RASSEGNA STAMPA RASSEGNA STAMPA 4 novembre 2014

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1 RASSEGNASTAMPA 4 novembre 2014

2 E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. ANNO 14 - N e 1,20 Direzione: Edizioni Proposta sud s.r.l. Via Annarumma, 39/A Avellino Redazione di POTENZA,: via Nazario Sauro 102, Potenza (PZ) - tel fax potenza@quotidianodelsud.it Redazione di MATERA: Piazza Mulino 15, Matera (MT) - tel fax matera@quotidianodelsud.it Dal Vallo di Diano alla Basilicata: il nuovo istituto di credito cooperativo C è chi scommette su Potenza Apre la Banca Monte Pruno Albanese: «Fieri di contribuire alla crescita della città» CUTRO a pagina 14 ll direttore generale della banca, Michele Albanese Intervista a Galasso «Tr oppo vittimismo, il Sud prenda in mano il suo destino» VITALE a pagina 15 Il commissario presenta la relazione nel senso della task force 20 giorni per decidere il contributo della Regione. Chi lo voterà? La città sospesa Inseguendo i debiti si sbilancia tutto il resto RIAPRITE LA TRINITA di ANNA MARIA RIVIELLO LA chiesa della SS. Trinità, come è noto, è chiusa perché al suo interno si è consumato un delitto reso, se possibile, più atroce da una esecrabile omertà LORUSSO alle pagine 6, 7, 17 S P O RT e da una pesante noncuranza. L idea nel migliore dei casi era questa: qui non succede niente di brutto, la ragazza è scappata di casa, non andiamo a disturbare le persone perbene segue a pagina 20 La Banda della ruota: Altre auto poggiate sui mattoni a Chianchetta e rione Mancusi Lavoro nero: Multe e sospensioni in tre locali Ha rischiato di morire a Matera E passata la grande paura Mendicino riceve visite Il consiglio comunale di ieri (Mattiacci) EOLICO POLITICA E MALAFFARE di PAOLO BAFFARI SABATO mattina del primo novembre siamo stati invitati nelle contrade di Pian del Mattino di Potenza, dove alcuni imprenditori potentini stanno innalzando una decina di croci eoliche di circa 40 metri, che spacciate segue a pagina 17 SBLOCCA ITALIA CROCE ROSSA Odg di Margiotta per riportare Dopo i brogli, i volontari fantasma le procedure Via alle Regioni L inchiesta dei carabinieri si allarga LABANCA alle pagine 8 e 9 AMATO a pagina 13 VI SEGNALIAMO: STRADE ASSASSINE Due morti e un ferito grave a S. Severino e Irsina Personale del 118 al lavoro a pagina 27 e 32 VERSO IL 2019 Pittori russi alla scoperta dei colori dei Sassi a pagina 12 PROCESSO A POTENZA Ambiente Regione e Provincia parti civili AMATO e ROSA alle pag. 10 e 11 Un artista al lavoro L i n c e n e r i t o re Fenice Mendicino all ospedale di Matera

3 TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI PREVISTI DALLA LEGGE N 250/90 w w w. l a g a z z e t t a d e l m e z z o g i o r n o. i t La Gazzetta del Mezzogiorno A 1,30 Edisud S.p.A. - Redazione, Amministrazione, Tipografia e Stampa: Viale Scipione l Africano Bari. Sede centrale di Bari (prefisso 080): Informazioni Direzione Generale Direzione Politica (direzione politica@gazzettamezzogiorno.it) - Segreteria di Redazione (segreteria.redazione@gazzettamezzogiorno.it) - Cronaca di Bari (cronaca.bari@gazzettamezzogiorno.it) - Cronache italiane (cronaca.it@gazzettamezzogiorno.it) - Economia LA GAZZETTA DI PUGLIA - CORRIERE DELLE PUGLIE Quotidiano fondato nel 1887 B A S I L I C ATA ' %%#'"! (economia@gazzettamezzogiorno.it) - Esteri (esteri@gazzettamezzogiorno.it) - Interni (politica.int@gazzettamezzogiorno.it) - Regioni (cronache.regionali@gazzettamezzogiorno.it) - Spettacoli (cultura.e.spettacoli@gazzettamezzogiorni,it) - Speciali (iniziative.speciali@gazzettamezzogiorno.it) - Sport (sport@gazzettamezzogiorno.it) - Vita Culturale (cultura.e.spettacoli@gazzettamezzogiorno.it). Abb. Post. - 45% - Art. 2 C 20/B L. 662/96 - Filiale Bari - tassa pagata - *promozioni valide solo in Puglia e Basilicata - Anno 127 Numero 303 "" INCUBO DISSESTO AL COMUNE Potenza, il commissario quantifica il disavanzo Servono quasi 24 milioni SERVIZI IN GAZZETTA DI BASILICATA >> DAT I Il commissario ad acta, Vincenzo Greco IL CASO DUE SENTENZE OPPOSTE IN SOLE 24 ORE: DI SABATO QUELLA D APPELLO Vigilanti in odor di mafia al Poligrafico di Foggia Interdizione antimafia per la «Metropol»: licenza sospesa dal Tar e sbloccata dal Consiglio di Stato SCAGLIARINI A PAGINA 11 >> LO SCONTRO «FACCIAMO PAURA PERCHÉ È LA VOLTA BUONA. NON SONO UN UOMO SOLO AL COMANDO. SOSTITUIRMI? CI PROVINO» Renzi-Cgil, lite continua Il premier: vogliono spaccare l Italia. Il sindacato: è lui che divide Centri sociali contro il Rottamatore: tensione e due feriti a Brescia M AT T E O E MAURIZIO COSÌ LONTANI COSÌ VICINI di GIUSEPPE DE TOMASO M atteo Renzi e Maurizio Landini paiono destinati, politicamente parlando, a darsele di santa ragione. Ma le loro agende programmatiche sono così diverse l una dall altra? Bah. Finora l unico punto di contrasto reale tra il presidente del Consiglio e il leader della Fiom riguarda la riforma dell articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Renzi vuole rendere più facili i licenziamenti, Landini è contrario. Ma il governo non ha ancora firmato alcun testo in merito, preferendo concedersi sei mesi di tempo. Cosicché, in queste settimane, si è litigato su una norma che non c era e tuttora non c è. Paradossale, grottesco, no? E non è neppure detto che, tra sei mesi, la legge delega del governo risolva la questione nel senso auspicato dai supertifosi della flessibilità in uscita. SEGUE A PAGINA 17 >> MANOVRA, LUCI E OMBRE Allarme Bankitalia sul Tfr in busta paga «Rischio di pensioni povere» l Pensioni povere, a causa delle nuove norme sul Tfr, e qualità servizi a rischio. A lanciare l allarme sono Bankitalia e Corte dei Conti in audizione davanti al Parlamento sulla Legge di Stabilità. La manovra targata Renzi, che dopo le trattative con l Unione europea è scesa da 36 a 32 miliardi come certificano i magistrati contabili, non spinge la crescita, secondo REGIONE PUGLIA La presidenza l Istat, producendo dei benefici "marginali". SERVIZI ALLE PAGINE 2 E 3 >> SERVIZI ALLE PAGINE 4 E 5 >> SERVIZI ALLE PAGINE 8 E 9 >> PARLA IL GARANTE DEL CODICE ETICO, PROF. VILLANI «In Ateneo a Bari giusto uno stop ai prof conviventi non solo ai coniugi» BARILE A PAGINA 7 >> N U OVO CORSO IN ATENEO Nuove norme «anti - parentopoli» all università di Bari: tra moglie e marito nessuna cattedra in più ANCHE FARSI CREMARE STANCA NEL PAESE DELLE MILLE NORMATIVE U di ANDREA FRANCHINI n tempo era una pratica riservata esclusivamente agli eroi e ai grandi guerrieri: oggi diventa un inevitabile scelta di tipo economico, perché costa meno. E in pochi anni, infatti, il numero delle cremazioni è aumentato sensibilmente, superando (dati del 2012, gli ultimi disponibili) il tetto delle 100mila, con una progressione costante (in Puglia, solo in un anno, l aumento è stato del 26,4 per cento). Tradizione antichissima, quella di ridurre in cenere i corpi, già in uso presso etruschi greci e romani, ma solo per le persone importanti (gli altri venivano lasciati in pasto agli animali nei campi). Ma furono proprio i romani per primi a vietarne la pratica all interno delle mura cittadine per motivi di igiene: e chi, se non i ricchi patrizi, aveva la possibilità di far erigere una pira fuori città per cremare un corpo? SEGUE A PAGINA 16 >> P R O T E S TA I FONDI UE ORA DESTINATI A FINANZIARE I NEOASSUNTI Le Regioni del Sud senza 3,5 miliardi Giro di vite anche per la Puglia FERROVIE DORSALE ADRIATICA Te r m o l i - L e s i n a si accelera verso il raddoppio l Per il raddoppio della tratta ferroviaria Termoli- Lesina, il Molise fa anora resistenza, ma FS e Regione Puglia vanno avanti e si preparano alla riunione del Cipe fissata per il 15 novembre. LEVANTACI A PAGINA 13 >> NULLA DI NUOVO SOTTO IL SOLE BA N C O M AT A MEZZOGIORNO di BEPI MARTELLOTTA G ira e rigira, è sempre la stessa storia: prima mettono in un bel calderone i soldi e poi, poco alla volta, lo prosciugano per destinarli altrove. È quanto sta accadendo, nell assordante silenzio dei governatori, con il Fondo di rotazione per l attuazione delle politiche comunitarie, un salvadanaio al quale il governo può ricorrere dirottando su obiettivi macro-economici le quote di co-finanziamento che rischiano di non essere utilizzate. Prima il ministro Fitto e poi Barca avevano provato a rimediare ai ritardi accumulati dalle Regioni, rastrellando tutte le risorse che rischiavano il disimpegno con Bruxelles per dirottarle in un grande Piano di Azione e coesione. Le loro speranze, però, con tanto di missioni «in loco», si sono infrante dinanzi al passo da tartaruga delle Regioni, in particolare Calabria e Campania, sui fondi SEGUE A PAGINA 9 >>

4 RASSEGNASTAMPA LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - Quotidiano fondato nel LA GAZZETTA DI POTENZA - LA GAZZETTA DI MATERA Redazione Potenza: piazza Mario Pagano, 18 - Tel. 0971/ Fax: 080/ redazione.potenza@gazzettamezzogiorno.it Redazione Matera: via Cappelluti, 4/b - Tel. 0835/ Fax: 080/ redazione.matera@gazzettamezzogiorno.it Pubblicità-Mediterranea S.p.a. Potenza e Matera: piazza Mario Pagano, 18 - Tel. 080/ Fax: 0971/ Necrologie: - Gazzetta Affari: LE ALTRE REDAZIONI Siamo presenti a: Anzi, Brienza, Calvello, Corleto Perticara, Francavilla in Sinni Bari: Barletta: 080/ / Foggia: Brindisi: 0881/ / Lecce: Taranto: 0832/ / ABBONAMENTI: tutti i giorni esclusi i festivi: ann. Euro 260,00; sem. Euro 140,00; trim. Euro 80,00. Compresi i festivi: ann. Euro 290,00; sem. Euro 160,00; trim. Euro 90,00. Sola edizione del lunedì: ann. Euro 55,00; sem Euro 30,00. Estero: stesse tariffe più spese postali, secondo destinazione. Per info: tel. 080/ , dal lunedì al venerdì, 09,30-13,30, fax 080/ , commerciale@gazzettamezzogiorno.it. Copia arretrata: Euro 2,40. Tel 080/ MALASANITÀ DAI VERBALI DELL INCHIESTA SPUNTANO NUOVE ACCUSE NEI CONFRONTI DEI TRE MEDICI INDAGATI DALLA PROCURA POTENZA I DATI DEI REVISORI E DEL COMMISSARIO AD ACTA Donna morta al San Carlo Il disavanzo «Presi in giro dal primario» ora è ufficiale Il racconto del figlio di Elisa Presta, deceduta in Cardiochirurgia UNA VITA VALE MOLTO DI PIÙ DI UN CALCIO AL PALLONE di EMILIO OLIVA Un sistema di coperture reciproche per evitare l indagine dopo la tragedia in sala operatoria l Il verbale del figlio minore di Elisa Presta è tra gli atti dell inchiesta sulla tragedia nel reparto di Cardiochirurgia dell ospedale San Carlo di Potenza. Santo Sola, 37anni, di Mormanno (Cs), ha riferito agli investigatori della Squadra mobile ciò che il primario di Cardiochirurgia Nicola Marraudino gli aveva riferito dopo l intervento fatale: «Ci ha preso in giro». AMENDOLARA A PAGINA III >> CORTEO ALLA DISCARICA DI SANT ARCANGELO L ultima domenica di calcio a Matera non è stata una delle tante. Per la prima volta allo stadio XXI Settembre l attenzione non si è concentrata sulla sconfitta della squadra di casa, ma sull infortunio occorso ad un attaccante della Salernitana, Ettore Mendicino, 24 anni, un ragazzo come tanti altri sugli spalti, malgrado possa fare la differenza anche il lavoro. Colpito alla testa in un azione di gioco, è svenuto, per un trauma cerebrale commotivo. Il gelo ha attraversato lo stadio. E in attesa del trasporto in ospedale, ha fatto sensazione la prontezza con cui un giocatore del Matera, Ciro De Franco, l eroe del giorno, ha salvato Mendicino dal soffocamento infilandogli due dita nella bocca per evitare che la lingua ostruisse le vie respiratorie. Così quegli istanti che avrebbero potuto tramutarsi in tragedia sono diventati il prologo di una vittoria. Una vittoria di tutti, perché una vita umana, è stato detto, vale più di una partita. A fine gara la partecipazione all accaduto si è riversata nei social. Il primo pensiero era sapere che Mendicino si era ripreso ed era fuori pericolo. Piace immaginare che qualcosa sia cambiato dal 17 ottobre e se il titolo di capitale europea della cultura per il 2019 impone di pensare a modelli da esportare in tutto il Vecchio Continente si debba partire anche dal calcio. Forse è solo un sogno. Ma crederci non costa nulla. 24 milioni Entro 20 giorni bisogna chiudere il bilancio altrimenti il dissesto sarà inevitabile SPENDING REVIEW Legge di stabilità Gli effetti dei tagli su Potenza e Matera l È di circa 24 milioni di euro, per il 2014, il disavanzo del bilancio del Comune di Potenza, con altri dieci milioni per ognuna delle annualità 2015 e I dati dei revisori e del commissario. INCISO A PAGINA IV >> SBLOCCA ITALIA LAGUARDIA A PAGINA V >> OPENPOLIS Ecco la produttività dei parlamentari di Basilicata SERVIZIO A PAGINA VII >> VIABILITÀ La statale 106 «raddoppia» Arriva la variante MELE A PAGINA XII >> Frontoni simbolo dei veleni lucani INCIDENTE l La convivenza impossibile degli agricoltori con la discarica di Frontoni, a S. Arcangelo. Ieri corteo dei cittadini per denunciare anche altre forme di inquinamento. PERCIANTE E VERGALLITO A PAG. II >> IL CASO ESPLODE ANCHE DA NOI LA STORIA DEGLI SPECIALIZZANDI POTENZA L ALLARME LANCIATO DAL PRESIDENTE NICOLA VALLUZZI UNIVERSITÀ La denuncia di alcuni concorrenti. Nel campus di Macchia Romana sono arrivati anche i carabinieri l La vera sfida «sarà quella di garantire i servizi essenziali», dalla scuola al «Piano Neve» nonostante «i tagli imposti dal governo», ma servono «minime garanzie finanziare per portare avanti questi compiti» o gli enti provinciali «moriranno per asfissia finanziaria». Così il presidente della Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi, durante l insediamento dell assemblea provinciale. Test di medicina a Potenza La Provincia resta a secco Accuse di «copia e incolla» «Come garantire i servizi?». MASSARO A PAGINA VI >> PRESIDENTE Nicola Valluzzi SERVIZIO A PAGINA VIII >> S. Severino Lucano auto contro un palo Muore ventiduenne SERVIZIO A PAGINA IX >> Emendamenti al decreto Il Pd richiama Margiotta BRANCATI A PAGINA VII >> I DEM PARLANO LINGUE DIVERSE di PIERO LACORAZZA PRES. CONSIGLIO REGIONALE S iamo ad un passaggio «storico» e forse ciò avrebbe meritato una profonda discussione tra iscritti e simpatizzanti del Pd, almeno un'assemblea regionale. CONTINUA A PAGINA XIII >>

5 Anno 91 n ,30 Giovedì 31 Luglio 2014 Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti. L Unità è viva Antonio Gramsci 11 febbraio 1917

