Microscopia Ottica ed Elettronica

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Microscopia Ottica ed Elettronica"

Transcript

1 Microscopia Ottica ed Elettronica

2 Coerenza sorgente-sistema ottico-rivelatore Sorgenti Luce visibile UV Raggi X Elettroni Lenti di vetro Lenti di vetro Sistemi ottici in via di sviluppo Campi elettromagnetici Rivelatori Film Scintillatori Schermi flluorescenti CCD

3 Confronto sorgenti De Broglie: Dualismo onda corpuscolo Luce Elettroni Onda: oscillazione campo e.m. Velocità (nel vuoto): fissa Lunghezza d onda: decimi di m Onda: eq. Schrödinger Velocità: variabile fino a ~ c Lunghezza d onda: pm (=10-6 m) Corpuscolo: Fotone Massa = 0 Carica = 0 Energia: pochi ev Corpuscolo Massa: 0 Carica: 0 Energia: kev MeV

4 Conseguenze pratiche Luce Elettroni Massa e carica zero + Energia bassa Massa e carica diversa da zero + Energia elevata Scarsa interazione con la materia Scarso assorbimento in aria (n~1) e nel vetro (n~1.5) Forte interazione con la materia Forte assorbimento Generazione elettroni secondari, raggi X, Strumenti funzionanti in aria Lenti di vetro fuoco fisso In trasmissione spessori decine di m Strumenti operanti sotto vuoto Lenti e.m. fuoco variabile In trasmissione spessori decine di nm ==================================== Lunghezze d onda 380 nm 780 nm ==================================== Lunghezze d onda dipende dalla loro velocità Picometri nm a 20kV nm a 200kV Limite di risoluzione fisico attorno al m (Max 2000 x) Limite di risoluzione fisico a livello sub-atomico

5 Nonstante queste differenze possiamo schematizzare i sistemi ottici in modo simile grazie alla Ottica geometrica Costruzione geometrica dell immagine tramite raggi, fasci e lenti idealizzate Indipendente dalla natura del fenomeno (onda/corpuscolo, fotoni/elettroni) Naturalmente questa astrazione andrà abbandonata non appena entrerà in gioco la natura fisica del fenomeno

6 Lenti Una lente è un elemento ottico che ha la proprietà di concentrare o divergere i raggi di luce. Normalmente è realizzata in vetro o materiali plastici.

7 Formazione delle immagini Una lente positiva o convergente focalizza un fascio collimato parallelo all'asse in un punto focale, a distanza f dalla lente. se un oggetto è posto a distanza S1 sull'asse della lente positiva di focale f, su uno schermo posto a distanza S2 si formerà l'immagine dell'oggetto.

8 Ottica geometrica A seconda delle posizioni dell oggetto rispetto al fuoco della lente ottengo immagini reali o virtuali, diritte o capovolte, ingrandimenti maggiori o minori di 1. Possiamo calcolare l ingrandimento: M = dy(i) / dy(o)

9 Il microscopio ottico Il miscoscopio ottico è uno strumento che consente di ingrandire l immagine di oggetti di piccole dimensioni per permetterne l'osservazione diretta o indiretta per esempio tramite fotografia

10 Fotocamera o telecamera Anatomia di un microscopio Oculari Stativo Fonte di illuminazione Vite macrometrica e micrometrica Revolver con obiettivi Tavolino traslatore Condensatore Diaframma di campo

11 Schema microscopio ottico 7. oggetto da osservare 8. lente obiettivo 9. immagine reale 10. lente oculare 11. immagine virtuale Combino le due situazioni precedenti: la lente obiettivo crea un immagine reale che diventa oggetto per la lente oculare. Da questa si forma un immagine virtuale e ingrandita.

12 Definizione di INGRANDIMENTO Riportiamo un immagine del nostro microscopio su di una lastra fotografica avente dimensioni 100 x 100 mm (L = 100 mm) Immaginiamo che le dimensioni reali del campo visivo riportato sulla lastra siano x = 0.20 mm. Possiamo allora calcolare l ingrandimento: M = L / x = 100 / 0.20 = 500 x Se immagino la lastra fotografica come un array da 1000 x 1000 pixel l oggetto piu piccolo che posso rappresentare avra dimensione d = x/1000 = 0.20/1000 = 200 nm.

13 Come aumentare l ingrandimento dimensioni lastra fotografica 100 x 100 mm (L = 100 mm)

14 Potere risolutivo Il potere risolutivo di un sistema ottico è la minima distanza tra due punti che riesco ad osservare come distinti. Per la luce visibile il principale fattore limitante e dovuto al fenomeno della diffrazione che porta ad un limite del potere risolutivo (Criterio di Rayleigh). La minima distanza fra i dischi di Airy, perchè siano distinguibili, deve essere uguale al loro raggio

15 Potere risolutivo Puo essere definito dalla teoria di Abbe e dal criterio di Rayleigh d = 1.22 λ / 2 n sin α Per migliorare il potere risolutivo dovrei aumentare l apertura del diaframma (aumenta α) ma questo introduce maggiori aberrazioni (raggi meno parassiali).

16 Potere risolutivo Puo essere definito dalla teoria di Abbe e dal criterio di Rayleigh d = 1.22 λ / 2 n sin α potere risolutivo d = 187 nm

17 Massimo ingrandimento utile dimensioni lastra fotografica 100 x 100 mm (L = 100 mm) array di 1000 x 1000 punti immagine Il potere risolutivo del microscopio, dalla legge di Abbe, consentira al massimo di rappresentare un punto oggetto di circa 200 nm. Le dimensioni reali del campo visivo riportato sulla lastra saranno quindi : x = 1000 x 200 nm = 200 mm = 0.20 mm. Possiamo allora calcolare l ingrandimento: M = L / x = 100 / 0.20 = 500 x Che rappresenta quindi il massimo ingrandimento utile. NB sono numeri compatibili col potere risolutivo del nostro occhio = 0.1 mm

18 Risoluzione vista con la teoria di Abbe Lente obiettivo con grande NA (+diaframmi e illuminazione intelligenti ) perché raccolgo il massimo possibile di angoli di diffrazione Corollario: è inutile ingrandire oltre il limite consentito da NA. Se non aumento il numero di spot di diffrazione raccolti, ingrandisco solo i dischi di airy Lunghezza d onda piccola perché a parità di periodicità l angolo di diffrazione si riduce (a parità di lente me ne entra un numero maggiore) Mic. El. Eliminando zone di diffrazione in modo intelligente si possono ottenere effetti di contrasto utili (contrasto di fase, campo scuro, )

19 Nella microscopia ottica a campo chiaro, il campione è visualizzato grazie alla luce che passa direttamente dal condensatore al vetrino. Si può optare per diversi ingrandimenti: 10x (per visualizzare l'intero campione), 40x (utile per osservare microrganismi di grosse dimensioni), 100x (per osservare batteri, miceti e alcuni dettagli morfologici). Il potere di risoluzione della microscopia a campo chiaro (determinato dalla lunghezza d'onda della luce usata per illuminare il campione e dal suo angolo di entrata negli obiettivi) è il fattore limitante di questa tecnica: può arrivare al massimo a discriminare dettagli nell'ordine del decimo di micron, usando lenti a immersione in olio. Spesso sono usate delle colorazioni, dato che gli indici di rifrazione degli organismi e dello sfondo spesso sono simili e risulta difficile distinguere il campione. Nella microscopia a campo scuro, invece, viene usato un condensatore che impedisce alla luce trasmessa di illuminare direttamente il campione: questo è raggiunto dalla luce diffusa solo se obliqua e risulta stagliato su uno sfondo nero. Il potere di risoluzione è 10 volte maggiore di quello della microscopia a campo chiaro (arriva a distiunguere dettagli di 0,02 micron) e consente di identificare i batteri più sottili. L'inconveniente è che la luce non attraversa i campioni: è possibile quindi studiarne i contorni ma non la loro struttura interna.

