La selezione delle UCS si svolge procedendo dal quadrante NE in senso orario sino al quadrante NW della UCP.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La selezione delle UCS si svolge procedendo dal quadrante NE in senso orario sino al quadrante NW della UCP."

Transcript

1 Seconda relazione sullo stato dell ambiente - aggiornamento 2003 Fig. 5.- Schema delle UCS e della loro disposizione all'interno dell' UCP. Fig. 6 - Ordine di effettuazione degli spostamenti della UCP qualora quella originariamente selezionata (UCP 0) risultasse non campionabile. I numeri 1-8 indicano la progressione dei tentativi. La selezione delle UCS si svolge procedendo dal quadrante NE in senso orario sino al quadrante NW della UCP. Il centro delle UCS è situato ad una distanza di 177 m da quello della UCP sulle direzioni azimutali di 45 (Nord-Est)-135 (Sud-Est)-225 (Sud- Ovest)-315 (Nord-Ovest).. L'UCS localizzata sulla direzione NE prende il codice 01, quella sulla direzione SE il codice 02, quella sulla direzione SW il codice 03 e quella sulla direzione NW il codice 04. Le due cifre indicano rispettivamente la serie temporale ed il quadrante. Qualora fosse necessario sostituire una UCS su una posizione diversa dello stesso quadrante la nuova UCS prende il codice 1a, 2a, 3a, 4a a seconda che il quadrante interessato sia NE, SE, SW o NW rispettivamente. All'interno delle UCS, la scelta degli alberi su cui effettuare il rilevamento è basata sul criterio oggettivo di distanza dal centro della UCS stessa. Verranno selezionati i 3 alberi più vicini al centro dell'ucs che presentano i seguenti requisiti standard di rilevabilità: 1. inclinazione del tronco non superiore ai 10, per evitare effetti dovuti all'eccessiva eutrofizzazione di superfici molto inclinate, 2. circonferenza minima di 60 cm, per evitare situazioni con flora lichenica pioniera, 3. assenza di fenomeni evidenti di disturbo (verniciature, gravi malattie della pianta etc.). Quando in una UCP non si può procedere al rilevamento per la mancanza di forofiti rispondenti ai requisiti standard, è possibile spostare l'ucp originaria in una cella territoriale contigua. La ricerca di UCP alternative è limitata alle 8 celle territoriali di 1 km di lato contigue a quella originariamente selezionata. La procedura di spostamento consiste nella ricerca di condizioni di rilevabilità in ciascuna delle 8 celle contigue alla UCP originaria, secondo la sequenza Nord, Nord-Est, Est, Sud-Est, Sud, Sud- Ovest, Ovest, Nord-Ovest (senso orario) (fig. 6). Per ciascuna cella delle 8 contigue alla UCP originaria si ripete la ricerca di forofiti idonei per installare le UCS come descritto in precedenza. Non appena si incontrano le condizioni di rilevabilità, la cella può venire utilizzata come nuova UCP. Se ciò non risultasse possibile in nessuna cella, la cella territoriale risulterà non campionabile e non avrà nessuna attribuzione diretta di Biodiversità Lichenica. In caso di assenza di condizioni di rilevamento su una, due o tre UCS si procede alla sostituzione. Il centro della UCS viene spostato di 354 m nella direzione azimutale iniziale secondo la procedura schematizzata in fig. 7. Se su questo nuovo centro è possibile impostare una UCS in cui siano soddisfatte le condizioni di rilevabilità, si procede con il rilevamento e l'ucs riceve il nuovo codice 1a (per il quadrante NE), 2a (SE), 3a (SW) e 4a (NW). Una UCP sarà considerata rilevabile se almeno in 24

2 Campagna di Biomonitoraggio dell aria della Provincia di Viterbo Fig Collocazione del reticolo di rilevamento attorno al fusto dell'albero nelle quattro direzioni cardinali. una UCS saranno presenti le condizioni di rilevamento. Il rilevamento in campo della Biodiversità Lichenica avviene mediante l'impiego di un reticolo di campionamento formato da una serie lineare di cinque quadrati di 10x10 cm, che deve essere disposto verticalmente sul fusto del forofita, con la parte inferiore disposta ad un metro dalla superficie del suolo. Il reticolo deve essere posizionato in corrispondenza dei quattro punti cardinali, evitando: - parti del tronco danneggiate o decorticate, - parti con presenza di evidenti nodosità, - parti corrispondenti alle fasce di scolo con periodico scorrimento di acqua piovana, - parti con copertura di briofite superiore al 25%. Per permettere la ripetizione dello studio a distanza di tempo, nella scheda di rilevazione vanno riportate, per ogni albero: - esatta localizzazione dell'albero, - esposizione esatta (in gradi) di ciascuna subunità del reticolo, - altezza dal suolo della base del reticolo, - circonferenza del tronco a metà reticolo. Nell'esecuzione del rilievo, per ciascuna direzione cardinale, vanno annotate tutte le specie licheniche presenti all'interno della griglia e la loro frequenza, calcolata come numero di quadrati in cui ogni specie è presente (i valori di frequenza di ciascuna specie variano quindi tra 0 e 5). Per ogni specie vanno inoltre annotati eventuali segni di evidente danneggiamento dei talli (decolorazione, necrosi, etc.). Il valore di biodiversità lichenica relativo all'albero campionato (BL) si ottiene facendo la somma delle frequenze rilevate in ciascuna direzione cardinale. Il valore di biodiversità lichenica della stazione di campionamento (BLs), invece, è stimato statisticamente sulla base dei valori rilevati nella stazione stessa. Poiché è prevedibile una sostanziale differenza di crescita dei licheni sui diversi lati del tronco, le frequenze rilevate nelle diverse direzioni verranno tenute separate. Per ciascun albero si otterranno così quattro somme di frequenze (BLjN, BLjE, BLjW, BLjS). In ciascuna stazione si effettueranno, quindi, le seguenti operazioni: 1) somma, per ciascun rilievo, delle frequenze di tutte le specie (BL del rilievo); 2) calcolo del valore medio di Biodiversità Lichenica di tutti i rilievi effettuati nella medesima direzione cardinale (BL del punto cardinale); 3) somma della Biodiversità Lichenica dei 4 punti cardinali (BL della stazione). Valori di BLs elevati indicano condizioni di elevata naturalità e quindi migliore qualità dell'aria, mentre valori bassi segnalano situazioni di degrado. Fig moss-bags posizionati su un ramo di un albero in prossimità della stazione 4.2 METODO DI LOCALIZZAZIONE DEI MOSS BAGS I muschi utilizzati per il rilevamento dei metalli in traccia sono stati inseriti in sacchetti areati (moss bags) collegati ad una asta di plastica e legati in numero di tre, per ridurre possibili effetti di disturbo determinati da variazioni a piccola scala nelle concentrazioni di metalli in traccia, ad uno o più rami delle piante all'interno della UCS. La legatura ai rami è stata fatta con del filo di nylon. I sacchetti sono stati direttamente fissati ai rami (fig. 9) di alberi o su supporti adeguati (fig. 10) evitando la prossimità di edifici, boscaglie e siepi fitte. Dove il supporto per i moss-bags è stato costituito da 25

