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2 l agricoltura lombarda conta Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l Europa investe nelle zone rurali PSR Direzione Generale Agricoltura

3 Comitato di redazione Sabrina Giuca, INEA (responsabile); Maria Silvia Giannini (coordinamento per la DGA Regione Lombardia); Alessandro Nebuloni, DGA Regione Lombardia; Roberto Pretolani, DEMM; Renato Pieri, SMEA; Francesca Marras, INEA; Guido Gay, ÉUPOLIS Lombardia Referenti tematici Daniele Bellomo, Danilo Bertoni, Lucia Briamonte, Maurizio Castelli, Stefano Dell Acqua, Maria Silvia Giannini, Sabrina Giuca, Teresa Lettieri, Claudio Liberati, Pietro Manzoni di Chiosca e Poggiolo, Sonia Marongiu, Renato Pieri, Roberto Pretolani, Maria Rosaria Pupo d Andrea, Serena Tarangioli Revisione editing Sabrina Giuca, Maria Silvia Giannini e Francesca Marras Elaborazioni Marco Amato, Alessia Fantini e Fabio Iacobini Coordinamento editoriale Benedetto Venuto Progetto grafico e realizzazione Carlo Silva e Ufficio grafico INEA (Jacopo Barone, Piero Cesarini, Fabio Lapiana, Sofia Mannozzi) Fotografie Carlo Silva Edizione Internet Massimo Perinotto Segreteria Lara Abbondanza e Debora Pagani Si ringraziano: Maria Teresa Besana, Gabriele Boccasile, Isabella Brandi, Valentina Cardinale, Gloria Corti, Simonetta De Leo, Cristian Della Torre, Rita Iacono, Andrea Massari, Giovanna Nicastro, Donatella Parma, Antonio Pepe, Andrea Povellato, Marina Ragni, Roberto Tonetti

4 In questa terza edizione dell opuscolo L Agricoltura lombarda conta 2012, i contributi degli istituti di ricerca INEA, DEMM e SMEA, con i quali la DG Agricoltura collabora per la sua redazione, forniscono un aggiornato quadro strutturale ed economico del sistema agroalimentare lombardo, sulla base dei più recenti dati amministrativi, tra i quali i risultati definitivi del 6 Censimento generale dell agricoltura ISTAT. La pubblicazione da quest anno viene integrata, inoltre, da informazioni relative alle imprese cooperative di trasformazione agroalimentare, rese disponibili dall Osservatorio della cooperazione agricola italiana. Nel 2011, nonostante la crisi economica, l agricoltura e l industria alimentare hanno registrato trend positivi. Il valore della produzione agroindustriale lombarda ha superato i 12 miliardi di euro, +7,3% rispetto al 2010, arrivando a rappresentare ben il 16,1% del totale nazionale e circa il 3,7% del PIL regionale. Il valore della componente agricola regionale, pari a 7,2 miliardi di euro, mostra un incremento dell 11,5%, con un peso nettamente crescente, pari al 14,5%, sul totale nazionale, mentre il valore aggiunto dell industria alimentare lombarda, stimato +2,4% rispetto al 2010, presenta elementi più favorevoli rispetto al livello nazionale e ad altri settori economici. Nel 2011 vi è stato, quindi, un rafforzamento del peso del sistema regionale rispetto al nazionale, espressione anche della complessiva capacità di reazione delle imprese lombarde la cui dinamica congiunturale risulta migliore della corrispondente nazionale, anche se si registra un ulteriore contrazione del numero delle imprese (-1,6%). Se la ripresa della produzione agricola, dovuta in gran parte all incremento dei prezzi (+11,2%), porta il valore a livelli superiori a quelli pre-crisi, il recupero del valore aggiunto pare non ancora completato e già elementi di criticità per la redditività si intravedono nel primo semestre del Migliorare l efficienza dei processi produttivi e la redditività aziendale restano obiettivi prioritari per rafforzare la capacità competitiva del sistema lombardo, che deve essere perseguita attraverso strategie di sviluppo che possono interessare singole aziende o gruppi di aziende, sino a coinvolgere specifiche filiere a diverso livello territoriale. Adeguamento strutturale, innovazione di prodotto, adozione di nuovi modelli organizzativi sono alcuni degli interventi che la Regione Lombardia sostiene attraverso le misure del Programma di Sviluppo Rurale , il cui stato di avanzamento è giunto all impegno dell 86,4% delle risorse disponibili e alla liquidazione di oltre il 50% delle risorse. L attenzione al mondo agricolo passa anche dalla promozione dell agroalimentare di qualità, rappresentato dalle produzioni vinicole, biologiche e a marchio DOP e IGP, con azioni mi- 3

5 rate a consolidare e allacciare nuovi legami commerciali anche sui mercati internazionali e ad aumentare la presenza e la riconoscibilità della specificità di queste produzioni in una fase positiva per le esportazioni. A fronte di un contesto economico problematico, la Regione Lombardia ha garantito, per il terzo anno consecutivo, una maggiore liquidità alle imprese, erogando l acconto del 50% del premio della domanda unica 2012 e indirizzando, in anticipo rispetto agli scorsi anni, i primi flussi agli agricoltori del mantovano colpiti dal sisma; un provvedimento, questo, cui si affiancano gli interventi a favore del credito di funzionamento, per offrire alle aziende agricole condizioni di finanziamento meno onerose rispetto al mercato creditizio ordinario. Per maggiori approfondimenti ricordiamo che l edizione dell opuscolo si affianca all annuale rapporto di analisi regionale Il sistema agroalimentare della Lombardia. L Assessore all Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani 4

6 INDICE

7 ECONOMIA E AGRICOLTURA Territorio e popolazione pag. 10 Aree protette pag. 15 Prodotto interno lordo pag. 20 Valore aggiunto pag. 22 Occupazione pag. 24 SISTEMA AGROINDUSTRIALE AGRICOLTURA Risultati produttivi in agricoltura pag. 42 Andamento agrometereologico pag. 47 Consumi intermedi pag. 48 Investimenti pag. 50 Prezzi pag. 53 Strutture in agricoltura pag. 56 Risultati economici delle aziende agricole pag. 66 Credito agrario pag. 73 Mercato fondiario pag. 75 Componenti del sistema pag. 28 Industria alimentare e cooperazione pag. 29 Distribuzione pag. 33 Scambi con l estero pag. 35 Consumi alimentari pag. 38 6