20 Osservazione in campo scuro Un particolare tipo di condensatore nell osservazione in campo scuro consente di deviare i fasci di luce in modo che le lenti frontali dell obiettivo siano attraversati soltanto dai raggi di luce diffratti o diffusi dal preparato. Gli oggetti appariranno chiari su uno sfondo scuro. In questo modo è possibile osservare oggetti anche al di sotto del potere di risoluzione del microscopio ottico

21 Campo chiaro (Bright-field illumination) Le superfici ortogonali al fascio di luce incidente appaiono chiare se esenti da difetti. I raggi diffusi in direzioni non ortogonali appaiono scuri. Campo scuro (Dark-field illumination) In questo caso le superfici ortogonali all asse ottico appaiono scure, mentre le superfici oblique all asse ottico appaiono chiare.

22 A seconda della disposizione del piano lucidato (superficie da analizzare) del campione rispetto al sistema di lenti:

23 MICROSCOPIO OTTICO METALLOGRAFICO (OM) Ingrandimenti: fino a 2000x. Limitato potere risolutivo (~ 1 μm) dovuto all impiego della luce, con lunghezza d onda all interno del campo del visibile. Bassa profondità di campo: impossibilità di mettere a fuoco dettagli posti su piani differenti (i provini devono essere necessariamente resi piani!). Non consente di osservare superfici di frattura. Poiché la microscopia ottica funziona in luce riflessa, necessita di un opportuna preparazione metallografica (superfici lucidate e spesso attaccate con opportuni reattivi)!

24 1. SCELTA DEL CAMPIONE Il campione deve essere rappresentativo del manufatto da cui viene ricavato. E bene prelevare più campioni dallo stesso pezzo. L operazione di prelievo deve essere effettuata in maniera tale da non alterare strutturalmente il materiale. 2. TAGLIO Il taglio viene eseguito in presenza di fluidi refrigeranti al fine di evitare alterazioni termiche. Altre tecniche di prelievo: frattura; taglio ossiacetilenico; taglio ad arco elettrico; taglio laser; taglio a getto d acqua.

25 3. MONTAGGIO O INGLOBAMENTO I provini vengono inglobati in formelle in resina. Lo scopo è quello di facilitare la manipolazione del campione e bloccarlo efficacemente durante le operazioni di spianatura e lucidatura. 4. LEVIGATURA E LAPPATURA Levigatura: passaggi su carte abrasive a granulometria controllata fino a grit. 150 grit = granuli abrasivi di diametro pari a 5 8 μm 2000 grit = granuli abrasivi di diametro pari a μm Lappatura: passaggi su dischi in tessuto cosparsi con soluzioni acquose abrasive (a base di allumina/pasta diamantata). diametro da 5 6 μm fino a μm 5. ATTACCO METALLOGRAFICO Evidenzia la struttura cristallina attraverso la corrosione selettiva operata dai reattivi sulle zone superficiali dotate di maggiore energia (es. bordi dei grani). La composizione chimica dei reattivi dipende dalla natura della lega metallica o delle fasi da mettere in risalto. L attacco chimico svolge una duplice funzione: ossidante nei confronti delle zone a maggiore contenuto energetico; lisciviante verso i prodotti di ossidazione per staccarli dalla superficie

26 SEM: Scanning Electon Microscopy

27

28 SEM usato per topografia campioni a alti ingrandimenti, può arrivare a più di 300 kx. Usata spesso per ispezionare superfici di frattura, package cracks, difetti ecc. Durante la misura un fascio di elettroni è focalizzato su uno spot del campione, trasferendo energia allo spot. Questi producono degli altri elettroni, chiamati elettroni secondari, questi sono attratti da una griglia caricata positivamente e poi tradotti in un segnale. Il fascio è poi fatto passare su tutti i punti della superficie del campione, formando così un immagine della superificie. L energie del fascio primario determina la quantità di secondari che possono essere raccolti dal rilevatore. Più alta l energia del primario più è alto il numero di secondari emessi, fino ad un limite. Superato questo limite l emissione di elettroni secondati diminuisce all aumentare dell energia del fascio, in quanto il fascio comincia ad attivare fenomeni che molto al disotto della superficie. Questi elettroni molto spesso ricombinano prima di arrivare in suuperficie.

29 Insieme agli elettroni secondari, il fascio di elettroni primari produce l emissione di elettroni retrodiffusi o riflessi (backscattered). Questi hanno più energia dei secondari e vengono diffusi verso la sorgente, così c è bisogno di un diverso detector in una differente posizione. Gli elettroni con energia maggiore di 50eV sono considerati backscattered. Immagini ottenute tramite elettroni backscattered sono utili per distinguire i materiali, in quanto essi dipendono fortemente dal numero atomico dell elemento. Per avere un buon contrasto la differenza in numero atomico deve essere circa 3. Un SEM può anche essere equipaggiato con un EDX. Questo strumento permette di ottenere un analisi composizionale del campione. Può essere utile per identificare il materiale l eventuale presenza di contaminanti ed estimare la concetrazione superficiale degli elementi in superficie.

30 SEM: zone di provenienza dei segnali prodotti Fascio incidente SEM~5-50keV ~ 1 mm Volume di interazione superficie e - Auger E ~ ev e - secondari (SE) E ~ 1-10 ev e - retrodiffusi (BSE) E~10 kev raggi X caratteristici raggi X spettro continuo

31

32 SEM: Elettroni secondari Efficenza (intensità) = SE / in SE = n. elettroni secondari in = n.elettroni incidenti maggiore per angoli grandi tra fascio e superficie Contrasto topografico scarsa dipendenza da Z Bassa energia piccola profondità di uscita Rivelatore maggiore per E minore (a causa della minor penetrazione)

33 SEM: Elettroni retrodiffusi (backscattered BS) Dipendenza del volume di provenienza da E (fascio incidente) e da Z e ρ (campione) BS Scarsa risoluzione spaziale

34 Secondary electron image Backscattered electron image

35 Preparazione campioni SEM Generalmente semplice Problema: Campioni non conduttori Caricamento elettrostatico Metallizzazione Basso vuoto Situazioni particolari: Campioni fragili in sezione Inglobamento in resina Levigatura - lucidatura Campioni metallici Taglio Levigatura - lucidatura Campioni polimerici frattura o taglio a freddo

36 Caricamento del campione sotto il fascio

37 Contaminazione del campione sotto il fascio

38 Più risoluzione Meno danneggiamento Piccola Immagine sgranata Piccolo Corrente Dimensione fascio Più danneggiamento Grande Immagine definita Grande Meno risoluzione

39

40 Dettagli superficiali chiari Meno danneggiamento Meno effetti di bordo Piccola Meno caricamento Meno risoluzione Grande Energia Dimensione fascio Più danneggiamento Grande Più caricamento Piccolo Più effetti di bordo Più risoluzione Dettagli superficiali poco chiari