3 Seconda relazione sullo stato dell ambiente - aggiornamento 2003 Fig moss-bags posizionati su un supporto artificiale per mancanza di alberi idonei. alberi, i campioni sono stati appesi sui rami più esterni degli alberi, evitando le zone ad elevata densità fogliare. In alcuni casi è stata rimossa la copertura fogliare sovrastante per non avere percolamenti. 4.3 CAMPIONAMENTO FOGLIARE Il campionameno è stato svolto in un arco di due settimane, alla fine dell estate ed è iniziato a cavallo fra settembre ed ottobre Il campionamento si è svolto in un periodo stabile di alta pressione, le piante da cui sono stati prelevati i campioni prevalentemente sono state le stesse su cui è stato condotto il IBL. Dove la pianta è risultata inadeguata per pessimo stato fitosanitario dovuto a problemi di attacchi patogeni o chioma degradata è stata cercata una sostituta nelle vicinanze. Il prelievo fogliare è stato condotto seguendo 4 fasi: 1) individuazione della pianta e valutazione dello stato fitosanitario; 2) prelievo di 4 campioni per pianta, uno per ognuno dei quattro punti cardinali, previo lavaggio degli strumenti di taglio ad ogni campionamento; 3) pesatura di ogni singolo campione per garantire una omogeneità di prelievo; 4) chiusura del campione in un contenitore in modo da evitare contaminazioni durante il trasporto. L altezza di prelievo dei campioni in media è stata di 4 m cercando rami liberi da copertura e con presenza di foglie vecchie esposte per l intera stagione vegetativa. Il materiale sia in fase di raccolta che in laboratorio è stato manipolato dagli operatori con guanti di plastica non talcati, per evitare qualsiasi forma di contaminazione. I campioni una volta raccolti sono stati essiccati e spediti ai laboratori di analisi. Nell ambito sempre del bioaccumolo fogliare, in prossimità degli alberi da cui sono state prelevate le foglie, sono stati presi campioni di terreno a 20 cm di profondità. La procedura è stata il prelievo di 4 campioni di terreno secondo i quattro punti cardinali con al centro la pianta SELEZIONE DELLE UCP La selezione delle UCP all'interno della Provincia di Viterbo è stata realizzata utilizzando una griglia di 9 x 9 km. In altre parole, alla Rete Nazionale delle stazioni di rilevamento sono state aggiunte nuove stazioni nei punti intermedi a due successive. Le coordinate delle stazioni che fanno riferimento alla Rete Nazionale vengono fornite dall'anpa rispettivamente nei formati dei due fusi UTM ED.50 N32 ed UTM ED.50 N33 anche per quanto riguarda la Regione Lazio. La Regione è a cavallo tra i due fusi. Questo ha rappresentato un problema di uniformità in quanto la distanza tra le stazioni situate in prossimità della zona di transizione presentano una distanza sulla direzione Est diversa rispetto ai 9 Km stabiliti. La fig. 11. rappresenta la griglia utilizzata per l'individuazione delle stazioni di campionamento su cui bene si evidenzia la discrepanza tra i due fusi. Per ovviare a tale problematica si è stabilito di effettuare le analisi di biaccumulo in tutte le stazioni a cavallo di tale fascia. Le stazioni del viterbese che fanno parte della Rete Nazionale sono 10 mentre 33 sono quelle aggiunte. Alcune stazioni ricadono poco oltre il confine di provincia ( 347, a21, 375) per cui sono state escluse come pure la stazione b32, al centro del lago di Fig Sovrapposizione della griglia di campionamento alla Provincia di Viterbo. Sono evidenziate le stazioni che in fase preliminare sono state escluse dall'indagine 26

4 Campagna di Biomonitoraggio dell aria della Provincia di Viterbo Bolsena, e le stazioni b6 e b12, che ricadono nella zona di Montalto di Castro, monitorata nell'anno Sulla carta di riferimento (Carta Tecnica Regionale in scala 1:10.000) sono stati tracciati i limiti delle UCP, delle UCS e delle eventuali sostituzioni. Quindi si è provveduto all'individuazione del percorso più opportuno per raggiungere le stazioni (UCS) ed iniziare la fase di rilevazione SCELTA DEI FOROFITI La scelta degli alberi su cui effettuare il rilevamento della flora lichenica si basa su due presupposti fondamentali: a) ampia distribuzione nell'area di studio della/le specie usate; b) caratteristiche chimico fisiche della scorza favorevoli ad ospitare la flora lichenica, dal momento che influenzano in misura notevole la vegetazione (Barkman, 1958). Nell'area di studio queste caratteristiche sono state riscontrate nella Roverella (Quercus pubescens), ampiamente distribuita su tutto il territorio provinciale. Solo in una stazione (UCP b24, UCS 1a) si è dovuto ripiegare sulla scelta di esemplari di Rovere (Quercus petraea), che comunque, presenta caratteristiche di ph della scorza e di rugosità uguali a quelle di Roverella. La scorza di queste querce è di tipo mesotrofico, e rappresenta un substrato ideale per stimare le variazioni di ph indotte dall'inquinamento. Il campionamento fogliare, per mantenere una coerenza geografica dei dati da elaborare, è stato condotto quasi completamente sulle piante scelte per il rilevamento della flora lichenica e dove, per motivi di scarsa qualità della chioma (attacchi parassitari, defoliazione o decadimento fogliare), non sia stato possibile, ci si è spinti nei dintorni della stazione indicando il punto di prelievo nelle schede di campagna VERIFICA DELLE UCS E RILEVAZIONE DELLA BIODIVERSITÀ LICHENICA, POSIZIONAMENTO DEI MOSS BAGS, E PRELIEVO DEI CAMPIONI FOGLIARI E DEL TERRENO PER LE ANALISI DEI METALLI IN TRACCIA. Il lavoro di campagna è stato suddiviso in diverse fasi: una di individuazione topografica delle UCS e di verifica della presenza di forofiti idonei alla rilevazione della Biodiversità Lichenica; una di studio ed analisi delle comunità licheniche; una di posizionamento dei moss-bags; una per il prelievo dei moss bags e prelievo dei campioni fogliari in concomitanza con il prelievo dei campioni di terreno. Quando nell'unità di Campionamento Secondaria sussistevano le condizioni di rilevabilità si procedeva alla georeferenziazione della stazione, mediante l'impiego di apparecchiatura GPS (Global Positioning System, fig. 12.), e alla compilazione di una scheda topografica completa di documenti cartografici e fotografici per la precisa individuazione della località e degli alberi selezionati, anche nell'ottica delle future campagne. Gli alberi venivano segnalati, inoltre, anche con l'applicazione di una targhetta di plastica recante un numero di codice univoco per la precisa identificazione. Durante questa fase si è constatato che in alcune UCS non tutti gli alberi disponibili erano rispondenti ai requisiti minimi richiesti dal metodo ANPA (eccessiva inclinazione del fusto, superiore al limite massimo del 10%, oppure copertura muscicola in alcune direzioni, superiore al 25%). Per non trovarsi nella situazione di dover escludere dall'elaborazione dei dati Fig Avvicinamento alla stazione con GPS per il posizionamento un numero troppo elevato di UCP, in situazioni di questo tipo si è deciso o di ampliare il raggio dell'ucs incorporando qualche pianta vicina di poco oltre il raggio standard di 56,4 m, oppure di non effettuare i rilievi sul lato/i del forofita, non ritenuto idoneo. In questo secondo caso, però, è stata posta la condizione che per validare l'ucs dovevano essere possibili almeno due rilievi nella stessa direzione cardinale. Nonostante questo compromesso, le stazioni considerate utili per l'elaborazione dei dati e la stesura della cartografia si sono ridotte a 34 (fig. 13). Le UCP escluse sono risultate le seguenti: a2, a3, a10, b11, b15, b29. Nella fase di studio ed analisi delle comunità licheniche, una squadra composta da un lichenologo e da un aiutante ha effettuato i rilievi di Biodiversità Lichenica sulle piante precedentemente segnalate. In totale sono stati effettuati 551 rilievi in 49 UCS di 40 UCP. Anche nelle 6 stazioni non ritenute idonee si è provveduto alla rilevazione dell'indice di Biodiversità Lichenico, che è stato utilizzato solamente come dato conoscitivo. Solo in 9 UCP sono state individuate 2 UCS per 27