8 MULTIFUNZIONALITà E AGRICOLTURA Gestione delle risorse idriche pag. 80 Foreste pag. 84 Agroenergie pag. 88 Prodotti a denominazione e tradizionali pag. 91 Agricoltura biologica pag. 97 Agriturismo pag. 101 Vendita diretta pag. 104 Fattorie didattiche pag. 110 POLITICA AGRICOLA Legislazione regionale pag. 112 Spesa regionale pag. 114 PAC I pilastro pag. 116 Programma di sviluppo rurale (PAC II pilastro) pag. 119 GLOSSARIO Glossario pag

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10 ECONOMIA E AGRICOLTURA

11 territorio e popolazione Il territorio regionale, pari a kmq, corrisponde a circa il 7,9% della superficie nazionale ed è caratterizzato da una compresenza di aree pianeggianti (47%), collinari (12,4%) e montuose (40,5%). In termini di popolazione, la Lombardia risulta la prima regione italiana con un numero di residenti che sfiora i 10 milioni Superficie, popolazione residente e densità abitativa in Lombardia, 2011 Superficie territoriale Ripartizione % Popolazione residente Ripartizione % Densità (kmq) superficie territoriale al 1/1/2011 popolazione residente (abitanti/kmq) Lombardia ,80 100, ,0 415,6 Montagna 9.672,81 40, ,6 109,1 Collina 2.963,62 12, ,7 692,5 Pianura ,37 47, ,7 606,7 Bergamo 2.722,86 11, ,1 403,5 Brescia 4.784,36 20, ,7 262,5 Como 1.288,07 5, ,0 461,9 Cremona 1.770,57 7, ,7 205,4 Lecco 816,17 3, ,4 416,8 Lodi 782,36 3, ,3 291,0 Mantova 2.338,84 9, ,2 177,6 Milano 1.576,59 6, , ,2 Monza e Brianza 405,49 1, , ,3 Pavia 2.964,70 12, ,5 184,9 Sondrio 3.211,90 13, ,8 57,0 Varese 1.198,71 5, ,9 736,9 Fonte: ISTAT. 10

12 (pari al 16,4% della popolazione nazionale), per lo più concentrati nella fascia pianeggiante e pedemontana. In queste aree la densità abitativa supera i 600 ab./kmq, contro la media regionale di 415 ab./kmq e la media nazionale di 201 ab./kmq. La popolazione mostra una certa dispersione sul territorio tanto che solo il 25,5% della popolazione vive in comuni con più di abitanti contro il 34,7% a livello italiano. Con un incremento medio annuo nel decennio dell 1,3% contro lo 0,6% calcolato su base nazionale, la Copertura % del suolo in Lombardia, 2007 Aree Aree agricole Aree Monti e antropizzate Totale aree - di cui - di cui colture - di cui prati var % var. assoluta boscate corpi idrici agricole seminativi permanenti stabili media annua Bergamo 13,9 28,4 17,4 0,7 10,3-5, ,4 18,4 Brescia 11,3 35,0 27,3 2,0 5,7-7, ,9 21,9 Como 16,0 15,2 6,4 0,2 8,5-4, ,1 20,8 Cremona 10,6 85,5 80,7 3,5 1,2-1, ,6 2,4 Lecco 15,0 15,9 5,3 0,2 10,4-9, ,6 20,5 Lodi 12,5 80,2 75,8 3,8 0,6-2, ,2 4,1 Mantova 12,4 82,0 75,2 5,7 1,1-2, ,1 4,5 Milano 39,8 51,9 48,7 1,6 1,7-6, ,2 2,0 Monza e Brianza 53,4 36,2 34,2 0,3 1,7-8, ,2 1,1 Pavia 9,0 74,0 61,3 11,4 1,3-2, ,0 5,0 Sondrio 2,4 7,7 0,5 1,0 6,2-2, ,8 55,1 Varese 28,9 15,2 11,1 0,2 3,9-4, ,0 10,9 Lombardia 14,1 43,7 35,9 3,1 4,7-3, ,5 17,7 Fonte: ERSAF-DUSAF

13 dinamica della popolazione residente si presenta piuttosto vivace, anche in virtù dei recenti massicci flussi migratori; circa il 10% della popolazione residente è straniera rispetto al dato nazionale del 7%. Nel 2010 si sono avuti circa 12,3 milioni di arrivi turistici, pari al 12,4% del totale nazionale, di cui il 47,4% da paesi esteri, dato superiore alla media italiana. Con riferimento alle presenze l incidenza regionale sul totale nazionale si riduce all 8,3%, segno di una durata media dei soggiorni contenuta, tipica del turismo d affari, connotazione più frequente in Lombardia rispetto ad altre realtà. Il 46,3% degli arrivi turistici si concentra nella provincia di Milano, seguita da quella di Brescia con il 16,4%. Il 91% degli arrivi è riferibile ad esercizi alberghieri e il restante 9% ad esercizi complementari. Gli arrivi negli agriturismi corrispondono a circa l 1% del totale regionale. Consistenza del territorio agricolo (000 ha), 2010 SAU Superficie SAU/Superficie territoriale territoriale % Bergamo 71,0 272,3 26,1 Brescia 181,8 478,4 38,0 Como 23,7 128,8 18,4 Cremona 135,5 177,1 76,5 Lecco 10,5 81,6 12,8 Lodi 55,6 78,2 71,1 Mantova 168,7 233,9 72,1 Milano 64,9 157,7 41,1 Monza e Brianza 9,7 40,5 23,9 Pavia 176,9 296,5 59,7 Sondrio 75,1 321,2 23,4 Varese 13,4 119,9 11,2 Lombardia 986, ,1 41,4 Italia - Nord 4.568, ,0 38,1 Italia , ,0 42,7 Lombardia/Italia - Nord (%) 21,6 19,9 Lombardia/Italia (%) 7,7 7,9 Fonte: ISTAT. 12

14 La copertura del suolo, secondo dati DUSAF (2007), vede la prevalenza delle aree agricole (43,7%), seguite da quelle boscate (24,5%) e da quelle antropizzate (14,1%), anche se tali proporzioni sono molto variabili a livello provinciale. Il tasso di antropizzazione del territorio risulta molto elevato nelle province di Monza e Milano (rispettivamente il 53,4% e il 39,8%). Cremona è la provincia con la più alta incidenza di territorio agricolo (85,5%), mentre quella di Lecco ha la più elevata percentuale di boschi. La superficie agricola utilizzata (SAU) risulta pari a poco meno di 1 milione di ettari, corrispondente al 41,4% della superficie regionale, in linea con la media nazionale; in particolare, la SAU regionale rappresenta il 7,7% di quella italiana. La provincia con maggiore incidenza della SAU sulla superficie totale è Cremona (76,5%); all opposto è Varese (11,2%). I dati del 6 Rapporto popolazione/superficie agricola (abitanti/100 ha di SAU), 2010 Lombardia Italia - Nord Italia UE-27* * EUROSTAT, Fonte: ISTAT. 289 Censimento generale dell agricoltura indicano una riduzione del 5,1% della SAU regionale su base decennale, riduzione molto più accentuata nelle province di Bergamo (-23,6%), Sondrio e Lecco Come per la densità abitativa anche il rapporto fra popolazione residente e superficie agricola mostra un valore molto elevato, decisamente superiore al corrispondente dato nazionale e a quello comunitario. 13

