostanza, rispetto alle condizioni di vita usuali; SF = Slope Factor ([mg/kg d]-1) indica la probabilità di casi incrementali di tumore nella vita per unità di dose. Per le sostanze non cancerogene, invece, vale la relazione: HQ = E / RfD Ove : HQ = Hazard Quotient [adim] è un Indice di Pericolo che esprime di quanto l esposizione alla sostanza supera la dose tollerabile o di riferimento; RfD = Reference Dose [mg/kg d] è la stima dell esposizione media giornaliera che non produce effetti avversi apprezzabili sull organismo umano durante il corso della vita. 4.1 CALCOLO DELL ESPOSIZIONE ACCETTABILE Il rischio per la salute umana viene differenziato tra individuale e cumulativo. A tal proposito, si definisce: - Rischio e indice di pericolo individuale (R e HQ) il rischio dovuto ad un singolo contaminante per una o più vie d esposizione. - Rischio ed indice di pericolo cumulativo (RTOT e HQTOT) il rischio dovuto alla cumulazione degli effetti di più sostanze per una o più vie d esposizione. In merito agli effetti cancerogeni sulla salute umana, nell ambito della procedura di analisi assoluta di rischio, è definito un criterio di tollerabilità del rischio, ossia un valore soglia di rischio al di sotto del quale si ritiene tollerabile la probabilità incrementale di effetti cancerogeni sull uomo. Come proposto dall Istituto Superiore di Sanità (ISS) e riportato nel D.Lgs. 152/2006, per le sostanze cancerogene i valori di rischio (Target Risk) considerati tollerabili sono: - Per il rischio individuale: TR = Per il valore cumulativo: TR CUM = La valutazione degli effetti tossici non cancerogeni sulla salute umana prevede il calcolo dell Indice di Pericolo individuale (HQ) e cumulativo (HQ TOT ), definito come rapporto tra la Pag 12 di 64

13 quantità giornaliera di contaminante effettivamente assunta dal recettore ed una dose di riferimento che rappresenta la dose quotidiana accettabile o tollerabile. Il criterio di accettabilità riferito a specie chimiche contaminanti che comportano effetti tossici sulla salute umana, si traduce nell imporre il non superamento della dose di contaminante effettivamente assunta rispetto alla dose tollerabile o di riferimento. Per le sostanze non cancerogene il valore di rischio (Target Hazard Quotient) ritenuto dunque tollerabile è: - per il rischio individuale: THQ = 1. - per il rischio cumulativo: THQ CUM = 1. Definito il rischio tollerabile è possibile calcolare l esposizione accettabile (Eacc), per ogni contaminante, utilizzando le formule di seguito riportate: Eacc = TR/SF per sostanze cancerogene Eacc = THQ x RfD per sostanze non cancerogene (tossiche) dove: - SF indica la probabilità di casi incrementali di tumore nella vita per unità di dose. - RfD è la stima dell esposizione media giornaliera che non produce effetti avversi apprezzabili sull organismo umano durante il corso della vita. I valori di Slope Factor (SF) e Reference Dose (RfD), caratteristici di ciascun contaminante, sono riferiti ai valori presenti nella banca dati ISPESL ISS, aggiornata al CALCOLO DELLA CONCENTRAZIONE NEL PUNTO DI ESPOSIZIONE A partire dalla definizione del valore di esposizione accettabile, è possibile ricavare la concentrazione accettabile nel punto di esposizione (C POE,acc) mediante l applicazione dell equazione: C POE, acc = Eacc/ EM dove EM definisce la portata effettiva di esposizione ed indica la quantità di matrice ambientale contaminata alla quale il recettore risulta esposto, per unità di peso corporeo. Le modalità di esposizione considerabili per ciascuna sorgente di contaminazione sono riportate in Tabella 1 tratta dal documento APAT Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio ai siti contaminati, Rev2 marzo 2008: Tabella 1 Modalità di esposizione per ciascuna sorgente di contaminazione. SORGENTE DI CONTAMINAZIONE SUOLO SUPERFICIALE TIPO DI ESPOSIZIONE contatto dermico ingestione di suolo inalazione di vapori indoor ed outdoor inalazioni di polveri indoor ed outdoor Pag 13 di 64