6 2 PRIMO PIANO IL GOVERNO E LA CRISI LE SCELTE POLITICHE E LE POLEMICHE Squinzi: «Non bisogna temere qualche dispiacere e dissenso, sono resistenze per inerzie e privilegi del passato» TRA GLI OPERAI Matteo Renzi all inaugurazione dell impianto alla Italcementi. In basso, Susanna Camusso La rabbia di Renzi a Brescia «Si usa il lavoro per spaccare» Il premier: si sta sfruttando il dolore dei disoccupati, ma io vado avanti l BRESCIA. E' stato «calcolato, studiato, progettato in queste settimane un disegno per dividere il mondo del lavoro» andando «allo scontro verbale e non solo». Si sfrutta il dolore di disoccupati e cassaintegrati per attaccare il governo. Matteo Renzi lancia l allar me. Lo fa in un ambiente che ormai gli è congeniale: le fabbriche del profondo tessuto industriale del Nord, dove si stanno svolgendo le assemblee territoriali di Confindustria. Il governo non permetterà, assicura, di dividere in due l Italia, da un lato i «padroni», dall altro i «lavoratori». Il sindacato, afferma il premier, è libero di fare il suo lavoro, ma noi andiamo avanti per far ripartire l'italia e su questo non molliamo di un millimetro». A Brescia il premier viene seguito dai presidi della Fiom, che non intende affievolire la protesta. E ora anche dei centri sociali: da un loro corteo improvvisato nascono incidenti che non cambiano programma e obiettivi del premier. «Si è aperta un opportunità pazzesca, non coglierla sarebbe un errore gravissimo afferma se facciamo ciò che siamo in grado l'italia dei prossimi anni sarà locomotiva in Europa, ma bisogna aver coraggio di dire che è finito il tempo dei si farà: ora o mai più. Ecco il senso dell urgenza che muove me e il gover no. Ma «il clima fuori è cambiato: tre mesi fa eravamo una banda di ragazzini, ora che stiamo facendo le riforme re plica alle accuse di Susanna Camusso siamo diventati la quintessenza dei poteri forti, la longa manus di chissà quali disegni, gli uomini soli al comando. Ma non c'è un uomo solo al comando, c'è un popolo che chiede di cambiare», spiega Renzi. E aggiunge: «Vogliono cambiare il presidente del Consiglio? Ci provino, non mi posso preoccupare di questo». Il presidente del Consiglio lo ribadisce di fronte agli industriali bresciani: «Se vogliono contestare il governo lo facciano», senza però fare del mondo del lavoro «un campo di gioco di uno scontro politico: si affrontino le questioni del Jobs act, se si vuole attaccare il governo ci sono altre strade senza sfruttare il dolore dei disoccupati e dei cassaintegrati». Poi l affondo: «Dobbiamo evitare un rischio pazzesco, il disegno per dividere il mondo del lavoro», ma «non esiste una doppia Italia, dei lavoratori e dei padroni: c'è un Italia indivisibile che non consentirà a nessuno di scendere nello scontro verbale e non solo». Dentro la grande fabbrica gli applausi si fanno più convinti, con il presidente di Confindustria che non fa mancare il suo appoggio. «Lei si è assunto il fardello di far uscire l Italia dalle secche di regole e culture sorpassate che condurrebbero a un inarrestabile declino» e di questo «non possiamo che esserle grati: se ne sentiva la necessità. Non bisogna temere qualche dispiacere e non poco dissenso: sono resistenze per inerzie e privilegi del passato», dice Giorgio Squinzi. Molto dura, invece, la reazione della Cgil: "C'è nervosismo nelle parole del presidente del Consiglio che ancora una volta evoca fantasmi e complotti, lancia invettive ma evita accuratamente di dire come si crea lavoro e come si rilancia il Paese". Non è il sindacato, ma il governo ad aver imboccato una "strada che divide il Paese", afferma la Cgil. A Brescia, intanto, il premier dopo i prodotti elettrici della Palazzoli, visita l impianto rinnovato della Italcementi da 150 milioni di investimenti, per concludere tra i telai automobilistici della Omr, l azienda del presidente degli industriali bresciani. Qui nasce un piccolo incidente con la Fiom locale, che contava di essere stata convocata per un incontro con il premier, poi saltato. "Ci ha fatto aspettare oltre mezz'ora e non siamo stati ricevuti: è una vergogna", afferma il segretario della Fiom Brescia, Francesco Bertoli. Ma Renzi tiene la bocca cucita anche con i giornalisti, a parte una frase sul Jobs act: "Se serve metteremo la fiducia, se non serve non la metteremo". Alfonso Neri GLI INCIDENTI ASSEDIO ALL AREA DELL ASSEMBLEA GENERALE DEGLI INDUSTRIALI BRESCIANI. I SINDACATI PRENDONO LE DISTANZE DAI VIOLENTI Dai centri sociali guerriglia in piazza lancio di uova e pietre: due agenti feriti l BRESCIA. Un agente di polizia ferito alla spalla, un carabiniere colpito ad un polso e un manifestante contuso. È questo il bilancio degli scontri avvenuti a Brescia tra forze dell ordine ed esponenti dei centri sociali che stavano manifestando contro il premier Matteo Renzi, ospite in città dell assemblea generale degli industriali bresciani. Il sostituto commissario di polizia ha avuto una prognosi di 20 giorni, mentre il militare, strattonato dai manifestanti che avrebbero anche tentato di togliergli lo scudo paracolpi, ne avrà per sette gior ni. Manifestanti, circa duecento tra giovani e stranieri, e forze dell ordine sono arrivati a contatto in almeno un paio di occasioni quando gli esponenti del centro sociale «Magazzino 47», uno dei più attivi della zona, hanno tentato di sfondare il cordone di polizia per avvicinarsi il più possibile alla Palazzoli, l azienda che ha ospitato l'assemblea degli imprenditori. «Assediamo Renzi e le sue politiche», hanno gridato gli autonomi. Nel corso del corteo si è verificato anche un lancio di uova, fumogeni e anche qualche pietra verso le forze dell ordine che, anche a colpi BRESCIA Un momento degli scontri tra Forze dell ordine e centri sociali di manganelli, hanno impedito al corteo di avvicinarsi all azienda. «Abbiamo raggiunto l obiettivo che ci eravamo posti, ovvero assediare l enne - sima passerella del presidente del Consiglio», hanno poi detto i responsabili dei centri sociali bresciani che hanno indetto nel pomeriggio una conferenza stampa. «Ci siamo presentati a volto scoperto e a mani nude per mostrare a politici ed imprenditori i veri volti di chi paga i costi sociali della crisi». Sugli scontri con le forze dell ordine gli antagonisti hanno sottolineato: «Abbiamo messo in campo un corteo selvaggio che ha cercato di mettere in crisi il muro di forze dell ordine dietro cui i potenti si nascondono». Fuori dagli stabilimenti della Palazzoli si era riunita anche la Fiom-Cgil che aveva indetto un assemblea per criticare le politiche sul lavoro del governo e in particolare il Jobs Act. «Renzi non hai mai lavorato, giù le mani dal sindacato», è stato uno degli striscioni esposti dalla Fiom che ha però preso espressamente le distanze dagli esponenti dei centri sociali che avevano provato ad unirsi al corteo dei l avo r at o r i. Andrea Cittadini NUOVA DIREZIONE DEL PD DOPO IL 17 NOVEMBRE Jobs act, il governo accelera «Se serve ci sarà la fiducia» l ROMA. Non intende transigere sui tempi, Matteo Renzi: al di là delle «tecnicalità parlamentari», il primo gennaio 2015 dovranno essere in vigore le «re- BRACCIO DI FERRO Si ripropone il confronto nella maggioranza Ncd: non si cambi più gole nuove» per il mercato del lavoro. Serve a portare a regime il sistema ma anche a mantenere una promessa fatta all Europa. Dunque il premier lascia che alla Camera gli «sherpa» della maggioranza si parlino, per cercare una sintesi su modifiche concordate al testo del Jobs act che facciano rientrare, almeno in parte, il dissenso della minoranza del Pd. Anche per questo motivo, il premier dovrebbe convocare una nuova direzione del partito dopo il 17 novembre al suo rientro dal G20 di Brisbane, in Australia. Intanto, di fronte al braccio di ferro in corso nella maggioranza, il presidente del Consiglio ribadisce che «se ci sarà bisogno» porrà la fiducia a Montecitorio sul testo licenziato dal Senato. Alla Camera si ripropone il confronto tra i partiti di governo andato in scena al Senato. La minoranza dem è sulle barricate per ottenere modifiche alla delega lavoro. Ncd è determinata a difendere con i denti il punto di caduta trovato. La differenza è che alla Camera nella commissione La- GLI SCONTRI A TERNI MA MERCOLEDÌ LA CAMERA VOTA LA SFIDUCIA Alfano chiede un tavolo sulle manifestazioni «Camusso e Landini con me» l ROMA. «Il governo sa distinguere tra manifestazione e manifestazione: per quelle che nascono da problemi occupazionali ho lanciato la proposta di costituire insieme ai sindacati e alle forze dell ordine un tavolo permanente per fare in modo che non scappi di mano la situazione». Adesso «piuttosto che continuare a litigare» dopo gli scontri di mercoledì scorso al corteo per l'ast di Terni, «partirei dal consenso arrivato alle mie proposte da parte dell Asso - ciazione funzionari di polizia, così come da Maurizio Landini e da Susanna Camusso». Lo afferma il ministro dell In - terno, Angelino Alfano. Polemiche che in ogni caso non accennano a diminuire. «Se mai ce ne fosse ancora bisogno, il video trasmesso dalla trasmissione di Rai3 Gaz ebo, conferma quanto da noi sostenuto con la richiesta di sfiducia per il ministro Alfano. Quanto avvenuto la scorsa settimana agli operai e sindacalisti delle Acciaierie di Terni è stata una vera e propria carica della Polizia e l ultimo video immortala il momento in cui viene dato l ordine. Ora il ministro MINISTRO Angelino Alfano Alfano, che già nell infor mativa urgente non aveva spiegato i motivi di tale comportamento da parte delle forze dell ordine e soprattutto non ci aveva spiegato quale catena di comando aveva portato all or - dine di carica, prenda atto delle sue negligenze e si dimetta. Lo faccia prima che la mozione presentata da Sel e dal M5S venga calendarizzata in Aula a Montecitorio. È necessario conoscere la verità. Non vorremmo che finisse come purtroppo è andata a finire per la verità su Stefano Cucchi: non è stato nessuno, tutti salvi», afferma in una lunga nota il responsabile nazionale lavoro di Sinistra ecologia e libertà, nonché ex esponente della Fiom, Giorgio Airaudo. La mozione di sfiducia presentata da Sel, M5S e Lega nei confronti di Alfano sarà discussa e votata domani alla Camera.

7 PRIMO PIANO 3 «Il presidente del Consiglio ancora una volta evoca fantasmi e complotti, lancia invettive e ammonimenti ma evita di dire come si crea occupazione» LA DIRETTA Segui gli aggiornamenti sul telefonino. Le istruzioni sono a pagina 17 La Cgil replica alle accuse «È lui che divide il Paese» E la minoranza dem torna all attacco dell esecutivo: difende solo gli imprenditori voro, presieduta da Cesare Damiano, la sinistra Pd è presente in forze. E fa sapere che un ac - celerazione sarà possibile solo se si troverà un accordo «accettabile» sulle modifiche al ddl. Al momento nella commissione, ora impegnata con la legge di stabilità, non è stato ancora fissato il termine per gli emendamenti. Per il governo è «essenziale», sottolinea Giuliano Poletti, «fare il più in fretta possibile» per applicare al nuovo contratto a tutele crescenti gli sgravi previsti in legge di stabilità per l'indeterminato. L obiettivo è dunque portare il Jobs act in Aula dal 17 novembre e approvare la delega prima della legge di stabilità. Serenella Mattera l ROMA. «C'è molto nervosismo nelle parole del presidente del Consiglio che ancora una volta evoca fantasmi e complotti, lancia invettive e ammonimenti ma evita accuratamente di dire come si crea lavoro e come si rilancia il Paese». Lo afferma la Cgil, secondo cui «quella imboccata non è la strada giusta. Al contrario, è proprio quella che divide il Paese». «Nel frattempo afferma la Cgil in una nota la disoccupazione e la cassa integrazione continuano ad aumentare e i debolissimi segnali di ripresa del mercato del lavoro rischiano di rivelarsi effimeri. Il precariato aumenta, grazie anche alle politiche contraddittorie sul mercato del lavoro, mentre il governo continua a non avere nè una politica per l occupazione nè una politica industriale. Si limita a rincorrere le emergenze, senza peraltro riuscire a risolverle, togliendo i diritti e non allargando le tutele. Quella imboccata non è la strada giusta. Al contrario, è proprio quella che divide il Paese». Dal governo, prosegue il sindacato guidato da Susanna Camusso, «ci aspetteremmo indicazioni chiare sui settori strategici che si vogliono incentivare, sugli investimenti da adottare, sulle politiche attive per il lavoro, su quelle fiscali a favore dei più deboli, su come ridurre le diseguaglianze. Dal presidente del Consiglio vorremmo sentire qualche accusa in meno e qualche riflessione in più sugli errori della finanza e delle imprese». La Cgil ricorda, inoltre, di aver «avanzato una proposta seria per creare lavoro e per dire basta al precariato. Ha presentato: un Piano per il lavoro, un piano straordinario per l'occupazione; una riforma per creare ammortizzatori sociali universali; una riforma dello Statuto dei lavoratori, per estendere a tutti diritti e tutele universali. La Cgil afferma ancora vuole un contratto a tutele crescenti, che faccia del lavoro a tempo indeterminato la principale forma di impiego e rivendica un lavoro dignitoso e sicuro, anche attraverso la cancellazione delle forme contrattuali precarie che si sono moltiplicate a dismisura». «Piuttosto che strizzare l oc - IL PROGETTO SI COMINCIA DA CHIETI. RISPARMI PER DUE MILIONI L ANNO CHE SARANNO UTILIZZATI PER GLI IMMOBILI IN DISUSO Pubblica amministrazione, piano di accorpamento al via l CHIETI. Immobili pubblici in disuso da rimettere in funzione e razionalizzare per consentire allo Stato risparmi sui canoni di affitto: è il principio con cui è partito, da Chieti a livello nazionale, il piano di razionalizzazione e riallocazione delle sedi delle amministrazioni statali. Chieti è protagonista di un progetto pilota che in Italia porterà all abbattimento totale dei costi di locazione a carico dello Stato. Nella fattispecie, sulla caserma Berardi, già sede del 123/o Reggimento Chieti, e sull'ex ospedale militare l Agen - zia del Demanio investirà 15 milioni di euro nei prossimi tre anni. Il risparmio dei canoni di affitto sarà pari a oltre due milioni di euro l anno per il pubblico. «Partirà subito uno studio di fattibilità con le amministrazioni coinvolte spie ga il direttore generale dell Agenzia del Demanio, Roberto Reggi per arrivare alla gara per l'affidamento della progettazione esecutiva. Poi la gara per l aggiudica - zione dei lavori che dureranno circa due anni. Faremo un unica progettazione, u n unica gara d appalto e lavoreremo per stralci funzionali». Dopo Chieti si sta già lavorando per applicare il modello ad Aosta, ha anticipato Reggi. chio agli imprenditori, inventarsi strani e improbabili complotti o buttarla in politica, il presidente del Consiglio dia risposte serie ai problemi seri del Paese», conclude il sindacato cui si aggiunge la nota del senatore della minoranza dem, Corradino Mineo: «Matteo Renzi ha deciso a freddo l'attacco sull'art. 18 per dividere Cgil e Pd. Ora fa la vittima e accusa gli altri di dividere il Paese. A Brescia Renzi ha lodato gli imprenditori (tutti) e accusato Landini di di - videre il lavoro e l Italia. Non vi sembra troppo?», aggiunge. Mentre getta acqua sul fuoco il presidente del Pd Matteo Orfini: «Le elezioni non sono dietro l an - golo. Credo che la legislatura durerà fino al Sarebbe grave per il Paese se così non accadesse». Per Orfini «in questi anni si sono forse persi i termini del confronto fra parti sociali. La dialettica è il sale della politica, ma ognuno deve fare la propria parte. La discussione si è riferito alla Cgil è delicata. Passi avanti sono stati fatti, ora c'è un passaggio importante alla Camera su delega lavoro e Legge di stabilità. Qualche passo in avanti ulteriore si potrà fare». I GIORNI DELLA RICERCA SOTTO L ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA INCONTRI NELLE UNIVERSITÀ Ogni giorno in Italia ci sono mille nuove diagnosi di cancro: se oggi ne sappiamo curare una buona parte, è grazie ai risultati della migliore ricerca selezionata per merito. Nell esperienza deiricercatoriairclaricercadinuovecureperilcancroèinseparabiledallastoriapersonale e dalla passione per il lavoro. Passione che, in occasione dell Incontro all Università, i ricercatori cercheranno di trasmettere agli studenti delle discipline scientifiche indispensabili per l oncologia. Ma quest anno, sentiremo anche la voce dei pazienti: i primi beneficiari dei risultati della ricerca. E ricorderemo il sostegno fondamentale di volontari e donatori: il motore umanoedeconomicochestadietroogniricercasostenutadaairc. MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE, ORE Lorenzo 17 anni fa è guarito dal cancro. Scopri la sua storia e tante altre su airc.it. CONTRO IL CANCRO, IO CI SONO. Donatori, volontari, ricercatori: ci sono migliaia di persone che insieme, ogni giorno, sostengono la ricerca. Perché sanno che, soltanto uniti, potremo rendere il cancro sempre più curabile. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI AULA MAGNA DE BENEDICTIS FACOLTÀ DI MEDICINA PRESSO IL CENTRO POLIFUNZIONALE POLICLINICO PIAZZA GIULIO CESARE, 11 BARI Angelo Vacca Università degli Studi di Bari Laura Galbiati Direzione scientifica AIRC Intervengono: Con la partecipazione straordinaria di: Bruno Manfellotto Editorialista de l Espresso Antonio Moschetta Università degli Studi di Bari Sara Caldarola Testimonial della ricerca Concludono i lavori: Paolo Livrea Preside Scuola di Medicina Università degli Studi di Bari Antonio Felice Uricchio Rettore Università degli Studi di Bari Gli Incontri sono aperti anche al pubblico. PARTNER ISTITUZIONALI PARTNER UN GOL PER LA RICERCA PER INFORMAZIONI E DONAZIONI: CCP