15 Arrivi turistici per tipo di esercizio e presenze totali, 2010* Arrivi % arrivi da Arrivi in esercizi Arrivi in esercizi - di cui in Presenze totali paesi esteri alberghieri complementari agriturismo totali Bergamo , Brescia , Como , Cremona , Lecco , Lodi , Mantova , Milano , n.d Monza e Brianza , n.d Pavia , Sondrio , Varese , Lombardia , Italia , *Gli arrivi corrispondono al numero di clienti entrati e registrati nell esercizio; le presenze sono il numero delle notti trascorse dai clienti all interno degli esercizi. Fonte: ISTAT. 14

16 aree protette L elenco ufficiale delle aree protette naturali indica in Lombardia una superficie di circa ettari, pari al 4,5% della superficie protetta terrestre presente a livello nazionale e al 5,5% della superficie territoriale regionale. Le 105 aree naturali presenti sul territorio regionale comprendono: il Parco Nazionale dello Stelvio, 2 riserve naturali statali (Bosco Fontana e Bosco Siro Negri), 13 parchi naturali regionali, 62 riserve naturali regionali e 27 altre aree protette, rappresentate da monumenti naturali, oasi e aree naturali di interesse locale. Oltre alle suddette aree protette naturali, il sistema delle aree protette lombarde include ulteriori tipologie, come i parchi sovracomunali d interesse locale, mentre i parchi regionali, che vengono distinti in fluviali, montani, di cintura metropolitana, agricoli e forestali, arrivano complessivamente a 24. All interno dei confini dei parchi regionali, comunque classificati, si possono individuare aree a parco naturale corrispondenti alla aree agroforestali o incolte del parco regionale, caratterizzate dai più elevati livelli di naturalità e comunque destinate a funzioni prevalentemente di conservazione e ripristino dei caratteri naturali. L insieme delle aree a parco regionale copre, pertanto, oltre ettari del territorio lombardo, di cui il 14% è area protetta naturale; parlando in generale di area a parco andrebbe a questa sommata la superficie del Parco Nazionale dello Stelvio, arrivando così a ha. La superficie regionale protetta presenta, infine, ulteriori tipologie di aree protette: le zone umide e le aree appartenenti alla rete Natura 2000, le cui superfici non sono direttamente sommabili perché ci possono essere delle sovrapposizioni. Queste ultime rappresentano il 15,6% della superficie regionale (rispetto al 21% coperto a livello nazionale); in particolare, 193 sono i siti di importanza comunitaria (SIC) che interessano una superficie di ettari, pari al 9,4% della superficie regionale, e 67 sono le zone di protezione speciale (ZPS), per complessivi ettari, pari al 12,5% della superficie regionale. Tuttavia, se si escludono 19 sovrapposizioni di SIC e ZPS, la rete Natura 2000 della Lombardia risulta costituita da 241 siti estesi su un totale di ettari. La distribuzione provinciale della superficie dei siti Natura 2000 vede al primo posto la provincia di Sondrio (41,3%), seguita da quelle di Bergamo (22,3%) e Pavia (15,6%). Il 36% dei siti Natura 2000 della regione è incluso all interno di aree protette e svolge un ruolo importante nella conservazione e nella tutela degli habitat e delle specie più importanti. I siti, infatti, ospitano 61 delle specie inserite 15

17 Superficie e numero delle aree naturali protette terrestri per classe (ha) Regione Parco Riserva Parco Riserva Altre aree Totale % su % su Nazionale naturale naturale naturale protette totale superficie statale regionale regionale regionali nazionale territoriale Molise ,2 1,4 Liguria ,9 4,7 Valle d Aosta ,5 13,2 Friuli-Venezia Giulia ,8 6,8 Umbria ,2 7,5 Marche ,1 9,2 Sardegna ,2 3,8 Emilia-Romagna ,1 4,0 Veneto ,2 5,1 Lombardia ,5 5,5 Toscana ,4 6,9 Piemonte ,7 6,6 Basilicata ,1 12,0 Lazio ,3 12,4 Calabria ,7 16,9 Puglia ,4 6,6 Sicilia ,3 10,5 Trentino-Alto Adige ,7 20,8 Abruzzo ,4 28,1 Campania ,2 23,9 Italia ,7 Aree protette terrestri (n.) di cui: Lombardia Fonte: MATTM - Direzione Conservazione della Natura, EUAP, 2005; Elenco ufficiale delle aree naturali protette, 6 aggiornamento del 27 aprile

18 nell allegato II della direttiva Habitat (47 specie animali) e 87 specie di uccelli inseriti nell allegato I della direttiva Uccelli. Nel 2011, l 84,4% della superficie dei SIC è stata classificata come appartenente alla regione biogeografia alpina mentre il restante 15,6% a quella continentale. Tra i SIC lombardi ve ne sono alcuni prioritari per i quali l UE ha richiesto una particolare attenzione: le praterie acidofile a Nardus Stricta, le foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior, le boscaglie di Pinus mugo e Rhododendron hirsutum e le torbiere. In Lombardia il 75,5% delle ZPS ricade nella regione biogeografica alpina, mentre il 24,5% in quella continentale. A differenza dei SIC, la cui estensione è rimasta la stessa nel quinquennio , la superficie delle ZPS nella regione biogeografica alpina è aumentata considerevolmente rispet- Distribuzione delle superfici delle aree naturali protette in Lombardia Parco Nazionale Riserva naturale statale Parco naturale regionale Riserva naturale regionale Altre aree protette regionali 0,2% 0,5% 7,1% to al 2006 (+66,9%), a significare l importanza data dalla regione a questa tipologia di ambiente, che racchiude il 40% della flora europea. La varietà di ambienti e la convivenza di attività agro-silvo-pastorali, rende rilevante la rete Natura 2000 lombarda nel quadro della Strategia nazionale sulla biodiversità. Il progetto speciale Agricoltura, sostenuto dalla regione, è orientato a diffondere un agricoltura sostenibile 44,6% Fonte: MATTM - Direzione Conservazione della Natura, EUAP, 2005; Elenco ufficiale delle aree naturali protette, 6 aggiornamento del 27 aprile ,6% 17

