易經 Yì Jīng. Libro dei Mutamenti. introduzione allo studio e all'uso di un Classico Cinese
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1 易經 Yì Jīng Libro dei Mutamenti introduzione allo studio e all'uso di un Classico Cinese
2 CostruireArgomenti 易經 Yì Jīng un oracolo narrativo Un testo straordinario l'yì Jīng 易經 1 il Libro dei Mutamenti, è incontestabilmente uno dei più importanti documenti nella lunga storia della civiltà cinese. L'Yì Jīng è stato, insieme alla Bibbia, il lavoro più letto e commentato di tutta la produzione letteraria esistente. Fino al 20 secolo questo libro ha occupato una posizione centrale nella cultura Cinese, in ambito filosofico, religioso, letterario, politico e sociale. Pensatori e intellettuali di ogni estrazione ed orientamento hanno trovato ispirazione nel linguaggio, nel simbolismo e nelle immagini del Libro dei Mutamenti. Una rassegna organica del materiale scientifico e critico dalla dinastia Han fino tutto il 17 secolo, conta oltre 2000 lavori sul Libro dei Mutamenti, dei quali almeno 500 sono commentari completi 2. Del resto, fuori dalla Cina, l'yì Jīng è senza dubbio il libro cinese più conosciuto e senz'altro il più familiare dei Cinque Classici 3. Da Gottfried Leibniz a Carl Jung che scrive l'introduzione all'edizione del 1949, curata da Richard Wilhelm, il libro ha una considerevole influenza sugli intellettuali europei ed americani. A partire dagli anni 60 l'interesse per questo testo si espande: dalla musica (Bob Dylan, John Lennon e John Cage) alla danza (Merce Cunningham, Carolyn Carlson); dalla letteratura (Allen Ginsberg, Philip K. Dick, Raimond Queneau, Jorge Luis Borges) alla ricerca matematica e scientifica (ricerche sul calcolo binario e sulla relazione con il DNA). Il libro affonda le sue radici all'epoca della dinastia Zhou ( a.c., Zhou occidentali) come manuale di divinazione. Sembrano risalire a questo periodo le più antiche formulazioni dei testi base, 卦辭 guà cí e 爻辭 yáo cí, che accompagnano rispettivamente i 64 esagrammi e ognuna delle linee degli stessi 4. Dal 600 a.c. circa il libro inizia ad essere usato anche per scopi diversi da quelli divinatori, principalmente come 'repertorio' retorico a cui si attinge nell'insegnamento o nella dimostrazione di discipline o punti di vista. Nel 136 a.c. il libro acquisisce lo status di Classico e, con l'integrazione dei commentari conosciuti come 十翼 shí yì, le Dieci Ali, da manuale divinatorio si trasforma in un sofisticato trattato filosofico e cosmologico. L'Yì Jīng origina da un 'bisogno' precedente il libro stesso, un'idea profondamente condivisa già nel pensiero Cinese pre-imperiale, per la quale lo scopo generale dell'attività umana era quello di armonizzarsi con i patterns naturali di cambiamento presenti nell'universo. Il modo in cui questi patterns potevano essere individuati e compresi, e cosa l'uomo potesse fare per realizzare questa armonia, differiva sostanzialmente tra le scuole e i vari singoli pensatori. Ma per molti se non la maggior parte di loro, le procedure divinatorie 5, offrivano un tramite essenziale ed efficace per comprendere il cosmo e il posto dell'uomo in esso. Naturalmente, il Libro dei Mutamenti, nato come manuale divinatorio, diventa man a mano centrale nel determinare questo tipo di conoscenza e quindi 'strumento di armonia', una raccolta e una grande miniera di modelli chiave necessari al pieno e completo sviluppo dell'uomo.
