CSDC - Centro per lo Studio delle Dinamiche Complesse, Dipartimento di Fisica e Astronomia, Università degli studi di Firenze

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1 Proponente CSDC - Centro per lo Studio delle Dinamiche Complesse, Dipartimento di Fisica e Astronomia, Università degli studi di Firenze Responsabile Progetto Dr. Franco Bagnoli Ricercatore al dipartimento di Fisica e Astronomia, Università degli studi di Firenze franco.bagnoli@unifi.it telefono: cell: Descrizione del CSDC Il Centro interdipartimentale per lo Studio di Dinamiche Complesse (CSDC) è stato istituito dal 1 Gennaio 2002 presso l Università di Firenze, con DR n.566 dell 8 Luglio Tale struttura, proprio perché interdipartimentale, mette in evidenza il suo specifico ruolo di collegamento fra settori di ricerca più ristretti e omogenei quali quelli organizzati all interno dei singoli Dipartimenti La costituzione del CSDC ha inteso raccogliere in una struttura organica i numerosi gruppi di ricerca che da molti anni operano nell Ateneo sui temi della complessità e che ne hanno fatto un centro di riferimento nazionale e internazionale del settore, anche grazie all azione di promozione e di collaborazione svolta fin dall inizio dall Istituto Nazionale di Ottica Applicata di Firenze (adesso Istituto della Complessità, CNR). L obiettivo primario del Centro è quello di rafforzare le suddette attività scientifiche, in particolare mediante un maggior sviluppo delle collaborazioni interdisciplinari fra i ricercatori delle diverse aree coinvolte. Un altro obiettivo importante è quello della formazione di giovani ricercatori dotati di conoscenze e competenze a spettro più ampio di quelle che si possono abitualmente acquisire nell ambito degli specifici corsi di laurea tradizionali e che appaiono costituire uno strumento fondamentale per un moderno studio dei sistemi complessi Al proposito è anche opportuno segnalare che dall anno 2000 (XV ciclo) è attivo presso l Università di

2 Firenze il Corso di Dottorato di Ricerca in Dinamica Non Lineare e Sistemi Complessi, cui partecipano principalmente docenti dei Dipartimenti che hanno costituito il CSDC. Un ulteriore obiettivo del Centro è quello del trasferimento tecnologico dei risultati delle suddette attività. Il CSDC intende rappresentare un punto di riferimento per referenti esterni al mondo accademico, come enti locali, associazioni e imprenditori. La finalizzazione della ricerca accademica a scopi applicativi sembra la strada più facilmente percorribile per garantire, da un lato, una ripresa dello sviluppo in settori innovativi, e dall altro di valorizzare e consolidare l insieme delle competenze che costituiscono il nucleo della ricerca di base, senza il cui sviluppo è ben difficile prevedere alcuna significativo ricaduta applicativa e tanto meno tecnologica Vi è dunque una precisa volontà da parte del CSDC di svolgere un ruolo attivo nella messa in opera di progetti di ricerca condivisi con i suddetti referenti, a partire dall individuazione di problemi concreti nelle aree di attività del Centro. Divulgazione e comunicazione della scienza: progetti svolti o in corso In collaborazione con l'associazione culturale Caffè-Scienza il CSDC ha partecipato a vari eventi di divulgazione come i caffè-scienza, partecipando inoltre al progetto EU SciCafé ( al progetto Europeo SciCafè2.0 (scicafe2-0.eu) e al progetto MIUR La scienza ha fatto rete ( Contributo del CSDC ad un progetto congiunto dell Università di Firenze organizzazione di caffè scienza reali e virtuali e possibilità di invitare ed ospitare esperti di rilievo nei settori oggetto degli eventi organizzazione di corsi per la comunicazione della scienza e la partecipazione dei cittadini organizzazione di trasmissioni radiofoniche diffusione del progetto e delle attività della rete Registrazione e post produzione degli eventi Valutazione post evento, follow up e feedback