19 all interno delle aree protette e dei parchi regionali che consenta, da un lato, la valorizzazione dei prodotti agroalimentari e, dall altro, il ripristino e la conservazione degli elementi naturali del territorio agricolo (aree umide, siepi, fasce boscate, marcite), importantissimi per l incremento e il mantenimento della biodiversità. I Parchi regionali in Lombardia Parco (ha) Area naturale su parco (%) Parco Adamello Parco Adda Nord Parco Adda Sud Parco Agricolo Sud Milano Parco Alto Garda Bresciano Parco Campo dei Fiori Parco Colli di Bergamo Parco Grigna Settentrionale Parco Groane Parco Lombardo della Valle del Ticino Parco Mincio Parco Monte Barro Parco Monte Netto Parco Montevecchia e Valle del Curone Parco Nord Milano Parco Oglio Nord Parco Oglio Sud Parco Orobie Bergamasche Parco Orobie Valtellinesi Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate Parco Serio Parco Spina Verde Parco Bosco delle Querce Parco Valle del Lambro TOTALE Fonte: Regione Lombardia - DG Sistemi Verdi e Paesaggio, ottobre

20 Estensione dei siti Natura 2000 (ha)* Piemonte Valle d'aosta Lombardia Bolzano Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna *Il numero e l estensione dei siti Natura 2000 per Regione è stato calcolato escludendo le sovrapposizioni fra i SIC e le ZPS. Fonte: MATTM,

21 prodotto interno lordo Il PIL lombardo, corrispondente al 20,7% del PIL nazionale e al 2,6% di quello comunitario, detiene il valore più elevato tra le regioni italiane. L ultimo dato regionale disponibile a prezzi correnti (relativo al 2009 aggiornato a febbraio 2012) è pari a circa 317 miliardi di euro, seguono Lazio (con 165 miliardi, pari al 10,8%), Veneto (con 141 miliardi, pari al 9,2%) ed Emilia-Romagna (135 miliardi, pari a 8,8%). Il dato risulta interessante se comparato a quello della popolazione regionale, che rappresenta il 16,3% di quella nazionale e l 1,96% di quella dell UE-27. Da ciò deriva che il PIL pro capite lombardo, pari a euro, segue i valori pro capite della Valle d Aosta e del Trentino-Alto Adige e risulta più elevato del 27,7% ri- spetto a quello nazionale e del 37,7% rispetto al comunitario. Il PIL per unità lavorativa (UL) risulta, in termini correnti pari a circa euro, superiore del 13% e del 35,4% nel raffronto con l analogo parametro nazionale e comunitario. Il 2009 ha rappresentato un anno difficile per l economia italiana e in particolar modo per quella regionale. Il PIL della Lombardia, misurato a valori concatenati (antecedenti febbraio 2012), mostra infatti un sensibile calo rispetto all anno precedente (-6,3%), indicando una sofferenza superiore alla media nazionale, per la quale si segnala un -5% fra il 2008 e il Su base annua anche in termini di produttività del lavoro si denota una contrazione del 3,3% a fronte di un -2,5% a livello nazionale. Andamento del PIL per abitante in Lombardia (euro), dal 2003 al 2009 PIL/Abitante Anni Prezzi Valori correnti concatenati Lombardia/Italia (2009) 1,26 1,26 Lombardia/Italia-Nord (2009) 1,06 1,06 Lombardia/UE-27 (2009) 1,35 1,23 Fonte: ISTAT, Conti economici regionali. 20

22 Andamento del PIL per unità lavorativa in Lombardia (euro), dal 2003 al 2009 PIL/Unità di lavoro Anni Prezzi Valori correnti concatenati Andamento del PIL in Lombardia (mio. euro), dal 2003 al 2009* Lombardia/Italia (2009) 1,12 1,12 Lombardia/Italia-Nord (2009) 1,07 1,07 Lombardia/UE-27 (2009) 1,33 1,21 Fonte: ISTAT, Conti economici regionali Prezzi correnti Valori concatenati * Valori concatenati - anno di riferimento Fonte: ISTAT, Conti economici regionali. 21

23 Il valore aggiunto (VA) lombardo è determinato per il 68,3% dal settore dei servizi e per il 30,7% dall industria, mentre il contributo del settore primario è pari solo all 1% circa. Tale incidenza risulta inferiore alla media nazionale e comunitaria e a quella delle regioni dell Italia settentrionale, ma è paragonabile, a livello europeo, con paesi quali Germania e Regno Unito. Il trend dell ultimo decennio conferma, come nel resto dell Italia, una progressiva perdita di importanza in termini relativi del settore primario. Nonostante la bassa percentuale di incidenza del settore agricolo, la Lombardia, con una quota dell 11,4%, contribuisce in misura maggiore rispetto alle altre regioni alla formazione del valore aggiunto della branca agricoltura e foreste nazionale. Il VA regionale, dopo essere giunto nel 2009 sotto la soglia dell 1%, anche per le ampie perdite del valore aggiunto 22 valore aggiunto agricolo (-13%), ha segnato un inversione di rotta, con una variazione positiva dell 1,7% nel 2010 (mentre l industria è risultata in decisa regressione), e dell 11,7% nel VA ai prezzi di base 1 per settore in Lombardia (mio, euro), ,3% 1,0% Agricoltura, silvicoltura, pesca Industria, incluse costruzioni Servizi, inclusa pubb. amm.ne 1 Valori a prezzi correnti. Fonte: ISTAT, Conti economici regionali. Totale 30,7% Incidenza % del VA dell agricoltura 1 sul PIL, 2010 VA Lombardia 1,0 Italia 1,8 Italia - Nord 1,4 Italia - Centro 1,4 Italia - Sud e Isole 3,2 UE-27 1,7 Belgio 0,7 Bulgaria 4,9 Danimarca 1,3 Francia 1,8 Germania 0,8 Grecia 3,1 Paesi Bassi 1,8 Polonia 3,7 Portogallo 2,2 Regno Unito 0,6 Romania 6,7 Spagna 2,6 Svezia 1,7 Ungheria 3,8 1 Agricoltura, silvicoltura e pesca. Fonte: ISTAT, Conti economici regionali; EUROSTAT.

