PREMESSA E CONSIDERAZIONI DI CARATTERE GENERALE

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2 PREMESSA E CONSIDERAZIONI DI CARATTERE GENERALE IL PIANO DEGLI INTERVENTI SECONDA FASE Il Comune di Belfiore è stato tra i primi Comuni della provincia di Verona ad aver intrapreso il percorso di rinnovo della propria strumentazione urbanistica di governo del territorio, in conformità con le disposizioni della nuova legge regionale, pervenendo all adozione, a marzo 2007, del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale dei Comuni di Belfiore, Caldiero, Colognola ai Colli e Lavagno (VR) ai sensi del comma 5 dell art. 15 della L.R. 11/2004, piano poi approvato dalla Regione Veneto con D.G.R. n del Con D.G.C. n. 15 del Atto di indirizzo per la formazione del Piano degli Interventi l Amministrazione ha dato avvio alla prima fase del del territorio comunale in relazione alle priorità e trasformazioni urbanistiche proposte dalla cittadinanza. Successivamente con D.C.C. n. 15 del è stato adottato il Piano degli Interventi Prima fase, approvato definitivamente con D.C.C. n. 22 del A seguito approvazione del P.I. Prima fase, il Comune di Belfiore ha avviato la predisposizione del Seconda fase sulla base di apposito Documento Programmatico Preliminare del Sindaco che, secondo quanto previsto dall art. 18 della L.R. 11/2004 Procedimento di formazione, efficacia e varianti del Piano degli interventi", elenca la seguente scaletta operativa: 1. il Sindaco predispone un Documento Programmatico Preliminare da illustrare al Consiglio Comunale; 2. viene prodotta una bozza del ; 3. vengono attivate forme di consultazione, di partecipazione e di concertazione con Enti Pubblici, Associazioni economiche, Associazioni sociali e cittadinanza; 4. viene prodotta la stesura definitiva del ; 5. il Consiglio Comunale adotta il ; 6. il viene depositato e pubblicato a favore del pubblico; 7. chiunque può formulare osservazioni; 8. il Consiglio Comunale decide sulle osservazioni ed approva il. Roberto Sbrogiò 1

3 Gli obiettivi che il Seconda fase ha perseguito, in attuazione e in coerenza con i sistemi del P.A.T.I. approvato (ambientale e paesaggistico insediativo/residenziale/produttivo/servizi relazionale), sono raggruppati nelle seguenti tematiche: valutazione del contenuto delle richieste da parte dei cittadini/operatori economici/di servizio; completamento della trattazione disciplinare del territorio agricolo comunale, nel rispetto dei vigenti disposti legislativi in materia e di quanto ammesso per i singoli A.T.O. dal P.A.T.I. approvato, per: - rilevamento delle aziende agricole presenti nel territorio; - schedatura e normativa delle ex cave abbandonate o dismesse; - predisposizione dell apposito prontuario, sia per fabbricati ad uso residenziale che produttivo, previsto dalla L.R. 11/2004; - individuazione e aggiornamento degli allevamenti zootecnici intensivi in riferimento alla recente D.G.R. 856 del 15 maggio definizione degli interventi negli A.T.O. del sistema insediativo residenziale e produttivo, anche attraverso i meccanismi operativi degli accordi pubblico/privato e del credito edilizio, per: - riordino e riqualificazione del tessuto urbano consolidato; - adeguamento della struttura dei servizi pubblici e delle opere pubbliche; - attuazione degli interventi nelle aree di riqualificazione urbanistica; - attuazione degli interventi in coerenza con le direttrici di sviluppo residenziale; - qualificazione degli spazi urbani e di uso pubblico; - monitoraggio delle trasformazioni territoriali; - definizione degli interventi di bioarchitettura e le modalità di incentivazione; completamento dell apparato normativo del. Pertanto, con il Seconda fase, il Comune ha ritenuto di affrontare la tematica complessiva del quadro territoriale suddiviso per singoli A.T.O., in attuazione del P.A.T.I. approvato, e di dare risposta operativa alle richieste di intervento urbanistico e di accordi Pubblico/Privato art. 6 L.R. 11/2004 inoltrate al Protocollo Comunale. Roberto Sbrogiò 2