5 Seconda relazione sullo stato dell ambiente - aggiornamento 2003 della complessa orografia della Provincia conseguentemente i valori dei gradienti diversi dalle singole stazioni sono da ritenersi puramente indicativi e vanno dunque considerati con estrema prudenza. Fig Le stazioni evidenziate sono quelle escluse dall'elaborazione dei dati in quanto dotate di un numero insufficiente di forofiti rispondenti ai requisiti ANPA. un numero complessivo di 6 forofiti; nelle restanti 31 è stata trovata una sola UCS (3 forofiti). La fase di posizionamento dei moss bags è stata condotta in tempi estremamente ristretti, 2,5 gg., ed è stata effettuata da due squadre che hanno comperto tutte e 28 le stazioni di riferimento ELABORAZIONI CARTOGRAFICHE Tutte le elaborazioni cartografiche sono state effettuate con metodiche computerizzate, allo scopo di eliminare interpretazioni soggettive nel riporto dei risultati. Entrambe sono basate su una griglia le cui maglie hanno dimensioni calcolate in base ai valori estremi dei dati di input. Il metodo di interpolazione utilizzato, per creare una maglia regolare a partire da punti (stazioni) disposti irregolarmente nell'area di studio, è basato sul principio del valore medio di BLs ponderato in base alla distanza del punto da calcolare rispetto ai punti misurati. In sostanza, l'influenza di un dato punto sugli altri è inversamente proporzionale alle loro distanze. Il risultato è stata una matrice (corrispondente ad un reticolo regolare sovrapposto all'area di studio), nella quale il programma ha effettuato una interpolazione all'inserzione di ogni riga e di ogni colonna. Per ogni punto Z l'interpolazione è stata calcolata prendendo in considerazione tutti i punti della griglia, dal momento che l'area di studio aveva dimensioni tali da garantire in tal modo la miglior rappresentazione. In riferimento alla figura 20 bisogna specificare che l algoritmo utilizzato non tiene conto 4.8. ELABORAZIONI STATISTICHE Per quanto concerne le analisi di biodiversità lichenica, i dati floristici ottenuti sono stati organizzati in una matrice delle specie e delle stazioni, realizzata considerando per ogni specie il valore medio di frequenza calcolato su tutti i rilievi della stessa stazione. La matrice è stata sottoposta ad analisi multivariata utilizzando il package di programmi MULVA (Wildi & Orloci, 1984), al fine di evidenziare le eventuali variazioni geografiche nella distribuzione delle specie e le differenze floristiche tra le stazioni di rilevamento. Per la classificazione numerica è stata utilizzata come funzione di somiglianza la Minima Varianza e la Distanza Euclidea come algoritmo di clustering. Per quanto afferisce l'elaborazione dei dati ottenuti Fig Prima pagina della monografia in cui vi sono le coordinate in UTM 33 ed una dettagliata descrizione di come raggiungere la stazione, con annessa cartografia a piccola scala 28

6 Fig Seconda pagina della monografia in cui vi è una dettagliata descrizione delle UCS, come raggiungerle, con annessa cartografia a grande scala e la descrizione delle piante scelte dalla campagna di bioaccumulo dei muschi, sono stati elaborati mediante analisi multivariata (PCA) utilizzando il programma Statistica (Statsoft). Di seguito è riportata una scheda tipo, redatta per ogni stazione UCP 5. CAMPAGNA DI RILEVAMENTO DELLA BIODIVERSITÀ LICHENICA LA VEGETAZIONE Dall'osservazione dei rilievi si è riscontrato che nonostante la varietà floristica, la vegetazione, nel complesso, è fortemente influenzata dalla larga distribuzione di specie appartenenti all'alleanza dello Xanthorion parietinae. La Xanthoria parietina è presente nel 100% delle stazioni, mentre Candelaria concolor, Hyperphyscia adglutinata e Physcia adscendens, nonché Lecanora chlarotera e Lecidella elaeochroma, entrambe di ampia valenza ecologica, hanno una frequenza variabile da 85 a 76%. Al fine di evidenziare le eventuali differenze floristiche tra le stazioni di rilevamento, è stata costruita una matrice "specie x stazioni", nella quale in ogni cella è stata riportata la presenza/assenza di ogni singola spe- Fig. 16 -Terza pagina della monografia in cui vi sono le fotografie della stazione individuata con un grafico rappresentativo delle posizioni degli alberi le indicazioni per la loro localizzazionecie per ciascuna stazione. Dall'elaborazione sono state escluse le specie presenti in una sola stazione. Dall'interpretazione del dendrogramma ottenuto (Fig. 17) sono stati discriminati due principali gruppi di stazioni: * Gruppo 1. Comprende 18 stazioni caratterizzate tutte da una marcata prevalenza di specie tipiche della vegetazione dello Xanthorion parietine e viceversa da una presenza sporadica di elementi caratteristici della vegetazione di Parmelion. Come evidenziato dalla carta di distribuzione dei gruppi di stazioni (Fig. 18) queste sono localizzate con una certa uniformità nella zona occidentale e centrale della Provincia Gli indici ecologici di ph del substrato e di eutrofizzazione, pur non discostandosi granché dai valori medi calcolati sul totale dei rilievi effettuati, risultano chiaramente più alti rispetto al gruppo 2, a segnalare condizioni di maggiore eutrofizzazione. I valore medio di Biodiversità Lichenica è di 74,29, mentre la varietà floristica media è di 11,38 specie per stazione. * Gruppo 2. E' costituito da 16 stazioni. Rispetto al gruppo 1 presenta valori di Biodiversità Lichenica superiori, con un valore medio di 29

7 Seconda relazione sullo stato dell ambiente - aggiornamento E E E b24 b a9 443 a6 a7 445 a15 a16 a4 376 a14 b34 b b b b3 b7 b22 a5 a11 b14 b23 a13 b13 a b E E E-01 Fig Dendrogramma ottenuto dalla classificazione delle stazioni 93,69 ed una varietà floristica media è di 20,75 specie per stazione. In questo gruppo risalta la presenza costante di elementi tipici del Parmelion o del Pertusarietum, spesso rappresentati da numerose specie insieme. Permangono, comunque, le specie dello Xanthorion, talvolta con frequenze meno elevate rispetto il gruppo precedente. Tutti gli indici ecologici raggiungono valori più bassi rispetto il gruppo 1, a dimostrazione di una maggiore acidità del substrato, di un minore grado di eutrofizzazione, di una maggiore umidità ambientale e di condizioni di luminosità meno Tab. 1 Valori medi degli indici ecologici, dell'indice di Biodiversità Lichenica e valore assoluto relativo al numero di specie di ciascuno dei due gruppi di stazioni. Nell'ultima colonna sono riportati i valori relativi all'intera area monitorata. dirette. Le zone in cui si distribuiscono le stazioni del gruppo due sono perfettamente coincidenti con la parte settentrionale della Provincia, corrispondente ai Monti Vulsini ed a quella sud orientale dei Monti Cimini. La tab. 1 riporta per ciascun gruppo i valori medi degli indici ecologici, dell'indice di Biodiversità Lichenica ed il numero di specie complessivo. Questi valori vengono messi a confronto con quelli medi relativi all'intera area monitorata e con quello assoluto riguardante il numero totale delle specie, riportati nell'ultima colonna CARTA DELLA BIODIVERSITÀ LICHENICA In tab. 2 sono riportati tutti i valori di biodiversità rilevati su ogni singolo forofita. Questi dati sono stati utilizzati per il calcolo dell'indice di Biodiversità Lichenica della stazione. La fig. 19 riporta i valori di BLs per ciascuna delle 34 stazioni dell'area di studio, distribuite sul Fig Distribuzione sul territorio dei due gruppi di stazioni: in giallo sono le stazioni del primo gruppo, in azzurro quelle del secondo gruppo 30

8 Campagna di Biomonitoraggio dell aria della Provincia di Viterbo Tab. 2 - Dati utilizzati per il calcolo dell'indice di Biodiversità lichenica di ogni stazione. 31

CALCOLO BIODIVERSITÀ LICHENICA. ITIS Albert Einstein, Via Adda 6, 20871, Vimercate (MB)

CALCOLO BIODIVERSITÀ LICHENICA. ITIS Albert Einstein, Via Adda 6, 20871, Vimercate (MB) CALCOLO DELLA BIODIVERSITÀ LICHENICA IL BIOMONITORAGGIO L utilizzo degli organismi viventi nel monitoraggio ambientale prende il nome di biomonitoraggio e può essere ricondotto a due differenti categorie

Dettagli

Tipologie: crostosi

Tipologie: crostosi Licheni Tipologie: crostosi Fogliosi Fruticosi Composti Schemi Bioindicatori 1. mancanza di apparato radicale per cui il metabolismo dei licheni dipende quasi esclusivamente dalle deposizioni secche e

Dettagli

Biomonitoraggio ambientale attraverso l utilizzo dei licheni come indicatori

Biomonitoraggio ambientale attraverso l utilizzo dei licheni come indicatori Progetto Licheni & Ambiente Biomonitoraggio ambientale attraverso l utilizzo dei licheni come indicatori L esperienza delle classi II della SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Sant Andrea di Concesio Aprile

Dettagli

CARATTERIZZAZIONE E VALUTAZIONE COMPARATA DELLE EMISSIONI ED IMMISSIONI DERIVANTI DAL COMPRENSORIO INDUSTRIALE DI SCARLINO

