CALABRIA: ALLARME POSTE!

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1 Numero III Anno II Stampato in proprio Direttore Franco Sergio CALABRIA: ALLARME POSTE! MONITORAGGIO SINDACALE: REPORT DI ECCELLENZA NEGLI SPRECHI, NELL INCAPACITÀ DI GOVERNO ED E IN DIFFICOLTÀ SULL EFFICIENZA, SUI RISULTATI E LA QUALITÀ DEI SERVIZI. Quello che stiamo vivendo è un momento inconfutabilmente difficile e complicato sia per il nostro Paese che per la nostra Azienda, in cui il rischio di smarrire la bussola è veramente latente e forte, nella tempesta di una crisi economica che sta sconvolgendo l orizzonte mondiale, europeo e nazionale e che rischia a causa della forte recessione e stagnazione di avvolgere e stravolgere tutto, ed il tutto si va consumando con il totale fallimento della politica, approssimativa, rinunciataria, superficiale ed irresponsabile. In casa nostra, oggi, le liberalizzazioni, con l ipotesi dello scorporo del BancoPosta dai servizi tradizionali, rischiano di mettere in discussione il principio dell unicità aziendale che stiamo difendendo, come sindacato CISL, strenuamente da oltre 15 anni e che, seppur momentaneamente scongiurato, siamo consapevoli che, probabilmente, alla prossima occasione il problema si ripresenterà e, se dovesse andare in porto, con la soddisfazione di tanti interessati taumaturghi, potrebbe decretare inevitabilmente la fine della gloriosa azienda Poste Italiane. Nel frattempo, l antimeriodionalista Monti decide di cancellare il progetto Banca del Mezzogiorno di Tremonti, Poste Calabria 2012, servizi nel caos totale, gestione approssimativa, carenza di investimenti, di progettualità, di mezzi, carenze di organici e di strutture, dirigenza inadeguata dal punto di vista tecnico-professionale e palesemente Siamo sempre a tua disposizione su internet all indirizzo per reggiocalabria@slp-cisl.it e presso la nostra sede in Via De Nava 116/e

2 incapace da quello politico-gestionale, non autonoma, priva di identità con il territorio. in un certo senso, commissariata dalle centrali napoletane, ma che tuttavia non disdegna la presunzione e l autoreferenzialità se non è ipocrisia tutto questo? Dove c è confusione si sbaglia facilmente, purtroppo, e la Calabria registra un settore, quello dei Servizi Postali allo sfascio ed i lavoratori al limite del collasso: la CISL, preoccupata per l inerzia assoluta e l insensibilità che quotidianamente il Management borbonico mette in campo, è costretta, ancora una volta, a denunciare il deterioramento graduale del clima interno ed il progressivo peggioramento dell organizzazione e delle condizioni di lavoro, il limite all autonomia professionale della Dirigenza locale, la totale mancanza di volontà nell affrontare le priorità, considerato che ormai le immagini del malessere diffuso si vanno estendendo a macchia d olio in tutte le sue Aree di servizio della Calabria sia di MP che di SP (Filiali - Centro Sin Contact Center Centro Eli Centri di Recapito CDM CMP Aree di Staff TSC Punti Amm.vi PACG), e chi più ne ha più ne metta. Tra l altro, in piena crisi congiunturale, siamo stati oltre sette mesi (tanti) attanagliati da una paralisi del sistema delle relazioni industriali: per responsabilità di un Management avventuriero, spregiudicato, oserei definire mercenario che, non curante dei disagi enormi che vivono Lavoratori-Cittadini e Clienti, con i loro comportamenti, mettono a rischio il futuro dell Azienda ed il destino di oltre 150 mila famiglie. Iniziano a serpeggiare ansie e paure di un futuro con poche speranze in un tessuto socio-economico debole come il nostro e che rischia di sfaldarsi; si incomincia a percepire che purtroppo anche in Poste Italiane probabilmente il posto di lavoro non è a vita come una volta e iniziano a riecheggiare nelle menti dei Lavoratori come scosse elettriche termini quali cassa integrazione, mobilità, licenziamenti! Il SLP calabrese insieme a UIL, SAILP ed UGL (con l augurio che al più presto si completi il quadro unitario del sindacato postale calabrese) ha incominciato a mobilitare i Lavoratori di tutti i settori produttivi, attraverso l apertura graduata dei conflitti di lavoro in tutte le realtà provinciali, per tenere alta la guardia e per esercitare un pressing continuo, asfissiante, senza soste, nei confronti di un Managemet che, sin ora, non ha dimostrato grande attenzione al confronto con le parti sociali ed al rilancio di un vero progetto organizzativo, produttivo e commerciale in questa Regione, capace di attivare e rilanciare meccanismi di innovazione di qualità, di sviluppo e di crescita dei servizi postali e finanziari. Per queste ragioni, non escludendo a priori un percorso che possa portarci anche uno sciopero generale, con manifestazione pubblica, attiveremo un piano capillare di assemblee territoriali degli organismi e dei delegati sindacali prima, e poi dei Lavoratori, che dovrà rappresentare un momento di coinvolgimento, confronto, condivisione e partecipazione di tutti per la difesa dei servizi, il lavoro e l occupazione nelle Poste calabresi e per la rinascita e la nuova crescita economica della Calabria. Siamo stanchi e stufi di Dirigenti che continuano a lucrare sia in termini economici che di carriera sui sacrifici dei Lavoratori calabresi, ma siamo oltremodo indignati e mortificati per lo sfruttamento, le continue pressioni commerciali, vessazioni e minacce di ogni sorta, delle quali stiamo costruendo un monitoraggio-dossier molto particolareggiato, che depositeremo tra non molto nelle Procure territoriali. 2

3 Il SLP della Calabria, poiché non è complice di nessuno, non ci sta! E continuerà sempre ad alzare forte la voce e la critica per difendere e tutelare, principalmente, oltre che i diritti individuali e collettivi, la dignità umana soprattutto, spesso offesa e calpestata, a volte anche in modo barbaro e volgare. La riorganizzazione Mercato Privati, implementata u- nilateralmente senza informativa, consultazione e confronti con il sindacato, violando quindi principi e normative contrattuali su materie demandate alla contrattazione decentrata regionale: orari, confluenze, riallocazioni e mobilità, compiendo abusi, soprusi, omissioni, discriminazioni e quant altro, ha dato il colpo di grazia al clima interno ed alla coesione tra i Lavoratori, già fortemente compromessi per la mancanza di trasparenza nella politica meritocratica e nei percorsi di carriera e delusi e disgustati da una gestione in molti casi di tipo familiare e clientelare, incline anche alle interferenze esterne e politiche. Nel settore Servizi Postali, completamente alla deriva, si va sgretolando pure quel minimo di organizzazione che faticosamente ci eravamo impegnati a sostenere con il progetto 8/20 a causa della totale incapacità dimostrata dall attuale Dirigenza dell ALT Sud di Napoli a governare il territorio calabrese e, a quanto pare, anche in Campania, dove le cose vanno ancora peggio. Non funziona nulla: l Azienda non ha onorato gli impegni sottoscritti e non rispetta gli accordi. Nel frattempo il Recapito va a scatafascio, manca il personale, non vengono sostituite le lunghe assenze, le zone sono sperequate, mancano i mezzi; in tantissimi Centri la posta arriva ben oltre le 10.30/11, procurando quindi notevole ritardo nell uscita dei portalettere per la gita, forti carenze strutturali ed infrastrutturali nel 50% dei Centri di Recapito. La corrispondenza finalizzata al recapito, secondo gli attuali processi lavorativi sul CMP, a sua volta sovraccaricato dalle lavorazioni provenienti dagli ex CPO di Cosenza e Reggio Calabria (+100%, che a dire di qualche funzionario napoletano non procura alcun sovradimensionamento sul Centro) e anche dal trasferimento del servizio bolgette dell intera Regione (questo trasferimento, già previsto dal progetto Rete), non supera il 45% dell intero volume di corrispondenza lavorato quotidianamente, anche a causa dei Centri di Videocodifica sprovvisti di personale oltre che dei terminali (questa è proprio buffa!!!!!). Stessa situazione al Centro SIN di Reggio Calabria che continua a delocalizzare lavorazioni in altri Centri ed il Centro Eli di Cosenza che continuano a lavorare con forti carenze di organico. Nel frattempo, i Vicerè napoletani, anziché predisporre piani e progetti, paventano mobilità coatte, job rotation, e licenziamenti ( Smettetela buffoni, infarinati di crusca!!!! ). Ci sembra ora che qualcuno risponda e paghi per le proprie responsabilità e siamo fiduciosi che qualcuno prima o poi intervenga pesantemente! Quanto dovremo sopportare ancora? Questo atteggiamento di sufficienza, di ipocrita trascuratezza della nostra realtà suona quasi come una beffa, quasi di scherno di un gruppo dirigente che non merita né la nostra fiducia né il nostro rispetto, bensì un vero e proprio biasismo, una vera e propria scomunica. 3

