LA STELLA CHAPEL NOBEL

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1 LA STELLA CHAPEL NOBEL TESTIMONIAL DELLA F.A. MADE IN ITALY Un protagonista della storia della genetica italiana La testina d apertura di questa serie di articoli, dati ed informazioni, «Testimonal della F.A. Made in Italy, inquadra chiaramente il significato del lavoro che segue. Con questo numero di settembre iniziamo infatti, con La Stella Chapel Nobel, la trattazione monografica dei tori che hanno fatto la storia della genetica italiana. L a storia di Nobel (La Stella Chapel Nobel) comincia lontano. Probabilmente l inizio si può far coincidere con un giorno di fine estate del 1972, allorché nell Azienda «La Stella» di Bagnolo Mella, condotta da Mario Guarneri, sbarca una giovenca, Thayben Dandy Adele, figlia di Thayben Dandy Pride e gravida con Chapel Bank Apache. L 11 Ottobre 1972 nasce un maschio dall aspetto alquanto curioso, con il mantello bianco costellato di macchioline grigie e nere, tipiche di Apache, cui viene dato il nome di Allegro. Non esistendo a quei tempi un programma di selezione Nazionale strutturato con un sistema di prove di progenie così come lo conosciamo ora, la sua carriera come riproduttore inizia in azienda. Ci vuole così qualche anno prima che si tramuti in certezza la sensazione che aveva avuto Mario Guarneri, cioè quella di trovarsi di fronte ad un toro eccezionale, uno di quei rari casi a cui la genetica non riesce ancora ad abituarci, quando segue La Stella Chapel Nobel BS 14523C Da destra: Rino Mantovani e Andrea Clerici, rispettivamente direttore e responsabile del Laboratorio al C.F.A. di Mantova quando Nobel fu acquistato; Isalberto Badalotti, direttore dell Apa di Mantova ed Emilio Ughetti, attuale direttore del C.F.A. di Mantova BIANCO NERO 8/98 23

2 Mario Guarneri allevatore di L.S.C. Nobel strade imprevedibili e forse anche un po bizzarre! Così, mentre la fecondazione artificiale si diffonde sempre più capillarmente in tutti gli allevamenti Italiani, tra i «Campioni» in grado di far compiere una svolta decisiva alla nostra popolazione bovina da latte, Allegro occupa sicuramente un ruolo di rilievo, riuscendo a trasmettere alte produzioni e solida morfologia. Ma il passaggio da grande padre di vacche a padre di tori, non è mai scontato, soprattutto se sei un toro italiano, nato in Italia e provato in Italia. Ma qualcuno vede più lontano del proprio naso e, in un momento dominato dai riproduttori esteri, in una fase decisamente pionieristica della nostra selezione, Allegro riesce a mettere 6 figli in prova di progenie. Tra questi, dello stesso allevamento del padre e figlio di Scotchman Astro Mag, una Astronaut importata dagli Stati Uniti, c è La Stella Chapel Nobel, uno dei tori che hanno fatto grande la zootecnia da latte italiana. Oggi il suo biglietto da visita sono i dati di giugno 98: figlie in allevamenti, IGT 573 kg latte +0.00% grasso e +0.07% proteine, genotipo AB per le K-caseine. Stiamo parlando di un toro nato il 6 marzo 1982, che ha avuto la prima prova oltre 10 anni fa! Con l uscita dei dati di gennaio 1988, Nobel esce dal «limbo» in cui bene o male sono relegati i tori in attesa di valutazione, e comincia ad imporsi all attenzione di tutti riuscendo a conquistare, semestre dopo semestre, la fama che gli spetta, una fama tuttora intatta, soprattutto presso gli allevatori che ne hanno munto le figlie. La sua è una popolarità che è aumentata con il tempo, insieme al miglioramento dei suoi dati, che hanno saputo resistere anche all introdu- zione di nuovi indici di selezione (ILQ). Al momento della sua prima uscita, Nobel riesce nell impresa di piazzarsi all ottavo posto nella classifica I.G.T. latte (+1224 kg), solo sette posizioni dietro l allora più popolare padre Allegro, indiscusso dominatore del periodo con un I.G.T latte di kg. L indice Proteine percentuali negativo ( 0.02%), non gli impedisce di piazzarsi al 10 o posto nella classifica proteine kg (con +37 kg). Già dalla seconda uscita, con il contributo di 242 nuove figlie entrate