la fase cefalica è caratterizzata dall attivazione del tratto GI in preparazione dell arrivo di cibo
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- Faustino Grassi
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1 la fase cefalica è caratterizzata dall attivazione del tratto GI in preparazione dell arrivo di cibo gli stimoli implicati sono di natura cognitiva: attesa e pensiero del cibo da ingerire segnali olfattivi segnali visivi segnali acustici sono implicati anche centri superiori (limbico, ipotalamo, corteccia) viene attivato il sistema parasimpatico che innerva il GI. In particolare il nucleo motorio dorsale del tronco dell encefalo, dove si trovano i corpi cellulari dei neuroni pregangliari parasimpatici. Si attivano così i motoneuroni postgangliari efferenti: secrezione salivare secrezione acida dello stomaco secrezione di enzimi pancreatici contrazione della colecisti rilasciamento dello sfintere di Oddi tutte queste risposte aumentano la capacità del GI di ricevere ed assumere cibo 1
2 la fase orale è poco distinguibile dalla cefalica intervengono ulteriori stimoli dovuti alla presenza del cibo in bocca: stimoli meccanici stimoli chimici (gusto) le risposte sono le stesse (la via efferente parasimpatica è la medesima) 2
3 la bocca è importante per la frammentazione del cibo 3
4 la bocca è anche importante per l inizio della digestione grazie alla presenza di enzimi amilasi salivare e lipasi linguale e della mucina (glicoproteina che lubrifica il cibo) l assorbimento è minimo, anche se alcool ed alcuni farmaci possono venir assorbiti anche a livello della bocca (ad es. assunzione sub-linguale) 4
5 le secrezioni del tratto GI provengono da ghiandole associate (salivari, pancreas, fegato), da ghiandole presenti all interno della parete del tratto (ad es. le ghiandole di Brunner del duodeno) e dalla mucosa tutte le secrezioni sono indotte dall azione specifica dei secretorie, e contengono: acqua elettroliti (ad es. H + nello stomaco e HCO 3- nel duodeno) proteine agenti umorali segretagoghi sulle cellule sia i componenti inorganici che quelli organici sono specifici a seconda del tratto GI interessato 5
6 nella fase cefalica ed orale si verifica una cospicua produzione di secrezione salivare 6
7 tutte le ghiandole hanno una struttura tuberoalveolare (tipica delle ghiandole annesse al GI); struttura acinosa costituita da lobi e lobuli vengono classificate sulla base del principale composto presente negli acini ghiandolari (cellule dei terminali secretori) Gli acini hanno nuclei basali e granuli secretori apicali le secrezioni vengono trasportate da 3 tipi di dotti: intercalati striati escretori 7
8 ci sono ghiandole sierose (parotide), mucose (accessorie), mucose-miste (sottolinguale) e miste (sottomandibolare) 8
9 saliva: elevata velocità di flusso, bassa osmolarità, elevata concentrazione di K +, presenza di composti organici nell uomo è sempre ipotonica e leggermente alcalina, contiene soprattutto Na +, K +, HCO 3-, Ca 2+, Mg 2+ e Cl - ; il ph raggiunge circa 7.8 quando la ghiandola è attiva la secrezione primaria è isotonica (rispetto al plasma) ed è prodotta dagli acini attraverso meccanismi Ca 2+ - dipendenti che inducono apertura di canali Cl - apicali ciò richiama Na + e acqua nel lume per trasporto paracellulare l acqua passa anche per via transcellulare grazie alla presenza di acquaporina 5 viene poi modificata lungo i dotti (secrezione secondaria) 9
10 l alcalinità serve a proteggere il cavo orale dai batteri e dall acidità del reflusso acido dallo stomaco; la secrezione di HCO - 3 può essere stimolata direttamente dall azione dei segretagoghi sulle cellule duttali l epitelio dei dotti è relativamente serrato e non esprime acquaporine quindi, in caso di stimolazione della secrezione salivare, l acqua non è in grado di seguire il movimento degli ioni così rapidamente da mantenere l isotonicità con l aumento della velocità di salivazione i dotti hanno meno tempo per modificarne il contenuto: composizione della saliva simile alla composizione della secrezione primaria 10
11 la saliva serve anche a diluire le sostanze nocive, inoltre la secchezza delle fauci stimola l assunzione di liquidi tra i costituenti organici della saliva troviamo: amilasi (ad es. l a-amilasi ptialina che digerisce parzialmente l amido cotto non la cellulosa, è inattivata dal ph dello stomaco; se la masticazione e la deglutizione è veloce i prodotti della ptialina-glucosio, maltosio, oligosaccaridi, destrine-è trascurabile) lipasi linguale glicoproteine (ad es. mucina che rendono la saliva filante e vischiosa) lisozima (attacca la parete delle cellule batteriche) RNAasi DNAasi lattoperossidasi callicreina IgA nell uomo le ghiandole salivari producono 1 ml/min/g di tessuto ghiandolare le ghiandole hanno un elevata velocità metabolica ed un elevato flusso ematico la stimolazione parasimpatica (attraverso principalmente VIP ed acetilcolina) aumenta il flusso ematico inducendo una vasodilatazione dei vasi sanguigni delle ghiandole 11