4 Non è stato facile, ma alla fine ce l abbiamo fatta con la responsabilità ed il buon senso di tutti nell interesse comune, principalmente allo scopo di garantire dignità politicoorganizzativa alla struttura in modo che potesse camminare con le proprie gambe, ripartire, crescere, rinnovarsi e rafforzarsi con la propria identità culturale e territoriale. Io ho cercato in tutti i modi di non far avvertire un vuoto, di non far mancare ai lavoratori il punto di riferimento; so bene che due giorni alla settimana non erano per voi sufficienti ma per le mie responsabilità erano tanti e sono costati tanto impegno e sacrificio, anche personale, ma l ho fatto con slancio, sogno, immaginazione, amore per il lavoro e per la nostra gente e soprattutto mettendomi in gioco con umiltà e spirito di servizio. Sì, proprio servizio per l organizzazione e per gli iscritti! Servizio, una parola tanto abusata di cui forse non si comprende realmente per intero il significato, le sue implicazioni ed il suo costo per le nostre vite! Servire, a mio modesto avviso, vuol dire sentire sulle proprie spalle la responsabilità di dover governare, rappresentare, prendere decisioni secondo il principio universalecollettivo e non il particolare-egoistico-individuale, significa soprattutto educare ai valori non negoziabili quali onestà, moralità, etica, trasparenza, responsabilità, giustizia e solidarietà, essere cioè esempio e testimonianza, soprattutto per le nuove generazioni che devono essere messe in condizione di diventare padrone del proprio futuro: chi meglio di loro sa rischiare e giocarsi il futuro con la sana inquietudine e la sete di verità che li contraddistingue? Ecco, la speranza viene proprio da loro; ma il futuro non è domani... è già oggi! E non ci sono alibi per chi rallenta l apporto delle nuove generazioni. Vi ringrazio infinitamente per la stima e la fiducia, veramente di cuore, dimostratami in questo periodo trascorso con voi a Reggio Calabria, e se ci sarà ancora bisogno di me, io sarò sempre pronto al vostro fianco, di chiunque, di tutti. Vedete, la CISL, il sindacato che ispira la propria identità al personalismo cattolico, non può limitarsi a fare analisi un tanto al chilo, né può assuefarsi al modello centralista imperante; la sussidiarietà non è un eufemismo, ma valore indispensabile per chiunque abbia a cuore la centralità della persona, consapevoli che la persona non necessita solo di buone leggi, ma di aiuto e rispetto, sia nella dimensione di Lavoratore come in quella di Cittadino. Essere un organizzazione che ha nel suo DNA un pragmatismo orientato da valori; quando si devono affrontare fasi difficili e complicate, non solo bisogna accettare le sfide, ma soprattutto, è necessario mettersi in discussione, assumersi delle responsabilità. Ed io questo lo faccio ogni giorno, mi metto in discussione e mi assumo le mie responsabilità! Grazie ancora, a presto e buon lavoro. Franco Sergio 4

5 ESTRATTO DEL DISCORSO DI INSEDIAMENTO DEL NUOVO SEGRETARIO TERRITORIALE DI REGGIO CALABRIA FRANCESCO GERMANO Cari amiche/ci, è trascorso quasi un anno e mezzo in compagnia dell amico Franco Sergio e dell amica Rosi Perrone, nominati dalla Struttura centrale SLP CISL alla guida della segreteria territoriale Reggina, da quando hanno assunto l incarico di condurre e reindirizzare in questa fase delicata di transizione la nostra struttura per le vicende a tutti voi note. Se si è riusciti in questo è grazie alla professionalità e all esperienza del loro lungo percorso sindacale, avendo ricoperto ruoli di responsabilità all interno della nostra organizzazione che sempre negli anni li ha contraddistinti. Oggi possiamo dire grazie a questi due amici per averci supportato politicamente ed organizzativamente in questo percorso. Fino a ieri sui luoghi di lavoro si percepiva grande preoccupazione e disorientamento da parte degli iscritti, che in seno alle assemblee organizzate più volte sul territorio, hanno manifestato durante i vari momenti di confronto una certa trepidazione, per conoscere i tempi o chi sarebbe stato il nuovo segretario. Le risposte sempre puntuali erano: Stiamo lavorando per dare continuità a questa struttura e per ridare una rappresentanza reggina al territorio. Da oggi si riparte! Poche ore fa il Consiglio Direttivo ha riposto in me la fiducia per proseguire il cammino. A loro esprimo i più sentiti e sinceri ringraziamenti per la stima e la fiducia accordatami. Da parte mia, vi assicuro che farò di tutto per mantenerla. Mi sento orgoglioso di far parte di questa grande organizzazione che ha messo sempre in primo piano i diritti dei lavoratori. Tanti sono i problemi che si sono manifestati ed ancora tutt oggi continuano a manifestarsi sul nostro territorio, in particolare per la mancanza di personale, malgrado il progetto svincolo che da noi ha avuto un notevole successo, svuotando i Servizi Postali e riempiendo di part-time gli Uffici Postali. Per non parlare di quei lavoratori incentivati all esodo che in molti casi, attratti magari da un bel gruzzoletto, non hanno previsto che ci sarebbero potute essere riforme in materia pensionistica, lasciando anzitempo (a volte un tempo troppo lungo) il posto di lavoro, rimanendo senza contribuzione, retribuzione e con un orizzonte pensionistico sempre più lontano. Ciò ha comportato un ulteriore carenza di personale all interno della catena produttiva sull intera provincia, sofferente oggi più di ieri di risorse. Gli stessi, inoltre, al pari di quelli che hanno aderito al progetto svincolo, in un primo momento hanno portato avanti trattative personali senza prendere i giusti consigli, per lo più privi di interessi da parte del nostro sindacato. Oggi, alla luce dell ultima riforma pensionistica varata dal governo tecnico del professore Monti, si rivolgono a noi invocando aiuto e intervento affinché il sindacato porti avanti le loro istanze di disagio che si sono venute a creare. E bene anche in questa brutta vicenda, il confronto sindacale con le parti politiche esce vincente e risolutivo dando il via ad un decreto legge che in gran parte salva questi lavoratori. Per gli altri l azione non si è ancora esaurita ed il confronto sta proseguendo. Questo, se me lo consentite, non vuole essere una critica, ma vuole essere di stimolo e di sensibilizzazione ai lavoratori e mi rivolgo in particolar modo alle giovani new entry, molti dei quali la maggior parte in possesso di lauree e di curricula di tutto rispetto, che pensano di essere già arrivati, cedendo alle lusinghe del management, che forse vi illude con ammiccamenti e prospettive brevi di facili carriere, ma pian piano, vi ricrederete, per tutto quello che ancora non avete vissuto e compreso. Credetemi non tutto è bello e roseo quello che prospettano, augurandovi dal profondo del mio cuore che non viviate mai certi momenti o episodi che purtroppo si replicano giornalmente e che altri prima di voi hanno vissuto. Richiamo quindi tutti ad una maggiore partecipazione alla vita sindacale per confrontarsi e non nascondersi dietro un omertà subdola o doppiogiochista che non ci lascerà troppe alternative ai 5