nel calcolo degli indici, i dati genetici di Nobel riflettono i valori che contraddistingueranno il riproduttore, decretandone il successo. Infatti, non solo l indice latte resta invariato, migliorando anzi di qualche chilo, ma soprattutto l indice Proteina si attesta su +0.09% e +47 kg, valore che gli vale la 3 a posizione nella classifica. Ma quelli che sembrano dati già molto soddisfacenti sono destinati a migliorare ancora: in terza uscita (gennaio 1989), gli indici di Nobel sono in grado di convincere anche i più scettici: 630 figlie in 344 allevamenti, attendibilità 97%, IGT Latte kg, grasso +0.04% e +60 kg, proteine +0.14% e +62 kg. Sono proprio questi 62 kg, conquistati grazie soprattutto alla forte deviazione sui titoli proteici delle figlie che mantengono comunque medie produttive di riguardo, anche dal punto di vista quantitativo, che fan sì che il figlio di Allegro si piazzi al primo posto della classifica per Proteine totali. Nobel si propone dunque come scelta prioritaria in particolar modo per gli allevatori che rivolgono sempre maggiore attenzione all aspetto qualitativo delle produzioni e non è escluso che, se le strutture di allora lo avessero permesso, avrebbe avuto molto successo anche all estero, soprattutto nell Europa del nord, dove da tempo si guardava ai titoli. La Stella Chapel Nobel ha avuto un incredibile impatto sulla popolazione femminile della Holstein italiana e sarà sempre ricordato come un grande padre di vacche. Meno come padre di toro, visto che alle scelte degli allevatori non corrispondevano quelle dei Centri, che preferivano utilizzare altri riproduttori. Nonostante di L.S.C. Nobel sia stato messo in prova un numero di figli comunque alto per un toro Italiano di quei tempi, è altrettanto vero che 16 figli avviati alle prove di progenie per un riproduttore con quei dati non riflettono certo il giusto credito che Nobel avrebbe meritato; anche in ragione del fatto che rappresentava una linea di sangue alternativa rispetto a quelle più diffuse in quel momento. Dopotutto, si trattava di una linea «Italiana», che avrebbe dato maggior credito ad un programma di selezione che stava allora muovendo i primi passi. Dei nonni materni i più utilizzati sono stati Valiant, Chairman, Cleitus, Bell e Starbuck, seguiti da Complete, Astronaut, Mandingo, Chief Stewart e Tesk. I risultati migliori li ha ottenuti senz altro Torvis Capitano (Nobel x Chairman), che ha avuto un discreto utilizzo in F.A. grazie a dati incoraggianti nelle prime uscite, peraltro confermati in quelle successive (IGT latte 1529 kg, +53 kg di proteine, nella valutazione di giugno 98). Purtroppo la discendenza maschile di Nobel non sembra aver sèguito e potrebbe concludersi proprio con Capitano. Un vero peccato, se soprattutto con il senno di poi si ripensa al valore di tori come Allegro e Nobel. Corrado Zilocchi, Ispettore di razza della Provincia di Mantova, ed allevatore del mantovano, ha avuto la fortuna di mungere molte Nobel e di averne valutate un numero ancora più alto: È molto significativo constatare come la maggior parte delle vacche più vecchie, che si trovano oggi negli allevamenti mantovani siano figlie di Nobel, animali che, pur non raggiungendo valutazioni elevate al primo punteggio, durano a lungo in stalla anche grazie allo scarso edema mammario che in genere sviluppano prima del parto. Le caratteristiche trasmesse con maggior frequen- Corrado Zilocchi BIANCO NERO 8/98 25