41

42 La profondità di campo è limitata dalla risoluzione del sistema di raccolta: all interno di una certa distanza sopra e sotto il fuoco non si hanno dettagli all interno del pixel sul campione. Tuttavia la dimensione del pixel dipende dall ingrandimento: Aumentando l ingrandimento diminuisce la profondità di campo. La profondità di campo aumenta riducendo la dimensione della apertura finale aumentando la distanza di lavoro

43 Più profondità di campo Più risoluzione Piccola Immagine sgranata Diametro fenditura Meno profondità di campo Grande Meno risoluzione Immagine definita

44 Più risoluzione Piccola Meno profondità di campo Distanza di lavoro Meno risoluzione Grande Più profondità di campo (Anche per scendere agli ingrandimenti più bassi possibili)

45 EDS (o EDX): Energy Dispersive X-ray Spectroscopy Microanalisi Ionizzazione dei gusci interni Notazione incidente E = E in Stati non occupati emesso diffuso E = E in - E Energy Loss Li K: 55 ev per eccitare un elettrone K U K: 99 kev per eccitare un elettrone K

46 Diseccitazione: emissione di fotone X caratteristico Emissione isotropa Nomenclatura: fotone X - K (L -->K) fotone X - K (M-->K) fotone X - L (M-->L) ecc. Struttura fine: fotone X - K 1 (L III -->K) fotone X - K 2 (L II -->K) (con EL III > EL II )

47 Frenamento per interazione col nucleo diseccitazione : Bremsstrahlung incidente E = E in L K fotone X (continuo) L K diffuso E = E in - E Fondo E~ 100 ev - 10 kev molto assorbiti nel campione emissione dalla superficie (pochi nm); Competitivo con RX

48 Analisi quantitativa Basata sulla misura delle energie dei picchi di intensità Tutti i picchi coerenti con l energia di eccitazione devono essere presenti Mappatura degli elementi Basata sulla distribuzione spaziale dell emissione X Permessa dalla scansione Immagini rumorose a causa della scarsa emissione Analisi quantitativa Basata sul confronto delle intensità con campioni standard di riferimento Richiede correzioni per differente peso atomico, assorbimento e fluorescenza indotta

49 TEM: Trasmission Electon Microscopy

50 Microscopio elettronico in trasmissione (TEM) Aumentare il contrasto Selezionare riflessi diffrazione Apertura del condensatore Selezionare zone campione Apertura dell obiettivo Il microscopio elettronico in riflessione, detto a scansione (SEM), ha la sola apertura del condensatore Apertura dell oculare (area selector)

51

52

53 Nel TEM un campione sottile viene irradiato con un fascio elettronico con una densità di corrente uniforme. Elettroni emessi dal gun e condensati e collimati tramite lenti magnetiche. Le lenti provvedono alla formazione di un immagine o un pattern di diffrazione del campione. La distribuzione di intensità degli elettroni è aumentata tramite altre lenti e mostrata su uno schermo fluorescente. Strumenti per analisi di routine hanno voltaggi trai 120 ai 200 kv. Mediumvoltage instruments lavorano a kv per avere una migliore trasmissione o risoluzione, negli High Voltage Electron Microscopy (HVEM) il range va da 500 kv to 3 MV. Il voltaggio determina la velocità, la lunghezza d onda e quindi la risoluzione del microscopio. I TEM possono essere suddivisi in: Conventional Transmission Electron Microscopy High Resolution Electron Microscopy Analytical Electron Microscopy Energy-Filtering Electron Microscopy High Voltage Electron Microscopy Dedicated Scanning Transmission Electron Microscopy

54

55

56

57 TEM Aberration Correction L aberrazione cromatica è una distorione che si ha quando le lenti non riescono a focalizzare tutte le lunghezze d onda nello stesso punto: È necessario correggere l aberrazione, altrimenti l immagine risultante potrebbe essere offuscata; Alcune migliorie hanno migliorato la qualità dell immagine e le informazioni ottenibili sui campioni; Le aberrazioni sferiche invece si vedono quando i raggi paralleli che passano nella regione centrale della lente vengono focalizzati più lontano dei raggi che passano attraverso i bordi: Questo comporta la comparsa di punti focali multipli e di un immagine sfocata.

58 Imaging mode Punti differenti corrispono a punti differenti. Diffrazione dovuta dagli stessi punti convergono nella stessa imagine. Diffraction mode Direzioni differenti corrispondono a punti differenti del piano focale.

59

60

61

62 Rappresentativo Sottile Campione per analisi TEM Omogeneo Pulito Opportunamento posizionato su griglia retino Necessaria preparativa dei campioni: Campione potrebbe dover essere inglobato: Paraffina; Resina; Mix paraffina e resine; Campioni vanno assottigliati preventivamente: Criomicrotomo; FIB.

63 Taglio dei campioni inclusi con un ultramicrotomo dotato di lama al diamante (a volte vetro). La superfice da analizzare deve essere di circa 0.2 mm. Lo spessore della sezione varia da 40 a 100 nm (di solito nm).

64

65 Con metalli pesanti come uranio e piombo si aumenta lo scattering elastico di membrane e inclusi nelle cellule I retini su cui sono state deposte le sezioni vengono immerse prima in acetato di uranile, lavati e successivamente in citrato di piombo

66 Montaggio delle sezioni su di una griglia. Colorazione delle sezioni con nitrato o acetato di uranile e citrato di piombo. Visualizzazione al TEM Fotografia, sviluppo ed analisi delle immagini

67

L USO DEL MICROSCOPIO OTTICO

L USO DEL MICROSCOPIO OTTICO L USO DEL MICROSCOPIO OTTICO Visualizzazione dei microrganismi La visualizzazione dei microrganismi richiede l uso del microscopio ottico o del microscopio elettronico. Il microscopio ottico composto in

Dettagli

Limite di risoluzione di un microscopio D N. sin

Limite di risoluzione di un microscopio D N. sin Limite di risoluzione di un microscopio D (0.61 N sin ) N sin AperturaNumerica Risoluzione del microscopio elettronico c c E h, E h, h E Microscopio ottico: 450nm (blu) Microscopio elettronico: 0.6 nm

Dettagli

Il microscopio elettronico: oltre la lunghezza d onda della luce visibile

Il microscopio elettronico: oltre la lunghezza d onda della luce visibile Il microscopio elettronico: oltre la lunghezza d onda della luce visibile Perché utilizzare gli elettroni come radiazione: - si possono produrre facilmente (fotoemissione, emissione termoionica, elettroni

Dettagli

Microscopia alla nanoscala: Trasmissione (TEM)

Microscopia alla nanoscala: Trasmissione (TEM) Microscopia alla nanoscala: il Microscopio Elettronico in Trasmissione (TEM) 6 Dicembre 2011 Stefano Frabboni Dipartimento di Fisica Università di Modena e Reggio E. e CNR-INFM-S3 Introduzione generale

Dettagli

il Microscopio Strumento di osservazione e di sperimentazione

il Microscopio Strumento di osservazione e di sperimentazione il Microscopio Strumento di osservazione e di sperimentazione Il microscopio è un occhio affascinante attraverso cui è possibile scoprire un nuovo mondo di sapere, un mondo popolato di esseri viventi e

Dettagli

Microscopia Elettronica

Microscopia Elettronica Microscopia Elettronica Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria dei Sistemi Edilizi 1 La microscopia elettronica a scansione (SEM) con microanalisi elementale La sorgente luminosa è data da un fascio

