Relazione relativa l intervento di restauro

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1 Relazione relativa l intervento di restauro Opera: Misteri del Rosario Dimensione: 246 x 160 cm Provenienza: Parrocchia di San Pietro Apostolo, Corniglia Epoca: 1641 Autore: Sconosciuto Materia: Olio su tela Generale dell opera prima dell intervento di restauro. Laboratorio di restauro Andrea Pitardi ed Ester Cazzaniga 1

2 Stato di conservazione dell opera L opera si compone di diciotto scene dipinte ad olio su tela, che si susseguono grazie ad una cornice lignea intagliata e dorata, a sua volta ornamento per una scultura lignea raffigurante la Madonna con il Bambino posta al centro della pala d altare, situata nella navata destra della chiesa parrocchiale di San Pietro a Corniglia. Il dipinto in esame raffigura i quindici Misteri del Rosario, allocati nel perimetro superiore e nelle ali laterali della pala d altare, mentre le tre scene rappresentate nel perimetro inferiore dell opera ritraggono Pio V, il Giudizio Universale e la Battaglia di Lepanto. L opera è risultata fin da una prima analisi visiva in cattivo stato di conservazione, a cominciare dalla patina superficiale dovuta a sostanze filmogene ingiallite ed ai ritocchi alterati. La tela è apparsa molto arida e per questo più facilmente soggetta a strappi (1), alcuni dei quali di considerevoli dimensioni e riscontrabili in cinque delle diciotto scene rappresentate. Inoltre, sono stati riscontrati numerosi sollevamenti di colore e preparazione (2), oltre che evidenti cadute di colore (3), localizzati su più zone della superficie pittorica. L analisi preliminare delle condizioni conservative della pala d altare ha evidenziato un allentamento generalizzato del supporto, il quale è infatti segnato lungo il suo perimetro dalle traverse del telaio ligneo Formella 7. Particolare prima dell intervento di restauro con superficie ingiallita, sollevamenti e cadute di colore. Laboratorio di restauro Andrea Pitardi ed Ester Cazzaniga 2

3 Formella 8. Prima dell intervento di restauro con superficie ingiallita, sollevamenti, cadute di colore e strappi del supporto tessile. Laboratorio di restauro Andrea Pitardi ed Ester Cazzaniga 3

4 Formella 12. Prima dell intervento di restauro con superficie ingiallita e deposito di particolato. Formella 1. Prima dell intervento di restauro con superficie completamente ossidata. Laboratorio di restauro Andrea Pitardi ed Ester Cazzaniga 4

5 Analisi preliminare del dipinto Date le condizioni conservative dell opera l intervento di restauro si è suddiviso in più fasi, una prima diagnostica, volta ad avere un quadro completo dello stato di conservazione (ritocchi, lacune, abrasioni, ridipinture, ecc..), una fase di intervento conservativo ed infine il restauro estetico. Nel caso del dipinto in esame è stata infatti effettuata un analisi approfondita nel momento in cui l opera è stata smontata, imballata e trasportata nel Laboratorio preposto all intervento di restauro. In questa occasione, il dipinto è stato prelevato dalla nicchia previo smontaggio della porzione superiore della cornice lignea dell altare, la quale fissa l opera alla parete. Durante lo smontaggio puntuale della cornice dorata inquadrante anche le varie scene dipinte, si è compreso come quest ultima non fosse un unico elemento, ma piuttosto un insieme di componenti lignee tagliate su misura, gessate e dorate direttamente sull opera, come dimostrato dagli eccessi di gessatura, di doratura o dalle incisioni presenti sul supporto tessile, corrispondenti alla realizzazione degli angoli a 45. Inoltre, è probabile che non si tratti di una decorazione originale, dal momento che una volta rimossi gli elementi in legno dorato - ognuna delle scene componenti la pala d altare è risultata riquadrata da una cornice dipinta di colore ocra, definita da lumeggiature che verosimilmente contribuivano ad imitare una cornice reale. La cornice lignea è stata fissata direttamente sulla tela in un secondo momento, coprendo l originale dipinta e cominciando con la perimetrale interna, a seguire quella esterna e poi man mano sono stati inchiodati i listelli di divisione tra le varie formelle. Inoltre, osservando il dipinto dal retro si è scoperta la presenza di un telaio fisso che, non assecondando i movimenti naturali della tela, potrebbe aver favorito gli strappi della stessa in più punti. Il telaio in questione è stato realizzato utilizzando elementi di recupero provenienti da precedenti strutture di sostegno (4), come si evince dai tagli differenti (5), dalle diverse dimensioni dei listelli, dalle tracce di precedenti chiodature (6) ed infine dalle impressioni della trama di una tela (7) non corrispondente a quella in esame. 4. Particolare del telaio. Legni differenti Particolare del telaio. Tagli differenti e tracce di precedenti chiodature. Laboratorio di restauro Andrea Pitardi ed Ester Cazzaniga 5

