INCONTRO SUL TEMA INTERVENTO DI MAURO CLEMENTE SEGRETARIO PD VIESTE E RESPONSABILE PROVINCIALE TURISMO

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1 INCONTRO SUL TEMA POLITICHE PER IL TURISMO VERSO UN SISTEMA PIÙ RESPONSABILE LUNEDÌ 25 OTTOBRE 2010 ORE 17:00 HOTEL FALCONE VIESTE INTERVENTO DI MAURO CLEMENTE SEGRETARIO PD VIESTE E RESPONSABILE PROVINCIALE TURISMO PREMESSA (LEGISLAZIONE NAZIONALE, RISORSE, PRIORITÀ) PAG. 2 IL SISTEMA TURISTICO IN PUGLIA PAG. 7 RICETTIVITÀ E MOVIMENTO TURISTICO IL SISTEMA TURISTICO IN PROVINCIA DI FOGGIA CONCLUSIONI IL TURISMO SISTEMICO STATISTICHE INVITO PAG.10 PAG.13 PAG.15 PAG.19 PAG.25 PAG.30 POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 1 DI 30

2 PREMESSA L art. 117 della Costituzione, così come modificato con la Riforma del Titolo V (L. n.59/1997 e D. Lgs n. 112/1998), ha decentrato la competenza delle funzioni in materia di turismo alle Regioni, che le esercitano sulla base dei principi stabiliti dall art. 1 della Legge Quadro (L. 29/03/2001 n.135). La legge 135/2001, più in particolare, nel definire i principi fondamentali e gli strumenti di attuazione di politica del turismo: 1) riconosce il ruolo strategico del turismo per lo sviluppo economico ed occupazionale, per la crescita culturale e sociale delle persona e della collettività e per favorire le relazioni tra popoli diversi; 2) tutela e valorizza le risorse ambientali, i beni culturali e le tradizioni locali anche ai fini di uno sviluppo turistico sostenibile; 3) valorizza il ruolo delle comunità locali, nelle loro diverse ed autonome espressioni culturali ed associative; 4) sostiene l uso strategico degli spazi rurali e delle economie marginali e tipiche in chiave turistica nel contesto di uno sviluppo rurale integrato e della vocazione territoriale; 5) promuove la ricerca, i sistemi informativi, la documentazione e la conoscenza del fenomeno turistico; 6) promuove l immagine turistica nazionale sui mercati mondiali, valorizzando le risorse e le caratteristiche dei diversi ambiti territoriali. Con il passaggio delle funzioni alle regioni, restano di competenza nazionale i progetti di sviluppo che riguardano ambiti interregionali o sovraregionali, con criteri e modalità (per la gestione del Fondo unico per gli incentivi alle imprese) che vanno definiti sentita la conferenza permanente Stato-Regioni. Per la promozione e sviluppo del comparto turistico nazionale, la finanziaria del 2007 ha stanziato fondi per 118 milioni di euro (40 milioni per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009). Pochi giorni fa è stato siglato un protocollo d intesa tra il Ministero del Turismo e le Regioni Italiane per la costituzione di una commissione paritetica di sei membri Regioni-Governo, coordinata dal ministro del Turismo, che valuterà la consistenza e congruità dei progetti da finanziare. I fondi a disposizione verranno utilizzati per la realizzazione di progetti di eccellenza per lo sviluppo e la promozione del sistema turistico, mentre circa 17 milioni saranno destinati al ministero del Turismo. A fine maggio 2010 Mauro Di Dalmazio, Assessore al Turismo e alle Politiche Culturali della Regione Abruzzo, è stato confermato per il prossimo quinquennio Coordinatore Nazionale degli Assessori al Turismo all interno della Conferenza delle Regioni. POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 2 DI 30