24 VA dell agricoltura 1 sul totale 2 (%) 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0, Italia Italia - Nord Lombardia 1 Agricoltura, caccia e pesca. 2 Valori a prezzi correnti. Fonte: ISTAT, Conti economici regionali. 23

25 24 occupazione Nel 2011 in Lombardia gli occupati totali, pari a 4,27 milioni, rappresentano il 18,6% del valore nazionale; in agricoltura gli occupati ammontano a circa , corrispondenti all 1,3% del totale degli occupati lombardi e al 6,8% degli occupati agricoli italiani. L incidenza degli occupati agricoli sul totale si colloca in Lombardia al di sotto della media nazionale, pari al 3,7%, e di quella dell Unione europea, pari al 5%. Tra il 2010 e il 2011 gli occupati agricoli sono calati dell 11% ( unità) mentre il settore dei servizi (64%) è diminuito dello 0,2% ( unità). Gli occupati dell industria (34%) sono aumentati dell 1%, a fronte di un saldo regionale complessivo pari a zero; il saldo è sostanzialmente stabile anche a livello nazionale (+0,4%), ove la riduzione degli agricoli e dell industria è stata smorzata dai servizi. Nella regione gli occupati agricoli dipendenti, che sul totale degli occupati rappresentano il 35% (contro il 48% su base nazionale), sono la componente che negli ultimi anni è calata maggiormente; anche se gli indipendenti, dopo un periodo di tenuta, hanno fatto registrare una contrazione. Il tasso di femminilizzazione dell agricoltura lombarda è del 18,8% nel 2011, quota inferiore sia rispetto al totale dell economia sia all analogo dato delle regioni settentrionali (26,1%), che a quello dell Italia (29,2%). In Lombardia, secondo la fonte censuaria, i lavoratori stranieri in agricoltura (più di unità) hanno una presenza significativa, rappresentando il 42% della manodopera extra-familiare e il 12% della totale, con un peso quasi doppio rispetto al quadro medio italiano. La loro provenienza è per la maggior parte da paesi extra UE. In Lombardia l occupazione in agricoltura, espressa in termini di unità Unità di lavoro per settore in Lombardia (000 unità), ,8% 2,7% Agricoltura, silvicoltura, pesca Industria, incluse costruzioni Servizi, inclusa pubb. amm.ne Fonte: ISTAT, Conti economici regionali. Totale 33,5%

26 lavorative (UL) e riferita ai dati ISTAT 2009, rappresenta una quota del 2,7% sul totale regionale, rispetto al 33,5% dell industria e al 68,3% dei servizi. Se si tiene conto che il valore aggiunto agricolo incide solo per l 1% su quello regionale, da ciò emerge una forte disparità di produttività fra gli occupati agricoli e quelli degli altri settori. La produttività media di un unità lavorativa agricola a prezzi costanti è pari al 58% di un unità lavorativa media dei servizi e al 63% dell analogo Occupati totali e agricoli per sesso e ripartizione geografica, 2011 Occupati Occupati agricoli 000 unità % femmine 000 unità % femmine Lombardia 4.273,0 41,9 57,5 18,8 Italia - Nord ,2 42,8 310,4 26,1 Italia ,2 49,7 850,4 29,2 Fonte: ISTAT, Rilevazione sulle forze di lavoro - media dato riferito all industria. Tuttavia, si evidenzia negli ultimi anni un trend di incremento del valore aggiunto per UL e per occupato agricolo, con una certa riduzione del gap di produttività per occupato rispetto agli altri settori economici. Nel 2011 le variazioni di VA e degli occupati hanno portato una decisa crescita della redditività del lavoro agricolo rispetto al medesimo quadro nazionale, sostanzialmente stabile. Incidenza % occupati in agricoltura 1 sul totale dell economia, 2011 % occupati Lombardia 1,3 Italia 3,7 Italia - Nord 2,6 Italia - Centro 2,4 Italia - Sud e Isole 6,8 UE-27 5,0 Austria 5,3 Belgio 1,3 Bulgaria 6,8 Danimarca 2,4 Francia 2,9 Germania 1,6 Grecia 12,4 Paesi Bassi 2,5 Polonia 12,7 Portogallo 9,9 Regno Unito 1,2 Romania 28,6 Spagna 4,2 Svezia 2,0 Ungheria 4,8 1 Agricoltura, silvicoltura e pesca. Fonte: ISTAT, Rilevazione sulle forze di lavoro - media 2011, EUROSTAT. 25

27 VA ai prezzi di base per UL e per settore (euro)*, Industria Servizi Agricoltura *Valori concatenati - anno di riferimento Fonte: ISTAT, Conti economici regionali. 26

28 SISTEMA AGROINDUSTRIALE

29 Nel 2011 la dimensione economica del sistema agroalimentare lombardo è stimata in circa 37 miliardi di euro, pari al 16,2% del valore del sistema agroalimentare nazionale e all 11,2% del PIL regionale. Gran parte del valore finale del sistema agroalimentare regionale è fornito dalla distribuzione e dalla ristorazio- componenti del sistema ne, il cui valore aggiunto incide, rispettivamente, per il 40,3% e per il 21,1%. Il rapporto tra il valore della produzione agroalimentare, pari a circa 12,3 miliardi di euro, e il valore del sistema nel suo complesso è di uno a tre. In particolare, alla formazione del valore del sistema agroalimentare regionale, contribuisce per l 8,5% (contro il 12,1% a livello nazionale) il valore aggiunto (VA) agricolo (compresa silvicoltura e pesca). L industria alimentare, il cui VA rappresenta il 20% circa di quello nazionale, incide invece per il 13,5% sul valore del sistema (11% su base nazionale) mentre i consumi intermedi agricoli rappresentano l 11% del valore complessivo del sistema. Principali componenti del sistema agroindustriale ai prezzi di base in Lombardia (mio. euro), ,4% 11,0% Consumi intermedi agricoli ,5% Valore aggiunto agricoltura, silvicoltura e pesca Valore aggiunto industria alimentare ,5% Valore aggiunto ristorazione Commercio e distribuzione ,3% 21,1% Imposte indirette agroindustriali Totale Fonte: Stime su dati ISTAT. 28

