Il Piano Unitario di Valutazione della Regione Campania

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1 Il Piano Unitario di Valutazione della Regione Campania La valutazione delle politiche di sviluppo delle risorse umane nei Piani di Valutazione 25 Marzo 2009 Federica Bertamino Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici Regione Campania

2 L approccio alla valutazione del QSN: differenze con il passato Nel le attività di valutazione erano definite da stringenti disposizioni regolamentari e caratterizzate da scadenze prescrittive. Il QSN per il prevede: libera decisione delle Amministrazioni nella definizione delle attività di valutazione, della tempistica, del modo di condurle; che ciascuna amministrazione, in funzione delle proprie esigenze conoscitive, possa intraprendere contemporaneamente più valutazioni (ciascuna diversa per tipologia, oggetto, tempistica, metodo e destinatari), ognuna affidata ad un diverso team di valutatori, interni o esterni; la valutazione deve consentire di valutare gli effetti congiunti di diverse azioni, anche afferenti a diversi programmi.

3 L approccio alla valutazione del QSN: nuove sfide per le Amministrazioni Nuova organizzazione per la funzione di valutazione: la redazione del Piano di Valutazione e la sua attuazione. Nuova consapevolezza di quali valutazioni sono utili e necessarie per la programmazione e attuazione, individuazione degli aspetti critici dei programmi. Confronto tra i molteplici soggetti responsabili della programmazione e dell attuazione per la definizione di valutazioni unitarie, sugli effetti congiunti prodotti dalle politiche pubbliche, finanziate anche da fonti diverse (dunque anche nell ambito di programmi diversi).

4 Il Piano di valutazione della Regione Campania Il Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici ha avuto il compito di redigere il Piano di valutazione unitario Il direttore del Nucleo è il Responsabile del Piano. I principali soggetti coinvolti: Il Responsabile delle attività di valutazione Il Gruppo di Coordinamento Strategico per la programmazione unitaria Il Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici Il Partenariato istituzionale, sociale ed economico

5 Approccio partecipativo per la definizione delle attività valutative Coerentemente con il QSN, il Nucleo ha utilizzato un metodo iterativo e partecipativo per l elaborazione del Piano, finalizzato ad assicurare la considerazione delle esigenze conoscitive: - dei programmatori e degli attuatori; - del partenariato istituzionale, sociale ed economico.

6 Il processo per la definizione delle valutazioni unitarie del Piano della Regione Campania Il processo è stato organizzato in due fasi: la prima fase ha riguardato l ascolto dei fabbisogni conoscitivi e la ricezione delle proposte provenienti dai soggetti che hanno un ruolo di rilievo nella programmazione e nell attuazione delle politiche di sviluppo: - per quanto riguarda la Regione: l Autorità di Gestione (FESR, FSE, FAS, PSR, FEP), l Autorità ambientale, l Autorità di genere, l Esperto in legalità e sicurezza; - il Partenariato economico e sociale La seconda fase è stata caratterizzata da un attività di istruttoria del Nucleo che ha riorganizzato le domande di valutazione, riconducendole a una lista di attività di valutazione unitarie, approvate poi dal Comitato Strategico per la programmazione unitaria.

7 Prima fase Il processo di ascolto dei Responsabili regionali Al fine di facilitare gli incontri e stimolare le domande di valutazione, il Nucleo ha definito delle matrici di pianificazione delle attività valutative relative ai Programmi FESR, FSE, PSR, FEP e FAS. Ciascuna matrice prevedeva informazioni su: -l oggetto della valutazione ele relativedomande; - una prima ipotesi di tipologia di valutatore (interno e/o esterno); -lerisorse destinate e l anno in cui era necessario realizzare la valutazione.

8 Prima fase Ruolo del Nucleo Le matrici sono state accompagnate da una nota esplicativa del processo di valutazione previsto dal QSN, nella quale venivano anche suggeriti alcuni criteri per l individuazione dei temi oggetto di valutazione e delle relative domande di valutazione quali, ad esempio (cfr. Orientamenti del SNV): evidente rischio di inefficienza e/o di scarsa efficacia della spesa (messi in luce, p.e., da evidenza pregressa), necessità di assumere decisioni in alcuni campi, per cui bisogna disporre tempestivamente di dati ed informazioni; interventi riproposti in modo analogo in più periodi di programmazione senza evidenti effetti positivi; temi rilevanti per la strategia regionale (gli ambiti strategici del Documento Strategico Regionale, gli obiettivi di servizio); temi trasversali rilevanti a livello nazionale e comunitario, in particolare quello relativo alle pari opportunità e non discriminazione e ai principi di sviluppo sostenibile.