CARATTERIZZAZIONE E VALUTAZIONE COMPARATA DELLE EMISSIONI ED IMMISSIONI DERIVANTI DAL COMPRENSORIO INDUSTRIALE DI SCARLINO CARATTERIZZAZIONE E VALUTAZIONE COMPARATA DELLE EMISSIONI ED IMMISSIONI DERIVANTI DAL COMPRENSORIO INDUSTRIALE DI SCARLINO Biomonitoraggio della qualità dell aria mediante studio di biodiversità lichenica

Dettagli

Biomonitoraggio della qualità dell aria mediante licheni: rilevamento e risultati finali Deborah Isocrono, Ketty Lorenzet, Paulo Tieppo

Biomonitoraggio della qualità dell aria mediante licheni: rilevamento e risultati finali Deborah Isocrono, Ketty Lorenzet, Paulo Tieppo Biomonitoraggio della qualità dell aria mediante licheni: rilevamento e risultati finali Deborah Isocrono, Ketty Lorenzet, Paulo Tieppo Con la collaborazione di: Daniela Fossen, Riccardo Tormen DAPBL,

Dettagli

ARPA-FVG DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI GORIZIA

ARPA-FVG DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI GORIZIA ARPA-FVG DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI GORIZIA PUNTI NODALI NELLA PROVICIA DI GORIZIA DELLA RETE NAZIONALE DI BIOMONITORAGGIO DELL ARIA TRAMITE LICHENI COME BIOINDICATORI (METODO I.B.L.) CAMPAGNA DI RILEVAMENTO

Dettagli

Monitoraggio della Qualità dell Aria tramite l'utilizzo di Licheni come Bioindicatori

Monitoraggio della Qualità dell Aria tramite l'utilizzo di Licheni come Bioindicatori Monitoraggio della Qualità dell Aria tramite l'utilizzo di Licheni come Bioindicatori Cristina Delucchi - Studio di Biologia Ambientale Chlorophylla - Monitoraggio della Qualità dell'aria tramite l'utilizzo

Dettagli

CAMPAGNA DI RILEVAMENTO DELLA QUALITÀ

CAMPAGNA DI RILEVAMENTO DELLA QUALITÀ ARPAT Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI LUCCA 551 LUCCA Via A. Vallisneri, 6 - Tel. 553261 Fax 5553568 P.I. e C.F.: 468619481 cl. DP_LU.1.35.2/1 CAMPAGNA

Dettagli

CARTOGRAFIA 2 V 1 LA CARTA TRADIZIONALE. È la rappresentazione sul piano della superficie terrestre secondo determinate norme e segni convenzionali

CARTOGRAFIA 2 V 1 LA CARTA TRADIZIONALE. È la rappresentazione sul piano della superficie terrestre secondo determinate norme e segni convenzionali CARTOGRAFIA 2 V 2 P V 3 V 1 π LA CARTA TRADIZIONALE È la rappresentazione sul piano della superficie terrestre secondo determinate norme e segni convenzionali È costituita da un disegno che rappresenta

Dettagli

MODELLI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IMPIANTO DISCARICA LE FORNACI (VITERBO)

MODELLI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IMPIANTO DISCARICA LE FORNACI (VITERBO) MODELLI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IMPIANTO DISCARICA LE FORNACI (VITERBO) 1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE E METEOROLOGICO La discarica Le Fornaci si trova nei pressi della città di Viterbo popolata

Dettagli

1. CONTENUTI DEL PROGETTO

1. CONTENUTI DEL PROGETTO Volume I - RELAZIONE GENERALE 1.1 Ambito territoriale Il progetto, nella sua formulazione iniziale, riguardava 5 regioni del Sud dell Italia: Molise, Campania,, e la orientale comprendente 67 della provincia

Dettagli

INDICE. Premessa. Relazione. Rappresentazione cartografica schematica

INDICE. Premessa. Relazione. Rappresentazione cartografica schematica RELAZIONE INDICE Premessa Relazione Rappresentazione cartografica schematica 2 Premessa La Legge n.27 del 24 marzo 2012 apporta modifiche fondamentali per l erogazione del servizio farmaceutico nazionale,

Dettagli

Indagine per la valutazione dell esposizione al Radon nelle Scuole Primarie del Comune di Reggio Calabria

Indagine per la valutazione dell esposizione al Radon nelle Scuole Primarie del Comune di Reggio Calabria A.R.P.A.Cal DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI REGGIO CALABRIA Indagine per la valutazione dell esposizione al Radon nelle Scuole Primarie del Comune di Reggio Calabria RELAZIONE CONCLUSIVA LABORATORIO FISICO

Dettagli

ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA

ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA 1 / 20 ST-001 ALLEGATO I ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA 2 / 20 ST-001 DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI METEOCLIMATICHE Gli impianti di trattamento e di compressione gas della Concessione Stoccaggio

Dettagli

INDICE. Bacino dei fiumi della pianura tra Livenza e Piave I

INDICE. Bacino dei fiumi della pianura tra Livenza e Piave I Bacino dei fiumi della pianura tra Livenza e Piave I INDICE 4 - RETI DI MONITORAGGIO ISTITUITE AI FINI DELL ARTICOLO 8 E DELL ALLEGATO V DELLA DIRETTIVA 2000/60/CE E STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI, DELLE

Dettagli

Prateria di Posidonia oceanica di fronte a Levanto

Prateria di Posidonia oceanica di fronte a Levanto Prateria di Posidonia oceanica di fronte a Levanto Figura 1: Cartografia del posidonieto dinanzi Levanto Di fronte alla baia di Levanto si sviluppa una formazione a mosaico di Posidonia oceanica viva e

Dettagli

LA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA

LA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA LA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA CONFIGURAZIONE DELLA RETE Il sistema di controllo della qualità dell aria in Valle d Aosta è finalizzato al monitoraggio della qualità dell aria dell intero

Dettagli

TOPOGRAFIA e CARTOGRAFIA

TOPOGRAFIA e CARTOGRAFIA 1. Un ettometro corrisponde a : a. 100 m ; b. 1.000 m ; c. 10.000 m ; 2. Un chilometro corrisponde a : a. 100 m ; b. 1.000 m ; c. 10.000 m ; 3. Un decametro corrisponde a : a. 0,1 m ; b. 0,01 m ; c. 10

Dettagli

Invaso Trinità (TP): prima classificazione dello stato ecologico in base al DM n. 260/2010.

Invaso Trinità (TP): prima classificazione dello stato ecologico in base al DM n. 260/2010. Invaso Trinità (TP): prima classificazione dello stato ecologico in base al DM n. 260/. Il recente Regolamento recante i criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali,

Dettagli

GEOGRAPHICAL INFORMATION SYSTEM PER L ANALISI AMBIENTALE. Nicola Gilio. Dott. Nicola Gilio

GEOGRAPHICAL INFORMATION SYSTEM PER L ANALISI AMBIENTALE. Nicola Gilio. Dott. Nicola Gilio Nicola Nicola Gilio Gili GEOGRAPHICAL INFORMATION SYSTEM PER L ANALISI AMBIENTALE Dott. Nicola Gilio Un sistema informatizzato in grado di immagazzinare dati descrittivi della superficie terrestre Definizioni

Dettagli

Modello numerico a supporto dell attivita sperimentale

Modello numerico a supporto dell attivita sperimentale EMMEDUE Advanced B u i l d i n g S y s t e m Modello numerico a supporto dell attivita sperimentale SISTEMA COSTRUTTIVO EMMEDUE RITAM ISRIM-UNIVERSITÁ DI PERUGIA CSM RITAM ISRIM UNIVERSITA DI PERUGIA CSM

Dettagli

CAPITOLO 21. RISCHIO INCENDI FORESTALI

CAPITOLO 21. RISCHIO INCENDI FORESTALI CAPITOLO 21. RISCHIO INCENDI FORESTALI INDICE CAPITOLO 21. RISCHIO INCENDI FORESTALI... 1 1. RISCHIO INCENDI FORESTALI... 3 1.1 MAPPATURA SORGENTI DI PERICOLO... 3 1.2 ANALISI DEL RISCHIO PER LA POPOLAZIONE...