3 za alle figlie sono gli arti tendenzialmente stangati, mammelle che presentano attacchi posteriori più alti che larghi, sorrette da un forte legamento mediano, e capezzoli leggermente divergenti. Il toro ha dato il meglio di sé (dal punto di vista morfologico) quando è stato utilizzato su vacche di struttura. Il risultato sono bovine che maturano con gli anni e, con il progredire dei parti, mettono in evidenza una buona qualità dell ossatura. Oltre a moltissime figlie ho avuto l occasione di valutare il toro stesso ed ho potuto constatare anche in lui un costante miglioramento nell aspetto morfologico, miglioramento che si riflette nel Molto Buono del primo punteggio fino alla meritata qualifica di Eccellente all età di 10 anni. Il dottor Badalotti, direttore dell Apa di Mantova, conosce bene la storia di Nobel perché è stato proprio lui, insieme al dottor Petrobelli e al dottor Mantovani, a scovare Nobel e a farlo diventare quello che è diventato. Al centro di Mantova avevamo Allegro, un ottimo riproduttore di cui, purtroppo, si è sfruttato il potenziale troppo tardi, e quindi abbiamo pensato che sarebbe stato interessante mettere in prova un suo figlio. La cosa più veloce da fare era cercare dei maschi già nati, in quanto sarebbe stato troppo lungo aspettare l esito di un accoppiamento programmato. Così, dopo avere controllato tutte le sue genealogie e aver individuato, nella sua stessa azienda, due buone bovine, una Astronaut e una Fond Matt, siamo andati a verificare se per caso c erano dei maschi di queste due vacche con Allegro. Mario Guarneri ne aveva appena venduto uno della Astronaut... quindi gli abbiamo chiesto di riprenderlo per metterlo in prova di progenie: era Nobel. Ricordo che il torello è stato acquistato per due milioni e mezzo, poi il dottor Mantovani, sempre molto generoso, ha aggiunto una commissione del 20% per l allevatore, perché portava fortuna... e così è stato. Nobel ha portato fortuna e reddito al suo allevatore, al Centro che lo ha provato e a tutti gli allevatori che hanno munto le sue vacche. Bisogna pensare che allora le prove di progenie non si facevano come adesso, lavoravamo di fatto molto più sulla carta che in campo, ma è stata proprio questa voglia di provare, stimolata dalle eccezionali capacità di Allegro, che ha determinato la grande svolta delle genetica italiana, di cui siamo alquanto orgogliosi, visto che poi in quei giorni ben pochi dei padri dei tori messi in prova (eccetto forse King, che si pensava facesse belle vacche!), erano italiani. E invece il figlio di un toro italiano messo in prova di progenie è uscito tra i primi, e, per molti anni, è stato il toro più venduto in Italia ( dosi vendute in 14 anni). Oggi siamo già più abituati a questo, ma qui si parla di 15 anni fa! Il seme per le prove fu distribuito nella provincia di Mantova e in parte nel bresciano, ed il toro fu provato molto bene, perché gli allevatori conoscevano Allegro e, quando hanno saputo che non era più disponibile, sono corsi a usare il figlio. Una volta provato, questi ha dimostrato che, nel confronto, non aveva niente da perdere rispetto al padre. L impatto di Nobel è stato notevole e duraturo non solo nella provincia di Mantova, dove è stato più usato, ma ovunque sia stato utilizzato. Dava animali molto produttivi, di grande longevità, molto resistenti e fertili ed anche molto docili. L unico neo erano le mammelle, non proprio stupende, ma in compenso duravano nel tempo. Basti pensare che oggi nelle aziende ci sono ancora figlie di Nobel con molte lattazioni alle spalle. Per di più, usato con intelligenza, il toro ha prodotto anche animali che si sono ben difesi sui ring (di recente una Nobel è stata 3 a alla Regionale Emiliana, e 1 a all Interprovinciale di Parma per esempio). Senza presunzione, ritengo che Nobel sia stato il primo toro che ha dato ai nostri allevatori la fiducia sull uso del seme dei tori italiani, dopo vari fallimenti del passato, con tori che ci avevano sempre reso perdenti nel confronto con i nordamericani. Quando partorivano, le figlie di questo toro, che per di più costava pochissimo, bagnavano il naso a quelle americane. Così, per la prima volta, i nostri allevatori hanno iniziato a vedere gli italiani come competitivi nei confronti dei riproduttori esteri. E questo va detto, perché è facile oggi dire i tori italiani li usiamo tutti, ma una volta non era così, eravamo tutti un po esterofili, convinti che la selezione nordamericana fosse l unica da cui valesse la pena attingere. Nobel è stato un toro eccezionale che ha dato reddito agli allevatori, dando animali produttivi che sono rimasti in azienda, ed alla genetica italiana ha dato una forte base genetica su cui costruire quella che oggi è forse la Holstein più completa disponibile al mondo. Bellezza MN 6739G - Nata il Ottimo 90. Proprietario: Baraldi Giuseppe (MN). Produzione nella carriera: 7 latt., kg/latte, 2376 kg/gr, 2175 kg/pr. Una delle figlie di Nobel nate quanto il toro era in prova di progenie. Caratteristica anche nel mantello BIANCO NERO 8/98 26