Dettagli

UNITA DI MISURA. 20 μm 1X5 μm. 25 nm 7 nm 2nm

UNITA DI MISURA. 20 μm 1X5 μm. 25 nm 7 nm 2nm Metodi di studio UNITA DI MISURA μm 20 μm 1X5 μm 25 nm 7 nm 2nm Visualizzazione di cellule e tessuti microscopia ottica microscopia elettronica Visualizzazione di cellule e tessuti Il microscopio è uno

Dettagli

Apparati per uso industriale e ricerca Dott.ssa Alessandra Bernardini

Apparati per uso industriale e ricerca Dott.ssa Alessandra Bernardini Apparati per uso industriale e ricerca Dott.ssa Alessandra Bernardini 1 Apparecchiature radiologiche per analisi industriali e ricerca Le apparecchiature a raggi X utilizzate nell industria utilizzano

Dettagli

Lezione 22 - Ottica geometrica

Lezione 22 - Ottica geometrica Lezione 22 - Ottica geometrica E possibile, in certe condizioni particolari, prescindere dal carattere ondulatorio della radiazione luminosa e descrivere la propagazione della luce usando linee rette e

Dettagli

I rivelatori. Osservare il microcosmo. EEE- Cosmic Box proff.: M.Cottino, P.Porta

I rivelatori. Osservare il microcosmo. EEE- Cosmic Box proff.: M.Cottino, P.Porta I rivelatori Osservare il microcosmo Cose prima mai viste L occhio umano non riesce a distinguere oggetti con dimensioni inferiori a 0,1 mm (10-4 m). I primi microscopi vennero prodotti in Olanda alla

Dettagli

Noi ci guardiamo dentro. Il Microscopio

Noi ci guardiamo dentro. Il Microscopio Noi ci guardiamo dentro Il Microscopio Microscopio ottico 1a; 1b Oculari A seconda del numero di oculari i microscopi si dividono in:monoculari, quando è presente un unico oculare Binoculari, quando sono

Dettagli

Introduzione alla CITOLOGIA.

Introduzione alla CITOLOGIA. Introduzione alla CITOLOGIA www.fisiokinesiterapia.biz La cellula La più piccola porzione di materia vivente dotata di tutte le caratteristiche della materia vivente medesima I tessuti Porzioni di materia

Dettagli

09/10/15. 1 I raggi luminosi. 1 I raggi luminosi. L ottica geometrica

09/10/15. 1 I raggi luminosi. 1 I raggi luminosi. L ottica geometrica 1 I raggi luminosi 1 I raggi luminosi Per secoli si sono contrapposti due modelli della luce il modello corpuscolare (Newton) la luce è un flusso di particelle microscopiche il modello ondulatorio (Christiaan

Dettagli

Ottica geometrica. Propagazione per raggi luminosi (pennello di luce molto sottile)

Ottica geometrica. Propagazione per raggi luminosi (pennello di luce molto sottile) Ottica geometrica Propagazione per raggi luminosi (pennello di luce molto sottile) All interno di un mezzo omogeneo la propagazione e rettilinea: i raggi luminosi sono pertanto rappresentati da tratti

Dettagli

Quando lungo il percorso della luce vi sono fenditure ed ostacoli con dimensioni dello stesso ordine di grandezza della lunghezza d'onda incidente

Quando lungo il percorso della luce vi sono fenditure ed ostacoli con dimensioni dello stesso ordine di grandezza della lunghezza d'onda incidente OTTICA FISICA Quando lungo il percorso della luce vi sono fenditure ed ostacoli con dimensioni dello stesso ordine di grandezza della lunghezza d'onda incidente gli effetti sperimentali non sono spiegabili

Dettagli

Materiale e strumentazione

Materiale e strumentazione LABORATORIO Materiale e strumentazione Trattandosi di esercitazioni svolte in un laboratorio biologico, è buona norma munirsi di camice e guanti monouso. Le esercitazioni proposte in codesto testo non

Dettagli

1. Microscopio in campo chiaro 2. Microscopio in campo oscuro 3. Microscopio in contrasto di fase 4. Microscopio ad interferenza 5.

1. Microscopio in campo chiaro 2. Microscopio in campo oscuro 3. Microscopio in contrasto di fase 4. Microscopio ad interferenza 5. Principali tipi di microscopi 1. Microscopio in campo chiaro 2. Microscopio in campo oscuro 3. Microscopio in contrasto di fase 4. Microscopio ad interferenza 5. Microscopio a contrasto di fase interferenziale

Dettagli

Fisica II - CdL Chimica. Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici

Fisica II - CdL Chimica. Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici Ottica geometrica In ottica geometrica si analizza la formazione di immagini assumendo che la luce si propaghi in modo rettilineo

Dettagli

1 p. 1 q 1 R. altrimenti se il mezzo circostante ha un indice di rifrazione n 0. , al posto di n si deve usare

1 p. 1 q 1 R. altrimenti se il mezzo circostante ha un indice di rifrazione n 0. , al posto di n si deve usare 2 Lenti Le lenti sono costituite da un mezzo rifrangente, di indice di rifrazione n, omogeneo, delimitato da superfici sferiche nel caso in cui il mezzo circostante é l aria: l equazione delle lenti é

Dettagli

OTTICA ONDE INTERFERENZA DIFFRAZIONE RIFRAZIONE LENTI E OCCHIO

OTTICA ONDE INTERFERENZA DIFFRAZIONE RIFRAZIONE LENTI E OCCHIO OTTICA ONDE INTERFERENZA DIFFRAZIONE RIFRAZIONE LENTI E OCCHIO 1 INTERFERENZA Massimi di luminosità Onda incidente L onda prodotta alla fenditura S0, che funge da sorgente, genera due onde alle fenditure

Dettagli

LABORATORIO DI METALLURGIA. Prof. Oddone Ruggeri Ing. Alessandro Morri Dott. Fabrizio Tarterini

LABORATORIO DI METALLURGIA. Prof. Oddone Ruggeri Ing. Alessandro Morri Dott. Fabrizio Tarterini LABORATORIO DI METALLURGIA Prof. Oddone Ruggeri Ing. Alessandro Morri Dott. Fabrizio Tarterini Obiettivi del Corso Fornire le conoscenze di base relativamente: alle tecniche per la caratterizzazione microstrutturale

Dettagli

INTERFERENZA - DIFFRAZIONE

INTERFERENZA - DIFFRAZIONE INTERFERENZA - F. Due onde luminose in aria, di lunghezza d onda = 600 nm, sono inizialmente in fase. Si muovono poi attraverso degli strati di plastica trasparente di lunghezza L = 4 m, ma indice di rifrazione

Dettagli

CLT di TECNICHE DI LABORATORIO BIOMEDICO. C.I. di Fisiologia Umana Modulo di Fisica Strumentale

CLT di TECNICHE DI LABORATORIO BIOMEDICO. C.I. di Fisiologia Umana Modulo di Fisica Strumentale CLT di TECNICHE DI LABORATORIO BIOMEDICO C.I. di Fisiologia Umana Modulo di Fisica Strumentale P. Calvini Potere risolutivo di uno strumento ottico Con potere risolutivo di uno strumento ottico s intende

Dettagli

Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA. Anno accademico 2013/14. Figure utili da libri di testo

Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA. Anno accademico 2013/14. Figure utili da libri di testo Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA Anno accademico 2013/14 Figure utili da libri di testo Onde & Oscillazioni Corso A Studenti con il cognome che