3 Caffè-scienza tradizionali. La metodologia dei caffè-scienza è quella di portare la scienza dove il pubblico, e non gli scienziati, è a suo agio: in un bar, in una piazza o altro luogo pubblico. La discussione inoltre viene essenzialmente guidata dalle domande del pubblico. La formula dei caffè-scienza promuove un più ampio coinvolgimento del pubblico, che si sente partecipe e conduttore dell evento, la possibilità di mettere in evidenza aspetti non considerati di temi che coinvolgono per esempio decisioni pubbliche o che valutano l impatto di scelte politiche, in maniera simile a quanto accade con i focus group, e infine permette di educare i produttori della scienza alla comunicazione paritaria con un pubblico generico. I temi affrontati dai caffè-scienza riguardano in genere la scienza e la tecnologia, estendendosi anche alla storia della scienza, all arte, alla psicologia, medicina, ecc. Spesso i temi riguardano temi di attualità, che vengono trattati con metodologia scientifica. I caffè-scienza, sviluppati nell ambito del 7 Programma quadro come modalità di coinvolgimento del pubblico ( public engagment ) nell ottica di una scienza nella società, come indicava il titolo dell area del Programma, oggi sono stati riconosciuti ufficialmente dalla Commissione Europea come metodologia ottimale per la comunicazione della scienza attraverso il nuovo programma Horizon 2020 che li richiama come modalità partecipativa nella nuova ottica di una scienza con e per la società (nuovo titolo dell area di programma) e come esplicitamente richiamato dalle call ISSI Pan-European public outreach: exhibitions and science cafés engaging citizens in science e ISSI Citizens and multi-actor engagement for scenario building. Streaming, podcast, altri canali web: Gli eventi verranno trasmessi in streaming permettendo anche la partecipazione remota; la registrazione video verrà resa accessibile in podcast ed estratti verranno postati su youtube, utilizzati per trasmissioni radio, ecc.; inoltre si useranno i vari strumenti internet (pagine web, social networks, twitter) per annnunciare gli eventi e permettere l interazione a distanza. Trasmissioni radio: uno strumento non invasivo con un pubblico estremamente differenziato, sia nella versione fm che in quella webradio. Le piccole radio hanno in genere bisogno di riempire il palinsesto con contenuti diversi dalla musica, e la comunicazione scientifica può efficacemente svolgere il ruolo di complemento con l effetto di coinvolgere un pubblico differenziato.

4 Valutazione post evento, follow up e feedback Siamo in grado di misurare e determinare l efficacia di un evento scientifico attraverso una valutazione ad hoc, specifica per la tipologia di evento in questione. A seconda delle esigenze, della numerosità delle persone coinvolte, degli obiettivi dei produttori di contenuti scientifici, etc, si potranno fare valutazioni ex ante, in itinere ed ex post, utilizzando strumenti tipici dell assessment psicologico: Questionari Focus group Interviste strutturate e semi-strutturate Osservazione diretta Veri e propri test psicologici Il team del CSDC comprende degli psicologi esperti di queste metodologie: in particolare, le valutazioni relative agli aspetti cognitivi e sociali nonché alle opinioni e ai contenuti degli eventi saranno condotte utilizzando una varietà di tecniche psicometriche finalizzate ad una misurazione valida e attendibile di variabili psicologiche. Ad esempio, ci possiamo avvalere tecniche e metodologie quali: Analisi del contenuto e della formulazione delle domande in modo da evitare distorsioni nelle risposte e misurazioni scorrette Analisi delle proprietà statistiche delle domande in modo da determinare quali sono i quesiti Analisi fattoriale in modo da cogliere le dimensioni psicologiche che stiamo misurando attraverso le tecniche di assessment utilizzate. Corsi di formazione-laboratori partecipativi Ci proponiamo di organizzare un ciclo di esperienze di laboratorio sulle metodologie partecipazione democratica. Gran parte delle tecniche di comunicazione, in particolare della comunicazione scientifica, sono basate sull'assunto della interazione diretta e spesso considerano un flusso di informazioni monodirezionale, dall'esperto (o esperti) verso il pubblico. Viceversa, l'elaborazione della conoscenza in ambito scientifico è basata sul concetto di interazione tra pari, in maniera che ogni partecipante sia coinvolto nella discussione. I Caffè Scienza, per esempio, sono nati come reazione alla modalità di divulgazione tradizionale promuovendo invece questa seconda tipologia di lavoro. In un Caffè Scienza gli esperti

5 ed il pubblico sono posti, anche fisicamente, sullo stesso piano e il dibattito spesso è guidato dal pubblico. Altri metodi che incoraggiano la partecipazione e l'estrazione dell'"intelligenza collettiva" si basano similmente su un approccio non intimidente e democratico, per esempio dividendo il pubblico tra "tavolini" come nei world cafés o disponendoli in cerchio (circle practices). In particolare, strutture decisionali come quelle della sezione DGConnect della Unione Europea hanno studiato in dettaglio tali tecniche che vanno sotto il nome di "participative leadership". Ogni laboratorio si baserà su una relazione (affidata a un esperto o a un ricercatore), un focus group sulle implementazioni e sulle metodologie di misurazione, un implementazione di prova effettuata a rotazione da un gruppo di partecipanti, implementazione, misura e discussione di verifica/miglioramento finale. Il laboratorio si avvarrà di un facilitatore che si preoccupa di organizzare gli eventi, registrare i vari interventi, moderare e stimolare il dibattito, assistere nell implementazione e nella misura, pubblicare i risultati.

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