Dipartimento di Chimica Farmaceutica e Tossicologica Università degli Studi di Napoli Federico II Napoli
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1 Prof. Alfonso Carotenuto Dipartimento di Chimica Farmaceutica e Tossicologica Università degli Studi di Napoli Federico II Napoli
2 In relazione all incarico ricevuto dal Comune di Boscotrecase (Prof. Carotenuto) e Trecase (dott. Tamburro) si relaziona quanto segue. Nei Giorni 26 e 28 ottobre 2010 presso la prefettura di Napoli si è tenuto il tavolo tecnico presieduto dalla Protezione Civile in cui erano presenti l Arpac, l ISPRA, l ISS e tecnici designati dai comuni di Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno, Trecase. In quella sede è stato messo appunto un piano di monitoraggio delle acque di falda sottostante la discarica Cava Sari, sita in Via Nespole della Monica loc. Pozzelle, Terzigno (NA), e dell aria dei comuni interessati dai miasmi. Per quanto riguarda la matrice aria il piano prevede: 1. monitoraggio continuo con mezzi mobili messi a disposizione dall ARPAC e dall ISPRA. I due mezzi equipaggiati con strumentazione idonea dovranno monitorare rispettivamente i sottoelencati parametri: mezzo mobile ARPAC: PM10, PM2,5, NOx, BTx, CO, O 3,H 2 S, HCNM, CH 4,SO 2 mezzo mobile ISPRA: PM10, NOx, CO, SO 2, BTEX 2. monitoraggio con campionatori ad alto volume dei seguenti parametri: PM10, PM2,5, Diossine e Furani, PCB, IPA e metalli pesanti. 3. monitoraggio mediante deposimetri dei seguenti parametri: Diossine e Furani, PCB, IPA e metalli pesanti e di microinquinanti organici. 4. monitoraggio bioaerosol e sostanze odorigene e ricerca di microrganismi patogeni sia nelle aree prossime alla discarica sia a nelle immediate vicinanze del camino dove viene convogliato il biogas. Ad oggi è cominciato esclusivamente il monitoraggio utilizzando mezzi mobili i quali sono ubicati specificatamente nel cortile della caserma dei carabinieri di Boscoreale (ARPAC) e nel cortile del comune di Terzigno (ISPRA). I monitoraggi ai punti 2, 3 e 4 non sono ancora iniziati poiché è necessario acquisire i dati meteorologici della stazione meteo situata nella discarica stessa che a tutt oggi sono in fase di elaborazione per individuare la direzione dei venti predominanti. L ISPRA incaricata di tale elaborazione ha dato rassicurazioni riguardo al fatto che entro la settimana prossima tale studio sarà terminato e si potranno individuare i luoghi idonei al posizionamento delle apparecchiature. 2
3 Per quanto concerne la matrice acqua il protocollo stilato e condiviso prevede: 1. monitoraggio delle acque di falda prelevate dai piezometri (pozzi spia) della discarica indicati con P1, P2, P3 per la determinazione delle concentrazioni dei parametri presenti in Tabella 2 Allegato V Parte IV Titolo V- D.Lgs. 152/2006 ad esclusione di diossine, nitrobenzene e amianto; e i test di Ecotossicità non previsti da tale normativa ma ritenuti utili per la determinazione dell effettivo grado di tossicità della falda (effetto sinergico, biodisponibilità). 2. monitoraggio delle acque di falda prelevate da pozzi artesiani nei territori limitrofi alla discarica, al fine di approfondire la situazione di contaminazione della falda acquifera, per la determinazione delle concentrazioni degli stessi parametri citati nel punto precedente. 