4 Il termine di validità del P.I. è di cinque anni, per cui, gli interventi di trasformazione individuati da tale strumento urbanistico dovranno essere pianificati, approvati ed avviati alla realizzazione entro cinque anni, pena la decadenza delle previsioni delle trasformazioni stesse. IL PROGRAMMA TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE Compito di questo Secondo P.I. è stato quello di raccordarsi con il programma triennale delle opere pubbliche in modo da migliorare ed adeguare le infrastrutture pubbliche presenti sul territorio comunale. Di seguito si riporta l elenco delle opere pubbliche previste nel triennio : Di seguito si riporta l elenco delle opere previste nel triennio 2011/2013: - ampliamento della palestra per ricavo nuova area ludico sportiva; - asfaltatura strade comunali; - realizzazione campo di allenamento in erba sintetica presso gli impianti sportivi comunali; - progettazione e realizzazione per lo sviluppo di fonti di energia rinnovabili nel territorio di Belfiore; - realizzazione nuovi marciapiedi in via Argine Maronari; - tracciato ciclo pedonale Greenway dell Adige valle della mela 1 stralcio; - miglioramento della viabilità comunale, sistemazione degli incroci tra via A. Maronari e via Strà e tra via Buggia e via Casoni; - costruzione della nuova scuola dell infanzia; - realizzazione casa soggiorno anziani; - sistemazione del manto di copertura della sede municipale con installazione pannelli fotovoltaici; - realizzazione nuovi spogliatoi campo sportivo; - costruzione del nuovo magazzino comunale; - realizzazione parco naturalistico sul fondo cava Moneta ; - riqualificazione di via Strà (marciapiede e pista ciclopedonale); - ampliamento cimitero; - area fitness in lott. Serega zona verde. Roberto Sbrogiò 3

5 Il P.A.T. (Piano di Assetto del Territorio) e il P.I. () La nuova Legge Urbanistica Regionale n. 11 del 2004 sostituisce il Piano Regolatore Generale della L.R. 61/85 con il Piano Regolatore Comunale che si articola in disposizioni strutturali, contenute nel Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) e in disposizioni operative, contenute nel (P.I.): - il Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) è lo strumento di pianificazione che delinea le scelte strategiche di assetto e di sviluppo per il governo del territorio comunale; - il (P.I.) è lo strumento urbanistico che, in coerenza e in attuazione del P.A.T., individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione di organizzazione e di trasformazione del territorio programmando in modo contestuale la realizzazione di tali interventi, il loro completamento, i servizi connessi e le infrastrutture per la mobilità. Il Comune di Belfiore ha intrapreso il percorso di rinnovo della strumentazione urbanistica per il governo del territorio, in conformità alle disposizioni della nuova L.R. 11/2004, arrivando alla definizione del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale approvato con deliberazione di Giunta Regionale n del e di un Prima fase, per l allineamento tra P.A.T. e P.R.G. vigente, sia per la parte grafica che normativa, approvato con D.C.C. n. 22 del Premesso che, in riferimento all art. 17 della L.R. 11/2004, i Contenuti del sono: 1. Il piano degli interventi (P.I.) si rapporta con il bilancio pluriennale comunale, con il programma triennale delle opere pubbliche e con gli altri strumenti comunali settoriali previsti da leggi statali e regionali e si attua attraverso interventi diretti o per mezzo di piani urbanistici attuativi (P.U.A.). 2. Il P.I. in coerenza e in attuazione del Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) sulla base del quadro conoscitivo aggiornato provvede a: a) suddividere il territorio comunale in zone territoriali omogenee Secondo le modalità stabilite con provvedimento della Giunta regionale ai sensi dell'art. 50, comma 1, lettera b); Roberto Sbrogiò 4