Dettagli

VISIONE_01 OTTICA GEOMETRICA. FGE aa

VISIONE_01 OTTICA GEOMETRICA. FGE aa VISIONE_01 OTTICA GEOMETRICA FGE aa.2015-16 OBIETTIVI Principi di refrazione delle lenti, indice di refrazione Lenti biconcave e lenti biconvesse, fuoco principale e distanza focale Potere refrattivo di

Dettagli

Fisica delle Apparecchiature per Radioterapia, lez. III RADIOTERAPIA M. Ruspa 1

Fisica delle Apparecchiature per Radioterapia, lez. III RADIOTERAPIA M. Ruspa 1 RADIOTERAPIA 14.01.11 M. Ruspa 1 Con il termine RADIOTERAPIA si intende l uso di radiazioni ionizzanti altamente energetiche (fotoni X o gamma, elettroni, protoni) nel trattamento dei tumori. La radiazione

Dettagli

VISTA ottica geometrica

VISTA ottica geometrica Corso di Laurea Specialistica in MEDICINA e CHIRURGIA corso integrato FISICA - disciplina FISICA VISTA ottica geometrica - ANATOMIA DELL'OCCHIO - SISTEMA OTTICO - ACUITA' VISIVA - DIFETTI OTTICI DELL'OCCHIO

Dettagli

Ottica fisica - Diffrazione

Ottica fisica - Diffrazione Ottica fisica - Diffrazione 1. Diffrazione di Fraunhofer 2. Risoluzione di una lente 3. Reticoli di diffrazione IX - 0 Diffrazione Interferenza di un onda con se stessa, in presenza di aperture od ostacoli

Dettagli

Strumenti ottici Gli strumenti ottici sono sistemi ottici progettati allo scopo di aumentare il potere risolutivo dell'occhio. Trattiamo per primo,

Strumenti ottici Gli strumenti ottici sono sistemi ottici progettati allo scopo di aumentare il potere risolutivo dell'occhio. Trattiamo per primo, Strumenti ottici Gli strumenti ottici sono sistemi ottici progettati allo scopo di aumentare il potere risolutivo dell'occhio. Trattiamo per primo, come strumento ottico proprio l occhio. Schema dell occhio

Dettagli

Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA. Anno accademico 2013/14. Figure utili da libri di testo

Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA. Anno accademico 2013/14. Figure utili da libri di testo Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA Anno accademico 2013/14 Figure utili da libri di testo Onde & Oscillazioni Corso A Studenti con il cognome che

Dettagli

LE LENTI E L OCCHIO UMANO Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it

LE LENTI E L OCCHIO UMANO Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LE LENTI E L OCCHIO UMANO Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LE LENTI E LE LORO PROPRIETÀ Una lente è uno strumento costituito da un mezzo trasparente delimitato da due superfici curve, oppure da una

Dettagli

ESPERIMENTO 6: OTTICA GEOMETRICA E DIFFRAZIONE

ESPERIMENTO 6: OTTICA GEOMETRICA E DIFFRAZIONE ESPERIMENTO 6: OTTICA GEOMETRICA E DIFFRAZIONE Scopo dell esperimento: studiare l ottica geometrica e i fenomeni di diffrazione MATERIALE A DISPOSIZIONE: 1 banco ottico 1 blocco di plexiglass 2 lenti con

Dettagli

Cosa è XRF? Spettroscopie elementali. La fluorescenza a raggix (X-ray Fluorescence) è una tecnica di analisi elementale

Cosa è XRF? Spettroscopie elementali. La fluorescenza a raggix (X-ray Fluorescence) è una tecnica di analisi elementale Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria dei sistemi Edilizi 1 Cosa è XRF? La fluorescenza a raggix (X-ray Fluorescence) è una tecnica di analisi elementale È una tecnica di crescente diffusione per la

Dettagli

I rivelatori. Osservare il microcosmo. EEE- Cosmic Box proff.: M.Cottino, P.Porta

I rivelatori. Osservare il microcosmo. EEE- Cosmic Box proff.: M.Cottino, P.Porta I rivelatori Osservare il microcosmo Cose prima mai viste L occhio umano non riesce a distinguere oggetti con dimensioni inferiori a 0,1 mm (10-4 m). I primi microscopi vennero prodotti in Olanda alla

Dettagli

3. (Da Veterinaria 2006) Perché esiste il fenomeno della dispersione della luce bianca quando questa attraversa un prisma di vetro?

3. (Da Veterinaria 2006) Perché esiste il fenomeno della dispersione della luce bianca quando questa attraversa un prisma di vetro? QUESITI 1 FENOMENI ONDULATORI 1. (Da Medicina 2008) Perché un raggio di luce proveniente dal Sole e fatto passare attraverso un prisma ne emerge mostrando tutti i colori dell'arcobaleno? a) Perché riceve

Dettagli

OTTICA GEOMETRICA. L ottica geometrica è valida quando la luce interagisce solo con oggetti di dimensioni molto maggiori della sua lunghezza d onda.

OTTICA GEOMETRICA. L ottica geometrica è valida quando la luce interagisce solo con oggetti di dimensioni molto maggiori della sua lunghezza d onda. Un raggio di luce si propaga rettilineamente in un mezzo omogeneo ed isotropo con velocità: c v =, n > 1 n OTTICA GEOMETRICA L ottica geometrica è valida quando la luce interagisce solo con oggetti di

Dettagli

Fisica II - CdL Chimica. Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici

Fisica II - CdL Chimica. Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici Ottica geometrica In ottica geometrica si analizza la formazione di immagini assumendo che la luce si propaghi in modo rettilineo

Dettagli

SPETTROFOTOMETRIA. Tutti sinonimi

SPETTROFOTOMETRIA. Tutti sinonimi SPETTROFOTOMETRIA SPETTROSCOPIA SPETTROMETRIA SPF FORS (Fiber Optics Reflectance Spectroscopy) RS (Reflectance Spectroscopy ma anche Raman Spectroscopy!!! ) Tutti sinonimi Analisi scientifiche per i Beni

Dettagli

Spettro elettromagnetico

Spettro elettromagnetico Spettro elettromagnetico Sorgenti Finestre Tipo Oggetti rilevabili Raggi γ ev Raggi X Lunghezza d onda E hc = hν = = λ 12. 39 λ( A o ) Visibile Infrarosso icro onde Onde-radio Dimensione degli oggetti

Dettagli

Lo strumento base del microbiologo: il microscopio

Lo strumento base del microbiologo: il microscopio Lo strumento base del microbiologo: il microscopio Tubo portalenti Oculare Revolver portaobiettivi Obiettivo 10x Obiettivo 40x Obiettivo 100x (immersione) Stativo Tavolino Pinze reggivetrino condensatore

Dettagli

1 S/f. M = A t = A + CT = 1 S f

1 S/f. M = A t = A + CT = 1 S f Ot Una lente sottile con focale f 50 mm è utilizzata per proiettare su di uno schermo l immagine di un oggetto posto a 5 m. SI determini la posizione T dello schermo e l ingrandimento che si ottiene La

Dettagli

Lezioni di illuminotecnica. Fenomeni ottici fondamentali

Lezioni di illuminotecnica. Fenomeni ottici fondamentali 7 Lezioni di illuminotecnica Fenomeni ottici fondamentali Interazione luce-materiali Consideriamo una lastra di materiale immersa in aria. Quando la radiazione lin viaggio nell aria incontra l interfaccia

Dettagli

Trasmissione di calore per radiazione

Trasmissione di calore per radiazione Trasmissione di calore per radiazione Sia la conduzione che la convezione, per poter avvenire, presuppongono l esistenza di un mezzo materiale. Esiste una terza modalità di trasmissione del calore: la

Dettagli

Elenco di controllo per il vostro microscopio - I vostri requisiti. 1) Che tipo di microscopio vi serve?

