Restauro della lunetta raffigurante Santa Maria Maddalena dei Pazzi con coro angelico, facciata del Liceo Michelangiolo in Via della Colonna (FI)

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Vanessa Bono
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Restauro della lunetta raffigurante Santa Maria Maddalena dei Pazzi con coro angelico, facciata del Liceo Michelangiolo in Via della Colonna (FI) DIREZIONE TECNICO ARTISTICA Dott.

Cristina Fiorani RESTAURO ESEGUITO DA Arianna Martinelli e Simona Careccia INTRODUZIONE L opera presa in esame è ubicata nella lunetta che sormonta il portale principale del Liceo Michelangiolo di

1 Restauro della lunetta raffigurante Santa Maria Maddalena dei Pazzi con coro angelico, facciata del Liceo Michelangiolo in Via della Colonna (FI) DIREZIONE TECNICO ARTISTICA Dott.ssa Brunella Teodori DIRETTORE DEI LAVORI Dott. Arch. Cristina Fiorani RESTAURO ESEGUITO DA Arianna Martinelli e Simona Careccia INTRODUZIONE L opera presa in esame è ubicata nella lunetta che sormonta il portale principale del Liceo Michelangiolo di Firenze. Rappresenta Santa Maria Maddalena dei Pazzi, suora carmelitana il cui emblema è un giglio, circondata probabilmente dalle sue consorelle e da due angeli. La pittura è stata realizzata con la tecnica dell affresco, benché presenti numerose finiture a secco e i colori stemperati nella calce presentino una carbonatazione molto superficiale, per essere una pittura di modeste dimensioni. Il numero di giornate di lavoro individuate è di cinque, mentre per la tecnica di riporto del disegno sono state individuate tracce di spolvero e di disegno diretto di colore rosso. Il pittore è ignoto e la data dell esecuzione dovrebbe corrispondere al periodo in cui è stata eseguita l intera facciata, quindi ala fine del XIX sec. STATO CONSERVATIVO Fig.1 Fig. 2 1

e depositi incoerenti, tra i quali spicca un forte degrado antropico legato al lancio di uova che col tempo e grazie all azione degli agenti

probabile natura organica in quanto facilmente asportabile se trattato con ammonio carbonato.

2 Fig.3 Fig.4 Fig.5 Fig.6 A un primo esame a luce diffusa è stato possibile costatare un avanzato stato di degrado essenzialmente legato a un diffuso strato di nerofumo e depositi incoerenti, tra i quali spicca un forte degrado antropico legato al lancio di uova che col tempo e grazie all azione degli agenti atmosferici hanno causato la contrazione, il sollevamento e la caduta della pellicola pittorica, nonché l alterazione cromatica dovuta ad un consistente oscuramento. Un probabile intervento precedente è stato dedotto dalla presenza diffusa su tutta la superficie di un fissativo di natura non ben identificata, probabile natura organica in quanto facilmente asportabile se trattato con ammonio carbonato. Tale fissativo nella parte alta (cielo) presentava un alterazione cromatica legata sia allo scurimento che probabilmente all inglobamento di un consistente deposito di pulviscolo; mentre le figure, soprattutto quelle del coro dietro la Santa, presentano una vero proprio fissativo pigmentato, quasi a costituire una ridipintura. Non sono presenti ampie cadute d intonaco, vi sono solo due lacune di modeste dimensione, né lesioni o microcrettature. 2

L intervento più recente è stato eseguito con una semplice tempera facilmente asportabile ad acqua e con la successiva azione di un reagente quale l ammonio carbonato; mentre l intervento precedente

A causa del loro avanzato stato di degrado legato all alterazione cromatica hanno permesso una facile individuazione.