6 b) individuare le aree in cui gli interventi sono subordinati alla predisposizione di PUA o di comparti urbanistici e dettare criteri e limiti per la modifica dei perimetri da parte dei PUA; c) definire i parametri per la individuazione delle varianti ai PUA di cui all'articolo 20, c. 14; d) individuare le unità minime di intervento, le destinazioni d'uso e gli indici edilizi; e) definire le modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente da salvaguardare; f) definire le modalità per l'attuazione degli interventi di trasformazione e di conservazione; g) individuare le eventuali trasformazioni da assoggettare ad interventi di valorizzazione e sostenibilità ambientale; h) definire e localizzare le opere e i servizi pubblici e di interesse pubblico nonché quelle relative a reti e servizi di comunicazione, di cui al decreto legislativo n. 259 del 2003 e successive modificazioni, da realizzare o riqualificare; i) individuare e disciplinare le attività produttive da confermare in zona impropria e gli eventuali ampliamenti e riconversioni, nonché quelle da trasferire a seguito di apposito convenzionamento anche mediante l'eventuale riconoscimento di crediti edilizi di cui all'articolo 36 e l'utilizzo di eventuali compensazioni di cui all'articolo 37; j) dettare la specifica disciplina con riferimento ai centri storici, alle fasce di rispetto e alle zone agricole ai sensi degli articoli 40, 41 e 43; k) dettare la normativa di carattere operativo derivante da leggi regionali di altri settori con particolare riferimento alle attività commerciali, al piano urbano del traffico, al piano urbano dei parcheggi, al piano per l inquinamento luminoso, al piano per la classificazione acustica e ai piani pluriennali per la mobilità ciclistica. Documenti che compongono il : - Relazione programmatica che indica tempi, priorità operative e quadro economico - Elaborati grafici con le indicazioni progettuali - Norme tecniche Operative - Prontuario per la qualità architettonica e la mitigazione ambientale - Registro dei crediti edilizi Roberto Sbrogiò 5

7 - Banca dati alfa-numerica e vettoriale contenente l aggiornamento del Quadro conoscitivo di riferimento nonché le informazioni contenute negli elaborati propri del PI stesso I REQUISITI DEL PIANO DEGLI INTERVENTI La redazione del di Belfiore si colloca in una stagione di sperimentazione della nuova Legge Urbanistica Regionale rispetto alla quale l Amministrazione ha scelto di misurarsi con le innovazioni introdotte portando il Comune di Belfiore a dotarsi di un Piano di Assetto del Territorio. Il rappresenta la seconda tappa del percorso che porta alla totale revisione del Piano Regolatore Generale Comunale, e dovrà rispondere ad essenziali requisiti di natura generale, quali: la coerenza Il è lo strumento operativo del Piano di Assetto Territoriale PAT; lo stesso deve essere pertanto coerente con le previsioni di tale piano strutturale. la chiarezza Il è lo strumento di governo delle trasformazioni urbanistiche, da attuare con il concorso di diversi soggetti operanti nel territorio, e come tale deve presentare una struttura ordinata ed un linguaggio non ambiguo, comprensibile nelle priorità di intervento, negli elaborati grafici e nelle norme tecniche. la capacità di interagire con gli altri strumenti di governo comunali Il dovrà essere in grado di recepire le indicazioni di altri strumenti di governo del territorio per fornire un quadro di breve periodo (5 anni), che verrà attuato progressivamente con la redazione dei Piani Urbanistici Attuativi (lottizzazioni, piani di recupero, etc.) e degli altri Interventi Edilizi Diretti (progetti edilizi di nuova costruzione, ristrutturazione, ampliamento, riconversione dei volumi esistenti, etc.). Esso potrà dettare la normativa di carattere operativo derivante da leggi regionali di altri settori, con particolare riferimento alle attività commerciali, al piano urbano del traffico, al piano urbano dei parcheggi, al piano per l inquinamento luminoso, al piano per la classificazione acustica e ai piani pluriennali per la mobilità ciclistica ; inoltre dovranno sempre essere rispettate le previsioni ed i contenuti del Piano di Assetto del Territorio, in Roberto Sbrogiò 6

