L AGGETTIVO L'AGGETTIVO. serve per attribuire una caratteristica al nome che accompagna AGGETTIVO QUALIFICATIVO

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1 L AGGETTIVO L'AGGETTIVO si distingue in due tipi: serve per attribuire una caratteristica al nome che accompagna si trova prima o dopo il nome AGGETTIVO DETERMINATIVO AGGETTIVO QUALIFICATIVO possessivo dimostrativo indefinito numerale identificativo interrogativo esclamativo primitivo derivato alterato composto di grado positivo di grado comparativo di grado superlativo L AGGETTIVO è una parte variabile del discorso che accompagna il nome e serve per qualificarlo o determinarlo. In base al tipo di informazioni che danno sul nome, gli aggettivi si dividono in due categorie: aggettivi qualificativi che si aggiungono al nome per esprimere una qualità, un apprezzamento;il fiore giallo e profumato, l alunno chiacchierone aggettivi determinativi che definiscono il nome in base a criteri quali l appartenenza (possessivi: il mio gatto), il numero (numerali: tre cani), la quantità (indefiniti: tanto studio), la posizione rispetto a chi parla o ascolta (dimostrativi: questo banco), l interrogazione e l esclamazione (interrogativi ed esclamativi: quante chiacchiere).

2 GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI L'aggettivo qualificativo esprime una qualità del nome al quale si accompagna, un apprezzamento, un giudizio. L'aggettivo qualificativo concorda nel genere e nel numero con il nome che accompagna se ci sono due o più nomi di genere femminile, l'aggettivo concorda al plurale femminile: Vincenza ha acquistato una borsa e una sciarpa nuove. se ci sono due o più nomi di genere maschile, l'aggettivo concorda al plurale maschile: Per costruire la casa ho comprato cemento e ferro costosi. se ci sono due o più nomi di diverso genere (maschile e femminile), riferiti ad esseri animati, l'aggettivo concorda al plurale maschile: ho visto bambini e bambine amabili. se l'aggettivo si riferisce a nomi di cosa di diverso genere, può concordare con il genere del nome più vicino: Ho piantato gladioli e rose profumate. Gli aggettivi qualificativi, in base alla loro formazione, possono essere distinti in: primitivi, che non derivano da altre parole: giallo, avaro, magro derivati; che derivano da altri aggettivi, nomi o verbi: baffuto, lattante, carnevalesco, disattento, infelice composti che sono formati da due aggettivi (agrodolce, grigioverde) o da un aggettivo + nome (verdemare, rossofuoco) alterati; che derivano da altri aggettivi dei quali modificano il significato: cattivello, cattivone, cattivaccio I suffissi alterativi possono essere: diminutivi: -ino, -etto, -ello, magrolino, piccoletto, paffutello vezzeggiativi: -uccio, -ello, -etto, calduccio, poverello, nervosetto accrescitivi: -one, -acchione, pigrone, mattacchione dispregiativi: -accio, -astro, poveraccio, verdastro attenuativi: -ognolo, -occio, -iccio, amarognolo, belloccio, malaticcio Le varie funzioni dell aggettivo vorrei il libro un libro è interessante interessante 1. La funzione attributiva: gli aggettivi indicano una qualità o una caratteristica che si aggiunge al nome; si può distinguere questo particolare uso perché l'aggettivo precede o segue immediatamente il nome a cui è riferito. Quando l aggettivo è posto prima del nome ha una funzione descrittiva: Una bella giornata. Quando l aggettivo è posto dopo il nome assume maggiore risalto e ha una funzione distintiva: Una giornata faticosa; 2. La funzione predicativa: gli aggettivi possono essere riferiti al nome mediante un predicato, in questo caso seguono il verbo: La situazione è pericolosa. La festa sembra divertente. 3. La funzione sostantivata: gli aggettivi qualificativi preceduti da un articolo possono essere usati come nomi (soprattutto per indicare nomi di popoli o per sostituire un sostantivo astratto): Un povero chiedeva l'elemosina. 4. La funzione avverbiale: l aggettivo qualificativo al maschile singolare può essere riferito ad un verbo ed assumere una funzione avverbiale: camminava piano; gli parlò chiaro

