Patologia del linguaggio in età evolutiva

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1 Patologia del linguaggio in età evolutiva U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione Sezione di Neuroscienze dello Sviluppo IRCCS G. Gaslini

2 Competenza comunicativa Competenza cognitiva Competenza linguistica contenuti forme Competenza sociale usi Integrazione di 3 competenze Integrazione di 3 componenti

3 Componenti del Linguaggio Componente fonologica: uso dei suoni, delle vocali e delle consonanti Componente lessicale: acquisizione e arricchimento del patrimonio verbale, ovvero del vocabolario Componente morfologica e sintattica: utilizzo di regole che permettono la costruzione della frase Componente semantica: conoscenza del significato delle parole e delle frasi Componente pragmatica: utilizzo del linguaggio a fini relazionali

4 Componenti del Linguaggio Componente fonologica Componente lessicale Componente morfologica e sintattica Componente semantica Componente pragmatica Funzione conversazionale Funzione narrativa

5 Nell esame del linguaggio devono essere valutati: Produzione Denominazione Comprensione Ripetizione Lettura Scrittura

6 Produzione Analisi dell eloquio spontaneo Afasia fluente Prosodia conservata Articolazione non difficoltosa Relativa abbondanza dell eloquio Frasi relativamente lunghe Afasia non fluente Prosodia alterata (alterazione del ritmo e del pattern di intonazione della frase) Articolazione difficoltosa Riduzione dell eloquio Frasi brevi

7 Produzione Prove di denominazione su stimolo visivo Anomia Circonlocuzione Parafasia semantica (tavolo per sedia) Parafasia fonemica (coda per corda) Parafasiea fonologica (coltello per martello) Neologismo (fiocino per tavolo) Influenza delle caratteristiche dello stimolo sulla prova (frequenza d uso, lunghezza della parola, categoria semantica ) Prove di denominazione per iscritto Generalmente più compromessa di quella orale

8 Comprensione Comprensione del linguaggio orale Valutazione della comprensione di singole parole Il pz deve indicare, tra alcune figure, quella corrispondente alla parola detta dall esaminatore (Peabody Picture Vocabulary Test) Valutazione del livello sintattico Il pz deve indicare la figura corretta tra figure che rappresentano un alternativa sintattica (singolare vs plurale; presente vs passato) Comprensione del linguaggio scritto L item da indicare o la frase da decodificare vengono presentati attraverso il canale visivo

9 Ripetizione Viene chiesto al paziente di ripetere stimoli di lunghezza crescente (parole, frasi) o di diversa complessità fonologica

10 Lettura Al paziente viene richiesto di leggere ad alta voce sillabe, parole, non-parole, frasi Possono essere compromesse selettivamente la difficoltà di leggere o di comprendere ciò che si è letto Scrittura Al paziente viene richiesto di scrivere parole, non-parole, frasi dettate dall esaminatore (controparte nel linguaggio scritto della ripetizione nel linguaggio orale)

11 Classificazione ICD -10 Specific developmental disorders of speech and language Specific speech articulation disorder Expressive language disorder Receptive language disorder Acquired aphasia with epilepsy

12 Classificazione DSM IV-TR 2000 Disordini fonologici Balbuzie Disordini del linguaggio di espressione Disordini misti del linguaggio di ricezione e di espressione

13 Classificazione su base clinica ed eziopatogenetica (Ingram) Disturbi della voce - disfonie Disritmie - balbuzie Disturbi del linguaggio di espressione dipendenti da anomalie degli organi fonatori da disturbi neurologici da anomalie morfofunzionali dell apparato bucco-linguo-faringeo Disturbi del linguaggio secondari o associati ad alterazioni neuropsichiche o ad altre condizioni patologiche associati ad insufficienza mentale associati ad ipoacusia associati a gravi alterazioni della personalità Disturbi specifici o primitivi dello sviluppo del linguaggio ritardo disfasia afasia

14 1. Disturbi della voce e della parola 2. Disturbi del linguaggio associati ad altre condizioni patologiche 3. Disturbi primitivi specifici di linguaggio disfasie evolutive 4. Disturbi acquisiti

15 1. Disturbi della voce e della parola E alterata la componente fonetica, cioè la capacità di realizzazione articolatoria dei suoni. Secondo il DSM IV, è un incapacità di usare i suoni dell'eloquio attesi in base al livello di sviluppo e adeguati all'età e alla lingua del soggetto.

