Aethina tumida Misure straordinarie di controllo, sorveglianza ed eradicazione dell infestazione
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- Valentina Carella
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1 Stradale Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Aethina tumida Misure straordinarie di controllo, sorveglianza ed eradicazione dell infestazione I RISCHI DELLA GLOBALIZZAZIONE:INTRODUZIONE DI NEMICI ESOTICI DELL APICOLTURA AETHINA TUMIDA E VESPA VELUTINA Dipartimento Scienze Mediche Veterinarie 6 dicembre 2014 Silvano Natalini Giuseppe Diegoli 1
2 IZS Bologna 18 settembre 2014 Prime indicazioni sulle attività di sorveglianza della Regione Emilia Romagna Erano previsti due momenti di intervento 1. Individuazione degli apiari a rischio. 2. Controllo clinico. Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali 2
3 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Individuazione degli apiari a rischio Sono stati considerati a rischio: A) Tutti gli apicoltori che hanno effettuato nomadismo e scambio di materiali (telai, arnie vuote, nuclei, regine) con la Regione Calabria nell anno Al fine del rintraccio, oltre ai dati storici e alle informazioni acquisite tramite le Organizzazioni Apicoltori, sono stati contattati dai Servizi Veterinari tutti gli apicoltori che possiedono più di 300 arnie. B) tutti gli apiari entrati in contatto diretto o indiretto con gli apiari di cui al precedente punto A. 3
4 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Risultati In Regione Emilia Romagna è risultato che un solo apicoltore ha introdotto api regine da Cosenza. Sono stati visitati gli alveari più deboli e a campioni gli altri. Nessun sintomo rilevato. Sono state Inserite alcune trappole nel glomere Non è stata rilevata la presenza del parassita 4
5 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Nota del Ministero della Salute 01/10/2014 Indicazioni sulla attività di sorveglianza nelle Regioni in cui non è stata rilevata la presenza di Aethina Tumida. «In funzione del preminente rischio di introduzione rappresentato dagli alveari che hanno soggiornato in Calabria si ritiene per il momento prioritario concentrare i controlli solo negli apiari a rischio elevato come definiti nella scheda 2 e secondo le modalità in essa previste.» 5
6 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Protocollo per il controllo ufficiale degli alveari al fine di stabilire l eventuale infestazione da Aethina tumida. 1) Rimuovere il tetto in lamiera dell alveare ed appoggiarlo rovesciato sull alveare precedente o successivo; esaminare la superficie del coprifavo, rimuoverlo ed esaminarne la superficie interna, dopodiché appoggiarlo, a fianco dell alveare sui supporti o a terra; 2) se è presente il melario, esaminare tutti i favi, uno ad uno, successivamente rimuoverlo ed appoggiarlo sul coperchio; 3) ispezionare il nido, rimuovendo il primo favo laterale ed appoggiandolo all esterno dell arnia, procedendo poi ad esaminare tutti i favi estraendoli uno ad uno dall arnia ed osservando entrambe le superfici per individuare la presenza di adulti o di forme larvali. 6
7 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Nota del Ministero della Salute 01/10/2014 4) Se l'arnia possiede un cassettino estraibile, osservarne il contenuto per individuare eventuali coleotteri o forme larvali (la disponibilità di una pila per illuminare la sede potrebbe essere di aiuto, tuttavia è la velocità di spostamento del coleottero che richiama subito l'attenzione). 5) Nel caso in cui si rilevi la presenza di parassiti (o di piccoli coleotteri o forme larvali presunte tali), una volta prelevati introdurli in una provetta o contenitore contenenti alcool 70% e conservare a temperatura ambiente. Dopo la cattura possibilmente fotografarli con il telefonino e inviare subito la foto al collega (fmutinelli@izsvenezie.it, fmontarsi@izsvenezie.it o whatsapp, ) 6) verbalizzazione e identificazione/confezionamento del campione: 7