3 L aggettivo qualificativo ha tre gradi: 1. grado positivo, esprime semplicemente la qualità: La mia auto veloce mi dà molte soddisfazioni. 2. grado comparativo, esprime un confronto o paragone tra due termini rispetto alla stessa qualità, oppure tra due qualità rispetto allo stesso termine: La mia auto è più veloce della tua, la mia auto è più veloce che confortevole. Comparativo di maggioranza, si forma con l'avverbio più + aggettivo e il secondo termine di paragone è introdotto da che o di. Mara è più alta di Luisa Comparativo di minoranza, si forma con l'avverbio meno + aggettivo e il secondo termine di paragone è introdotto da che o di. Matteo è meno alto di Davide Comparativo di uguaglianza, l'aggettivo è introdotto da tanto o così e il secondo termine di paragone è introdotto da quanto o come. Lucia è tanto alta quanto Ada. 3. grado superlativo, esprime la qualità al suo massimo grado, relativamente a un insieme (Mario è il più alto di noi) o in assoluto (Edoardo è altissimo.) superlativo relativo quando indica il possesso di una qualità al massimo/minimo grado (superlativo relativo di maggioranza/minoranza) in relazione ad altri (di solito gruppi di persone o cose) La mia classe è la più/meno veloce di tutta la scuola. superlativo assoluto, indica il possesso di una qualità al suo grado massimo, senza confronto con un altro o altri: La mia auto è velocissima. Alcuni aggettivi hanno due forme di comparativo di maggioranza, di superlativo relativo e di superlativo assoluto Grado positivo Comparativo di maggioranza Superlativo relativo Superlativo assoluto Buono Più buono Migliore Il più buono Il migliore Buonissimo Ottimo Cattivo Più cattivo Peggiore Il più cattivo Il peggiore Cattivissimo Pessimo Alto Più alto Superiore Il più alto Il superiore Altissimo Sommo/Supremo Basso Più basso Inferiore Il più basso L inferiore Bassissimo Infimo Piccolo Più piccolo Minore Il più piccolo Il minore Piccolissimo Minimo Grande Più grande Maggiore Il più grande Il maggiore Grandissimo Massimo