6 problemi che si preannunciano da qui in avanti, ed insieme dovremo affrontarli, favorendo il dialogo con il passaggio di reciproche informazioni. Queste, infatti, possono solo far bene alla collettività per la salvaguardia dei diritti, che in molti casi sono ignorati e calpestati sia come lavoratori e sia come persone. Con tutta franchezza in merito a quanto sopradetto l Azienda ha continuato nella sua totale latitanza, direi che se ne è proprio lavata le mani, continuando sulla linea più proficua ai propri scopi (gli esodi) e non si parla mai di possibili assunzioni a tempo indeterminato o di accordi che possano stabilizzare quei lavoratori precari che vanno e vengono con cadenza bimestrale, trimestrale e via dicendo, pur avendo una forte carenza di personale diffusa su l intera filiera produttiva. Sembra un Azienda imballata che non sa analizzare, progettare, anticipare il mercato, non mettendo in campo una strategia di marketing capace di guardare ed affrontare in modo più sereno il futuro prossimo, ma che si accontenta del profitto che giorno per giorno riesce a trarre con continue minacce, non più velate, di mancati raggiungimenti di obbiettivi e risultati, rimanendo sorda alle continue richieste delle parti sociali in merito ad interventi di manutenzione, di benessere e sicurezza sui luoghi di lavoro. Rifletto e mi chiedo: Così dove potrà arrivare questa Azienda che si riempie la bocca con parole ripetitive nelle varie riunioni: ETICA, TRASPARENZA, QUALITA nel rispetto delle esigenze del Cliente? Ed i lavoratori? Ah no, dimenticavo! Noi percepiamo lo stipendio, quindi tutto va bene, guai a contraddirli. Continuano a persistere, tuttavia, zone di recapito non presidiate ed UP chiusi o con carenze che ne mettano a rischio l apertura, spesso non comprendendone il perché; attrezzature e strumenti in dotazione non all altezza della tanto sbandierata innovazione tecnologica e grande informatizzazione, mezzi insicuri e fatiscenti, abbigliamento da destinare agli addetti al recapito, se ne sente spesse volte parlare, che tarda ad arrivare e che francamente sembra passato agli allori di un tempo che non ritornerà. Così questi signori curano l immagine esterna? Alla luce di tutto questo si può davvero parlare di qualità? Direi piuttosto che è solo grazie alla nostra abnegazione ed al forte rispetto che noi lavoratori abbiamo nei confronti di chi ancora ci da fiducia nonostante tutto (i nostri clienti) che si raggiungono certi livelli. Nell ultimo periodo l Azienda infischiandosene di tutto, di tutti e della miriade di problematiche esistenti, ha fatto sì che saltasse, volutamente, a mio modestissimo parere, il sistema delle relazioni industriali,cioè quello che fino ad oggi ci ha visti protagonisti indiscussi, propositivi e responsabili nei cambiamenti fatti nell interesse comune dei lavoratori e dell Azienda. Le uniche cose di cui si parla oggi in Poste Italiane sono le riorganizzazioni su tutte le linee ed in tutti i settori da MP a SP. Non possiamo farli andare avanti da soli: non ne sarebbero capaci come hanno già dimostrato in passato; noi amiamo quest Azienda che fin ora ci ha dato la possibilità di esaudire i bisogni necessari per vivere dignitosamente, ma che in questo particolare momento storico a suo dire sembra non riuscire a garantire le stesse prospettive per il futuro. Fino ad oggi nonostante i vari cambiamenti al vertice, i vari accordi, le riorganizzazioni fatte, il nostro sindacato è stato sempre vigile, lungimirante e capace di fare proposte per far sì che l Azienda fosse pronta ad affrontare meglio le sfide, attutendo gli effetti della crisi economica e dei mercati finanziari, in particolare quella del servizio postale che vive una fase di lenta ma costante involuzione, per effetto dei cali di corrispondenza, dovuti all informatizzazione che ha generato nuove forme di comunicazione. Il tutto salvaguardando sempre i posti di lavoro, facendo in modo che si potesse rimanere sempre competitivi sul mercato, anche se a volte spinti dal nostro forte senso di responsabilità, dalla nostra coscienza e consapevoli di fare bene, sono state fatte delle scelte impopolari ma necessarie nell interesse comune. 6

7 Non si può più tollerare ulteriormente questa linea di imposizione arrogante, prepotente, pretestuosa che arriva dall alto, dai tavoli romani, da gente avida di potere che non pensa al benessere comune di noi lavoratori ed ai sacrifici che abbiamo fatto in tutti questi anni per il risanamento e che continuiamo a fare. Il momento è di forte crisi economica e sociale. Ogni giorno, infatti, ascoltiamo notizie che ci lasciano sconcertati, come ad esempio, quella della continua migrazione all estero di grosse aziende italiane che si sentono asfissiate dalla forte pressione fiscale e da un costo del lavoro più alto rispetto ad altre realtà e che aumentano così il livello di disoccupazione già molto elevato nel nostro paese. Si sente parlare ripetutamente di cassa integrazione, di attività commerciali che chiudono in massa ed ancor di più sentiamo di persone che, prese dalla difficoltà di arrivare a fine mese, attuano dei gesti con conseguenze irreparabili; e queste sono cose che in una società moderna non possono esistere ed essere accettate. Per questo noi chiediamo il confronto, per poter condividere la dove è giusto, quelle scelte che l Azienda vuole effettuare, perché essendo il sindacato più rappresentativo, teniamo in primis al bene della stessa che da occupazione ai lavoratori, i quali sono i soli e veri artefici del futuro di Poste Italiane. Si è creato un divario sociale senza precedenti: o si è ricchi o si è poveri. Che vogliamo fare? Vogliamo ancora subire le stravaganze o incompetenze di pochi a rischio di tutti, come già avvenuto in altre grosse Aziende di Stato e non? Penso proprio di no o almeno me lo auguro! Una riflessione comune sono sicuro a tanti. Eppure, ancora troppo spesso, noi calabresi siamo vittime della macroarea. Stiamo diventando giorno per giorno sempre più dipendenti (e i malumori salgono); voglio ricordare che fino a qualche anno fa eravamo sede regionale, ora siamo diventati un territorio marginale e distante dal processo decisionale. Qualunque cosa serva, dalla cose più spicciole alle cose più importanti, dobbiamo chinarci ai signori del Vesuvio, che decidono con pollice alto (poche volte) o pollice verso (molte volte) se elargire concessioni, agevolazioni e fondi verso una solo direzione o meglio una sola Regione, la Campania, svalutando e sminuendo sia il nostro fabbisogno occupazionale sia quello infrastrutturale con uffici invivibili e impraticabili. Vedi l ultima riorganizzazione MP che ci fa perdere risorse importanti e la possibilità di farne crescere altre; tutto questo a beneficio delle filiali napoletane e zone limitrofe, giusto là il lavoro aumenta, quindi possono, stranamente, anche aumentare le risorse. A noi chiedono numeri e sacrifici e ci usano come palestre per far crescere i loro capi servizio mandati a fare i Direttori di Filiale. Siamo anche consapevoli che oggi incombe la minaccia del Sig. Passera, abituato a farci delle belle sorprese, come l ultima che parla del pacchetto liberalizzazioni nel quale si dice che potrebbe rientrare, lo scorporo del BancoPosta. Anche se inizialmente al primo giro di boa sembra sia scampata questa malaugurata ipotesi del ricco bancario, noi stiamo sempre vigili e molto attenti, teniamo alta la guardia più di prima, perché potrebbe essere sancita la rovina dell Azienda e la catastrofe per migliaia di famiglie che ci lavorano. Da domani la presenza presso gli UP ed i Centri di Recapito, spero dietro anche vostra richiesta, da parte mia non tarderà ad arrivare. Visiterò ed incontrerò i lavoratori intanto per fare un attenta e circostanziata ricognizione dei problemi, sperando con l aiuto della struttura e della vostra preziosa collaborazione, di poter fornire risposte a domande ed esigenze, aprendomi ad un dialogo costruttivo con umiltà e consapevolezza di intenti, massima disponibilità e autorevolezza del ruolo, che di questi tempi cupi mi investe di tante responsabilità, e insieme alla segreteria e i colleghi dirigenti sindacali ai vari livelli di rappresentanza che ne fanno parte sicuramente non potremo fare che bene. Rispondendo ad ogni vostra richiesta con la competenza e la trasparenza che hanno sempre contraddistinto questa nostra grande organizzazione. Voglio fare un ultima riflessione! Noi tutti dobbiamo essere Responsabili e Protagonisti nel dibattito interno dell'organizzazione, perché l'organizzazione è la nostra casa comune; una casa che potrà essere più bella ed accogliente solo se ognuno di noi eviterà di comprometterla e contribuirà a migliorarne condizioni ed agibilità nel reciproco rispetto. Responsabili e Protagonisti del nostro lavoro sul territorio, perché, come sempre, solo da questo, potrà partire il vero impulso per una maggiore giustizia sociale e per affermare i diritti dei nostri iscritti e dei lavoratori che rappresentiamo. Grazie a Tutti! 7