Dettagli

Modelli Digitali del Terreno (DTM)

Modelli Digitali del Terreno (DTM) Modelli Digitali del Terreno (DTM) Rappresentazione digitale del terreno, adatta all elaborazione automatica con il calcolatore Descrizione numerica dell andamento altimetrico del terreno Insieme di coordinate

Dettagli

2. LA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA

2. LA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA 2. LA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA 2.1 - Configurazione attuale della Rete La Regione Emilia Romagna ha iniziato nel 2005 una prima modifica della struttura della Rete Regionale di monitoraggio

Dettagli

INDAGINE IDROGEOLOGICA

INDAGINE IDROGEOLOGICA Via Berti Pichat, 2/4 BOLOGNA Oggetto: RAPPORTO FINALE INDAGINE IDROGEOLOGICA COMPARTO IMPIANTI HERA S.p.A. S.S. N. 309 Km 2,600 RAVENNA I tecnici: Dott. Geol. Michela Lavagnoli Dott. Geol. Fabrizio Morandi

Dettagli

29/10/2017. luminescenza.

29/10/2017. luminescenza. Orientarsi significa determinare la propria posizione rispetto a dei punti di riferimento. In passato il riferimento era il punto da cui sorge il sole (dal latino oriri, sorgere). Per orientarsi la prima

Dettagli

Servizio Sistemi Ambientali Viale Fontanelli, Modena - Tel Fax

Servizio Sistemi Ambientali Viale Fontanelli, Modena - Tel Fax Sezione Provinciale di Modena Viale Fontanelli, 23 41121 Modena - Tel. 059 433611 - Fax 059 433658 e-mail: urpmo@arpa.emr.it pec: aoomo@cert.arpa.emr.it Servizio Sistemi Ambientali Viale Fontanelli, 23

Dettagli

INDAGINE TOMOGRAFICA VIALE DELLE RIMEMBRANZE NN SCUOLA MATERNA GOBETTI SCUOLA LAGO DI COMO SCUOLA RIOLO ASILO VIA DELLA COSTA

INDAGINE TOMOGRAFICA VIALE DELLE RIMEMBRANZE NN SCUOLA MATERNA GOBETTI SCUOLA LAGO DI COMO SCUOLA RIOLO ASILO VIA DELLA COSTA Spett.le ASTEM Gestioni s.r.l. Strada Vecchia Cremonese 1 26900 LODI alla c.a. P. Agr. G. Manfredini Oggetto: Sopralluogo n. 03/2014 Il sopralluogo odierno ha interessato le piante delle seguenti aree

Dettagli

Campagna Di Misura Dei Campi Elettromagnetici A Radiofrequenza Report Anno 2007

Campagna Di Misura Dei Campi Elettromagnetici A Radiofrequenza Report Anno 2007 . COMMENTI SUI RISULTATI DELLE MISURE BREVI ANNO 007 Durante la campagna di misure del campo elettrico nel Comune di San Mauro Pascoli nell anno 007, sono state effettuate 5 misure brevi su 7 installazioni,

Dettagli

GIS - corso base Corso base sul GIS opensource, i Sistemi Informativi Territoriali e la pianificazione partecipata.

GIS - corso base Corso base sul GIS opensource, i Sistemi Informativi Territoriali e la pianificazione partecipata. GIS - corso base Corso base sul GIS opensource, i Sistemi Informativi Territoriali e la pianificazione partecipata. Irene Oppo Responsabile trattamento del dato geografico Cagliari, 06 06 2016 Tipi di

Dettagli

AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE. Procedura operativa del modello pressioni-impatti-misure

AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE. Procedura operativa del modello pressioni-impatti-misure AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE Procedura operativa del modello pressioni-impatti-misure Generalità Il modello è articolato su due distinti livelli applicativi: il primo a scala di distretto/subdistretto

Dettagli

Dipartimento Provinciale di Treviso DELL ARIA NELLA PROVINCIA DI TREVISO. Comune di Asolo

Dipartimento Provinciale di Treviso DELL ARIA NELLA PROVINCIA DI TREVISO. Comune di Asolo Dipartimento Provinciale di IL MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA NELLA PROVINCIA DI TREVISO Comune di Periodi di indagine: 18 Febbraio 5 Marzo 2003 (semestre freddo) 21-26 Marzo 2006 (semestre freddo)

Dettagli

Elementi di cartografia

Elementi di cartografia Elementi di cartografia Corso per operatore o e assistente del distacco artificiale di valanghe Modulo 2b AINEVA Centro di Protezione Civile di Canazei Alba di Canazei -TN 25-29 29 Ottobre 2010 Marco Gadotti

Dettagli

BIOMONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL ARIA NEL COMUNE DI PEDEROBBA (TV) mediante l impiego di licheni epifiti ( )

BIOMONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL ARIA NEL COMUNE DI PEDEROBBA (TV) mediante l impiego di licheni epifiti ( ) Dipartimento Regionale Laboratori Servizio Laboratorio Provinciale di Treviso BIOMONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL ARIA NEL COMUNE DI PEDEROBBA (TV) mediante l impiego di licheni epifiti (2008-2009) BIOMONITORAGGIO

Dettagli

Controllo della qualità del DTM LiDAR nelle aree urbanizzate della costa della Sardegna da Porto Rotondo a San Teodoro

Controllo della qualità del DTM LiDAR nelle aree urbanizzate della costa della Sardegna da Porto Rotondo a San Teodoro Controllo della qualità del DTM LiDAR nelle aree urbanizzate della costa della Sardegna da Porto Rotondo a San Teodoro Luigi Barazzetti, Maria Antonia Brovelli, Giuseppina Vacca luigi@geomatica.como.polimi.it,

Dettagli

COMUNE DI MODENA SETTORE AMBIENTE UNITÀ SPECIALISTICA IMPATTO AMBIENTALE

COMUNE DI MODENA SETTORE AMBIENTE UNITÀ SPECIALISTICA IMPATTO AMBIENTALE COMUNE DI MODENA SETTORE AMBIENTE UNITÀ SPECIALISTICA IMPATTO AMBIENTALE VALUTAZIONE DEL CLIMA ACUSTICO DELL AREA INTERESSATA DALLA PROSSIMA EDIFICAZIONE DEL PEEP N 42 - Villanova CAPO SETTORE ING. SILVANO

Dettagli

MODELLI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IMPIANTO TERMOVALORIZZATORE DI SAN VITTORE DEL LAZIO

MODELLI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IMPIANTO TERMOVALORIZZATORE DI SAN VITTORE DEL LAZIO MODELLI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IMPIANTO TERMOVALORIZZATORE DI SAN VITTORE DEL LAZIO 1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE E METEOROLOGICO Il termovalorizzatore di san Vittore del Lazio si trova

Dettagli

RILIEVO DEL VERDE ESISTENTE

RILIEVO DEL VERDE ESISTENTE RILIEVO DEL VERDE ESISTENTE L area in questione ricade, nell ambito della classificazione vegetazionale-forestale delle tipologie fitoclimatiche, nel Querco-Carpinetum boreoitalicum (Pignatti, 1953) con

Dettagli

3.2. Individuazione dell area di interesse ai fini della modellistica diffusionale

3.2. Individuazione dell area di interesse ai fini della modellistica diffusionale Capitolo 3 Caratterizzazione delle sorgenti pag. 53 3.2. Individuazione dell area di interesse ai fini della modellistica diffusionale 3.2.1. Metodologia di individuazione dell area Ai fini dell individuazione

Dettagli

LA CARTA DEI VALORI DELLA COMUNITA COLLINARE DEL FRIULI

LA CARTA DEI VALORI DELLA COMUNITA COLLINARE DEL FRIULI LA CARTA DEI VALORI DELLA COMUNITA COLLINARE DEL FRIULI Servizi per l elaborazione della Carta dei Valori della Comunità Collinare del Friuli prevista dal progetto Susplan: Pianificazione Sostenibile in

Dettagli

LEZIONI DI CARTOGRAFIA

LEZIONI DI CARTOGRAFIA LEZIONI DI CARTOGRAFIA by Andrea ErDuca Palladino PART. 2 LA CARTA TOPOGRAFICA IMPORTANTE: QUESTA GUIDA E STATA REDATTA ESCLUSIVAMENTE PER UN USO INTERNO DELL ASSOCIAZIONE E PERTANTO VIETATA LA DIVULGAZIONE