12 la secrezione a livello delle cellule acinose e duttali viene aumentata sia dai nervi simpatici (ganglio cervicale superiore) che parasimpatici (componente principale; nervi cranici facciale VII e glossofaringeo IX); la componente parasimpatica ha effetti più duraturi il simpatico aumenta soprattutto la secrezione mucosa per effetto diretto sulle cellule acinose e per contrazione delle cellule mioepiteliali, assieme ad una vasocostrizione la stimolazione parasimpatica proviene dai nuclei salivatori bulbari: 12
13 la stimolazione parasimpatica aumenta la secrezione sierosa e mucosa per effetto diretto sulle cellule acinose e per contrazione delle cellule mioepiteliali, assieme ad una vasodilatazione; aumenta la sintesi e la secrezione di amilasi e di mucina, l attività di trasporto duttale, il metabolismo e la crescita delle ghiandole la secrezione è stimolata da sostanze nutritive e non presenti nella cavità orale (acide o basiche) è un fenomeno riflesso che origina da meccanocettori e chemocettori posti nella cavità orale che inviano attraverso vie afferenti (anche rami del trigemino V e nuclei del tratto solitario) ed i nuclei bulbari treni di potenziali d azione alla componente efferente dei nervi cranici VII e IX 13
14 riflessi innati, o incondizionati (periferici) riflessi non innati, o condizionati (centrali); di I, II, III, IV ordine etc (cani di Pavlov) non esiste un controllo umorale della secrezione salivare, eccetto che per quel che riguarda l aldosterone (determina un aumento di K + escreto ed una riduzione di Na + ) 14
15 trasporto degli ioni nelle cellule acinose la secrezione aumenta in misura cospicua a seguito di un aumento della concentrazione intracellulare di Ca 2+, indotta da acetilcolina (recettori muscarinici) + acqua 15
16 trasporto degli ioni nelle cellule duttali la relativa impermeabilità dell epitelio duttale previene il riassorbimento di acqua le cellule acinose e duttali rispondono alla stimolazione nervosa del SNA mediata da: acetilcolina (recettori muscarinici) sostanza P (recettori per la tachichinina) aumento di camp e Ca 2+ noradrenalina (recettori beta) VIP (recettori VIP) aumento di camp 16
17 la masticazione è la fase preparatoria alla deglutizione la liberazione di ormoni dagli alimenti stimola i chemiocettori olfattivi e orali, stimolando la secrezione salivare, gastrica e pancreatica è un atto riflesso ma controllabile dalla corteccia (semi-volontario) lo stimolo tattile del cibo inibisce (via riflessa) i muscoli omolaterali che tengono chiusa la mandibola; la corteccia coordina i movimenti bilaterali e quelli della lingua e delle guance che indirizzano il cibo verso i denti nella fase propulsiva il bolo è spinto verso la faringe dalla lingua, il palato molle si solleva, la mandibola è chiusa, si apre la valvola palatoglosso ed il cibo è spinto contro la parete faringea posteriore; i muscoli palatino-faringei si contraggono evitando il rigurgito verso il naso 17
18 la deglutizione può essere iniziata volontariamente (azione della lingua) ma poi subentra il riflesso della deglutizione (fase faringea) che impedisce il passaggio del cibo nella trachea (innalzamento della laringe) gli impulsi sensoriali tattili (nervi V, IX e X), principalmente dalla faringe, sono trasmessi all area bulbare (e ponte) denominata centro della deglutizione che a sua volta innerva la muscolatura della faringe e dell esofago (nervi V, VII, X e XII), circa 25 muscoli durante la fase faringea la respirazione è inibita per via riflessa dopo che il bolo ha superato lo SES (sfintere esofageo superiore), quest ultimo si contrae (restringe) per via riflessa; l epiglottide si innalza e la laringe si abbassa 18
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20 fase esofagea esofago, SES e SEI (sfintere esofageo inferiore) svolgono due funzioni principali 20
21 gli stimoli afferenti sono di natura esclusivamente nervosa: stimoli meccanici dovuti alla stimolazione faringea ed alla distensione della parete esofagea che attivano vie riflesse estrinseche (vago e tronco dell encefalo) o esclusivamente intrinseche l esofago, insieme allo sfintere anale esterno, è l unica regione del GI in cui è presente muscolatura striata. SES è formato da un ispessimento della muscolatura striata, mentre SEI di muscolatura liscia la muscolatura striata è controllata dal nucleo ambiguo del tronco 21
22 Le risposte funzionali della muscolatura sono: la peristalsi il rilasciamento dello SEI Il rilasciamento della porzione prossimale dello stomaco l onda peristaltica (contrazione alternata a rilasciamento della muscolatura) lungo l esofago che si origina dalle vie riflesse si chiama peristalsi primaria la distensione dell esofago da parte del bolo in movimento avvia la peristalsi secondaria 22
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24 la stimolazione della faringe ad opera del bolo deglutito produce il rilasciamento riflesso dello SEI e contemporaneamente anche della porzione prossimale dello stomaco (ad ogni deglutizione) lo scopo è di permettere allo stomaco di accogliere ampi volumi con un minimo aumento della pressione gastrica (rilasciamento recettivo) la contrazione tonica dello SEI previene il reflusso gastrico 24
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