8 RASSEGNASTAMPA 4 PRIMO PIANO LA CRISI ECONOMICA LA MANOVRA DEL GOVERNO Il fabbisogno dei primi dieci mesi dell anno sceso a 77 miliardi, undici in meno dello scorso anno «Con il tfr in busta paga rischio di pensioni povere» Legge di stabilità, i dubbi di Bankitalia, Corte dei Conti e Istat l ROMA. Pensioni povere, a causa delle nuove norme sul Tfr, e qualità servizi a rischio. A lanciare l allarme sono Bankitalia e Corte dei Conti che in audizione davanti al Parlamento passano al setaccio la Legge di Stabilità e mettono in guardia il governo. La manovra targata Renzi, che dopo le trattative con l Unione europea è scesa da 36 a 32 miliardi come certificano i magistrati contabili, non spinge la crescita, secondo l Istat, producendo dei benefici "marginali". Critiche che arrivano in un giorno in cui comunque il governo registra dati positivi sul fronte del fabbisogno, che ad ottobre incassa un miglioramento mettendo a segno nei primi 10 mesi dell anno una riduzione di 11,3 miliardi, scendendo a 77,1 miliardi. Eppure, avverte la Corte dei Conti, "gli spazi di azione per la politica economica restano angusti". Ragion per cui, è l'auspicio, il "ruolo che rivestono in questa fase le aspettative di operatori economici e famiglie im- GOVERNO Il premier Renzi con il ministro dell Economia, Padoan pegna tutti a rendere certa e spedita la direzione verso cui muovere e a cui concorrere". E in effetti, evidenzia il vicedirettore di Bankitalia Luigi Signorini, le misure messe in campo dall Esecutivo hanno proprio il pregio di "evitare la spirale recessiva". Un obiettivo fondamentale, in nome del quale diventa ragionevole anche rinviare il pareggio di bilancio così come l «Ci aspettiamo degli emendamenti, sulla base di questi valuteremo meglio la questione»: apre il ministero dell Economia, attraverso le parole del sottosegretario Pier Paolo Baretta, sul controverso aumento di tassazione a danno delle Casse di previdenza (da 20 a 26% dal 1 gennaio 2015) e dei Fondi pensione (da 11,5 a 20%), inserito nella legge di Stabilità. I motivi della «mossa» del governo, contestata dal mondo previdenziale Adepp in testa, andrebbero ricercati in «ragioni di copertura», tuttavia Baretta è disponibile a «valutare meglio», assicura al termine dell audizione alla Camera del presidente Adepp Andrea Camporese sulla legge di Stabilità. messo nero su bianco dal governo. E Palazzo Kock apprezza anche le tanto discusse clausole di salvaguardia, che rafforzano la "credibilità" dell Italia. Poi, certo, aggiunge Bankitalia meglio non farle scattare e operare sul fronte della selezione della spesa. D altro canto proprio le coperture, affidate appunto alle clausole, alle misure di lotta all evasione e ai tagli agli enti locali lasciano dubbiosi un pò tutti i protagonisti di questa prima giornata di audizioni. "L'evidenza degli ultimi anni dice Bankitalia mostra che gli enti decentrati hanno reagito anche aumentando significativamente le entrate". Le coperture individuate, fa eco la Corte dei Conti, "specie quelle dal lato della spesa delle amministrazioni territoriali, mantengono margini di incertezza per il timore sia che da esse derivino peggioramenti nella qualità dei servizi, sia che esse inducano ad aumenti delle imposte". Per quanto riguarda invece il nodo Tfr, a non convincere i vertici di Bankitalia è il rischio che la scelta di smobilizzare il Tfr, incassandolo ogni mese in busta paga, incida negativamente sulla capacità della previdenza complementare di integrare il sistema pensionistico pubblico. In particolare per i lavoratori a basso reddito il rischio è dunque che in futuro le pensioni non siano "adeguate". I fari poi si accendono an- Un novembre caldo? Attività parlamentari e confronto politico-sindacale SAB 1 DOM 2 ieri Squinzi con Renzi a Brescia. Audizioni su Ddl Stabilità alla Camera. Decreto "Sblocca Italia" al Senato oggi Audizioni di sindacati, Regioni, Padoan. Al Senato esame ddl rientro capitali. Confronto Govero-Regioni sui tagli. Sit-in di malati di Sla davanti al Mef. Previsioni Ue d'autunno LUN 3 MAR 4 MER 5 GIO 6 VEN 7 SAB 8 DOM 9 LUN 10 domani MAR 11 MER 12 GIO 13 VEN 14 SAB 15 DOM 16 LUN 17 MAR 18 MER anni di vita media professionale, con il reddito calato in media del 30% negli ultimi 5 anni, la diminuzione del patrimonio in welfare per i professionisti, che non hanno ammortizzatori sociali, è assolutamente importante» ha spiegato Camporese. Le Casse sostengono una spesa di welfare pari a 500 milioni di euro l anno, con notevoli riduzione di costi per lo Stato. «Occorre capire se si vuole tutelare o punire il risparmio previdenziale ha detto Rimanere al 20% di prelievo, lo consideriamo il mi- Ddl Stabilità e Bilancio in Commissione Gli statali Cgil, Cisl e Uil manifestano a Roma Riparte iter ddl delega lavoro (Jobs act) Direttivo Cgil: indirà sciopero generale? Sciopero generale Fiom (prima giornata) con manifestazione a Milano GIO 20 VEN 21 SAB 22 DOM 23 LUN 24 Stretta sulla manovra in Commissione Camera (l'aula ferma i suoi lavori) Sciopero generale Fiom (seconda giornata) con manifestazione a Napoli MAR 25 MER 26 GIO 27 VEN 28 Approdo della manovra in aula alla Camera La Camera approva L. Stabilità (se serve in seduta notturna) per passarla al Senato SAB 29 DOM 30 In piazza i sindacati del settore agroalimentare che sul bonus 80 euro e sull'irap. Nel primo caso, evidenzia ancora una volta l Istat, la misura beneficia i redditi più bassi (anche se tiene fuori gli incapienti) e quindi "assume i caratteri più vicini a quelli del trasferimento sociale che non a quelli della riduzione dell Irpef". Ergo il governo dovrebbe decidere come rendere strutturale la misura. Sul Casse di previdenza e fondi pensione spiraglio per non aumentare le tasse Camporese ha confermato il giudizio fortemente negativo dei 19 presidenti delle casse previdenziali degli oltre 2 milioni di professionisti (61 miliardi di euro di patrimonio investito) circa l aumento del prelievo fiscale sulle plusvalenze del risparmio previdenziale ricordando che in Europa, Francia e Germania in testa, «la tassazione è a zero». In Italia invece il risparmio pensionistico subisce doppia tassazione: «il 26% sulle plusvalenze e al momento dell erogazione secondo gli scaglioni Irpef». «In Ddl Stabilità: emendamenti settoriali. Cortei di pensionati a Palermo, Milano, Roma BARETTA Sottosegretario fronte delle imprese invece, al di là di un generale apprezzamento dell intervento sul costo del lavoro, Bankitalia mette in guardia sulla distribuzione del beneficio evidenziando come si comprimano "i margini di autonomia delle Regioni, per le quali il tributo rappresenta la principale fonte di finanziamento". Chiara Scalise nimo della pena». Non servirebbero poi coperture «mostruose»: «25-28 milioni di euro l anno» per lasciare il prelievo al 20%, «qualche decina di milioni di euro in più se si va sotto» ha indicato. Confermata la disponibilità degli enti a investire nel sistema Paese: semaforo verde al varo di un «fondo chiuso d investimento, con dotazione importanti, sull'economia reale, il Paese ne ha estremo bisogno». Sul tema «con il ministro dell Economia Padoan l interlocuzione è andata a fondo. La discussione era in atto prima della manovra ha spiegato Camporese e Padoan ha riconosciuto la validità del ragionamento che segue per altro le stesse linee-guida dell Ocse».

9 .. RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 5 BANCA D I TA L I A Il governatore, Ignazio Visco. Bankitalia ieri, insieme a Corte dei Conti e Istat, è intervenuta in audizione in Parlamento per esprimere pareri e analisi sulla Legge di stabilità Il Wall Street Journal dà voce alle perplessità del mondo finanziario sulle condizioni del sistema bancario È l Italia il Paese-test per gli aiuti della Bce E da Draghi arriva un nuovo appello a fare le riforme Bonus mamme e calo demografico, i dati Istat Nel mila nascite meno dell Il bonus-mamme "si inserisce in un contesto di calo della natalità iniziato in termini assoluti nel 2009 e diventato via via più intenso nel corso della crisi (nel 2013 sono stati iscritti in anagrafe per nascita circa bambini, oltre 60 mila in meno rispetto al 2008)". L'Istat, in audizione in Parlamento sulla legge di Stabilità, illustra il contesto nel quale inciderà il nuovo bonus mamme, per fornire circa 80 euro alle famiglie con neonati nel «Nonostante le neo-madri risultino sempre più istruite e presenti nel mercato del lavoro spiega l Istat nel 2012 oltre il 22% delle madri occupate all inizio della gravidanza, ha lasciato il lavoro a circa due anni dalla nascita del bambino (nel 2005 erano il 18%), nel Sud si tratta di un terzo. Inoltre, tra le donne che hanno mantenuto il lavoro crescono le difficoltà di conciliazione (dal 37 al 42,8%)». La rete informale continua ad essere il supporto fondamentale per le madri, mentre diminuiscono i bambini che vanno al nido pubblico nel 2011 e prosegue il calo al Nord nel Quasi un terzo della richiesta di asili nido da parte di madri lavoratrici rimane disattesa soprattutto perchè la retta è considerata troppo cara nel 50,2 per cento dei casi, in aumento di 20 punti rispetto al Infine, con riferimento alle adozioni, la platea potenziale dell interven - to può essere stimata in circa 4mila unità, corrispondenti al numero di adozioni (nazionali o internazionali) nel Le previsioni dell Istat Variazioni % su anno precedente PIL +0,5 SPESA DELLE FAMIGLIE INVESTIMENTI Oggi le previsioni di Eurolandia occhi puntati sui conti italiani -0,3 +0,3-2,3 +0,6 +1,3 +1,0 +0,8 +1,9 DISOCCUPAZIONE 12,5 12,4 12, ANSA l L'Italia rappresenta "il test chiave" per capire se avrebbe senso che la Banca centrale europea si mettesse a comprare titoli di Stato, imitando il 'QE' (quantitative easing) della Fed americana o della Banca del Giappone. Ed "è difficile vedere cosa il 'QE' possa fare per l'italia". E' un editoriale del Wall Street Journal a fissare l'obiettivo sul Paese che i test della Bce hanno rivelato essere quello con le banche "più deboli d Europa ", mentre il presidente della Bce torna a chiedere riforme strutturali, in un doppio messaggio ai Paesi dell Eurozona: il Patto di stabilità con il suo limite del 3%, dice, va rispettato. E la crescita si può sempre stimolare tagliando gli sprechi della spesa improduttiva per creare "margini di bilancio per ridurre il carico fiscale e aumentare gli investimenti pubblici", mentre spesso i governi hanno cercato di risanare proprio aumentando le tasse e tagliando gli investimenti. Se le parole di Draghi sembrano implicitamente rivolte anche all Italia, l editorialista Simon Nixon sul Wsj dedica un intera pagina proprio alla Penisola. Concludendo che il 'QE' può far poco. Pesano le banche italiane, ingessate da una governance antiquata che ha prodotto basse capitalizzazione e redditività che strozzano il credito. E le sue imprese poco competitive, con 320 miliardi di crediti bancari in sofferenza, uno "scioccante 16% dei prestiti in essere" secondo il giornale americano. "Dopo gli stress test, le priorità devono essere le regole da dare alle banche e come aiutare le banche a dare credito a realtà che sono così piccole e basterebbe pochissimo a salvarle", dice il presidente del Consiglio Matteo Renzi da Brescia. Il Wsj la fa più complicata: per far funzionare un maggiore attivismo della Bce ci vorrebbe dice una riforma della giustizia civile in Italia che velocizzasse le ristrutturazioni di questi debiti delle aziende, liberando capitale e dunque credito. E investimenti per rafforzare il capitale delle aziende "buone ma iper-indebitate" (ma spesso poco aperte a nuovi investitori per non perdere il controllo) e "comprare i prestiti ristrutturati togliendoli dai bilanci delle banche". Mentre tanti investitori "sono spaventati dall esporsi verso l Italia". E il private equity vale "appena lo 0,2% del Pil", spiega il Wsj. La Bce di Mario Draghi lo ha presente. Dopo le obbligazioni garantite ora è pronta a comprare i prestiti cartolarizzati, liberando un po di quegli asset problematici che le banche hanno in pancia: un insieme di misure, assieme ai prestiti Tltro, che avrà un impatto "notevole" sul bilancio Bce che Draghi vorrebbe riportare ai miliardi del 2012 (dai circa attuali). l Arrivano oggi le previsioni economiche autunnali della Commissione europea, e non sono solo il primo atto ufficiale dell era Juncker ma saranno anche la base della sua strategia economica: con la nuova fotografia dello stato di salute delle finanze dei Paesi dell euro, il nuovo presidente e suoi commissari economici, come promesso, inizieranno a ragionare su come applicare la flessibilità già esistente nelle regole per dare più margine di manovra agli Stati impegnati in ampi programmi di riforme. Sempre se riusciranno a superare lo scontento di alcuni partner di Eurolandia che vogliono vedere più sforzi da Italia e Francia prima di avallare un inter pretazione meno restrittiva della disciplina di bilancio. Le stime di Bruxelles certificheranno la crescita disomogenea dei 18 Stati della zona euro nel 2014, l intensità della ripresa nel 2015, se e quanto peggiorano debito e deficit e quali le prospettive della disoccupazione. Le previsioni prenderanno in considerazione anche gli sforzi inseriti nelle leggi di stabilità presentate il 15 ottobre e le modifiche introdotte la settimana successiva da Italia e Francia. Per l Italia dovrebbe quindi essere sotto controllo il deficit, che resta al di sotto del 3%, mentre il Pil sarà certamente rivisto al ribasso. L'Istat ha previsto un calo dello 0,3% nel 2014, in linea con le stime del Governo, e un ritorno alla crescita nel 2015 con lo 0,5%, a cui seguirebbe un rialzo dell 1% nel Sarà il nuovo commissario agli affari economici Pierre Moscovici a presentare i numeri di Bruxelles assieme al suo predecessore Jyrki Katainen, nuovo vicepresidente per crescita, lavoro e investimenti. La presenza di entrambi rappresenta anche un segno di continuità tra le due Commissioni, e non è una buona notizia per l Italia: proprio Katainen, nel dare il primo via libera alla legge di stabilità mercoledì scorso, aveva avvertito di possibili procedure future nell ambito del Patto di stabilità, soprattutto per quei bilanci considerati a rischio di non-rispetto delle regole. Come quelli di Italia e Francia. Il primo via libera alle leggi di stabilità "non è la fine della storia", spiega una fonte europea. Oggi, PIERRE M O S C OV I C I Il francese è il nuovo commissario per gli Affari economici con le previsioni, Bruxelles quantificherà l impatto degli sforzi fatti nel 2014 e di quelli programmati nel A metà mese, forse già il 12, ci sarà poi il giudizio definitivo sui progetti di bilancio dell anno prossimo, ed in quell'occasione potrebbe indicare la necessità di nuovi sforzi per rispettare il Patto di stabilità e la «regola del debito». Del resto il dibattito è molto vivace in seno all Eurog ruppo, che giovedì si riunirà a Bruxelles proprio per analizzare i nuovi dati economici: sono diversi i Paesi che vorrebbero vedere Parigi e Roma inserire sforzi maggiori nelle loro leggi di stabilità. E la loro opinione conta parecchio, visto che l Eurogruppo si riunirà nuovamente (forse il 21) perchè è obbligato ad approvare i giudizi definitivi sulle leggi di stabilità.