Dettagli

Dipartimento di Matematica e Geoscienze Università degli Studi di Trieste

Dipartimento di Matematica e Geoscienze Università degli Studi di Trieste cura di STEFANO FURLANI FRANCOaCUCCHI & STEFANO FURLANI Dipartimento di Matematica e Geoscienze Università degli Studi di Trieste Edizione provvisoria Anno Accademico 2012 2013 ANNO ACCADEMICO 2015-2016

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE. SU PROPOSTA dell Assessore all Ambiente;

LA GIUNTA REGIONALE. SU PROPOSTA dell Assessore all Ambiente; Oggetto: Individuazione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola in attuazione della direttiva 91/676/CEE e del D.lgs. 152/99, successivamente modificato con D.lgs. 258/2000. LA GIUNTA REGIONALE

Dettagli

nell'autunno-inverno 2015-'16

nell'autunno-inverno 2015-'16 nell'autunno-inverno 2015-'16 8 gennaio 2016 - Altopiano di Marcesina dal Rifugio Barricata di Grigno (1351 m s.l.m.) (maggio, 2016) INNEVAMENTO 2015-2016 L'autunno-inverno appena trascorso è stato caratterizzato

Dettagli

RAPPORTO DI PROVA R

RAPPORTO DI PROVA R RAPPORTO DI PROVA DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA A FLESSIONE, DELLA RESISTENZA AL GELO E DELLA RESISTENZA A FLESSIONE AL TERMINE DEI 100 CICLI DI GELO/DISGELO DEL PRODOTTO COTTO DI FORNACE DELLA DITTA

Dettagli

Monitoraggio Ungulati selvatici Anno 2012

Monitoraggio Ungulati selvatici Anno 2012 Monitoraggio Ungulati selvatici Anno 2012 1. Materiali e metodi Per la primavera 2012, è stato applicata la tecnica del pellet group count con le stesse modalità individuate negli scorsi anni, vale a dire

Dettagli

ANALISI DELLA MOBILITÀ PRESSO I PRINCIPALI CENTRI COMMERCIALI DI ROMA INDAGINI CONOSCITIVE E MODELLO PREVISIONALE DELL'IMPATTO SULLA MOBILITÀ

ANALISI DELLA MOBILITÀ PRESSO I PRINCIPALI CENTRI COMMERCIALI DI ROMA INDAGINI CONOSCITIVE E MODELLO PREVISIONALE DELL'IMPATTO SULLA MOBILITÀ ANALISI DELLA MOBILITÀ PRESSO I PRINCIPALI CENTRI COMMERCIALI DI ROMA INDAGINI CONOSCITIVE E MODELLO PREVISIONALE DELL'IMPATTO SULLA MOBILITÀ allegato 4. il polo commerciale I GRANAI INDICE 1 IL CENTRO

Dettagli

ORDINANZA SINDACALE ABBATTIMENTO D URGENZA DI ALBERI PUBBLICI, UBICATI SULLE MURA CITTADINE DI TREVISO, A TUTELA DELLA PUBBLICA INCOLUMITA.

ORDINANZA SINDACALE ABBATTIMENTO D URGENZA DI ALBERI PUBBLICI, UBICATI SULLE MURA CITTADINE DI TREVISO, A TUTELA DELLA PUBBLICA INCOLUMITA. C I T T À D I T R E V I S O Comune di Treviso - Via Municipio, 16 31100 TREVISO - C.F. 80007310263 P.I. 00486490261 Centralino 0422 6581 telefax 0422 658201 email:postacertificata@cert.comune.treviso.it

Dettagli

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Direzione generale per i porti S.I.D. SISTEMA INFORMATIVO DEMANIO MARITTIMO Guida alla compilazione del Modello Domanda D1 (Parte Tecnica: cartelloni, insegne

Dettagli

2 Il numero di giorni piovosi in Veneto Variazioni dei valori medi evidenziate dal confronto tra i periodi e

2 Il numero di giorni piovosi in Veneto Variazioni dei valori medi evidenziate dal confronto tra i periodi e 2 Il numero di giorni piovosi in Veneto Variazioni dei valori medi evidenziate dal confronto tra i periodi 1994-2004 e 2005-2015 Francesco Rech 1, Edoardo Furlani 2 1 Servizio Meteorologico Teolo (PD)

Dettagli

Questa revisione è stata portata a termine, nella Provincia di Ravenna, nel corso del 2009.

Questa revisione è stata portata a termine, nella Provincia di Ravenna, nel corso del 2009. 2. LA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA 2.1 - Configurazione attuale della Rete La Regione Emilia Romagna ha iniziato nel 2005 una prima revisione della struttura della rete di monitoraggio

Dettagli

Statistica Un Esempio

Statistica Un Esempio Statistica Un Esempio Un indagine sul peso, su un campione di n = 100 studenti, ha prodotto il seguente risultato. I pesi p sono espressi in Kg e sono stati raggruppati in cinque classi di peso. classe

Dettagli

QUADRO FESSURATIVO: FACCIATA OVEST rilievo effettuato il 1 Luglio 2004

QUADRO FESSURATIVO: FACCIATA OVEST rilievo effettuato il 1 Luglio 2004 LEGENDA Lesioni passanti Giunto dilatato Pietra lesionata Lesione trascurabile QUADRO FESSURATIVO: FACCIATA OVEST rilievo effettuato il 1 Luglio 2004 Generalità: Le discontinuità rilevate sono principalmente

Dettagli

UNIVERSITA' CATTOLICA DEL SACRO CUORE. Valutazione della soddisfazione degli studenti a.a. 2011-2012 (Legge 370/1999)

UNIVERSITA' CATTOLICA DEL SACRO CUORE. Valutazione della soddisfazione degli studenti a.a. 2011-2012 (Legge 370/1999) Pagina 1 UNIVERSITA' CATTOLICA DEL SACRO CUORE Valutazione della soddisfazione degli studenti a.a. 011-01 (Legge 0/1) Riepilogo delle valutazioni fornite Rapporto statistico relativo a: Corsi di Introduzione

Dettagli

Attivazione della Rete Regionale di Biomonitoraggio in Umbria

Attivazione della Rete Regionale di Biomonitoraggio in Umbria Attivazione della Rete Regionale di Biomonitoraggio in Umbria Relatore: dott.ssa Olga Moretti ARPA Umbria Collaboratori S. Ravera, V. Genovesi: Università degli Studi del Molise, C. Flori, R. Ciotti, C.

Dettagli

1.3.1 LA PRECIPITAZIONE

1.3.1 LA PRECIPITAZIONE Allegato 13 1.3.1 LA PRECIPITAZIONE Precipitazioni annuali La precipitazione media annua (Figura 1.3), considerando i dati del periodo 1961-90, varia dagli 800 mm riscontrabili nella parte più meridionale

Dettagli

22 gennaio 2014 TOPOGRAFIA e ORIENTAMENTO

22 gennaio 2014 TOPOGRAFIA e ORIENTAMENTO 22 gennaio 2014 TOPOGRAFIA e ORIENTAMENTO Per chi non sa dove andare qualunque strada é quella giusta! Topografia: Scienza della rappresentazione del territorio al fine di consentire l esatta individuazione

Dettagli

Ing. Alessandro Putaggio

Ing. Alessandro Putaggio PROVINCIA REGIONALE DI TRAPANI UFFICIO DEL PIANO EX ART. 12 L.R. 9/86 NODO PROVINCIALE SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE REGIONALE EGIONALE LA CARTA TECNICA REGIONALE (C.T.R. C.T.R.) Giornata di Formazione

Dettagli

La parete vegetativa deve essere verticale e sottile

La parete vegetativa deve essere verticale e sottile La parete vegetativa deve essere verticale e sottile Come impostare la chioma Principi per una chioma ideale La superficie fogliare deve mantenersi sana ed efficiente e con forte sviluppo primaverile;

Dettagli

Elaborazione nel dominio delle frequenze. Elaborazione delle immagini digitali 1

Elaborazione nel dominio delle frequenze. Elaborazione delle immagini digitali 1 Elaborazione nel dominio delle frequenze Elaborazione delle immagini digitali 1 Serie di Fourier Elaborazione delle immagini digitali 2 Introduzione alla trasformata di Fourier Una funzione periodica può

Dettagli

21) FLAVIO ANDO (chalet)