4 TELLA Se è vero che dal punto di vista LA FAMIGLIA DI NOBEL Il 16 novembre del 1979 la Warrendale Farm dell Indiana (Usa) organizza un dispersal (vendita totale dell allevamento) da dove partono per l Italia la nonna di Nobel, vacca di quattro anni e la madre di Nobel, vitella di un anno rispettivamente n. 77 e 79 sul catalogo che il signor Ermes Denti dell Az. Maramotti e Lombardini di Reggio Emilia conserva scrupolosamente. Inizia così la storia italiana della famiglia di Nobel che vi riportiamo di seguito. della linea maschile la famiglia di L.S.C. Nobel è segnata dal marchio di una certa casualità, è altrettanto vero che in linea femminile troviamo una genealogia molto ben costruita. Una lunga serie di tori «razzatori» ha portato all ottenimento di eccellenti caratteri produttivi e morfologici, ben riconoscibili, fissati e trasmissibili nelle femmine della stirpe. Di questa famiglia, oltre a Scotchman Astro Mag, madre di Nobel, importata da Mario Guarneri di Brescia, esistono oggi tre nuclei di selezione, i quali grazie ad una buona prolificità, annoverano molte vacche e giovenche di elevato valore genetico. Il ramo principale per ragioni sia numeriche che genealogiche è quello su cui ha lavorato l Azienda Agricola Maramotti Lombardini di Reggio Emilia. La capostipite è infatti quella Gaydale Fond Mag, nonna di Nobel, importata dagli Stati Uniti, figlia di No- Na-Me Fond Matt e di Wapa Fury Maggie (a sua volta sorella materna di Wapa Arlinda Conductor), valutata Ottimo 91 nel 1980, con una carriera produttiva che parla di sei lattazioni con oltre 636 q.li di latte prodotti complessivamente. Questa splendida figlia di Fond Matt fu scelta dall Allevamento reggiano per selezionare una famiglia di vacche con alte percentuali proteiche. I dati sulla qualità non erano disponibili a quei tempi, ci racconta Ermes Denti, responsabile dell azienda, e su nostra richiesta fu analizzato un campione di latte della vacca; i risultati soddisfacenti di questa verifica ci convinsero definitivamente ad acquistare l animale, e si cominciò subito a trapiantare gli embrioni che produceva. Tutte le figlie di questa vacca di fondazione hanno iniziato e concluso la loro carriera nell allevamento Maramotti Lombardini. Gay- dale Fond Mag vanta una carriera produttiva strepitosa, non solo in termini di quantità e qualità di latte, ma anche in termini di discendenti diretti, sono infatti 40 equamente suddivisi tra maschi e femmine i suoi figli. Gli accoppiamenti che hanno dato i maggiori risultati sono quelli con Astronaut e Valiant. Soprattutto quattro sue figlie con Valiant, Talla (Buono + 84), Tarsa (Ottimo 91), Uma (Molto Buono 89) e Ufa (Ottimo 91), lasciarono (è sempre Denti che racconta) una traccia indelibile nella storia del nostro allevamento; con quelle vacche vedemmo raggiunti gli obiettivi morfologici e produttivi che ci eravamo prefissati. Erano vacche di taglia elevata, che spiccavano in mandria per statura e caratteri lattiferi. Denti ricorda con piacere un episodio curioso, accaduto nei primi giorni del 1983, allorché il giudice Giovanni Burana, in visita all allevamento, rimase profondamente impressionato da due vitelle di pochi mesi notate in un recinto insieme ad una decina di coetanee. Si trattava proprio di due figlie di Valiant e della nonna di Nobel. Da queste quattro vacche discendono numerosi maschi avviati alla F.A., e soprattutto numerose femmine, nessuna delle quali ha intrapreso la carriera produttiva al di fuori del perimetro dell Allevamento d origine. Da un trapianto embrionale antecedente a quello di cui abbiamo appena parlato, fatto con Astronaut, per