Penso Quindi Arancio ferro laccato cm 100x100x

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Enrico Piccolo
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2 Penso Quindi Arancio ferro laccato cm 100x100x

4 Adagio Lento ferro laccato e cromato cm 75x75x

6 Ponti Rosa ferro laccato cm 100x100x

8 Pioviggina ferro laccato cm 135x50x

10 El Dorado bronzo, fusione a cera persa, bagno cromo cm190x50x

12 vista di EL DORADO presso Palazzo Morelli Fine Art

14 vista di Ponti Rosa presso Palazzo Morelli Fine Art

16 vista di Our day will come presso Palazzo Morelli Fine Art

17 Il favoloso mondo di Teo Quando l arte mette a posto le cose Roberta Semeraro Matteo Negri è l artista del nuovo millennio, l uomo demiurgo che crea, reinventa il proprio mondo attraverso un esperienza polisensoriale della realtà. Dotato di spirito critico e ingegno vivace, riesce ad affrancarsi dalla lezione dell arte del Novecento penetrando ed esplorando le cavità dei tagli che Fontana inflisse sulla tela, esattamente come fece Alice inseguendo Bianconiglio nella sua tana. La realtà oggettiva nella sua ricerca artistica è solo il punto di partenza, e non poteva essere diversamente per un artista figlio di un epoca immateriale com è l éra del digitale che stiamo vivendo. Per Teo non esiste il peso delle categorie, e lo dimostrano le sue esperienze nell arte così versatili, mutevoli e sorprendenti. L aspetto ludico della sua arte ha un senso diverso di quello che ebbe nel secolo scorso, dove voleva evidenziare la casualità insita nel gesto artistico a dispetto delle rigide regole che si erano tramandate nella storia. Il meccanismo del gioco nelle sculture di Matteo Negri denota più un attitudine della mente, capace di destrutturare la realtà per poi ricomporla liberamente e secondo le proprie leggi. L artista scompone lo spazio in elementi cromatici, plastici e geometrici per ricostruirlo poi con l ausilio di tutti i sensi. Così le tonalità degli affreschi delle sale di Palazzo Morelli diventano i moduli rettangolari del noto gioco Tetris, e ancora i colori nelle opere Adagio lento e Assolo rievocano note musicali. I colori caldi attraggono e quelli freddi respingono; ed è per questo che le opere Penso quindi arancio e Ponti rosa sono tra loro come il polo positivo e quello negativo attraverso i quali scorre lo sguardo dello spettatore. L artista si avvale per le sue composizioni di un linguaggio post moderno, in quanto si rifà a strumenti ed oggetti d uso collettivo come lo sono i mitici lego che hanno segnato l infanzia delle ultime generazioni. Ma il recupero di questi oggetti per elevarli ad opere d arte seppur ricordando una consuetudine della pop art, nel caso di Matteo Negri va visto non come una presa di posizione verso la mercificazione dell arte, ma piuttosto come superamento dell oggetto in sé. Nel favoloso mondo di Teo, tutte le cose utilizzate o abbandonate dall uomo vengono trasformate in idee, sensazioni, emozioni. Il grande Nodo arancio è l esempio di come la forma può seguire il pensiero annodandosi su se stessa sino quasi a formare un pericoloso cappio per l immaginazione. Viaggiare con la mente senza attraversare fisicamente lo spazio, porta l uomo moderno a perdersi ed è per questo che l artista decide di far vivere alla forma sferica di lego che ha costruito con la resina nel suo studio, una giornata in giro per la città. Così il globo è costretto a scendere dal piedistallo incantato dove gira misteriosamente su se stesso e a sperimentare il suo moto rotatorio per le strade in compagnia dell artista. Teo ha avuto una grande intuizione: nel nuovo millennio non c è più confine tra il mondo reale e quello surreale. La strada che cercava Dionne Worwick da Los Angeles a Saint Jose, è quella del pensiero e solo ri-percorrendola sarà possibile trovare la patria perduta. Mettendosi sulle tracce di questa famosa canzone, l artista realizza una sequenza fotografica e immortala il percorso del mondo in otto scatti, che non sono altro che normali momenti di una giornata spensierata che chiunque potrebbe trascorrere. L opera d arte di Matteo Negri non è chiusa in sé in un rapporto autoreferenziale, come purtroppo avviene nell arte contemporanea dove spesso si affermano poetiche individualistiche, ma al contrario comunica alla gente perché è riconoscibile ed è vicina alla gente. Il soggetto ritratto nelle fotografie (il globo) diventa metafora del dramma esistenziale dell uomo moderno nell epoca della globalizzazione. Non a caso l artista sceglie per le sue fotografie luoghi comuni e facilmente riconoscibili che appartengono a tutti senza distinzione alcuna. E ancora i luoghi dov è fotografato il globo trovano la loro corrispondenza ideale nel mappamondo che a sua volta è rappresentazione e oggettivazione dello spazio. Nel mappamondo lo sguardo dell osservatore viaggia tra oceani e continenti piegando la forma alla rotondità dei suoi pensieri in un movimento circolare perpetuo. Questo cammino dell uomo moderno verso la terra dei sogni assomiglia al leggendario viaggio per raggiungere Eldorado, il giardino dell Eden dove gli uomini non avendo più bisogni materiali si godono la loro esistenza. Nel favoloso mondo di Teo, El Dorado prende quasi sembianze antropomorfiche presentandosi come una testa sorretta da un esilissimo corpo tubolare, una sorta di E.T. in bronzo. Il prezioso globo dalla superficie cromata specchiante dialogando con l osservatore restituisce luci e ombre, speranze e disillusioni che si consumano nel tempo e nello spazio. El Dorado è il punto di arrivo del viaggio iniziatico attraverso l arte nel favoloso mondo di Teo, è la Sain José sepolta nella memoria di ognuno di noi. Incredibilmente il mitico luogo ha la stessa forma di quello in cui viviamo e addirittura ci riflette e riflette l ambiente in cui ci troviamo. In una lettera del 29 ottobre del 1822, Arthur Schopenhauer scrisse che Eldorado è sulla Terra. Nella sua opera più nota Il mondo come volontà e rappresentazione il filosofo affermò che nell arte il dato oggettivo diventa simbolo, metafora della pura idea che vi soggiace. L arte di Matteo Negri è il risultato di una ricerca del bello e del piacere estetico. Il bello nelle opere di Negri si realizza quando la composizione corrisponde perfettamente all idea stessa che l ha generata e alla sensibilità che l ha resa possibile. Prendiamo per esempio l opera Penso quindi arancio. L artista con il grande esprit de geometrie di cui è dotato e che ricorda per questo Piet Mondrian fondatore del movimento De Stijl (che riconduceva il creato a pure forme geometriche e colori) utilizza il colore arancio come espressione dei suoi pensieri e come sfondo per un quadrato sul quale compone con armonia e ritmo, elementi plastici e pittorici modulari. L opera invita lo spettatore ad una contemplazione che risulta infine pienamente soddisfacente, ne deriva un appagamento interiore proprio quello che si prova davanti al bello. Si realizza così la condizione stessa per cui nell Eldorado, gli uomini sono felici; perché appunto sono appagati. Ed è per questo che l artista Matteo Negri sta segnando con successo e in poco tempo le sue tappe nelle più prestigiose capitali d Europa, perché il pubblico stanco di tanta infelicità e bruttezza è gratificato dalle sue opere. E quando l arte va incontro al bello, allora sembra veramente mettere a posto le cose.