8 ASSEMBLEA GENERALE DEL SLP CISL DI REGGIO CALABRIA IN OCCASIONE DELL ELEZIONE DEL NUOVO SEGRETARIO TERRITORIALE E DEI NUOVI COMPONENTI LA SEGRETERIA. Giorno 24 febbraio presso la Sala Conferenze Palazzo Storico della Provincia di Reggio Calabria si è tenuto l incontro con il Segretario Generale del nostro sindacato Mario Petitto nel corso del quale è stata ufficializzata la nomina del Segretario Provinciale del SLP CISL di Reggio Calabria Francesco Germanò e degli altri componenti la segreteria. Il tavolo della presidenza era composto dal leader indiscusso del SLP CISL Mario Petitto, dal segretario regionale SLP CISL Calabria Franco Sergio, dal segretario territoriale CISL Reggio Calabria Domenico Serranò, dal nostro nuovo segretario territoriale SLP CISL Germanò e dai neo segretari Armando Geria e Carmelo Zangara. Dopo il saluto iniziale agli intervenuti da parte di Franco Sergio, introduce l incontro Francesco Germanò, che dopo i doverosi ringraziamenti a Franco e Rosy Perrone, reggenti uscenti, per il grande supporto di questi 19 mesi nella nostra segreteria territoriale, prosegue nel racconto dei suoi esordi in Poste Italiane come portalettere al Nord, percorrendo le varie esperienze all interno del sindacato e presentando il suo futuro lavoro in qualità di segretario, puntando soprattutto sull attiva partecipazione dei giovani al sindacato per la salvaguardia dei diritti dei lavoratori. Segue l intervento di Franco Sergio che descrive la crisi finanziaria, il ruolo del governo, del futuro inquieto dei giovani e della posizione del SLP CISL in Poste Italiane contro lo scorporo di BancoPosta, voluto dal Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, che decreterebbe la fine dell azienda. Si prosegue con l intervento del neo eletto segretario territoriale CISL Mimmo Serranò, il quale fa un esame attento e dettagliato di tutta la situazione politico-sindacale della CISL confederale in Calabria. 8

9 Seguono altri interventi in sala: Dario Filice (segretario territoriale SLP CISL Cosenza), Francesco Spadaro (coordinatore territoriale giovani Reggio Calabria) ed Enzo Cufari (segretario aggiunto regionale SLP CISL Calabria), che prendendo spunto dai precedenti discorsi e forniscono un appassionata visione delle problematiche postali. Conclude Mario Petitto, che congratulandosi col neo segretario, lo incoraggia nel duro lavoro che lo aspetta visto il momento difficile e procede descrivendo il dissesto finanziario del nostro paese, l astrusità della politica ed il rapporto contraddittorio tra il governo monti ed il sindacato, da dove quest ultimo ne è uscito sconfitto. Altra preoccupazione del sindacato è la riduzione dei volumi nel servizio postale mentre l Azienda vive solo d immagine, mostrando chimere di gloria come la nuova beffa della banca del mezzogiorno, decantata tanto come il futuro del sud con 6/7000 agenzie, ma che di fatto ne ha aperte 200 di cui solo 50 operative e che concretamente non lavorano. Ultima controversia ma solo in ordine di tempo è quella dello scorporo del BancoPosta, presa dal sindacato come prossima crociata contro la possibile perdita di 20 mila posti di lavoro. La serata, che ha visto la partecipazione di molti iscritti sia del territorio di Reggio Calabria sia degli altri territori provinciali, si e conclusa con una grande soddisfazione da parte di tutti che finalmente hanno visto concludere un periodo poco piacevole per il sindacato della nostra provincia. A Francesco Germanò ed ai suoi collaboratori auguriamo buon lavoro ed il nostro vivo sostegno. Stefania La Camera 9

10 MARIO PETITTO A REGGIO CALABRIA: INTERVISTA AL SEGRETARIO GENERALE Siamo a colloquio con Mario Petitto, il nostro segretario Generale con cui abbiamo avuto il piacere di condividere una meravigliosa assemblea con tutti gli iscritti della provincia di Reggio Calabria. Caro Mario, l SLP CISL è sempre all avanguardia, sempre pronto a sostegno e tutela di tutti i lavoratori; un motto che dice tutto: Indignati ma non rassegnati. Quali sono le linee programmatiche che vuole portare avanti in questo nuovo anno che non si presenta di certo dei migliori. Come sindacato siamo stati convocati finalmente dall Azienda il primo di marzo, dopo mesi di rinvio, per la riapertura delle trattative. Dobbiamo parlare di premio di risultato, dobbiamo rimettere mano alla riorganizzazione di MP perché quello che sta succedendo sta portando dei problemi, dobbiamo ragionare come dare risposta ai colleghi esodati che non sono riusciti ad entrare nel decreto mille proroghe; dopodiché, come priorità, stare attenti a che non avvenga il famoso scorporo tra BancoPosta e Servizio Universale ed incominciare a ragionare sul destino finale del recapito in Italia. Governo Monti, art. 18, lavoro, pensioni. Si va avanti anche senza le parti sociali. Quale sarà la posizione dell SLP CISL nei confronti di tutte queste provocazioni che il Governo lancia a tutte le sigle sindacali. Sulla partita del lavoro SLP CISL sostiene fortemente il lavoratore. Come dice Bonanni: Sulla riforma vogliamo l accordo e non lasceremo che il Governo decida da solo. Questo perché potrebbe esserci una rottura dopo anni se si decidesse di portare in Parlamento una proposta del genere, a riguardo dell articolo 18 e delle riforme con o senza i sindacati. Quindi bisognerebbe procedere con prudenza, restare uniti ed il governo stesso tenere conto delle parti sociali, senza andare avanti da solo. Potrebbe verificarsi che dopo una tregua di anni e di pace sociale, si inclinerebbe ogni relazione e la stessa situazione lavorativa a danno di tutti. Liberalizzazione, scorporo, riforma Servizi Postali e Mercato Privati. Qual è il futuro di Poste Italiane in questo scenario che crea sempre più confusione ed incertezza nei suoi dipendenti. La politica è cambiata e lo stesso Governo negli ultimi tempi parla di liberalizzazione con sempre maggiore accento. La situazione dei diversi servizi di Poste Italiane, in particolare di Servizi Postali, è molto delicata, visto che BancoPosta è il settore di maggior ricavi e quello trainante. Se questo un giorno dovesse mai accadere, sarebbe la fine di Poste Italiane, perché BancoPosta diventerebbe un altra banca di questo Paese, andrebbe per la propria strada come tante altre e trascinerebbe con se le conseguenze del mercato finanziari. I Servizi Postali morirebbero per mancanza di finanziamento. In Europa si è già assistito a scenari del genere; Poste Italiane, attraverso l unicità e l integrazione si è salvata. E strano che all interno di questo Paese ci sia qualcuno che voglia metterlo in discussione. Finalmente per il territorio della provincia di Reggio Calabria uno spiraglio di luce, dopo un periodo di confusione. Un nuovo Segretario ed una nuova Segreteria. Il tuo augurio per i nuovi nominati che avranno l arduo compito di guidare questa organizzazione territoriale fino al nuovo Congresso. Oggi ho spiegato ai lavoratori di Reggio Calabria e soprattutto al Segretario eletto ed alla nuova Segreteria che il sindacato, a differenza di come forse si pensava fino a qualche tempo fa, è sevizio, sacrificio e quindi deve essere svolto con umiltà, dedizione e soprattutto creare forti legami. Ai nuovi dico che i lavoratori tutti, e quindi quelli di Reggio Calabria, hanno bisogno di un sindacato guida specialmente nei momenti più difficili come quelli che attraverseremo nei prossimi mesi. Un grazie a Mario per la sua disponibilità ed un buon lavoro a lui e tutta la Segreteria Generale dal Coordinamento Giovani di Reggio Calabria. Francesco Spadaro 10