Elenco di controllo per il vostro microscopio - I vostri requisiti. 1) Che tipo di microscopio vi serve? Elenco di controllo per il vostro microscopio - I vostri requisiti 1) Che tipo di microscopio vi serve? Microscopio a luce passante (utilizzato principalmente per campioni trasparenti/traslucenti) (pagina:

Dettagli

Prestazioni dei telescopi

Prestazioni dei telescopi Prestazioni dei telescopi Commento. Siamo partiti con fasci di raggi paralleli provenienti da una sorgente, per finire nuovamente con fasci di raggi paralleli che escono dall oculare. Questa condizione

Dettagli

Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica

Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Università degli Studi di Palermo Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Fisica Progetto Lauree Scientifiche Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Antonio Maggio

Dettagli

Ottica Geometrica. Si dividono solitamente in

Ottica Geometrica. Si dividono solitamente in aberrazioni Ottica Geometrica Le aberrazioni ottiche sono delle deformazioni o imprecisioni nella formazione delle immagini, dovute alla geometria delle lenti ed al comportamento della luce. Si dividono

Dettagli

SPECCHI. Dalla posizione dell'immagine non emergono raggi luminosi; essa si trova sull'immaginario prolungamento dei raggi di luce riflessa.

SPECCHI. Dalla posizione dell'immagine non emergono raggi luminosi; essa si trova sull'immaginario prolungamento dei raggi di luce riflessa. SPECCHI SPECCHI PIANI Per specchio si intende un dispositivo la cui superficie è in grado di riflettere immagini di oggetti posti davanti a essa. Uno specchio è piano se la superficie riflettente è piana.

Dettagli

10/03/16. Metodi vigorosi

10/03/16. Metodi vigorosi Metodi blandi Lisi cellulare con detergenti Metodi vigorosi 1 10/03/16 FRAZIONAMENTO CELLULARE 1. Centrifugazione preparativa Centrifugazione preparativa permette di separare i vari elementi di un omogenato

Dettagli

Esercizi Ottica: la rifrazione

Esercizi Ottica: la rifrazione Esercizi Ottica: la rifrazione " = = = "# "# 1) Scrivere la legge di snell tra due superfici di indice di rifrazione n1 (mezzo dove parte l onda) e n2 (mezzo dove l onda arriva). Se l indice di rifrazione

Dettagli

ANALISI METALLOGRAFICA

ANALISI METALLOGRAFICA UNIVERSITA DEGLI STUDI L AQUILA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE ALL INSEGNAMENTO SECONDARIO CORSO DI DIDATTICA DI TECNOLOGIA DEI MATERIALI ANALISI METALLOGRAFICA Prova in laboratorio Anno Accademico PREREQUISITI:

Dettagli

Corso di Laboratorio di Biofotonica

Corso di Laboratorio di Biofotonica SAPIENZA Università di Roma Laurea magistrale in Ingegneria delle Nanotecnologie A.A. 2015-2016 Corso di Laboratorio di Biofotonica Prof. Francesco Michelotti SAPIENZA Università di Roma Facoltà di Ingegneria

Dettagli

Ottica fisica. Marcello Borromeo corso di Fisica per Farmacia - Anno Accademico

Ottica fisica. Marcello Borromeo corso di Fisica per Farmacia - Anno Accademico Ottica fisica La natura ondulatoria della luce è stata evidenziata da Young ai primi dell 800 usando l interferenza e confutando l idea corpuscolare di Newton Le onde elettromagnetiche sono state previste

Dettagli

Corso di Metallurgia I Tutorato didattico a.a.2010-2011. Strumenti e tecniche di indagine metallografica. Ing. Chiara Soffritti

Corso di Metallurgia I Tutorato didattico a.a.2010-2011. Strumenti e tecniche di indagine metallografica. Ing. Chiara Soffritti Corso di Metallurgia I Tutorato didattico a.a.2010-2011 Strumenti e tecniche di indagine metallografica Ing. Chiara Soffritti Strumenti di indagine metallografica Finalità della metallografia: METALLOGRAFIA

Dettagli

LA LUCE. Perché vediamo gli oggetti Che cos è la luce La propagazione della luce La riflessione La rifrazione

LA LUCE. Perché vediamo gli oggetti Che cos è la luce La propagazione della luce La riflessione La rifrazione LA LUCE Perché vediamo gli oggetti Che cos è la luce La propagazione della luce La riflessione La rifrazione Perché vediamo gli oggetti? Perché vediamo gli oggetti? Noi vediamo gli oggetti perché da essi

Dettagli

Telescopi ed aberrazioni ottiche

Telescopi ed aberrazioni ottiche Centro Osservazione e Divulgazione Astronomica Siracusa Emanuele Schembri Telescopi ed aberrazioni ottiche Siracusa,, 30 aprile 2010 Definizione Le aberrazioni ottiche sono difetti apparenti del comportamento

Dettagli

FE SEM LEO 1525 ZEISS. A. Di Michele

FE SEM LEO 1525 ZEISS. A. Di Michele Microscopio Elettronico a Scansione FE SEM LEO 1525 ZEISS A. Di Michele Materiali Nanostrutturati - Dipartimento di Fisica 20 Aprile 2012 Laboratorio LUNA Laboratorio Universitario NAnomateriali Acquistato

Dettagli

SPETTRO ELETTROMAGNETICO. Lunghezza d onda (m)

SPETTRO ELETTROMAGNETICO. Lunghezza d onda (m) SPETTRO ELETTROMAGNETICO Lunghezza d onda (m) ONDE RADIO λ 1 m f 3 10 8 Hz DOVE LE OSSERVIAMO? Radio, televisione, SCOPERTA Hertz (1888) Marconi: comunicazioni radiofoniche SORGENTE Circuiti oscillanti

Dettagli

I esonero di Ottica Geometria a.a compito A

I esonero di Ottica Geometria a.a compito A I esonero di Ottica Geometria a.a. 2016-17 compito A Un onda elettromagnetica piana con frequenza 5x10 12 Hz entra con incidenza normale in un mezzo spesso 10 Km. Sapendo che la luce impiega un tempo t=50

Dettagli

Microscopia (specchi, lenti, ecc.) Principio generale per cui si creano le immagini nel nostro occhio:

Microscopia (specchi, lenti, ecc.) Principio generale per cui si creano le immagini nel nostro occhio: Microscopia (specchi, lenti, ecc.) Principio generale per cui si creano le immagini nel nostro occhio: Specchi piani O e un oggetto (= sorgente di luce), nel caso piu semplice e puntiforme Immagine virtuale

Dettagli

Produzione di un fascio di raggi x

Produzione di un fascio di raggi x Produzione di un fascio di raggi x WWW.SLIDETUBE.IT Un fascio di elettroni penetra nella materia, dando origine a: produzione di elettroni secondari (raggi delta) emissione X caratteristica bremsstrahlung

