LA SEMPLIFICAZIONE DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI
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- Raimonda Ferrante
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1 LA SEMPLIFICAZIONE DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI F. BENEDETTI*, P. FIORETTI*, R. MAIALETTI*, A. MENICOCCI*, L. QUARANTA*, M. CANDREVA** RIASSUNTO Con il d.lgs. 81/2008 e le sue modifiche e integrazioni e con uno specifico decreto attuativo, sono state previste, in fasi successive, più modalità per effettuare la valutazione dei rischi e documentare la stessa in maniera semplificata, pur nel rispetto del procedimento generale previsto dall articolo 28 del decreto stesso. Il percorso che ha portato alle semplificazioni in materia ha avuto inizio con l emanazione del d.i. 30/11/2012 Procedure standardizzate per la valutazione dei rischi di cui all articolo 29, comma 5, del d.lgs. 81/2008, ai sensi dell articolo 6, comma 8, lettera f), nel quale è prevista una modalità di effettuazione della valutazione dei rischi standardizzata e l utilizzo di una modulistica semplificata con la quale documentare l avvenuto processo di valutazione per alcune particolari tipologie di aziende. Successivamente la l. 69/2013 ha riconosciuto ai datori di lavoro delle aziende a basso rischio di infortuni e malattie professionali la possibilità di documentare l effettuazione della valutazione dei rischi attraverso un modello semplificato, da emanare con specifico decreto, e a quelli delle aziende del settore agricoltura quella di semplificare la valutazione dei rischi pur nel rispetto dei livelli generali di tutela. Tale legge ha creato i presupposti per una più stretta collaborazione tra Inail, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, e Coordinamento delle Regioni sul tema della valutazione dei rischi. Il d.lgs. 151/2015, infine, ha espressamente richiamato l impiego di strumenti di supporto per la valutazione dei rischi tra i quali strumenti informatizzati secondo il prototipo europeo OIRA (Online interactive risk assessment). Scopo del presente lavoro è illustrare le diverse modalità di effettuazione della valutazione dei rischi, alcune ancora in fase di sviluppo, evidenziandone le caratteristiche comuni e gli aspetti che le differenziano in relazione ai loro diversi destinatari. 1. INTRODUZIONE Le modifiche e le integrazioni al d.lgs. 81/2008 hanno previsto più modalità per effettuare la valutazione dei rischi e documentare la stessa in maniera semplificata pur nel rispetto del procedimento generale previsto dall articolo 28 del decreto stesso. Le novità introdotte nel tempo possono essere sintetizzate in quattro linee di intervento: 1. standardizzazione del flusso procedurale di valutazione dei rischi; * Inail - Direzione Generale - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione. ** Ministero del lavoro e delle politiche sociali. 127
2 9 Seminario di aggiornamento dei professionisti Contarp 2. identificazione delle condizioni di applicabilità di una valutazione semplificata nei luoghi di lavoro; 3. produzione di modelli che consentano la semplificazione della valutazione dei rischi; 4. individuazione di strumenti di supporto per la valutazione dei rischi. Di seguito vengono illustrate sinteticamente le modalità di effettuazione della valutazione dei rischi introdotte nel corso degli anni dal nostro legislatore. Gli autori, che hanno partecipato in prima persona a quasi tutti i lavori preparatori, vogliono evidenziare alcuni passaggi chiave che ritengono fondamentali per chiarire gli aspetti di semplificazione della valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro. 2. IL PASSAGGIO ATTRAVERSO LA STANDARDIZZAZIONE Le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi emanate con il d.i. 30/11/2012, ai sensi dell articolo 29, comma 5 del d.lgs. 81/2008, sono state elaborate con l obiettivo di fornire alle aziende occupanti fino a 10 lavoratori una metodologia unificata, standardizzata per l appunto, per effettuare e documentare la valutazione dei rischi. Tali procedure, che possono essere utilizzate con alcuni limiti anche dalle aziende occupanti fino a 50 lavoratori, rappresentano, per i datori di lavoro che occupano fino a 10 lavoratori, un supporto metodologico per superare tecnicamente e culturalmente