3 La promozione turistica a livello nazionale viene svolta dall Enit (Ente Nazionale Italiano per il Turismo), ormai commissariato da diversi anni, senza fondi per nuovi progetti. Il Governo sembra ormai costretto a rivedere gli organismi di gestione dell Ente ed a rivitalizzarlo (speriamo al più presto), anche se a fine maggio Marzotto (commissario Enit) ha dichiarato che il budget a disposizione è inadeguato per la mission dell Agenzia. Infatti, mentre il turismo è in crescita come Pil (oggi al 10% circa), tra il 2008 e il 2011 l'enit ha visto dimezzarsi la dotazione, passando da 49 a 24 milioni di euro. Francia e Spagna hanno messo in campo fondi notevolmente superiori (fino a 13 volte). É un budget inadeguato per la mission dell'agenzia, chiamata a coordinare e sviluppare la promozione del brand Italia nel mondo. Il Pd in questa legislatura ha avanzato diverse proposte a sostegno del settore turismo (equiparazione del settore all industria, armonizzazione dell aliquota IVA rispetto agli altri paesi europei, applicazione dell IVA al 4% per il turismo sociale) che non sono state accolte. Il Ministro del Turismo non ha addirittura partecipato alle Commissioni Camerali dal suo insediamento. Anche secondo il direttore generale dell Enit il settore del Turismo non è considerato abbastanza. I tagli e il modo in cui sono stati operati in maniera orizzontale, senza alcuna scelta ne sono purtroppo la dimostrazione. Una situazione che non cambierà a meno di un mutamento generale di clima nel Paese che spinga il sistema politico a percepirlo come un fattore aggregante di molti altri settori, in grado di rappresentare il futuro dell Italia. Si tratta di un processo, però, che non può che partire dal basso. Le risorse sono importanti e bisogna spenderle bene. È essenziale in questo senso avere dei percorsi aggregativi e soprattutto le capacità di risolvere i problemi legati ai territori. In primo luogo, abbiamo infrastrutture che richiedono urgentemente interventi sostanziali e non solo di make-up. Poi c è il recupero degli immobili turistici e la necessità di predisporre l accoglienza non solo col sorriso di chi riceve ma anche con le competenze linguistiche idonee ad accogliere i nuovi turisti. E poi c è assoluto bisogno di avere delle strutture accoglienti, dotate di servizi all altezza degli standard internazionali, sia in termini di comforts che di accessibilità. Sono troppe ancora le barriere architettoniche. Il turista del nuovo millennio, poi, è sempre più sensibile alle tematiche di compatibilità ambientale o del risparmio energetico. Bisogna quindi sviluppare una sensibilità fortissima per il turismo verde e sostenibile perché è su questi fronti che oggi si vincono le sfide della concorrenza. Senza parlare della centralità del rapporto umano nel successo delle esperienze di accoglienza e nella fidelizzazione della clientela. Non possiamo più pensare al turista-spettatore, che viene nel nostro Paese semplicemente a guardare un museo, un paesaggio, una veduta. Piuttosto, la clientela va coinvolta in percorsi ove il fattore umano si faccia protagonista dell esperienza del viaggio nel suo complesso. Dobbiamo imparare a raccontare la storia dei nostri territori, utilizzando anche gli strumenti delle nuove tecnologie, che sono un altra nostra grande criticità. POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 3 DI 30

4 Le politiche nazionali sul turismo puntano a: A) Ridurre i fattori di criticità che sono nell ordine i seguenti: 1.- rapporto qualità-prezzo un elemento determinante per far fronte alla concorrenza di altri paesi e proporre sui mercati internazionali un offerta elevata dal punto di vista qualitativo e perciò estremamente competitiva Il rapporto è influenzato negativamente anche dai seguenti fattori:: fiscalità (IVA ed IRAP), l assenza di un piano strategico nazionale, l inadeguatezza delle infrastrutture e la scarsa professionalità. 2.- costo del lavoro criticità propria non solo del turismo, che è necessario affrontare per stimolare la crescita dell intero sistema 3.- frammentazione offerta dobbiamo trovare dei modelli di riferimento comuni per rappresentare lo stile italiano e favorire così la promozione di quel brand Italia che tutti gli stranieri ci invidiano. Ne è una conferma la recente notizia del quarto posto riguadagnato dal nostro Paese nella top ten del Country Brand Index Il brand Italia è quindi un fattore che potrebbe risultare decisamente trainante per la nostra offerta B) Accrescere le motivazioni di viaggio verso il nostro Paese. È prioritaria una forte campagna promozionale indirizzata alla clientela giovanile per convincerla a vedere nell Italia una tappa obbligata per il completamento del suo percorso formativo. Il segreto sta nell abbinare all aspetto culturale propriamente detto, quindi all offerta delle grandi città d arte, tutto quello che può essere la cultura italiana in senso ampio. Vale a dire tutte quelle altre componenti che, a partire dalla semplicità che era tipica della nostra accoglienza, hanno reso il nostro Paese, nell immaginario internazionale, un esperienza da vivere (moda, design, stile italiano). C) Valorizzare il nostro catalogo turistico. Il nostro catalogo turistico è una carta fondamentale da giocarci. Vantiamo prodotti particolarmente attrattivi per il pubblico benestante, che rappresenta il segmento che ha più probabilità di essere fidelizzato. D altra parte, è sotto gli occhi di tutti il forte aumento di proposte come gli agriturismi, B&B, etc.. a conferma che in Italia c è la capacità di soddisfare ogni tipo di richieste. Però qualcosa ci manca: l organizzazione del sistema turistico. POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 4 DI 30