3. studio dell impatto della discarica sulle acque sotterranea mediante l uso si metodologie isotopiche al fine di identificare una possibile contaminazione da percolato proveniente dalla discarica. Infatti negli ultimi anni diversi studi hanno dimostrato l efficacia dell analisi degli isotopi ambientali dei maggiori costituenti dei gas di discarica (CO 2 e CH 4 ) e del percolato (acqua e carbonio inorganico disciolto) nella individuazione della contaminazione dovuta alla discarica nelle diverse matrici ambientali; gas e lisciviato da discarica hanno di solito una caratteristica marcatura isotopica rispetto all ambiente circostante. Nel caso in esame si procederà ad analizzare i rapporti isotopici di carbonio, idrogeno ed eventualmente ossigeno nelle acque sotterranee prelevate presso la discarica. Il monitoraggio delle acque di falda dei pozzi spia della discarica Cava Sari e degli altri limitrofi da individuare sarà effettuato con scadenza mensile. Prelievo Acque di Falda del 29/10/2010 Il giorno è avvenuto il prelievo delle acque di falda dai piezometri (pozzi spia) della discarica indicati con P1, P2, P3. I recipienti sono stati siglati con appositi sigilli e traspostati presso i laboratorio dell ARPAC situati in Via Don Bosco Napoli. In data 30/10/2010 le confezioni sono state aperte e si è proceduto alle vari fasi di analisi; le operazioni sono proseguite il giorno 1/11/2010 presso l U.O.C. Siti Contaminati e Bonifiche Area Analitica dell ARPAC. 3
4 Risultati delle Analisi del Prelievo del 29/10/2010 Risultati pozzo n. 1 (P1, a monte) Relativamente ai cosiddetti microinquinanti organici (IPA, PCB, etc.), il campione in esame presenta valori di concentrazione inferiori ai limiti di concentrazione soglia di contaminazione (CSC) nelle acque sotterranee (D.Lgs. n. 152/06, Tab. II). Relativamente agli inquinanti inorganici, la concentrazione dei seguenti parametri: manganese (110.7/50 ppb) 1, e fluoruri (3600/1500 ppb) risulta superiore ai valori di CSC. L analisi Ecotossicologica rileva che il campione è Debolmente Tossico. L effetto è probabilmente dovuto ad una sinergia di sostanze le quali, prese singolarmente, risultano a basse concentrazioni. Risultati pozzo n. 2 (P2, a valle) Relativamente ai cosiddetti microinquinanti organici (IPA, PCB, etc.), il campione in esame presenta valori di concentrazione inferiori ai limiti di concentrazione soglia di contaminazione (CSC) nelle acque sotterranee (D.Lgs. n. 152/06, Tab. II). Relativamente agli inquinanti inorganici, la concentrazione dei seguenti parametri: alluminio (586.3/200 ppb), ferro (1228/200 ppb) nichel (62.41/20 ppb), manganese (96.4/50 ppb), zinco (4087/3000 ppb) e fluoruri (7017/1500 ppb) risulta superiore ai valori di CSC. L analisi Ecotossicologica rileva che il campione è Tossico. Tossicità (ritardata, cronica) probabilmente dovuta alla presenza di alluminio e nichel che danno bioaccumulo negli organismi acquatici. Risultati pozzo n. 3 (P3, campi da tennis) Relativamente ai cosiddetti microinquinanti organici (IPA, PCB, etc.), il campione in esame presenta valori di concentrazione inferiori ai limiti di concentrazione soglia di contaminazione (CSC) nelle acque sotterranee (D.Lgs. n. 152/06, Tab. II). Relativamente agli inquinanti inorganici, la concentrazione dei seguenti parametri: ferro (325.4/200 ppb), nichel (32.61/20 ppb), manganese (342.6/50 ppb), zinco (19490/3000 ppb), boro (1028/1000 ppb) e fluoruri (3096/1500 ppb) risulta superiore ai valori di CSC. L analisi Ecotossicologica rileva che il campione è Debolmente Tossico. Nichel e zinco molto alto (bioaccumulo lento). 1 Il secondo numero in parentesi rappresenta la concentrazione soglia consentita (CSC). 4