il concetto di autocertificazione, previsto dalla precedente disciplina. Sebbene il d.lgs. 81/2008 all articolo 6, comma 8, lettera f) parli di procedure, il modello allegato al d.i. 30/11/2012 consiste in realtà di un unica procedura, che guida il datore di lavoro nel percorso di valutazione dei rischi, e ne documenta l effettuazione. A tale risultato si è giunti tenendo conto delle finalità dello strumento, dei destinatari e della necessità di realizzare un prodotto caratterizzato da: semplicità logica e applicativa, senza inficiare l adeguatezza della valutazione; sinteticità della modulistica e delle istruzioni, per favorirne la lettura e la comprensione; correttezza e completezza del percorso valutativo effettuato. Aver individuato, per la prima volta in maniera ufficiale, un metodo e una modulistica di riferimento ha costituito di per sé una forma di semplificazione del processo di valutazione, consentendo al datore di lavoro di non dover più scegliere tra disparate modalità valutative e di verificare agevolmente l operato dei collaboratori ai quali egli eventualmente si affida. 3. LE BASI PER LA SEMPLIFICAZIONE DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI Durante l attività di definizione delle modalità di effettuazione della valutazione dei rischi si è fatto riferimento ai principi delle linee guida CEE, redatte per l attuazione pratica della direttiva 89/391/CEE sulla valutazione dei rischi sul lavoro. Tuttavia, nel corso dei lavori si è sempre cercata, ove possibile, una semplificazione del processo di valutazione, sia relativamente alla definizione dei criteri di valutazione, sia alla necessità di passare attraverso una fase di stima numerica dei rischi. L approccio adottato è stato pragmatico e trova la sua giustificazione nella definizione di valutazione dei rischi riportata all articolo 2, comma 1, lettera q) del d.lgs. 81/2008 che individua alcuni punti fondamentali e qualificanti sui quali si è deciso di sviluppare le procedure standardizzate. 128
3 Reti, sinergie, appropriatezza, innovazione: professioni tecniche verso il futuro della salute e sicurezza sul lavoro La valutazione effettuata adottando il metodo ed i moduli previsti dal d.i. 30/11/2012 risulta: documentata - pur avendo ridotto al minimo le informazioni necessarie all analisi dei rischi e alla loro valutazione; di tutti i rischi; finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e protezione; finalizzata ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza. In sostanza al di là dei casi per i quali il d.lgs. 81/2008 prevede già criteri specifici di valutazione e gestione del rischio l approccio generale previsto dalle procedure standardizzate è finalizzato direttamente all adozione delle adeguate misure di prevenzione e protezione, privilegiando tra tutte le fasi della valutazione quella del confronto. Il confronto considera le misure applicabili per gestire il rischio previste dalla legislazione, norme tecniche, buone prassi, standard individuati dal datore di lavoro e quanto effettivamente applicato nella specifica situazione aziendale. Non è richiesto di documentare numericamente l entità del rischio, ma di verificare e documentare l attuazione di tali misure. In caso contrario, è richiesta l adozione di misure compensative immediate in grado di garantire comunque la sicurezza dei lavoratori fino all adeguamento. È dunque evidente la differenza tra l autocertificazione e l applicazione delle procedure standardizzate, come pure la maggiore efficacia di queste ai fini prevenzionistici. Con l autocertificazione, infatti, il datore di lavoro dichiara di aver effettuato la valutazione dei rischi, mentre, grazie all applicazione delle procedure standardizzate, il datore di lavoro documenta l effettuazione della valutazione dei rischi attraverso la descrizione del proprio ciclo produttivo, dei rischi presenti nella propria azienda, dei criteri di valutazione utilizzati, l individuazione delle misure attuate e la formulazione del programma di miglioramento. Per la compilazione dei quattro moduli previsti dalle procedure standardizzate il datore di lavoro può ricorrere, inoltre, a specifici supporti documentali che lo aiutano nel processo di individuazione delle misure di prevenzione e protezione atte a gestire uno specifico rischio. 