Rassegna Stampa. Giovedì 11 aprile 2013

Transcript

1 Rassegna Stampa Giovedì 11 aprile 2013 Rassegna Stampa realizzata da SIFA Srl Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende Milano Via Mameli, 11 Tel Fax

2 Rassegna del 11 aprile 2013 ASL BRESCIA Il Giorno 8 CASI DI TUBERCOLOSI A CANTON MOMBELLO: DAL COMITATO PARTE ESPOSTO Federica Pacella 1 Bergamo_brescia ALLA PROCURA Il Giornale Di Brescia 11 CANTON MOMBELLO E IGIENE, ESPOSTO IN PROCURA A.pas. 3 Bresciaoggi 15 CANTON MOMBELLO, RISCHIO TUBERCOLOSI 4

3 Casi di tubercolosi a Canton Mombello: dal Comitato parte esposto alla Procura Egli stessi detenuti chiedono di non portare i bambini alle visite UNA SITUAZIONE ESPLOSIVA Magistratura Il Comitato che si batte per La chiusura della struttura cita Asl e Comune rei, secondo loro, di non avere messo in campo tutte le necessarie opere di prevenzione Girone infernale Il sovraffollamento e l'impossibilità di un normale ricircolo dell'aria (molte finestre non possono essere aperte perché bloccate dai Letti a castello) favoriscono il contagio In cura Gli attivisti hanno raccolto nel tempo diverse testimonianze dirette e indirette. La conferma ufficiale del problema sanitario è arrivata lo scorso febbraio 450 I detenuti attualmente presenti presso la casa circondariale di Canton Mombello, situata nel cuore del capoluogo La struttura è tra le più sovraffollate d'italia: la presenza massima, infatti, è di 208 persone di FEDERICA PACELLA - BRESCIA - TUTTI si indignano, quando si parla del sovraffollamento di Canton Mombello, ma poi non cambia nulla. Stavolta, c'è chi si è indignato ancora di più e ha fatto un esposto alla Procura della Repubblica di Brescia. Autore dell'atto è il Comitato per la chiusura del carcere lager di Canton Mombello, che da tempo denuncia il rischio di contagio da tubercolosi per i detenuti, a causa del sovraffollamen- LA REPLICA L'Asl: non spetta a noi effettuare diagnosi e screening sugli ospiti to. Il campanello d'allarme era scattato ad agosto, quando gli stessi detenuti avevano raccomandato ai parenti di non portare i bambini nelle ore di visita, per il pericolo di contrarre la malattia. La conferma ufficiale è arrivata poi a febbraio, quando è trapelata la notizia che un detenuto italiano di 42 anni era stato ricoverato nel reparto infettivi dell'ospedale Civile, proprio per tubercolosi. La direzione di Canton Mombello spiegò che si trattava di tubercolosi attiva e che era molto remota l'ipotesi di contagio allargato. Ma questo non è bastato a convincere il Comitato. «LE PERSONE più a rischio di contagio - spiega Beppe Corioni - sono tossicodipendenti, alcolisti, malati di Hiv, ovvero il 70% dei detenuti di Canton Mombello. Il sovraffollamento e la mancanza di ricambio di aria negli ambienti favoriscono, poi, la diffusione del batterio». Da qui, la decisione del Comitato di fare l'esposto per denunciare la mancanza di intervento da parte delle autorità competenti, ovvero la Asl e il Comune. «Non puntiamo il dito contro l'amministrazione penitenziaria - spiega Corioni - perché fanno quello che possono. Riteniamo però che ci sia una grave omissione da parte del sindaco di Brescia, responsabile della salute di tutti i cittadini, e della Asl, che ogni sei mesi fa le ispezioni sanitarie e che dovrebbe dare indicazioni su come intervenire». «La Asl - aggiunge Attilio Zinelli - dice di essere tenuta solo a fare prevenzione. Bene, noi riteniamo che non denunciare che il sovraffollamento può causare malattie, vuol dire non fare prevenzione. Il sindaco, poi, in condizioni eccezionali, ha il potere di emanare ordinanze straordinarie, come richiedere la salubrità degli ambienti. Perché non lo fa? A cosa serve che il Presidente della Repubblica si dica scandalizzato se chi può non interviene neanche davanti all'emergenza?». L'ASL puntualizza che rispetto ai casi di tubercolosi che possono verificarsi a Canton Mombello, il compito di effettuare diagnosi e di eseguire gli screening per tutti i nuovi detenuti spetta al servizio di Medicina penitenziaria degli Spedali Civili. L'Azienda ricorda poi, che nell'ambito delle visite semestrali, vengono verificate le condizioni igienico-sanitarie dei singoli reparti del carcere ed evidenziate eventuali criticità. «Le relazioni semestrali del spiega l'asl in una nota - evidenziato che complessivamente i locali sono tutti in buone condizioni, ma è stata segnalata la necessità di completare la tinteggiatura di tutte le celle e di adottare nel periodo estivo misure organizzative e strutturali per favorire il contrasto dei disagi correlati al clima afo- ASL BRESCIA Pag. 1

4 so. Le ultime ispezioni sono state effettuate a dicembre 2012: come già in passato, è stata segnalata ai diversi interlocutori (Ministeri Salute e Giustizia, Regione, Magistrato di Sorveglianza, Direttore del Carcere) la condizione di sovraffollamento, su cui l'asl di Brescia non ha nessuna potestà». PROMOTORE Beppe Corioni del Comitato per la chiusura di Canton Mombello ASL BRESCIA Pag. 2