6 Generale del retro dell opera. Il telaio fisso. Laboratorio di restauro Andrea Pitardi ed Ester Cazzaniga 6

7 7. Particolare del telaio e dell imprimitura di una tela precedente L analisi generale, una volta smontata la cornice dorata, ha rivelato inoltre come la pala d altare si componga non solo di una struttura lignea di recupero, ma anche di tele da recupero. In particolare, l opera è composta da cinque pezze di tela con due trame differenti, corrispondenti l una alle quindici scene dei Misteri del Rosario tela a trama sottile e la seconda, che riguarda la fascia perimetrale esterna (cornice floreale dipinta) ed il perimetro inferiore del dipinto, che presenta una trama più larga ed è più spessa (8). 8. Particolare del telaio e delle due pezze di tela differenti. Laboratorio di restauro Andrea Pitardi ed Ester Cazzaniga 7

8 L analisi ha evidenziato anche come il centro della pala, ora vuoto per lasciare spazio alla statua della Madonna e del Bambino nella nicchia della Chiesa, prima fosse occupato da un dipinto che è andato perso, il cui perimetro risulta evidente dai tagli netti (9), prima nascosti dalla cornice dorata. 9. Particolare dell opera. Segni dei tagli corrispondenti ad un dipinto centrale, ora perduto. La presenza di un dipinto centrale, dunque l immagine di una pala d altare piena giustifica la presenza di una traversa sul telaio, i cui inconfondibili segni (10) si trovano a metà della struttura di sostegno. 10. Particolare del telaio. Traccia della presenza di una traversa. Laboratorio di restauro Andrea Pitardi ed Ester Cazzaniga 8