9 Prima fase Ruolo del Nucleo Il Nucleo, per guidare il processo e supportare i referenti regionali nell esplicitazione delle domande di valutazione, ha fatto delle proposte di temi e di domande frutto di un attenta analisi dei programmi regionali e Programmazione : - ha analizzato i risultati della valutazione intermedia 2003 e dell aggiornamento della valutazione intermedia del 2005, traendone spunti per l individuazione di possibili domande di valutazione da sottoporre alla discussione. Programmazione : - ha analizzato gli aspetti critici e di particolare rilevanza evidenziati dalle valutazioni ex ante dei programmi, con particolare riferimento agli interventi già oggetto dei programmi e nuovamente proposti nella nuova programmazione. Prima proposta di attività di valutazione e relative domande da discutere con il partenariato economico e sociale.

10 Prima fase Il processo di ascolto del Partenariato economico e sociale Con il partenariato economico e sociale ci sono stati due incontri. In tale processo il Nucleo ha fatto da tramite fra le esigenze espresse dal partenariato e quelle espresse dai responsabili regionali. Primo incontro: - sono state presentate al partenariato le attività valutative proposte dai referenti regionali. Il tavolo di partenariato regionale in questa occasione ha avuto la possibilità di interagire sulle proposte regionali, nonché di presentarne di proprie. Le proposte provenienti dagli organismi partenariali sono state esaminate, approfondite e tenute in adeguata considerazione. Secondo incontro: - sono state illustrate le tavole aggiornate del Piano di valutazione, nelle quali erano state incluse le proposte presentate dal tavolo di partenariato regionale. Coerentemente con quanto previsto dal QSN, il Piano prevede che venga coinvolto il partenariato economico e sociale, non solo nel processo di formulazione delle domande di valutazione, ma anche nella realizzazione delle valutazioni e nell utilizzo dei loro risultati.

11 Seconda fase Dai fabbisogni conoscitivi alle valutazioni unitarie A seguito degli incontri con i responsabili regionali e con il partenariato economico e sociale, il Nucleo ha avviato un attività istruttoria per ricondurre le molteplici domande di valutazione espresse a un numero limitato di attività di valutazione unitarie, su temi particolarmente rilevanti per la Regione. L istruttoria compiuta dal Nucleo ha avuto come obiettivo: quello di coordinare le attività di valutazione proposte, sia nei contenuti che nella tempistica; quello di suggerire, in alcuni casi, domande valutative più circoscritte da un punto di vista settoriale e territoriale; quello di riunire le domande di valutazione provenienti dai diversi attori regionali e dal partenariato, aggregandole sotto un comune oggetto di valutazione unitaria. Definizione di una lista di attività di valutazione unitarie approvate dal Comitato Strategico per la programmazione unitaria.

12 Proposte di attività valutative relative al periodo di programmazione Politiche per la competitività delle imprese e del territorio Politiche per i servizi essenziali Sostenibilità ambientale Governance Occupazione Partenariato Pubblico - Privato Progetti Integrati Impatti macroeconomici