16 Disartria Disfonia Disritmia locutoria o balbuzie Dislalie o disturbi specifici dell articolazione della parola

17 DISARTRIA Disturbo dell articolazione dei fonemi complessi che consegue ad una compromissione neurofunzionale degli apparati neuronali centrali deputati alla produzione del linguaggio Le cause più frequenti di disartria di origine neurologica in età evolutiva sono rappresentate dai quadri di Paralisi Cerebrale Infantile La produzione linguistica è sempre caratterizzata da omissioni, distorsioni, sostituzioni e semplificazioni che interessano prevalentemente le consonanti e le loro combinazioni

18 Forma Spastica, da lesione piramidale: Produzione lenta, semplificata Difficoltà o incapacità sia di impostazione dei singoli fonemi, Difficoltà o incapacità di esecuzione rapida delle sequenze di movimenti necessari alla corretta coarticolazione dei suoni della parola Forma Distonica, da lesione prevalentemente extrapiramidale: Linguaggio tremolante, spesso esplosivo Irregolartà del ritmo espressivo Irregolarità nei pattern intonazionali Forma Atassica, da compromissione cerebellare: Emissione lenta e scandita delle parole

19 DISFONIA alterazione della voce, dovuta ad alterazione dell'apparato fonatorio da: causa infiammatoria, traumatica, malformativa alterazioni dell innervazione periferica alterazioni miopatiche Palatoschisi 1,36:1000 nati Mancata separazione completa tra cavità nasale e orale Risulta compromessa: - l emissione di suoni esplosivi (p/t), prodotti aumentando la pressione intrabuccale - l emissione di fonemi che richiedono un flusso d aria continuo e prolungato nel tempo (s)

20 DISRITMIE o BALBUZIE Alterazione di ritmo, cioè del normale fluire e della cadenza dell'eloquio, caratterizzata da: 1. ripetizione di suoni o sillabe 2. prolungamento di suoni 3. interiezioni. 4. interruzione di parole, cioè pause all'interno di una parola 5. blocchi udibili o silenti 6. circonlocuzioni, sostituzione di parole per evitare parole problematiche 7. parole emesse con eccessiva tensione fisica 8. ripetizione di intere parole monosillabiche (per es. H0-H0- H0-H0 fame)

21 DISLALIE DISTURBI SPECIFICI dell'articolazione dell ELOQUIO Alterazioni articolatorie isolate, cioè non associate a deficit delle componenti espressive e di comprensione né a ritardo mentale né a deficit della comunicazione non verbale non dipendenti da un'alterazione strutturale o funzionale degli organi fonatori ma dallo sviluppo del linguaggio di per sé

22 Gli errori fondamentali riguardano la produzione, l'uso, la rappresentazione e l'organizzazione dei suoni; la sostituzione di un suono per un altro (T per D); distorsioni od omissioni di suoni, come le consonanti finali I suoni che più frequentemente vengono articolati con difficoltà sono quelli che vengono acquisiti per ultimi nella sequenza evolutiva quali: l, r, s, z, gl, gn, sc La gamma di gravità varia da pochi o nessun effetto sull'eloquio, fino alla totale incomprensibilità del discorso con prognosi di conseguenza variabile

23 2. Disturbi del linguaggio secondari ad alterazioni neuropsichiche associati ad insufficienza mentale associati ad ipoacusia associati a gravi alterazioni della personalità

24 DISTURBI DEL LINGUAGGIO SECONDARI AD INSUFFICIENZA MENTALE Relazione tra grado di compromissione cognitiva e deficit del linguaggio: - ritardo prevalente della produzione verbale - ritardo sia della produzione che della comprensione - evoluzione globalmente armonica con il livello mentale Condizioni cliniche particolari: es. Sindrome di Williams caratterizzata da evidente dissociazione tra gli aspetti formali del linguaggio spesso molto evoluti e sofisticati e il contenuto sovente bizzarro, irrilevante e poco adeguato al contesto con numerosi errori grammaticali

25 DISTURBI DEL LINGUAGGIO SECONDARI A DIFETTI UDITIVI Deficit lievi e transitori soglia uditiva pari o inferiore a 40 db Deficit medi soglia uditiva db Deficit severi e profondi soglia uditiva db

26 DISTURBI DEL LINGUAGGIO SECONDARI A DISTURBI PSICHIATRICI Mutismo elettivo o psicogeno Disturbi pervasivi dello sviluppo Autismo Infantile

27 MUTISMO ELETTIVO O PSICOGENO Mancato uso del linguaggio nonostante capacità Linguistiche adeguatamente sviluppate Asia ha otto anni e vive in provincia di Milano. A casa chiacchiera e fischietta, litiga strillando con la sorellina, legge ad alta voce e canta le sigle dei cartoni animati. Ma la sua voce chiara e intonata gli insegnanti di Asia non l'hanno mai sentita. Neppure le maestre della scuola materna. Perché a scuola la bambina è irriconoscibile. Non risponde quando la maestra fa l'appello, fa scena muta alle interrogazioni e sposta lo sguardo se si insiste per farla parlare. Anche fuori dalla scuola il problema persiste. Asia sa parlare, ma è muta con tutti, tranne che in famiglia.

28 Il mutismo selettivo, segnalato nella letteratura medica fin dal 1700, è un disturbo caratterizzato dall'ansia In Italia, si stima abbia un'influenza attorno a 1:1000 Questi bambini cominciano a parlare nei tempi giusti e non hanno deficit né nello sviluppo cognitivo né nella comprensione del linguaggio Solo all'ingresso in comunità si scopre il problema Maggiore frequenza nelle femmine che nei maschi Nei maschi l'insorgere del mutismo selettivo è spesso legato a fattori concomitanti: difficoltà di linguaggi oppure traumi. La cura attualmente consiste in sedute di psicoterapia.

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