9 Intervento di restauro dell opera Date le condizioni conservative dell opera l intervento di restauro si è suddiviso in più fasi, una prima fase di intervento conservativo, volto a conferire una buona stabilità al dipinto, risolvendo problematiche quali ritocchi ossidati, lacune, abrasioni, ridipinture, ecc., ed una seconda fase di restauro estetico, per uniformare e mimetizzare gli interventi conservativi, restituendo una buona leggibilità alla pala d altare. Previa leggera spolveratura e rimozione dei depositi incoerenti dal fronte e dal retro con pennelli a setola morbida ed aspirapolvere, dal dipinto sono stati smontati tutti i componenti della cornice lignea dorata ed un elemento in metallo non avente funzione, posto ad interruzione del profilo della cornice superiore che inquadra il giudizio universale. A seguire è stato deciso di non smontare il dipinto dal telaio fino al momento della foderatura, in quanto l aridità delle tele che compongono l opera, i numerosi sollevamenti e le cadute di colore, ed in generale la tutela della stessa sarebbero stati messi a rischio da un ulteriore sollecitazione di questo tipo. Si è dunque proceduto con le operazioni di pulitura a secco e mediante solventi idonei, la prima volta asportando mediante bisturi e piccoli aspiratori tutti i depositi e la polvere superficiale, mentre la patina dovuta al fumo di candela, le ridipinture ed i ritocchi alterati sono stati asportati a seguito di quattro puliture eseguite con acetone, white spirit e pulitore alcalino. Sono stati necessari quattro passaggi poiché il dipinto presentava uno strato di protettivo finale (vernice ossidata), steso sopra estese ridipinture, probabilmente eseguite nel momento in cui la pala è stata rimaneggiata, ovvero quando la scena centrale è stata tagliata e sono state applicate le cornicette di decorazione ai Misteri. Sotto le ridipinture è stata evidenziata la presenza del protettivo originale, una colletta anch essa ossidata, che è stata asportata mediante applicazione di EDTA (sale bisodico e tetrasodico, in soluzione acquosa, utilizzato in forma addensata), per arrivare infine alla pulitura del film pittorico originale, eseguita alternando acetone e white spirit. Al termine delle quattro applicazioni, è stato eseguito un passaggio finale con white spirit e bisturi per eliminare tutte le gocce di cera nella parte bassa del dipinto ed ogni traccia di solventi, pulitore alcalino o EDTA presenti sulla tela. Anche il perimetro caratterizzato dalla decorazione floreale è stato trattato con pulitore alcalino e laddove questo non è risultato efficace, sono state operate rifiniture con EDTA rimosso con white spirit. Tasselli di pulitura della cornice floreale Laboratorio di restauro Andrea Pitardi ed Ester Cazzaniga 9

10 Generale di una formella. Tassello di pulitura della superficie pittorica e della cornice In conclusione dell intervento di pulitura, sono state eliminate tutte le sellerine, mantenute perché funzionali a tenere unite le pezze di tela e la loro funzione è stata quindi sostituita progressivamente da una velinatura di protezione e sostegno, eseguita mediante carta giapponese da 17 grammi, applicata con colletta in soluzione 1:14. Prima di questa operazione di velinatura è stato eseguito un consolidamento della superficie pittorica mediante applicazione di consolidante termoplastico Plexisol 1:5 in white spirit che ha garantito uno strato di separazione tra il film pittorico e la carta giapponese. Quest ultima è stata applicata in modo da sostenere il dipinto al momento della fase di smontaggio dal telaio. Lo smontaggio di tutto il perimetro esterno dell opera (corrispondente Laboratorio di restauro Andrea Pitardi ed Ester Cazzaniga 10

