AUTONOMIA. Contesto Norme SCUOLA: evoluzione quadro normativo
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1 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" 6 aprile 2016 Prof.ssa Elena Garofano
2 AUTONOMIA Contesto Norme SCUOLA: evoluzione quadro normativo
3 CONTESTO società post-moderna nuove tecnologie mobilità lavoro UE - educazione permanente nuovi mestieri / professioni per nuove competenze
4 NORME L. 142/90 Riforma Enti Locali L. 241/90 Nuovi rapporti tra Amministratori e Amministrati (semplificazione e trasparenza) Carta dei servizi per le PP.AA. Esigenze di valutazione del servizio D.L.vo. 29/93 Nuove modalità di contrattazione del Pubblico Impiego D.L.vo 39/93 di organizzazione del pubblico impiego (efficacia efficienza economicità) L. 59/97 art. 21 autonomia delle Istituzioni Scolastiche (legge Bassanini) D.P.R. n.275/99 L. 3/01 modifica art. 5 della Costituzione
5 SCUOLA: evoluzione quadro normativo Lotta alla dispersione scolastica Obbligo della continuità tra ordini di scuola Istituzione di Istituti Comprensivi Saperi essenziali Innalzamento dell obbligo scolastico D.L.vo 112/98 funzioni e compiti amministrativi dallo Stato alle Regioni e agli EE. LL. D.P.R. 233/98 Norme sul ridimensionamento delle Istituzioni Scolastiche e determinazioni degli organi dei singoli istituti D.P.R. 275/99 Regolamento attuativo dell Autonomia rende applicabile art. 21 della legge 59 (Bassanini) Decreto 44/01nuovo regolamento sulla gestione amministrativa-contabile Legge 30 Berlinguer De Mauro Legge 53 Moratti Applicata per infanzia primaria sec. I grado Nuovo obbligo di istruzione: DM 139 del 22/08/2007 Nuove indicazioni curricolari: DM 31/07/2007 Direttiva ministeriale n. 68 3/08/07 LEGGE
6 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" La norma che ha introdotto l AUTONOMIA SCOLASTICA è, quindi, la Legge , n. 59 c.d. BASSANINI
7 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" La riforma dell autonomia scolastica La riforma dell autonomia scolastica è entrata in vigore a regime dal 01/09/2000
8 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" PIANO DI FORMAZIONE DEL PERSONALE ATA GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" Per l attuazione della riforma dell autonomia scolastica erano necessarie disposizioni c.d di dettaglio.
9 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA Infatti, due anni dopo, viene emanato il regolamento attuativo della L. 15 marzo 1997, n. 59 in materia di autonomia scolastica DPR , n. 275
10 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA Agli istituti scolastici è stata poi riconosciuta la c.d personalità giuridica, ovvero le scuole sono divenute centro di imputazione di situazioni giuridiche soggettive (diritti, obblighi, ecc.)
11 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA Art.21 legge n.59/1997 Autonomia a tutte le istituzioni scolastiche e agli istituti educativi D.P.R. n.275/99 Regolamento sull autonomia scolastica
12 AUTONOMIA IL LUOGO DELLE DECISIONI SI SPOSTA DAL CENTRO ALLA SINGOLA ISTITUZIONE SCOLASTICA PROGRAMMI NAZIONALI CURRICOLO: PRINCIPALE STRUMENTO DELLA PROGETTUALITA' DIDATTICA Il curricolo organizza e descrive l intero percorso formativo che uno studente compie, dalla scuola dell infanzia alla scuola secondaria.