11 CONOSCIAMO LA NOSTRA NUOVA SEGRETERIA FRANCESCO GERMANÒ, Segretario Territoriale. E nato a Reggio Calabria, 36 anni, lavora presso la Filiale di Reggio Calabria, Commerciale. Ha iniziato la sua carriera lavorativa come trimestrale portalettere nella regione Lombardia. Lì ha conosciuto la realtà sindacale SLP CISL e subito ha collaborato con la segreteria territoriale del luogo. Giunto a Reggio, sì è impegnato all interno della nostra segreteria prima nel Coordinamento Giovani e poi nel Consiglio Direttivo, fino alla nomina di Segretario Territoriale di Reggio Calabria. ARMANDO GERIA, Segretario Territoriale Aggiunto. E nato a Reggio Calabria, 52 anni, attualmente lavora presso il CPD Reggio Calabria Recapito Nord come Coordinatore. Da anni impegnato nel nostro sindacato come RSU, RLS, Consigliere Direttivo. Il Segretario Generale Aggiunto coadiuva e sostituisce il Segretario Territoriale. Coadiuva il Segretario Territoriale nel coordinamento dei settori della Segreteria Territoriale e delle deleghe attribuite. CARMELO ZANGARA, Segretario Organizzativo. E nato a Torino, 53 anni, è in forza presso il CSD di Marina di Caulonia, con la qualifica di Specialista. Attivista da tempo nella nostra struttura sindacale e Consigliere Direttivo sin dall ultimo Congresso. Suo compito sarà quello di coadiuvare e supportare l attività del Segretario Territoriale, in sua assenza quella del Segretario Aggiunto e coordinare l attività di segreteria all interno della struttura sindacale territoriale. 11

12 LETTERA APERTA ALL AZIENDA Nel 1999 nascono in Poste Italiane le Divisioni Corrispondenza e Bancoposta con al loro interno le Aree Commerciali Business (Imprese ed Enti) e Retail. In pochi anni queste realtà divennero sempre più strategicamente importanti. Nelle due Aree operavano, con mansioni e funzioni diverse, circa persone in tutta Italia che, con abnegazione professionalità e tantissimi sacrifici, riuscivano a portare in Azienda circa il 70% di tutti i ricavi. Vi parlerò specificatamente dell Area Commerciale dedicata alla clientela Business. Voglio porre l attenzione su questo settore dal momento che se ne parla molto poco e spesso non si conosce la sua storia. Ogni Venditore Business, che allora si chiamava RCZ - Responsabile Commerciale di Zona (circa 600 persone), operava all interno di un territorio ben delimitato, spesso l intera provincia di una regione, avendo la responsabilità diretta del budget assegnato (parliamo di budget annui a partire dai ,00 circa in su), inizialmente ognuno per la propria competenza, Corrispondenza o Bancoposta e successivamente, a seguito dell accorpamento dei due settori merceologici, commercializzando tutti i prodotti e i servizi dedicati alla clientela Business e Pubblica Amministrazione locale del Gruppo Poste. Affiancavano i Venditori gli Specialisti di Prodotto (che supportavano il venditore nelle trattative più complesse relativamente ai prodotti/servizi di loro competenza) e il Post-Vendita (che si occupava dell attivazione dei contratti e dell assistenza al Cliente e al Venditore ). Venditori, Specialisti e Post-Vendita, coordinati da un RCT (Responsabile Commerciale Territoriale), operavano tutti nel medesimo territorio (costituito dalle regioni), quindi tutti dovevano affrontare i medesimi problemi, che essendo localizzati e ben definiti spesso trovavano soluzione prendendo spunto da esperienze di successo fatte direttamente sul campo. Oltretutto i Venditori e tutto lo Staff potevano sempre contare su persone altamente qualificate che centralmente (Roma) si occupavano tecnicamente dei vari prodotti, dallo sviluppo alla commercializzazione, dal problem solving all organizzazione dell intera filiera di produzione e distribuzione e che, soprattutto strano ma vero! RISPONDEVANO SEMPRE AL TELEFONO! In una organizzazione così strutturata, assunse sempre più importanza la preparazione professionale del personale e l Azienda ha investito molto in continui corsi di formazione IN AULA e nel costante aggiornamento della conoscenza dei prodotti/servizi offerti ed è grazie a questi che il personale nel tempo è riuscito a raggiungere livelli professionali mai visti prima in Azienda e ad avere un grosso bagaglio culturale che ha poi consolidato sempre più con il lavoro svolto giornalmente sul campo. La comunicazione, sebbene non fosse sempre puntualissima, era sicuramente dettagliata e avveniva in maniera diretta alla mail del Venditore, il quale riusciva così ad essere costantemente aggiornato senza troppi intermediari. L Area Commerciale Business divenne in poco tempo ben percepita dai Clienti che si sorprendevano non poco dei progressi fatti da Poste Italiane e soprattutto apprezzavano molto il fatto che fosse Poste ad andare da loro e non viceversa; il Venditore rappresentava quindi sempre più il loro consulente per i servizi offerti da Poste Italiane che si poteva facilmente contattare ogni qualvolta si presentasse un dubbio, un problema o si avesse la necessità di sviluppare o implementare un nuovo servizio. Con le varie fasi di revisione e ristrutturazione del servizio ai Venditori Business venne assegnato il Portafoglio clienti e man mano il numero di prodotti/servizi da proporre ai clienti si è sempre più arricchito. Fra mille difficoltà insite di questa attività, col tempo i Venditori diventarono sempre più, come dicevo prima, i consulenti commerciali per i prodotti e i servizi offerti da Poste Italiane dedicati al cliente Impresa o Ente e molto spesso le criticità, sempre possibili anche dopo la vendita, si gestivano in maniera diretta, il non si preoccupi, ci penso io per il Cliente è sempre stato motivo di tranquillità, visto che spessissimo si riusciva a dare soluzione alle problematiche. 12