3 L intervento più recente è stato eseguito con una semplice tempera facilmente asportabile ad acqua e con la successiva azione di un reagente quale l ammonio carbonato; mentre l intervento precedente interessa prevalentemente le nuvole e lo sfondo dietro la Madonna col Bambino, in quanto interamente ridipinti a calce, materia assai tenace e ormai storicizzata. A causa del loro avanzato stato di degrado legato all alterazione cromatica hanno permesso una facile individuazione. Tali ridipinture hanno interessato anche la figura del Bambino che era stato addirittura cambiato di posizione. La cornice ad un primo esame risulta ridipinta con materiale sintetico del tutto incompatibile con la materia originale, sottostante la prima stesura, grazie a saggi di scopritura, è stato messo in evidenza una complessa stratigrafia composta da più ridipinture dell originale. Evidenti sono quattro stuccature a gesso ridipinte nella parte bassa della scena, nonché una diffusa presenza di schizzi di cera localizzati dalla metà in giù (vedi figure n.1-6). METODOLOGIA D INTERVENTO SAGGI DI PULITURA Per rimuovere i depositi incoerenti e tutte quelle sostanze di natura organica estranee alla pittura sono stati differenziati i vari reagenti e sono stati applicati con vari supportanti con tempi di contatto variabili. I due tipi di reagenti impiegata sono stati ammonio carbonato e bicarbonato, differenziando i metodi di applicazione e la concentrazione dei medesimi. Dopo una generale pulitura con acqua demineralizzata per rimuovere il nerofumo si è optato per l impiego differenziato di ammonio carbonato in cristalli (soluzione soprasatura) steso a pennello su un doppio foglio di carta giapponese con tempi di contatto di 15/20 minuti. Sono in presenza dei consistenti depositi di uova, la superficie è stata preventivamente trattata con acqua calda per rigonfiare ed asportare meccanicamente i medesimi. Fig. 7 Fig. 8 3

4 Fig.9 Fig.10 Fig.11 Fig. 12 4

una originale integra, si è inizialmente proceduto tamponando la superficie pittorica con acqua deionizzata con l ausilio

ed il particellato depositati col passare del tempo.

5 Fig.13 Fig.14 Fig.15 PULITURA Dopo aver verificato la resistenza dei colori all azione meccanica e la presenza sottostante la ridipintura di una originale integra, si è inizialmente proceduto tamponando la superficie pittorica con acqua deionizzata con l ausilio di una spugna naturale previa interposizione di un foglio di carta giapponese allo scopo di rimuovere i residui carboniosi ed il particellato depositati col passare del tempo. In taluni casi si è esercitata una blanda azione meccanica con spazzolini a setola morbida per rimuovere il nerofumo dalle asperità della superficie rugosa. Già con tale operazione è stato possibile iniziare a rimuovere il fissativo totalmente alterato nella cromia ed incompatibile con l originale. 5

6 Fig.16 Fig.17 Fig. 18 6

meccanica con acqua calda e bisturi dei depositi di uova, si

poltiglia (aggiunta di polpa di cellulosa tipo Arbocel BC200

interposizione di carta giapponese, con tempi di contatto di

Successivamente è stato tolto per poi rimuovere lo sporco

appositi spazzolini laddove la rugosità della superficie

7 Fig. 19 Fig. 20 Dopo la rimozione del nerofumo e la parziale rimozione meccanica con acqua calda e bisturi dei depositi di uova, si è andati ad applicare ammonio carbonato in cristalli o a poltiglia (aggiunta di polpa di cellulosa tipo Arbocel BC200 ai cristalli di ammonio carbonato) steso a pennello, previa interposizione di carta giapponese, con tempi di contatto di circa 15/20 min. Successivamente è stato tolto per poi rimuovere lo sporco rigonfiato per mezzo di spugne naturali e con l ausilio di appositi spazzolini laddove la rugosità della superficie impedisse una corretta asportazione dello sporco. Laddove è stato ritenuto necessario, la pulitura è stata ripetuta una seconda volta. Fig. 21 Fig. 22 Fig. 23 Fig. 24 7

8 STUCCATURA L integrazione materica delle zone lacunose è stata eseguita con malta costituita da una miscela di grassello ed inerte sabbioso. La differenziazione della malta per l arriccio e per l intonachino sta nella granulometria degli inerti, che nel primo caso è più grossa, e nella proporzione tra inerte e legante (nel primo caso è 2:1, mentre nel secondo è 1:1). Le lacune sono state preventivamente spolverate e bagnate quanto basta per consentire alla malta di tirare lentamente ed evitare il formarsi di cavillature di ritiro. Successivamente si è proceduto con l applicazione della malta per mezzo di apposite spatoline e dopo che la stuccatura ha parzialmente tirato se ne frattazza la superficie;nel caso dell arriccio,che si applica quando le lacune sono più profonde,la superficie rimane ruvida per permettere un miglior ancoraggio dell intonachino che, steso dopo l asciugatura dell arriccio,viene modellato in modo da ricreare una superficie del tutto simile a quella originale. RITOCCO PITTORICO Per l integrazione pittorica si è optato per il sottotono sia nelle abrasioni che nelle stuccature laddove il disegno fosse riconoscibile. La gamma di pigmenti è stata scelta tra le terre,le ocre e gli ossidi stemperati in acqua e legati con caseinato d ammonio al 4%. L integrazione è stata eseguita con successive velature di colore fino al raggiungimento del tono desiderato. 8

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