Imparare a fare sport: dall alfabeto motorio al campo di gara Gioco individuale o sport di squadra? La gestione del gruppo.
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1 GRUPPO SCIATORI FIAMME GIALLE CONVEGNO NAZIONALE DI FORMAZIONE 3 a edizione I GIOVANI E LO SPORT DELLA MONTAGNA Imparare a fare sport: dall alfabeto motorio al campo di gara Gioco individuale o sport di squadra? La gestione del gruppo. Valter Durigon FSM Università di Verona Predazzo (TN)
2 Una diffusa ed errata convinzione relega il gioco unicamente tra le attività infantili. Il gioco rappresenta invece un esigenza comune a tutti gli individui di qualsiasi età e cultura. Il gioco è caratterizzato da elementi d incertezza parzialmente controllabili in cui l emozione gioca un ruolo fondamentale. L aleatorietà delle situazioni permette di vivere le situazioni stesse in termini di piacevole ansietà e di rischio misurato.
3 Per molti ragazzi (come questo giovane sciatore fuori pista) l imprevisto e lo spirito di avventura costituiscono lo stimolo principale per svolgere attività motorie complesse.
4 Gioia, libertà, gratuità, leggerezza, piacere Ostinazione, caparbietà, volontà, combattività, creatività, inventiva, fantasia, positività, fiducia Ottimismo, semplicità, allegria, collaborazione Autoironia, divertimento, sorpresa
5 Motivazioni primarie allo sport GIOCO AGONISMO
6 Motivazioni primarie allo sport 1 IL GIOCO Attività libera, piacevole, autentica, fine a se stessa, caratterizzata da emozione piacevole, rischio misurato, eccitante imprevedibilità. Si basa su normative semplici, accettate da tutti, valide in quel contesto. Rende possibile la costruzione di una realtà fittizia per la realizzazione di bisogni soggettivi. Lo sport è un gioco istituzionalizzato, con espressioni ludiche, ritualizzate, organizzate culturalmente, finalizzate socialmente. CORPO MOVIMENTO PRESTAZIONE IEI-CONI
7 Motivazioni primarie allo sport 2 L AGONISMO Lo sport è anche un gioco con finalità agonistiche. AGONISMO: manifestazione matura, costruttiva e creativa dell aggressività utilizzata culturalmente per l autorealizzazione di un individuo. Non coincide con l aggressività ma è compromesso fra disposizione all atto aggressivo e modelli comportamentali introiettati. Si esprime contro la natura, se stesso, l avversario.
8 MOTIVAZIONI AL GIOCO 1 MOTIVAZIONI PSICOBIOLOGICHE Esigenza di ripristinare il proprio equilibrio neurodinamico mediante una scarica motoria (principio omeostatico che permette di liberare un surplus di energia psicofisica).
9 MOTIVAZIONI AL GIOCO 2 Esempi di soluzioni di problemi cognitivi e motori nei bambini (a) e negli adulti (b) MOTIVAZIONI COGNITIVE Ricerca attiva delle condizioni che consentono all individuo la comprensione, il controllo, la modificazione delle situazioni, l adattamento all ambiente e la risoluzione dei problemi.
10 MOTIVAZIONI AL GIOCO 3 MOTIVAZIONI AFFETTIVE L attività ludica estrinseca i bisogni ed i vissuti della realtà interiore (proiezione e transfert affettivo). Il gioco rappresenta uno spazio sia privato che pubblico in cui l individuo trova momenti di profonda gratificazione affettiva. Il gioco, soprattutto sportivo, rappresenta un avventura che si sviluppa attraverso situazioni ansiogene da dominare.
11 ATTIVITÀ MOTORIE DI GRUPPO A. Attività di collaborazione B. Attività di contrapposizione C. Attività di collaborazione e contrapposizione
12 Secondo Piaget il vero gioco collaborativo si sviluppa solo dopo i sette anni. Con il passaggio dall egocentrismo al sociocentrismo, il bambino struttura progressivamente le capacità di essere membro di un gruppo, di sentire propri gli scopi del collettivo, di collaborare e cooperare. In questa fase, l attività ludica basata sui giochi di squadra rappresenta una condizione fondamentale nel cammino verso la maturità.
