2 Per Harlem Renaissance (Rinascimento di Harlem) si intende

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1 Introduzione I desideri degli uomini viaggiano a bordo di navi lontane. Per alcuni arrivano in porto con la marea. Per altri navigano in eterno all orizzonte, mai fuori vista, mai in porto, finché chi sta di vedetta non distoglie gli occhi rassegnato, i suoi sogni sbeffeggiati a morte dal tempo. Tale è la vita degli uomini Le donne Be, le donne dimenticano tutto quello che non vogliono ricordare, e ricordano tutto quello che non vogliono dimenticare. Il sogno è la verità. E si comportano di conseguenza 1. Con questa citazione, tratta dal capolavoro di una grandissima scrittrice e antropologa afroamericana, Spike Lee apre il suo film d esordio. She s Gotta Have It (Lola Darling, 1986), inizia infatti con lo schermo nero sul quale scorrono le parole di Zora Neale Hurston. Il film, come il romanzo, racconta la storia di una donna, una donna forte e indipendente, che opera le sue scelte in totale libertà. Già dalla scelta di far cominciare il suo primo film con questa citazione, si capisce il profondo legame che il regista intrattiene con la cultura e la storia del proprio popolo, la comunità afroamericana. Hurston è stata infatti una delle figure di maggiore spicco non solo del movimento 1 Zora Neale Hurston, Their Eyes Were Watching God, Piladelphhia, J. B. Lippincott, 1937; trad. it. Con gli occhi rivolti al cielo, Milano, Bompiani, 1998, p. 5

2 culturale noto con il nome di Harlem Renaissance 2, ma dell intero panorama della cultura nera. Più volte è stata rivolta al regista l accusa di essere razzista al contrario, di occuparsi nei suoi film esclusivamente di afroamericani; posto che un affermazione di questo genere implica il fatto che ci sia un razzismo al dritto, ovvero che l eventuale razzismo dei neri sia una cosa del tutto anomala rispetto a quello dei bianchi, Spike Lee si occupa degli afroamericani perché è la comunità a cui appartiene, che conosce meglio e che maggiormente gli interessa. Nel suo cinema egli parla della sua gente, della cultura alla quale fa riferimento 2 Per Harlem Renaissance (Rinascimento di Harlem) si intende un movimento culturale e sociale che si sviluppò tra gli anni Venti e Trenta del novecento e che ebbe ha appunto come epicentro Harlem, il quartiere di Manhattan nel quale risiedeva la più ampia comunità afroamericana degli Stati Uniti. Parteciparono al movimento scrittori, saggisti, pittori, poeti e musicisti. Gli artisti e gli intellettuali che parteciparono al movimento si proponevano di offrire una diversa visione del nero americano, in contrasto con quella dei bianchi ma anche con quella dei propri padri, partendo dal presupposto di fare dell identità del nero l oggetto del fare artistico. Sulla scorta delle affermazioni di W. E. B. Dubois, uno dei punti chiave fu quello di analizzare, come Langston Hughes scrisse in The Negro Artists and the Racial Mountine (L artista nero e la montagna razziale, 1926), la duplicità che scaturisce nei neri dalla consapevolezza di essere africani e americani allo stesso tempo. Alla rivalutazione e rilettura del folklore afroamericano, considerato un importante contributo dei neri alla cultura americana, si accompagnò una forte riconsiderazione delle radici culturali africane, al fine di ricomporre la totalità dell io.

3 e alla storia alla quale è legato. Egli stesso ama rispondere a questa accusa dicendo che se Woody Allen parla degli ebrei, Fellini degli italiani e Kurosawa dei giapponesi, perché per Spike Lee dovrebbe essere diverso? Fin dall inizio, il regista decide di dare al proprio cinema un taglio caratterizzato dall impegno civile e spesso dal didatticismo, rimanendo però sempre estremamente attento alla forma artistica. I temi che affronta sono quelli che riguardano la comunità nera e l interazione tra essa e le altre componenti della società statunitense, analizzando a fondo le dinamiche che nascono in tale contesto. È così che passa dall analisi della rivalità interna che nasce tra gli studenti afroamericani (School Daze, School Daze Aule Turbolente, 1988), ai contrasti esistenti tra la comunità nera e quella italoamericana (Do The Right Thing, Fa la cosa giusta, 1989), dalle implicazioni che può comportare una relazione interrazziale (Jungle Fever, Id., 1991), ai problemi sociali che affliggono la comunità afroamericana come la droga (Clockers, Id, 1995). Ma, come si diceva, per Lee rivestono una fondamentale importanza la cultura e la storia dei neri, ed è proprio questo aspetto che interessa maggiormente ai fini del presente studio.

4 Si prenderanno in considerazione tre film del regista newyorkese che mettono bene in evidenza la commistione operata tra attenzione alla ricerca storica, aderenza alla realtà e ricerca formale. L analisi dei film sarà affiancata da un analisi del soggetto storico e del significato che esso rappresenta per la comunità nera, mettendo in evidenza inoltre i punti di contatto tra i lavori del regista e alcuni aspetti fondamentali della cultura afroamericana. Si cercherà altresì di capire il modo in cui, a seconda del soggetto, il regista opera le proprie scelte in campo formale, esaminando le differenze tra i vari tipi di linguaggio filmico che egli di volta in volta adotta e osservando il peso che il soggetto del film riveste nella scelta di tali linguaggi. Si partirà così dall analisi di Malcolm X (Id., 1992), la biografia del leader nero, nel quale Spike Lee adotta un linguaggio classico tipicamente hollywoodiano, ponendo grande attenzione all eleganza della messa in scena e alla linearità narrativa. Il secondo film preso in esame sarà Get on the Bus (Bus in viaggio), il viaggio in autobus di un gruppo di uomini afroamericani che da Los Angeles raggiungono Washington per partecipare alla Million Man March, nel quale invece la scelta del regista ricade su uno stile quasi documentaristico, rinunciando quindi all eleganza della

5 messa in scena in favore di un recupero della tradizione dell oralità afroamericana. L ultimo film analizzato, Bamboozled (Id., 2000), prende in esame la tradizione del minstrel show e la pesante eredità che esso ha lasciato nell industria cinematografica e televisiva americana, analizzando inoltre il potere dell immagine di mistificare la realtà. In questo caso Lee opta per un linguaggio quasi sperimentale, girando il film pressoché completamente in digitale e inserendo inoltre numerosi materiali storici e di archivio. Verrà qui preso in esame il modo con cui il regista si rapporta con un mezzo relativamente nuovo e come egli costruisce la struttura visiva del film sfruttando le possibilità che tale mezzo gli offre. Nell analisi dei film sarà poi presa in considerazione la funzione didattica del realismo di Spike Lee, ovvero il carattere divulgativo che è insito nelle sue opere e attraverso il quale egli veicola sia elementi della storia e della cultura afroamericane, sia un messaggio che egli reputa giusto far arrivare al proprio pubblico.