CRITERI DI APPLICAZIONE LAC RGP: un po di teoria.

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1 CRITERI DI APPLICAZIONE LAC RGP: un po di teoria. Sono numerose le procedure di applicazione proposte, ma devono sottostare tutte a delle regole ben precise. 1 Ottenere una soddisfacente performance visiva, per cui la lente deve essere esattamente centrata in modo che la zona ottica copra completamente la pupilla, nella sua dinamicità. Mantenere un metabolismo corneale idoneo, per cui il sistema occhio lente deve permettere lo scambio delle lacrime e dei detriti che si trovano sotto la lente e la trasmissione dell ossigeno, che deve essere appropriata in ogni punto della cornea. Ottenere un comfort adeguato, tale per cui la lente non produca la sensazione di corpo estraneo. La maggior parte delle lenti convenzionali è caratterizzata da una geometria standard ed un diametro totale (TD) tra 9.00 e mm. Il BOZR veniva generalmente scelto in modo che sia simile al meridiano più piatto (K) della cornea che viene misurato con il cheratometro. Solitamente viene privilegiata la procedura che ricerca l allineamento tra la superficie posteriore della lente e la superficie corneale. Facendo riferimento alla relazione tra la superficie posteriore della lente e la porzione centrale della superficie anteriore della cornea, lo spazio che si crea si riempie con le lacrime, formando un menisco lacrimale. Mentre tra le lenti degli occhiali e la cornea vi è aria, tra le lenti a contatto e la cornea vi è il film lacrimale, per cui esso diviene una vera e propria lente, chiamata menisco lacrimale. Il potere del menisco lacrimale dipende dalla relazione che si instaura tra il BOZR e la curvatura corneale. Le procedure di applicazione possono essere suddivise in: spazio apicale: si forma un menisco positivo, perché il BOZR è minore del raggio corneale centrale. La lente a contatto ha bisogno di un potere più negativo. allineamento apicale: si crea un menisco afocale, il BOZR è uguale al raggio corneale appoggio apicale: si crea un menisco negativo. In questo caso la lente dovrebbe essere applicata più piatta del K, il BOZR è maggiore del raggio corneale. La lente a contatto ha bisogno di un potere più positivo. La fluoresceina sodica (si usa per lac RGP e per tutti i controlli pre applicazione, invece per le morbide si usa la molecolare) è un colorante chimico che diventa fluorescente ed emette radiazioni di colore gialloverde quando viene diluita e irraggiata da radiazioni visibili a minore lunghezza d onda. Impiegata nella pratica contattologica, viene usata nella valutazione delle lenti rigide. Diluendosi nelle lacrime, la fluoresceina permette la visualizzazione del film sotto la lente permettendo di comprendere la relazione tra la curvatura della superficie posteriore della lente e la superficie anteriore della cornea. Infatti, con l aumentare dello spessore delle lacrime (TLT) sotto la lente aumenta la fluorescenza del colore. Una colorazione giallo verde fluorescente indica la presenza di spazio tra cornea e lente. L assenza di colorazione e fluorescenza indica la mancanza di spazio (o la presenza di spazio estremamente limitato) tra la cornea e la lente. Diverse tonalità di colore fluorescente indicano delle differenze nello spazio tra lente e cornea. L immagine fluoroscopica ideale dipende dalla tecnica di applicazione, dall andamento della curvatura corneale e dalla geometria della superficie posteriore della lente. La sua interpretazione ha un notevole rilievo clinico. Considerando le procedure di applicazione descritte precedentemente: nell applicazione con spazio apicale è presente un area centrale fluorescente, indice di un ristagno lacrimale centrale, circondata da un anello scuro che corrisponde all appoggio della lente sulla media periferia. Minore è l estensione dell area centrale, più la lente è applicata stretta;

2 nell applicazione con allineamento apicale l obbiettivo è di ottenere un immagine dall aspetto blu scuro uniforme (assenza di fluorescenza) nella porzione centrale, circondata nell estrema periferia da un anello giallo verde fluorescente. Se viene applicata una lente sferica un completo allineamento non è possibile a causa della natura asferica della cornea; 2 nell applicazione con appoggio apicale si riscontra un ampia estensione di fluorescenza periferica associata ad un assenza di fluorescenza nella zona apicale, indice di accostamento della lente sull apice corneale. Maggiore è la fluorescenza periferica, più la lente è applicata piatta. Nomenclatura geometria lac Lac a 2 curve 1 centrale e1 periferica ( bicurva) Lac a tre curve 1 centrale e 2 periferiche dette flange ( tricurva)

3 3 Parametri anatomici e determinazione della geometria. Le rilevazioni anatomiche si possono effettuare con l ausilio di un righello millimetrato o appositamente costruito, in alternativa con un oculare millimetrato all interno del BIOLF o dell Oftalmometro. DIV: diametro iride visibile rilevato orizzontalmente in geometria serve per determinare il TD: diametro totale lente. Per le lac rgp vale la seguente formula TD = DIV 2mm Nota: il DIV è anche detto white to white (da bianco a bianco, cioè da sclera a sclera) Esempio: DIV = 12mm TOT = 12 2 = 10mm Per le lac morbide il TD sarà maggiore del DIV. Diametro pupillare in geometria serve per determinare il BOZD: diametro zona ottica. Curvatura corneale rilevata con l oftalmometro o topografo in geometria serve per determinare il BOZR: raggio di curvatura della zona ottica. L apertura palpebrale si rileva solo in caso di applicazioni lac rgp o sclerali, non per le morbide, si classifica in:

4 4 Determinare il BOZR detto anche Rb (raggio base) della lac rgp Premesso che: NON esiste una regola di selezione, poiché le variabili in gioco sono troppe!!!a mero titolo esemplificativo si espongono le seguenti formule generali, dalle quali partire per la determinazione della lente di prova, che andrà modificata a seguito delle singole rilevazioni applicative emerse durante la prova: Il TD viene determinato in base alla DIV, dipende anche dal raggio corneale secondo lo schema seguente: mini cornee : raggi corneali da 7,00 a 7,50mm = TD 900/920 medie cornee: raggi corneali da 7,55 a7,95mm = TD 920/940 macro cornee: raggi corneali da 8,00 a8,45mm= TD 940/960 Determinazione del potere diottrico della lac (vale sia per rgp che per morbide) E possibile determinare il potere frontale posteriore della lente a contatto (Plac) conoscendo il potere della lente degli occhiali (Pocch) e la distanza apice corneale lente (d ricorda di trasformarla in metri!!!!) attraverso la seguente formula: Es: Pocch = 6,00 d = 8mm 6,00 16,00x 0,008 6,00 6,00 5,72 10,048 1,048 Es: Pocch = +8.00D d = 12mm 8,00 1 8,00x 0,012 8,00 8,00 8,84 10,096 0,904 Ricorda: NON vi sono variazioni tra Plac e Pocch se le lenti oftalmiche hanno un potere INFERIORE A +/ 4.00D. Se la lente oftalmica è divergente ( ) la lac avrà un potere minore, se la lente oftalmica è convergente ( + ) la lac avrà un potere maggiore. Nella pratica clinica si possono usare le tavole sinottiche (al fine di non dover effettuare i calcoli).

5 Attenzione: ad ogni variazione di 0,05mm del raggio base della lente corrisponde una varianza del potere diottrico di 0,25 dt. Ad ogni variazione di 0,30 0,20 mm di diametro totale corrisponde una variazione di 0,05 mm nel raggio base. 5 RAGGIO BASE (Rb) In cheratometria, annotare i valori sia in mm, sia in diottrie: ricavare l astigmatismo corneale, identificare la variazione di raggio base andando ad appiattire o stringere il raggio corneale più piatto (K) Astigmatismo corneale (D) ,50 K + 0,05 0,75 1,25 K piatto 1,50 2,00 K 0,05 Raggio base (mm) 2,25 2,75 K 0,10 (meglio torica) 3,00 3,50 K 0,15 (meglio torica) Esempio: Cheratometria: 7,80/43,25 a 180 7,50/45,00 a 90 Astigmatismo corneale : 1,75 D K piatto : 7,80 mm Raggio base : 7,80 0,05 = 7,75 mm Il Rb può essere determinato anche con le seguenti formule: Cornea sferica : Raggio corneale + 0,05 mm. Astigm. Fisiol : Raggio corneale maggiore Astigm fino a 2,50Dt : Rb = R _R r_ 4 Astigm oltre 2.50 Dt : Rb = R r + 0,05 mm 2 R = raggio corneale maggiore r = raggio corneale minore

6 LENTI MORBIDE 6 DIAMETRO TOTALE LAC e DIV (diametro iride visibile) Formula: TD = DIV + 2,5 mm Esempio: DIV = 12mm TOT = ,5 = 14,25 mm RAGGIO BASE (Rb) Nel caso della LAC morbida si ricorre al Km (K medio, valore medio tra i due raggi di curvatura cheratometrici) e si trova il coefficiente di appiattimento in funzione del diametro. Diametro totale Coefficiente di appiattimento 12/ 12,50 Km + 0,50 13,00 Km + 0,70 13,50 Km + 0,90 14,00 Km ,50 Km Esempio: Procedo al calcolo del diametro LAC TOT = ,5 = 14,50 mm Cheratometria: 7,80/43,25 a 180 8,00/42,25 a 90 Km = (8,00 + 7,80) : 2 = 7,90 mm Raggio base : 7,90 + 1,10 = 9,00 mm 15,00 Km + 1,20 CALCOLO DEL POTERE: vale quanto detto per le RGP. In linea generale la valutazione dei parametri corneali risulterebbe più precisa con l utilizzo di un topografo corneale che produce una mappa con l esatta distribuzione delle curve corneali da centro a periferia. Il cheratometro è stato comunque per anni il principale strumento di misurazione per i meridiani principali della cornea. In ogni caso una volta calcolati raggio base, diametro e potere, la valutazione sul soggetto a lente applicata fornirà elementi essenziali per stabilire se la LAC è applicata correttamente. Se così non fosse, le modifiche effettuabili saranno le seguenti: aumento o riduzione del diametro, aumento o riduzione del raggio base variazione della geometria variazione del materiale variazione del potere

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