13 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" L autonomia organizzativa di istituto si sostanzia nella diversificazione delle modalità di impiego del personale docente
14 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" L autonomia organizzativa di istituto si concretizza anche nell'adattamento del calendario scolastico
15 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" L'Autonomia di ricerca riguarda sia il c.d. curricolo della didattica che la formazione del personale
16 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" PIANO DI FORMAZIONE DEL PERSONALE ATA GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" L'Autonomia di ricerca riguarda sia le metodologie sia le tecnologie, quindi le scuole possono sperimentare piste nuove
17 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" Il POF ovvero.piano OFFERTA FORMATIVA è in sostanza un progetto di formazione e di organizzazione didattica che rende tipica ogni istituzione scolastica, caratterizzandola (es. licei, istituti professionali, istituti tecnici con le diverse tipologie di indirizzi )
18 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" Con la riforma della 107 del 2015, il POF è diventato triennale ed è deliberato dal Collegio Docenti
19 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA"..ma è approvato dal Consiglio di Circolo /Istituto, organo in cui sono presenti tutte le componenti della scuola (DS, docenti, ATA, genitori e studenti..)
20 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" PIANO DI FORMAZIONE DEL PERSONALE ATA GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" Il Piano Triennale per l Offerta Formativa, pur avendo valenza triennale, può essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre, con le medesime modalità della sua approvazione
21 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" Il Piano Triennale per l Offerta Formativa, secondo le indicazioni della 107 del 2015 contiene anche programmazione delle attività formative rivolte al PERSONALE DOCENTE PERSONALE ATA
22 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" Una delle novità dellautonomia scolastica è stata la previsione delle c.d. Reti di Scuole, caratterizzate da accordi tra istituzioni scolastiche e previste espressamente dal Regolamento sull'autonomia scolastica DPR n. 275/1999
23 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" Il sistema nazionale di istruzione e Il sistema nazionale di istruzione e formazione è stato recentemente riformato dalla legge 107 del 2015 Buona Scuola
24 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" Il PNSD è il Il PNSD è il Piano nazionale per la scuola digitale
25 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" REGOLAMENTO AUTONOMIA SCOLASTICA Art.21 legge n.59/1997 Autonomia a tutte le istituzioni scolastiche e agli istituti educativi D.P.R. n.275/99 CAP. 1 SCOPO DELL AUTONOMIA art.1-2: L autonomia delle istituzioni scolastiche non è da intendersi come un FINE, ma quale MEZZO per garantire, attraverso interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, il SUCCESSO FORMATIVO dei soggetti che ad esse si rivolgono. L autonomia si applica, a partire dal 1/sett/2000 a tutte le istituzioni scolastiche statali e non.
26 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" REGOLAMENTO AUTONOMIA SCOLASTICA Art.21 legge n.59/1997 Autonomia a tutte le istituzioni scolastiche e agli istituti educativi D.P.R. n.275/99 CAP. 2 PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA art.3: Ogni istituzione predispone e adotta il PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA. (P.O.F.) Questo PIANO, elaborato dal collegio docenti coerentemente con gli obiettivi generali ed educative dei diversi tipi di indirizzi di studio, è il DOCUMENTO FONDAMENTALE costitutivo dell identità culturale ed organizzativa di ogni singola scuola ed ESPLICITA la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa. Questo PIANO è pubblico e viene consegnato agli alunni e alle famiglie all atto della iscrizione.
27 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" L autonomia scolastica costituisce una riforma determinante, la più importante riforma scolastica degli ultimi venti anni, perché disegna sul piano giuridico una scuola non più dipendente dal centralismo burocratico.
28 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" Con la riforma del Titolo V della Costituzione l autonomia scolastica ha addirittura assunto il rango costituzionale. Il regolamento dell autonomia scolastica costituisce la cornice giuridica che può permettere lo sviluppo della scuola.
29 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" Vi sono sono poi altri aspetti fondamentali che non possono essere messi da parte, perché costituiscono il faro della scuola democratica per i prossimi decenni. 1) L educazione per tutta la vita 2) L autonomia scolastica (possibilità di tenere conto del contesto socio-culturale) 3) Il passaggio dalla scuola del programma alla scuola del curricolo.