10 13 LA FERROVIA IERI SI È RIUNITO IL TAVOLO SULLE «PRESCRIZIONI». OTTIMISTA GIANNINI, ASSESSORE PUGLIESE AI TRASPORTI: IN QUESTA FASE DELLA PROCEDURA SI GUARDA ALL OBIETTIVO FINALE Raddoppio Termoli-Lesina, si va avanti Il Molise fa ancora resistenza, ma FS e Regione Puglia si preparano alla riunione del Cipe fissata per il 15 novembre MASSIMO LEVANTACI L ASSESSOREI Giovanni Giannini l Raddoppio Termoli-Lesina, il Molise resiste ma Ferrovie dello Stato e Regione Puglia vanno avanti. Ieri si è tenuto a Roma il tavolo sulle «prescrizioni» nella sede di FS: le obiezioni al progetto, valutate dal Consiglio superiore dei lavori pubblici e dal ministero per i Beni culturali, consistono nella richiesta molisana di ottenere il raddoppio ferroviario con la costruzione di una galleria (in luogo del previsto viadotto nel tratto Campomarino-Ripalta) e nello spostamento per un tratto di 6 chilometri del secondo binario verso il casello dell autostrada di Termoli, così da non precludere la possibilità di nuovi insediamenti turistici lungo la costa all altezza di Campomarino lido. Due richieste che farebbero lievitare i costi (200 milioni) e che forse non verranno recepite, anche se l incontro di ieri è servito a smussare le contrarietà mol i s a n e. La Puglia guarda a uno degli ultimi passaggi tecnico-procedurali in vista della riunione del Cipe (15 novembre) con «grande fiducia», ammette l assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Giannini. «La procedura di dissenso del Molise proseguirà anche davanti al Cipe spiega ma quella che viene attuata in questa fase è una procedura di semplificazione che guarda all obiettivo finale da raggiungere in tempi brevi. Il legislatore, in sostanza, si è posto il problema della ECONOMIA&F I NA N Z A rilevanza strategica dell ope - ra finalizzata all interesse nazionale: lo prevede l ar ticolo 165 comma sesto del decreto legislativo 163 del 2006, il decreto degli appalti». Lo Stato interviene ed esercita i suoi poteri sulle regioni anche se la vicenda in questi anni ha assunto toni kafkiani con un progetto per il raddoppio di Rfi (rete ferroviaria italiana) stoppato da circa dieci anni al ministero dei Beni culturali e con il Molise alle prese con una melina stucchevole. Ora siamo alla stretta finale, cosa succederà nelle prossime settimane è un percorso ormai delineato nel tavolo Puglia-Molise del 30 ottobre scorso davanti ai vertici di Ferrovie dello Stato: «Il 15 novembre ragguaglia Giannini do - po un passaggio al Consiglio superiore ai lavori pubblici, il progetto passerà al Cipe per l appro - vazione dell opera e quindi in Consiglio dei ministri. Con il decreto del presidente della Repubblica dovremmo essere nelle condizioni di partire». I tempi sono strettissimi, gli interventi sulla dorsale adriatica verranno candidati ai finanziamenti previsti nel programma Connecting Europe Facility che stanzia per le infrastrutture trasportistiche 22,7 miliardi di euro, di cui 11,9 per il primo bando in scadenza a febbraio «Per quella data dice Giannini dovremo essere pronti e non ho dubbi che sia così dopo le rassicurazioni ricevute in tal senso dell ingegner Ettore Incalza (capo della strutture tecnica di missione di Ferrovie dello Stato: ndr). Anche perché qualcuno dovrebbe porsi il problema di un opera che, se vedesse rispettato il cronoprogramma, vedrebbe la luce nel Il progetto rientra in un pacchetto di opere e di finanziamenti a g giung e l assessore ai Trasporti ch e si sblocca tutto insieme e comprende anche i fondi per l alta capacità Bari-Napoli». COLLO DI BOTTIGLIA La stazione di Ripalta (San Severo): il progetto prevede la costruzione di un viadotto nel tratto che si collega a Campomarino Fiat Chrysler, boom di vendite negli Usa +22% ad ottobre, record per Jeep (+52%) Bene anche il mercato italiano dell auto: +9,2 rispetto all anno scorso, Fca sale del 5,6% l NEW YORK. Le vendite di Chrysler negli Stati Uniti nel mese di ottobre hanno fatto registrare un aumento del 22%. Si tratta si legge in una nota del gruppo del miglior ottobre dal «Si tratta del cinquantacinquesimo mese consecutivo di aumenti e l o t t avo mese di crescita a doppia cifra dell an - no», commenta Reid Bigland, Responsabile commerciale per gli Stati Uniti «Chrysler Group - prosegue Bigland - è il costruttore automobilistico con il tasso di crescita più elevato sul mercato grazie anche alle forti vendite dei nuovi modelli Jeep Cherokee e Chrysler 200, oltre che all elevata domanda per i nostri pluripremiati pickup Ram». Nel dettaglio Chrysler negli Usa ha venduto ad ottobre unità, che rappresentano un aumento del 22% rispetto allo stesso periodo del 2013 ( unità). I marchi Chrysler, Jeep, Ram Truck e Fiat hanno tutti incrementato le vendite rispetto a ottobre L aumento del 52% cento registrato dal marchio Jeep è stato il più elevato tra i vari marchi e rappresenta un ottobre record per il marchio. FIAT CHRYSLER La nuova Jeep Renegade In particolare, nove veicoli di Chrysler hanno registrato record di vendite per il mese di ottobre, tra cui il nuovo Jeep Cherokee, Jeep Wrangler, Chrysler 200, Dodge Challenger e Dodge Dart. Le vendite di Chrysler 200 sono cresciute del 40% rispetto a ottobre Ancora, le vendite del marchio Fiat hanno registrato un aumento dell 1%, segnando il miglior ottobre dal ritorno del marchio sul mercato Usa nel Il Ugl ancora nella bufera Il neo segretario Capone «Mia elezione è legittima» ROMA Dopo la rissa di Montesilvano durante il Consiglio che doveva eleggere il segretario generale dell Ugl, nel sindacato non si placano gli animi. Ieri uno dei candidati, Salvatore Muscarella, ha convocato un conferenza stampa per chiedere «all au - toproclamato» segretario Paolo Capone di fare un passo indietro e indire un nuovo Consiglio generale per procedere a un ele - zione «corretta» del segretario. In serata la replica di Capone: «La mia elezione è stata legittima, come legittima è stata la proclamazione dei risultati dell assemblea, la cui registrazione è a disposizione di tutti sul sito dell Ugl». miglioramento rispetto ad ottobre 2013 è stato trainato dall incremento del 18% conseguito dalla Fiat 500, che segna il miglior ottobre dal Le vendite di Fiat 500L sono cresciute del 48% rispetto al precedente mese di settembre ma hanno registrato un calo rispetto a ottobre Le vendite di 500L sono riprese a fine settembre a seguito di un richiamo che ha coinvolto circa veicoli negli Stati Uniti e in Canada. Intanto, fa segnare un inversione di tendenza anche il mercato dell auto italiano, che in ottobre ha segnato un aumento di oltre il 9,2% verso un anno prima a unità (+3,2% a settembre). Lo comunica il ministero dei Trasporti. Il gruppo Fca (Fiat Group Automobiles) ha segnato un incremento del 5,6% delle vendite a 33mila unità con una quota pari al 27,1% (28% un anno prima). Nei primi dieci mesi il mercato dell auto italiano ha segnato un progresso del 4,1% a quasi 1,16 milioni e Fca +0,2% a quasi 322mila con una quota al 27,8% (1,1 punti percentuali in meno rispetto a un anno prima). MONCLER A PICCO DOPO L INCHIESTA DEL PROGRAMMA TV «REPORT» Borse europee tutte in calo Milano è la peggiore (-2,1%) l M I L A N O. Avvio di settimana nervoso per le Borse mondiali. Gli investitori, soprattutto quelli occidentali sono stati turbati dal calo della fiducia dei manager acquisti (Pmi) dell industria in Cina, segno di un rallentamento della seconda economia mondiale. Un dato rimbalzato soprattutto a Milano, che con un calo del 2,1% del Ftse Mib ha perso più del doppio rispetto alle altre piazze, in ribasso tutte di circa lo 0,9%. Il Pmi Italia è sceso in ottobre a 49 punti, rispetto ai 51,3 di settembre, mentre in Germania ha perso 4 decimi a 51,4 punti e in Gran Bretagna è addirittura salito da 51,5 a 53,2 punti. In assenza di grandi eventi, a parte la decisione della Bce sui tassi attesa per giovedì dopo 3 miliardi di acquisti di covered bond nell ultima settimana, sui listini europei hanno influito alcune singole storie. Si va dal flop di Snam (-11,32%) dopo le modifiche ai criteri per il calcolo delle tariffe sullo stoccaggio del gas, allo scivolone di Moncler (-4,88%) a seguito di un inchiesta del programma Tv Report, in cui si sono stati denunciati maltrattamenti alle oche da parte dei fornitori di piume per i capi invernali. L azienda si è chiamata fuori, ma gli analisti hanno evidenziato l impatto negativo sul marchio. LA PROTESTA CONTRATTO BLOCCATO DAL 2009 E MANCATO TURNOVER Infermieri in sciopero saltati 30mila interventi l ROMA. Da Nord a Sud Italia, «sono oltre gli interventi programmati saltati ieri negli ospedali pubblici a causa dello sciopero nazionale degli infermieri» e circa un migliaio i camici verdi e azzurri che hanno manifestato davanti a palazzo Montecitorio per chiedere al presidente del Consiglio Renzi zdi rimettere il lavoro al centro della politica». A fornire la stima è Andrea Bottega, segretario del sindacato di categoria Nursind, cui aderiscono circa infermieri dipendenti pubblici. Lamentano «un blocco contrattuale che va avanti dal 2009» e «turni massacranti per il mancato turnover di chi va in pensione mentre oltre giovani infermieri sono oggi senza lavoro». Un problema ribadito anche dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. «È essenziale ha detto permettere il turnover all interno delle professioni sanitarie, perché congelare così l accesso al di sotto dei fabbisogni diventa un problema di qualità sanitaria per i prossimi anni, nel momento in cui stanno tra l altro andando in pensione migliaia di persone». Questa, ha sottolineato, «è una delle questioni cui stiamo lavorando al tavolo sull articolo 22 del Patto per la salute, che vedrà soluzione tra qualche giorno». Adesioni allo sciopero sono arrivate da «tutte le maggiori città italiane».

11 17 DE TOMASO Matteo e Maurizio, così vicini I >> CONTINUA DALLA PRIMA l reintegro dopo i licenziamenti per ragioni disciplinari, ribadito da Renzi e dai suoi ministri, potrebbe costituire la soluzione per lasciare le cose così come sono. Risultato: Renzi avrà fatto bella figura all estero e presso la Confindustria, dimostrando loro di aver riformato con incisività il mercato del lavoro; invece, Landini, pur continuando a protestare contro le modifiche introdotte dal governo, in cuor suo converrà che la riforma dell articolo 18 di fatto non si tradurrà in un ribaltone della normativa in vigore. Della serie, tanto rumore per nulla. Gli è che se i contenuti del programma di Renzi e del programma di Landini non sono così distanti come lascerebbero intendere i decibel dei loro contrasti verbali, le strategie politiche dei due sono espressioni di quella filosofia che Aldo Moro ( ) avrebbe definito convergenze o, se preferite, divergenze parallele. A Renzi preme fare incetta di voti nel recinto elettorale del centrodestra, di qui la prevalenza dei toni «moderati» e anti-sindacali nei salotti tv e nelle leopolde extrapiddine, salvo poi non distaccarsi, nell azione di governo, dalle politiche economiche tradizionali della sinistra (di sicuro, il Renzi premier è più di sinistra del Letta premier). A Landini, che pure dice e ridice di non voler tuffarsi nella piscina del Parlamento, preme fare da collettore di tutte le anime e sensibilità della sinistra radicale, non foss altro che per non rendere monocratica l offerta di leadership a sinistra. In breve: è la prospettiva politica, è l org anigramma del potere, a dividere Renzi e Landini, assai più della divergenza sui contenuti e sulle terapie anti-crisi. Che sia così lo conferma un test-chiave per misurare il tasso di statalismo o liberismo di Renzi e Landini: il futuro dell Ilva. Landini non fa mistero di voler riportare l acciaio sotto la potestà dello Stato. Renzi non si è ancora pronunciato in termini definitivi sull avvenire del siderurgico jonico, ma il tam tam di Palazzo Chigi dà per scontato il suo disco verde all acquisizione dell Ilva da parte della Cassa depositi e prestiti che, auspice l ex ministro dell economia Giulio Tremonti, somiglia, sempre più, come una gemella, alla regina delle partecipazioni statali negli anni della Prima Repubblica, ossia all Iri. Infatti, se fossimo scommettitori di professione, non avremmo esitazione nel puntare sull irizzazione del colosso tarantino, anche se, in passato, la storia pluridecennale dell acciaio di Stato sulle rive dello Jonio non ha certo brillato per efficienza gestionale e per premura ambientalistica. Ma, si sa, l Italia è un popolo di contemporanei, che non solo ignora la storia, ma è sempre disposto a riviverne gli errori. Grandi nomi del meridionalismo, nel dopoguerra, avevano messo in guardia dall attrazione fatale dell industrializzazione calata dall a l t o, sotto la direzione dello Stato, cioè della classe politica nazionale, perché il costruttivismo industriale avrebbe dato vita all industria - lizzazione senza sviluppo e al rischio di esplosione della bomba ecologica. Ma, tant è. Quasi tutti hanno fatto finta di non sentire, o di non leggere. Non è solo l Ilva a unire, o a non disunire, i programmi veri di Renzi e Landini. Li avvicinano gli 80 euro mensili ai redditi più bassi, anche se la cifra non viene recuperata dalla revisione della spesa (come sarebbe stato auspicabile), bensì dal rialzo dei tributi sul cosiddetto ceto medio, una fascia sociale destinata a scendere di gradino in gradino nella scala della (presunta) hit parade del benessere. Li avvicinano i prelievi sui fondi pensione, la cui nuova tassazione al 20 per cento determinerà effetti pesanti (fino a un taglio dell 11 per cento) sui relativi rendimenti. Insomma. L idea renziana di redistribuzione della ricchezza non è poi così lontana dalla concezione landiniana di lotta alla rendita. Anche sulla battaglia contro l eva s i o n e, i due non si trovano certo agli antipodi come Polo Nord e Polo Sud. Allora, perché si litiga? Perché la politica, a destra come a sinistra, è prevalentemente ra p p re s e n t a z i o n e, identitarismo macro o micro da agitare per segnare il campo e marcare il confine. I contenuti, oggi più di ieri, nella società liquida post-baumaniana, sono suoni, slogan intercambiabili come racchette da t e n n i s. Giuseppe De Tomaso detomaso@gazzettamezzogiorno.it LUCIO BATTISTOTTI* Fondi Ue, un aiuto al lavoro L R I VA L I Matteo Renzi e Maurizio Landini attenzione mediatica degli ultimi giorni, dedicata al dibattito sulla legge di stabilità, è giusta e comprensibile, ma rischia di lasciare in secondo piano un'altra notizia che in questi giorni dà un importante segnale per il futuro prossimo dell'italia intera e del Mezzogiorno, in particolare l'adozione del cosiddetto "accordo di partenariato" tra la Commissione europea e l'italia in cui si definisce la strategia per l'uso ottimale dei Fondi strutturali e di investimento europei per i prossimi sette anni. Si tratta di più di 43 miliardi di euro del bilancio dell'ue che confluiranno da qui al 2020 nelle regioni italiane sotto forma di quattro fondi il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo sociale europeo, il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale. Si tratta di un pacchetto importante, il cui ammontare complessivo supera quello di una vera e propria manovra finanziaria, che si articola esclusivamente in investimenti pubblici rivolti all'economia reale e alla creazione di posti di lavoro. Tali investimenti dell'ue contribuiranno ad affrontare il problema della disoccupazione e a incentivare la competitività e la crescita economica, dando sostegno all'innovazione, alla formazione e all'istruzione nelle città e non solo. E' davvero una notizia importante in quanto segna un momento cruciale per l'italia. Grazie al lavoro serrato e produttivo ma soprattutto congiunto dei servizi della Commissione e delle Autorità italiane, oggi ci troviamo davanti ad un piano d'investimento essenziale, strategico, che pone il paese sui binari della crescita e dell'occupazione per il prossimo decennio. L'accordo di partenariato rispecchia inoltre la determinazione comune alla Commissione europea e all'italia di fare l'uso più efficiente possibile degli investimenti dell'ue e di evitare gli errori del passato. Tante sono le novità, infatti. In primo luogo, i nostri investimenti devono avere una portata strategica, conformemente alla nuova politica di coesione, ed essere incentrati sull'economia reale, sulla crescita sostenibile e sull'investimento nelle persone. Cosa altrettanto importante, essi devono essere accompagnati da strutture amministrative salde ed efficienti a ogni livello di programmazione e spesa. Ricordiamoci anche che tutto questo processo avviene soprattutto all'insegna della qualità e non della celerità, ragion per cui nei prossimi mesi ci adopereremo appieno per negoziare i migliori risultati possibili anche nella definizione dei singoli programmi operativi da cui nei prossimi mesi emergeranno le centinaia di progetti volti a stimolare l'economia e a creare posti di lavoro in Italia. E' necessario l'impegno di tutti per poter disporre di programmi qualitativamente validi e di una gestione rafforzata dei fondi. Un punto di svolta rispetto al passato è rappresentato anche dal fatto che si privilegeranno pochi obiettivi quali la realizzazione di un contesto imprenditoriale efficiente e competitivo, lo sviluppo tecnologico l'innovazione, l'economia "verde" e "digitale", l'istruzione e la formazione professionale, specie dei più giovani. Un notevole sforzo verrà profuso anche per ammodernare i beni culturali italiani, con lo scopo di migliorare il potenziale di sviluppo locale, valorizzando - anche attraverso l'innovazione tecnologica e stimolando l'imprenditoria - quelle che è la più grande ricchezza del Paese. Tali priorità rappresentano la «pietra angolare» della strategia di medio e lungo periodo per l'unione europea e per l'italia. In passato, la programmazione italiana ha sofferto di una grande frammentazione degli interventi, che ha reso la gestione - in un contesto di debolezza amministrativa - estremamente difficile. Troppi ambiti e troppe misure sono in genere più difficili da governare che poche misure mirate. E' questa la sfida della "concentrazione tematica" del nuovo ciclo che ha fatto oggetto di discussioni vivaci nel quadro del negoziato sull'accordo di Partenariato che si sta chiudendo. L'essenza della politica di coesione economica e sociale dell'unione europea è di promuovere le condizioni per uno sviluppo più armonioso delle regioni e quindi la sua attenzione, naturalmente, è maggiormente concentrata sulle regioni del sud. Anche per scongiurare i rischi di desertificazione economica e sociale emersi dall'ultimo rapporto Svime z. Proprio per il Mezzogiorno, questa può davvero essere la volta buona, imparando anche dalle criticità e dagli errori del passato. Il lavoro fatto negli ultimi anni dalle Autorità italiane a tutti i livelli è stato molto apprezzato e, partendo da una situazione di ritardo cronico, ha permesso un'accelerazione importante, che ora deve continuare. Regioni quali la Puglia e la Basilicata hanno avuto "performances" notevoli. La 6 relazione sulla coesione, pubblicata di recente, chiarisce che a fronte di una crisi che ha richiesto il consolidamento dei bilanci pubblici, e di un invito da parte della Commissione a consolidare i medesimi salvaguardando gli investimenti, di fatto la vittima della crisi e del conseguente consolidamento fiscale sono stati proprio gli investimenti. Gli investimenti in conto capitale sono diminuiti del 20% in media, con punte del 60% in Spagna e Grecia, e - in assenza della politica di coesione europea - sarebbero scesi di un ulteriore 50%. Quindi, la politica di coesione ha attutito l'impatto della crisi e assicurato un livello minimo di i nve s t i m e n t i. La nuova generazione di fondi UE è, stavolta davvero, un'occasione da non perdere! * Direttore della rappresentanza della Commissione europea in Italia LETTERE E COMMENTI CHE AMBIENTE FA di GIORGIO NEBBIA Il nostro grazie al Papa ecologo ssisto come tutti, al vivace dibattito che si svolge in Italia e in Europa sui grandi temi delle riforme istituzionali, della crescita del Prodotto Interno Lordo PIL A e del lavoro, sulla necessità di fermare l immig razione, di aumentare i consumi, di realizzare grandi opere, sulle eccellenza di cui possiamo vantarci: auto di lusso, moda, gioielli, specialità alimentari. Ogni tanto, magari, appaiono notizie sulle condizioni miserevoli di centinaia di migliaia di immigrati lavoratori stagionali, ammassati in rifugi malsani, di città e strade allagate, di italiani poveri che talvolta non hanno di che mangiare, di fastidiosi dimostranti che protestano per la perdita del posto di lavoro nelle fabbriche e negli uffici, di fumi tossici che appestano l aria di alcune città, di schiumose acque di fogna che finiscono nel mare anche nelle delicate zone naturali. Sono comunque lontani i tempi di quarant anni fa, quando l ondata della contestazione ecologica ha investito l Italia e il mondo, e tanti sostenevano invece che il degrado e l intossicazione dell ambiente erano proprio dovuti al d ove re di far crescere il PIL, accusato di essere il triste indicatore che accompagna la produzione di merci e il conseguente inevitabile inquinamento dell aria e delle acque e l impoverimento delle risorse naturali, l indicatore che cresce anche se aumentano gli incidenti stradali e il gioco d azzardo. Tutte queste ubbie della contestazione sono state for tunatamente spazzate via dalla saggezza dei governanti che nella crescita economica e dei consumi vedono l unico rimedio alle crisi economiche, la ricetta per il glorioso cammino dell umanità, anzi per la stessa soluzione dei problemi ambientali. Spazzate via ma non del tutto; nelle settimane scorse sono calati a Roma i rappresentanti dei movimenti popolari internazionali per discutere dei temi, squisitamente ecologici: terra, casa, lavoro, chiedendo solidarietà e giustizia contro gli effetti distruttivi del potere economico. Erano persone delle cooperative agricole, dei sindacati, dei raccoglitori e riciclatori di rifiuti, dei lavoratori delle miniere, e hanno descritto le condizioni miserevoli in cui vivono nel mondo duemila milioni di persone: in certe zone con un gabinetto ogni ottocento persone. La voce di questi movimenti è stata raccolta dal Papa Francesco che ha tenuto un lungo discorso, di cui ha parlato anche questo giornale, riconoscendo l origine dello scandalo della mancanza di abitazioni, di lavoro, di terra proprio nel culto idolatrico al denaro. All inizio della creazione, ha ricordato il Papa, Dio creò l uomo custode della sua opera, affidandogli l incarico di coltivarla e di proteggerla. AC C A PA R R A M E N TO -Questo disegno è stato sconvolto dall accaparramento di terre, dalla deforestazione, dall appropria - zione dell acqua, dai pesticidi, tutte forme di violenza ecologica che hanno strappato intere generazioni dalla loro terra natale. E ha continuato: Durante questi incontri avete parlato di pace e di ecologia. E logico: non ci può essere terra, non ci può essere casa, non ci può essere lavoro se non abbiamo la pace e se distruggiamo il pianeta. Tutti i popoli della terra, tutti dobbiamo alzare la voce in difesa di questi due preziosi doni: la pace e la natura. La sorella madre terra, come la chiamava san Francesco d Assisi. E ancora: Un sistema economico incentrato sul dio denaro ha anche bisogno di saccheggiare la natura, per sostenere il ritmo frenetico di consumo che gli è proprio. Il cambiamento climatico, la perdita della biodiversità, la deforestazione stanno già mostrando i loro effetti devastanti nelle grandi catastrofi a cui assistiamo, e a soffrire più di tutti siete voi, gli umili, voi che siete vicino alle coste in abitazioni precarie o che siete tanto vulnerabili economicamente da perdere tutto di fronte ad un disastro naturale. Il creato non è una proprietà solo di alcuni, di pochi. Il creato è un dono, è un regalo, un dono meraviglioso. A proposito della casa il Papa ha ricordato che un tetto, perché sia una casa, deve avete anche una dimensione comunitaria. Oggi viviamo in immense città che si mostrano moderne, orgogliose e addirittura vanitose. Città che offrono innumerevoli piaceri e benessere per una minoranza felice ma si nega una casa a migliaia di nostri vicini e fratelli, persino bambini. Città che costruiscono torri, centri commerciali, fanno affari immobiliari ma abbandonano una parte di sé ai margini, nelle periferie, che demoliscono baracche, immagini tanto simili a quelle della guerra. Ho voluto riprodurre letteralmente queste parole del Papa perché, a mio parere, contengono un programma di azioni che assicurerebbero un genuino sviluppo anche nel nostro paese, occasioni di quel lavoro che in Italia manca. Al di là delle fittizie proposte di merci verdi, bio, sostenibili, come le chiamano, la soluzione dei grandi problemi del nostro paese richiede progetti di occupazione per produrre cose realmente utili, nuove e diverse città, beni materiali e servizi capaci di soddisfare dei veri bisogni umani. Bisogni di mobilità decente, di abitazioni con servizi adeguati, di acqua e depuratori delle fogne, di difesa del suolo e di rimboschimento, anche per rallentare i cambiamenti climatici, bisogni di alimenti a prezzi che siano remunerativi per gli agricoltori e accessibili alle classi meno abbienti. E infine lavoro per sollevare dalla miseria, in tanti paesi del mondo, chi non ha acqua, elettricità, medicine, case: una ingegneria senza frontiere affinché tutti possano beneficiare dei frutti della terra. Grazie al Papa ecologo.