5 LE PROBLEMATICHE DEI TO PER IL PRODOTTO ITALIA Principali difficoltà nella vendita dell Italia (% sul totale Tour Operator) Europa Usa India Giappone Totale Nessun problema 29,1 15,0 23,0 20,0 25,2 Prezzi alti 45,2 61,0 12,0 50,0 42,0 Mancanza di informazione e comunicazione per i turisti 6,7 13,0 15,0 10,0 9,4 Procedure di visto complesse e lunghe 0,3 1,0 44,0 0,0 8,5 Bassa qualità e disorganizzazione nelle strutture ricettive 9,1 9,0 3,0 0,0 7,8 Trasporti pubblici inefficienti, infrastrutture inadeguate 9,1 8,0 3,0 10,0 7,8 Prezzi per i permessi dei bus troppo alti e difficoltà di parcheggio in città 8,5 3,0 0,0 0,0 5,7 Inadeguate conoscenze delle lingue straniere nei posti frequentati dai turisti 4,5 4,0 9,0 10,0 5,4 Crisi economica 3,0 19,0 0,0 0,0 5,4 Mancanza/scarsità dei collegamenti aerei 6,4 2,0 6,0 0,0 5,4 Costo della vita troppo alto 5,8 8,0 1,0 0,0 5,2 Difficoltà nel consolidare i contratti 4,8 6,0 1,0 10,0 4,4 Poca professionalità e competenza degli operatori 2,7 7,0 2,0 0,0 3,3 Problemi di sicurezza 1,5 4,0 9,0 0,0 3,3 Problemi con i men /assenza di menù vegetariani 0,3 0,0 14,0 0,0 2,8 Difficoltà di organizzazione e prenotazione in grande anticipo 2,7 5,0 0,0 0,0 2,6 Diffidenza degli operatori italiani nell'aprirsi 3,3 1,0 1,0 0,0 2,4 Poche iniziative e spettacoli legati al turismo 1,5 0,0 3,0 0,0 1,5 POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 5 DI 30

6 Il posizionamento nel settore turistico dell Italia (fonte World Economic Forum 2008) registra le seguenti performance. Sotto-indicatori / Variabili Posizione Posizione complessiva TTCI 28 Quadro politico istituzionale linee guida e regolamenti sostenibilità ambientale sicurezza salute ed igiene canale prioritario al settore 46 Tessuto imprenditoriale e infrastrutturale infrastrutture per il trasporto aereo infrastrutture per il trasporto via terra infrastrutture turistiche infrastrutture dell'ict competitività del prezzo 124 Risorse umane, culturali e naturali del settore risorse umane attenzione (policy) per il settore risorse naturali risorse culturali 8 Il decentramento sancito dalla Legge Quadro del 2001 ha attuato il federalismo del Turismo, accentuando le attitudini e le differenze regionali. Ad esempio. - la Regione Emilia Romagna non solo ha emanato in anticipo rispetto alla legge quadro una legge sull organizzazione turistica regionale, ma ha modificato la legge per cinque volte per adeguarla ai cambiamenti nell organizzazione del settore. - la Regione Marche ha riconosciuto sistemi turistici che corrispondono alle province. - la Regione Campania non ha ancora emanato una legge regionale sull organizzazione turistica in attuazione della Legge Quadro. POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 6 DI 30