21) FLAVIO ANDO (chalet) 21) FLAVIO ANDO (chalet) QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione...2 Pericolosità idraulica, acque superficiali e depurazione...7 Clima acustico

Dettagli

CAMPAGNA DI RILEVAMENTO DELLA QUALITÀ DELL'ARIA. - Laboratorio Mobile - Comune di Guastalla

CAMPAGNA DI RILEVAMENTO DELLA QUALITÀ DELL'ARIA. - Laboratorio Mobile - Comune di Guastalla Rete di monitoraggio della qualità dell'aria di Reggio Emilia CAMPAGNA DI RILEVAMENTO DELLA QUALITÀ DELL'ARIA - - Comune di A cura di: Servizio Sistemi Ambientali Rete di Monitoraggio della Qualità dell'aria

Dettagli

ZONA INDUSTRIALE S.CHIODO DI SPOLETO

ZONA INDUSTRIALE S.CHIODO DI SPOLETO MONITORAGGIO QUALITA DELL ARIA ZONA INDUSTRIALE S.CHIODO DI SPOLETO Periodo di Monitoraggio 10 AGOSTO 19 OTTOBRE 2009 MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA NELLA ZONA INDUSTRIALE S.CHIODO DI SPOLETO RILEVAZIONE

Dettagli

UNA LETTURA DEL 15 CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI

UNA LETTURA DEL 15 CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI UNA LETTURA DEL 15 CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI a cura del Centro Studi sull Economia Immobiliare - CSEI Tecnoborsa Tecnoborsa torna ad affrontare i temi dell ultimo Censimento

Dettagli

Responsabile di progetto Cognome e Nome

Responsabile di progetto Cognome e Nome N. PROGETTO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE interni esterni ore PF 1 ATC/2014 - Progetto sperimentale di monitoraggio e di Gestione del Capriolo S.V. 2014/2015 SCHEDA DI PROGETTO ALLEGATO A1 - DEL. CDG. 21

Dettagli

INDICE. Italiano. [Rotella motrice sbloccata] Bloccaggio (rotazione in senso antiorario) Rotella motrice

INDICE. Italiano. [Rotella motrice sbloccata] Bloccaggio (rotazione in senso antiorario) Rotella motrice INDICE Pag. MISURAZIONE DELLA DISTANZA SULLE MAPPE... 31 PRECAUZIONI PER L USO DELL OROLOGIO CON FUNZIONE DI MISURAZIONE DELLA DISTANZA SULLE MAPPE... 34 BUSSOLA A CALOTTA ROTANTE... 36 PRECAUZIONI PER

Dettagli

Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni

Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni METODO PER IL RENDERING DEI DIAGRAMMI DI IRRADIAZIONE VERTICALI BASATO SUI DATI PREVISTI DALLE SPECIFICHE DI FORMATO DEL CATASTO AGCOM 1. Premessa Per calcolare

Dettagli

APAT Agenzia per la protezione dell ambiente e per i servizi tecnici. Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine Servizio Difesa delle Coste

APAT Agenzia per la protezione dell ambiente e per i servizi tecnici. Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine Servizio Difesa delle Coste APAT Agenzia per la protezione dell ambiente e per i servizi tecnici Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine Servizio Difesa delle Coste CAPITOLO 3 IL CLIMA ONDOSO A LARGO DELLE COSTE ITALIANE

Dettagli

Rapporto sulla sismicità tra Montereale e Cittareale ( ; ore 11 UTC)

Rapporto sulla sismicità tra Montereale e Cittareale ( ; ore 11 UTC) I 00143 Roma Via di Vigna Murata 605 Tel: (0039) 06518601 Fax: (0039) 0651860580 URL: www.ingv.it email: aoo.roma@pec.ingv.it Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Rapporto sulla sismicità tra

Dettagli

Monitoraggio di habitat e specie floristiche del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane (Ciadin della Meda - Val Settimana - Claut - PN)

Monitoraggio di habitat e specie floristiche del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane (Ciadin della Meda - Val Settimana - Claut - PN) PROGRAMMA PER LA COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA-SLOVENIA 2007-2013. PROGETTO CLIMAPARKS CAMBIAMENTI CLIMATICI E GESTIONE DELLE AREE PROTETTE Monitoraggio di habitat e specie floristiche del Parco

Dettagli

Figura 3: Ricostruzione tridimensionale della superficie piezometrica riferita alla falda superficiale (v. Fig. 2)

Figura 3: Ricostruzione tridimensionale della superficie piezometrica riferita alla falda superficiale (v. Fig. 2) Figura 3: Ricostruzione tridimensionale della superficie piezometrica riferita alla falda superficiale (v. Fig. 2) In particolare i valori di piezometria sono risultati più bassi rispetto a quelli del

Dettagli

Indagine ambientale Villa Lagarina Scuola P. Lodron Maggio - Luglio 2010

Indagine ambientale Villa Lagarina Scuola P. Lodron Maggio - Luglio 2010 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Agenzia Provinciale per la Protezione dell'ambiente Settore Informazione e monitoraggi U.O. per le Attività di monitoraggio ambientale Rete provinciale di controllo della qualità

Dettagli

COMUNE DI MARCIANA MARINA

COMUNE DI MARCIANA MARINA COMUNE DI MARCIANA MARINA OGGETTO REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA COSTITUITA DA TRE LIVELLI DI PARCAMENTO UBICAZIONE COMUNE DI MARCIANA MARINA (LI) LOCALITA SAN PIETRO COMMITTENTE AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Dettagli

STA II ANNO: AA Ecologia e Fondamenti dei. Sistemi. Ecologici Introduzione ai. Sistemi. Informativi Geografici. Lezione del

STA II ANNO: AA Ecologia e Fondamenti dei. Sistemi. Ecologici Introduzione ai. Sistemi. Informativi Geografici. Lezione del STA II ANNO: AA 2016-2017 Ecologia e Fondamenti dei Sistemi Ecologici Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici Lezione del 29.05.2017 GIS: INTRODUZIONE Sistemi Informativi (S.I.) Nelle scienze territoriali

Dettagli

Gli Incendi Boschivi. Relatore: Realizzato e curato dal. Il Rischio Incendi Boschivi in Lombardia. Centro Operativo AIB per la Lombardia Curno (BG)

Gli Incendi Boschivi. Relatore: Realizzato e curato dal. Il Rischio Incendi Boschivi in Lombardia. Centro Operativo AIB per la Lombardia Curno (BG) Gli Incendi Boschivi Il Rischio Incendi Boschivi in Lombardia Relatore: Realizzato e curato dal Centro Operativo AIB per la Lombardia Curno (BG) 24035 Via G. Galilei, 2 Tel. 035.611009 Fax 035.617722 E-mail

Dettagli

ANALISI DELLA MOBILITÀ PRESSO I PRINCIPALI CENTRI COMMERCIALI DI ROMA INDAGINI CONOSCITIVE E MODELLO PREVISIONALE DELL'IMPATTO SULLA MOBILITÀ

ANALISI DELLA MOBILITÀ PRESSO I PRINCIPALI CENTRI COMMERCIALI DI ROMA INDAGINI CONOSCITIVE E MODELLO PREVISIONALE DELL'IMPATTO SULLA MOBILITÀ ANALISI DELLA MOBILITÀ PRESSO I PRINCIPALI CENTRI COMMERCIALI DI ROMA INDAGINI CONOSCITIVE E MODELLO PREVISIONALE DELL'IMPATTO SULLA MOBILITÀ allegato 3. il polo commerciale EUROMA2 INDICE 1 IL CENTRO

Dettagli

Contenuti della sezione ACQUE

Contenuti della sezione ACQUE Contenuti della sezione ACQUE La Qualità delle acque superficiali Azioni del Dipartimento di Como Punti di monitoraggio delle acque superficiali Descrittore: Stato ecologico dei corsi d acqua Descrittore:

Dettagli

Capitolo 6 Risultati pag. 382

Capitolo 6 Risultati pag. 382 Capitolo 6 Risultati pag. 382 generazione del calore per riscaldamento urbano, ed è comunque uniformemente distribuita sui quadranti interessati dal teleriscaldamento, con maggiore effetto su quelli più

Dettagli

4.2 Strà-Marinasco-La Spezia (SP)

4.2 Strà-Marinasco-La Spezia (SP) 4.2 Strà-Marinasco-La Spezia (SP) 4.2.3 Dati generali Il lato meridionale dell acclive versante su cui è situato l abitato di Marinasco e i gruppi di case sparse in località Strà è interessato da corpi

Dettagli

STUDI DI PREFATTIBILITA NEL CAMPO EOLICO: DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ PREVISTE

STUDI DI PREFATTIBILITA NEL CAMPO EOLICO: DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ PREVISTE STUDI DI PREFATTIBILITA NEL CAMPO EOLICO: DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ PREVISTE Indice 1. Censimento preliminare e acquisizione dati/stime di vento 1.1 Censimento preliminare dati nel sito 1.2 Estensione

Dettagli

REPORT PLUVIOMETRICO DEL MESE DI GIUGNO 2017

REPORT PLUVIOMETRICO DEL MESE DI GIUGNO 2017 REPORT PLUVIOMETRICO DEL MESE DI GIUGNO 17 Pagina 1 di Commento generale METODOLOGIA Al fine di valutare l entità degli apporti pluviometrici, sono state considerate tutte le stazioni automatiche (circa

Dettagli

TOPOGRAFIA. Topografia: Dal greco: topos, luogo - graphein, scrivere.