30 Il valore aggiunto (VA) dell industria alimentare lombarda è stimato, nel 2011, in circa 5 miliardi di euro. Tale valore corrisponde al 20% del valore aggiunto dell industria alimentare nazionale e al 13,5% del valore del sistema agroalimentare regionale. L importanza relativa del comparto a livello regionale è evidenziata dal fatto che il VA dell industria alimentare supera quello agricolo di circa il 60%, quando a livello nazionale questi valori sono sostanzialmente equivalenti. L incidenza del VA dell industria alimentare regionale sul valore della produzione agroindustriale si colloca al 41%, rispetto al 33% registrato a livello nazionale. Le imprese attive del settore sono 5.973, pari al 5,6% delle imprese manifatturiere regionali, quota in crescita rispetto al Si registra, infatti, un incremento su base annua dello 0,7% delle imprese alimentari contro una regressione dell 1,4% delle impreindustria alimentare e cooperazione se manifatturiere nel loro complesso. Il 96,1% delle imprese attive è coinvolto nella produzione di alimenti, mentre il 4,6% nel comparto delle bevande. La dimensione artigianale caratterizza una fetta importante delle aziende, pari al 66,4% di quelle attive, con l eccezione del comparto bevan- Distribuzione provinciale delle imprese alimentari e manifatturiere in Lombardia 1, 2011 Alimentari Alimentari artigiane Manifatturiere Tot. Inc. % Tot. Inc. % Tot. Inc. % Bergamo , , ,1 Brescia , , ,8 Como 320 5, , ,6 Cremona 368 6, , ,1 Lecco 216 3, , ,0 Lodi 132 2,2 82 2, ,6 Monza 323 5, , ,4 Milano , , ,6 Mantova 458 7, , ,4 Pavia 402 6, , ,6 Sondrio 210 3, , ,3 Varese 405 6, , ,5 Totale , , ,0 1 Imprese attive. Fonte: Infocamere. 29

31 Imprese alimentari presenti in Lombardia, 2011 Incidenza tipologie giuridiche nelle imprese alimentari e manifatturiere in Lombardia 1, Imprese registrate Imprese attive TOTALE IMPRESE Imprese registrate Imprese attive IMPRESE ARTIGIANE 100% 80% 60% 40% 20% 0 23,5% 54,6% 36,4% 36,7% 29,5% 11,8% Alimentari Bevande Alimentari Bevande TOTALE IMPRESE ALIMENTARI 5,2% 45,4% 49,3% 11,1% 55,6% 33,3% IMPRESE ALIMENTARI ARTIGIANE 36,9% 25,0% 37,4% Totale imprese 7,5% 33,9% 58,5% Imprese artigiane IMPRESE MANIFATTURIERE Società di capitale Società di persone Imprese individuali Altro Fonte: Infocamere. Bevande Alimentari 1 Imprese attive. Fonte: Infocamere. 30

32 de, dove le imprese artigiane sono solo un quarto del totale, con una crescita nel biennio dell 1%. La ripartizione provinciale delle imprese vede in testa la provincia di Milano (26,5%), seguita da quelle di Brescia (14,7%) e Bergamo (11,3%). Analoga classifica per le imprese alimentari artigianali, ma con un incidenza più contenuta nel capoluogo regionale e più elevata per le altre province. Le dinamiche annuali mostrano un incremento delle imprese attive a Brescia (+4,2%) e Milano (+1,7%) e una significativa contrazione a Varese (-4,7%). Per quanto riguarda la configurazione giuridica delle imprese alimentari, la tipologia prevalente è rappresentata dalle imprese individuali e dalle società di persone. Discreta è la quota delle società di capitale (23,5%), che risultano invece prevalenti nell ambito della produzione delle bevande Distribuzione provinciale degli addetti delle imprese alimentari in Lombardia, 2010 Alimentari Alimentari artigiane Tot. Inc. % Tot. Inc. % Bergamo , ,3 Brescia , ,0 Como , ,1 Cremona , ,2 Lecco , ,9 Lodi , ,2 Mantova , ,4 Milano , ,1 Monza e Brianza , ,7 Pavia , ,0 Sondrio , ,6 Varese , ,6 Lombardia , ,0 Italia Lombardia/Italia (%) 20,59 11,67 Fonte: INAIL. (54,6%). Le proporzioni cambiano in favore delle imprese individuali se si considerano le sole imprese artigiane. Secondo i dati INAIL, nel 2010 l industria alimentare ha garantito in Lombardia occupazione a circa addetti (-1,8% rispetto al 2009), corrispondenti al 20,6% del totale nazio- 31

33 nale. L occupazione in tale settore risulta concentrata perlopiù nell area metropolitana milanese, dove si addensano le realtà aziendali di maggiori dimensioni. Gli addetti nelle imprese artigianali risultano più distribuiti sul territorio e sono circa Nell ambito della trasformazione dei prodotti agroalimentari assume un certo rilievo il fenomeno della cooperazione. Nel 2008, secondo gli ultimi dati disponibili, erano presenti 300 realtà aziendali e oltre addetti, le prime pari al 5,1% e le seconde pari al 4,5% dei corrispettivi nazionali. L incidenza sul totale nazionale appare ben più elevata con riferimento al comparto lattiero-caseario, al quale appartengono poco meno della metà delle cooperative agroalimentari lombarde e oltre il 50% dei relativi addetti. Le cooperative agroalimentari hanno realizzato, nel 2008, un fatturato di circa tre miliardi di euro, con un incidenza dell 8,2% sul fatturato dell industria alimentare regionale; un peso significativo anche se non particolarmente accentuato. In Lombardia il fatturato medio per azienda, pari a 9,8 milioni di euro, evidenzia dimensioni superiori alla media nazionale, pari a 5,9 milioni di euro per azienda. La localizzazione delle cooperative agroalimentari nel territorio lombardo si caratterizza per una spiccata polarizzazione nelle province di Mantova, Cremona e Brescia, nelle quali si realizza l 87,2% del fatturato del sistema cooperativo agroalimentare regionale. Distribuzione delle cooperative agroalimentari per comparto in Italia e Lombardia, 2008 Lombardia Italia Lombardia/Italia Imprese Addetti Imprese Addetti % Imprese % Addetti Lattiero-caseario ,3 17,7 Servizi ,9 4,2 Ortoflorofrutticolo ,0 2,4 Vitivinicolo ,9 1,9 Zootecnia da carne ,6 1,9 Altro ,7 2,0 Totale ,1 4,5 Fonte: Osservatorio della Cooperazione Agricola Italiana. 32