4. GLI STRUMENTI DI SUPPORTO ALLA VALUTAZIONE DEI RISCHI CON LE PROCEDURE STANDARDIZZATE Gli strumenti di supporto documentali non sono definiti nel d.i. 30/11/2012 in maniera rigida, né lo sono le caratteristiche dei soggetti preposti alla loro elaborazione. Ciò significa che qualunque strumento già disponibile, prodotto da un ente pubblico o da soggetti privati, anche di fonte estera, può essere utilizzato dal datore di lavoro, che rimane comunque l unico responsabile della scelta e del corretto utilizzo dello strumento. 5. Il MODELLO DI VALUTAZIONE PER LE AZIENDE A BASSO RISCHIO Il comma 6-ter, dell articolo 29 del d.lgs. 81/2008, ha riconosciuto ai datori di lavoro delle aziende a basso rischio di infortuni e malattie professionali la possibilità di documentare l effettuazione della valutazione dei rischi attraverso un modello semplificato, da emanare con specifico decreto. Il contributo dato dall Inail in tema si è sviluppato su due fronti: la definizione di criteri per l individuazione dei settori a basso rischio e la predisposizione di un modello per la reda- 129
4 9 Seminario di aggiornamento dei professionisti Contarp zione della valutazione dei rischi in buona parte in linea con la modulistica predisposta con le procedure standardizzate, ma più agevole e immediatamente fruibile dal datore di lavoro. Rispetto al d.i. 30/11/2012 si è operata una semplificazione relativamente agli aspetti di obbligatorietà della compilazione del MODULO 2 delle procedure standardizzate e all individuazione delle misure di miglioramento: 1. il MODULO 2 (elenco pericoli), allegato al d.i. 30/11/2012, previsto per garantire l esaustività della valutazione, aveva originato problemi di interpretazione legati alla necessità di contrassegnare o non anche i pericoli i cui rischi sono adeguatamente gestiti. Esso risulta piuttosto voluminoso e in qualche caso sovradimensionato rispetto all utilizzo effettivo di molte aziende; 2. le tre colonne finali del MODULO 3 (modulo di sintesi), allegato al medesimo decreto, relative al piano di miglioramento, ponevano il miglioramento in relazione ad ogni rischio individuato e creavano il dubbio che fosse necessario individuare misure di miglioramento per ciascuno dei rischi considerati. Il modello da allegare al redigendo decreto di cui all articolo 29, comma 6-ter, del d.lgs. 81/2008, già presentato e approvato dalla Commissione consultiva permanente il 18/12/2013, risulta di semplice lettura. Si tratta in sostanza di soli due moduli, il MODULO RB1 e il MODULO RB2, preceduti da una breve sezione anagrafica, contro i quattro allegati alle procedure standardizzate. Il MODULO RB1 consente di descrivere sinteticamente le fasi lavorative, gli ambienti di lavoro, le attrezzature di lavoro, le materie prime e i prodotti utilizzati, nonché le mansioni interessate, mentre il MODULO RB2 collega, ad ogni pericolo individuato, le misure attuate, gli strumenti di supporto utilizzati per la valutazione del rischio e le mansioni esposte. Esso contiene inoltre una tabella, che costituisce il piano di miglioramento, strutturata con un formato indipendente dai singoli rischi individuati, proprio al fine di far capire che non è necessario inserire delle misure di miglioramento in relazione ad ogni rischio trattato. È importante evidenziare che le misure indicate dal datore di lavoro devono comunque essere adeguate, secondo quanto previsto dall articolo 2, comma1, lettera q), e quanto richiesto indirettamente dall articolo 28 del medesimo d.lgs. 81/2008. Per aiutare e guidare i datori di lavoro nell individuazione delle misure adeguate, il modello prevede l impiego di un sistema di strumenti di supporto, che vanno indicati nel MODU- LO RB2, in relazione alle misure attuate. In assenza di tali strumenti, lo stesso spazio nel MODULO RB2 è utilizzabile per indicare almeno i riferimenti legislativi e di normativa tecnica applicati. La definizione delle caratteristiche degli strumenti di supporto ha costituito un punto di snodo cruciale per l efficacia della valutazione dei rischi con modelli semplificati, tenendo conto dell esigenza di garantire la completezza delle informazioni, la sinteticità e la fruibilità delle stesse. 6. LA SEMPLIFICAZIONE DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LE IMPRESE AGRICOLE L articolo 3, comma 13-ter, del d.lgs. 81/2008, affronta il tema della semplificazione della valutazione dei rischi per le imprese agricole. Come nel caso previsto dall articolo 29, comma 6-ter, alla base della semplificazione si è posto un supporto metodologico avente facile applicabilità, sinteticità e completezza, consistente sostanzialmente in una modulistica analoga a quella del basso rischio. Per l utilizzo ottima- 130