11 alla cornice floreale dipinta) è stato completato meccanicamente per mezzo di spatoline a foglia di ulivo ed acqua calda, quest ultima applicata mediante una siringa per controllarne il quantitativo, indispensabile per bagnare ed ammorbidire gli eccessi di imprimitura presenti tra tela e telaio. Una volta eseguita questa operazione, è stato infatti possibile scollare la tela dal telaio, fino a poter sollevare il dipinto dallo stesso. Al termine di questa operazione, sono stati rimossi i chiodini ancora presenti sul telaio. Successivamente è stato possibile procedere in tutta sicurezza con lo spianamento delle deformazioni localizzate sul dipinto. Questo è stato lavorato dal recto, che innanzitutto è stato pulito mediante aspiratori, pennelli e bisturi per asportare i depositi e le asperità dovute alla preparazione della tela passata attraverso la trama e rappresa sul retro. I lembi di tela strappata e deformata sono stati inumiditi per ridurne la rigidità e sono stati messi sotto peso per essere spianati. È stato quindi applicato sul retro un consolidante termoplastico Beva 371 sciolto 1:5 in white spirit steso a pennello e lasciato agire ed evaporare per un lasso di tempo lungo 48 ore, al termine delle quali è stata effettuata la stiratura del supporto recuperando la stabilità strutturale del supporto tessile. Ulteriori strisce di tela di rinforzo in garza apprettata un tessuto naturale, in cotone stabilizzato, in grado di assorbire l umidità e far aderire la colla pasta che è stata utilizzata per la foderatura sono state applicate mediante applicazione di Beva film 371. Queste strisce sono state utilizzate come rinforzo aggiuntivo per le differenti pezze di tela, sostituendo i chiodi precedentemente posti sul fronte dell opera. Rinforzando cuciture e lacerazioni, la foderatura verrà eseguita in condizioni di maggiore sicurezza. Una volta eseguite le procedure di sicurezza, si è proceduto con la risoluzione degli strappi e delle lacerazioni presenti in numerosi punti della tela, più o meno estesi a seconda del lato in esame. Sono stati eseguiti intarsi localizzati a seguito della scelta di una tela idonea in quanto similare per trama e ordito, nonché per spessore, all originale. Gli intarsi sono stati fissati con poliammide (nylon solubile) applicato con l ausilio di un termocauterio. Particolare dal fronte dell opera in merito alla risoluzione degli strappi Il telaio ligneo originale è stato trattato per essere riutilizzato, al termine del restauro conservativo, per rimontare la tela. Dunque si è proceduto con aspirazione e pulitura del legno mediante pennelli e spatole, per eliminare i depositi e con una leggera pulitura con tamponi imbevuti di soluzione di H 2O e alcool denaturato per eliminare qualsiasi residuo. In seguito, gli angoli vivi sono stati stondati, in modo che il contatto con la tela non causi nuovi strappi e lacerazioni. È stato quindi eseguito un risanamento del supporto cominciando dalla revisione di tutti gli incastri e contemporaneamente sono stati eliminati tutti i chiodi in eccesso, ad eccezione di quelli a Laboratorio di restauro Andrea Pitardi ed Ester Cazzaniga 11

12 testimonianza dei listelli di legno da recupero, presenti prevalentemente nel perimetro inferiore esterno del telaio. Al termine di queste operazioni è stato steso un antitarlo, potenziato in zone localizzate soprattutto sul lato sinistro dell opera e si è altresì provveduto al consolidamento delle parti ammalorate del legno, per mezzo di applicazione a pennello di Paraloid diluito al 3% in acetone. In seguito, si è proceduto con la stuccatura delle rosure dei tarli con stucco da legno e successivamente è stata trattata la superficie con mordente e gommalacca per uniformare e proteggere il supporto. Le cornicette lignee dorate ad uso decorativo, fissate sul fronte dell opera con chiodi a sezione quadrata e colla forte, sono state smontate e pulite anch esse meccanicamente ovvero mediante pennelli ed aspiratori oltre che con solvente supportato in gel per eliminare i residui di colla e di gommalacca, rimosso in ultimo con white spirit. I ventisei pezzi, puliti e trattati, consolidati, stuccati con gesso di Bologna e colla di coniglio laddove risultavano mancanze di preparazione, sono stati successivamente integrati esteticamente a mimetico, mediante applicazione preparazione a bolo nero e foglia d oro. La porzione di cornice mancante, individuabile nella parte superiore della formella del Giudizio Universale, è stata ricostruita eseguendo un calco in gesso di Bologna e colla di coniglio dell originale, e reintegrata cromaticamente a "mimetico" con applicazione di bolo nero e foglia d oro. Particolare della porzione di cornice mancante e ricostruita, prima della reintegrazione cromatica In conclusione della fase conservativa, è stata preparata la tela per l esecuzione della foderatura a colla pasta, secondo metodo fiorentino. Si è scelta questa metodologia e questo materiale naturale per l ultima fase di intervento conservativo a seguito di una valutazione delle condizioni espositive abituali. Dal momento che la pala è posta su un altare a sua volta collocato contro un muro interno, asciutto e confinante con la sacrestia, è stato appurato che il dipinto non sarà soggetto a variazioni termoigrometriche che potrebbero alterare la colla pasta. La prima fase della foderatura prevede la preparazione della tela da rifodero in lino, ducale - la quale deve essere montata su telaio interinale. Il procedimento prevede che la tela venga sfibrata mediante tre applicazioni di acqua calda, dopo le quali viene ritensionata su telaio, fino all ultimo passaggio durante il quale viene trattata con colla di coniglio e di bue, in modo che il filato si consolidi in un ultimo, definitivo, tensionamento. Una volta foderato il dipinto e rimontato sul Laboratorio di restauro Andrea Pitardi ed Ester Cazzaniga 12

