DSA e NON. Che cosa sono e NON sono i Disturbi Specifici dell Apprendimento. Dott.ssa Sara Zaccaria Psicologa e Psicoterapeuta

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1 DSA e NON Che cosa sono e NON sono i Disturbi Specifici dell Apprendimento Dott.ssa Sara Zaccaria Psicologa e Psicoterapeuta

2 Che cosa sappiamo sui DSA? O Disturbi Specifici di Apprendimento e Difficoltà di Apprendimento sono la stessa cosa? O Vanno trattati allo stesso modo? O Dislessia vuol dire DSA? O Quanti tipi di DSA esistono? Come si manifestano?

3 Difficoltà vs Disturbo Specifico di Apprendimento O Si tratta di due condizioni diverse. O Hanno origini diverse. O Hanno un impatto ed una persistenza. diversa nella vita scolastica di un bambino.

4 Difficoltà di apprendimento O Termine generico che include tipologie molto diverse di difficoltà che possono manifestarsi in ambito scolastico. O Descrive situazioni che si caratterizzano per essere: O Temporanee O Situazionali O Attribuibili a fattori di natura emotiva O Attribuibili a fattori di natura culturale O Secondarie ad altri Disturbi

5 Disturbo Specifico dell Apprendimento (DSA) O Il termine Disturbo Specifico di Apprendimento si ricollega a una categoria diagnostica ben identificata dal punto di vista clinico e scientifico, sulla base di criteri oggettivi e valutabili, ben distinguibili rispetto alla più generica espressione difficoltà di apprendimento (Cornoldi, Zaccaria, 2015) O E una condizione a base biologica che può permanere per tutta la vita, sia pur con manifestazioni differenti (familiarità).

6 Disturbo Specifico dell Apprendimento (DSA) O Un espressione-contenitore: raccoglie problematiche differenti, tutte però non attribuibili primariamente a fattori emotivi, sociali, educativi o di disabilità grave. O Tali difficoltà consistono nel mancato raggiungimento degli obiettivi di apprendimento di lettura, scrittura e matematica che sono considerati essenziali nel contesto di vita del bambino.

7 Caratteristiche dei DSA O Specificità: il disturbo interessa uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. O Discrepanza: tra la prestazione del bambino e la prestazione media della popolazione dei bambini della stessa classe ed età, in prove di valutazione standardizzate dell apprendimento

8 Quanti tipi di DSA ci sono? O Tanti quante sono le specifiche abilità strumentali legate all apprendimento. O Lettura Dislessia O Scrittura (ortografia) Disortografia O Scrittura (grafo-motricità) Disgrafia O Calcolo Discalculia O DSA e Dislessia non sono sinonimi O Esiste il DSA di tipo misto

9 Apprendimento e DSA O Si possono distinguere due diverse forme di apprendimento O APPRENDIMENTO CONCETTUALE = processo cognitivo che dipende dal pensiero, dal ragionamento e dei processi di comprensione O APPRENDIMENTO AUTOMATICO = riguarda abilitò di natura strumentale (es. lettura) ed è direttamente proporzionale all esercizio

10 DSA e profilo cognitivo O Il DSA si manifesta come una difficoltà specifica in bambini che apparentemente avevano tutte le carte in regola per apprendere con successo. O Il profilo intellettivo dei bambini con DSA è nella norma.

11 DSA e variabilità individuale O Ogni bambino con DSA manifesta un profilo di difficoltà individuale: O Bambini con la stessa diagnosi mostrano difficoltà diverse O E necessaria un accurata analisi del profilo di funzionamento O Non esiste un profilo DSA prototipico, ma vale per i DSA la stessa variabilità che si riscontra nei bambini a sviluppo tipico.