4 GLI AGGETTIVI DETERMINATIVI Gli aggettivi determinativi servono a precisare diversi aspetti (appartenenza, vicinanza, identificazione, quantità, ecc.) del nome a cui si riferiscono. A seconda della determinazione che esprimono si distinguono in: possessivi che indicano un'appartenenza (Il mio cappello è nuovo); dimostrativi che indicano nello spazio, nel tempo e nel discorso dove sia un dato elemento rispetto a chi parla (Questo quaderno è a righe); indefiniti che indicano una quantità generica (Alcuni ragazzi giocano); interrogativi ed esclamativi che introducono una domanda o una esclamazione (Quanti libri sono?; Che giornata ho trascorso!); di identità che sottolineano un'identità, un'uguaglianza (Tu dici sempre le stesse cose!); numerali che indicano una quantità precisa ordinabile o numerabile: (Ho comprato dieci quaderni!; Ho iniziato il primo quaderno). Con gli aggettivi determinativi, in generale, non si possono fare i gradi di comparazione né esprimere variazioni di intensità. GLI AGGETTIVI POSSESSIVI Gli aggettivi possessivi indicano con precisione a chi appartiene ciò di cui si parla; per questo motivo sono sei, in riferimento alle sei persone grammaticali. Sono variabili e concordano con il nome a cui si riferiscono: fa eccezione l aggettivo loro che è invariabile. variabili: mio, tuo, suo, nostro, vostro, proprio: Il mio zaino è pesante; La mia professoressa è molto divertente. I tuoi amici mi sono simpatici; Anche la nostra pazienza ha un limite! Che ognuno si ricordi le proprie responsabilità! Ognuno ama la propria famiglia. I ragazzi curano molto il proprio look. invariabili: loro, altrui: Il loro libro è più interessante del nostro. Le loro case sono molto confortevoli. Bisogna rispettare l'altrui proprietà. Devi considerare l'altrui amor proprio. Persona Singolare Plurale maschile femminile Maschile femminile 1 singolare mio mia Miei mie 2 singolare tuo tua Tuoi tue 3 singolare suo sua Suoi sue 1 plurale nostro nostra Nostri nostre 2 plurale vostro vostra Vostri vostre 3 plurale loro loro Loro loro L aggettivo possessivo: è quasi sempre preceduto dall articolo; l articolo non si usa quando l aggettivo accompagna i nomi di parentela al singolare (eccetto mamma, papà o con il possessivo loro). Ho visto tuo padre, ho visto il tuo papà. Si colloca quasi sempre prima del nome a cui si riferisce, tranne quando si vuole rafforzare l idea del possesso: pensa ai fatti tuoi! Sono aggettivi possessivi anche: Proprio (variabile) che si può usare per rafforzare un altro aggettivo possessivo (l ha fatto con le sue proprie mani) e si deve usare nelle frasi con verbo impersonale (si deve studiare per il proprio futuro) Altrui (invariabile) che si usa per indicare un possessore indefinito: rispetta i diritti altrui!

5 GLI AGGETTIVI DIMOSTRATIVI Gli aggettivi dimostrativi precisano la posizione del nome al quale si riferiscono (nello spazio, nel tempo o nel discorso) rispetto a chi parla o a chi ascolta: non sono mai preceduti dall articolo sono sempre collocati davanti al nome a cui si riferiscono e concordano con esso singolare Plurale Indicano Maschile femminile maschile femminile cose vicine a chi parla questo, quest questa, quest Questi queste cose vicine a chi ascolta Codesto codesta codesti codeste Cose lontane da chi parla e da chi ascolta quello, quel, quell quella, quell quei, quelli, quegli quelle Questo (-a, -e, -i) si usa per indicare persona o cosa vicina, nello spazio, nel tempo o nel discorso, a chi parla o scrive: Questo libro è mio! (spazio); Rivivrò per sempre questo momento! (tempo) Ascolta queste parole. (in un discorso) Quello (-a, -e, quei, quegli) si usa per indicare persona o cosa lontana nello spazio, nel tempo o in un discorso sia da chi parla o scrive sia da chi ascolta o legge la comunicazione: Passami quel libro! (spazio) In quel tempo tutto era magico (tempo) Ricordo ancora quelle frasi! (in un discorso) Codesto (-a, -i, -e) si usa per indicare persona o cosa vicina a chi ascolta o legge la comunicazione. Codesto è ormai una forma caduta in disuso (tranne che in Toscana): lo puoi trovare nel linguaggio burocratico e commerciale, specialmente nelle domande rivolte ad Enti, Uffici, Scuole... : Faccio domanda a codesta amministrazione... Tale può essere considerato come aggettivo dimostrativo, quando viene usato in sostituzione di questo, nell'uso scritto: A tali parole tutti rimasero stupiti. Stesso e medesimo sono aggettivi dimostrativi di identità o aggettivi identificativi. Significano uguale, identico ; sono variabili e concordano nel genere e nel numero con il nome a cui si riferiscono: frequentiamo la stessa scuola, ricorre sempre alle medesime scuse per non fare i compiti. A volte sono posti dopo il nome o il pronome e servono a rafforzarlo: Il preside stesso (in persona) l ha rimproverato, io stessa (proprio io) ho scritto questi appunti. GLI AGGETTIVI INTERROGATIVI ED ESCLAMATIVI CHE Singolare Plurale maschile Femminile Maschile femminile CHE QUALE QUALE QUALI QUANTO QUANTO QUANTA QUANTI QUANTE Gli aggettivi interrogativi servono per introdurre una domanda relativa alla quantità, alla qualità o all identità del nome a cui si riferiscono (espressa sia in forma diretta che in forma indiretta) Che è invariabile e indica una domanda sulla qualità o sulla identità del nome: che ora è? che libro leggi? Quale ha lo stesso significato di che e al plurale diventa quali. Quale film vuoi vedere? Quali scarpe hai comprato? Quanto indica richieste di informazioni sulla quantità del nome ed variabile nel genere e nel numero: Quanto sale metti? Quanti cani hai? Gli aggettivi esclamativi introducono un esclamazione sulla qualità o sulla quantità del nome a cui si riferiscono. Distinguiamo tra variabili (quale/i, quanto/a/e/i) ed invariabili (che): Che gioia vederti! Che belle esperienze hai vissuto! Quanti ricordi! Quali sacrifici mi costi!