TOPOGRAFIA. Topografia: Dal greco: topos, luogo - graphein, scrivere. Topografia: Dal greco: topos, luogo - graphein, scrivere. Scienza della rappresentazione del territorio al fine di consentire l esatta individuazione dei luoghi per mezzo di modelli semplificati (carte,

Dettagli

UNIVERSITA' CATTOLICA DEL SACRO CUORE. Valutazione della soddisfazione degli studenti a.a (Legge 370/1999)

UNIVERSITA' CATTOLICA DEL SACRO CUORE. Valutazione della soddisfazione degli studenti a.a (Legge 370/1999) Pagina di UNIVERSITA' CATTOLICA DEL SACRO CUORE Valutazione della soddisfazione degli studenti a.a. 0-0 (Legge 0/) Riepilogo delle valutazioni fornite Rapporto statistico relativo al corso di laurea di:

Dettagli

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE ED IL TERRITORIO

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE ED IL TERRITORIO CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE ED IL TERRITORIO DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CHIMICA, DEI MATERIALI E DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE TESI DI LAUREA Analisi dei dati di due campagne

Dettagli

RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA

RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA ARPA Puglia Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Dipartimento Provinciale di Direttore Dott. Elio Calabrese RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA Aggiornamento dati Qualità dell Aria Valutazione

Dettagli

RADON IN LOMBARDIA: UN APPROCCIO GEOSTATISTICO PER L'INDIVIDUAZIONE DEI COMUNI CON ELEVATA PROBABILITA DI ALTE CONCENTRAZIONI

RADON IN LOMBARDIA: UN APPROCCIO GEOSTATISTICO PER L'INDIVIDUAZIONE DEI COMUNI CON ELEVATA PROBABILITA DI ALTE CONCENTRAZIONI RADON IN LOMBARDIA: UN APPROCCIO GEOSTATISTICO PER L'INDIVIDUAZIONE DEI COMUNI CON ELEVATA PROBABILITA DI ALTE CONCENTRAZIONI Riccardo Borgoni 1, Andrea Cremonesi 1, Giorgio Somà 1, Daniela de Bartolo

Dettagli

ARPA Sezione di Rimini

ARPA Sezione di Rimini ARPA Sezione di Rimini 5.3 STAZIONE DI MONITORAGGIO 19000500 PONTE VIA MARECCHIESE RIMINI Caratteristiche del punto: Questo punto di campionamento è situato sul torrente Ausa, immediatamente prima della

Dettagli

Il latte vaccino CONCLUSIONI

Il latte vaccino CONCLUSIONI Il latte vaccino Il latte vaccino Il latte vaccino è l alimento monitorato con la frequenza più elevata data la sua importanza nella dieta, in particolar modo quella infantile e la sua caratteristica di

Dettagli

Calcolo dell inflazione per differenti tipologie di famiglie milanesi

Calcolo dell inflazione per differenti tipologie di famiglie milanesi Settore Statistica e S.I.T Servizio Statistica Calcolo dell inflazione per differenti tipologie di famiglie milanesi Introduzione L Indagine sui consumi delle famiglie milanesi realizzata dalla Camera

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI ALBERI MONUMENTALI Legge 14 gennaio 2013, n.10

CENSIMENTO DEGLI ALBERI MONUMENTALI Legge 14 gennaio 2013, n.10 CENSIMENTO DEGLI ALBERI MONUMENTALI Legge 14 gennaio 2013, n.10 SCHEDA DI IDENTIFICAZIONE ALBERO O FORMAZIONE VEGETALE MONUMENTALE N. scheda: 03_E085_VS_20 Data rilievo: 28/04/2015 Albero singolo Filare

Dettagli

Misura dell'esposizione in radiofrequenza durante un seminario pubblico

Misura dell'esposizione in radiofrequenza durante un seminario pubblico Misura dell'esposizione in radiofrequenza durante un seminario pubblico Sintesi: L'attuale massiccia diffusione di terminali smartphone comporta una esposizione a onde elettromagnetiche notevolmente accresciuta

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI ALBERI MONUMENTALI Legge 14 gennaio 2013, n.10

CENSIMENTO DEGLI ALBERI MONUMENTALI Legge 14 gennaio 2013, n.10 CENSIMENTO DEGLI ALBERI MONUMENTALI Legge 14 gennaio 2013, n.10 SCHEDA DI IDENTIFICAZIONE ALBERO O FORMAZIONE VEGETALE MONUMENTALE N. scheda: 01_E085_VS_20 Data rilievo: 28/04/2015 Albero singolo Filare

Dettagli

TERREMOTO CENTRO ITALIA Di.Coma.C Funzione Tecnica di Valutazione e Pianificazione. Report attività ISPRA del 01 Settembre 2016

TERREMOTO CENTRO ITALIA Di.Coma.C Funzione Tecnica di Valutazione e Pianificazione. Report attività ISPRA del 01 Settembre 2016 Report attività ISPRA del 01 Settembre 2016 Nel corso della giornata sono state operative quattro squadre sul terreno, sono stati elaborati i dati raccolti, con particolare attenzione al database IFFI.

Dettagli

SISTEMI DI RIFERIMENTO CARTOGRAFICI

SISTEMI DI RIFERIMENTO CARTOGRAFICI SISTEMI DI RIFERIMENTO CARTOGRAFICI Nelle operazioni di restituzione i punti rilevati vengono elaborati e rappresentati nei seguenti sistemi di riferimento: 1. LOCALE (o ARBITRARIO) - Elaborazioni sul

Dettagli

Distribuzione spaziale dei contaminanti nel suolo h Giuseppe Raspa

Distribuzione spaziale dei contaminanti nel suolo h Giuseppe Raspa Distribuzione spaziale dei contaminanti nel suolo h Giuseppe Raspa Dipartimento Ingegneria Chimica Materiali Ambiente di bioremediation nei terreni agricoli Lunedì 26 giugno 2017 Museo di Scienze Naturali,

Dettagli

I principali tipi di grafici

I principali tipi di grafici I principali tipi di grafici Esiste una grande varietà di rappresentazioni grafiche. I grafici più semplici e nello stesso tempo più efficaci e comunemente utilizzati sono: I GRAFICI A BARRE I GRAFICI

Dettagli

Perché e come rappresentare il territorio

Perché e come rappresentare il territorio Perché e come rappresentare il territorio La conoscenza del territorio richiede la sua rappresentazione attraverso «modelli» semplificati e ridotti, come le carte geografiche Le moderne carte geografiche

Dettagli

Fonte: Esempio a fini didattici

Fonte: Esempio a fini didattici I principali tipi di grafici Esiste una grande varietà di rappresentazioni grafiche. I grafici più semplici e nello stesso tempo più efficaci e comunemente utilizzati sono: i grafici a barre i grafici

Dettagli

Alessandra Raffaetà. La rappresentazione vettoriale

Alessandra Raffaetà. La rappresentazione vettoriale Lezione 0 S.I.T. PER LA VALUTAZIONE E GESTIONE DEL TERRITORIO Corso di Laurea Magistrale in Scienze Ambientali Alessandra Raffaetà Dipartimento di Informatica Università Ca Foscari Venezia La rappresentazione

Dettagli