ripetere l incrocio che aveva generato la madre di Nobel, si misero in evidenza Sirena (Molto Buono 85) e Serenella (Ottimo 90). Proprio da quest ultima vacca trae origine il ramo cadetto in terra reggiana, quello dell Azienda Capieste di Casali Pietro e Stefano. Ci narra Stefano Casali che nella seconda metà degli anni LA NONNA DI NOBEL Gaydale Fond Mag RE 2438X nata il Padre: No Na Me Fond Mat valutata O. 91 il Produzione nella carriera: 6 latt., kg/latte al 4.05% e 3.30% LA SORELLA DELLA MADRE DI NOBEL Aquito Valiant Ufa ET RE 38198C nata il Padre: SWD Valiant TL valutata O. 91 il Produzione nella carriera: 7 latt., kg/latte al 3.70% e 3.10% LA SORELLA DI NOBEL La Stella Valiant Paola BS 30804D nata l Padre: SWD Valiant TL valutata O. 92 il Produzione nella carriera: 5 latt., kg/latte al 3.60% e 3.20% Capieste Mascot Zeta ET RE 45038Fnata il Padre: Singing Brook N.B. Mascot ET TL All.: Az. Agr. Capieste di Casali S. e Figli - Reggio E. Un altra ottima vacca della famiglia di Nobel BIANCO NERO 8/98 29

5 80, decise di far fare un salto in avanti alla genetica della propria stalla; concordò così un trapianto su Aquito Astronaut Serenella (sorella piena della mamma di L.S.C. Nobel). Per la scelta del toro l iniziale incertezza tra Ned Boy e Starbuck, fu risolta a favore del riproduttore Canadese. Da questo trapianto nacquero due maschi e due femmine; tra queste, ancora viva nel ricordo di Casali, Capieste Star Lode, vacca non ancora eguagliata morfologicamente in azienda (86 punti alla prima valutazione, 89 alla successiva), che alle figlie ha trasmesso struttura superiore. Tutta la famiglia è tremendamente forte dal punto di vista produttivo, sia per quanto riguarda l aspetto quantitativo che qualitativo. Le vacche di questo ceppo in azienda hanno sempre avuto deviazioni produttive dal +15% in su rispetto all EVM medio, con % proteiche superiori alla media di 0.2/0.3%. Altro accoppiamento azzeccato fu usare Bell Gene sulla Starbuck; da questa gravidanza nacque Capieste Gene Unica, vacca valutata Molto Buono 86 e che ha due figlie in produzione con Mascot, Zinca (Molto Buono 88) e Zeta (Molto Buono 85), madri a loro volta di alcuni torelli in F.A. e di diverse femmine che stanno lasciando un impronta indelebile nell allevamento. Altra traccia importantissima della stirpe la troviamo a Roma, nell Azienda Agricola Cinque Stelle. Qui giunge nel 1987 La Stella Valiant Paola, sorella materna di L.S.C. Nobel, valutata dapprima Molto Buono 85, fino a raggiungere i 92 punti e la qualifica di Eccellente nel Inevitabilmente anche su Paola si posa l attenzione dei genetisti. Tra i suoi figli si distingue Cinque Stelle Tradition Ercole, anch egli come molti membri della famiglia si propone per il miglioramento delle percentuali proteiche, abbinato ad una buona spinta quantitativa. In linea femminile invece Paola lascia a sua figlia Cinque Stelle Aerostar Turandot (Buono + 84), il compito di Ermes Denti, responsabile dell Allevamento Maramotti e Lombardini - Reggio Emilia portare avanti una linea di sangue con pochi uguali. Turandot, oltre a produrre in 3 lattazioni (888 giorni) 295 q.li al 3.45% di proteine, ha un figlio con Mountain in attesa di valutazione, 3 femmine con Benchmark ed una figlia con Celsius: l avventura continua! BIANCO NERO 8/98 30

6 TELLA NOBEL NELLA PRODUZIONE L idea che le figlie di Nobel si siano contraddistinte per la produzione è confortata dai dati che abbiamo estratto quando abbiamo deciso di dare questo spazio alla memoria di un grande protagonista della F.A. made in Italy come L.S.C. Nobel. Le lattazioni delle figlie sono di grande interesse, con una frequenza, indipendentemente dagli allevamenti, che ci fa pensare al naturale potenziale genetico trasmesso dal toro. Essendo impossibile menzionare tutte le vacche con record di produzione, tra le quali vogliamo citare Sabia (BS 40769D) dei Fratelli Civettini di Ghedi (BS) che al secondo parto nella lattazione convenzionale ha prodotto kg. di latte, abbiamo cercato di selezionare un campione di