CARCERI: SAPPE, A FINE ANNO SI ARRIVERA' A DETENUTI = LETTERA A BERLUSCONI E ALFANO, EDILIZIA NON BASTA A RISOLVERE SOVRAFFOLLAMENTO

Transcript

1 CARCERI: SAPPE, A FINE ANNO SI ARRIVERA' A DETENUTI = LETTERA A BERLUSCONI E ALFANO, EDILIZIA NON BASTA A RISOLVERE SOVRAFFOLLAMENTO Roma, 30 mar. (Adnkronos) - "La capienza delle 206 strutture penitenziarie del Paese registra, al 26 marzo, la presenza di detenuti; cifra che in un paio di mesi non solo sara' sicuramente superata ma che ragionevolmente si elevera' all'allarmante numero di detenuti presenti nelle carceri italiane entro la fine di quest'anno e che potrebbero diventare in poco piu' di tre anni, se non viene invertito il trend di crescita dei ristretti". E' quanto scrive, in una nota inviata al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al ministro della Giustizia Angelino Alfano, la segreteria generale del Sappe, il sindacato autonomo polizia penitenziaria. Per il segretario Donato Capece, "l'attuale sovraffollamento va a discapito delle condizioni detentive e delle condizioni lavorative delle donne e degli uomini della Polizia penitenziaria che lavorano nella prima linea delle sezioni detentive. Un Corpo -spiega- in cui si registrano carenze di organico pari a oltre unita'. La questione generale del sovraffollamento penitenziario non puo' trovare esclusiva risposta nello sviluppo dell'edilizia, come recentemente previsto nel decreto 'milleproproghe'. E' necessario individuare risorse per prevedere nuove assunzioni, eventualmente rimuovendo gli ostacoli legislativi che impediscono di bandire concorsi nazionali per specifiche sedi regionali; e rimodulare il complessivo sistema sanzionario del Paese". Sottolinea Capece: "La classe politica ha colpevolmente perso l'occasione dell'approvazione dell'indulto per porre interventi strutturali in materia penitenziaria. E' necessaria una nuova politica della pena che, differenziando arrestati e condannati a seconda del tipo di reato commesso in una logica di riorganizzazione dei circuiti esterna con il sistema delle misure alternative; e l'impiego della Polizia penitenziaria all'interno degli uffici di esecuzione penale esterna con compiti di controllo". (Sin/Col/Adnkronos) 30-MAR-09 16:20 Carceri, Capece (Sappe): Istituti affollati, governo intervenga Roma, 30 mar (Velino) - Il 26 marzo scorso la capienza delle 206 strutture penitenziarie del paese (161 case circondariali, 38 case di reclusione e 7 istituti per le misure di sicurezza) ha registrato la presenza di detenuti. Un numero allarmante, considerato che la capienza regolamentare degli istituti è pari a mentre quella

2 tollerabile è posti. Cifra, quest ultima, che in un paio di mesi non solo sarà sicuramente superata ma che ragionevolmente si eleverà all allarmante numero di 70mila detenuti presenti nelle carceri italiane entro la fine di quest anno. Detenuti che potrebbero diventare 100mila in poco più di tre anni, se non viene invertito il trend dei crescita dei ristretti. Lo scrive Donato Capece, segretario generale del Sappe Sindacato autonomo di Polizia penitenziaria che in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Berlusconi e al ministro della Giustizia Alfano, denuncia la drammatica situazione delle carceri italiane. Il 31 agosto 2006, ad esempio - continua la lettera -, avevamo detenuti che, lo stesso giorno del 2008, erano aumentati a Ben 17mila detenuti in due anni. Tutto ciò va a discapito delle condizioni detentive in linea con il dettato costituzionale previsto dal terzo comma dell articolo 27 e delle condizioni lavorative delle donne e degli uomini del Corpo che lavorano nella prima linea delle sezioni detentive. Un Corpo, quello di Polizia penitenziaria, in cui si registrano carenze di organico pari a oltre unità. Alla luce di questi numeri continua il segretari generale del Sappe - si converrà che la questione generale del sovraffollamento penitenziario non può trovare esclusiva risposta nello sviluppo dell'edilizia, come recentemente previsto nel decreto milleproproghe che ha individuato commissario straordinario ad hoc l attuale capo dell amministrazione penitenziaria Franco Ionta. Non può trovare esclusiva risposta nello sviluppo dell edilizia per i tempi lunghi di esecuzione dei lavori e soprattutto per la carenza di risorse umane di Polizia penitenziaria e del comparto ministeri - da impiegare. A nostro avviso è necessario individuare risorse per prevedere nuove assunzioni nel Corpo eventualmente rimuovendo gli ostacoli legislativi che impediscono di bandire concorsi nazionali per specifiche sedi regionali e rimodulare il complessivo sistema sanzionario del paese. Era da quel provvedimento di indulto del 2006 (del quale usufruirono detenuti) che si sarebbe dovuto ripartire. Ma il mondo della politica e chi allora governava il paese - ha colpevolmente perso quell occasione per porre interventi strutturali in materia penitenziaria. Ed oggi siamo esattamente nelle stesse condizioni che determinarono quel provvedimento legislativo. Crediamo allora conclude Capece - che si debba concretamente percorrere una nuova politica della pena che, differenziando arrestati e condannati a seconda del tipo di reato commesso in una logica di riorganizzazione dei circuiti esterna (ossia il sistema delle misure alternative, che può essere incentivata offrendo garanzie di sicurezza credibili sia dal giudice che le dispone sia dalla stessa collettività) e l'impiego della Polizia penitenziaria all'interno degli uffici di esecuzione penale esterna