3 CostruireArgomenti La difficoltà dell' Yì Jīng Molti dei significati originari sono andati perduti, molti altri sono stati oggetto di revisione o di 'assestamento' nel corso degli oltre 2800 anni di storia di questo testo. Le pratiche da cui trae origine l'yì Jīng sono conosciute in minima parte, e il libro resta comunque un testo nato per professionisti della divinazione, che condividevano un linguaggio e codici interpretativi specifici. Così, condivido la perplessità di Bradford Hatcher, quando scrive: «È troppo tardi per una perfetta comprensione 6» Eppure, proprio questi aspetti controversi consentono di avvicinare un testo complesso, non alla ricerca di qualche verità, o all'illusione della certezza interpretativa, ma con spirito aperto, con l'intelligenza nel saper accostarsi ad un vocabolario millenario della saggezza dell'uomo 7, capace di produrre senso da oltre 2800 anni. L'uso della difficoltà un approccio narrativo La divinazione attraverso l'yì Jīng, possiede la qualità di produrre descrizioni di orientamenti. Esploreremo questa capacità descrittiva, come una mappa fa con il 'proprio' territorio; analizzeremmo la descrizione di paesaggi interiori ed esteriori che possono essere colti, esplorando tanto l'ambiente circostante quanto ciò che sta due passi avanti, lungo la strada. Un mappa non nasconde indicazioni e l'obiettivo è quello di poterla realizzare nel modo più accurato possibile. Ogni pronostico partecipa alla mappatura del luogo in cui ci troviamo, del punto in cui siamo, fornendoci indicazioni su deviazioni, bivi, scorciatoie, segnalazioni di pericolo, appostamenti di briganti e tanto altro ancora. È una mappa composita, e curiosamente, offre previsioni metereologiche e indicazioni circa i tempi adatti per percorrere quella precisa strada. Ognuno dei 64 esagrammi rappresenta una situazione paradigmatica, una matrice, un 'archetipo narrativo' in grado, con una certa presunzione, di descrivere identificandoli non solo gli aspetti 'sincronici' di un particolare ciclo, ma anche naturalmente gli aspetti diacronici, quei tempi che influiscono nella nostra costruzione (invenzione) narrativa e che trasformano ogni 'ciclo' in un movimento spiraliforme, aperto e continuo. Quando la situazione è più grande di noi, e si presenta con certe tipiche configurazioni, allora ciò che può essere cambiato più agevolmente è la nostra risposta alla situazione stessa. Questa risposta è la base per allenare la 'competenza delle scelte'. E questo è ciò su cui ruota il responso: adottare l'atteggiamento ottimale e fare la scelta giusta. Naturalmente l' Yì Jīng non risolve i nostri problemi. Questo libro ci aiuta a «dar forma al disordine dell'esperienza» 8, a individuare e realizzare l'orientamento alla soluzione più efficace. Non può sostituirsi quindi alla disciplina personale necessaria al raggiungimento dei nostri obiettivi.
4 note 1. Yì 易, tradotto comunemente come 'cambiamento', 'mutamento'; Jīng 經, 'classico', attributo dato a testi considerati fondamentali. 2. ricerca condotta da Michael Nylan, The Five Confucians Classics, Netlibrary I Cinque Classici Confuciani sono: lo Shangshu 尚書 (o Shujing 書經 ) "Libro dei Documenti"; lo Shijing 詩經 "Classico della Poesia "; il Liji 禮記 "Libro dei riti"; il Chunqiu 春秋 "Annali delle primavere e degli autunni". 4. Lo Zhouyi è costituito dal corpus più antico, i testi degli esagrammi e quelli delle linee. Si chiama Yijing, il testo costituito dallo Zhouyi con i commentari, Shi Yi, accorpati ufficialmente nel 136 a.c. 5. Tecniche e procedure di divinazione si perdono nella notte dei tempi. La stessa procedura classica di consultazione dell'yijing, con gli steli di Millefoglie, precede il Libro, come pratica a sé stante. 