14 SORGENTE DI CONTAMINAZIONE SUOLO PROFONDO FALDA TIPO DI ESPOSIZIONE inalazione di vapori indoor ed outdoor inalazione di vapori indoor ed outdoor 4.3 CALCOLO DEGLI OBIETTIVI DI BONIFICA SITO-SPECIFICI Stabilita l esposizione accettabile e la concentrazione nel punto di esposizione, è possibile individuare il valore dell obiettivo di bonifica nella matrice ambientale sorgente di contaminazione (Concentrazione Soglia di Rischio, CSR) a mezzo della seguente relazione: CSR = C POE, acc / FT dove il termine FT individua i fattori di trasporto che tengono conto dei fenomeni di attenuazione che intervengono durante la migrazione dei contaminanti tra la sorgente e il bersaglio. La relazione suddetta non è valida per il fattore di trasporto DAF (Diluition Attenuation Factor). Infatti, nel caso di trasporto laterale in falda, la C POE, acc va moltiplicata, e non divisa per il DAF. L elaborazione delle formule riferite ai tre step della procedura illustrata consente la definizione della concentrazione soglia di rischio (CSR), come di seguito riportato: - per le sostanze cancerogene: CSR = C POE, acc FT = E acc EM FT = TR SF EM FT - per sostanze non cancerogene: CPOE, CSR = FT acc Eacc = EM FT THQ RfD = EM FT Tali formule saranno poi differenziate in funzione di ogni singola via di esposizione, secondo il tipo di recettore, distinguendo l ambito residenziale ricreativo da quello industriale come riportato nel manuale Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio ai siti contaminati (Rev. 2, marzo 2008), dunque nell appendice Q Criteri per il calcolo degli obiettivi di bonifica sito-specifici. Le CSR derivanti dall applicazione di tale metodologia sono riferite al tal quale, per cui il confronto tra le Concentrazioni Soglia Rischio calcolate e le Concentrazioni Soglia di Contaminazione tabellari, o i valori di concentrazione sito specifici, richiede una conversione secondo l espressione di seguito riportata: Pag 14 di 64

15 C SECCO = C TALQUALE 1 α dove α rappresenta l umidità presente nel suolo, calcolata mediante la seguente formula: dove: θ w è la densità del suolo; ρ s è il contenuto volumetrico d acqua. θ α = Nel caso del software RBCA Toolkit for Chemical Releases, version 2.6 tale conversione non è necessaria dato che le concentrazioni restituite dal programma sono calcolate sul tal quale. Per quanto concerne il criterio di cumulazione delle concentrazioni individuali dovute a più vie di esposizione, il calcolo delle CSR è realizzato in funzione delle sorgenti di contaminazione scegliendo il valore più conservativo tra le CSR derivanti dalle modalità di esposizione che hanno luogo in ambienti confinati (indoor), in ambienti aperti (outdoor) e a protezione della risorsa idrica sotterranea a seguito dei fenomeni di lisciviazione da suolo superficiale, profondo e successivo eventuale, trasporto in falda. Le CSR a protezione della risorsa idrica sotterranea saranno tali da garantire il rispetto delle CSC al punto di conformità. ω ρ s 5. CARATTERIZZAZIONE GENERALE DEL SITO Il presente capitolo illustra l inquadramento generale del sito oggetto della presente analisi ubicato in area Lama Castello nel comune di Giovinazzo (Ba). In particolare vengono forniti tutti gli elementi di interesse ambientale riguardanti l area in oggetto, tutti i dati di dettaglio relativi agli esiti delle indagini ambientali eseguite tra luglio e dicembre 2013 sono riportati nell elaborato R22 Relazione Tecnica Descrittiva Indagini e Modello Concettuale Definitivo. 5.1 INQUADRAMENTO GENERALE DELL AREA Il sito oggetto di studio è ubicato nel settore sud-orientale del territorio urbanizzato del Comune di Giovinazzo (BA) in corrispondenza della lama denominata Lama di Castello, in prossimità della S.S. 16 Giovinazzo S. Spirito ed è compresa tra la S.S. 16 e la linea ferroviaria Bari-Bologna. Pag 15 di 64