30 Art.5 AUTONOMIA ORGANIZZATIVA Le istituzioni Scolastiche ADOTTANO ogni anno MODALITA ORGANIZZATIVA coerente con Gli obiettivi generali Il miglioramento dell offerta formativa Adattamento del calendario scolastico vincoli Regione Piemonte Orario complessivo del curricolo Orario destinato alle singole discipline ed attività Utilizzazione diversificata dei docenti in funzione di esigenze metodologiche ed organizzative
31 Art.4 AUTONOMIA DIDATTICA OBIETTIVO il SUCCESSO FORMATIVO (la promozione delle potenzialità di ciascuno) REGOLANO tempi e svolgimento delle singole discipline Le singole istituzioni POSSONO DISCIPLINARE il monte ore annuale di ciascuna disciplina la definizione di UNITA d INSEGNAMENTO non coincidente con l UNITA ORARIA l attivazione di Percorsi Didattici Individualizzati il coinvolgimento di alunni provenienti dalla stessa classe, da classi diverse e da diversi anni di corso l aggregazione delle discipline in ambiti e aree ASSICURANO modalità e criteri di VALUTAZIONE degli alunni i criteri per la VALUTAZIONE periodica del SERVIZIO offerto nella sua generalità INDIVIDUANO CRITERI per il recupero dei DEBITI FORMATIVI nuove norme il riconoscimento dei CREDITI FORMATIVI
32 Art.6 AUTONOMIA DI RICERCA SPERIMENTAZIONE E SVILUPPO Gli aspetti progettuali e valutativi La formazione e aggiornamento del personale scolastico Le Istituzioni Scolastiche Singolarmente e in rete CURANO L innovazione metodologica e didattica Una più efficace diffusione delle informazioni, esperienze e materiale didattico L integrazione tra le diverse articolazioni del sistema scolastico
33 Art.7 RETI DI SCUOLE L ACCORDO può avere ad oggetto L ACCORDO Dovrà stabilire LE SCUOLE Singolarmente e in rete attività didattiche, di ricerca e di sperimentazione attività di formazione e aggiornamento del personale scolastico attività amministrativa e contabile acquisto di beni e servizi scambio temporaneo di docenti organizzazione di Laboratori Territoriali per: - attività didattica e sperimentazione - una più efficace circolazione delle INFORMAZIONI - la FORMAZIONE del personale scolastico - l ORIENTAMENTO scolastico e professionale altre attività coerenti con le finalità dell offerta formativa TEMPI COMPETENZE dell ORGANO RESPONSABILE della gestione finanziaria e professionale del Progetto POTERI POSSONO STIPULARE CONVENZIONI POSSONO ADERIRE a Consorzi Con università Con istituzioni Con enti Con agenzie Con associazioni Pubblici Privati Il cui contributo è ritenuto coerente con il piano dell offerta formativa Allo scopo di acquisire beni E servizi ritenuti utili
34 Art DEFINIZIONE DEI CURRICOLI - LIVELLO CENTRALE IL M.P.I. definisce le DISCIPLINE e ATTIVITA fondamentali e obbligatorie e il relativo monte ore annuale l ORARIO OBBLIGATORIO ANNUALE COMPLESSIVO dei curricoli comprendente: a) la QUOTA NAZIONALE OBBLIGATORIA b) la QUOTA OBBLIGATORIA RISERVATA alle singole istituzioni i limiti della FLESSIBILITA TEMPORALE per realizzare compensazioni tra discipline e attività della QUOTA NAZIONALE la QUALITA DEL SERVIZIO nella sua generalità gli STANDARD relativi a gli OBIETTIVI D APPRENDIMENTO metodi e scadenze per le RILEVAZIONI PERIODICHE LIVELLO DECENTRATO OGNI ISTITUZIONE SCOLASTICA compone il CURRICOLO OBBLIGATORIO o QUADRO UNITARIO discipline FONDAMENTALI stabilite a livello nazionale (ambito QUOTA NAZIONALE) discipline e attività liberamente scelte (ambito QUOTA RISERVATA) INTEGRAZIONE tra le due quote (nazionale e riservata) modalità di attuazione della FLESSIBILITA TEMPORALE AMPLIAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA in favore di: - propri alunni - popolazione giovanile - adulti
35 G L O S S A R I O ACCORDO DI RETE è un accordo stipulato tra istituzioni scolastiche per facilitare il Raggiungimento di obiettivi comuni ed è depositato presso le rispettive segreterie. Tale accordo è approvato dal Cons. dell Istituzione. La parte didattica e/o di ricerca è approvata anche dal Coll. Doc. In tale accordo si dovranno precisare i poteri, le competenze e a durata dell organo di gestione. CURRICOLO OBBLIGATORIO quadro unitario è il piano di studi predisposto dalle singole istituzioni scolastiche. Questo curricolo indicherà, nel rispetto delle quote orarie (nazionale e riservata), le discipline e attività definite a livello nazionale, quelle individuate dalle singole istituzioni e i margini di flessibilità (in pratica i Programmi in vigore saranno progressivamente sostituiti dai Curricoli). DISCIPLINE della quota nazionale sono le discipline che compongono un Piano di Studi e sono definite a livello nazionale nell ambito della quota oraria nazionale obbligatoria. DISCIPLINE della quota riservata sono quelle discipline o attività che vengono direttamente scelte dalle singoleistituzioni nell ambito della quota oraria ad esse riservata.