3 (Uepe) con compiti di controllo. È da qui, a nostro avviso, che si dovrebbe ricostruire il sistema penitenziario italiano. Ma è opportuno farlo in fretta, vista la costante crescita esponenziale di detenuti. (com/ful) 30 mar :49 CARCERI: SAPPE A BERLUSCONI, PRESTO I RECLUSI SARANNO 70MILA (ASCA) - Roma, 30 mar - ''Il 26 marzo scorso la capienza delle 206 strutture penitenziarie del Paese (161 Case Circondariali, 38 Case di Reclusione e 7 Istituti per le misure di sicurezza) ha registrato la presenza di detenuti. Cifra, quest'ultima, che in un paio di mesi non solo sara' sicuramente superata ma che ragionevolmente si elevera' all'allarmante numero di (settantamila!) detenuti presenti nelle carceri italiane entro la fine di quest'anno. Che potrebbero diventare (centomila!) in poco piu' di tre anni, se non viene invertito il trend dei crescita dei ristretti''. E' quanto scrive in una nota inviata oggi al presidente del Consiglio Berlusconi ed al ministro della Giustizia Alfano, la Segreteria Generale del Sindacato Autonomo Polizia penitenziaria SAPPE. Scrive il Segretario Generale SAPPE Donato CAPECE: ''L'attuale sovraffollamento va a discapito delle condizioni detentive in linea con il dettato costituzionale previsto dal terzo comma dell'articolo 27 e delle condizioni lavorative delle donne e degli uomini della Polizia penitenziaria che lavorano nella prima linea delle sezioni detentive. Un Corpo in cui si registrano carenze di organico pari a oltre unita'. La questione generale del sovraffollamento penitenziario non

4 puo' trovare esclusiva risposta nello sviluppo dell'edilizia, come recentemente previsto nel decreto ''milleproproghe'' che ha individuato Commissario straordinario ad hoc l'attuale Capo dell'amministrazione penitenziaria Franco Ionta. A nostro avviso e' necessario individuare risorse per prevedere nuove assunzioni nel Corpo - eventualmente rimuovendo gli ostacoli legislativi che impediscono di bandire concorsi nazionali per specifiche sedi regionali - e rimodulare il complessivo sistema sanzionario del Paese. La classe politica ha colpevolmente perso l'occasione dell'approvazione dell'indulto per porre interventi strutturali in materia penitenziaria''. ''E' necessaria una nuova politica della pena - conclude nella lettera Capece - che, differenziando arrestati e condannati a seconda del tipo di reato commesso in una logica di riorganizzazione dei circuiti penitenziari, preveda una maggiore espansione dell'esecuzione penale esterna (ossia il sistema delle misure alternative, che puo' essere incentivata offrendo garanzie di sicurezza credibili sia dal giudice che le dispone sia dalla stessa collettivita') e l'impiego della Polizia Penitenziaria all'interno degli Uffici di esecuzione penale esterna (Uepe) con compiti di controllo. Ci auguriamo che il Governo voglia e sappia raccogliere questa sfida di civilta'''. res-mpd/sam/rob Carceri/ Sappe: Allarme detenuti, 70mila entro fine anno Trovare risorse per nuove assunzioni nella Polizia penitenziaria Roma, 30 mar. (Apcom) - E' ancora allarme in Italia sul numero di detenuti nelle carceri: "Il 26 marzo scorso la capienza delle 206 strutture penitenziarie del Paese (161 case circondariali, 38 case di

5 reclusione e 7 istituti per le misure di sicurezza) ha registrato la presenza di detenuti, una cifra che in un paio di mesi non solo sarà sicuramente superata, ma che ragionevolmente si eleverà all'allarmante numero di detenuti presenti nelle carceri italiane entro la fine di quest'anno". È quanto rende noto in una lettera inviata oggi al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed al ministro della Giustizia Angelino Alfano il Sindacato Autonomo Polizia penitenziaria Sappe. I detenuti, scrive il Sappe, "potrebbero diventare in poco più di tre anni, se non viene invertito il trend dei crescita dei ristretti". Secondo il segretario generale Sappe Donato Capece "l'attuale sovraffollamento va a discapito delle condizioni detentive in linea con il dettato costituzionale previsto dal terzo comma dell'articolo 27 e delle condizioni lavorative delle donne e degli uomini della Polizia penitenziaria che lavorano nella prima linea delle sezioni detentive. Un corpo in cui si registrano carenze di organico pari a oltre unità. La questione generale del sovraffollamento penitenziario non può trovare esclusiva risposta nello sviluppo dell'edilizia, come recentemente previsto nel decreto 'milleproproghe' che ha individuato Commissario straordinario ad hoc l'attuale Capo dell'amministrazione penitenziaria Franco Ionta". "A nostro avviso è necessario individuare risorse per prevedere nuove assunzioni nel corpo, eventualmente rimuovendo gli ostacoli legislativi che impediscono di bandire concorsi nazionali per specifiche sedi regionali e rimodulare il complessivo sistema sanzionario del Paese. La classe politica - continua il Sappe- ha colpevolmente perso l'occasione dell'approvazione dell'indulto per porre interventi strutturali in materia penitenziaria". "E' necessaria una nuova politica della pena - conclude la lettera di Capece - che, differenziando arrestati e condannati a seconda del tipo di reato commesso in una logica di riorganizzazione dei circuiti esterna (ossia il sistema delle misure alternative, che può essere incentivata offrendo garanzie di sicurezza credibili sia dal giudice che le dispone sia dalla stessa collettività) e l'impiego della Polizia Penitenziaria all'interno degli Uffici di esecuzione penale esterna (Uepe) con compiti di controllo. Ci auguriamo che il Governo voglia e sappia raccogliere questa sfida di civiltà".