13 LA CLASSIFICAZIONE DEI GIOCHI 1 (Moreno 1983; Cambone 1992 modificato) Giochi di invasione: -rugby -calcio -pallacanestro -pallamano -pallanuoto -unihockey -madball -ecc. Coinvolgono più giocatori contemporaneamente Campo unico: spazi comuni Possibilità di mantenere il possesso della palla Possibilità di contrasto fisico diretto (ma regolamentato) con gli avversari Giochi di rinvio: -pallavolo -tennis -tennis tavolo -badminton -sepaktakraw -squash -ecc. Giochi misti: -baseball -softball -ecc. Possono essere collettivi o individuali La partecipazione delle squadre è comune ma avviene in forma alternata I campi di gioco sono separati (½ per squadra) Il contatto con la palla è brevissimo Non c'è contatto diretto con gli avversari Campo unico ma diverso utilizzo da parte delle squadre Il mantenimento della palla può essere sia breve che prolungato La partecipazione delle squadre è simultanea e alternata
14 LA CLASSIFICAZIONE DEI GIOCHI 2 (Moreno 1983; Cambone 1992 modificato) Giochi con attrezzi: -baseball -softball -tennis -badminton -golf -pelota -tennis tavolo -hockey -squash -ecc. Ambiente: -Indoor -Outdoor Durata o tempo di gioco Attrezzi che non consentono un contatto diretto con la palla: mazze, racchette, guanti, ceston, bastoni, ecc. Superfici: erba, erba sintetica, terra battuta, cemento, linoleum, parquet, tartan, ghiaccio, acqua Ambiente: coperto, scoperto Dimensioni del campo di gioco: normali, ridotte, con superfici di rimbalzo verticali Altezza della rete, del canestro, dimensioni della porta A tempo A tempo effettivo A punteggio a turni di battuta A punteggio a battuta conquistata A tentativi o chanses
15 GLI UNIVERSALI LUDICI (Parlebas 1997 modificato) RUOLI Nei giochi sportivi i ruoli sono fissi Nei giochi tradizionali i ruoli sono variabili SPAZIO Ampio o stretto Statico o dinamico Percorribile Inviolabile Da difendere Individuale o collettivo PUNTEGGIO Prestabilito Circoscritto nel tempo Per prove GIOCO TEMPO Effettivo Elastico Prestabilito Discrezionale Suddiviso Dipendente dal numero di prove OGGETTI Stimolano lo sviluppo di abilità (battere, lanciare, ecc.) Permettono alleanze (passaggi) o opposizioni (intercettazioni, deviazioni, ecc.) RELAZIONI FRA GIOCATORI Collaborazione Opposizione
16 Modello per l insegnamento dei giochi (Bunker e Thorpe, 1982) GIOCO APPREZZAMENTO DEL GIOCO ALLIEVO PRESTAZIONE CONSAPEVOLEZZA TATTICA PROCESSO DECISIONALE APPROPRIATO ESECUZIONE ABILITÀ COSA FARE? COME FARE?
17 PIANO DI FUNZIONAMENTO DEL GIOCO GENERALE STADIO I Logica interna di funzionamento (codici, regole e principi generali del gioco) STADIO II Logica della fase di gioco in cui si colloca l azione (tattica) PARTICOLARE STADIO III Identificazione di un elemento particolare dell azione necessario per anticipare le intenzioni dell avversario
18 GIOCHI GIOCHI INDIVIDUALI DI LANCIO E RIPRESA DELLA PALLA GIOCHI COLLETTIVI IN CUI L'OBIETTIVO È RAPPRESENTATO UNICAMENTE DAL RIUSCIRE A PASSARE LA PALLA AD UN COMPAGNO GIOCHI DI SQUADRA A RUOLI VARIABILI (giochi tradizionali) GIOCHI PROPEDEUTICI AGLI SPORT DI SQUADRA GIOCHI DI SQUADRA CODIFICATI
19 Jacques Mariot (1996) Nouvelle approche didactique fonctionnelle. Education Physique et sport, Parte Prima, 258, 57-62, Parte Seconda, 261,
20 Il gruppo Il gruppo non è la semplice somma dei singoli; esso nasce quando i singoli acquisiscono la consapevolezza di farne parte condividendo obiettivi, accettando le regole interne, aiutando e sostenendo i compagni, ecc. L allenatore ha il compito di creare coesione all interno del gruppo sviluppando lo spirito di collaborazione, assegnando responsabilità e ruoli diversificati, stimolando il dialogo, la comunicazione, ecc. La coesione è la risultante di 2 tendenze contrapposte: da una parte le forze che spingono i membri di una squadra ad allontanarsi fra loro e dall altra le forze che spingono le stesse persone a rimanere all interno dell area fisica e psicologica definita GRUPPO. (G. Ghirelli)
21 Nulla di ciò che è serio si può insegnare Albert Einstein
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