13 Oggetto della Valutazione Piano delle attività valutative relative al periodo di programmazione Domanda di Valutazione Fonte domande di valutazione Politiche per la competitivi tà delle imprese e del territorio Quali sono stati i risultati degli incentivi alle imprese in termini di aumento della competitività delle stesse, con particolare riferimento ai settori strategici del tessuto produttivo regionale? Qual è stato il grado di concentrazione degli interventi? I tempi programmati per l espletamento dei bandi sono stati rispettati? Il rispetto o meno dei tempi previsti ha influito sull efficacia degli interventi? Quali sono stati i risultati raggiunti in termini di ampliamento, infrastrutturazione e razionalizzazione delle aree industriali? Gli interventi sui sistemi produttivi (es. ASI o distretti industriali) hanno previsto azioni di conciliazione ed ottimizzazione dei tempi? Quali sono stati i risultati raggiunti dai centri di Competenza in termini di trasferimento tecnologico alle imprese? Quali sono stati i motivi della mancata interazione tra le numerose punte di eccellenza imprenditoriali presenti in Campania e i Centri di Competenza? Quali sono i risultati dell integrazione dell offerta scolastica e formativa con il tessuto produttivo, anche in termini di occupazione femminile e maschile? In particolare, quali sono stati i risultati degli strumenti per l Alta Formazione? Quali azioni hanno contribuito a ridurre il gender gap relativo alla formazione scientifico-tecnica? Con riferimento allo sviluppo urbano quali sono stati i risultati in termini di rivitalizzazione delle attività economiche e della qualità della vita nelle città? Quali sono stati i risultati raggiunti in termini di servizi erogati in coerenza con i Piani di Zona Sociali? Gli interventi sui contesti urbani volti a incrementare l uso del trasporto pubblico sono stati coerenti con il sistema di centralità delineato dal Piano Regionale Trasporti? Gli interventi sui sistemi produttivi e sulle aree urbane sono stati localizzati su greenfield o su brownfield? In altre parole: in che misura gli interventi finanziati non hanno incentivato il consumo di suolo non urbanizzato? Quali sono stati gli interventi finalizzati al miglioramento dei tempi delle città ed all adozione dei relativi piani? Quali sono stati i risultati raggiunti con le prassi messe in campo dai protocolli di legalità? Quali interventi sono stati attuati sulla sicurezza e legalità e quali sono stati i risultati raggiunti sui territori nei quali gli interventi sono stati attuati? Quale impatto hanno avuto in termini di sicurezza e legalità sulle altre politiche di sviluppo del territorio(turismo, imprese, città etc.)? Quali sono stati i motivi che non hanno consentito la creazione di nuove Organizzazioni di Produttori (OOPP) o l aggiornamento del programma di valorizzazione delle produzioni nel settore della pesca? Analisi dei vincoli per ridurre i tempi e definire le aree di concessione a mare. Gli incentivi alle imprese agricole hanno contribuito ad abbassare l età media degli imprenditori e ad incrementare il numero delle aziende consorziate? Quali sono i motivi che non hanno consentito la diffusione della agricoltura biologica in Campania? AdG FESR - PSR Nucleo Partenariato economico e sociale AdG FESR Partenariato economico e sociale Autorità di Genere AdG FESR- FSE Partenariato economico e sociale AdG FSE Nucleo Autorità di Genere AdG FESR - FAS Nucleo Autorità di Genere AdG FAS Nucleo Esperto in legalità e sicurezza AdG FEP Nucleo

14 Oggetto della Valutazione Domanda di Valutazione Fonte domande di valutazione Politiche per i servizi essenziali Sostenibilità ambientale Governance Efficacia ed efficienza degli strumenti utilizzati per combattere la dispersione scolastica. Quali sono i risultati raggiunti dalle politiche di conciliazione in termini di partecipazione delle donne al mercato del lavoro? Quali sono stati gli strumenti più efficaci per sollevare le donne dal carico di cura di bambini e anziani e aiutarle ad inserirsi nel mondo del lavoro, con particolare riguardo alle politiche sociali in ambito urbano? Quali sono stati gli interventi finalizzati alla ripartizione dei carichi domestici e che impatto hanno avuto? Quali sono i risultati raggiunti dalle diverse politiche per la gestione dei rifiuti 2000/06 in termini di riduzione della produzione dei rifiuti, recupero di materia e energia? Quali sono i risultati raggiunti dalle politiche per la gestione delle risorse idriche 2000/06 in termini di contenimento della dispersione idrica? Come e con quali risultati è stata perseguita la sostenibilità ambientale in termini di: riduzione delle emissioni di CO2 nel settore dei trasporti, dell agricoltura e dell energia; aumento delle zone a traffico limitato e delle aree verdi nelle città (capoluogo o città medie?); incremento delle certificazioni ambientali delle imprese nel periodo successivo ai cinque anni dall erogazione del finanziamento; diminuzione dei consumi di energia e della produzione dei rifiuti delle imprese beneficiarie di aiuti. Quali sono stati i risultati raggiunti in termini di miglioramento della governance dovuti al decentramento delle funzioni e quali gli ostacoli incontrati? Quali sono stati gli ostacoli incontrati nella programmazione, nella gestione e nell attuazione degli APQ? Quali sono stati gli ostacoli incontrati in termini di governance che non hanno consentito il superamento delle emergenze ambientali, con particolare riferimento ai rifiuti e alle bonifiche? Quali procedure e meccanismi sono stati attivati per diffondere ed applicare il mainstreaming di genere? Che impatto hanno prodotto le procedure e i meccanismi di cui sopra? Valutare il rispetto e l impatto degli indicatori VISPO (I e II) nelle politiche pubbliche. Quali sono stati gli ostacoli in termini di governance (procedure amministrative complesse, ritardi nei tempi, ecc) che non hanno consentito l attuazione di progetti nuovi e innovativi nei tempi della programmazione comunitaria, sostituendoli quindi con progetti di più facile realizzazione o con vecchi progetti (progetti sponda)? In quali fasi della realizzazione dei progetti si sono presentati i maggiori ostacoli e quali sono le azioni correttive da mettere in campo per rimuoverli? AdG FESR-FAS-FSE-PSR Nucleo AdG FESR- FAS-FSE-PSR Nucleo Autorità di Genere AdG FESR- PSR AdG FESR AdG FESR AdG PSR AdG FSE AdGFAS AdG FESR Autorità di Genere Partenariato economico e sociale