8 particolare gli aspetti strategici di salvaguardia e i limiti di gestione del territorio dettati da criteri di sostenibilità previsti dalla Valutazione Ambientale Strategica. la coerenza con le scelte di governo sovracomunali Per tematiche che, per loro natura e dimensione territoriale, non possono essere circoscritte solamente entro i confini comunali (quali ad esempio viabilità, piste ciclopedonali, aree produttive, principali servizi, ecc.) dovranno essere coinvolti di concerto anche i relativi enti territoriali interessati. IL RUOLO DI ENTI, ASSOCIAZIONI E DEI PRIVATI Il contiene la parte operativa e di attuazione del Piano Regolatore Comunale. Coerentemente con tale funzione il P.I. deve essere pensato come uno strumento flessibile che, nell ambito degli indirizzi pianificatori generali dettati dal P.A.T., individua le trasformazioni destinate ad essere pianificate, approvate, ed avviate a realizzazione nel breve periodo (5 anni), pena la loro decadenza. Questa impostazione innovativa del Piano viene colta dall Amministrazione Comunale che riconosce un ruolo significativo alle forme di partecipazione dei privati all'attuazione del Piano. In tale contesto, nei limiti delle competenze di cui alla L.R. 11/2004, il potrà recepire, rispetto agli ambiti di intervento e agli obiettivi successivamente elencati, le proposte di progetti ed iniziative di rilevante interesse pubblico presentate da soggetti privati quali elementi prioritari di attuazione delle previsioni urbanistiche a livello comunale. Alcune proposte del privato potranno essere oggetto di accordi finalizzati alla determinazione di alcune previsioni del contenuto discrezionale degli atti di pianificazione territoriale ed urbanistica, nel rispetto della legislazione e della pianificazione sovraordinata, senza pregiudizio dei diritti di terzi; a seguito di valutazione favorevole della proposta l'amministrazione ed il privato sottoscrivono l'accordo. L'accordo viene recepito dal Consiglio Comunale in sede di adozione del. L'accordo costituisce parte integrante dello strumento di pianificazione ed è soggetto alle medesime forme di pubblicità e di partecipazione (pubblicazione, deposito, controdeduzioni alle osservazioni). Infatti l'accordo è recepito con il provvedimento di adozione dello strumento di pianificazione ed è condizionato alla conferma delle sue previsioni nel piano approvato. Roberto Sbrogiò 7

9 Le proposte di iniziativa privata devono necessariamente coniugarsi e coordinarsi con gli strumenti di programmazione comunali ed in particolare con il Piano triennale delle opere pubbliche di cui dovranno rappresentare la principale risorsa e contestualmente garantire il rispetto dei tempi necessari all attuazione delle previsioni di Piano. Nel periodo di validità del potranno essere introdotte modifiche, a seguito di ulteriori bandi promossi dal Comune oppure su iniziativa dei soggetti privati, per la realizzazione di interventi di rilevante interesse pubblico. Nel contempo il potrà anche accogliere proposte di miglioramento e affinamento della sua struttura formulate da Enti ed Associazioni a garanzia di sua maggior flessibilità e capacità di interagire con il tessuto gestionale e socio-economico. IL PIANO DEGLI INTERVENTI Seconda fase DEL COMUNE DI BELFIORE Premessa Il P.I. del Comune di Belfiore è uno strumento urbanistico operativo che, ai sensi dell'art. 12 della L.R. 11/2004, in coerenza e in attuazione del P.A.T.I., individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e di trasformazione del territorio, programmando in modo contestuale la realizzazione di tali interventi, il loro completamento, i servizi connessi e le infrastrutture per la mobilità. Il P.I. Seconda fase del Comune di Belfiore è diretto a: salvaguardare, recuperare e valorizzare il patrimonio culturale e ambientale; riordinare e riqualificare la struttura insediativa del centro capoluogo e dei centri urbani minori; migliorare il sistema delle infrastrutture urbane e territoriali; il Piano è subordinato alle direttive e regole del P.A.T.I. ed è un approfondimento dello stesso. Il costituisce, insieme al Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.), il Piano Regolatore Comunale (P.R.C.); esso si riferisce al quinquennio, decorsi cinque anni Roberto Sbrogiò 8