16 La superficie dell area di estensione pari a circa m 2 è ubicata all interno della lama si presenta con quote che variano dai 15 m s.l.m. (nei pressi del rilevato ferroviario) ai 6 m s.l.m. in corrispondenza dell alveo con quote via degradanti verso il mare. Dal punto di vista catastale il sito ricade in foglio di mappa n. 4 del comune di Giovinazzo e include le seguenti particelle catastali numero: 1, 38, 64, 125, 487, 496. L area in prossimità dello stabilimento delle ex Acciaierie e Ferriere Pugliesi per una superficie complessiva di mq è stata utilizzata per l abbandono degli scarti di lavorazione costituiti prevalentemente da loppa di alto forno, come evidenziato dalle analisi di caratterizzazione del rifiuto. Dall elaborazione delle immagini storiche con cui è stata ricostruita la morfologia dell area e dall analisi dei dati diretti acquisiti dalle stratigrafie ricostruite durante le indagini integrative, si è potuto ricostruire il profilo morfologico originale della lama ed è stato possibile stimare il volume di materiale abbancato al suolo. In particolare il volume di materiale abbancato è stato stimato in m3 per complessive t. L area è ubicata all interno di una proprietà privata, sono presenti infatti nelle immediate vicinanze zone residenziali, in particolare l are in esame dista 65 metri da abitazioni civili, e 48 metri dall area industriale in cui sono presenti attività in esercizio. Il sito è ubicato all interno dell area classificata come Area ad Alta Pericolosità di Inondazione e Area a Rischio Molto Elevato secondo la classificazione del Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico (PAI). Il P.R.G. classifica l area di maggiore dimensione come Zone destinate ad attività produttive in particolare zone per attività primarie di tipo E1 e l area a ridosso delle ferriere a sud-ovest è invece classificata come Zone di uso pubblico, in particolare come area a verde pubblico urbano. A fronte delle precedenti informazioni, la destinazione d uso considerata nella presente elaborazione è siti ad uso verde pubblico privato e residenziale ; per il confronto con le concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) definite nell Allegato 5 alla Parte Quarta del D.Lgs 152/06, si è fatto riferimento alla colonna A della tabella ELEMENTI GEOLOGICI ED IDROGEOLOGICI L area in esame ricade nel foglio 177 "Bari" della Carta Geologica d Italia in scala 1: Nell area suddetta affiora il complesso sedimentario corrispondente al gruppo dei Calcari delle Murge, riferibili al Cretaceo, che costituiscono il basamento dell intero territorio. Di questo gruppo affiora diffusamente il Calcare di Bari (Bareniano Turoniano). Si tratta di calcari detritici e calcari dolomitici di colore da bianco grigio a grigio nocciola, disposti in Pag 16 di 64