Dettagli

ESERCITAZIONI FISICA PER FARMACIA A.A. 2012/2013 ELETTROMAGNETISMO - OTTICA

ESERCITAZIONI FISICA PER FARMACIA A.A. 2012/2013 ELETTROMAGNETISMO - OTTICA ESERCITAZIONI FISICA PER FARMACIA A.A. 2012/2013 ELETTROMAGNETISMO - OTTICA Esercizio 1 Due cariche q 1 e q 2 sono sull asse x, una nell origine e l altra nel punto x = 1 m. Si trovi il campo elettrico

Dettagli

Esercitazione di Microbiologia generale. Microscopia

Esercitazione di Microbiologia generale. Microscopia Esercitazione di Microbiologia generale Microscopia I microrganismi Le cellule più primitive viventi attualmente sono i batteri questi appartengono a un gruppo di organismi chiamati procarioti (letteralmente

Dettagli

DEFINIZIONI (D.Lgs. 81/08)

DEFINIZIONI (D.Lgs. 81/08) Radiazioni Ottiche Artificiali -ROA- Cosa sono Anna Maria Vandelli Dipartimento di Sanità Pubblica AUSL Modena SPSAL Sassuolo Fonte ISPESL 1 DEFINIZIONI (D.Lgs. 81/08) si intendono per radiazioni ottiche:

Dettagli

Ottica fisiologica, ovvero perché funzionano i Google Glass (parte 2)

Ottica fisiologica, ovvero perché funzionano i Google Glass (parte 2) Ottica fisiologica, ovvero perché funzionano i Google Glass (parte 2) Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Informatica Università di Milano boccignone@di.unimi.it

Dettagli

ESERCIZI DI OTTICA GEOMETRICA

ESERCIZI DI OTTICA GEOMETRICA ESERCIZI DI OTTICA GEOMETRICA Prima di ogni argomento sono raccolte alcune formule utili, e non banali, per lo svolgimento degli esercizi. Si presuppongono lo studio e la comprensione teorica delle stesse.

Dettagli

Capitolo 15. L interferenza e la natura ondulatoria della luce. Copyright 2009 Zanichelli editore

Capitolo 15. L interferenza e la natura ondulatoria della luce. Copyright 2009 Zanichelli editore Capitolo 15 L interferenza e la natura ondulatoria della luce 15.2 Il principio di sovrapposizione e l interferenza della luce Quando due onde luminose passano per uno stesso punto, i loro effetti si sommano

Dettagli

PON C1 La vita: da una goccia di acqua a Gli strumenti ottici

PON C1 La vita: da una goccia di acqua a Gli strumenti ottici Scuola Secondaria di I Grado MICHELANGELO - Bari PON C1 La vita: da una goccia di acqua a Gli strumenti ottici Prof.ssa Anna Maria D Orazio Il MICROSCOPIO e uno strumento che consente di osservare oggetti

Dettagli

TIRF-M: Total Internal Reflection Fluorescence Microscopy

TIRF-M: Total Internal Reflection Fluorescence Microscopy TIRF-M: Total Internal Reflection Fluorescence Microscopy Tecnica di Microscopia a fluorescenza Consente di eccitare molecole fluorescenti che si trovano in ambiente acquoso (cellula) vicine ad una superficie

Dettagli

Metodi analitici dei geomateriali che sfruttano raggi X

Metodi analitici dei geomateriali che sfruttano raggi X Metodi analitici dei geomateriali che sfruttano raggi X Lo studio dei geomateriali attraverso raggi X è sicuramente stato oggetto del corso di «Mineralogia» nel quale enfasi viene data alle tecniche diffrattometriche

Dettagli

LASER PRINCIPI FISICI

LASER PRINCIPI FISICI Corso di Tecnologie Speciali I LASER PRINCIPI FISICI Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale LASER Light Amplification

Dettagli

OTTICA DELLA VISIONE. Disegno schematico dell occhio umano

OTTICA DELLA VISIONE. Disegno schematico dell occhio umano OTTICA DELLA VISIONE Disegno schematico dell occhio umano OTTICA DELLA VISIONE Parametri fisici Raggio di curvatura (cm) Cornea 0.8 Anteriore del cristallino Posteriore del cristallino.0 0.6 Indice di

Dettagli

RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE E PRODUZIONE DI RAGGI X

RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE E PRODUZIONE DI RAGGI X UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE E PRODUZIONE DI RAGGI X A.A.

Dettagli

Radiazione elettromagnetica

Radiazione elettromagnetica Radiazione elettromagnetica Si tratta di un fenomeno ondulatorio dato dalla propagazione in fase del campo elettrico e del campo magnetico, oscillanti in piani tra loro ortogonali e ortogonali alla direzione

Dettagli

Esercizio8: il lavoro di estrazione per il tungsteno é 4.49 ev. Calcolare la lunghezza d onda massima per ottenere effetto fotoelettrico [275.6 nm].

Esercizio8: il lavoro di estrazione per il tungsteno é 4.49 ev. Calcolare la lunghezza d onda massima per ottenere effetto fotoelettrico [275.6 nm]. Esercizio8: il lavoro di estrazione per il tungsteno é 4.49 ev. Calcolare la lunghezza d onda massima per ottenere effetto fotoelettrico [275.6 nm]. Esercizio9: un fotone gamma sparisce formando una coppia

Dettagli

XRF SEM Micro-Raman. Fluorescenza a raggi X (XRF) S4 Pioneer - Bruker. Analisi elementale qualitativa e quantitativa

XRF SEM Micro-Raman. Fluorescenza a raggi X (XRF) S4 Pioneer - Bruker. Analisi elementale qualitativa e quantitativa XRF SEM Micro-Raman Fluorescenza a raggi X (XRF) S4 Pioneer - Bruker Analisi elementale qualitativa e quantitativa Non distruttiva Campioni solidi, liquidi o in polvere Multielementale Veloce Limite di

Dettagli

PRINCIPI DI FISICA DEGLI ULTRASUONI. Renato Spagnolo Torino, 10 Maggio 2012

PRINCIPI DI FISICA DEGLI ULTRASUONI. Renato Spagnolo Torino, 10 Maggio 2012 PRINCIPI DI FISICA DEGLI ULTRASUONI Renato Spagnolo r.spagnolo@inrim.it Torino, 10 Maggio 2012 Segnale sinusoidale Frequenza f numero di oscillazioni al secondo (Hz) Periodo T durata di un oscillazione

Dettagli

Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Radiazioni X 11/3/2005

Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Radiazioni X 11/3/2005 Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Radiazioni X 11/3/2005 Diagnostica clinica Completamente cambiata negli ultimi decenni Ecografia (EC) Radiografia digitale (DR) Tomografia assiale

Dettagli

INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA

INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA M. Marengo INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA Servizio di Fisica Sanitaria Ospedale Policlinico S.Orsola - Malpighi, Bologna mario.marengo@unibo.it Si definiscono radiazioni ionizzanti tutte le

Dettagli

La parola microscopio è stata coniata dai membri dell Accademia dei Lincei di cui faceva parte anche Galileo Galilei

La parola microscopio è stata coniata dai membri dell Accademia dei Lincei di cui faceva parte anche Galileo Galilei La parola microscopio è stata coniata dai membri dell Accademia dei Lincei di cui faceva parte anche Galileo Galilei La microscopia ottica è una tecnica di osservazione capace di produrre immagini ingrandite

Dettagli

4.5 Polarizzazione Capitolo 4 Ottica

4.5 Polarizzazione Capitolo 4 Ottica 4.5 Polarizzazione Esercizio 98 Un reticolo con N fenditure orizzontali, larghe a e con passo p, è posto perpendicolarmente a superficie di un liquido con n =.0. Il reticolo è colpito normalmente alla