12 Epidemiologia e prevalenza O Difficoltà di apprendimento: O 10-15% della popolazione scolastica O Disturbi Specifici dell Apprendimento: O 2-5% della popolazione scolastica O Alcuni studi hanno rilevato la maggior presenza di difficoltà di apprendimento nei maschi rispetto che nelle femmine (rapporto 3-4:1)

13 Evoluzione dei DSA O Le caratteristiche dei DSA variano da bambino a bambino, anche in funzione del tempo, del percorso scolastico effettuato e delle strategie di compenso messe in atto. O Recupero totale a seguito di trattamento o di evoluzione spontanea (DSA lieve) O Recupero parziale: miglioramento delle abilità di apprendimento, persistenza di alcuni disturbi specifici O Persistenza del disturbo (DSA gravi, familiarità)

14 Dislessia Disturbo Specifico di Lettura

15 Dislessia O Difficoltà nella lettura, non dovuta all azione di altri fattori, quali per esempio disabilità, cattiva istruzione, o altri svantaggi. O Disturbo relativo alla lettura strumentale, ossia a quelle abilità di base che consentono di riconoscere le parole contenute in un testo. O Si manifesta come una difficoltà a carico dell automatizzazione (velocità) e della correttezza nella lettura.

16 Dislessia: caratteristiche O Il livello di lettura raggiunto si situa sostanzialmente al di sotto di quanto atteso per la classe e l'età cronologica del soggetto: O velocità O accuratezza O sostituzioni O omissioni O inversioni O semplificazioni

17 Dislessia: errori tipici O Visivi O La risposta fornita dl bambino è una parola che condivide almeno il 50% delle lettere con lo stimolo presentato (es. dorta/torta, mattina/matita) O Fonologici O La risposta prodotta dal soggetto preserva il morfemaradice (es. signora/signorina; esco/esci) O Neologismi O La risposta prodotta dal bambino è una non parola (es. corvo/carvo, forte/fosto) O Accentazione O La risposta prodotta dal bambino ha l accento sbagliato (es. rischìo, vòlere)

18 Il bambino dislessico O L attenzione è di tipo focale: il bambino si concentra sulla decodifica del testo stancandosi rapidamente, commettendo errori, rimanendo indietro. O La difficoltà di decodifica può compromettere la comprensione del testo. O Il rendimento scolastico è spesso discontinuo. O Eventuali cadute in ambito logico possono derivare dalla difficoltà nel decifrare il codice scritto per compiere ragionamenti.

19 Il bambino dislessico O Ha difficoltà a prendere nota delle istruzioni impartite oralmente. O Apprende rapidamente attraverso l osservazione e soprattutto attraversi gli aiuti visuali. O Ha difficoltà nella sintesi, nella copiatura e nella lateralizzazione. O Ha difficoltà nel senso del tempo.

20 Disgrafia e disortografia Disturbi Specifici di Scrittura

21 La scrittura O L apprendimento della scrittura è sempre stato considerato come un aspetto complementare o secondario all acquisizione delle abilità strumentali di lettura. O Questa considerazione risulta valida anche nella patologia: è rara infatti l eventualità di un disordine della scrittura isolato da difficoltà in lettura e/o da altri problemi di apprendimento.

22 La scrittura O E una semplice trasposizione della lingua parlata? O La scrittura non coincide con il testo scritto, poiché include: O operazioni cognitive (pianificazione, definizione di obiettivi, formulazione di idee ecc.) O operazioni grafo-motorie

23 Disgrafia O Difficoltà specifica a carico dell aspetto grafico e motorio della scrittura, che risulta disordinata, illeggibile, o caratterizzata da troppa lentezza. O La disgrafia e riguarda in primo luogo il grafismo e non le regole ortografiche e sintattiche, che pure possono essere coinvolte (difficoltà di rilettura).

24 Disgrafia O La componente grafo-motoria della scrittura comprende: O il recupero dell allografo (scelta della forma del grafema) O il recupero dei pattern esecutivo-motori O la componente neuro-motoria (efficienza oculo-motoria e velocità di produzione dei grafemi).