6. Bradford Hatcher, The book of Changes, Vol.1, notes on traslation hermetica.info 7. L'Yijing è espressione della ricerca dell'immanenza. Non c'è alcuna rivelazione, né alcun mistero su cui speculare, ma il crudo 'essere' delle cose, così come sono. 8. Umberto Eco in 'Sei passeggiate nei boschi narrativi', Bompiani; Struttura del seminario I. Il libro e la sua storia (3 ore) - I significati del carattere Yi - Dalla divinazione al libro - Versioni dello Yi - YiXue: sviluppo storico degli studi sullo Yi II. Struttura del Libro dei Mutamenti (3 ore) - ZhouYi e YiJing - Le dieci ali - Ordinamenti degli esagrammi - I trigrammi e lo Shuo Gua III. Divinazione e lettura degli esagrammi (3 ore) - Numeri e millefoglie - Il metodo delle tre monete - Sistemi di lettura e interpretazione del responso - Alcuni approcci contemporanei IV. Consultazione del libro (4-5 ore) - Aspetti introduttivi - La domanda - Pratica interpretativa e suoi vincoli - Il gruppo come verifica dell'interpretazione V. Il tempo nello Yi (4-5 ore) - Ciclo, flusso e osservazione - Associazioni principali con gli esagrammi - Il sistema Gua Qi e gli esagrammi stagionali - Applicazione alla consultazione VI. Percorsi di lettura (3-4 ore per ogni punto) a) San Chen Jiu Gua 三陳九卦 (disporre tre volte i nove esagrammi) b) Ba Gong Gua 八宮卦 (gli esagrammi degli Otto Palazzi) c) Fei Fu 飛伏 (manifesto e latente) VII. Analisi del testo (4 ore) - Introduzione al testo originale - Un caledoscopio di significati: esempi dai lavori di B. Hatcher e A. Sabbadini - Le formule mantiche - Le ripetizioni testuali - Categorie e argomenti
5 Note esplicative del seminario La serie di incontri è pensata come progressiva. Gli incontri da I a IV con opportune integrazioni e richiami possono essere svolti in modo indipendente. Gli incontri da V a VII richiedono una buona conoscenza di base, per essere svolti in modo indipendente. Gli incontri I II III V VII sono principalmente teorici. Gli incontri di cui ai punti IV e VI sono esperienziali e possono essere ripetuti in più sessioni con gli stessi gruppi di partecipanti. IV. Consultazione del libro E' la parte laboratoriale per eccellenza, dove si affronteranno le problematiche inerenti la formulazione delle domande, la lettura dei testi e la loro interpretazione. L'obiettivo è quello di utilizzare il gruppo di lettura come una fonte di confronto e analisi sui testi attraverso le linee guida condivise. Resteranno invece in secondo piano tecniche e approcci strutturati. VI. Percorsi di lettura Ogni punto si articola in due sezioni, una tecnica e l'altra laboratoriale. La sezione tecnica può essere trattata indipendentemente. a) San Chen Jiu Gua 三陳九卦 Questa sequenza attiene al rapporto tra alcuni segni e la formazione del carattere [trad. Richard Wilhelm] e traccia il percorso ideale di sviluppo della personalità attraverso la successione degli esagrammi n 10, 15, 24, 32, 41, 42, 47, 48, 57 [capitolo VII, seconda sezione del Xi Ci Zhuan, uno dei commentari che compongono le Dieci Ali (Shi Yi)]. b) Ba Gong Gua 八宮卦 Il sistema attribuito a Jing Fang e la sua articolazione in sequenze degli esagrammi che lo caratterizzano. La parte laboratoriale presenta l'uso delle sequenze degli esagrammi come 'sistemi narrativi' indipendenti, in grado di strutturare e articolare trame e narrazioni attraverso una rete di regole interpretative. Il laboratorio è pensato anche per introdurre ai bambini ed ai ragazzi la complessità della lingua cinese, attraverso l'uso della 'vocazione pittorica' dei caratteri cinesi arcaici e la loro suscettibilità a tessere e a combinarsi nei giochi narrativi delle 8 case. c) Fei Fu 飛伏 Questa teoria si basa sull'assunto che ogni volta che una linea yang è visibile in un esagramma, una linea yin 'riposa' nascosta al disotto e vice-versa. Ogni esagramma offre così una figura completa della realtà proprio perché ne rappresenta allo stesso tempo la faccia visibile e la faccia nascosta. Queste due facce sono le due fasi di ogni processo. Nella parte laboratoriale collegheremo questa teoria ad una sua applicazione grafica, costruendo diagrammi circolari collegati alle consultazioni. Questo laboratorio può essere coordinato con gli incontri di cui ai punti III e IV. E' inoltre collegato e coordinabile con il punto b).
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