6 GLI AGGETTIVI IDENTIFICATIVI Gli aggettivi identificativi servono ad indicare l'identità tra due o più elementi (stesso, medesimo): concordano con il nome a cui si riferiscono, lo precedono e hanno forma variabile nel genere e nel numero. Ogni volta è la stessa storia! Il mister e il coach hanno la medesima funzione. Possono assumere anche una funzione rafforzativa del nome a cui si riferiscono, nel significato di proprio lui, in persona; in questo caso si mettono, di preferenza, dopo il nome: Le amiche stesse l'hanno ingannata! Il re medesimo prese la parola. Gli aggettivi tale e simile esprimono un idea di somiglianza: Non voglio sentire tali scuse Non dire simili stupidaggini GLI AGGETTIVI NUMERALI Gli aggettivi numerali servono ad indicare quantità ordinabili e numerabili. Si distinguono in: i numerali cardinali indicano in modo preciso una quantità numerica del nome a cui si riferiscono: tre, quattro, cinque ecc. Sono il cardine della numerazione, i numeri fondamentali da cui derivano gli altri. Sono tutti invariabili, tranne uno che al femminile diventa una e mille che al plurale diventa mila; possono essere scritti in lettere e in cifre arabe e come gli aggettivi qualificativi possono essere sostantivati. Il due novembre è la ricorrenza dei defunti; Il tredici porta fortuna. i numerali ordinali indicano l ordine che una persona o una cosa occupano in una serie: primo, secondo, terzo, ultimo, penultimo ecc. Sono normali aggettivi variabili, si collocano generalmente prima del nome, possono essere scritti in lettere o in cifre romane e possono essere usati come aggettivi sostantivati. Non stare sempre nell'ultimo banco! Leggiamo il settimo capitolo su Napoleone III. Frequenta la seconda. i numerali moltiplicativi indicano quante volte una quantità è maggiore rispetto ad un altra: doppio, triplo, quadruplo, triplice, quadruplice ecc. Sono aggettivi variabili ma si usano per lo più al singolare, prima o dopo il nome e possono essere sostantivati. A te devo sempre preparare piatti doppi. Guadagna il triplo di me. C è differenza tra i moltiplicativi che terminano in plo (triplo) che significa tre volte tanto e quelli che terminano in plice (triplice) che significa tre diversi. i numerali distributivi indicano come sono ordinati o distribuiti più esseri o cose. Sono formati da locuzioni come uno per volta, a due a due, due per ciascuno. i numerali frazionari indicano una o più parti di un tutto e sono composti da un numerale cardinale e uno ordinale: quattro quinti, due terzi. Il numerale mezzo quando è usato come nome è invariabile (un litro e mezzo) mentre quando è usato come aggettivo è variabile (mezzo panino o mezza pizza?) i numerali collettivi indicano un dato numero considerato come un solo insieme: centinaio, migliaio, dozzina, decina, paio. Paio, centinaio e migliaio al plurale cambiano genere e diventano paia, centinaia e migliaia.