25 Disgrafia: caratteristiche O Pressione e posizione O La scrittura è molto irregolare, la mano scorre con fatica e l impugnatura è scorretta. L altra mano non concorre alla funzione vicaria di tenere fermo il quaderno. O Orientamento nello spazio grafico O Il bambino non possiede adeguati riferimenti per orientarsi, non rispetta i margini, lascia spazi irregolari tra i grafemi e parole, va in salita o in discesa. O Direzione del gesto grafico O Sono presenti inversioni di direzionalità del gesto

26 Disgrafia: caratteristiche O Produzione e riproduzione grafica O Il disegno è spesso inadeguato all età, la riproduzione di oggetti o immagini è globale e i particolari sono abbozzati. O Esecuzione di copie O La copia di parole e frasi è scorretta e dovuta a scarsa coordinazione oculomotoria (= seguire con lo sguardo il proprio gesto grafico). O Difficoltà relative alla dimensione dei grafemi, all unione dei grafemi e al ritmo grafico

27 Disgrafia: caratteristiche

28 Disgrafia: caratteristiche

29 Disgrafia: caratteristiche O Criteri di riferimento: O leggibilità O fatica nel gesto grafico

30 Disortografia O Disordine di codifica del testo scritto, che si manifesta con la presenza di un numero di errori nella scrittura di parole frasi o periodi significativamente maggiore rispetto alla media della popolazione, non attribuibile ad altri fattori. O Difficoltà a consolidare, applicare e controllare l uso corretto delle convenzioni ortografiche.

31 Disortografia: caratteristiche O Difficoltà nell analizzare e distinguere i suoni di cui si compone una parola. O Difficoltà nell applicazione delle procedure di conversione fonema/grafema. O Gli errori rilevati più spesso consistono in: O omissioni di lettere o parti di parola O sostituzioni con suoni simili O inversioni O assenza di doppie o accenti

32 Disortografia: errori fonologici O Scambio di grafemi à folpe per volpe O Omissione o aggiunta di lettere o sillabe à taolo per tavolo O Inversioni à dinova per divano O Grafema inesatto à pese per pesce

33 Disortografia: errori non fonologici O Separazioni illegali à in sieme per insieme O Fusioni illegali à alluomo per all uomo O Scambio di grafema omofono à squola per scuola O Omissione o aggiunta di h à ciesa per chiesa

34 Disortografia: errori di accenti e doppie O Omissione o aggiunta di accenti à perche per perché O Omissione o aggiunta di raddoppiamento à caminare per camminare

35 Discalculia Disturbo Specifico del calcolo

36 Il sistema del numero O Esiste un modulo numerico innato che consente: O Riconoscere le numerosità O Distinguere i mutamenti di numerosità O Ordinare i numeri in base alle dimensioni O Su questa base si costruiscono tutte le successive abilità di calcolo e processamento numerico (enumerazione, conteggio, transcodifica, calcolo a mente e calcolo scritto)

37 Discalculia O Disturbo a carico delle abilità numeriche e aritmetiche, che impedisce al soggetto di raggiungere adeguati livelli di rapidità ed accuratezza in operazioni di calcolo e processamento numerico O Non si riferisce in modo generico a tutta la matematica, ma solo ad alcune abilità di base: O elaborazione del numero (lettura e scrittura di numeri, giudizio di numerosità o di grandezza ecc.) O procedure di calcolo a mente e scritto

38 Discalculia O Riguarda quelle abilità cognitive che si automatizzano (processi esecutivi): O calcolo a mente (tabelline) O calcolo scritto (procedure, riporti) O transcodifica (lettura-scrittura di numeri) O enumerazione avanti ed indietro O Non riguarda le abilità cognitive di ordine superiore, non soggette ad automatizzazione, come il problem solving

39 Discalculia: caratteristiche O Il Disturbo può riguardare in modo specifico uno o più dei aspetti della conoscenza numerica: O Meccanismi lessicali = il nome dei numeri (transcodifica) O Meccanismi sintattici = la comprensione della quantità (3 = ***; < ***) O Meccanismi semantici = la comprensione del valore posizionale delle cifre (13 31)