36 FLESSIBILITÀ TEMPORALE Ogni singola istituzione scolastica PUÒ, autonomamente, modificare (secondo una percentuale stabilita a livello nazionale) il monte-ore annuale delle discipline, attraverso un operazione di decremento/incremento tra le stesse ore delle discipline. INDICATORI sono dei parametri (criteri di giudizio) stabiliti a livello nazionale e riferiti agli apprendimenti ed alla qualità del servizio. Sono definiti dal M.P.I. ORARIO OBBLIGATORIO DI CIASCUN CIRCOLO E l insieme della quota oraria obbligatoria nazionale e della quota oraria obbligatoria riservata a ciascuna situazione. L insieme delle due quote va a comporre l orario complessivo di ciascun circolo. ORGANO DI GESTIONE È l organismo a cui le istituzioni scolastiche collegate in rete affidano la gestione delle risorse finanziarie e professionali per il raggiungimento delle finalità del progetto. PIANO OFFERTA FORMATIVA È il documento fondamentale elaborato da ciascuna istituzione scolastica. Contiene la progettazione disciplinare, educativa ed organizzativa. E elaborato dal Coll. Doc., nel rispetto delle competenze, ed è adottato dal Cons. dell Istituzione.
37 PIANO DI STUDI È definito a livello nazionale. Comprende le discipline e il quadro orario, articolate per grado, tipo ed indirizzo d istruzione. Ciascun Piano di Studi dovrebbe contenere la percentuale di Flessibilità Temporale. QUOTA ORARIA NAZIONALE È il quadro orario annuale predeterminato a livello nazionale, per ciascun grado, tipo o indirizzo di studi. Questa quota oraria comprenderà le discipline ed attività definite a livello nazionale. QUOTA ORARIA RISERVATA È il quadro orario riservato obbligatoriamente ad ogni singola istituzione. In questa quota ciascuna scuola potrà liberamente individuare quelle discipline ed attività che andranno ad integrare quelle stabilite a livello nazionale.
38 STANDARD E la soglia di accettabilità (il livello medio/minimo), riferita: all insieme degli apprendimenti alla funzionalità ed efficacia del servizio, nella sua generalità, erogato da un istituzione scolastica. SUCCESSO FORMATIVO E riferito alle potenzialità di ciascun alunno. Ogni istituzione attiverà dei percorsi formativi funzionali all ampliamento degli apprendimenti e alla crescita educativa di tutti gli alunni, nel rispetto e riconoscimento delle diversità e dei ritmi d apprendimento di ciascuno. UNITÀ DI INSEGNAMENTO E il tempo dedicato ad una lezione. Non coincide necessariamente con l unità oraria.
