L OTTOCENTO. La crisi del positivismo è l abbandono della limitata rappresentazione del reale e l andare oltre: siamo di fronte al decadentismo.

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1 L OTTOCENTO IL CONTESTO CULTURALE LA CRISI DEL POSITIVISMO L influenza del positivismo era stata notevole tra il 1860 e il In Italia le condizioni di sviluppo industriale erano meno favorevoli dei paesi in cui era nato. I capisaldi del positivismo sono: - richiamo alla realtà materiale e alla corposità del mondo; - esaltazione del metodo positivo che valga per tutte le scienze (accertamento di dati, fatti e ricerca accurata degli stessi); - applicazione di tale metodo anche per lo studio della realtà (nascono psicologia e sociologia); E presente la fiducia nelle scienze, in un progresso che può portare a livelli sempre più alti. La letteratura privilegia il vero, dà alle sue opere una rappresentazione scientifica (a volte include anche un impegno di denuncia), un senso politico. Negli ultimi quindici-venti anni del secolo le scienze empiriche, chiavi infallibili del positivismo, si allontanano sempre di più dalla realtà: le sensazioni reali non trovano più un posto nel mondo artificiale fatto da formule e numeri. Si ha l esigenza di esprimere un altra realtà, giovandosi del ricorso al simbolo. Si va verso l ineffabile, al di là della realtà visibile ( Scrivevo silenzi, notti, annotavo l inesprimibile, Rimbaud). La crisi del positivismo è l abbandono della limitata rappresentazione del reale e l andare oltre: siamo di fronte al decadentismo. NIETZSCHE Il superuomo di Nietzsche è la soluzione per uscire dalla crisi della civiltà. La morte di Dio segna la fine del sistema di valori che caratterizza la civiltà europea e in particolare la tradizione cristiana. Il nichilismo è l età in cui gli individui sono sempre più dominati dall illusione che il progresso scientifico possa da solo corrispondere a tutti i bisogni e alle ispirazioni umane. BERGSON Bergson critica il concetto di tempo: il tempo, per una conoscenza intrinseca è una successione di istanti che si susseguono in un ordine preciso; per la realtà della coscienza è qualcosa di irriducibile all istante, è un processo fluido che conserva il passato e crea il nuovo. Bergson oppone due forme di conoscenza: quella estrinseca, basata su dati empirici (prima e poi) e quella interiore che va oltre, aggiungendo la durata, che inserisce la nostra coscienza nel passato e nel presente. Gianluigi Caruso 1

2 Nuovi orizzonti per la poesia In Francia la letteratura va verso nuovi orizzonti: quanto teorizzato dai poeti francesi negli ultimi due decenni dell Ottocento si deve considerare un momento fondamentale della lirica moderna. Rimbaud, Verlaine, Mallarmè sono fortemente influenzati da Charles Baudelaire, iniziatore e maestro. Charles Baudelaire Nasce nel Trascorre la sua vita a Parigi nel desiderio di realizzare un esistenza dedita al culto dell arte e della bellezza. La sua vita fu un continuo alternarsi di disordini e aspirazioni ideali; sfociò nell oppio e nell hashish. Pubblica I fiori del male nel Muore nel Emblematico è il continuo altalenarsi della noia e dell ideale. Tende a realizzare una poesia che sia la cronaca e l epos insieme dell uomo, delle sue difficoltà e delle sue aspirazioni. Si sente esiliato, un angelo caduto, è estraneo al mondo in cui vive. E come l albatro catturato, principe dei nembi, con le sue ali da gigante non riesce a camminare. L ennui rappresenta lo spleen, la tristezza, la melanconia. La soluzione è l aspirazione alla bellezza e all arte, l abbandono a nuove sensazioni artistiche o il vagheggiamento di partire, nel senso di andare lontano, oltre, sottraendosi alla realtà. Un mondo interiore così complesso non può essere espresso con accademica precisione: la poesia di Baudelaire è ricca di sfumature, di suggestioni, di allusioni. La parola è ricercata più in base alla sua musicalità che alla sua capacità definitoria e di classificazione. L universo è un magazzino di immagini e segni e il compito del poeta è decifrare la foresta di simboli per capirne l essenza. Baudelaire intende, con la sua arte, dominare l informe, il caos, l indistinto magma sperimentale o impressionistico. Concilia due orientamenti: quello dei poeti-veggenti (da Rimbaud ai surrealisti) e quello dei poeti-artisti (Mallarmè) che si segnalano per un rigore formale spinto sino ai limiti dell astrattezza intellettualistica. Gianluigi Caruso 2