12 E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 6 Primo piano POLITICA La città di Potenza tra disavanzo e nuovo corso Il capoluogo sceglie la via da seguire info@quotidianodelsud.it POTENZA - Aprire il dibattito ieri sarebbe stato rischioso. Troppo difficile il clima politico e inevitabile il bisogno di spiegazioni: il consiglio comunale di Potenza si sarebbe ritrovato a discutere di responsabilità e prospettive, su un terreno scivoloso. Troppo, in un momento in cui tutti chiedono di accantonare la polemica per ripiegarsi su uno sforzo comune. Così, con il solo voto contrario di Savino Giannizzari del M5S («avrei voluto capire che cosa sta succedendo e che cosa ci ha portati a questo»), il consiglio comunale ha deciso di riaggiornarsi. Ci sarà un momento diverso per discutere dei conti del Comune e prendere atto del bilancio dell ente. I prossimi giorni saranno dedicati al lavoro di collaborazione tra Regione e Municipio per carcere di individuare un iter formale idoneo a cedere al capoluogo un contributo economico e provare, quindi, a evitare il dissesto. La linea condivisa in modo bipartisan al momento sembra questa: scongiurare l ipotesi di default, provarci almeno. È toccato al sindaco Dario De Luca, ieri pomeriggio, riassumere gli ultimi giorni vissuti tra carte e audizioni a Palazzo di Città, per fare il punto. Ieri il commissario ad acta, Vincenzo Greco, ha terminato il proprio compito: il prefetto Rosario Cicala lo aveva nominato per provare a redigere uno schema di bilancio in sostituzione della giunta comunale. La relazione del funzionario del Viminale non lascia dubbi: il disavanzo, certificato in 24 milioni di euro, non permettere di chiudere in pareggio il documento di programmazione economica. A una risultanza simile erano arrivati anche i revisori dei conti dell ente, che però avevano indicato il deficit in 25 milioni di euro, accettando gli esiti dell analisi della task force voluta da De Luca dopo la sfiducia all ex assessore al Bilancio Maria Martoccia. Ora per il consiglio comunale si aprono due possibilità. Gli amministratori lavorano contemporaneamente su entrambi i fronti. Nei prossimi giorni sarà decisivo il lavoro del tavolo istituzionale per capire Da oggi al lavoro il tavolo a via Verrastr o E ora venti giorni per evitare il dissesto Il consiglio comunale si riunisce, ma non discute dei conti Oggi il tavolo con la Regione per strutturare l intervento di sostegno quanto concreto può diventare il contributo economico regionale. Il tavolo si insedierà nel pomeriggio, ne faranno parte dirigenti di entrambi le istituzioni. Il sostegno al capoluogo non potrà essere racchiuso in un fondo speciale, servono un dettaglio di spesa specifico e il voto in consiglio regionale. Ecco il punto. Un simile contributo - importante per cifre, ma soprattutto per valore politico - dovrà affrontare un dibattito istituzionale. Facile prevedere polemiche e proteste da parte di periferie e opposizioni, rispetto a un ennesimo soccorso al capoluogo. Il finanziamento regionale dovrà servire a chiudere in pareggio il bilancio di previsione, da votare a quel punto in consiglio comunale. Se non dovesse andare a buon fine l iter sul contributo regionale, sarà il consiglio a dover prendere atto dell impossi - bilità di pareggiare i conti e votare il dissesto. sa.lo. L EVENTO ENTI LOCALI Si insedia il nuovo consiglio provinciale: allarme unanime «Così non si resiste, servono funzioni e risorse» Il nuovo consiglio p ro v i n c i a l e «Ho deciso, di comune accordo con i neo consiglieri provinciali, di non svolgere le dichiarazioni programmatiche previste nella seduta di insediamento perché la mancanza di un chiaro quadro economico di trasferimenti agli Enti Locali ed i nuovi tagli alle Province contenuti nella legge di stabilità approvata dal Governo pongono una grave ipoteca sulla gestione di strade e scuole che pure restano in capo ai nuovi Enti di area vasta». Ha esordito così il presidente della Provincia Nicola Valluzzi, appena dopo l inse - diamento dell assemblea eletta il 12 ottobre e il giuramento ufficiale. Le considerazioni sono state fatte in aula, con i 12 consiglieri provinciali, il sottosegretario alla Sanità Vito De Filippo, il presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza, consiglieri regionali sindaci e amministratori, rappresentanti sindacali invitati alla cerimonia d inse - diamento. «Il processo di riforma approvato lo scorso 7 aprile ha detto Valluzzi ha visto poco più di 20 giorni fa con le elezioni del presidente e del consiglio rischia un inevitabile fallimento che chiaramente non può e non deve scaricarsi sui neo eletti ne su chi negli ultimi tre anni ha fronteggiato un progressivo taglio che ha raggiunto il 72 per cento di riduzioni rispetto al consuntivo Non è in discussione il mantenimento delle Province in vita, ma la capacità del sistema pubblico nel suo complesso di garantire servizi essenziali a cittadini e imprese». Detto in termini ancora più chiari: «È in discussione ha tagliato corto Valluzzi il decoro e la civiltà di un Paese». Da qui la richiesta «ai Parlamentari di lavorare sul Governo per ridurre drasticamente il contributo alla manovra 2015 richiesto alle Province. Il venir meno di ulteriori entrate previste dal piano di riequilibrio pluriennale porta al dissesto certo». Alla Regione, invece, è stato chiesto di riassumere in carico già dal 1 gennaio 2015 le funzioni delegate e il relativo personale. «Per questo è necessario insediare tempestivamente l osservatorio regionale per definire i rapporti tra Stato, Regioni e Province per il trasferimento delle funzioni non fondamentali, mentre ha concluso Valluzzi va consolidato un contributo ordinario pluriennale per la manutenzione di strade e scuole». Articolato il dibattito, concorde sulla necessità di fare chiarezza per il futuro dell ente e costruire un percorso nel quale al trasferimento delle funzioni di area vasta, seguano impegni concreti per quelli che la Provincia de-

13 E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano info@quotidianodelsud.it 7 LA RELAZIONE Il disavanzo certificato scende a 24 milio di euro Ecco cosa dice il commissario L invito a rivedere il contratto del trasporto: «Troppo oneroso» Il consiglio provinciale di Potenza si è insediato ieri ve continuare a rispettare, con gli interventi dei consiglieri provinciali Ramunno, Vita, Latorraca, Mastromartino, Calabrese, Piarulli, Summa e Macchia ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Pennacchia e Da sinistra De Luca, Greco e il presidente del consiglio Petrone Guglielmi. Il consiglio ha anche approvato la proposta di commissione della commissione Statuto con la partecipazione da definire, dei capigruppo o di altro componente dei gruppi consiliari presenti. RIVOLTA L I TA L I A «Chi risponde ai cittadini?» DOPO la lettura della relazione dei revisori, in consiglio, ieri «solo il silenzio rotto» dalla proposta del capogruppo PD Iudicello di aggiornare la seduta. «Pertanto chi aspettava una spiegazione non l ha avuta e non l avrà», dice Dina Sileo, portavoce del coordinamento lucano del gruppo Rivolta l Italia. «Assistiamo a uno stillicidio continuo, alla danza dei numeri, a un ammini - strazione paralizzata, a una maggioranza Pd che vuole salvare le malefatte delle gestioni precedenti e a una opposizione silente». di ANTONELLO MOLINARI* di SARA LORUSSO L ESITO è quello previsto - l impos - sibilità a redigere un bilancio di previsione in pareggio - e conferma dubbi e risultati del collegio dei revisori dei conti e della task force nominata dal sindaco. Unico cambiamento, un milione in meno nel disavanzo individuato, che così scende a 24 milioni di euro. Vincenzo Greco, commissario ad acta nominato dal prefetto di Potenza, ha terminato ieri l incarico assegnatogli in sostituzione della giunta. La relazione ripercorre gli ultimi giorni di lavoro: i colloqui con sindaco e presidente del consiglio, le carte degli uffici, gli incontri con i dirigenti. Quello che il commissario mette nero su bianco è il garbuglio di cifre e programmazione in cui si è districata la matassa contabile dell ente. Uno dei primi risultati a cui arriva riguarda due nodi molto discussi fin dalla proposta di bilancio suggerita dall ex assessore Maria Martoccia. Rispetto alle sentenze favorevoli su alcuni suoli espropriati a Macchia Giocoli e Murate e al tentativo di vendita di diversi alloggi Ater, il commissario concorda «su ogni punto» con le obiezioni sollevate dalla task force guidata da Antonio Infantino. Questa tipologia di entrate, avendo carattere patrimoniale - spiega il commissario - non possono essere utilizzate per coprire il disavanzo, ma solo per investimenti. Sulla vicenda degli espropri al centro di un giudizio favorevole al Municipio, il commissario aggiunge profili di incertezza che rendono inutilizzabile l en - trata per il riequilibrio. Non è possibile quantificare la cifra di risarcimento che l ente dovrà ottenere dalla vendita dei terreni ai cittadini, né la procedura è stata avviata così da potersi considerare concreta. I tentativi di redigere un bilancio in pareggio, racconta nella relazione il commissario, sono andati avanti con l analisi dei conti di ciascun settore: dove poter aumentare le tasse? dove tagliare le spese? quali risparmi possibili? Troppo poco, però, il tempo rimasto al termine dell anno perché ulteriori tagli potessero incidere molto sul deficit. Scorrendo tra tutte le voci su cui si può ancora operare - contributo alle scuole paritarie, mensa scolastica, manutenzione tribunale, commissione elettorale - il commissario è riuscito a recuperare un risparmio ulteriore di 1 milione e 38 mila euro. Così il disavanzo è passato da 25 a 24 milioni di euro. Non basta, almeno al momento, l impe - gno preso dal presidente della Regione Marcello Pittella in una lettera inviata al sindaco Dario De Luca. L intervento economico straordinario di cui il governo regionale si fa garante «ha valenza politica» che il commissario non può considerare nel redigere uno schema di bilancio di previsione. C è bisogno che il contributo regionale venga assegnato al capoluogo attraverso una legge regionale. In questi giorni di lavoro sui conti dell ente il commissario ha anche valutato l ipotesi di un blocco totale del trasporto pubblico, tra bus urbani e scale mobili. «Un ipotesi drastica» che tuttavia avrebbe portato a un risparmio di poco più di 2 milioni di euro. Lo studio del caso, però, è abbastanza indicativo: Greco nella relazione al consiglio comunale segnala «l estrema onerosità» del contratto del trasporto: è necessario rivederlo in modo più equilibrato, suggerisce agli amministratori, soprattutto eliminando la clausole più sfavorevoli all Ente. IL COMMENTO Molinari (Pd) sul rischio default del capoluogo «Evitare il dissesto a tutti i costi Ma basta facili gogne e capri espiatori» «Te r r i b i l e questa caccia alle streghe» Le scale mobili di Potenza Non sarebbe bastato per ottenere il pareggio chiudere del tutto bus e scale mobili LA notizia che, in caso di dichiarazione di dissesto, 170 dipendenti del Comune di Potenza e delle partecipate rischiano di essere inseriti nelle liste di mobilità degli enti locali, oltre a tutti gli altri disagi connessi che si determinerebbero nella comunità cittadina, mi inducono a rivolgere un nuovo appello affinché, sino all ultimo istante utile, vengano compiute fino in fondo tutte le azioni necessarie per evitare il dissesto che rappresenterebbe un danno incalcolabile per il Comune e per i cittadini di Potenza. Mi trovo costretto, altresì, a stigmatizzare il clima da caccia alle streghe alimentato da taluni settori politici di centrodestra nel puerile tentativo di individuare capri espiatori da additare al pubblico ludibrio rispetto all insostenibile stato finanziario municipale. Di converso, ho molto apprezzato sia il senso di responsabilità manifestato dai principali soggetti istituzionali, in primis il prefetto di Potenza, che il solidale impegno profuso dal presidente della Regione Basilicata e dai parlamentari lucani nell in - dividuare soluzioni che consentano alla città capoluogo di regione di superare l attuale fase di difficoltà e di rilanciare il suo ruolo guida dei processi politici della Basilicata. *segretario provinciale del PD di Potenza