10 dalla sua entrata in vigore decadono le previsioni relative alle aree di trasformazione o espansione soggette a strumenti attuativi non approvati, a interventi con volumi puntuali, ad accordi pubblico privati fatte salve specifiche prescrizioni, a nuove infrastrutture e ad aree per servizi per le quali non siano stati approvati i relativi progetti esecutivi, nonché i vincoli preordinati all esproprio. In caso di decadenza le previsioni possono, con apposita variante al P.I. essere riconfermate oppure ricollocate nel rispetto dei parametri generali stabiliti dal P.A.T.; le aree oggetto di decadenza che non siano riconfermate si intendono aree non pianificate e sono disciplinate ai sensi dell art. 33 della L.R. 11/2004. l progetto del Secondo P.I. Seconda fase In via preliminare va sottolineato che, come operazione propedeutica alla redazione del Piano, si è prima di tutto provveduto ad aggiornare la cartografia di base del P.I. Prima fase con i nuovi edifici e le modifiche alla viabilità, elementi forniti dall Ufficio Tecnico Comunale e ricavati sulla base di foto aeree nuove e recenti. Conseguentemente a questa fase propedeutica è stato dato corso all operazione conclusiva di riallineamento tra P.A.T., P.I. Prima fase e Seconda fase con la trasposizione grafica dei tematismi dei vincoli e delle tutele ambientali stabiliti dal P.A.T.I. approvato, oltre che il completamento delle Norme Tecniche Operative del P.I. Prima fase e, a seguito avviso alla cittadinanza di avvio della predisposizione del P.I. Seconda fase, l esame e la selezione, sulla base di criteri omogenei e sostenibilità, di numerose richieste di interventi urbanistici, anche attraverso stipula di accordi pubblico / privato art. 6 L.R. 11/2004. Tali richieste hanno costituito la struttura portante del Piano. A livello progettuale il P.I. Seconda fase si avvale di elaborati in sc. 1:5000 e 1:2000 ed è organizzato sull individuazione: degli Ambiti Territoriali Omogenei (A.T.O.) con perimetri perfezionati in base allo stato di fatto e alla pianificazione vigente; Roberto Sbrogiò 9