3 Paul Verlaine ( ) Segue una vita da bohèmien. Un giorno, in preda all alcool ferì il giovane Rimbaud e dopo aver scontato la pena in carcere continuò a vivere disordinatamente. Come in Baudelaire è presente il gusto per il non definito, per le sfumature, per una realtà immaginaria. Teorizza i suoi fondamenti di poetica nell Arte poetica, che ha capisaldi: 1. esigenza di musicalità, mezzo tecnico per realizzare l obiettivo del poeta; 2. polemica contro la rima, tirannica costrizione per un poeta. Per l esigenza di musicalità occorre utilizzare l assonanza, che non è meccanica; 3. ripudio del tono declamatorio, demolizione dell eloquenza; 4. il compito del poeta non è quello di realizzare una descrizione, bensì quello di accostarsi alle cose per coglierne l essenza, il noumeno, le impressioni seppur vaghe che si avvicinino al meglio al nocciolo della cosa. Bisogna scoprire l invisibile nel visibile. Verlaine ha tradotto in complete realizzazioni questi principi di poetica. Arthur Rimbaud ( ) Rispecchia le caratteristiche dei poeti maledetti (definizione coniata da Verlaine), si dà ad una vita sregolata fatta di alcool, erra da un paese ad un altro, ha rapporti omosessuali con Verlaine. Rivoluziona la poesia partendo da zero. Nelle sue poesie sono presenti critiche alla società contemporanea, alla Comune di Parigi, alla Francia della Rivoluzione francese (ne Il fabbro, un fabbro costringe Luigi XVI a mettersi il berretto rosso rivoluzionario). E un poeta veggente, ne Il battello ebbro si parla di un battello in un fiume americano che viaggia verso il mare, assistendo agli spettacoli più strani e ignoti all esperienza dell uomo, contemplando aspetti della natura inimmaginabili, andando al limite del reale e oltre. Grazie al disordine il poeta si fa veggente (Lettera del veggente). Le novità della poetica di Rimbaud sono: 1. la narrazione e la descrizione non trovano posto nella poesia. Il poeta elimina tutte le più elementari categorie dalla mente. Si pone in un presente allucinatorio. 2. crollano le impalcature sintattiche della lingua, vengono stravolti i significati delle parole, che devono avere un significato di evocazione (e non di comunicazione). Si gioca di analogie e associazioni di immagini. Gianluigi Caruso 3

4 Stéphane Mallarmé ( ) Mallarmé porta a conclusione il processo iniziato da Baudelaire di smaterializzazione della poesia. Fugge dalla realtà, disprezza il naturalismo oggettivo che non esaurisce la conoscenza della realtà, ci rende schiavi delle apparenze, bisogna invece ricercare una realtà più profonda, che non è percepibile con gli strumenti della logica. I canoni della sua poetica sono: 1. evitare ogni realistica e limitata puntualizzazione. I parnassiani prendono l oggetto così com è. Bisogna suggerirlo, evocarlo, ammaliando la fantasia; 2. depurare il linguaggio di tutte le incrostazioni e i detriti d uso comune, rinunciando ad una intellegibilità immediata. Bisogna trovare la parola assoluta, immacolata e pura. 3. riscoprire il potere magico, incantatorio della parola, che deve commuovere e scuotere (concezione mistica, magica del linguaggio); 4. ricorrere al simbolo, non inteso come dato logico, convenzionale ma come intuitivo e quindi soggettivo. Questi canoni avranno peso sull ermetismo italiano. Da Baudelaire in poi i poeti maledetti svalutano i moduli poetici tradizionali, ampliano i confini del poetabile e colgono le corrispondenze fra le cose. Il potere della parola viene dilatato: la musicalità viene combinata con il potere analogico, che conferisce al verso un potere magico, incantatorio, creatore. C è l ansia di dar voce all inesprimibile, di arrivare all ignoto. Gianluigi Caruso 4

