Consegnati ad Assisi tutti i premi della Guida di Repubblica ai sapori e a

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Onorato Berti
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Sapori IN EVIDENZA Filippo Antonelli (dal sito) L'eccellenza dell'enologia della regione, da Paolo Bea ad Arnaldo Capra Consegnati ad Assisi tutti i premi della Guida di Repubblica ai sapori e a di

1 Sapori IN EVIDENZA Filippo Antonelli (dal sito) L'eccellenza dell'enologia della regione, da Paolo Bea ad Arnaldo Capra Consegnati ad Assisi tutti i premi della Guida di Repubblica ai sapori e a di MARCO CIAFFONE umbria vino cantine produttori Ventiquattro vini d'eccellenza premiati con cinque stelle. È l'umbria delle generose colline ricoperte di filari di vite una delle grandi protagoniste della nuova Guida di Repubblica ai sapori e ai piaceri della regione, presentata ad Assisi nel corso di una serata che ha visto i produttori di questi grandi vini premiati per essersi distinti con alcune delle loro bottiglie. Tra le sale della Locanda del Cardinale, un "museo" che sorge su una domus romana del 75

a.c. in cui fanno bella mostra marmi e mosaici con millenni di storia alle spalle, architetture medievali e affreschi originali del Cinquecento, le pergamene con il riconoscimento sono state

2 a.c. in cui fanno bella mostra marmi e mosaici con millenni di storia alle spalle, architetture medievali e affreschi originali del Cinquecento, le pergamene con il riconoscimento sono state consegnate tra gli altri anche da Maurizio Filippi, sommelier del ristorante Sala della Comitissa di Baschi e fresco di nomina come miglior sommelier d'italia da parte dell'ais. Le vivaci realtà di Montefalco hanno aperto la serie dei premiati. L'Azienda Agricola Bea ha meritato la menzione con il Pagliaro 2009, prodotto in 9570 bottiglie e che, si legge in Guida, dopo 33 giorni a dormire con le bucce si presenta tannico ma non aggressivo, di grande equilibrio. Antonelli San Marco ha ottenuto invece le cinque stelle con il Montefalco Sangrantino Chiusa di Pannone 2009, figlio della trasformazione di uve notoriamente poco propense a farsi domare e maturato in fusti di legno di diversa capacità. Un vigneto della Tenuta del Cerro (dal sito) Condividi E poi Arnaldo Caprai, con il Montefalco Sagrantino 25 anni del 2012, con una prestazione sensoriale tra le più convincenti dell'ultimo decennio. Ancora, Cimate della famiglia Bartolini con il Montefalco Sagrantino 2012, che conferma la struttura stilistica aziendale orientata decisamente verso l'eleganza, e Colle Ciocco di Lamberto ed Eliseo Spacchetti, il cui Montefalco Sagrantino passito 2010 regala momenti di intensa piacevolezza. Infine, Bocale, marchio della famiglia Valentini che con il Montefalco Sagrantino 2012 sfoggia un'esibizione sensoriale di apprezzabile complessità, la Fattoria Colleallodole Milziade Antano,

anch'essa con un Montefalco Sagrantino 2012, Scacciadiavoli con il Montefalco Sagrantino 2011 e Tenute del Cerro con il Montefalco Sagrantino Sacer 2009.

3 anch'essa con un Montefalco Sagrantino 2012, Scacciadiavoli con il Montefalco Sagrantino 2011 e Tenute del Cerro con il Montefalco Sagrantino Sacer Spostandosi di pochi chilometri si arriva a Bevagna, dove Peter e Sabrina Hellbron di Tenuta Bellafonte mettono a punto il Montefalco Sagrantino Collenottolo 2012, vino che si distacca dall'ordinario per la misura e l'originalità della cifra stilistica. Stesso vitigno che meno di dieci chilometri più a sud è protagonista con il marchio Terre de la custodia, del quale è premiato il Sagrantino Exubera 2006, e con l'insegna di Torrione, che si è distinta con il Montefalco Sagrantino Gli splendidi edifici medievali che impreziosiscono Spello sono invece testimoni dell'evoluzione di Sportoletti, il cui Villa Fidelia Rosso 2014 è prodotto con uve Merlot, Cabernet, Sauvignon e Cabernet Franc. La cantina di Paolo Bea Condividi Due le pergamene che finiscono a Todi: la prima è quella di Cantina Roccafiore e del suo Grechetto Fior Fiore 2014, la seconda quella del Nero della Cervara 2013 di Todini, azienda al cui timone c'è Luisa Todini, protagonista anche di uno degli Itinerari d'autore contenuti in Guida, tramite i quali illustri personaggi legati alla regione portano alla scoperta del loro territorio. Un format in cui è ospitato anche il racconto di Chiara Lungarotti, alla cui famiglia vanno le cinque stelle per il Rubesco Riserva Vigna

4 Monticchio Si arriva così alle cantine di Orvieto, come Barberani, che riceve la menzione per il Muffa Nobile Calcaia 2013, Decugnano dei Barbi, che spicca con Il Bianco 2015, e Palazzone, con il Campo del Guardiano Viaggiando verso nord per una ventina di chilometri ecco Ficulle, dove, in una fortezza suggestiva e architettonicamente ininterrotta, opera la famiglia Antinori per realizzare i vini Castello della Sala. Tra essi il Cervaro della Sala 2014, Chardonnay unito ad un piccolo ma significativo saldo di uve Grechetto reduce da un fecondo dialogo con le doghe del barrique. Si cambia scenario per spostarsi tra Narni e Stroncone. Sul primo fronte a distinguersi sono La Madeleine con il Narnot 2012 e Castello delle Regine con il Sangiovese selezione del fondatore 2007; sul secondo La Palazzola propone il suo Vinsanto 2012 realizzato con un blend di Trebbiano e Malvasia. Ultima della lista è Goretti, azienda della omonima famiglia con base in località Pila, frazione di Perugia. La ancora poco illuminata dai riflettori mediatici denominazione dei Colli Perugini si mostra qui con L'arringatore 2012, compendio virtuoso dei caratteri delle uve che lo compongono. Oltre ai produttori premiati con le loro punte di diamanti nella Guida ai sapori e ai piaceri dell'umbria è raccontato il lavoro di altre 26 realtà vinicole sparse sul territorio regionale. Riproduzione riservata 13 dicembre 2016

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