13 telaio, il fronte è stato sottoposto a stuccatura di tutte le lacune localizzate, utilizzando gesso di Bologna pigmentato e colla di coniglio. Particolare delle stuccature, formella Giudizio Universale Le stuccature sono state quindi portate a livello ed è stato steso uno strato di vernice protettiva ed isolante, prima di procedere con il ritocco estetico. Le numerose piccole lacune ed abrasioni localizzate in tutte le formelle componenti la pala d altare sono state ritoccate con colori a vernice a mimetico, la stessa tecnica utilizzata per integrare la cornice floreale dipinta sul perimetro della pala d altare. Invece, per le grosse lacune dovute a profondi strappi e lacerazione della tela come per esempio nel caso della formella del Giudizio Universale, per quella della battaglia di Lepanto o per molte zone della parte superiore dell opera - si è proceduto con una reintegrazione a tratteggio. Il bordo interno della tela da rifodero, fissata sul telaio, è stato tonalizzato cromaticamente ad imitazione del tono del legno per uniformarlo ulteriormente all opera. Terminate così le diverse fasi del restauro estetico, sul fronte del dipinto si è proceduto con la stesura di una vernice protettiva. In ultimo, seguendo le direttive della D.L., le cornici sono state riapplicate sul fronte dell opera utilizzando i vecchi fori preesistenti relativi il vecchio sistema di ancoraggio opportunamente rinforzati con araldite. Le cornici sono state fissate sul fronte della pala mediante viti in acciaio ottonato, la cui testa è stata mimetizzata mediante utilizzo di cera pigmentata con polvere oro, in modo da lasciare a vista i punti di ancoraggio senza metterli in evidenza, dal momento che il tono è in linea con la Laboratorio di restauro Andrea Pitardi ed Ester Cazzaniga 13

14 pigmentazione della cornice originale. In questo modo, tali punti di ancoraggio, rimarranno individuabili e saranno dunque facilmente rimovibili nel corso di future manutenzioni. Gli angolari che erano situati nella parte alta della tela, posti a incorniciare la nicchia dell altare, sono stati sostituiti perché non idonei alla funzione preposta. I nuovi angolari sono stati realizzati in essenza di pioppo stagionato, quindi sono stati preventivamente trattati con antitarlo, a seguire è stato steso il mordente, per cui è stata scelta una cromia in accordo con la D.L., ed infine è stato dato un ultimo strato di protettivo. Gli angolari sono quindi stati ancorati sul retro del dipinto mediante viti e staffe metalliche, una per lato. Il dipinto è stato quindi imballato e trasportato nuovamente presso la Parrocchia di San Pietro Apostolo a Corniglia, per essere ricollocato nella sua sede originale. Una volta inserita l opera nella nicchia preposta, la cornice lignea a decorazione dell intera pala d altare è stata ricollocata a racchiudere il dipinto. La porzione di cornice - in precedenza rimossa per permettere lo smontaggio dell opera stessa - è stata assicurata mediante viti in acciaio collocate in corrispondenza dei fori preesistenti, individuabili sul lato superiore della pala d altare e dunque non visibili dai fruitori. In questo modo s intende facilitare eventuali interventi di manutenzione futuri, rendendo il dipinto più facilmente accessibile e rimuovibile in sicurezza dall altare. Laboratorio di restauro Andrea Pitardi ed Ester Cazzaniga 14

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