40 Discalculia: caratteristiche O Il disturbo può riguardare a vario titolo i processi di calcolo scritto e a mente: O Calcolo scritto O Meccanismi e conoscenze procedurali O Calcolo a mente O Aspetti strategici O Recupero dei fatti numerici

41 Discalculia: errori (conoscenza numerica) O Errori lessicali: il bambino sbaglia a pronunciare il nome del numero (es: scrive o legge 4 al posto di 7) O Errori sintattici: il bambino non riconosce il valore di una cifra in base alla sua collocazione nel numero. Coinvolge anche gli aspetti lessicali (1 e 3 nel 13 hanno un valore diverso e rappresentano una quantità diversa che presi singolarmente; e si leggono in modo diverso!) O Errori semantici: il bambino non riconosce il significato del numero, ovvero la sua grandezza

42 Discalculia: errori (procedure di calcolo) O Errori procedurali e di applicazione delle strategie O Errori nel recupero dei fatti aritmetici O Difficoltà di tipo visuo-spaziale

43 Discalculia: errori procedurali O Mancato utilizzo delle procedure di conteggio facilitanti O Es partire da 3 e aggiungere 5 O Confusione tra semplici regole di accesso rapido O Es. n x 0 = n e n+0=n O Incapacità di tenere a mente i risultati parziali O Difficoltà nella scelta delle prime cose da fare per affrontare una delle quattro operazioni (incolonnamento o meno, posizione dei numeri, )

44 Discalculia: errori procedurali O Difficoltà nella condotta da seguire per la specifica operazione e nel suo mantenimento fino alla risoluzione O Es = 71 dimenticata regola direzione O Difficoltà nell applicazione delle regole di prestito e riporto O Es = 20 unità 5 8 = 0 decine 7 5 = 2 O Difficoltà nel passaggio ad una nuova operazione perseverazione nel ragionamento precedente

45 Discalculia: errori nel recupero dei fatti O Effetto confusione tra il recupero di fatti aritmetici di addizione e quelli di moltiplicazione O Es: 3 x 3 = 6 O Effetto inferenza: la semplice presentazione di due cifre può produrre un attivazione automatica della somma O Es. 2 e 4 6

46 Discalculia: errori visuo- spaziali O Difficoltà nel riconoscimento dei segni di operazione O Difficoltà nell incolonnamento dei numeri O Difficoltà nel seguire la direzione procedurale

47 Quanti sono i bambini con difficoltà in matematica? 3000 docenti intervistati Segnalazione di: 5 bambini per classe con difficoltà di calcolo 5-7 bambini per classe con difficoltà di soluzione dei problemi (ogni classe 25 alunni circa) + 20% della popolazione scolastica

48 Quanti sono i bambini con difficoltà in matematica? JARLD (International Academy for Research in Learning Disabilities) 2,5 % della popolazione scolastica presenta difficoltà in matematica in comorbidità con altri disturbi Discalculia: 2 bambini su ,9 % della popolazione scolastica = falsi positivi

49 Matematica, motivazione e apprendimento O Studenti con difficoltà di apprendimento tendono ad avere un sistema di attribuzioni disfunzionale (insuccesso-abilità; successo-fortuna) O La matematica ed associata a vissuti emotivi negativi o ansiogeni O l errore è evidente O non è possibile ricorrere a strategie tipiche (impegno, ordine, diligenza, ecc.) O credenze ingenue (es. bisogna essere portati per riuscire in matematica )

50 Per concludere O I DSA sono disturbi specifici, e come tali hanno caratteristiche cliniche proprie, rilevabili con adeguati strumenti di valutazione. O La valutazione dell apprendimento è essenziale per individuare eventuali carenze e capire come intervenire. O Non tutti i bambini che vanno male a scuola hanno un DSA, ma tutti necessitano di particolare attenzione da parte della scuola e della famiglia. O Esperienze di apprendimento negative hanno serie ripercussioni psicologiche.

51 Grazie per l attenzione! Dott.ssa Sara Zaccaria Psicologa e psicoterapeuta s.zaccaria@gmail.com

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