figlie di Nobel analizzando circa lattazioni oltre i 110 qli. I soggetti che presentiamo hanno tutti almeno una lattazione di 140 q.li e una produzione nella carriera superiore a 450 qli. di latte. BRINA MN 3409I - Nata il All.: Dordini Elena-Bernini Antonio e Marco - Bagnolo San Vito (MN) NOBEL TAMA VI 3101B - Nata il All.: Az. Agr. Colombare di Costa O. - Fara Vicentina (VI) GILDA MN 48214F - Nata il Valutata Molto Buono 87 nel 90 All.: Mori Valerio e Carlo - Virgilio (PN) LIBERA 26 MN 10833H - Nata il All.: Pachera Fausto e Fabio S.S. - Marmirolo (MN) ZERRY BS 40639F - Nata il All.: Soc. Gerola, Cascina Castello - Pompiano (BS) VINFA BS 19670F - Nata il All.: Rolfi Maurizio e Figli Carlo ed Emilio - Leno (BS) AZ 25 PN Nata il Valutata Ottimo 90 nel 95 All.: Az. Agr. Zannier Jaqueline Marie - Spilimbergo (PN) ZELANTE BS 44548F - Nata il All.: Pellegrini Margherita e Maifredi Antonio e F.lli sdf - Castrezzato (BS) UD Nata il All.: Az. Agr. Torvis srl - Torviscosa (UD) PUMA CR 33505N - Nata il All.: Bedino Antonino & Gianfranco - Trino (VC) BIANCO NERO 8/98 33

7 EMMA OR Nata l All.: Dametto Livio - Arborea (OR) NOBEL MN 23119I - Nata il All.: Carnevali Gaetano - Marco & Mauro - Viadana (MN) NOBERTE CR 7055I - Nata il All.: Arisi Felice - Cremona AMPIA BS 17802G - Nata il All.: Merighetti Bruno e Giuseppe e Cugino Giuseppe - Rezzato (BS) RILIANA CN 3991A - Nata il All.: Morisiasco F.lli Mario e Franco S.S. - Caraglio (CN) NOTTE BG 8789B - Nata il All.: La Rosa snc di Piana E & C. - Ghisalba (BS) USTERA VI 6381B - Nata il All.: Az. Agricola La Colombara - Camisano Vicentino (VI) BETULLA MI 23765H - Nata il All.: Vigorelli Milanesi Gianfranco - Mairago (MI) QUENTA CN Nata il All.: Scotta Bartolomeo e Pierantonio - Saluzzo (CN) TONEZZA VI 1509B - Nata il All.: Marchesin Mariano - Vicenza ZURRA BS 46286F - Nata il All.: Medeghini Severo - Castenedolo (BS) NOB. GIROLA PD 39890A - Nata il All.: Matteazzi Claudio - Grantorto (PD) UD Nata il All.: Az. Agr. Torvis srl - Torviscosa (UD) ABERA TA Nata il All.: D Onghia Donato - Mottola (TA) BIANCO NERO 8/98 35

8 BOTTI CEDRATA MN 45551I - Nata il All.: Botti Cugini - Curtatone (MN) NOBEL MN 48022I - Nata il All.: Carnevali Gaetano-Marco & Mauro - Viadana (MN) RONCOLO NOBEL MOLA MI 42148H - Nata l All.: Scorletti F.lli - Sordio (LO) GIROLAMA PD 37529A - Nata il All.: Matteazzi Claudio - Grantorto (PD) ZELA BS 39652F - Nata il All.: Oneda F.lli - Leno (BS) CAOD VETTA VI 13427B - Nata il All.: Caoduro Severino - Montereale Valcellina (PN) AQUILA NOBEL BANDIERA BS 46945F - Nata il All.: Spinelli F.lli - Leno (BS) RENATA TO 13012A - Nata il All.: Rolando Pietro - Bosconero (TO) PIROLO SEAT CR 27438O - Nata il All.: Az. Agr. Pirolo - Robecco d Oglio (CR) BEATA MI 23764H - Nata il All.: Vigorelli Milanesi Gianfranco - Mairago (MI) ZIAL NOBEL FENDY MN 31357I - Nata il All.: Zilocchi Alberto, Omero, Vittore - Pegognaga (MN) DOSSI SIBILLA MI 18453I - Nata il All.: Ceruti Italo ed Enrico - Brembio (LO) FEDERICCA NOBEL QUAGLIA VT Nata il All.: Az. Agr. Casette di Fedeli Massimo - Viterbo CARLA PC 966D - Nata il All.: Gandolfi Fausto e Gabriele - Carpaneto P.no (PC) BIANCO NERO 8/98 36

9 STELLA NOBEL PER GLI ALLEVATORI Tra i moltissimi allevatori che hanno avuto ottimi risultati dall utilizzo di Nobel, abbiamo sentito Fausto Pandini, responsabile dell Allevamento Idevra ed Augusto Padovani, della Cascina Berinzaga della provincia di Cremona. FAUSTO PANDINI Allevamento «Idevra» È facile prediligere un toro quando si ha avuto la fortuna di vincere mostre, concorsi fotografici, e Nobel, oltre a questo, ci ha dato molti altri risultati positivi. Fausto Pandini, responsabile dell Allevamento Idevra, del Cremonese, si riferisce ai risultati ottenuti dalla Idevra Nobel Giulia, 90 punti, vincitrice di categoria alla Na- zionale del 1993, Campionessa Riserva alla Nazionale di Piacenza del 1994 vincitrice per 2 volte del Gran Prix Anafi, ma anche alle figlie di Nobel che sono ancora presenti nell allevamento. Nobel è attualmente uno dei padri più