17 strati di spessore variabile dal centimetro al metro, a tratti fratturati, fessurati e carsificati, frequentemente interessati da livelli di terra rossa, che possono assumere spessori anche di alcuni metri. La Lama Castello è caratterizzata morfologicamente da fondo piatto e fianchi che raggiungono nei tratti più incisi inclinazioni comprese tra i 30 e i 40, ha un andamento leggermente sinuoso, grossomodo perpendicolare alla linea di costa, che attraversa ripiani poco acclivi con sezione di chiusura in corrispondenza di Cala Spiriticchio. Nell area in esame, all interno del perimetro della lama il substrato roccioso costituito prevalentemente da calcare micritico bianco fratturato al di sopra del quale giace il materiale abbancato è stato intercettato mediamente ad una profondità di circa 3,00 m. Il calcare rinvenuto si presenta generalmente alterato e con limi residuali (terre rosse) presenti all'interno delle fessure che limitano la permeabilità dell'ammasso roccioso. Il calcare si presenza prevalentemente fratturato ed impastato con roccia calcarea più o meno frantumata e polverizzata. Nello strato più profondo in corrispondenza del letto della lama, è stato riscontrato il deposito limoso-argilloso (terra rossa) per uno spessore pari a circa m 2,5. Questo risulta coerente con la geologia dei luoghi. Le formazioni calcaree infatti, generalmente affioranti direttamente nell entroterra, lungo la fascia costiera risultano frequentemente mascherate dai depositi pleistocenici costituenti una sottile copertura. La sovrapposizione delle serie avviene tramite l interposizione di uno più livelli di terre rosse, depositi argilloso-limosi con spessore frequentemente superiore al metro. Si tratta di sedimenti di origine alluvionale, risalenti al Pleistocene superiore - Olocene, che occupano il fondo dei solchi erosivi e le cavità presenti nei calcari carsici fessurati. Questi depositi alluvionali sono costituiti da ghiaie formate da clasti calcarei sub-arrotondati in matrice siltoso-terrosa rossastra con rare intercalazioni di silt argillosi. Il loro spessore varia notevolmente da luogo a luogo, raggiungendo nelle zone in prossimità del mare anche 10 m. Riguardo la configurazione idrogeologica dell area in esame, considerando la vicinanza della linea di costa ( m) si osserva la presenza di un acquifero confinato il cui carico piezometrico in prossimità della costa si interseca con il piano campagna. Si rileva infatti la falda artesiana caratterizzata da una piezometrica che raggiunge circa 3,86 m dal piano campagna e in media 0,10 m sul livello del mare, il gradiente idraulico determinato è pari a i = 0,0005 %. La direzione del flusso di falda è orientata in direzione Nord-Est direzione perpendicolare alla linea di costa. Pag 17 di 64

18 Complessivamente, nell acquifero carbonatico dell area in esame si riscontrano valori tendenzialmente molto bassi di permeabilità, questo fenomeno è naturalmente legato alla presenza di grosse sacche di limo e terra rossa che sono state riscontrate durante le perforazioni eseguite, dovute principalmente a depositi alluvionali e detritici presenti sull alveo della lama. Riguardo il valore di conducibilità idraulica assunto nella presente elaborazione, si è fatto riferimento al valore ottenuto dalla prova di permeabilità di tipo Lefranc eseguite nel sondaggio S3 corrispondente a K = 2,53 E-07 m/s, pari a 2,18592 cm/g. 5.3 ELEMENTI METEOCLIMATICI Riguardo i rilevamenti meteoclimatici relativi al sito si è fatto riferimento alla stazione meteorologica presente nel comune di Giovinazzo, acquisendo i dati pubblicati dalla Protezione Civile della Regione Puglia. È stato possibile acquisire i dati di precipitazione meteorica necessari alla presente Analisi di Rischio facendo riferimento agli annali idrologici del trentennio compreso tra il 1980 e il 2009 registrati dalla stazione di Giovinazzo, Ufficio Idrografico. È stato considerato il valore di precipitazione media annua pari a 4,45 cm/anno, ottenuto come riportato in Tabella 2. Anno Altezza di pioggia annua (mm) Precipitazione media annua (mm/anno) ,0 51, ,0 41, ,0 43, ,0 49, ,0 45, ,0 31, ,0 34, ,0 43, ,0 38, ,0 30, ,0 39, ,0 30, ,0 24, ,0 42, ,0 38, ,0 53, ,0 66, ,0 57, ,2 61, ,0 50, ,8 36, ,8 41, ,8 54, ,8 52, Pag 18 di 64