13 Indubbiamente il Venditore attento sapeva benissimo che da un problema spesso poteva nascere una nuova opportunità di vendita, oltre che la crescita di fiducia nei riguardi di Poste e del proprio personale. L esperienza, svolta giornalmente sul campo, che i Venditori ormai avevano acquisito, portò ben presto alla gestione sempre più diretta ed efficace della clientela e man mano cresceva nei Clienti sempre più la fiducia in un organizzazione che finalmente andava verso una forte specializzazione sempre più matura e soprattutto orientata al cliente. Le trattative commerciali, spesso complesse e articolate, non sempre portavano ad avere ricavi immediati ma sicuramente riuscivano a costruire rapporti fiduciari tra Cliente e Poste, creando così i presupposti per avere ricavi consolidati che si ripetevano quindi nel tempo (penso ad esempio alle convenzioni Bene Comune ) e, se ben gestiti, garantivano un rapporto ben strutturato di Business. Nel 2010 l Azienda, ritenendo poco profittevole questo sistema di Vendita, ha radicalmente sconvolto questo mestiere, porta quindi i Venditori all interno degli uffici PTBUSINESS che strategicamente, almeno sulla carta, avrebbe dovuto garantire un maggior presidio e una più attenta e ampia gestione della clientela. Nascono così gli uffici POSTEIMPRESA. I clienti vengono suddivisi in Basso Spendenti classificati in categorie merceologiche (affidati agli Specialisti di vendita), in clienti Alto Spendenti (affidati ai Venditori AS) e in Pubblica Amministrazione Locale (affidati ai Venditori PAL). Le competenze di ognuna di queste nuove figure professionali, orientate tutte alla vendita, sono di fatto diverse a seconda dei clienti di portafoglio, per cui alcuni prodotti diventano ad esclusivo appannaggio di questo o di quel Venditore o Specialista che si ritrova in portafoglio Clienti alla cui categoria merceologica è dedicato il prodotto (es. Polizze Condominio, Bene Comune, SIM SOHO, ecc.) I risultati sono sotto gli occhi di tutti: si perdono costantemente ricavi e Clienti, la gestione del post vendita è spesso affidata al Call Center che, nonostante la buona volontà e la competenza dei colleghi, molto spesso non riesce a smaltire celermente le centinaia di chiamate e conseguentemente i Clienti si lamentano delle lunghe attese e del fatto che non riescono mai ad interloquire con un unico operatore che conosca le varie situazioni che hanno determinato il problema e devono sempre ripetere tutto da capo, quando sono costretti a richiamare. La gestione di tutti i processi di vendita diventa sempre più centralizzata e anche qui il fallimento è evidente. Tutto diventa più farraginoso, complicato ed estremamente lento, così che la burocrazia ammazza definitivamente tutti i processi che invece di essere, come sarebbe giusto che fossero, snelli, veloci ed efficaci tutto diventa un continuo calvario, non si riesce ad interloquire con nessuno e molto spesso non si sa neppure chi chiamare, chi sollecitare. I processi prevedono che il Venditore invii i contratti firmati dai Clienti, unitamente a tutta la documentazione prevista, al referente post vendita (uno diverso per tipologia di prodotto/servizio venduto), il quale dopo un controllo formale invia la pratica a chi ha il compito di renderlo operativo inserendo i dati in procedura e fino a quando tutto fila liscio il tempo medio di attivazione di un contratto semplice (es: Autorizzazione POSTATARGET) avviene in pochi giorni (prima avveniva in pochi minuti), ma le cose si complicano notevolmente se l attivazione del contratto deve avvenire per i prodotti più complessi o peggio quando è richiesta la fattibilità (es: PICKUP, Bene Comune, POS, Mutuo, ecc.). Tutto questo, secondo me, nasce dalle scellerate politiche dei tagli e dal fatto che l Azienda non ha mai tenuto nella giusta considerazione le diversità del territorio in cui si opera, un esempio fra tanti si taglia sul recapito ma allo stesso momento si chiede ai Venditori di incrementare le vendite e quindi i ricavi relativi alle spedizioni (POSTATARGET +15%, POSTEZONE +25%, POSTA RACCOMANDATA +10%); ma se in vaste aree del territorio non c è nessuno che consegni la corrispondenza, perché manca il personale, cosa può fare un Venditore? Di certo subire continui rimproveri dai Capi per il mancato raggiungimento degli obbiettivi di budget e dai Clienti per il mancato servizio che, di fatto, mortificano e sminuiscono tutte le peripezie fatte per raggiungere la tanto agognata stipula del contratto, tra l altro in un periodo in cui la crisi economica è sempre più profonda (ma questo pare che questa Azienda non lo abbia affatto recepito, probabilmente i Grandi Capi vivono sulla luna!). 13

14 Si riempiono la bocca di grandi slogan come: il bravo Venditore è quello che riesce a vendere frigoriferi agli Eschimesi!. Simpatico! ma se poi gli Eschimesi, oltre a non avere la necessità di acquistare il frigorifero, fossero pure infuriati perché il frigorifero che gli hai venduto non funziona? O non è mai stato consegnato, che fare?... Semplice! far rivolgere il Cliente al fatidico numero verde e pregare tutti i Santi del Paradiso che tutto si aggiusti! La colpa di tutto, comunque, ricade sempre su chi opera giornalmente sul campo che è incapace di gestire lamentele poi per le criticità c è sempre il Post-Vendita! voi dovete preoccuparvi solo di vendere, e non si accettano scuse se non siete in grado di svolgere questo mestiere potete sempre andare a fare altro, ci sono sempre gli uffici postali ( ma cosa c è di tanto brutto negli uffici postali?). E così conta molto poco che la faccia la mettiamo NOI e che per fare questo mestiere per anni abbiamo dato l anima e che spesso abbiamo sacrificato anche il nostro tempo libero, magari da dedicare alla famiglia, per cercare di raggiungere gli improbabili risultati ( loro li chiamano sfidanti), che l assurda ingordigia di questa Azienda ci chiede. Mai dire questo ai Bocconiani che dalle alte sfere ci dirigono, sarebbe un onta terribile. La colpa non è certamente delle loro scelte sbagliate, dei loro progetti insensati, della loro scarsa o assente percezione dell insostenibilità dei processi ma della poca voglia di lavorare di chi opera sul campo, un popolo di lavativi fannulloni, i Venditori, che nonostante abbiano molti privilegi (HANNO IL TELEFONINO! IL PORTATILE! LA MACCHINA AZIENDALE!) non riescono a comprendere le esigenze dell Azienda, la strategica importanza dei piani d azione, l orientamento delle strategie di vendita che sono incentivate addirittura con le gare di vendita dai nomi eclatanti. Ci chiedono continuamente di incrementare le vendite ma puntano su prodotti e servizi che spesso o non hanno mercato, o sono talmente blindati nelle offerte che non è per nulla facile collocarli su un mercato agguerrito e consolidato da una esperienza pluriennale (vedi ad esempio il campo della telefonia mobile). A tal proposito desidero aprire una piccola parentesi: l Azienda pubblicizza tanto i risultati raggiunti da Poste Mobile e il fatto che si sia collocata al primo posto mondiale tra gli operatori virtuali (pochi per la verità) per numero di Sim vendute ma a me piacerebbe sapere piuttosto quante di queste Sim vendute, soprattutto quelle dedicate ai liberi professionisti, ma non solo, producono traffico e quindi ricavi? Credo sia più importante! La nostra Azienda è ormai maniacalmente rivolta al raggiungimento degli obbiettivi del budget ferie (che pare sia più importante di quello dei ricavi) e poco si cura di garantire servizi alla clientela. E così si arriva al paradosso: da una parte si chiede a gran voce, a volte con sempre meno velate minacce, di VENDERE, VENDERE, VENDERE, dall altra si manda in ferie d ufficio il personale del recapito o si chiude oppure riduce i turni di apertura al pubblico degli uffici postali, rendendo la vita difficile ai Clienti e al personale che deve subire anche gli insulti delle persone infuriate per i mancati servizi. Il pressapochismo, la superficialità e l incoerenza di questo Management sta creando sempre più confusione, sfiducia, delusione e rabbia tra il personale ma, soprattutto, sta allontanando in maniera sempre più evidente la clientela, vanificando così tutti gli sforzi che quotidianamente il personale stoicamente compie per cercare di tappare tutte le falle di questo sistema assolutamente da rivedere. Mi permetto di ricordare a questi Signori che se LORO percepiscono lauti stipendi da Generali è grazie al lavoro, l impegno e i continui sacrifici dei POVERI soldatini che ogni giorno sempre più faticosamente trascinano questa infernale baracca perché non vogliono e soprattutto NON POSSONO permettersi di vederla sprofondare verso il baratro del fallimento.. Il Grillo Parlante 14