11 dei Vincoli Pianificazione Territoriale Fasce di rispetto; in tale cornice sono individuati tutti i vincoli presenti nel territorio comunale aggiornati ad oggi con particolare riferimento: - alle strade principali e secondarie interessanti il territorio comunale, classificate ai sensi dell art. 2 del D. Lgs. 285/1992 (tipo C o F); - agli allevamenti intensivi e fasce di rispetto aggiornate ai nuovi disposti di cui alla D.G.R.V. 856 del 15 maggio 2012; del Sistema Ambientale e Paesaggistico Territorio Agricolo; in tale sistema trova individuazione il territorio agricolo nella sua interezza con gli edifici non più funzionali alla conduzione del fondo; vengono inoltre individuati i Coni visuali, i Beni architettonici e ambientali, le cave abbandonate o dismesse (a valenza naturalistico ambientale o prive di valenza naturalistico ambientale); del Sistema Insediativo, per il quale, attraverso rilettura delle precedenti Zone Territoriali Omogenee (Z.T.O.) di P.R.G. le stesse sono state ridefinite in Tessuti Omogenei di riferimento, fermo restando il mantenimento per omogeneità operativa dei relativi indici stereometrici; il Sistema Insediativo viene articolato in: Sistema degli Insediamenti Urbani: Tessuto storico, Tessuto residenziale consolidato, Tessuto residenziale consolidato di recente formazione, Tessuto produttivo consolidato, Tessuto agroindustriale consolidato, Tessuto produttivo normato con L.R. 11/87, Attività produttive isolate da ampliare e verde privato. Aree di Trasformazione, (ex Z.T.O. di espansione residenziale o produttiva di P.I. Prima fase non ancora realizzate); le aree di trasformazione con tetto volumetrico prefissato; gli ambiti di accordo tra soggetti pubblici e privati art. 6 L.R. 11/2004; i Piani Urbanistici Attuativi (vigenti e d obbligo); gli ambiti di riqualificazione e riconversione (recepiti dal P.A.T.I. approvato e perfezionati in base allo stato di fatto e alla pianificazione vigente). Inoltre, a seguito richieste di stralcio Aree produttive da parte di cittadini che chiedevano la riclassificazione della propria area a zona agricola, poiché per il prossimo quinquennio non intendevano costruire, e visto che dopo i primi cinque anni dalla loro programmazione nel P.A.T.I. (pubblicato sul BUR del ) non sono stati attuati i relativi P.U.A., l Amministrazione Comunale, ha ritenuto di Roberto Sbrogiò 10

12 accogliere tali richieste andando a riclassificarle come Aree non pianificate normate ai sensi dell art. 33 della L.R. 11/2004. Struttura dei Servizi, con recepimento aree a servizi già di P.I. Prima fase e programma triennale delle opere pubbliche di cui al Documento del Sindaco, per le quali viene sottolineato che deve essere tenuto un bilancio di controllo annuale a monitoraggio della loro realizzazione. del Sistema della Mobilità; in tale sistema trovano individuazione la viabilità di progetto comunale e sovracomunale, le piste ciclabili. Il P.I. Seconda fase è completato: dalle Norme Tecniche Operative a disciplina degli interventi previsti; in particolare per gli interventi nelle Aree di Trasformazione Residenziale, Produttiva, Agroindustriale, per attrezzature e servizi di supporto alla mobilità, indicano i relativi indici e parametri di riferimento; dal Fascicolo Schede Accordo in cui gli interventi negli ambiti di accordo pubblico / privato (ap/p), art. 6 L.R. 11/2004, sono dettagliati in specifica scheda accordo riportante Parametri urbanistici richiesta e Prescrizioni. A miglioramento della qualità architettonico-edilizia del Territorio Comunale le N.T.O. contengono: - le norme di Sostenibilità edilizia e Regolamento Energetico ; - le Regole per il buon costruire ; in questo modo vengono promosse nel territorio comunale varie componenti che riguardano principalmente: - i requisiti della sostenibilità ambientale per il settore abitativo (con uso di tecniche costruttive riferite alla bioarchitettura); - il contenimento del consumo energetico ed il risparmio della risorsa idrica; - l utilizzo di fonti di energia rinnovabile; - la tutela e riqualificazione del paesaggio urbano e agricolo mediante la salvaguardia degli spazi aperti, la preservazione dei caratteri tipo-morfologici. Roberto Sbrogiò 11

13 Le N.T.O. sono altresì integrate con i seguenti elaborati predisposti dagli appositi specialisti incaricati: - il Prontuario per la qualità architettonica e mitigazione ambientale; - Valutazione di Incidenza Ambientale; - Compatibilità Idraulica. Infine va sottolineato che Il Piano si avvale di analisi agronomiche e geologiche specialistiche. A livello insediativo, nell ottica di una riqualificazione e valorizzazione del territorio comunale, il Piano prevede interventi di tutela e riordino del territorio agricolo e di riassetto organizzativo dei nuclei urbani anche con interventi di loro rafforzamento e compattamento. Il P.I., inoltre, individua e norma: le aree sottoposte ad interventi di recupero e riqualificazione ambientale ambiti delle cave dismesse per le quali vengono promosse azioni di recupero e riqualificazione ambientale anche a scopi ludico-ricreativi. Roberto Sbrogiò 12