19 Anno Altezza di pioggia annua (mm) Precipitazione media annua (mm/anno) ,0 36, ,8 64,73 Precipitazione media annua (mm/anno) 44,55 Precipitazione media annua (cm/anno) 4,45 Tabella 2 Precipitazioni annue dal 1980 al 2009 registrate dalla stazione di Giovinazzo, Ufficio Idrografico. (Fonte Protezione Civile della Regione Puglia) Per quanto riguarda la velocità e la direzione del vento si è fatto riferimento ai dati riportati nell Atlante Eolico della Regione Puglia (Figura 3) secondo cui, nel Comune di Giovinazzo, ad una quota di 35 m la velocità media del vento è di 5,23 m/sec e la direzione prevalente è di 338 pari a nord-nord-ovest, relativamente all arco temporale compreso tra il 2000 ed il Figura 3: Velocità media del vento e direzione prevalente nel Comune di Giovinazzo. (Fonte: Atlante Eolico della Regione Puglia) Pag 19 di 64

20 5.4 RISULTATI DELLE INDAGINI ESEGUITE Nel corso delle indagini di caratterizzazione del sito in esame sono stati eseguiti sondaggi geognostici, prelievi e analisi chimiche su campioni di suolo, rifiuti e acqua di falda così come descritto nell'elaborato R22 Relazione Tecnica Descrittiva Indagini e Modello Concettuale Definitivo. Le risultanze delle indagini di caratterizzazione ambientale sul suolo hanno evidenziato la presenza dei seguenti contaminanti oltre i limiti normativi, in riferimento alla destinazione d uso verde pubblico privato e residenziale, e oltre i limiti in riferimento alla destinazione d uso industriale per il solo parametro zinco: - Arsenico - Cromo totale - Nichel - Piombo - Rame - Zinco - Policlorobifenili (PCB) - Idrocarburi alifatici C19-C36 Le risultanze delle indagini integrative di caratterizzazione ambientale sulla falda hanno evidenziato la presenza dei seguenti contaminanti oltre i limiti normativi: - Alluminio - Ferro Si riportano di seguito le tabelle riepilogative dei soli superamenti delle CSC per siti ad uso verde pubblico privato e residenziale, nonché l'evidenzia di superamenti riscontrati anche per sito ad uso commerciale e industriale ( Pag 20 di 64

21 Tabella 3 - Tabella 4). Per la descrizione completa e di dettaglio delle indagini eseguite si rimanda all elaborato R22. Pag 21 di 64

22 Tabella 3 Sintesi dei superamenti delle CSC Tab.1A e B All. 5 Parte IV D.Lgs152/06 nella matrice suolo. (Fonte: elaborazione ECO-logica su analisi eseguite da Ambientale Srl) Tab. 1 Tab / / /13 S9C1 S9C2 S17C1 PARAMETRI U.M. LR A* B** 0-1 m 2-3 m m PH adimens. 11,90 9,83 8,54 METALLI ARSENICO mg/kg s.s. 0, ,0 25,0 Inf. 0,5 CROMO mg/kg s.s NICHEL mg/kg s.s. 0, ,9 307,5 23,2 PIOMBO mg/kg s.s ,0 153,3 RAME mg/kg s.s. 0, ,6 103,7 ZINCO mg/kg s.s. 0, ,3 1224,9 249,2 DIOSSINE E FURANI PCB mg/kg s.s. 0,001 0,06 5 0,514 Inf. 0,001 Inf. 0,001 IDROCARBURI IDROCARBURI PESANTI C > 12 mg/kg s.s. 0, Inf. 0,66 Inf. 0,66 *Limite nel suolo e nel sottosuolo, siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale Tab. 1 A All. 5 Parte IV D.Lgs. 152/06 **Limite nel suolo e nel sottosuolo, siti ad uso commerciale e industriale Tab. 1 B All. 5 Parte IV D.Lgs. 152/06 Tabella 4: Sintesi dei superamenti delle CSC Tab. 2 All. 5 Parte IV D.Lgs 152/06 nella matrice falda. (Fonte: elaborazione ECO-logica su analisi eseguite da Ambientale Srl) 88/ / PARAMETRO UM Tab. 2* P5 P6 31/12/ /12/2013 PH uph 7,41 11,22 metalli alluminio µg/l ,40 167,30 ferro µg/l ,90 Inf. 0,02 * Concentrazione soglia di contaminazione acque sotterranee Tab. 2 All. 5 Parte IV D.Lgs. 152/06 Nel corso delle verifiche di laboratorio si è inoltre proceduto alla speciazione degli idrocarburi rinvenuti, secondo le classi previste dal database ISS-ISPESL, i campioni sui quali è stata effettuata tale indagine sono S9C1. Le analisi di speciazione MADEP (Massachussets Department of Environmental Protection, 2002) hanno restituito i risultati illustrati in Pag 22 di 64