vecchi. Abbiamo avuti una ventina di soggetti e ce sono ancora 7 in produzione, dai 4 ai 6 parti, tenuto conto che la media dei parti in azienda è di 2,5. E non sono animali a fine carriera, ma animali robusti ed in forma, con una mammella accettabile, una media di punteggio superiore agli 85 punti e medie chiuse superiori ai 100 quintali. La mammella, che nel lineare sembrava debole di Nobel, per Fausto Pandini ha tuttavia dei punti di forza: Sono mammelle non lunghe davanti e neppure troppo alte, ma hanno un legamento che le ha fatte durare nel tempo e, dopo la mungitura, rivelano un tessuto di ottima qualità. Anche piedi e gambe sono ottimi nelle Nobel: se nelle nostre condizioni di stalla a cuccette gli animali durano, vuol dire che non dan- Idevra Nobel Giulia una delle figlie di Nobel più prestigiose e più conosciute. Ha dato prestigio al suo allevamento con questi risultati nelle mostre più importanti. 1992: 1a alla Provinciale di Cremona, 4a alla Nazionale di Cremona e 3a nel Grand Prix nelle primipare senior. 1993: 2a alla Provinciale di Cremona, 1a alla Nazionale di Cremona, 1a, miglior mammella e riserva alla mostra Nazionale di Piacenza e 1a nel Grand Prix nelle vacche da 3 a 4 anni. 1994: 3a a Gonzaga, 3a alla Provinciale di Cremona, 1a e miglior mammella alla Nazionale di Cremona e Piacenza e 1a nel Grand Prix nelle vacche da 4 a 5 anni BIANCO NERO 8/98 39 no problemi neppure sotto questo aspetto. La scelta di usare Nobel, racconta sempre Fausto, venne presa all allevamento Idevra, in base ai risultati osservati sulle progenie. Fui colpito dalle dimensioni delle manze, testa e collo molto buoni, tronco lungo, buona profondità e, ciononostante, un aspetto giovanile. Il toro era molto utilizzato al tempo e si vedevano in giro un gran numero di figlie che avevano la caratteristica di migliorare progressivamente con l età. Direi che le Nobel raggiungono la maturità produttiva e morfologica sui 3 anni. Forse i risultati della mostra non premiamo questo tipo di animali, ma non c è dubbio che queste vacche si esprimono completamente in stalla, soprattutto sotto l aspetto produttivo. Un fatto rilevante è l andamento della loro curva di lattazione: senza picchi, ma costante, che mantiene fino all asciutta un buon livello di latte e poi le proteine, sempre sul 3,3-3,35%. Non avevo scelto il toro per quest ultimo carattere, ed è stata quindi una gradita conseguenza, che si è riflessa sulle figlie e nipoti che abbiamo in stalla. Abbiamo usato il toro a tappeto, e quasi a caso, proteggendolo negli accoppiamenti sulla mammella, come il lineare suggeriva. Ritengo che sia positivo avere nella razza tori che, oltre ad una serie di caratteri positivi, trasmettano anche longevità, perché ci danno l opportunità di vendere anche qualche manza, affiancando un reddito a quello di vendita del solo latte. Inoltre, se la quota lo consente, si può anche aumentare il numero di animali senza ricorrere a fonti esterne. FRATELLI PADOVANI Augusto Padovani, che conduce con il fratello Angelo l allevamento della cascina Berinzaga di Agnadello (Cremona) ha avuto 11 figlie di Nobel, tutte oltre i 100 quintali: Il gruppo di figlie più omogenee per produzione che mi siano mai capitate in stalla afferma. Ci sono stati altri tori che hanno dato risultati apprezzabili e, avendoli usati in modo consistente, ci hanno dato dei gruppi di figlie numerosi di cui possiamo confrontare i risultati, nel gruppo però ci sono sempre le molto buone e altre solo medie, mentre tutte le Nobel, senza eccezioni, sono ottime produttrici. Ne abbiamo appena asciugate un paio che hanno chiuso la sesta lattazione con 125 e quasi