15 LIBERALIZZAZIONI, EVENTUALI FUTURE CONSEGUENZE PER POSTE ITALIANE IN QUESTI GIORNI SI PARLA TANTO DI LIBERALIZZAZIONE, CHE SAREBBE UNO DEGLI STRUMENTI PER FRONTEGGIARE L ACCELERAZIONE DI CERTI FENOMENI ECONOMICI CHE IMPONE AI GOVERNI, SOPRATUTTO QUELLI OCCIDENTALI, RISPETTO ALLE ECONOMIE EMERGENTI, DECISIONI RAPIDE E IMMEDIATE PER SALVARE LE PROPRIE ECONOMIE. QUESTO NON SOLO PER STARE AL PASSO DEI TEMPI DI REAZIONE IMPOSTE DAI MERCATI, MA SOPRATTUTTO PER DIFENDERE IL POTERE D ACQUISTO DEI CITTADINI. SE OSSERVIAMO BENE, LE PROSPETTIVE SONO PIU PREOCCUPANTI PER IL NOSTRO SISTEMA ECONOMICO, CARATTERIZZATO DA TASSI DI CRESCITA BEN INFERIORI A QUELLI DEI PRINCIPALI PARTNERS COMMERCIALI. A CIO SI AGGIUNGONO MALI ANTICHI CHE PORTANO CERTE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI (WORLD BANK, FMI, E PER ULTIMO L AGENZIA STANDARD & POOR S) A CLASSIFICARE L ITALIA COME UN PAESE DOVE L INIZIATIVA ECONOMICA PRIVATA E FORTEMENTE SCORAGGIATA DALLE AMMINISTRAZIONI SIA PER L AVVIO DI NUOVE IMPRESE E SIA PER LE AUTORIZZAZIONI DELLE GRANDI OPERE, RENDENDO IL TUTTO FARRAGINOSO. QUESTO E ALTRO ANCORA OSTACOLANO IL CORRETTO FUNZIONAMENTO DEI MERCATI, ED ECCO CHE ALLORA IL GOVERNO HA COMINCIATO AD AGIRE DI RISANARE PRIMA I CONTI PUBBLICI PER POI PASSARE AD INTERVENIRE SULLA CRESCITA DEL PAESE, CHE E GARANTITA, ASSICURATA E REALIZZATA DAI CITTADINI E DALLE IMPRESE. IL MERCATO DEVE RIPRENDERSI GLI SPAZI PER TROPPO TEMPO LIMITATI A CAUSA DELLA SEDIMENTAZIONE DI CERTI BENEFICI NON PIU MOTIVATI, E PER QUESTO IL DECRETO LIBERALIZZAZIONI CONTIENE MISURE TESE A STIMOLARE IL GIOCO DELLA CONCORRENZA, CON INTERVENTI SU VARI SETTORI. LA CRISI ECONOMICA COLPISCE IN MODO PARTICOLARE LE CATEGORIE MENO PROTETTE, I GIOVANI INNANZITUTTO, E PER QUESTO SONO STATE STUDIATE MISURE PER FAVORIRE IL LORO ACCESSO ALLE ATTIVITA ECONOMICHE. IL DECRETO IN SINTESI COLPISCE VARI SETTORI DELL ECONOMIA NAZIONALE E, COME TUTTI RICORDIAMO ALL INIZIO DELLA DISCUSSIONE, SI ERA PARLATO ANCHE DI LIBERALIZZAZIONE PER POSTE ITALIANE. QUESTA AZIENDA CON I SUOI CIRCA LAVORATORI RAPPRESENTA UNA DELLE AZIENDE LEADERS NEL SETTORE DEI SERVIZI POSTALI E MERCATO PRIVATI ED ANCHE SE IN PASSATO E GIA STATA OGGETTO DI ATTENZIONE DA PARTE DEI PRECEDENTI GOVERNI SU TALE ARGOMENTO (VEDI DECRETO DEL GENNAIO 2011 SULLA LIBERALIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI RECAPITO, COSTATO UN RIDIMENSIONAMENTO DI PERSONALE TRA TAGLI, PENSINAMENTI E MOBILITA ), NON SI SA PER QUALE MOTIVO SI TORNI A PARLARE ULTERIORMENTE DI LIBERALIZZAZINE, SE NON ADDIRITTURA DI SCORPORO TRA SETTORI DELLA STESSA, CONOSCENDONE BENE LE CONSEGUENZE. SE CIO ACCADESE, SAREBBE INEVITABILE UN ULTERIORE RIDIMENSIONAMENTO DI LAVORATORI ED AMICI CHE IN QUESTA AZIENDA E PER QUESTA AZIENDA LAVORANO, PORTANDO DA ANNI CON TANTI SACRIFICI IL FARDELLO DI MILLE PROGETTI (A VOLTE FALLITI) ED INNOVAZIONI, CHE SI SONO SUCCEDUTI PER USCIRE FUORI DAL TUNNEL DI UNA CRISI CHE NON FINISCE MAI DI TORMENTARCI. SE TALE DECRETO E DUNQUE FINALIZZATO AD ALLINEARE IL NOSTRO PAESE AI PARTNERS EUROPEI, DIFENDERE L EURO E DARE FUTURO AI GIOVANI E AI NOSTRI FIGLI, NE SIAMO TUTTI CONSAPEVOLI, ALTRETTANTO CONSAPEVOLE DEVE ESSERE PER IL GOVERNO ATTUALE E QUELLI FUTURI, DI TROVARE TUTTE QUELLE SOLUZIONI EQUE PER NON CREARE INCERTEZZE E SCOMPIGLIO NELLE FAMIGLIE DI MIGLIAIA DI LAVORATORI, TALI DA NON COMPROMETTERE GLI EQUILIBRI DI MERCATO ED I RAPPORTI CON LE PARTI SOCIALI. Armando Geria 15

16 ASSEMBLEA DEL COORDINAMENTO REGIONALE DONNE SLP CISL CALABRIA LAVORO E FAMIGLIA L 8 febbraio il Coordinamento Regionale Donne SLP CISL in collaborazione con i rispettivi Coordinamenti territoriali ha organizzato una Tavola Rotonda presso la sede regionale della Cisl Confederale a Lamezia Terme sul tema Lavoro e famiglia. L incontro ha visto la presenza del Segretario Regionale SLP CISL Franco Sergio, di Rosy Perrone, Segretario Regionale CISL Confederale e di Caterina Gaggio, Coordinatrice Nazionale Donne SLP CISL. La Coordinatrice Regionale Donne, Luciana Grillo, ha relazionato sulla difficile situazione attuale delle donne nel mondo del lavoro ed in particolare in Poste Italiane; a seguire gli interventi delle coordinatrici provinciali. Dal dibattito è emerso che nonostante la legislazione ha fatto parecchio a sostegno della donna, della maternità, e più in generale della famiglia, tuttavia non ha garantito un incremento significativo dell occupazione femminile. Anzi è notizia recente che, se nel 2010 il tasso di occupazione femminile in Italia è stato pari al 46,1% (meno della metà delle donne lavoravano), dato che collocava il Paese in fondo alla relativa classifica europea, solo nei primi nove mesi del 2011 si sono registrate 45mila giovani occupate in meno. Questi sono i dati presentati al Cnel agli Stati Generali sul Lavoro delle Donne in Italia dove si sono alternati esperti di Banca d Italia, Isfol, Istat e Ministero del Lavoro che hanno presentato i numeri che esprimono un innegabile gap di genere. Tra le cause della perdita del lavoro per un numero così considerevole di donne, oltre alla crisi economica e a fattori socio-culturali, vi è anche la difficolt{ delle stesse di conciliare l impegno familiare con quello professionale. Basti pensare che, secondo uno studio Istat del 2011, quando nasce il primo figlio, il 30% delle madri interrompe il lavoro (una su tre) contro il 3% dei padri, mostrando come il ruolo femminile nel mondo del lavoro sia secondario rispetto alla cura della famiglia e all attivit{ domestica. La conseguenza è che oggi la maternit{, più che in passato, è un evento da programmare; meglio infatti collocare la nascita di un figlio nel momento in cui l uomo raggiunge la stabilità professionale, mentre la donna decide di rinunciare al suo ruolo del mondo del lavoro. A questo dato di ex lavoratrici che lascia il lavoro dopo la maternit{, si aggiunge, secondo l Isfol, un 5,6% che decide di dedicarsi in generale alla famiglia e alla cura di persone in condizione di non autosufficienza. Un vero peccato non solo per l affermazione personale della donna, ed evidentemente per il bilancio familiare, 16