39 IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA Strumento fondamentale delle diverse dimensioni dell Autonomia è il Piano dell Offerta Formativa (P.O.F.) Documento della identità culturale delle singole scuole, che esplicita la lo progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa. è coerente con Obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studio determinati a livello nazionale Il P.O.F. riflette le esigenze della realtà locale e del suo contesto culturale, economico e sociale tiene conto della programmazione territoriale dell offerta formativa
40 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" P.O.F. L elaborazione del Piano dell offerta formativa ha necessità di essere preceduta da due tipi di riflessione: La prima riguarda il campo della progettazione, intesa come assunzione di responsabilità da parte dell istituzione scolastica a farsi carico di un orientamento strategico innovativo attraverso: - l elaborazione della sua missione - la decisioni in merito al modo di essere e di funzionare della scuola - le finalità delle attività poste in essere - il campo di intervento dell istituto - le prospettive di sviluppo;
41 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" P.O.F. La seconda riguarda il campo della organizzazione-gestione delle risorse umane, senza il contributo delle quali nessun discorso di innovazione può trasformarsi in innovatività (processo organizzativo che produce miglioramento continuo). il P.O.F. e quindi : un atto di politica scolastica locale un atto di responsabilità contrattuale Infatti il P.O.F è uno strumento di contrattualità formativa dentro e fuori la scuola, con l utenza e il territorio.contrattualità reciproca e finalizzata all assunzione di responsabilità da parte di tutte le componenti: dirigenti, docenti, alunni, personale ATA, O.O.C.C (organi collegiali), genitori, enti e associazioni.
42 PROGETTAZIONE DEL P.O.F. I Consigli di classe predispongono la programmazione annuale specificando gli obiettivi in termini di padronanze, di competenze e di abilità. I singoli insegnanti, a loro volta, sviluppano i Progetti Didattici disciplinari (o, in gruppo, trasversali) secondo tale modalità: a) si individuano i saperi e le competenze negli allievi b) si selezionano i concetti specifici (modelli epistemologici) della disciplina che meglio rispondono all ampliamento della mappatura delle conoscenze negli allievi c) si selezionano metodi e tecniche, strumenti e linguaggi, funzionali allo stile cognitivo degli allievi, suddividendoli in gruppi omogenei/eterogenei secondo le competenze da sviluppare d) si pianifica l intervento formativo lungo un percorso principale alla cui conclusione deve essere indirizzato tutto il gruppo e) si prevedono per lo stesso compito molteplici situazioni formative sulla base dei diversi modelli cognitivi in modo da garantire a tutti un apprendimento personalizzato f) si predispongono percorsi didattici individualizzati per gli allievi in situazione di handicap o con gravi svantaggi nell apprendimento.
43 ..da indire
44 CARATTERISTICHE DELLA NUOVA CULTURA Dalla logica della progettazione in parallelo Dalla considerazione dell Ente Locale fornitore di servizi Alla logica della concertazione Alla considerazione dell Ente Locale partner progettuale Dalla rivendicazione delle differenze Dai rapporti informali Dalla struttura a castello Dalla logica autarchica Dalla chiusura Dalla staticità Dalla deresponsabilizzazione Alla valorizzazione delle congruenze Ai rapporti formalizzati Alla struttura di rete Alla logica associativa All apertura Al dinamismo Alla responsabilità..da indire
45 Il curricolo nell Autonomia didattica e organizzativa art. 8 Decreto 275 Attuativo Autonomia Definizione delle regole e delle garanzie per la progettazione e la realizzazione: della flessibilità, della diversificazione, dell efficienza e dell efficacia del servizio scolastico, dell integrazione e del miglior utilizzo delle risorse e delle strutture.