23 Tabella 5: Pag 23 di 64

24 Tabella 5 Speciazione MADEP degli idrocarburi pesanti C>12. (Fonte: elaborazione ECO-logica su analisi eseguite da Ambientale Srl) /13 25/10/13 Parametri U.M. L.R. S9C1 ALIFATICI C5 C8 mg/kg 10 < 10 ALIFATICI C9 C10 mg/kg 0,25 < 0.25 ALIFATICI C9 C18 mg/kg 0,25 < 0.25 ALIFATICI C11 C22 mg/kg 0,25 < 0.25 ALIFATICI C19 C36 mg/kg 0,25 60 Per quanto riguarda il campione S9C2 su cui è stato rilevato il maggior superamento di CSC in riferimento ai metalli sono stati determinati i valori di Kd riportati nella tabella seguente /13 19/11/13 KD Unità di m S9C2 ANTIMONIO l/kg 6200 ARSENICO l/kg BERILLIO l/kg 200 CADMIO l/kg 6060 COBALTO l/kg CROMO l/kg 6214 MERCURIO l/kg 100 NICHEL l/kg 7688 PIOMBO l/kg RAME l/kg 1561 SELENIO l/kg 260 STAGNO l/kg 100 TALLIO l/kg 100 VANADIO l/kg 3200 ZINCO l/kg 2526 Tabella 6: Kd per campione S9C2 Per i campioni S3C1 e S9C3 sono stati determinati i valori di Foc riportati nella tabella che segue / /13 25/10/13 25/10/13 Parametro U.M. S3C1 S9C3 FOC g/kg s.s Tabella 7: Foc per campioni S3C1 e S9C3 Pag 24 di 64

25 6. IL CODICE DI CALCOLO IMPIEGATO L analisi di rischio si sviluppa per fasi successive, distinte in funzione della maggiore precisione della stima finale, nonché per un maggior dettaglio delle banche dati e per una maggiore complessità dei modelli di simulazione. In funzione delle strategie adottate sono disponibili software utili alla implementazione della procedura di Analisi di Rischio nei processi decisionali, strutturati secondo l architettura di seguito schematizzata: - Inserimento delle proprietà specifiche e geometriche del sito e della sorgente; - Inserimento della concentrazione rappresentativa; - Selezione degli inquinanti e definizione delle proprietà chimico-fisiche e tossicologiche; - Individuazione delle vie di migrazione e di esposizione in accordo al modello concettuale; - Calcolo dei fattori di trasporto dei contaminanti per le diverse vie di migrazione; - Calcolo dell esposizione, noti i parametri di esposizione e la concentrazione al punto di esposizione; - Calcolo del rischio, noti esposizione e proprietà tossicologiche. Nel presente documento, l Analisi di Rischio è stata condotta in modalità diretta ed inversa usando il software di calcolo denominato RBCA Toolkit for Chemical Releases, version 2.6. Tale modello è stato sviluppato e distribuito dalla Groundwater Services Inc. (Houston, Texas) e permette di eseguire tutte le elaborazioni richieste per sviluppare un Analisi di Rischio di Livello 1 e 2, così come definito negli standard ASTM.RISC 4.05 (Risk-Integrated Software for Cleanups). È opportuno precisare che poiché la procedura su cui si basa il codice di calcolo RBCA Toolkit for Chemical Releases Vers. 2.6 non coincide integralmente con la procedura di Analisi di Rischio individuata nel documento APAT Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio ai siti contaminati Rev2 marzo 2008, si è proceduto ad elaborare opportunamente i dati inseriti nel modello al fine di raggiungere una maggiore coerenza con la procedura definita da APAT. Il software consente di inserire valori specifici per quanto attiene geometria e proprietà del sito e della sorgente, e propone anche un dataset di valori di default; infatti, è fornito di un database nel quale sono riportate le proprietà chimico-fisiche e tossicologiche dei vari analiti, utilizzate per il calcolo dei fattori di trasporto, dell esposizione ed in ultima analisi dei rischio. La banca dati del software non è risultata coerente a quella pubblicata sul sito ISPRA, pertanto, preliminarmente all applicazione ne è stata verificata la congruenza. A seguito di Pag 25 di 64