10 Avana CR 30538N nata il Questa vacca è stata la più significativa tra le figlie di Nobel allevata da Padovani, sia per la produzione (5a latt., 125 q.li al 3.50% e 3.10%), che per il Tipo (Molto Buono 87 al 2o parto e Molto Buono 89 al 3o parto) Augusto Padovani 135 quintali, mentre altre due partoriranno per la sesta e settima volta. Abbiamo venduto delle Nobel che producevano 40 litri al giorno: per mantenerci in quota, dovendo diminuire il numero degli animali e abbiamo preferito tenere una mandria giovane, piuttosto di svendere le manze. Nella loro stalla a stabulazione libera con cuccette, nell ultimo comune della provincia di Cremona al confine con Bergamo, i fratelli Padovani, mungono 85 vacche con una media di quintali 101,76 con 3,16% proteine e 3,25% di grasso. Le vacche sono alimentate ad unifeed con i prodotti aziendali, trinciato di mais e fieno di prato stabile, proveniente dai 42 ettari aziendali, più il nucleo. Nobel fu uno dei primi tori che i fratelli Padovani iniziarono ad usare nel 1985, quando si stabilirono alla cascina Berinzaga, rilevandone l allevamento e lo scelsero per la produzione molto alta e la facilità di parto. Spiega Augusto Padovani: Quando decidemmo di usare Nobel era tra i primi tori italiani per ILQ. Poi con l aggiunta del carattere mammella nell indice di selezione, i suoi dati calarono. Il toro l abbiamo usato a caso, senza nessun accoppiamento programmato. Per noi, come morfologia, il punto più debole delle nostre figlie di Nobel stava nell angolo del piede, che ha provocato una crescita maggiore degli unghioni e ha richiesto pareggi più frequenti. Certo, la mammella non è straordinaria, ma con quelle produzioni, non pretendiamo troppo... e, se devo essere sincero, preferisco la mammella un po più bassa, ma produttiva, che alta che non produce. Dobbiamo però dire che abbiamo ugualmente avuto una Nobel, la Avana, che si è distinta come tipo, perché da primipara era stata valutata 84 punti e poi ha avuto come punteggio finale 89 punti. Le nostre Nobel sono animali di taglia media, con una ossatura robusta, groppe corrette, mammelle leggermente basse, ma con un mare di latte e proteine intorno al 3,30%. Nessun altro toro si è avvicinato tanto a queste produzioni, nel nostro allevamento. Hanno contribuito alla realizzazione di questa monografia: Mauro Carra, Alfredo Ghidini, Delia Pertici, Marie Vida, Cesare Fochi e Roberto Tartara. BIANCO NERO 8/98 40

11 NOBEL TELLA NEL TIPO Come si legge nelle pagine che precedono, è più facile pensare a Nobel come toro da produzione piuttosto che da Tipo. Ciò nonostante, pur rilevando la mancanza del cosiddetto «stile», possiamo evidenziarne la «funzionalità». Il punteggio medio di 79,61 su primipare valutate in allevamenti descrive bene la primipara media di Nobel. Considerando punteggi e ripunteggi, le figlie hanno meritato almeno 85 punti in 600 occasioni. Nobel è stato vincitore nelle mostre in più occasioni: Giulia, dell Az. Idevra di Cremona e Suellen, di Cantele di Varese, sono le figlie di Nobel che annoverano i migliori risultati in mostre a livello nazionale. Altre figlie si sono piazzate o hanno vinto in più occasioni, e continuano a vincere, come la Nobel di Caretti di Reggio Emilia. SI 7539 Nata il All.: Az. Agr. La Meridiana (SI) Valutata MB 85 di 1 o parto e MB 86 di 2 o. Una delle tipiche figlie di Nobel nella morfologia. MOSA RE 41230G - Nata il All.: Az. Agr. Caretti Paolo e Alberto (RE) - Valutata MB 86; 3 a alla Regionale Emiliana e 1 a alla Interprovinciale di Traversetolo nel 98 nelle primipare Senior SUELLEN VA Nata il All.: Cantele Bruno e Attilio (VA) - 85, 87, 89 e 91 è la sequenza dei suoi punteggi. Campionessa a Varese nel 94, 96 e 97 e 2 a a Piacenza nel 94 e nel 97 PETRAL KARIN MN 4483L - Nata il All.: Az. Agr. Arduini e Petrobelli (MN) - 84, 87, 90 punti nella sua carriera, oltre a due secondi posti a Gonzaga GANDY FLAMINIA MN 9933I - Nata il All.: Az. Agr. Gandy (MN) - 84, 88 e 90 punti con Ottimo mammella; 2 a nelle 5 anni a Gonzaga nel 95 NOBEL RITA MN 4197G - Nata l All.: Longhini Luigi e Romano (MN) - Valutata MB 86 di 1 o parto e 90 con O mammella di terzo parto, ha rappresentato l Italia a Parigi nel 92 PACHERA MN 10833H - Nata il All.: Pachera Fausto e Fabio S.S. (MN) - 82, 87 e 90 punti con Ottimo mammella nella sua carriera morfologica e tre lattazioni attorno ai 140 q.li BIANCO NERO 8/98 43

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