15 Oggetto della Valutazione Domanda di Valutazione Fonte domande di valutazione Occupazione Partenariato Pubblico Privato Efficacia ed efficienza dei Patti formativi locali Quanto sono state efficaci le misure a supporto dell occupazione nel colmare il gap occupazionale di genere? Valutazione dell applicazione dei criteri di premialità collegati alle Pari Opportunità. Quali sono state le ragioni alla base dello scarso coinvolgimento dei privati nel programma ? In particolare, perché non ha funzionato il project financing? Perché non si è riusciti a coinvolgere i privati attraverso l utilizzo di strumenti innovativi a sostegno delle città (Società di Trasformazione Urbana, Società Miste)? AdG FSE Nucleo Autorità di Genere Nucleo Progetti Integrati territoriali Analisi delle criticità incontrate dai PIT per una migliore definizione e attuazione degli strumenti delle politiche integrate previste per il , con particolare riferimento ai Programmi Integrati Urbani, agli Accordi di reciprocità, ai PIRAP e ai PIF. Partenariato economico e sociale Impatti macroeconomici (raggiungimento degli obiettivi del Programma) Impatto del POR sull andamento degli indicatori di impatto /variabili di rottura AdG FESR-FSE

16 Gli aggiornamenti e/o le modifiche al Piano Il Piano è uno strumento flessibile. È un documento da aggiornare in fase di attuazione, al fine di tener conto dei mutamenti che avvengono e dei nuovi fabbisogni conoscitivi. Nel momento in cui si dà avvio ad una singola valutazione, è opportuno ripetere il processo partecipativo al fine di considerare adeguatamente i nuovi elementi emersi dalla conclusione della programmazione e dall avvio dell attuazione dei programmi

17 Alcune considerazioni sul nuovo approccio alla valutazione Il processo per la definizione delle valutazioni unitarie è un processo complesso che ha bisogno di essere guidato (ad esempio stimolando la domanda di valutazione e rendendo espliciti i fabbisogni conoscitivi, ecc); È utile che vi sia un soggetto terzo (nucleo, steering group, responsabile della programmazione unitaria) a guidare il processo, per poter condurre a unitarietà la visione parziale dei singoli attori, riferita al loro specifico campo di attività, rileggendo le singole domande di valutazione in un ottica unitaria (ad esempio, alcune domande di valutazione espresse dalle AdG FSE e FESR sono state rilette dal Nucleo e ricondotte a temi unitari di valutazione; tale processo è stato applicato a tutte le domande di valutazione); Il processo di ascolto fornisce i migliori risultati quanto più sono ampi e articolati i gruppi coinvolti (ad esempio, l Autorità di genere ha una buona struttura di supporto che ha dato rilevanti contributi); E importante che tutte le valutazioni siano incluse nel Piano, affinché esso sia uno strumento efficace, che rende visibili le scelte sia ai soggetti esterni, sia alle componenti interne dell amministrazione; che evita duplicazioni, creando invece sinergie.

18 Gestione delle valutazioni unitarie Essendo previste valutazioni che riguardano più programmi, ogni Autorità di Gestione si impegna ad attuare, attraverso i propri uffici amministrativi, valutazioni che riguardano i diversi programmi, in un ottica di programmazione unitaria. Ipotesi di una struttura di supporto all AdG responsabile di una valutazione unitaria, composta anche da funzionari che lavorano sugli altri programmi oggetto della valutazione.

19 Valutazioni a livello locale Il Piano di valutazione della Regione Campania prevede che le attività valutative possano essere condotte anche a livello locale, coinvolgendo, ad esempio, i soggetti intermedi che beneficiano di una delega nella programmazione e/o nell attuazione, quali ad esempio, le Province, i soggetti attuatori dei Piani Integrati di sviluppo Urbano, dei Piani di Zona Sociali, dei Parchi, i soggetti gestori degli Accordi di Reciprocità, ecc. Tali soggetti potranno svolgere, anche con il sostegno del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici della Regione Campania, le seguenti attività: - valutazioni su un territorio/tema di particolare interesse; - esercizi di autovalutazione per la programmazione e attuazione dei piani di sviluppo.

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