26 tale verifica, sono stati inseriti nel data-base le caratteristiche chimico-fisiche e tossicologiche dei contaminati riportate nel data base ISS-ISPESL aggiornato a maggio 2009, in particolare, riguardo al parametro Kd, variabile in funzione del ph, sono stati inseriti i valori riportati nella Tabella in allegato 4 all'appendice Q "Criteri per il calcolo degli obiettivi di bonifica sitospecifici" dell'apat. Occorre precisare che la distinzione tra suolo superficiale e suolo profondo che il software effettua, si riferisce unicamente all attivazione di alcuni percorsi, pertanto durante l inserimento delle concentrazioni rilevate in sito non viene effettuata distinzione tra gli strati dell insaturo. Il data base costruito è riportato in Allegato 1 Caratteristiche chimiche, fisiche e tossicologiche degli inquinanti indicatori alla presente relazione. Il calcolo dei fattori di trasporto consente di calcolare la concentrazione al punto di esposizione derivante dalle diverse vie di migrazione e di esposizione, il software utilizza equazioni riconosciute e validate da Enti di standardizzazione internazionali. Nel calcolo del Fattore di Lisciviazione LF (Leaching Factor), viene preso in considerazione il coefficiente di partizione suolo-acqua, Ksw, e il coefficiente di diluizione in falda, LDF (Leachate Diluition Factor) e si tiene conto anche del coefficiente di attenuazione dovuto al trasporto nell insaturo, SAM (Soil Attenuation Model). I due fattori di attenuazione, BDF (BioDegradation Factor) e TAF (Time Averaging Factor), proposti dal manuale Unichim n. 196/01, non sono stati presi in considerazione. Il software RBCA consente di calcolare il rischio e/o gli obiettivi di bonifica anche sulla base di effetti cumulativi delle sostanze, sommando rispettivamente i rischi cancerogeni e gli indici di pericolo determinati per la singola sostanza. In merito ai criteri adottati per il calcolo del rischio cumulativo, effettua il calcolo raggruppando i rischi individuali in funzione della via di esposizione. L analisi di rischio elaborata per il sito è stata spinta sino al secondo livello, tale scelta si basa sul fatto che le indagini di caratterizzazione ambientale svolte consentono di disporre di una base dati che, unitamente a quella fornita dalla letteratura, permette di applicare un modello di simulazione del trasporto per lo studio della diffusione della contaminazione dalle sorgenti alle aree esterne. 7. CONTAMINANTI INDICE In linea generale, la scelta dei contaminanti rispetto ai quali calcolare l esposizione è a discrezione dell analista, per cui l analisi potrebbe essere condotta per tutte le sostanze Pag 26 di 64