5 Canton Mombello e igiene; esposto in Procura Il Comitato per la chiusura scrive anche alla Corte europea dei diritti dell'uomo Lo avevano preannunciato sabato scorso, quando l'on. Lacquaniti (Sei) ha fatto visita a Canton Mombello. Ora è un dato di fatto. Dopo l'esposto - «cui non ha fatto seguito nulla di concreto» - presentato il 7 novembre 2012 ali'asl di Brescia e al sindaco Paroli «perché risolvessero la grave situazione del carcere cittadino, dove i detenuti sono costretti a vivere in terribili condizioni igienico-sanitarie», il Comitato per la chiusura del carcere lager di Canton Mombello ha sottoposto la questione alla Procura della Repubblica di Brescia e per conoscenza alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Per il Comitato, questo secondo esposto «è necessario in quanto la mancanza di provvedimenti da parte delle autorità competenti è aggravata dal fatto che le voci raccolte in merito all'esistenza all'interno del carcere di serie problematiche rispetto alla salute dei detenuti hanno raggiunto la notorietà pubblica quando, il 28 febbraio scorso, si apprendeva che era stato ricoverato al reparto Infettivi del Civile un detenuto 42enne italiano affetto da tubercolosi attiva, che al contrario di quella latente è contagiosa». Nell'esposto si legge poi che «se il contatto stretto e prolungato in comunità sovraffollate veicola più facilmente la malattia, allora Canton Mombello, dove i detenuti in cella hanno a disposizione meno di un metro quadrato a testa, dove non c'è areazione e illuminazione naturale e dove per di più esistono malnutrizione, diabete, tossicodipendenza, epatiti ed Hiv, è purtroppo il luogo ideale per 10 sviluppo di epidemie». 11 Comitato chiede quindi alla Procura di Brescia «opportuni accertamenti sulla questione, valutando gli eventuali profili di illiceità penale e, nel caso, di individuare i possibili responsabili per poi procedere nei loro confronti». a. pas. ASL BRESCIA Pag. 3

6 L'ALLARME. La denuncia in un esposto depositato nei giorni scorsi alla Procura della Repubblica di Brescia Cantori Mombello,rischiotubercolosi salute dei nuovi arrivati non sempre vengono fatti subito, ma anche a un mese e mezzo dall'entrata in carcere», denuncia Foddai. Una copia dell'esposto depositato nella Procura della Repubblica Corioni: «L'episodio è la punta di un iceberg e testimonia il degrado in cui vivono i detenuti» Il carcere di Cantori Mombello non è solo sovraffollato e invivibile, ma è anche a rischio tubercolosi. Lo denuncia in un esposto depositato nei giorni scorsi alla Procura della Repubblica di Brescia il Comitato per la chiusura del carcere (lager) di Canton Mombello, chiedendo che vengano svolti opportuni accertamenti e identificate eventuali responsabilità. «Già lo scorso agosto circolavano voci di un focolaio di tubercolosi all'interno delle mura di Canton Mombello, e il nostro comitato è venuto a conoscenza di un caso di tbc, seguito dalle testimonianze di donne cui i propri compagni detenuti davano indicazioni di non portare i figli in visita proprio per paura del contagio», racconta Beppe Corioni, firmatario dell'esposto insieme a Attilio Zinelli, Eugenia Foddai e Luigino Beltrami. Alla fine dello scorso febbraio ha avuto ampia copertura mediatica il caso di un detenuto di 42 anni ricoverato al Civile perché affetto da tubercolosi attiva (e che viveva in cella con altri otto detenuti). «Noi crediamo che questo episodio sia solo la punta di un iceberg, e testimoni il degrado assoluto in cui vivono i detenuti - prosegue Corioni -. Nonostante le autorità preposte abbiano cercato di minimizzare il rischio di contagio, riteniamo che il rischio epidemia a Canton Mombello sia consistente». Un altro elemento emerso dalle testimonianze dei detenuti è il fatto che «gli esami di base per verificare le condizioni di LA TUBERCOLOSI è una malattia contagiosa che si trasmette per via aerea, tramite saliva, starnuti o colpi di tosse. Le carceri, soprattutto in situazioni di sovfraffollamento, inadeguato ricambio d'aria e precarie condizioni igieniche rappresentano ambienti favorevoli al contagio, soprattutto se si considera che molti detenuti sono tossicodipendenti, sieropositivi o portatori di epatite, condizioni che li espongono a un rischio ancora maggiore. «Con questa nostra denuncia - che segue richieste di intervento inviate ad Asl e sindaco - tentiamo di smuovere una situazione, peraltro già conosciuta da tempo, affichè chi deve sia costretto ad intervenire», osserva Zinelli. Nel loro esposto i firmatari chiamano in causa l'amministrazione penitenziaria, il sindaco in quanto garante della salute di tutti i cittadini, l'asl cui competono l'attività di prevenzione e visite ispettive semestrali in carcere, e denunciano l'assenza di interventi a tutela dei detenuti costretti a vivere in meno di 1 metro quadro a testa. «Riteniamo che Canton Mombello debba essere chiuso immediatamente, perché non ci sono le condizioni per la detenzione» conclude Corioni.» ASL BRESCIA Pag. 4