34 distribuzione La Lombardia si conferma come una delle realtà leader della distribuzione moderna italiana ed europea: la densità dei punti vendita moderni (ipermercati, supermercati, superette e discount), nel 2011, supera i 290 mq ogni abitanti. Si tratta di un dato di assoluto rilievo, analogo o superiore a quello che si registra nelle aree europee più densamente popolate. In regione sono i punti vendita della distribuzione alimentare moderna, con una superficie complessiva di oltre 2,8 milioni mq, in crescita rispetto al 2010 (+2,6%). L aumento delle superfici di vendita, con un tasso decisamente superiore alla media nazionale (+1,5%), ha interessato la maggior parte delle province, con l eccezione di quelle di Lecco, Lodi e Sondrio. Questa fase di ulteriore sviluppo della distribuzione moderna si deve anzitutto agli ipermercati (+4,2%), con un saldo attivo tra aperture e chiusure di 10 Punti vendita della distribuzione moderna in Lombardia, 2011 N. punti vendita Superficie mq var. % 2011/10 Superette ,0 Supermercati ,7 Ipermercati ,2 Discount ,3 Totale ,6 Fonte: elaborazioni su dati Nielsen. Superficie ogni abitanti dei punti vendita della distribuzione moderna in Lombardia (mq), 2011 Superette Supermercati Ipermercati Discount Totale Super+Iper Totale Bergamo 20,7 120,7 92,2 52,5 212,9 286,0 Brescia 20,3 157,6 150,6 53,6 308,2 382,1 Como 15,6 87,5 139,2 35,4 226,7 277,8 Cremona 8,0 117,4 121,4 40,5 238,8 287,3 Lecco 14,6 87,3 123,7 38,9 211,0 264,5 Lodi 15,6 82,0 230,9 35,8 312,9 364,3 Mantova 22,0 171,4 111,4 63,7 282,8 368,5 Milano 17,0 88,2 116,3 23,2 204,4 244,6 Monza e Brianza 15,8 87,0 148,8 22,2 235,8 273,7 Pavia 19,9 121,7 145,7 41,0 267,4 328,2 Sondrio 59,1 117,7 138,4 44,4 256,2 359,6 Varese 13,4 145,8 112,9 32,4 258,7 304,5 Totale regionale 18,0 112,3 126,7 36,2 239,0 293,3 Fonte: elaborazioni su dati Nielsen. 33

35 punti vendita nel I discount, che negli ultimi anni hanno avuto tassi di incremento a due cifre, sono aumentati del 6,3% tra il 2010 e il 2011, con un saldo attivo di 21 punti vendita; un incremento superiore alla media nazionale, dovuto al fatto che la regione ha storicamente mostrato indici di densità degli esercizi a basso prezzo inferiori al resto dell Italia. In Lombardia predominano le catene private della GD. L importante riassetto delle centrali d acquisto, avvenuto nell ultimo biennio, ha sancito la leadership della centrale Cieffea, che raggruppa due imprese leader (Carrefour e Finiper). Questa centrale di acquisto rappresenta poco più del 18% della superficie di vendita regionale, seguita da Esd Italia (16,2%) e da Centrale Italiana (14,7%). Ripartizione della superficie di vendita della distribuzione moderna in Lombardia, ,3% 18,4% Centrale Cieffea (Carrefour, Finiper, Sisa, Coralis) ,9% Esd Italia (Selex, Agorà) Centrale Italiana (Coop, Despar, Sigma, Il Gigante) Centrale Auchan-Crai (Auchan, Crai) ,2% 16,2% Sicon (Conad, Interdis e Standa-Rewe) Esselunga ,6% 10,8% 14,7% Bennet Altri Totale (mq) Fonte: dati Nielsen e Osservatorio del Commercio - Regione Lombardia. 34

36 Nel 2011, il deficit negli scambi con l estero di prodotti agroalimentari registra, a prezzi correnti, il valore peggiore di tutti i tempi, sia in Lombardia, ove si attesta a milioni di euro, sia in ambito nazionale, dove raggiunge gli milioni di euro: la crescita su base annua e in valore assoluto è pari, rispettivamente, al 16% e al 23,2%. Ciò è la conseguenza di due fenomeni, comuni ad entrambi gli ambiti territoriali: da un lato, il valore degli acquisti sui mercati esteri supera quello delle esportazioni e, dall altro, nel 2011, come nel 2006 e nel 2010, le esportazioni crescono meno delle importazioni. In Lombardia, l aumento delle esportazioni (+5,9%) dipende da una crescita in termini sia di quantità (+1,9%) che di prezzo (+3,9%), mentre quella delle importazioni (+10,7%) è il risultato di un consistente aumento dei prezzi medi (+11,9%) e di una lieve flessione scambi con l estero Scambi con l estero di prodotti agroalimentari della Lombardia a prezzi correnti (mio. euro) Import Export Saldo Var.% 2011/ ,7 5,9 Var.% 2011/ ,1 100,0 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT nella classificazione SH6. Contributo % dei prodotti agroalimentari alla formazione della bilancia commerciale della Lombardia Import Export ,2 3, ,4 3, ,4 3, ,5 4, ,7 4, ,5 4, ,4 4, ,6 4, ,2 4, ,1 4, ,2 5, ,5 4, ,8 4,7 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT nella classificazione SH6. 35

37 in termini di quantità (-1,1%). Le importazioni agroalimentari rappresentano il 7,8% delle importazioni regionali, mentre le esportazioni si fermano al 4,7%; invece, le stesse quote percentuali calcolate per l Italia raggiungono, rispettivamente, il 9,7% e l 8,1%. Il principale mercato estero di approvvigionamento della regione è la Francia, con una quota del 21,3%, seguita da Germania (13,3%), Paesi Bassi (11,3%) e Spagna (9,5%). Sul fronte delle esportazioni ai primi due posti si collocano Francia (15,2%) e Germania (13,2%), seguiti da Svizzera (8,2%) e USA (7,9%). Le fonti di approvvigionamento, pertanto, risultano meno concentrate dei mercati di esportazione. I prodotti lattiero-caseari rappresentano la principale merceologia di scambio sia sul fronte delle importazioni (14,9%), sia su quello delle esportazioni (19,3%). Principali paesi di origine e destinazione di import ed export agroalimentare della Lombardia, 2011 IMPORT EXPORT 32,4% 2,7% 35,0% 2,7% 2,8% 4,1% 3,9% 4,3% 5,2% 9,5% 7,1% Fonte: elaborazioni su dati ISTAT nella classificazione SH6. 21,3% 11,3% 15,2% 7,9% 8,2% 13,3% 13,2% Francia Germania Paesi Bassi Spagna Belgio Svizzera Regno Unito Austria Altri Francia Germania Svizzera Stati Uniti d'america Regno Unito Paesi Bassi Spagna Belgio Altri 36

38 Quote di import ed export dei prodotti agroalimentari della Lombardia, ,0% IMPORT 14,9% Prodotti lattiero-caseari Carni fresche e congelate 41,9% 12,3% Pesce lavorato e conservato Mangimi Olii e grassi 8,2% Derivati dei cereali 6,4% Zucchero e prodotti dolciari 4,0% 6,0% 6,3% Altri prodotti EXPORT 19,3% Prodotti lattiero-caseari Derivati dei cereali 32,7% Olii e grassi Zucchero e prodotti dolciari 4,6% 5,6% 5,9% 6,0% 7,1% 18,8% Bevande non alcoliche Carni preparate Vino Altri prodotti Fonte: elaborazioni su dati ISTAT nella classificazione SH6. 37