17 ma anche per l economia nel suo complesso se si pensa che da un recente lavoro della Banca d Italia è stato stimato che se l Italia raggiungesse il 60% dell occupazione femminile, il PIL crescerebbe circa del 7%. In generale questi dati dimostrano due cose. La prima è che alla base della bassa partecipazione femminile al mercato del lavoro c e l orientamento alla famiglia, inteso come fattore culturale; in Italia infatti la suddivisione delle responsabilit{ domestiche tende ancora nettamente verso le donne. Infatti è stato stimato dall Isfol che, se si considera che la giornata media lavorativa degli occupati con almeno un figlio, tenendo conto del lavoro retribuito, di quello familiare e degli spostamenti casa lavoro, e di circa 15 ore, le donne dedicano più tempo al lavoro domestico rispetto a quello retribuito, hanno una giornata più lunga di circa 45 minuti, dormono circa 10 minuti in meno rispetto agli uomini ed hanno meno tempo da dedicare alla cura di sé e al tempo libero. La seconda è che, evidentemente, il sistema Italia non fornisce servizi alla famiglia e di conciliazione; di conseguenza le donne o non entrano nel mercato del lavoro, è infatti considerevole il numero di quelle che non si apprestano neanche a cercare un lavoro sebbene sarebbero disposte ad accettarne subito uno, o ne escono dopo la nascita dei figli, per assistere parenti anziani, o più in generale per occuparsi della famiglia. Le donne si trovano ancora di fronte al bivio che le obbliga a scegliere tra la famiglia e la carriera, o, semplicemente un lavoro. Il problema è legato in buona parte al sistema delle politiche sul lavoro che sono ancora poco orientate alla conciliazione lavoro e famiglia delle donne, causano una non equa ripartizione del lavoro domestico tra i generi e non offrono adeguati servizi alle famiglie. Sembra dunque essere necessario un potenziamento concreto delle politiche di sostegno all occupazione femminile, così come lo è anche una redistribuzione del lavoro tra i generi e nella societ{, che sviluppi un sistema che fornisca alle famiglie ad esempio più asili nido e servizi di assistenza per la terza età. Altre possibili soluzioni sono il telelavoro, la flessibilità degli orari, il lavoro part-time volontario e reversibile, equi congedi parentali. Il tutto sarebbe pienamente attuabile anche all interno della nostra Azienda che purtroppo ancora tarda ad adeguarsi rispetto ad altre realtà europee. Auspichiamo pertanto che queste iniziative possano essere al più presto realizzate! Angela Falcone 17

18 8 MARZO FESTA DELLA DONNA UN GIORNO DA NON DIMENTICARE Le origini della festa dell'8 Marzo risalgono al lontano 1908, quando, pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l'8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse dalle fiamme. Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg, proprio in ricordo della tragedia. Questo triste accadimento, ha dato il via negli anni immediatamente successivi ad una serie di celebrazioni che i primi tempi erano circoscritte agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo della orribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica. Successivamente, con il diffondersi e il moltiplicarsi delle iniziative, che vedevano come protagoniste le rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alla condizione sociale, la data dell'8 marzo assunse un'importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto. La scelta di utilizzare la mimosa come simbolo della festa della donna risale al 1946, quando l U.D.I. (Unione donne italiane) stava preparando il primo 8 marzo del dopoguerra. Si cercava un fiore che potesse contraddistinguere e simboleggiare la giornata. E furono le donne italiane a trovare nelle palline morbide e accese che costituiscono la profumata mimosa il simbolo della festa delle donne. In più questi fiori avevano (e hanno) il gran vantaggio di fiorire proprio nel periodo della festa e di non essere troppo costosi. Il nostro sindacato vuole lanciare questo piccolo messaggio di augurio a tutte le donne lavoratrici per ricordare la loro preziosità, il loro sorriso e la loro forza nell andare avanti anche nei momenti più duri. Una presenza importante nella società, nella famiglia, nel lavoro, nella vita di ogni giorno. È questo il motto che nella giornata internazionale della Donna la nostra Segreteria con i Coordinamenti territoriali invia a tutte le donne lavoratrici di Poste Italiane. La Segreteria Territoriale ed i Coordinamenti 18

19 Mario Monti dice sempre: Oggi siamo più lontani dal baratro! Caro Mario, ti scrivo queste poche frasi per ringraziarti di averci salvato dalla crisi economica, perdonami se sono davvero poche parole, ma dopo la tua ultima manovra lacrime e sangue, non mi sono rimaste più nemmeno quelle!!! Non vorrei ti sentissi troppo solo allora per farti compagnia di seguito potrai subito vedere altre foto di illustri politici italiani: Mario non ho sentito bene cosa hai detto? Che le foto ritraggono famosi ladroni? Ah perché c è differenza con i politici italiani?!? Già è vero, Mario hai ragione questi 3 qui su non godono di certi privilegi a spese degli italiani, come ad esempio: VITALIZIO, RIMBORSO SPESE AFFITTO, PORTABORSE, INDENNITA DI CARICA, CELLULARE, INTERNET, TESSERA DEL CINEMA, TESSERA TEATRO, TESSERA MEZZI PUBBLICI, FRANCOBOLLI, VIAGGI AEREO NAZIONALI, CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE, PISCINE E PALESTRE, TRENI, AEREO DI STATO, MASSAGGI, CLINICHE, ASSICURAZIONE INFORTUNI, ASSICURAZIONE MORTE, AUTO BLU CON AUTISTA, RISTORANTE. 19

20 Anche i poveri devono fare sacrifici! Presidente, ma come anche i poveri devono fare sacrifici!!! Ancora??? Ma non ne abbiamo già fatti abbastanza? Non sarebbe ora che ne facessero qualcuno anche i politici e i banchieri? Così finalmente capirebbero cosa vuole dire? Dobbiamo salvare l euro! Ma non è ora che qualcuno pensi a salvare gli Italiani, che stiamo morendo di fame?!? Ritenete che io sia stato troppo cattivo? Bene, allora miei cari amici del Slp Cisl voglio elencarvi alcune delle novità introdotte dal governo Monti, e credetemi, vorrei fossero ancora battute scritte per far ridere, ma è la dura realtà: sono state condonate tutte sanzioni per le violazioni commesse dai politici nei periodi elettorali in materia di cartelloni di propaganda, che come ogni tornata elettorale erano tutte affissioni abusive! se dopo 5, 10, e 15 anni non ti sei cambiato rispettivamente la macchina di lusso, lo yacht, e l aereo, hai diritto ad una forte riduzione sulla tassa di possesso! l imposta di bollo sui depositi titoli non è più 34,20 euro all anno, ma lo 0,10 % del valore di mercato, con un minimo di 34,20 euro ma con un massimo di un ridicolo 1200 euro, quindi chi investe poche migliaia di euro pagherà di più, ma chi investe milioni e milioni di euro (come i tuoi amici banchieri!) pagherà al massimo 1200 euro all anno! E nel 2013 salirà allo 0,15%. riecco l ICI! Si chiamerà IMU, la pagheranno anche la Chiesa e altri enti di beneficenza, e sarà accompagnata da una rivalutazione degli immobili di almeno il 60%!!! La tua motivazione? In Europa la pagano tutti! Peccato che nel resto d Europa gli stipendi siano molto più alti e la pressione fiscale molto più bassa imposta sui capitali scudati. Bella trovata! Peccato che essendo scudati non si riesca a procedere alla riscossione, per cui BankItalia ha già detto che da questa voce non salterà fuori un centesimo (questa sa proprio di presa per in giro ai più poveri, perché dovrebbe essere un imposta per i più ricchi che hanno evaso le tasse in passato, ma in pratica è una tassa che non pagheranno mai!!! ) i pensionati con 1000 euro di pensione (tu volevi fare 500, meno male che non ci sei riuscito!) dovranno aprirsi un conto corrente invece di riscuoterla alla sportello, quindi, più disagi per le persone anziane e più conti per le Banche (ma che regalo sfacciato!), dimenticavo vale anche per gli stipendi! dal 1 ottobre iva al 23%, aumento dell addizionale regionale irpef ( cioè stipendi più bassi ) no alle Olimpiadi in Italia (si sa, lo sport è un campo che non porta benefici a banche e università)! E ciliegina sulla torta... vuoi liberalizzare il Servizio Postale! Che detto tra noi vuole dire scorporare Bancoposta con tutti i servizi finanziari e assicurativi e darli in pasto come un facile boccone alle banche, lasciandoci solo la consegna della letterina! Grazie Monti, meno male che ci sei tu!!! Antonino Ieracitano 20