14 E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 8 Primo piano POLITICA Sblocca Italia, le altre regioni si mobilitano Sardegna e Puglia sul piede di guerra info@quotidianodelsud.it di MARIATERESA LABANCA PER dirla con le parole del presidente del Consiglio, Piero Lacorazza, al Senato - dove ieri è approdato lo Sblocca Italia (all analisi delle commissioni congiunte Ambiente e Lavori pubblici) - «the show must go on». A essere protagonista di questa nuova fase dell iter legislativo del decreto che sta per essere convertito in legge, ci sta provando il senatore del Pd, Salvatore Margiotta. Peccato, però, che lo spazio di manovra sia molto limitato. Sono tre gli emendamenti che il senatore aveva presentato ieri mattina. Di cui, il più rilevante, quello relativo all arti - colo 38 e, quindi, alla procedure per la Valutazione di impatto ambientale. La modifica proposta dal vice presidente della Commissione vigilanza Rai rappresenta una sorta di mediazione tra la volontà del Governo di centralizzarne la competenza e le ragioni dei territori che chiedono di poter decidere in casa propria. L emendamento prevede: 150 giorni di tempo alle Regioni per esprimersi sulle richieste di Via; trascorso inutilmente questo termine le prati- che vengono trasferite a Roma. La proposta c era, ma il senatore è stato costretto a ritirare il testo. Il Pd a Palazzo Madama ha chiesto ai suoi di procedere dritti, per approvare il testo così com è, entro mercoledì, con la fiducia. Margiotta era stato l unico dei senatori del suo partito a derogare alla linea decisa del partito. Ma in serata ha dovuto fare un passo indietro. Di emendamenti in tutto ce ne sarebbero più di 900 e non c è tempo per l analisi e il voto. Anche perché, in questo caso, il testo dovrebbe tornare alla Camera. L unica via rimane allora quella di un ordine del giorno che adesso Margiottaspera di far approvare in aula, così come hanno fatto i colleghi lucani dell altro ramo del Parlamento. Nel frattempo, a premere per nuove modifiche, o quantomeno per atti di impegno politico, è il presidente Lacorazza. Da facebook insiste: «Al Senato è ancora Articolo 38, Margiotta ci prova con un odg Il senatore costretto a ritirare gli emendamenti al Senato L ordine del giorno per riportare le procedure Via alle Regioni possibile dare maggiore peso alla regione per evitare che sia estromessa, a titolo V della Costituzione». Questione di ore e sarà più chiaro se la Basilicata riuscirà a spuntare un altro piccolo punto a suo favore. «Ma per carità non chiamatelo successo»: non lo dicono i nostri, chiaramente, ma altre due regioni interessate dalle estrazioni, e quindi dalle nuove previsioni dello Sblocca Italia, Il vicesindaco Annunziata: «Incoerenti le parole di Pittella» Atena contro i lucani: «Paghiamo lo scotto del petrolio per colpa loro» di CLAUDIO BUONO ATENA LUCANA - «Sul petrolio, su quanto sta accadendo, forti responsabilità sono da addebitare ai cittadini lucani, comuni, province e Regione Basilicata che non si oppongono»: è questa la dura accusa che giunge dal Vallo di Diano, dalle parole di Sergio Annunziata, vice sindaco di Atena Lucana. Accuse che arrivano a seguito delle attività di sensibilizzazione messe in campo dal comitato No Petrolio, sui temi che riguardano le trivellazioni petrolifere dell Eni nell area del pozzo di Pergola 1 (che interessa anche la zona campana) ma anche alle conseguenze del decreto Sblocca Italia. Dure accuse ai lucani e alle istituzioni nelle dichiarazioni rilasciate da Annunziata in un intervista al giornalista Antonio Sica di Italia 2 Tv, in seguito ad un incontro tenutosi venerdì sera presso l auditorium di Atena Lucana scalo. Si è discusso della necessità, da parte dei comuni del Vallo di Diano, di opporsi al decreto Sblocca Italia trami - te le delibere delle varie giunte comunali, oltre a chiedere al consiglio regionale campano di sollevare la questione di illegittimità davanti alla Corte Costituzionale, visto che il decreto, in materia di autorizzazioni ambientali, detta modifiche alla legge costituzionale del 2001 sul Titolo V. «Come cittadini del Vallo di Diano e come amministrazioni ha dichiarato Annunziata ad Italia 2 Tv - stiamo adottando queste delibere e abbiamo in programma azioni di protesta contro il Governo, lo Sblocca Italia ele scelta scellerata sul petrolio. Perché oggi per come viene utilizzata non è una risorsa per i nostri cittadini e per i comuni». come Puglia e Sardegna. A differenza dell ottimismo della classe politica lucana, sono a tutti gli effetti sul piede di guerra. Il segretario del Pd di Puglia e consigliere regionale, Sergio Blasi, dalle colonne del Quotidiano di Puglia chiama tutto il consiglio («che ha già detto no alle trivelle») alla battaglia. «Di fronte alle aberrazioni che si prospettano nel prossimo futuro abbiamo il Il vicesindaco Annunziata intervistato da Radio 2 Poi, il vicesindaco fa esplicito riferimento alle dichiarazioni del governatore lucano, Marcello Pittella. «Dimostrano incoerenza ed incompetenza di gestione delle grandi risorse come questa». E continua: «I comuni della Basilicata, i cittadini lucani, le provincie, la Regione, devono loro fare le proprie scelte. Ad oggi purtroppo c è troppo melina, come si dice nel calcio (si tende a congelare la questione per un tornaconto) c è troppa voglia di parlare ma di non determinare atti. Sta di dovere di difenderci». In Sardegna la Giunta di Pigliaru si oppone in maniera frontale al governo Renzi, e ai contenuti dello Sblocca Italia, soprattutto per la parte che riguarda la materia energetica, e si mette alla guida della protesta delle Regioni. In Basilicata gli unici a protestare saranno ambientalisti e forze di minoranza. Le istituzioni, invece, rimangono del loro parere. fatto ha concluso Annunziata - che nessun comune della Basilicata, forse solo qualcuno, ha fatto un atto deliberativo per protestare contro il petrolio o su come è stato gestito fino ad oggi». Parole molto dure, quelle indirizzate alle istituzioni lucane. Intanto, il comitato No Petrolio non si ferma, e continua la sua attività: sabato 8 novembre si terrà un altra assemblea pubblica, a cui prenderanno parte anche aziende artigianali, agricole e il mondo della scuola.

15 E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. info@quotidianodelsud.it 9 Il Palazzo della Regione Basilicata Le proposte di Sel: impugnare l articolo 38 dello Sblocca Italia Quattro leggi regionali che prevedono: - Soglia massima di emissioni con valutazione di danno e impatto sanitario - Vincoli intesa Stato Regione e valorizzazione delle zone Sic, Zps - Registro dei tumori anche infantili - Reddito minimo garantito I PIU produttivi sono il capogruppo Pd alla Camera Speranza e il senatore dello stesso partito, Filippo Bubbico. Agli ultimi posti, invece, il deputato Vincenzo Folino, e l inquilino di Palazzo Madama di Nuovo centro destra, L iniziativa di Sel per ridare ai cittadini la possibilità di scegliere Quattro proposte di legge contro lo scippo di Renzi L OBIETTIVO è raggiungere le firme. Non sarà facile ma è una battaglia di civiltà per rispondere al «saccheggio del territorio», «diretta conseguenza di 16 anni di estrazioni petrolifere». Ne sono convinti gli esponenti lucani di Sinistra ecologia e libertà, che per rispondere a quello che considerano un «esproprio» hanno proposto quattro leggi di iniziativa popolare, presentate nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta ieri mattina alla presenza dei parlamentari Antonio Placido e Giovanni Barozzino, della coordinatrice regionale del partito Maria Murante, il numero uno della Fiom di Basilicata Emanuele De Nicola, Giambattista Mele di Laboratorio per Viggiano e Antonino Califano del coordinamento regionale della lista Tsipras. Durante la conferenza sono state Il report di Openpolice sui dati del Ministero Parlamentari lucani, ecco chi sono i più produttivi Guido Viconte. Ecco la classifica del sito Opnepolice che misura la quantità ed efficacia dell'attività dei parlamentari dall inizio dell attua - le legislatura (marzo 2013), fino allo scorso 10 ottobre. I dati provengono dalle fonti ufficiali del Ministero dell'interno, Camera e Senato. L'indice di produttività è calcolato attribuendo a ciascun deputato un valore numerico per ogni atto presentato in parlamento o di cui è stato relatore. Per ogni atto si prende in considerazione: la tipologia, il consenso ricevuto, l'iter e la partecipazione del parlamentare ai lavori. elencate quelle che, secondo i promotori, dovrebbero dare il potere delle decisioni ai cittadini in materia di salute e ambiente. La prima proposta riguarda l intro - duzione dei limiti alle emissioni. Secondo Giambattista Mele «un piano di campionamento continuo e della Valutazione del danno sanitario che presuppone la valutazione dell impatto sanitario sono strumenti che possono giungere fino alla sospensione delle LA CLASSIFICA La conferenza stampa di Sinistra ecologia e libertà attività in caso di superamento di tali limiti che minano la salute delle persone». Con la seconda proposta, i promotori chiedono senza mezzi termini l'approvazione di una legge che imponga è stato spiegato durante la conferenza stampa vincoli precisi ai fini dell'intesa con lo Stato, tutelando e valorizzando il territorio. Non riguarda solo lo Sblocca Italia - che secondo Placido dovrebbe essere impugnato dalla Regione ma riguarda in particolare la valorizzazione delle zone Sic, Zps e il piano paesaggistico. La terza legge riguarda il registro tumori. Troppo poco si è fatto, secondo Sel, per rendere sistematico e organico lo strumento di monitoraggio. «Chiediamo ha aggiunto Mele l istituzione anche di un registro sui tumori In alto i dati relativi alla Camera In basso quelli del Senato infantili». La quarta proposta introduce il reddito minimo garantito quale reddito di cittadinanza che svincoli gli inoccupati e i disoccupati dal vincolo di riconoscenza e dal ricatto clientelare. Una proposta che prevede una sperimentazione nell'immediato di tale misura per la platea degli ammortizzati in deroga e Copes. Queste proposte secondo i promotori servono per uscire dal medioevo e per condurre la battaglia contro la neocolonizzazione di questa regione partendo dal merito delle questioni poste». La raccolta firme comincerà da subito è stato detto. Dalla prossima settimana i promotori saranno nelle piazze della regione per convincere i lucani a riappropriarsi «di un potere di scelta scippato dal nuovo corso renziano e del suo rappresentante al governo della Basilicata». Primo piano INTERVENTO Pensiamo a sbloccare la Basilicata di GIOVANNI ANGELINO APPRENDO con stupore dalla stampa le reazioni positive da parte di numerosi esponenti politici dopo l approva - zione dei provvedimenti contenuti nel decreto Sblocca Italia che riguardano la Basilicata. Sinceramente non comprendo tutto questo entusiasmo per provvedimenti ancora poco chiari e sui quali la politica dovrà ancora misurarsi per soddisfare le aspettative della comunità lucana. In ogni caso a mio avviso più che pensare al decreto Sblocca Italia sarebbe opportuno che le amministrazioni locali, a partire dalla Regione Basilicata, cominciassero a pensare seriamente a una sorta di Sblocca Basilicata, perché la situazione economica e occupazionale è sempre più drammatica dalle nostre parti. Credo che la politica dovrebbe esultare quando si potranno annunciare la creazione di nuovi posti di lavoro, quando si creano le condizioni per favorire uno sviluppo e scongiurare l or - mai costante fuga di cervelli verso il centronord d Italia piuttosto che all estero. L unica ancora di salvezza oggi è rappresentata da Matera 2019, anche perché la vittoria del titolo di capitale europea della cultura, ottenuta grazie all impegno profuso dalla giunta Adduce, potrebbe mettere in modo una serie di iniziative in grado di invertire la tendenza negativa degli ultimi anni. Ma anche in questo caso occorre cominciare a lavorare seriamente perché non possiamo permetterci di farci trovare impreparati. E chiaro che Matera 2019 non è la panacea di tutti i mali, ma qualsiasi progetto che può creare occupazione e sviluppo sul territorio lucano va sicuramente sostenuto. Pertanto, mettiamo da parte per il momento il decreto Sviluppo Italia e concentriamo i nostri sforzi sulla Basilicata, terra ricca di risorse come petrolio e acqua.