5 Dal confronto dei risultati delle analisi svolte sui i vari pozzi (P1-P3) si rileva che, in tutti i pozzi esaminati, si ha il superamento dei CSC sia per i fluoruri che per il manganese mentre nei pozzi a valle si rileva anche il superamento del limite per il ferro. Tali parametri e le concentrazioni rilevate, sono tipicamente caratteristici di acque sotterranee di origine vulcanica. La loro presenza è stata rinvenuta nelle acque di diversi pozzi artesiani circostanti l area interessata, ed è ampiamente documentata nella letteratura scientifica a riguardo e relativa all area vesuviana. Anomala è invece la presenza di zinco, nichel, alluminio e boro che si rinvengono nei pozzi a valle della discarica (P2 e P3) in concentrazioni superiori a quelle indicate dalla Tabella 2. Si rileva una concentrazione elevatissima di zinco nel P3 pari a ppb. Di contro, la concentrazione di tale metallo nel pozzo ubicato a monte della discarica (P1) è ampiamente al di sotto delle CSC (118/3000 ppb). Anche l analisi ecotossicologica rivela che il pozzo maggiormente tossico (P2) si trova a valle della discarica. Considerazioni sui Piezometri Spia. Va rilevato che il posizionamento e la profondità (circa m) dei piezometri (pozzi) spia non appare adeguato alla loro funzione di controllo della falda idrica sotterranea, come ampiamente descritto dallo studio idrogeologico condotto dal prof. Giovan Battista dé Medici. Infatti, tali piezometri risultano eccessivamente ravvicinati e la loro profondità non permette l analisi di falde idriche più superficiali. Queste falde, probabilmente presenti data la natura del sottosuolo, potrebbero essere raggiunte da eventuali inquinanti provenienti dalla discarica prima e in misura maggiore di quelli che possono raggiungere la falda idrica posta a profondità notevole. Grado di Pericolosità Tutti i parametri presenti in Tabella 2 del D.Lgs. 152/2006 sono potenzialmente pericolosi se presenti in concentrazioni superiori ai limiti di legge ed il superamento della CSC anche per un solo parametro innesca le procedure di controllo e rientro nei valori limite previste dalla normativa. 5
6 Provvedimenti da adottare I provvedimenti da adottare nel caso in specie e gli organi competenti sono individuati dall Art. 242 del D.Lgs. 152/2006. In breve, tale normativa prevede che ove si accerti che il livello delle concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) sia stato superato, anche per un singolo analita, il responsabile dell inquinamento ne dia immediata comunicazione agli enti competenti per il territorio con la descrizione delle misure di prevenzione e di messa in sicurezza di emergenza adottate. Nei successivi 30 giorni deve essere presentato il piano di caratterizzazione. Sulla base di tale piano si effettuerà un analisi del rischio sito specifica per la determinazione delle concentrazioni soglia di rischio (CSR). Qualora gli esiti della procedura dell analisi di rischio dimostrino che la concentrazione dei contaminati presenti nel sito è superiore al CSR il soggetto responsabile e tenuto a sottoporre agli enti il progetto operativo degli interventi di bonifica. Risulta chiaro che tutte le procedure operative ed amministrative previste dalla legge presuppongono l individuazione di un soggetto responsabile. Tuttavia la mancanza di una precisa definizione dello stato di qualità ambientale preesistente l apertura della discarica non consente di formulare ipotesi attendibili sulla fonte della sua contaminazione. Conclusioni In conclusione, i dati relativi all accertamento effettuato in data 29/10/10 evidenziano una contaminazione della falda acquifera profonda. Alla luce di quanto sopra espresso, si ritiene necessario effettuare ulteriori indagini analitiche sulla falda raccogliendo una campagna di misure rappresentative delle possibili fluttuazioni della stessa, e verificando preliminarmente la corretta ubicazione dei pozzi spia attraverso un accurata indagine idrogeologica dell area. Napoli, li 12/11/2010 I tecnici incaricati fto fto Prof. Alfonso Carotenuto 6
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