14 A livello dimensionale (come dettagliato nell elaborato 5 Verifica Dimensionamento / Standards / S.A.U.): 1) nel confronto tra P.A.T. e P.I. emerge che: il P.I. Prima e Seconda fase rispetto a un totale di: Totale volume residenziale insediativo aggiuntivo P.A.T = mc Totale volume aggiuntivo P.A.T. per attività compatibili con la residenza e turistico/ricettivo = mc Totale superficie aggiuntiva industria e artigianato = mq prevede un totale di: Totale volume residenziale insediativo aggiuntivo P.I. = mc Totale volume aggiuntivo P.I. per attività compatibili con la residenza e turistico/ricettivo = 960 mc Totale superficie aggiuntiva industria e artigianato = ,35 mq PERTANTO COME RESIDUO DA P.A.T. RIMANE A DISPOSIZIONE: Volume Residenziale insediativo aggiuntivo ( mc mc) = mc Volume Attività compatibili con la residenza e turistico/ricettivo ( mc 960 mc) = mc Superficie Industria e artigianato ( mq ,35 mq) = ,65 mq Roberto Sbrogiò 13

15 2) come verifica Standards il Piano: evidenzia una quantificazione: Ab. residenti insediati = ab. Ab. insediabili (da interventi diretti e P.U.A.) Volumetria residenziale P.I. ( mc) / mc/ab. 150 = 556 ab. Totale ab. teorici complessivi = ab. Totale fabbisogno aree servizi ab. x 30 mq/ab. = mq Totale dotazione aree servizi = mq Totale aree standards mq/ab. = 82,84 mq/ab. 3) come verifica SAU il Piano: precisa che la SAU consumata in questo è pari a: S.A.U. da P.A.T. approvato = mq + incremento del 10% = mq. S.A.U. consumata nel = mq. S.A.U. a disposizione = mq. Roberto Sbrogiò 14

16 Per quanto riguarda il Registro dei crediti edilizi, non essendo pervenute istanze in tal senso, viene allegato l elaborato 6 Registro dei crediti a cui verrà data attuazione a cura del Comune al momento di presentazione istanze e concretizzazione dei crediti edilizi. In conclusione si può affermare che il del Comune di Belfiore, nel rispetto delle azioni strutturali del P.A.T.I. approvato e degli obiettivi delineati nel Documento Programmatico Preliminare del Sindaco alla predisposizione del P.I., è finalizzato nella sua completezza a dare concrete risposte alle esigenze del territorio e della Comunità presente per un sostenibile ed equilibrato sviluppo socio-economico. Roberto Sbrogiò 15

17 IL PIANO DEGLI INTERVENTI È COMPOSTA DA: Progetto di Piano a cura Studio Arch. Sbrogiò A) Elaborato 1a Stralcio Intero Territorio Comunale (sc ); B) Elaborato 1b Stralcio Intero Territorio Comunale (sc ); C) Elaborato 2a Zone Significative: Capoluogo (sc ); D) Elaborato 2b Zone Significative: Castelletto (sc ); E) Elaborato 3 Norme Tecniche Operative; F) Elaborato 4 Fascicolo schede accordi art. 6 L.R. 11/2004; G) Elaborato 5 Verifica Dimensionamento / Standards / S.A.U.; H) Elaborato 6 Registro dei Crediti; I) Elaborato 7 ; J) Elaborato R Regolamento Edilizio; oltre al progetto di trattazione del territorio aperto a cura dello Studio Benincà, alle analisi geologiche e la Compatibilità idraulica a cura del Dott. Romano Rizzotto e dell Ing. Sara Pozzerle Roberto Sbrogiò 16

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