Progetto Fare Rete: potenziamento e avvio di reti antiviolenza in Sicilia

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1 Progetto Fare Rete: potenziamento e avvio di reti antiviolenza in Sicilia DISPENSA MODULO La violenza contro le donne e la metodologia d accoglienza MARA CORTIMIGLIA ASSOCIAZIONE LE ONDE ONLUS Via XX Settembre Palermo Tel. Fax leonde@tin.it sito internet

2 I Centri Antiviolenza, sorti dall esperienza del movimento femminista, hanno introdotto nel mondo dei servizi sociali il concetto di violenza di genere contro le donne. La violenza contro le donne, nelle diverse forme che essa assume, viene ritenuta espressione dell esercizio del potere del genere maschile su quello femminile mirata sostanzialmente al mantenimento di una posizione dominante di un genere sull altro.

3 METODOLOGIA DELL'ACCOGLIENZA L attività dell'accoglienza e la figura dell'operatrice di accoglienza nascono proprio nell'esperienza dei centri antiviolenza.

4 Parole chiave dell'accoglienza: Relazione fra donne fra l'operatrice e la donna che lavorano insieme per sviluppare un progetto di vita diverso da quello segnato dalla violenza, in un luogo creato da donne per donne che vogliono cambiare nell'acquisizione di libertà ed autorità femminile e che passa attraverso il rafforzamento della soggettività femminile. Progettualità All'interno della relazione e attraverso tutte le tappe dell'attività di accoglienza si lavora con la donna nella direzione della acquisizione di una progettualità nella propria esistenza, capacità mortificata dal vivere costantemente la violenza, in uno stato perenne di paura, di evitamento delle crisi e/o in costante emergenza, che la appiattiscono sul ruolo di vittima. Lavorare con le donne che subiscono maltrattamenti e violenze significa costruire uno spazio mentale sulla possibilità del cambiamento, che passa in primo luogo da una diversa visione di sè e dalla consapevolezza che a partire da sè si possa cambiare.

5 Finalità del percorso di accoglienza Rafforzamento dell'identità di genere, il rafforzamento dell'autostima della donna e il centrare la donna su sè e sulla possibilità del cambiamento, allontanandola dal ruolo di vittima, per rendere possibile l uscita dal circuito della violenza. Attività dell'accoglienza: Analisi della domanda. Decostruzione degli stereotipi sul femminile e sul maltrattamento. Individuazione delle risorse individuali e del territorio Informazioni sui diritti Consulenze sull'elaborazione del vissuto Progettazione di percorsi di uscita dalla violenza - Definizione di tappe chiari e misurabili attraverso cui vedere il cambiamento. Progettualità modulata in rete con gli altri servizi pubblici o privati già coinvolti o coinvolgibili

6 . «L'operatrice di accoglienza dei Centri Antiviolenza è una figura professionale preposta a svolgere attività mirate alla costruzione di un progetto di uscita dalla violenza, con donne che vivono situazioni di violenza fisica, sessuale, psicologica, economica o di coercizione o riduzione della loro libertà sia in contesto familiare che extrafamiliare. L'attività è finalizzata a valorizzare e promuovere le risorse personali di queste donne, attraverso la definizione di un progetto individuale che ha lo scopo di favorire l'uscita dalla situazione di violenza. L'operatrice di accoglienza realizza tale attività sostenendo e rafforzando la soggettività femminile, integrandosi con le altre professionalità del centro antiviolenza ed utilizzando le risorse disponibili nel territorio» [L'operatrice di accoglienza dei Centri

7 Antiviolena: Un contributo alla definizione del Profilo Professionale. A. Alessi 2004]. La specificità dell'operatrice di accoglienza e di tutte le figure professionali che lavorano nei Centri antiviolenza sta nella valenza politica del proprio intervento. I Centri antiviolenza hanno «strutturato una pratica di servizio, accompagnata da una esplicita volontà di incidere "politicamente".... Obiettivo politico di tale intervento è quello di rendere possibile la costruzione di un nuovo simbolico in cui i due generi, maschile e femminile, definiscano e possano ricontattare una nuova etica di rapporto tra i sessi, che crei spazi di vivibilità e di libertà per le differenti soggettività.... Sottolineano la necessità di mettere al centro la questione delle identità maschile e femminile, che così come si sono prodotte storicamente hanno favorito lo strutturarsi delle relazioni tra i sessi sull'asse del rapporto di potere e non di reciproco scambio e valorizzazione» Alessi A., Immordino A., Lotti M.R., Giardina M. e Rotigliano E. (2000), Le luminose trame. Sistemi di aiuto e modelli di intervento contro la violenza

8 alle donne. Esperienze delle donne ed istituzionali in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Anteprima, Palermo. Il gruppo di supervisione.fondamentale importanza riveste la riflessione continua sul proprio lavoro, realizzato settimanalmente dalle operatrici del centro di accoglienza e delle case di ospitalità nel gruppo di supervisione con una psicoanalista. Tale spazio costituisce la possibilità permanente di discussione e approfondimento sulle singole situazioni o su specifiche problematiche, di messa in parola delle difficoltà e dei vissuti delle operatrici ed anche uno strumento continuo di autovalutazione.

9 I servizi del Centro Antiviolenza Le Onde La complessa articolazione e l'intreccio fra diversi piani di lavoro realizzati da équipe multiprofessionali (operatrici di accoglienza, psicologhe, educatrici, esperte in formazione, esperte in progettazione, avvocate), permette all associazione di divenire un luogo dove si intrecciano e si contaminano i diversi saperi in direzione di un obiettivo comune.

10 Il percorso progettuale definito con l'operatrice di accoglienza, si può avvalere di alcuni interventi attivabili all'interno del nostro Centro antiviolenza: Il sostegno psicologico, come percorso psicoterapico specializzato sia in assetto individuale che di gruppo. Emerge come possibilità nei percorsi di accoglienza ed ospitalità per trattare ed elaborare le conseguenze del maltrattamento subito, e gli effetti a lungo termine della violenza diretta e/o assistita nell infanzia, alla quale spesso la violenza esperita nelle relazioni adulte si richiama. Ospitalità in case rifugio ad indirizzo segreto. Con le case rifugio viene garantita l ospitalità a circa 16 tra donne e bambine/i in strutture che offrono protezione, sicurezza e la possibilità di costruire progetti di vita alternativi alla violenza. I tempi di permanenza nella struttura vanno da sei mesi a un anno e, in non pochi casi, per un periodo più lungo. Obiettivo dell ospitalità è creare le condizioni affinchè la donna si possa rendere autonoma e ricostruire una nuova vita. Consulenze legali, sia civili che penali, prestate presso il nostro Centro dalle avvocate del Consultorio Giuridico dell'udi. Tirocini formativi o borse lavoro, attività finalizzata all'acquisizione di competenze per l'inserimento lavorativo delle donne in difficoltà per problemi di violenza.

11 GLI STRUMENTI DELL'ACCOGLIENZA Scheda telefonica prima analisi della domanda prima valutazione del rischio prime informazioni chiare sulla domanda e sul nostro Centro viene concordato un primo appuntamento tenendo conto della agenda della accoglienza. Scheda di accoglienza Durante il colloquio di accoglienza si utilizza una scheda per la raccolta dei dati con lo scopo di: realizzare una conoscenza più approfondita del fenomeno della violenza sempre più adeguata, volta a fornire strumenti di lavoro più efficaci e flessibili avere a disposizione elementi quantificabili e utilizzabili in un lavoro di raccordo e confronto con gli altri centri antiviolenza ricavare elementi utili alla nostra progettazione e fornire la base di successivi interventi e ricerche.

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