5 Componenti e aspetti del decadentismo L ESTETISMO Tra il un nutrito gruppo di poeti, artisti e intellettuali, rifiuta polemicamente la visione contemporanea di una società borghese volta all ordine, alla concretezza, alla fruttuosa operosità. L estetismo non è l impegno di trasformazione del presente, ma un senso di stanchezza, tristezza, di sfiducia nell agire umano, dovuta alla consapevolezza di essere in un età di decadenza. L artista si sente estraneo al mondo che lo circonda e ai valori che lo dominano e cerca di fuggire dalla realtà, monotona e rovinosa verso un mondo raffinato e prezioso anziché mediocre ed ovvio. Sono figure da dandy, come quella dei principali protagonisti dei romanzi decadenti: Des Esseints, protagonista di A ritroso di Huysmans, Andrea Sperelli del Piacere di D Annunzio e Claudio Cantelmo delle Vergini delle rocce. IL DECADENTISMO Inizialmente il decadentismo era stato usato spregiativamente per indicare un gruppo di artisti inficiati da fiacchezza morale e da insincerità e artificiosità artistiche. Il termine poi ha perso questa definizione negativa. Si usa periodizzare il decadentismo intorno alla fine dell Ottocento, nei due-tre decenni finali. Non si è concordi su fino a quando datare il decadentismo: alcuni lo fanno durare fino allo scoppio della Prima guerra mondiale, altri oltre, arricchendosi e contaminandosi con l esistenzialismo e altre filosofie del Novecento. La sensibilità, la cultura, la protesta dei decadenti approdano ad un oscuro senso di disperazione. Ne è la testimonianza quel senso di cupa tristezza, quel senso di sconfitta che scaturisce dalla consapevolezza della diversità dell artista. Verlaine paragona questa fase di decadenza a quella dell impero romano, c è la predilezione dunque per le epoche storiche di decadenza. L artista è estraneo, impotente e rassegnato. A fondo della produzione decadente c è un ossessiva contemplazione della morte, oltre a tematiche quali la stanchezza dei sensi, le complicazioni lussuriose, la femminilità perditrice e satanica (Bisanzio, Salomè, Erodiade e tutte le donne dannunziane). L ESTETA ARMATO La celebrazione del vitalismo, del dominio spregiudicato del superuomo sui mediocri della plebe si calano nella realtà politica contemporanea e diventano antidemocrazia, esaltazione dell avventura e della violenza della politica interna o internazionale, vagheggiamento della guerra. Il superuomo ha dentro di sé il potere dell avventura e Nietzsche distoglie l artista decadente dalla contemplazione della morte e evoca alla frattura fra l artista e la società, offrendogli nuovi sbocchi, come il senso dell avventura e dello sbaraglio (D Annunzio). La gamma dei temi proposti dal decadentismo è vastissima, pertanto si è discordi anche sulla periodizzazione. La data conclusiva si estende dunque oltre il 1915, anche di qualche altro decennio: il decadentismo non è solo visto come un periodo culturale, ma anche come uno specifico modo di rapportarsi alla realtà, come un insieme di atteggiamenti e di sensibilità che dunque non può avere un termine preciso. Gianluigi Caruso 5

6 Suggestioni straniera: tipologia dell eroe decadente Viene creato nella narrativa un tipo di mito umano, che incarna la nuova sensibilità e i nuovi atteggiamenti che via via si vanno imponendo. A rebours di Huysmans 1884 Des Esseints è l ultimo discendente di una famiglia nobile, sceglie di trascorrere i suoi ultimi giorni in solitudine, disgustato dalla società che lo circonda. Si costruisce una casa a sua misura, circondato dalla bellezza dell arte, tuttavia questa vita lo porta alla nevrosi e deve ritornare tra la gente che ripugna. Des Esseints è il capostipite degli eroi decadenti. Vuole vivere una vita sistematica, calcolata, a misura di se stesso, immerso in un arte insolita, artificiosa, innaturale, morbosa, lontano dalla vita normale, che viene polemizzata in tutto il libro. Il romanzo si chiude con la sconfitta del protagonista, con l angoscia di chi deve necessariamente rinunciare alla fuga del reale, perché non la riesce a sostenere. Ritratti immaginari di Walter Pater 1887 Sono una serie di scritti che stanno tra la ricostruzione storico-critica e il romanzo. Viene creato il mito umano, che mira ad una vita basata sull arte e sul culto della bellezza. Viene delineato il ritratto di un esteta che indugia compiaciuto sullo sfiorire delle cose belle, è ambiguo, fatale e perverso, persegue una bellezza remota e inconsueta. Il ritratto di Dorian Grey di Oscar Wilde 1890 Dorian Grey è un giovane bellissimo e quando gli viene mostrato un suo ritratto rimane affascinato e turbato dalla sua bellezza. Formula un augurio: che la vita e le sue vicende non lascino alcuna impronta sul suo volto ma vadano a segnare quello del ritratto. Grey si dà ad una vita senza scrupoli e il suo volto resta sempre quello di un adolescente. Il ritratto invece contiene tutto il male della sua vita e Dorian gli si avventa contro, colpendo se stesso. Morendo il suo volto diventa quello di un uomo avvizzito dalla dissipazione. La conclusione del romanzo è concomitante con quella di A rebours: il culto dell arte, della bellezza, l estromissione dalla vita alla fine falliscono. Des Esseints dovrà mescolarsi con la mediocrità della società borghese, Dorian Grey alla fine avrà il volto sfigurato dai segni della sofferenza della vita. Via via che il rapporto società artista va sempre più degenerando, prevale la solitudine e l angoscia nelle opere degli artisti decadenti. L artista è diverso rispetto alla normale dimensione umana. All inizio questa cosa era vista con orgoglio, adesso come incapacità di instaurare un rapporto con gli altri, di solitudine. Vengono messe in risalto le carenze umane: la diversità era prima un privilegio, adesso una condanna alla solitudine. Gli artisti decadenti sono definiti rivoluzionari, a detta di Vittorini, che sostiene che l unico modo di uscire dalla normalità, da una classe borghese in cui l artista non si sente accettato. Per Lukacs gli autori rivoluzionari progressisti erano quelli capaci di mettere a fuoco il contrasto fra le classi, la lotta tra progresso e reazione, come Tolstoj, Stendhal e Balzac. Gianluigi Caruso 6