27 esaminate in sede di caratterizzazione e per le quali siano disponibili i valori analitici di concentrazione. A tali sostanze è comunque possibile applicare riconosciuti criteri di selezione che tendano a snellire i calcoli e valutare il rischio solo in corrispondenza di quei contaminanti che per la loro quantità nella matrice ambientale e per la loro tossicità contribuiscano al valore finale in misura preponderante rispetto agli altri. I contaminanti indice sottoposti all analisi di rischio sono stati desunti dai risultati delle indagini propedeutiche all Analisi di Rischio, richiamate in precedenza. Preliminarmente è stato effettuato un confronto tra i limiti di accettabilità tabellari delle matrici ambientali presenti nella normativa D.Lgs 152/06 per la specifica destinazione d'uso, e le concentrazioni delle sostanze ritrovate nella matrice suolo e acqua di falda, attività che costituisce il Livello 1 dell Analisi di Rischio. Nel caso in analisi si è fatto riferimento ai limiti normativi relativi ai siti ad uso Verde pubblico, privato e residenziale contenuti in Tab 1 A All. 5 Parte IV del D.Lgs 152/06, mentre per le acque è stata considerata la Tab. 2 All. 5 Parte IV D.Lgs. 152/06. Per le sostanze presenti in concentrazioni che eccedono le CSC previste, si è passati all implementazione delle metodologie di calcolo di analisi di rischio sito specifica (Livello 2). Si è pertanto proceduto ad: - analizzare e definire i recettori potenzialmente esposti per le destinazioni d uso previste; - analizzare criticamente i percorsi di esposizione per la salute umana e per la protezione idrica; - analizzare i livelli di accettabilità del rischio per le sostanze cancerogene e per le sostanze non cancerogene. Di seguito, in Pag 27 di 64

28 Tabella 8, sono evidenziati i superamenti massimi degli inquinanti riscontrati nella matrice suolo, mentre in Tabella 9 sono mostrati i superamenti massimi riscontrati nella matrice acqua, i valori evidenziati in rosso all interno delle due tabelle sono stati implementati con il software RBCA vers.2.6. Pag 28 di 64

29 Tabella 8 Sintesi dei superamenti massimi, registrati nella matrice suolo,a diverse profondità. Tab. 1 Tab / / /13 S9C1 S9C2 S17C1 PARAMETRI U.M. LR A* B** 0-1 m 2-3 m m PH adimens. 11,90 9,83 8,54 METALLI ARSENICO mg/kg s.s. 0, ,0 25,0 Inf. 0,5 CROMO mg/kg s.s NICHEL mg/kg s.s. 0, ,9 307,5 23,2 PIOMBO mg/kg s.s ,0 153,3 RAME mg/kg s.s. 0, ,6 103,7 ZINCO mg/kg s.s. 0, ,3 1224,9 249,2 DIOSSINE E FURANI PCB mg/kg s.s. 0,001 0,06 5 0,514 Inf. 0,001 Inf. 0,001 IDROCARBURI IDROCARBURI PESANTI C > 12 mg/kg s.s. 0, Inf. 0,66 Inf. 0,66 *Limite nel suolo e nel sottosuolo, siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale Tab. 1 A All. 5 Parte IV D.Lgs. 152/06 **Limite nel suolo e nel sottosuolo, siti ad uso commerciale e industriale Tab. 1 B All. 5 Parte IV D.Lgs. 152/06 Tabella 9: Sintesi dei superamenti massimi, registrati nella matrice acqua. 88/ / PARAMETRO UM Tab. 2* P5 P6 31/12/ /12/2013 PH uph 7,41 11,22 metalli alluminio µg/l ,40 167,30 ferro µg/l ,90 Inf. 0,02 * Concentrazione soglia di contaminazione acque sotterranee Tab. 2 All. 5 Parte IV D.Lgs. 152/06 La struttura del codice di calcolo impiegato consente di scorporare i livelli di analisi, pertanto, al suo interno sono stati inseriti solo i superamenti massimi registrati, sia nella matrice terreno (indipendentemente dalla quota di campionamento) che nella matrice acqua, ed è stata condotta l Analisi di Rischio solo al Livello 2, per snellire la procedura. Gli analiti per i quali sono stati registrati i superamenti delle CSC vengono assunti come contaminanti indice. 7.1 CARATTERISTICHE DEGLI INQUINANTI INDICATORI PRESENTI IN SITO I contaminati indicatori scelti sono quelli per i quali è stato determinato un valore di concentrazione superiore ai limiti di legge, pertanto, per la matrice suolo sono: - Arsenico - Cromo totale - Nichel - Piombo Pag 29 di 64

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