Dettagli

SPETTROSCOPIO A RETICOLO

SPETTROSCOPIO A RETICOLO SPETTROSCOPIO A RETICOLO Scopo dell esperienza: determinazione passo del reticolo separazione tra le due righe del doppietto della luce gialla del sodio determinazione della lunghezza d onda di un fascio

Dettagli

Formula lenti sottili

Formula lenti sottili Formula lenti sottili p f q Oggetto Immagine per convenzione p>0 se sta a sinistra della lente (spazio degli oggetti ); p0 se sta a destra della lente (spazio delle immagini

Dettagli

Fisica II - CdL Chimica. Interferenza Coerenza Diffrazione Polarizzazione

Fisica II - CdL Chimica. Interferenza Coerenza Diffrazione Polarizzazione Interferenza Coerenza Diffrazione Polarizzazione Fenomeni interferenziali Interferenza: combinazione di onde identiche provenienti da diverse sorgenti che si sovrappongono in un punto dello spazio costruttiva

Dettagli

RIFLESSIONE TOTALE, DIOTTRO

RIFLESSIONE TOTALE, DIOTTRO RIFLESSIONE TOTALE, DIOTTRO 11.1. In un parallelepipedo di quarzo (n q = 1.553) è scavato un cilindro di raggio R = 10 cm ripieno di acetone (n a = 1.358). Un fascio uniforme di luce di sezione LxL = 20x20

Dettagli

Spettroscopia. Spettroscopia

Spettroscopia. Spettroscopia Spettroscopia Spettroscopia IR Spettroscopia NMR Spettrometria di massa 1 Spettroscopia E un insieme di tecniche che permettono di ottenere informazioni sulla struttura di una molecola attraverso l interazione

Dettagli

Unità didattica 9. Nona unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia

Unità didattica 9. Nona unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia Unità didattica 9 La radiazione visibile.... 2 L ottica.... 3 Velocità della luce... 4 La riflessione.. 5 Riflessione negli specchi piani.. 6 Riflessione negli specchi curvi..... 7 Formazione dell immagine

Dettagli

MISURA DI LUNGHEZZE D ONDA CON UNO SPETTROSCOPIO A RETICOLO DI DIFFRAZIONE

MISURA DI LUNGHEZZE D ONDA CON UNO SPETTROSCOPIO A RETICOLO DI DIFFRAZIONE MISURA DI LUNGHEZZE D ONDA CON UNO SPETTROSCOPIO A RETICOLO DI DIFFRAZIONE Il reticolo di diffrazione può essere utilizzato per determinare la lunghezza d onda di una radiazione monocromatica. Detto d

Dettagli

3B SCIENTIFIC PHYSICS

3B SCIENTIFIC PHYSICS 3B SCIENTIFIC PHYSICS Set dimostrativo di ottiche per laser U17300 e set supplementare Istruzioni per l uso 1/05 ALF Sommario Pagina N. esp. Esperimento Kit da utilizzare 1 Introduzione 2 Fornitura 3 E1

Dettagli

S P E T T R O S C O P I A. Dispense di Chimica Fisica per Biotecnologie Dr.ssa Rosa Terracciano

S P E T T R O S C O P I A. Dispense di Chimica Fisica per Biotecnologie Dr.ssa Rosa Terracciano S P E T T R O S C O P I A SPETTROSCOPIA I PARTE Cenni generali di spettroscopia: La radiazione elettromagnetica e i parametri che la caratterizzano Le regioni dello spettro elettromagnetico Interazioni

Dettagli

Fasci ionici all acceleratore LABEC di Firenze: sviluppi e applicazioni all analisi microscopica dei materiali

Fasci ionici all acceleratore LABEC di Firenze: sviluppi e applicazioni all analisi microscopica dei materiali Fasci ionici all acceleratore LABEC di Firenze: sviluppi e applicazioni all analisi microscopica dei materiali Filippo Del Greco Relatore: prof. Ettore Vittone (UniTO)... Co-relatore: dott. Alessandro

Dettagli

Introduzione alla Microscopia Elettronica in Trasmissione. Dr Giuliano Angella. Istituto IENI CNR Unità territoriale di Milano

Introduzione alla Microscopia Elettronica in Trasmissione. Dr Giuliano Angella. Istituto IENI CNR Unità territoriale di Milano Introduzione alla Microscopia Elettronica in Trasmissione Dr Giuliano Angella Istituto IENI CNR Unità territoriale di Milano Schema ottico della colonna di un TEM Sorgente elettronica e sistema di accelerazione

Dettagli

Formazione dell'immagine

Formazione dell'immagine Ottica geometrica Percepiamo la luce perché ci arriva direttamente dalla sorgente oppure riflessa dagli oggetti L'emissione della luce è complessa da capire, mentre la propagazione è, di solito, più semplice

Dettagli

Laboratorio di Fisica Biomedica

Laboratorio di Fisica Biomedica Laboratorio di Fisica Biomedica Fasci di raggi X Argomenti trattati Tecniche di rivelazione dei raggi X Qualita dell immagine radiografica Radiografia con fasci quasi monocromatici Radiografia con mezzi

Dettagli

Calibrazione del microscopio ottico per la stima della densità endoteliale

Calibrazione del microscopio ottico per la stima della densità endoteliale Calibrazione del microscopio ottico per la stima della densità endoteliale Davide Camposampiero Società Italiana Banche degli Occhi VII Corso di Formazione L Aquila, 24 novembre 2012 Microscopio composto

Dettagli

CARATTERISTICHE MINIME: qualora il sistema proposto non abbia le caratteristiche sotti riportate l offerta sarà considerta NON CONFORME

CARATTERISTICHE MINIME: qualora il sistema proposto non abbia le caratteristiche sotti riportate l offerta sarà considerta NON CONFORME Microscopio elettronico a scansione (SEM) in alto vuoto (HV), basso vuoto (LV/VP), Pressione estesa o modalità ambiente (ESEM/EP), dotato di sistema di microanalisi EDS CARATTERISTICHE MINIME: qualora

Dettagli

Esercizi selezionati per l esame scritto del corso di Fotonica. Laser

Esercizi selezionati per l esame scritto del corso di Fotonica. Laser Esercizi selezionati per l esame scritto del corso di Fotonica Laser Si consideri un laser Nd-YAG con cavità ad anello (vedi figura). Il cristallo Nd-YAG ha lunghezza L = 2.5 cm e R A = R C = 100%. Supponendo

Dettagli

a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Ottica 28/2/2006

a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Ottica 28/2/2006 a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Ottica 28/2/2006 Leggi dell ottica 1. Il raggio incidente, il raggio riflesso e il raggio rifratto giacciono sullo stesso piano 2.

Dettagli

La microscopia ottica: la storia, gli strumenti ed i principi di funzionamento

La microscopia ottica: la storia, gli strumenti ed i principi di funzionamento La microscopia ottica: la storia, gli strumenti ed i principi di funzionamento La microscopia ottica Un cristallo trasparente, casualmente più spesso al centro che ai bordi consente di osservare oggetti

Dettagli

Produzione dei raggi X

Produzione dei raggi X I RAGGI X Produzione dei raggi X Tubo a raggi X Emissione per frenamento Emissione per transizione Spettro di emissione pag.1 Lunghezza d onda, frequenza, energia (fm) λ (m) 10 14 RAGGI GAMMA ν 10 12 (Å)

Dettagli