16 E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 10 Primo piano AMBIENTE Accolte le costituzioni delle parti civili nel processo per lo scandalo Arpab-Fenice info@quotidianodelsud.it di LEO AMATO POTENZA - Regione e Provincia sono vit - time del presunto operato dei loro funzionari e della società che gestisce il termovalorizzatore di San Nicola di Melfi. Non pervenuto, invece, il Comune di Potenza. E finita con la costituzione delle parti civili l udienza di ieri mattina del processo per lo scandalo Arpab-Fenice, con l ap - pendice sulla gestione della discarica comunale di Pallareta, a Potenza. Oltre alla Provincia del capoluogo e alla Regione, che alla scorsa udienza non si era presentata e solo per un rinvio imprevisto ha avuto modo di costituirsi ieri mattina, sono stati ammessi il Comune di Lavello e Legambiente. Mentre davanti al gup si erano già costituiti i comuni di Rionero e Melfi, al Wwf, alla Fiom Cgil e al comitato Diritto alla salute di Lavello. In aula erano presenti diversi dei 16 imputati, tra cui l ex direttore generale dell Arpab Vincenzo Sigillito, e l ex coordinatore provinciale dell agenzia Bruno Bove. Tra le accuse per cui il gip Rosa Larocca ha deciso il rinvio a giudizio c è l abuso dei contratti di lavoro interinali all Arpab, «improntato a criteri clientelari». L ex direttore generale, Vincenzo Sigillito, deve rispondere assieme all ex coordinatore provinciale Bruno Bove anche di falso ideologico per aver attestato nelle denunce presentate alle procure di Potenza e Melfi che prima del 2008 non erano mai emersi superamenti delle soglie di contaminazione nella falda sotto Fenice, mentre una perizia fa risalire l allarme al I responsabili della Direzione ambiente della Provincia di Potenza e dell Ufficio compatibilità ambientale della Regione, Domenico Santoro e Salvatore Lambiase, sono accusati di omissione d atti d ufficio per non aver imposto lo stop alle attività dell inceneritore una volta venuti a conoscenza dell inquinamento fino a quando non fossero stati verificati i dati rilevati e ripristinata la «condizione di normalità» nella gestione dell impianto. Quanto ai vertici di Fenice spa il capo d imputazione per cui è stato disposto il rinvio a giudizio parla di truffa per aver Pr esenti in aula diversi degli imputati Il consigliere re g i o n a l e dei Fratelli d Italia Gianni Rosa e a destra l a s s e s s o re Berlinguer Regione e Provincia vittime in Tribunale Assente solo il Comune di Potenza per la vicenda di Pallareta Ammessi anche Lavello e Legambiente, udienza rinviata a novembre smalito per anni i rifiuti di Melfi e di diversi comuni del potentino a costo pieno, mentre il trattamento avveniva tutt altro che a regola d arte danneggiando in particolare all ambiente circostante. Con il concorso dei vertici dell Arpab che avrebbero mascherato i risultati delle analisi chimiche. Più «disastro ambientale» per non aver attivato le procedure di emergenza previste una volta scoperta la presenza di «metalli pesanti e soventi organici clorurati anche cancerogeni» nella falda. Rispetto al terzo filone dell inchiesta condotta dai militari del Noe e del Reparto operativo dei carabinieri, che riguarda la gestione della discarica comunale di Potenza, il gup ha accolto le richieste dell ac - cusa solo per l ex direttore e l ex presidente dell Acta Rocco Robilotta e Domenico Iacobuzio, ex consigliere provinciale del Pd. Più il dirigente dell ufficio ambiente del Comune di Potenza Giancarlo Grano. Tutti accusati di aver smaltito in maniera non autorizzata il percolato presente sul fondo della discarica di Pallareta senza denunciarne la presenza. Con la costituzione di parte civile Regione e Provincia all esito del giudizio potranno chiedere un risarcimento dei danni patiti, anche a livello d immagine, a causa del comportamento dei loro dipendenti. L udienza è stata rinviata al 26 novembre per l acquisizione della documentazione delle parti. VIA ANZIO Il consigliere Fratelli d Italia incalza l assessore all Ambiente «Silenzio assordante da Berlinguer» Per Rosa quello della gestione della spazzatura «è un problema di improrogabile soluzione» IL presidente della seconda Commissione consiliare permanente (Bilancio e programmazione), Gianni Rosa, «resta in attesa delle risposte dell assessore Berlinguer in merito alle politiche regionali di gestione dei rifiuti». E quanto ha reso noto nella mattinata di ieri il consigliere regionale dei Fratelli d Italia. La seconda Commissione consiliare permanente si leggeva nella prima missiva datata 21 luglio 2014 nell ambito delle competenze ad essa attribuite dal Regolamento interno del Consiglio regionale, intende procedere a controllo, verifica e monitoraggio dello stato di attuazione delle politiche regionali per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti. Ciò premesso conti - nuava il presidente della Commissione, Gianni Rosa ed al fine di dare inizio a tale attività, si chiede una dettagliata relazione sulle politiche regionali sino ad ora messe in campo, a partire dall entrata in vigore della legge regionale 2 febbraio 2001, n.6 in materia di Disciplina delle Attività di gestione dei Rifiuti ed approvazione del relativo Piano. A questa mia prima missiva sotto - linea Rosa non ha fatto seguito alcuna risposta da parte del responsabile «Questione atavica servono risposte» del Dipartimento, il che ha comportato un mio sollecito, in data 15 settembre 2014, anche questo rimasto inevaso. Siamo così giunti al sollecito al riscontro in data 3 ottobre Dal momento che, ad oggi, non è pervenuta da parte del dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della sostenibilità, alcuna risposta, l invito della Commissione all as - sessore Berlinguer è quello di voler dare cortesemente riscontro alle note predette dice Rosa nel più breve tempo possibile, volendo, altresì, conoscere le motivazioni di un tale reiterato diniego, pur in presenza di un problema di scottante attualità e di improrogabile soluzione, alla luce anche della recente introduzione della Tari. Inutile ribadire conclude Rosa la volontà istituzionale da parte dell organismo da me presieduto di ottemperare al ruolo ed alle competenze proprie, quanto piuttosto quella di avere risposte concrete in merito ad una questione divenuta ormai atavica e foriera di sviluppi sempre più dannosi per la salute dei cittadini e per la salvaguardia dell ambiente.

17 E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano info@quotidianodelsud.it 11 I cittadini chiedono la riduzione dei flussi. Le rassicurazioni del sindaco Rifiuti: la gente dice basta Sit in davanti la discarica di località Frontone di Sant Ar cangelo INDOTTO ENI Deoregi (Uil): «Una tantum a dicembre» IL segretario regionale della Uil Basilicata, Antonio Deoregi, esprime soddisfazione per l approdo della discussione dell Osservatorio su salute e sicurezza dei lavoratori della Val d Agri sull applicazione dell intesa su occupazione, sicurezza e salario nell indotto Eni. «Nel corso della discussione dichiara Deoregi- alla presenza dell Eni, sono stati fatti passi in avanti importanti e decisivi per portare a compimento gli impegni che come sindacato ci eravamo assunti. Facciamo espresso riferimento al pagamento dell una tantum entro il mese di dicembre». «Prendendo atto conti - nua il dirigente sindacaleche il prossimo 10 novembre 2014 è fissato l incontro per la sottoscrizione tra Eni e Regione Basilicata dell Accordo previsto dalla delibera di giunta regionale n del 3 settembre 2014, l Opt ha elaborato la documentazione necessaria per individuare i beneficiari della misura. Il lavoro svolto dalla Uil è stato importante sia in fase di elaborazione della Piattaforma, sia in fase di rivendicazione e sia in fase di discussione conclusiva con l obiettivo concreto che le risorse fossero assegnate, esclusivamente, ai dipendenti delle imprese operanti nel distretto industriale di Viggiano aventi appalto o sub appalto di forniture e servizi con l Eni Di - stretto Meridionale, evitando di allargare il beneficio a lavoratori esterni, cosa che avrebbe svilito i contenuti propri della Piattaforma». «Siamo convinti conclu - de Deoregi - che il percorso in atto dia effettivo valore al lavoro di tanti lavoratori e lavoratrici che dopo anni trovano risposte concrete ai loro disagi». SI SONO svegliati di buon mattino. E armati di mascherine e tanta buona volontà hanno percorso con le autovetture il tratto che collega lo svincolo di Senise a località Frontone, dove è ubicata la discarica di Sant'Arcangelo. Al centro della manifestazione che ha visto la partecipazione di oltre 300 cittadini, l'emergenza rifiuti. Troppa, secondo i promotori, la mon- nezza che viene riversata all'interno dell impianto di Sant'Arcangelo, dove giova ricordarlo, confluisce la spazzatura di buona parte dei comuni del potentino. E il sit-in di ieri ha voluto proprio portare in strada quelli che sono le problematiche di un'intera popolazione, di un'intera zona che si «vede calare dall alto le decisioni prese dalla Regione». Nelle ultime settimane un piccolo passo in avanti è stato fatto. un'azione istituzionale ha detto il primo cittadino di Sant'Arcangelo, raggiunto telefonicamente, che prevede nel giro di un anno la riduzione drastica del conferimento dei rifiuti nell'impianto di contrada Frontone. Dagli attuale quintali di spazzatura che arriva a Sant'Arcangelo si passerà a breve ai Da gennaio a maggio del 2015 è prevista un'ulteriore diminuizione. Con l'apertura (prevista ma non certa) a giugno della discarica di Carpineto, il conferimento dovrebbe ulteriormente diminuire. «Si arriverà così ha spiegato il primo cittadino Domenico Esposito a un flusso che si attesta tra i e i quintali al mese. Un numero perfettamente compatibile con il tipo di impianto esistente a Sant'Arcangelo». Le associazioni ambientaliste, comunque terranno alta l attenzione sul tema. Si ritroveranno a Potenza il prossimo 8 novembre per manifestare a difesa del territorio lucano. gierre MELFI - Ci vorrà ancora qualche giorno prima che l Arpab faccia sapere i risultati del monitoraggio su San Nicola di Melfi dopo l insolita fuoriuscita di fumo - prima rosso poi viola - da una delle ciminiere dell inceneritore Fenice. Intanto dall Agenzia regionale per l ambiente fanno sapere che le centraline in dotazione «non hanno mostrato anomalie». Chiaramente è uno studio preliminare. Per avere un quadro completo, infatti, bisognerà aspettare qualche altro giorno quando saranno acquisiti dall Ar - pab tutti i dati, anche quelli delle 4 centraline presenti sull inceneri - tore. Intanto non mancano le polemiche. Come si ricorderà a segnalare l anomalia, domenica due novembre scorso, sono stati i componenti del comitato Diritto alla Salute i cui iscritti sono ancora molto preoccupati: «perché a guardar le foto - spiega il referente di Melfi, Danilo Carbone - quella dedicata al forno rotante per l'abbruciatura dei rifiuti industriali nulla Alcune immagini del sit-in di protesta di ieri mattina e del corteo di automobili Le associazioni ambientaliste vogliono vederci chiaro I primi dati non avrebbero mostrato anomalie Fumo violaceo dall inceneritore, restano i dubbi trapela circa l'origine del fenomeno salvo le notizie divulgate dal gestore dell'impianto agli organi di stampa cioè che si è trattato di un fenomeno meteorologico». «Desta positiva meraviglia - aggiunge il responsabile dell asso - ciazione ambientalista melfitana - che la società conduttrice di un termodistruttore abbia in organico figure professionali che avremmo ritenuto altrimenti superflue come il meteorologo, tuttavia permane una certa curiosità di sapere come umidità, temperatura e pressione atmosferica determinino il curioso evento che noi avremmo altrimenti ricondotto a quanto introdotto nel forno che canalizza i suoi fumi nella ciminiera». Non risparmia critiche al primo cittadini di Melfi dal momento che: «un po meno positiva - aggiunge Carbone - è la meraviglia nel leggere sui quotidiani che Livio Valvano ritiene che non ci siano elementi di preoccupazione nell'emissione di fumi insolitamente colorati anzi, per quanto ci consta fino ad ora, il sindaco non ha proprio alcun elemento su cui basare la propria tranquillità non conoscendo ancora cosa effettivamente li abbia provocati. Il che, in un inceneritore, equivale a dire che possono essere state miriadi di sostanze tossiche e nocive. Eppure, se è vero come trapelato che personale del comune e dell'arpab è sopraggiunto quando ancora il fumo porpora veniva sprigionato sarebbe bastato chiedere cosa stesse bruciando. Cosa stessero bruciando, però, a tutt'ora non è dato sapere o si preferisce non divulgarlo e la cosa, quando si tratta di un impianto che con molto ritardo ha denunciato l'inquinamento prodotto in una falda acquifera, di cui parte della documentazione è rimasta occultata per anni nell'arpab, una qualche preoccupazione dovrebbe invece generarla». Infine un ultimo commento. «Attendiamo quindi con ansia - conclude Danilo Carbone - di sapere l'effettiva causa del curioso fenomeno sperando che si renda noto in brevissimo tempo quali controlli sono stati disposti ed il loro esito. Speriamo che non si faccia come con i riscontri ancora non divulgati, qualora effettuati, sui terreni e nelle falde sottostanti ad impianti industriali limitrofi a Fenice, riscontri che paiono ormai nel dimenticatoio di tutte le amministrazioni a vario titolo competenti». Vittorio Laviano

18 E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 12 Primo Piano Matera Capitale Europea della Cultura Progetto sostenuto da Viaceslav Zarenkov per raccontare i luoghi attraverso l arte Anche i pittori russi alla scoperta della magia dei Sassi IL QUOTIDIANO DI PUGLIA «E chi siamo noi? Matera?» La notizia twittata Piersoft Paolicelli, questa volta, riguarda una rubrica de Il Quotidiano di Puglia che nella sua rubrica Chapeau scrive: «Gli americani vogliono il petrolio, gli islamici l univer - sità... E per chi hanno presi, per Matera?». Numerose potrebbero essere le interpretazioni, a cominciare da quella meno lusinghiera che lascerebbe intendere che Matera sia la città in cui tutto può essere permesso. Il tweet, nel frattempo, ha già provocato alcune reazioni e moltissime versioni sul possibile significato delle parole scritte in quella rubrica. L interrogativo che è stato posto da Pierosft Paolicelli, comunque, ha messo in evidenza anche le altrettanto varie visioni del risultato di Matera, diventata da pochi giorni capitale europea della cultura nel CAMERA DI COMMERCIO Pronti a lavorare sulle priorità La Camera di commercio di Matera metterà in campo opportunità e azioni di sensibilizzazione per favorire la collaborazione tra enti, imprese, città e territori per accrescere la competitività della Città dei Sassi in tema di servizi e infrastrutture. Lo ha annunciato il presidente dell Ente camerale, Angelo Tortorelli. «Miglioramento del sistema di vie di comunicazione e trasporti, regionale e interregionale, banda larga, una adeguata dotazione di contenitori culturali, rafforzamento dei servizi di accoglienza e di ricettività ha detto - rappresentano alcune delle priorità da affrontare per accrescere ruolo e competitività. Il nostro ente, non farà mancare sostegno, impegno e proposte per lavorare in sinergia con gli altri componenti della Fondazione Basilicata-Matera GIOVANNI ANGELINO Nessuna corsa alle poltrone «Archiviata la partita che ci ha visti dal primo giorno in campo assieme al sindaco Adduce e a tutta l Ammini - strazione Comunale per vincere la sfida che metteva in palio il titolo di capitale europea della cultura nel 2019, adesso le attenzioni dell opinione pubblica sono concentrate sul prossimo appuntamento elettorale». Lo scrive Giovanni Angelino, capogruppo del gruppo misto al Comune. «I cittadini materani nella primavera 2015 saranno chiamati al voto per scegliere il nuovo sindaco e rinnovare il consiglio comunale. In proposito credo che sia opportuno ribadire che Matera non è e non potrà essere merce di scambio per nessuno. L epoca della logica spartitoria, delle poltrone assegnate su richiesta dai partiti è finito e quindi credo che sia opportuno sottolineare la necessità di dare un nuovo volto alla città di Matera attraverso un nuovo modo di fare politica» Sono state 24 ore intensissime e dense di emozioni e ispirazioni artistiche quelle trascorse dai componenti del gruppo di pittori russi che ha soggiornato a Matera nei giorni scorsi. La presenza nella città dei Sassi rientra in un itinerario culturale e turistico stabilito dalla Fondazione Creative World nell ambito di un progetto destinato a raffigurare immagini di vicende quotidiane e scorci di luoghi, sollecitati dai paesaggi di città italiane. Questa iniziativa, fortemente voluta dall imprenditore di S. Pietroburgo, Viaceslav Zarenkov, Presidente della Fondazione Mondo Creativo e illuminato mecenate delle arti, rientra nel progetto Il mondo visto con gli occhi dei pittori russi. Si tratta di un operazione turistica e culturale, avviata da più di tre anni fa. L idea progettuale di avvicinare i popoli per mezzo dell arte, è finora risultata vincente sotto tutti i punti di vista. Zarenkov, oltre ad essere un imprenditore di successo nel settore delle costruzioni, ha conseguito un dottorato in economia e ricopre incarichi universitari; è, poi, scrittore e pittore e noto collezionista di opere d arte. Con questo spirito è nato il progetto dell Italia vista con gli occhi dei pittori russi. Lo sottolinea Natalia Berzina, Direttrice della Creative World, che ha accompagnato il gruppo di artisti nel corso dell in - tera durata del progetto: «L obietti - vo principale è affratellare i popoli attraverso l arte, ma non è da trascurare il versante divulgativo: infatti, i quadri realizzati dai nostri pittori sono progressivamente raccolti in un fondo, per essere successivamente esposti in mostre itineranti, destinate ad un pubblico più vasto ed eterogeneo; inoltre la nostra Fondazione si avvale di una casa editrice per la redazione di cataloghi e libri d arte, dei quali cura anche la distribuzione in tutto il mondo. Ma noi riteniamo, inoltre, che l arte si apprezzi attraverso i secoli. Grande è l interesse e la curiosità dei russi intorno a questa iniziativa come conferma la presenza nel gruppo del giornalista Igor Nedorezov e del fotografo Dmitry Pesochinskiy, che utilizzando un canale della televisione di stato russa, quotidianamente diffondono i propri réportage. La Basilicata che abbiamo trovato è davvero stupenda, ma poco conosciuta in Russia. Sono, pertanto, fermamente convinta che la vostra regione ha in prospettiva un grande futuro». Il fervore e l entusiasmo dei protagonisti di questo progetto, dunque, lasciano ben sperare, e spingono ad immaginare che un nuovo movimento artistico sia in gestazione, non una scuola di pittori, ma un movimento che, associando e condividendo diverse tecniche e molteplici ispirazioni pittoriche, possa favorire e alimentare nuove tendenze artistiche e culturali. Il Presidente dell associazione che riunisce i maestri pittori di S. Pietroburgo, Andrey Bazanov, è cofondatore del progetto e con determinazione ha selezionato gli artisti prescelti, come ha modo di ricordare: «Fui contattato qualche tempo fa da Zarenkov, che con passione e propositività mi informò sul programma che aveva in animo. Devo ammettere che gli stimoli offerti dai Sassi di Matera hanno consentito ad ognuno di noi di dare il massimo.mate - ra a nostro avviso è insuperabile; siamo stati tutti travolti dall onda di impressioni straordinarie, tanto che ci siamo sempre espressi al superlativo: tutto a Matera è impregnato di bellezza. Una volta rientrati a S. Pietroburgo, metteremo a frutto i materiali fotografici raccolti a Matera; faremo di tutto per riprodurre la magia della vostra città unica e irripetibile. Vogliamo credere che i nostri quadri nel mondo diventino anche un importante veicolo di promozione del vostro meraviglioso territorio e di tanto ringrazio Vittoria Petrova per averci invitato a Matera». È opportuno, in proposito, dare risalto alla persona che ha favorito info@quotidianodelsud.it Ritratti nei Sassi durante la visita dei pittori russi per il progetto Il mondo visto con gli occhi dei pittori russi finanziato da Vlaceslav Zarenkov, nella foto in alto «Siamo stati travolti dalla bellezza di questa città» questa manifestazione. Vittoria Petrova è responsabile dell Asso - ciazione Il Ponte che fa capo alla Casa Russa di Basilicata e costituisce una una vera e propria enclave russa nella nostra regione. Sono ormai alcuni anni che la signora Petrova ha scelto la Basilicata come sua residenza. Innamorata dei paesaggi, del clima mite, della calorosa accoglienza della gente di queste parti, si prodiga con impegno, trasmettendo il suo entusiasmo ai connazionali russi. Le risposte in questi anni sono arrivate numerose. Tante le iniziative culturali realizzate, ma anche investimenti, in abitazioni ed altri immobili. Sono società russe che hanno acquisito la proprietà degli alberghi delle Terme La calda di Latronico e che a breve con ulteriori investimenti ne rilanceranno l im - magine. Il suo ruolo è di mediatrice sapiente della cultura e dei costumi della sua patria ed ancora una volta ha speso grande impegno anche nel progetto L Italia vista attraverso gli occhi dei pittori russi, ne ha pianificato gli spostamenti nel nostro Paese ed affiancato la signora Barzina per tutta la durata del viaggio, al fine di ottimizzarne la riuscita. Con grande entusiasmo ci annuncia che il prossimo progetto sarà esclusivamente incentrato sulla Basilicata, un potentissimo strumento di divulgazione e promozione in Russia; «Occorre, però, -sottolinea non demordere per contribuire alla sua buona riuscita». Le opere realizzate nel tour italiano, sono state esposte il 30 ottobre nel Centro scientifico e culturale russo a Roma, alla presenza delle maggiori autorità russe ed italiane in una collettiva degli artisti che hanno preso parte al progetto: Andrei Bazanov ed Elena Bazanova, Dmitri, Egupov, Anzhelika Grishina, Peter Konosh, Andrei Kavryzhkin, Galina Filimonova, Victor Yamshchikov e Oksana Yamshchikova, Anastasiia e Liana Perepelitcyna, Pavel e Marina Pokidysheva, Alexandr Zimin. Gianni Maragno