18 Matteo Negri - Bio Nato a S. Donato Milanese (MI) nel Laureato in Scultura presso l Accademia di Belle Arti di Brera nel Vive e lavora a Milano Il favoloso mondo di Teo! Curato da Roberta Semeraro Palazzo Morelli Fine Arts, Todi (IT) Una cosa molto divertente che non rifarò mai più Curato da V. Conti e M. Ferronato Galleria Abc Arte, Genova (IT) 2012 Drop Me a Line Curato da G. Cappellini Cappellini showroom, Bruxelles (BG) 2011 Super L Ego, Curato da P. Chicheportiche, M. Zappile Galerie 208, Parigi (FR), Grand Palais Art Parigi 2011, Parigi (FR) 2010 L Egoïsme Curato da P. Chicheportiche Galerie 208, Parigi (FR) 2009 L Ego Curato da P. Chicheportiche Galerie 208, Parigi (FR) L Ego Curato da I. Quaroni Fabbrica Eos, Milano (IT) 2008 Ogni cosa era più antica dell uomo e vibrava di mistero Curato da L. Doninelli, S. Facchinetti Ex oratorio di S. Lupo, Bergamo (IT) 2007 In Vitro Curato da I. Quaroni Galleria Annovi Arte Contemporanea, Sassuolo, Modena (IT) 2006 Piccolo Paesaggio Curato da G. Agosti Galleria Obraz, Milano (IT)

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