5 Reti, sinergie, appropriatezza, innovazione: professioni tecniche verso il futuro della salute e sicurezza sul lavoro le di tale modulistica si può ricorrere all impiego di specifici strumenti di supporto alla valutazione. Tali strumenti sono di tipo verticale, affrontando cioè rischi legati a particolari lavorazioni, e di tipo orizzontale in cui si valuta uno specifico rischio presente in più lavorazioni. Il gruppo di lavoro al momento ha predisposto un nutrito numero di strumenti di supporto per lavorazioni di raccolta che vedono l impiego soprattutto di lavoratori stagionali, a tempo determinato, predisponendo contemporaneamente schede di supporto di tipo orizzontale che affrontano determinati rischi trasversali alle varie lavorazioni. Attraverso questi strumenti il datore di lavoro potrà adottare misure specifiche di prevenzione e protezione per ridurre i rischi legati alle attività lavorative, seguendo un percorso valutativo snello e completo che fornisce una visione quanto più esaustiva dei rischi legati alle specifiche attività lavorative. 7. OIRA L articolo 29, comma 6-quater, del d.lgs. 81/2008 tra gli strumenti di supporto cita quelli informatizzati secondo il prototipo OIRA. Si tratta di strumenti di supporto che in maniera interattiva guidano il datore di lavoro nella valutazione dei rischi. L Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro mette già a disposizione gratuitamente strumenti prodotti da vari paesi per la valutazione dei rischi in specifiche lavorazioni. Ora grazie alla firma del Memorandum of understanding tra Ministero del lavoro e delle politiche sociali e l Agenzia europea anche le nostre istituzioni possono produrre strumenti di supporto che utilizzando la piattaforma web europea diano la possibilità ai datori di lavoro di micro e piccole imprese di effettuare una valutazione dei rischi guidata che consenta di rispondere al dettato normativo italiano. L impostazione metodologica seguita anche per tali strumenti non si discosta dalle scelte già effettuate per le procedure standardizzate. Il vantaggio consiste soprattutto nella modalità di utilizzo interattiva dello strumento che individua a fronte di specifici rischi le misure di salute e sicurezza da adottare in conformità a quanto richiesto dalle norme e quanto realmente messo in atto in azienda. 8. CONCLUSIONI Vari attori hanno partecipato a titolo diverso e in occasioni diverse ai lavori riassunti e l Inail ha messo a disposizione esperti appartenenti a più strutture (Contarp, Consulenza tecnica per l edilizia, Direzione centrale prevenzione, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici, Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale). La stretta collaborazione con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha consentito di mettere a fattor comune il bagaglio di esperienze e competenze che caratterizza ciascun partner. L auspicio è di consentire ai datori di lavoro, con la vasta gamma di strumenti che si stanno predisponendo, di avere un valido ausilio nel processo di valutazione dei rischi in particolare per i casi in cui la realtà aziendale è ben rappresentata da quella descritta nei medesimi strumenti. BIBLIOGRAFIA R. Maialetti, A. Menicocci, P. Fioretti: L impiego di liste di controllo evolute a supporto della valutazione e gestione dei rischi con le procedure standardizzate di cui al d.i. 30/11/2012, atti del 31 Congresso di Igiene Industriale, Napoli Giugno
6 9 Seminario di aggiornamento dei professionisti Contarp RINGRAZIAMENTI Tra i colleghi della Contarp, si desidera ringraziare vivamente il dott. Carmelo Gargano della Contarp Sicilia per il prezioso contributo che egli ha fornito durante la predisposizione del d.i. 30/11/2012 e di quella che sarà la modulistica di supporto al decreto agricoltura, gettando le basi per il successivo percorso di semplificazione in materia. 132
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