7 GLI AGGETTIVI INDEFINITI Gli aggettivi indefiniti indicano in modo vago e indeterminato la qualità o quantità di un nome. Sono molto numerosi ed usati nella lingua italiana, accompagnano il nome ma non ne precisano: la quantità: Lucia ha molte amiche la qualità: mi piace il gelato di qualsiasi gusto l identità: Mario ha conosciuto un certo Sig. Rossi Gli aggettivi indefiniti sono tutti variabili nel genere e nel numero tranne nessuno e ciascuno che hanno solo il maschile e femminile singolare e ogni e qualche che sono invariabili. In genere non vogliono l articolo, fanno eccezione troppo, poco, molto, tanto e altro: il poco studio porta alla bocciatura, l altro giorno ho incontrato Maria. Gli aggettivi poco, molto e tanto hanno anche il grado comparativo (meno, più) e quello superlativo (pochissimo, moltissimo, tantissimo). Gli aggettivi vario e diverso: sono aggettivi indefiniti se sono posti prima del nome: Luca ha vari libri; sono aggettivi qualificativi se sono posti dopo il nome: Luca ha libri vari. L aggettivo nessuno: se è messo prima del verbo non vuole la negazione: Nessun alunno è autorizzato ad uscire se è messo dopo vuole la negazione NON: Non c era nessun alunno in palestra In base alla funzione che svolgono, possono essere distinti in quattro gruppi: Singolare Plurale Maschile femminile Maschile Femminile Singolativi si riferiscono a una sola persona o cosa non precisabile: - Ho conosciuto un certo Rossi Collettivi indicano la totalità, non determinata ma comprendente singole unità di un certo ambito o insieme: - Ti vengo a trovare ogni mese Negativi escludono del tutto un certo dato: - Non mi hanno dato nessuna speranza quantitativi esprimono una quantità indeterminata che può essere valutata: nel tempo: - Sarò da te tra pochi secondi nello spazio: - Oggi c'è molta neve in modo astratto: - Hai poca pazienza con lui! qualche alcuno certo tale altro qualunque qualsiasi qualsivoglia ciascuno ogni tutto Nessuno poco alquanto parecchio Molto troppo Tanto altrettanto diverso vario Più Meno qualche alcuna certa tale altra qualunque qualsiasi qualsivoglia ciascuna ogni tutta nessuna poca alquanta parecchia molta troppa tanta altrettanta diversa varia più meno alcuni certi tali taluni altri qualunque qualsiasi qualsivoglia tutti pochi alquanti parecchi molti troppi tanti altrettanti diversi vari più meno alcune certe tali talune altre qualunque qualsiasi qualsivoglia tutte poche alquante parecchie molte troppe tante altrettante diverse varie più meno

8 Per fare l analisi di un aggettivo: individua il tipo (qualificativo, dimostrativo, possessivo, indefinito, numerale, di identità, interrogativo, esclamativo); stabilisci il genere (maschile o femminile); e stabilisci il numero (singolare o plurale); la struttura morfologica (solo per il qualificativo): primitivo, derivato, alterato, composto; il grado (solo per il qualificativo): positivo, comparativo di maggioranza o minoranza o uguaglianza, superlativo relativo o assoluto. Lucia è una simpatica ragazza (aggettivo qualificativo, femminile, singolare, primitivo, di grado positivo). Ti ho regalato una nuovissima bicicletta (aggettivo qualificativo, femminile, singolare, alterato, di grado superlativo assoluto) Alcuni genitori si erano arrabbiati (aggettivo indefinito, maschile, plurale) La mia casa è ad un passo dalla tua (aggettivo possessivo, femminile, singolare)

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