8 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Utilizzo di trappole Nella diagnosi e nella sorveglianza è utile l applicazione di trappole,????? che potrà consentire di garantire un controllo, seppur ridotto, anche qualora le condizioni ambientali non siano tali da consentire la visita agli alveari, se non per tempi molto limitati. La trappola va inserita attraverso la porticina e lasciata in posizione almeno 48 ore. Le trappole vanno esaminate ogni 48 ore nella prima settimana e poi mensilmente. Una trappola analoga può essere realizzata utilizzando fogli di policarbonato disponibili in commercio, meglio se trasparenti (il coleottero di colore scuro si vede immediatamente in trasparenza e non serve l esame di ogni singolo foro). 8
9 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Controlli da parte di apicoltori, tecnici o veterinari aziendali. Qualora il riscontro di coleotteri sospetti avvenga da parte di apicoltori, tecnici o veterinari aziendali, gli stessi dovranno dare comunicazione immediata al Servizio Veterinario dell AUSL territorialmente competente e prendere accordi sulle modalità di accertamento ufficiale da parte del Veterinario ASL che curerà il trasporto dell eventuale campione già prelevato dall apicoltore/tecnico/veterinario aziendale all IZS di riferimento (recapito del campione in tempi il più breve possibile). Foto agli IZS??? 9
10 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Tempi necessari per la visita I tempi rilevati per la visita sulla base dell attività svolta in Calabria: minuti per singolo alveare con le operazioni svolte dall apicoltore, oltre alle operazioni di vestizione/svestizione/verbalizzazione. I tempi necessari per la collocazione e l esame delle trappole non sono particolarmente rilevanti. 10
11 19 novembre
12 12
13 BOZZA 13
14 Articolo 1 La decisione stabilisce le misure di protezione da adottare per l'italia a seguito degli eventi confermati della presenza del piccolo scarabeo dell'alveare (Aethina tumida) nelle api (Apis mellifera) 14
15 Articolo 2 Ai fini della presente decisione, si applicano le seguenti definizioni: (a) "alveare" si intende: (i) contenitore costruito per api da miele; (ii) un contenitore o colonia di bombi (Bombus spp.); (b) "apiario": un gruppo di alveari e dei locali o strutture all'interno di un luogo geografico, in cui questo gruppo di alveari sono tenuti o sono stati tenuti; (c) «sotto prodotti dell apicoltura non trasformati": il miele, cera d'api, pappa reale, propoli o polline non destinati al consumo umano di cui al punto 10 («sottoprodotti apicoli»: miele, cera d'api, pappa reale, propoli o polline non destinati al consumo umano) dell'allegato I del regolamento (UE) I No 142/2011, che non hanno subito alcun trattamento procedura di alla riga 10 della colonna 4 della tabella 2 di cui alla sezione 1 del capitolo II dell'allegato XIV, di detto regolamento; (d) "attrezzature apicoltura" significa alveari usati, parti di alveari e utensili utilizzati in attività di apicoltura. 15
16 PRESCRIZIONI SPECIFICHE APPLICABILI ALL'IMPORTAZIONE E AL TRANSITO NELL'UNIONE DI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE E PRODOTTI DERIVATI DESTINATI A USI ESTERNI ALLA CATENA DEI MANGIMI PER ANIMALI D'ALLEVAMENTO DIVERSI DAGLI ANIMALI DA PELLICCIA a) Nel caso di sottoprodotti apicoli, diversa dalla cera d'api sotto forma di favi, destinati ad essere utilizzati nell'apicoltura: i) i sottoprodotti apicoli devono essere sottoposti a una temperatura di - 12 C o inferiore per almeno 24 ore; oppure ii) ii) nel caso della cera d'api, il materiale è stato trasformato conformemente a uno dei metodi di trasformazione da 1 a 5 o 7, di cui all'allegato IV, capo III, e raffinati prima dell'importazione; b) nel caso della cera d'api, diversa dalla cera d'api sotto forma di favi, destinata a fini diversi dall'alimentazione di animali di allevamento, la cera d'api è stata raffinata o trasformata conformemente a uno dei metodi di trasformazione da 1 a 5 o 7, di cui all'allegato IV, capo III, e raffinati 16