46 Curriculum Autonomia Un percorso che l Istituzione Scolastica organizza anche con il territorio organizza su indicazione del C.I. affinchè gli alunni abbiano: Conoscenze Abilità Competenze Capacità Competenze indispensabili per conoscersi e conoscere il mondo Atteggiamenti
47 FINALITA del CURRUCOLO Fornire agli studenti strumenti per continuare ad imparare, a conoscere, a essere competenti e a vivere con gli altri
48 GLOSSARIO Conoscenze: contenuti, teorie, il sapere Abilità: esecuzioni semplici Competenze: applicazioni concrete di conoscenze e abilità in diversi contesti. Saper fare Capacità: controllo di ciò che si conosce e si sa fare Orientamento: processo formativo finalizzato a conoscere se stessi
49 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" LEGGE 13 luglio 2015, n.107 La legge è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 162 del 15 luglio 2015 come: Legge 13 luglio 2015, n. 107, recante: «Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.» La legge viene ripubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 175 del 30 luglio 2015 corredata di note al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge modificate o alle quali è operato il rinvio, senza alcuna variazione del valore e dell efficacia dell atto legislativo già pubblicato che mantiene pertanto stesso numero e stessa data.
50 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" LEGGE 13 luglio 2015, n.107 Oggetto e Finalità (commi 1-4) La legge, che si propone di dare «piena attuazione» all autonomia delle istituzioni scolastiche e richiama l art. 21 della Legge 15 marzo 1997, n. 59, si ricollega agli atti costitutivi dell autonomia scolastica riprendendone le finalità:
51 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" LEGGE 13 luglio 2015, n.107 Il testo della legge approvata in prima lettura al Senato si compone di 26 articoli. Nel passaggio alla Camera tutte le modifiche proposte vengono portate in votazione sotto forma di un maxi-emendamento di un solo articolo (art. 1) comprendente 212 commi. Il testo mantiene tale forma nella seconda e definitiva approvazione da parte del Senato il 25 giugno 2015.
52 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" LEGGE 13 luglio 2015, n.107 Autonomia scolastica e offerta formativa (commi 1-4) affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva, garantire il diritto allo studio, le pari opportunita' di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini
53 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" LEGGE 13 luglio 2015, n.107 Autonomia scolastica e offerta formativa (commi 5-27) Gli strumenti che la legge utilizza per dare piena attuazione all autonomia sono: ORGANICO DELL AUTONOMIA PIANO TRIENNALE DELL AUTONOMIA
54 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" LEGGE 13 luglio 2015, n.107 Autonomia scolastica e offerta formativa (commi 5-27) ORGANICO DELL AUTONOMIA organico di diritto tutti i posti necessari al funzionamento delle classi autorizzate organico potenziato tutti i posti necessari per il potenziamento dell offerta formativa, l organizzazione, la progettazione, il coordinamento e i progetti
55 LEGGE 13 luglio 2015, n.107 Autonomia scolastica e offerta formativa (commi 5-27) LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE INDIVIDUANO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE INDIVIDUANO L ORGANICO DELL AUTONOMIA in relazione all offerta formativa che intendono realizzare per raggiungere gli obiettivi formativi ritenuti prioritari tra tutti quelli indicati dalla legge
56 LEGGE 13 luglio 2015, n.107 OBIETTIVI FORMATIVI PRIORITARI (COMMA 7) a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonche' alla lingua inglese e ad altre lingue dell'unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content language integrated learning; b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche; c) potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicale, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori;
57 LEGGE 13 luglio 2015, n.107 OBIETTIVI FORMATIVI PRIORITARI (COMMA 7) d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilita' nonche' della solidarieta' e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione all'autoimprenditorialita'; e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalita', della sostenibilita' ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attivita' culturali;
58 LEGGE 13 luglio 2015, n.107 OBIETTIVI FORMATIVI PRIORITARI (COMMA 7) f) alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini; g) potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attivita' sportiva agonistica; h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonche' alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro; i) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attivita' di laboratorio;
59 LEGGE 13 luglio 2015, n.107 OBIETTIVI FORMATIVI PRIORITARI (COMMA 7) l) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca il 18 dicembre 2014;
60 LEGGE 13 luglio 2015, n.107 OBIETTIVI FORMATIVI PRIORITARI (COMMA 7) m) valorizzazione della scuola intesa come comunita' attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunita' locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese; n) apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89; o) incremento dell'alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione;
61 GLI OBIETTIVI, GLI STRUMENTI E LE FUNZIONI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA" Grazie per l attenzione!
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