39 consumi alimentari La spesa media mensile per famiglia in Italia, nel 2011, pari a euro in valori correnti, è risultata in crescita rispetto al 2010 dell 1,4%. La Lombardia, con euro per famiglia (+4,7% rispetto al 2010), è la regione con la spesa media mensile più elevata, seguita dal Veneto con euro per famiglia. La spesa media delle famiglie per generi alimentari e bevande è cresciuta, a livello nazionale, in valori correnti del 2,2% rispetto al 2010 (+2,4% il corrispondente aumento dei prezzi), attestandosi a 477 euro mensili. In particolare, sono aumentate le voci di spesa per carne, latte, formaggi e uova e zucchero, caffè e altro. In Lombardia la spesa media mensile per alimentari e bevande è di 491 euro, in crescita del 3,3% rispetto al 2010; tale valore colloca la regione al quarto posto, dietro Campania, Umbria e Sicilia, regioni che presen- 38 Spesa media mensile a prezzi correnti per famiglia (euro), Lombardia Italia Italia-Nord Fonte: elaborazioni su dati ISTAT, Indagine campionaria sui consumi delle famiglie.

40 tano, peraltro, un maggior numero di componenti per famiglia e una rete distributiva meno efficiente. La quota di spesa per alimentari e bevande in Lombardia è del 16,2% sul totale spesa, preceduta solo da Trentino-Alto Adige (14,1%) e Veneto (16,1%), mentre quote maggiori si riscontrano in Campania (28,7%), Sicilia (27,2%) e Calabria (25,7%). Spesa media mensile a prezzi correnti delle famiglie per alimentari e bevande (euro), Lombardia Italia Italia-Nord Fonte: elaborazioni su dati ISTAT, Indagine campionaria sui consumi delle famiglie. 39

41 Spesa media mensile per famiglia (euro) e quota percentuale per alimentari e bevande per regione, Spesa media mensile per famiglia Quota % alimentari e bevande Spesa media mensile (=100%) Spesa per alimentari e bevande (euro) Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia 0 0 Quota % alimentari e bevande Fonte: ISTAT, Indagine sui consumi delle famiglie. 40

42 agricoltura

43 risultati produttivi in agricoltura Nel 2011 la produzione agricola regionale calcolata ai prezzi di base (PPB), escluse la silvicoltura e la pesca ed inclusi i servizi connessi e le attività secondarie, raggiunge un valore pari a circa 7,2 miliardi di euro, rafforzando la quota regionale sul valore della produzione agricola nazionale, già la più elevata nel paese (passando dal 13,9% al 14,5%). La regione, inoltre, contribuisce alla formazione del 28,2% della PPB delle regioni dell Italia settentrionale e, secondo dati EUROSTAT 2010, all 1,8% della PPB della branca agricoltura dell UE-27. Con riferimento alla sola produzione agricola zootecnica, la Lombardia contribuisce per il 26,2% alla formazione di quella corrispondente nazionale, al 37,9% di quella dell Italia settentrionale e al 2,7% di quella UE. La composizione della PPB conferma la vocazione zootecnica della regione: l allevamento contribuisce, infatti, 42 per il 60% alla sua formazione, mentre le produzioni vegetali per il 31%, seguite dai servizi connessi e dalle attività secondarie. Diversamente, a livello nazionale prevale la PPB vegetale rispetto a quella zootecnica, pari Produzione agricola ai prezzi di base, consumi intermedi e valore aggiunto in Lombardia (mio euro), 2011 Lombardia Italia Lombardia/Italia mio. euro % mio. euro % % Coltivazioni agricole , ,3 8,4 Erbacee , ,5 9,6 Foraggere 488 6, ,7 27,1 Arboree 326 4, ,1 3,3 Allevamenti , ,1 26,2 Carni , ,6 24,0 Latte , ,1 33,1 Altri zootecnici 204 2, ,5 16,8 Servizi connessi 531 7, ,5 8,6 Totale PPB beni e servizi agricoli , ,9 14,4 (+) attività secondarie* 208 2, ,1 13,6 ( ) attività secondarie* 69 1, ,0 7,1 Totale PPB branca agricoltura , ,0 14,5 Consumi intermedi , ,4 17,5 Valore aggiunto ai prezzi di base , ,6 11,9 * Per attività secondaria va intesa sia quella effettuata nell ambito della branca attività agricola e quindi non separabile, vale a dire agriturismo, trasformazione del latte, frutta e carne, evidenziata con il segno (+) e sia quella esercitata da altre branche d attività economiche nell ambito delle coltivazioni e degli allevamenti (per esempio da imprese commerciali) che vengono evidenziate con il segno (-). Fonte: ISTAT, Valore aggiunto ai prezzi di base dell agricoltura per regione.

44 rispettivamente al 53% e al 33%. Per quanto riguarda i singoli comparti, in termini di incidenza sulla PPB, predominano quello del latte (23,4%) e delle carni suine (15,6%), seguiti dai cereali (14,2%) e dalle carni bovine (11,3%). Sul versante zootecnico a livello nazionale, la Lombardia esercita diversi primati con una produzione del 40% della carne suina, del 37,1% del latte vaccino e del 25,9% della carne bovina. Rilevanti sono anche le percentuali sulla produzione italiana di carni avicole (18,9%), uova (17,6%) e miele (14,7%). Rispetto al 2010 il valore della produzione agricola regionale è aumentato dell 11,5% (al contempo quello nazionale è cresciuto del 7,2%), quasi totalmente ascrivibile all incremento dei prezzi, mentre i volumi complessivi sono rimasti invariati. L incremento della PPB si è bilanciato fra il comparto vegetale (+13,8%) e quello zootecnico (+11,4%), mentre è stato Valore della produzione agricola ai prezzi di base per principali comparti in Lombardia, ,4% 2,9% 7,6% 14,2% 7,7% 11,3% 15,6% Fonte: ISTAT, Valore aggiunto ai prezzi di base dell agricoltura per regione. 3,6% 0,7% 1,4% 2,3% 0,5% 1,9% 7,0% Cereali e legumi secchi Ortaggi Colture industriali Florovivaismo Vite Frutta Altre legnose Foraggere Carni bovine Carni suine Altre carni Latte Uova e altri Servizi connessi 43

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