17 Articolo 3 L'Italia garantisce che le seguenti misure di protezione sono implementati nei settori elencati in allegato: (a) il divieto di spedizione di partite dei seguenti prodotti provenienti dalle zone elencate nell'allegato verso altre zone dell'unione: (i) le api mellifere; (ii) bombi; (iii) sottoprodotti dell apicoltura non trasformati; (iv) attrezzatura per l apicoltura; (v) miele di favo destinate al consumo umano; 17
18 Articolo 3 (b) lo svolgimento di ispezioni immediate e indagini epidemiologiche, tra cui: (i) l'identificazione e la tracciabilità dei movimenti di merci di cui all'articolo 3 (1) (a) e da apiari e degli stabilimenti di smielatura situati in una superficie di 20 km di raggio intorno al alveare (s) in cui la comparsa (s) del piccolo scarabeo dell'alveare è stata confermata; (ii) la comunicazione dei risultati di tali controlli immediati e indagini epidemiologiche alla Commissione. (2) L'Italia deve effettuare ulteriori ispezioni e indagini epidemiologiche, tra cui il tracciamento delle precedenti movimenti di merci di cui all'articolo 3 (1) (a), da e verso le zone di cui all'allegato. (3) In base ai risultati delle ispezioni e indagini epidemiologiche di cui al paragrafo 1 (b) e al paragrafo 2, l'italia può implementare ulteriori misure di protezione adeguate, se necessario. (4) L'Italia comunica alla Commissione e agli Stati membri l'attuazione delle misure di protezione di cui ai paragrafi 1, 2 e 3. 18
19 Articoli 4 e 5 Articolo 4 La presente decisione si applica sino al 31 maggio Articolo 5 Questa decisione è destinata alla Repubblica italiana. 19
20 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Ipotesi per Piano Controllo 2015 In ciascuna regione o Provincia autonoma dovrà essere esaminato: 1) un campione di apiari sufficiente a rilevare una prevalenza dell infestazione del 2% con un intervallo di confidenza del 95%. Gli apiari saranno selezionati in maniera casuale; Emilia Romagna totale apiari = da campionare 147 2) in ciascun apiario selezionato dovranno essere sottoposti a esame clinico secondo le indicazioni contenute al punto 1 un campione di alveari sufficiente a rilevare una prevalenza dell infestazione del 2% con un intervallo di confidenza del 95%; 30 arnie = tutte 70 arnie = 62 l esame clinico verrà effettuato alla ripresa dell attività produttiva, in ogni apiario dovranno essere posizionate trappole nel 75% degli alveari presenti; 20
21 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Ipotesi per Piano Controllo )Le trappole dovranno essere controllate una volta al mese 4)Il successivo controllo verrà effettuato prima dell invernamento su un campione di apiari ritenuti a rischio di infestazione (apiari che hanno effettuato attività di nomadismo fuori regione o provincia autonoma, apiari che hanno ricevuto materiale biologico, apiari che hanno un numero di arnie superiore alla media regionale o provinciale). In tali apiari si effettuerà un controllo clinico su un numero di alveari sufficiente a rilevare una prevalenza dell infestazione del 2% con un intervallo di confidenza del 95% e al posizionamento di trappole nel 75% degli alveari. Le trappole saranno controllate 1 volta al mese per 3 mesi 21 U87
22 Diapositiva 21 U87 Utente; 30/10/2008
23 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Conclusioni Anagrafe apistica Certificazione sanitaria per le movimentazioni «a rischio» (Mod. 4) Vincoli sul nomadismo Formazione dei Veterinari Formazione degli Allevatori Stretta collaborazione Associazioni Servizi Veterinari Impegnarsi per l eliminazione prepararsi alla convivenza 22 U88
24 Diapositiva 22 U88 Utente; 30/10/2008
25 San Giorgio e il drago 23 Grazie Raffaello 1505 Museo del Louvre Parigi
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