19 E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano info@quotidianodelsud.it 13 L INCHIESTA Si allarga l indagine dei carabinieri sulla Croce Rossa Acquisiti nuovi documenti nella sede dell associazione Volontari fantasma al seggio Dopo i presunti brogli, sospetti sulla composizione delle liste elettorali per il rinnovo delle cariche di LEO AMATO POTENZA - Dopo i presunti brogli al seggio, i volontari fantasma : soci iscritti nelle liste elettorali per il rinnovo dei vertici locali dell associazione, senza averne i requisiti. Come un certo numero di ore di volontariato effettivo, o il pagamento delle quote sociali. Si sta allargando ancora l inchiesta dei carabinieri sulla Croce rossa lucana. Nei giorni scorsi gli investigatori dell aliquota di polizia giudiziaria del Tribunale sono tornati a far visita agli uffici dell associazione per acquisire una serie di documenti. In più è partita una nuova tornata di convocazioni e in tanti sono stati già sentiti come persone informate sui fatti. Nel mirino ci sono sempre le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali che si sono svolte a dicembre del Ma le attenzioni maggiori sono rivolte a quanto accaduto in particolare a Melfi e Forenza, dove il candidato sostenuto da Ferdinando Moscariello, presidente regionale in carica, ha ottenuto un bagno di voti, staccando il commissario regionale uscente. Il sospetto è che nei mesi precedenti alle consultazioni le liste elettorali siano state gonfia- Nuova tor nata di interrogatori: nel mirino sempr e i comitati di Melfi e Forenza te iscrivendo come soci attivi, quindi con diritto di voto, dei semplici soci ordinari. Anche quelli che da mesi non prestavano più servizio come volontari. Ma sarebbero stati ben disposti a rispolverare la tessera per votare nella maniera giusta. Ora gli inquirenti stanno cercando di capire proprio questo, verificando quanti degli elettori fossero davvero in regola. Al netto dei voti che sarebbero stati aggiunti per conto di persone che hanno smentito di essere andate al seggio. Ma l inchiesta, condotta dal pm Valentina Santoro, ipotizza anche il reato di peculato a carico di qualcuno tra i responsabili dell asso - ciazione, che anche in Basilicata può contare su migliaia di volontari. Tutto sarebbe partito da una denuncia ma è venuto allo scoperto soltanto a maggio con la prima acquisizione di documenti nella sede regionale della Croce rossa di Potenza. Due mesi dopo sono stati acquisiti anche gli elenchi dei volontari che nel 2012 avevano diritto al voto per il rinnovo delle cariche sociali. Poi sono iniziati gli interrogatori. «Hanno chiamato oltre duecento persone per chiedere se fossero andati realmente a votare». E stato spiegato dalla Croce rossa durante la conferenza stampa indetta all indoma - ni dell articolo del Quotidiano che per primo ha dato la notizia delle indagini. «E tutti hanno confermato che le operazioni si sono svolte in maniera regolare». Moscariello in persona aveva replicato anche all ipotesi peculato garantendo per la sua amministrazione, e scaricando di fatto le responsabilità sul suo predecessore: il commissario Anna Maria Scalise. Dato che tra gli atti acquisiti a maggio c erano le determine di spesa per euro dell organizzazione di un evento, la festa del sorriso del 2012, quando a capo della Croce rossa lucana c era ancora lei. D altra parte non si era fatta attendere nemmeno la controreplica della Scalise, che ha precisato di essere stata convocata sì dai carabinieri, ma soltanto come persone informata sui fatti. Lo scontro tra il presidente e l ex commissario, che oggi guida la Croce rossa del Vulture, secondo Moscariello andrebbe fatto risalire alla soppressione del comitato di Melfi, che è la sua città. Un comitato ricostituito poco dopo il suo insediamento. «Per questo a Melfi hanno votato tutti per me, perché potessi restituire un giusto riconoscimento al lavoro di tanti volontari». Aveva spiegato al Quotidiano Moscariello, che ha anche aggiunto di valutare azioni legali a tutela del decoro suo e dell associazione. TOTALGATE Cambia ancora il pubblico ministero Va via Diliso e il processo non parte più Rinviata a dicembre l udienza su appalti e corruzione all ombra delle trivelle POTENZA - Dovrebbe prendere possesso del suo nuovo ufficio nella procura di Foggia a gennaio, il sostituto procuratore Francesco Diliso, lasciando Potenza e una serie di inchieste e fascicoli scottanti sulla scrivania, incluso quello sul Totalgate. Dopo la partenza di uno dei membri del collegio c è una nuova incognita nel processo su appalti e corruttelle all ombra delle trivelle del Sauro. Ieri il pm Diliso non era presente in udienza a causa di un impedimento temporaneo. Per questo i testimoni sono stati riconvocati il 10 dicembre. Ma a gennaio - l appunta - mento in aula è stato già fissato per 14 - potrebbe essere già andato via. Ed è difficile che chi prenderà il suo posto riuscirà a mettersi al passo per proseguire il dibattimento senza avere un po di tempo per studiarsi le decine di faldoni dell in - chiesta. Insomma ancora tempi lunghi. Non c è da aspettarsi altro all oriz - zonte. Anche se il presidente del Tribunale dovesse approvare l ap - plicazione straordinaria del componente uscente del collegio presieduto da Aldo Gubitosi, Lucio Setola, per i casi più delicati già in trattazione. Proprio come questo. Per evitare di dover ripetere le attività svolte fino ad oggi, risentendo anche i pochi testi che sono già sfilati in Tribunale. Sempre che le difese non prestino il consendo ad andare avanti con un collegio diverso, cosa che di solito non accade mai. Tra gli imputati che attendono di sapere che ne sarà delle accuse nei loro confronti c è tutto il vecchio management della compagnia francese (Jean Paul Juguet, Lionel Levha, Roberto Pasi e Roberto Francini). Più i membri dell asso - ciazione di imprese locali che nel 2008 si era aggiudicata la gara da 26 milioni di euro per le opere civili Avvocati in aula. Sotto il pm Francesco Diliso La sede regionale della Croce rossa di Potenza A sinistra una pattuglia dei carabinieri all i n g re s s o del Tribunale di Potenza del nuovo centro oli Tempa Rossa di Corleto Perticara (Francesco Rocco Ferrara, Donato Aliano, Vincenzo Bernardo, Antonio e Mario Bulfaro, Giovanni Carone, Nicola e Domenico Donnoli, Giovanni Leone e Rocco Mazzola). L accusa principale ruota attorno alla mazzetta accordata per convincere Total a truccare la gara da 26 milioni per le opere civili del nuovo centro oli. Mazzetta o mazzet - te dato che all inizio si parlava solo dei 200mila euro promessi al deputato Salvatore Margiotta, che però per questo è stato già assolto in primo grado e ora attende la decisione della Corte d appello. Mentre la Procura ha evidenziato anche un altra possibile contropartita in una grossa fornitura di olio e carburante Total per i mezzi delle ditte amiche. Un capitolo diverso dell inchiesta riguarda gli espropri capestro dei terreni del nuovo centro oli per cui sono a processo il capo dell ufficio tecnico del comune di Corleto (Michele Schiavello), e un ingegnere Total (Roberto Giliberti). Tra gli imputati figurano anche l ex presidente della Provincia di Matera (Carmine Nigro), e l ex sindaco di Gorgoglione (Ignazio Tornetta). L inchiesta condotta dagli agenti della Polizia municipale di Potenza, della mobile del capoluogo e del Noe dei carabinieri, al comando del capitano Ultimo Sergio Di Caprio, era stata avviata dal pm Henry John Woodcock poco prima della sua partenza per Napoli. Poi era passata nelle mani del collega Salvatore Colella, che a maggio del 2012 ha ottenuto il rinvio a giudizio di 29 persone, prima del trasferimento a Matera. Infine a Diliso, che finora ha potuto solo iniziare il dibattimento con l escussione dei primi testimoni. l.amato@luedi.it

20 E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 14 Primo piano info@quotidianodelsud.it POTENZA Inaugurata la Banca di Credito Cooperativo Monte Pruno di Roscigno e di Laurino «Incontro alle esigenze del territorio» Taglio del nastro per il nuovo istituto di risparmio L obiettivo è far crescere la città capoluogo nella «reciprocità» di FRANCESCO CUTRO L INTERVISTA E STATA inaugurata ieri mattina, in Corso Garibaldi, la nuova sede della Banca di Credito Cooperativo Monte Pruno di Roscigno e di Laurino, l isti - tuto campano che ha voluto scommettere sulle potenzialità di una città, Potenza, che come ha affermato il direttore generale Michele Albanese «ha ancora molte energie da esprimere». Una scelta quindi che va controtendenza rispetto a quella delle grandi banche e Il direttore generale Michele Albanese e il presidente del Consiglio di amministrazione Anna Miscia (Foto Mattiacci) Parla il direttore generale Michele Albanese «Creare il circuito del progresso» «IL NOSTRO obiettivo è quello di fare una banca differente». Lo ha detto Michele Albanese, direttore generale Banca Monte Pruno a margine del taglio del nastro dell isti - tuti di credito. «Siamo consapevoli - ha continuato - che venire a Potenza con un istituto per così dire tradizionale, sarebbe stato un suicidio. Per questo motivo abbiamo voluto proporre, così come è nostra pratica, una banca moderna, vicina al territorio, capace di diventare una "banca sociale"». Un impegno non indifferente per l istituto di credito. «Ciò significa - ha ripreso Albanese - condividere con le persone tutte quelle che sono le loro necessità, le loro istanze e le loro esigenze. Ci poniamo proprio questo obiettivo: stare vicini ai cittadini perché siamo consapevoli che mai come in questo momento di crisi essi hanno bisogno di qualcuno al loro fianco». Una sfida anche per un territorio che sta conoscendo molte difficoltà economiche. «Le grandi banche - aggiunge - hanno oramai abbandonato i nostri territori. Così come anche alcune istituzioni. A destra il taglio del nastro con l arcivescovo Superbo e il sindaco De Luca. Sopra la squadra messa in campo dall istituto di credito per soddisfare le esigenze dei clienti (Foto Mattiacci) Tutti i giorni chiudono uffici e attività. Noi vogliamo scommettere proprio su questo: dimostrare che questo territorio è vivo e vegeto e ha ancora molte energie per poter superare il momento di difficoltà in cui viviamo. Ha certamente bisogno di qualche struttura capace ad infondere sicurezza e tranquillità. E sará questo il nostro compito. Fino ad oggi, ci siamo riusciti e l abbiamo dimostrato con i numeri e con le nostre esperienze in altre città». Esperienza e innovazione a servizio della città, partendo dai «giovani e persone che conoscono bene il territorio per entrare nel tessuto sociale urbano e creare quello che definisco il circuito del progresso. L interesse di una banca c è quando il territorio cresce, è una questione di reciprocità. E noi abbiamo tutto l interes - se affinché ciò si verifichi. Siamo fieri ed orgogliosi di iniziare questa nuova avventura nel capoluogo lucano anche perché lucani lo siamo stati e un po continuiamo ad esserlo». Per Albanese, infine: «Potenza è una città che ha ancora tante energie da esprimere e non è inferiore a tante altre che oggi vivono un modo diverso di cittadinanza. Anche noi vogliamo dare il nostro piccolo contributo alla crescita della città e del territorio attraverso una serie di attivitá e di sponsorizzazioni come quelle giá firmate in ambito sportivo con la squadra di Basket Timberwolves e quella di calcio a 5 femminile Asd Cus Potenza che porteranno sulle loro divise, durante questa stagione sportiva, il logo della Banca Monte Pruno». fra. cu. dei grandi investitori che sia per colpa della crisi sia per sfiducia e poca riconoscenza, hanno deciso, invece, di chiudere o di trasferirsi altrove. «Grazie per la fiducia». Sono state queste le parole di Monsignor Agostino Superbo, vescovo di Potenza, che dopo aver benedetto i locali della nuova sede, l undicesima del gruppo, ha asserito, usando una metafora calcistica: «Adesso la squadra è al completo, sono contento che ci siate». Al taglio del nastro erano presenti il Presidente del consiglio di amministrazione della Banca di Credito Cooperativo Monte Pruno di Roscigno e di Laurino, Anna Miscia, il direttore generale dell istitu - to, Michele Albanese, il sindaco di Potenza, Dario De Luca. L obiettivo della nuova banca è quello di inserirsi nel contesto sociale ed economico della città, intensificando le relazioni con il territorio e in particolare con giovani, famiglie, associazioni e imprenditori, attraverso quello che il direttore, Michele Albanese, ha definito il circuito del progresso. «L interesse di una banca c è quando il territorio sta bene e ha la possibilità di crescere ha affermato Albanese E un discorso di reciprocità e noi abbiamo tutto l interesse affinché ciò si verifichi». «L apertura del nuovo istituto di credito è un segnale molto importante in questo momento di grande difficoltà economica e sociale ha affermato il sindaco De Luca - Il fatto che ci siano degli imprenditori come quelli della Banca Monte Pruno che vengano ad in- BP DI PUGLIA E BASILICATA A lezione di educazione finanziaria EDUCAZIONE Finanziaria: Opportunità commerciale o necessità sociale?. E questo il tema dell incontro rivolto ai risparmiatori e organizzato dai promotori finanziari Giannotti Salvatore e Solito Roberto e dall Area Manager Litrenta Alessandro che si terrà il 6 novembre prossimo a partire dalle presso il Ridotto del Teatro Stabile di Potenza. L evento si inserisce nel progetto che da tempo vede impegnati i promotori finanziari della Banca Popolare di Puglia e Basilicata per sensibilizzare la clientela sul concetto di pianificazione finanziaria. Varie tematiche verranno esaminate dalla Società AcomeA, ma particolare attenzione verrà prestata all emotività nelle scelte del risparmio. vestire sul nostro territorio è un fatto particolarmente importante, oggi, perché costituisce una netta inversione di tendenza». «Sono convinto ha aggiunto il primo cittadino del capoluogo lucano - che Potenza ha molte potenzialità e bisogna far si che queste si possano esprimere anche avendo a fianco una banca disposta ad investire con i nostri imprenditori e sui nostri imprenditori». «Ci tengo a sottolineare anche un altro aspetto, un fatto simbolico ma non meno importante ha dichiarato De Luca La nuova banca si è insediata in quelli che erano i locali della direzione regionale dell Enel di Basilicata che ci ha lasciato, alcuni anni fa, per trasferirsi a Bari». «Bene, nel luogo in cui alcuni se ne sono andati, abbandonando la città e il territorio, c è oggi chi, viva dio, viene a proporre un nuovo progetto di rinascita. Sono convinto ha concluso il sindaco - che al seguito della Banca del Pruno ci saranno tanti altri imprenditori che verranno ad investire qui da noi». «Potenza è una meta ambita perché veniamo in una città, capoluogo di regione, con l obiettivo di crescere, di espanderci ma anche di andare incontro alle esigenze del territorio e soprattutto delle famiglie, dei professionisti e piccoli imprenditori», ha ammesso Anna Miscia, Presidente consiglio di Amministrazione Banca Monte Pruno - Credito Cooperativo di Rosciano e Laurino. Emerge, pertanto, dalle dichiarazioni dei dirigenti del nuovo istituo di credito, che la scelta di Potenza fa parte si di un progetto di sviluppo operativo dell azienda, ma vuole essere anche un modo per soddifare le esigenze finanziarie ed economiche di una cittá identificandosi con essa, con le sue problematiche e i suoi bisogni, nel tentativo di diventarne un punto di riferimento per lo sviluppo sociale e culturale. La Banca, che da oltre 50 anni é al fianco dei cittadini e del territorio, conta 350 milioni di euro di deposito, 240 milioni di prestiti, 32 milioni di patrimonio, 60 dipendenti e 11 sportelli.

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