7 IL SISTEMA TURISTICO IN PUGLIA La Regione Puglia ha dato attuazione ai principi e obiettivi delle L. 135/2001 emanando la legge regionale di disciplina dell organizzazione turistica n. 1/2002. Lo strumento che viene individuato (art. 5 l. 135/2001) e posto al centro di tutte le politiche per uno sviluppo integrato delle politiche turistiche è il Sistema Turistico Locale (STL), che la regione Puglia ha recepito e riconosciuto nell art. 5 della propria legge regionale (in alcune leggi regionali è stato eliminato l aggettivo locale ). I STL sono i contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell agricoltura e dell artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate. I STL sono promossi dagli enti locali e dai privati di concerto con gli enti funzionali, le associazioni di categoria e tutti i soggetti pubblici e privati comunque interessati all attività turistica, intervenendo nei seguenti settori: dall innovazione tecnologica alla riqualificazione urbana e ambientale, dal marketing telematico dei prodotti tipici alla certificazione ecologica, dagli interventi infrastrutturali e intersettoriali ai temi della qualità (sicurezza e standard dei servizi a tutela dei diritti del turista). Lo stato dell arte in Puglia, relativamente all attuazione dei principi e strumenti per le politiche turistiche prima indicati (art. 1 L. 135/2001 ed art. 2 L.R. 2/2001), è il seguente: - attivazione del sito web regionale (viaggiareinpuglia.it); - affidamento e realizzazione di numerosi studi di ricerca e di documentazione (co. 3 art. 3 L.R. 1/2002); - mancata certificazione di sistemi turistici locali (art. 5 L. 135/2001); - mancata istituzione dell Agenzia regionale del turismo (ARET) con compiti di svolgere attività di promozione locale, di qualificazione e di sviluppo turistico del territorio regionale (art L.R. 1/2002). Sono stati istituiti (art. 13 L.R. 1/2002) nei comuni capoluogo di provincia gli uffici di Informazione e accoglienza turistica (IAT) e sono state soppresse le Aziende di promozione turistica (ex APT); - pubblicazione della legge regionale n. 23 del 3 agosto 2007 Promozione e riconoscimento dei distretti produttivi in cui si valorizza ulteriormente l importanza ed il ruolo dei STL (co. 2 art. 2). - pubblicazione della legge regionale n. 37 del 19 dicembre 2008 Norme in materia di attività professionali turistiche (artt. 2 e 7 L. 135/2001, D.P.C.M. del 13/9/2002). - pubblicazione del regolamento regionale n. 4 del 9 marzo 2009 in materia di Sistemi Turistici Locali. POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 7 DI 30

8 - pubblicazione di delibere di giunta regionale sugli Attrattori culturali, naturali e turismo (n. 830 del 13/05/2009 e n. 332 del 10/02/2010), rientranti nell ambito dei progetti POIN (FESR) 2007/2013. Con DGR n.830/2009 è stato approvato il Programma Interregionale che ha la finalità di promuovere e sostenere lo sviluppo economico e sociale dei territori regionali attraverso la valorizzazione, anche a fini turistici, del patrimonio di attrattori culturali, naturali e paesaggistici in essi localizzato. Il programma mira a strutturare un sistema interregionale di offerta culturale e naturalistica, composto da un ridotto numero di località (i Poli), infatti individua i Poli e le Reti da candidare, nell ambito della programmazione e attuazione del POIn, (Attrattori culturali, naturali e turismo). Poli: (A) Gargano; (B) Valle D Itria; (C) Salento. Reti: 1. Magna Grecia; 2. Gusto e Sapori; 3. Baie e porti; 4. Mobilità slow; 5. Eccellenze; 6. Parchi e natura; 7. Barocco; 8. Eventi della religione. Con DGR n.332/2010 è stato previsto che l attuazione integrata degli interventi di valorizzazione ambientale, culturale e turistica della Regione Puglia e dei suoi territori viene promossa, nell ambito dei programmi e degli strumenti di intervento definiti a valere sui fondi del FESR, del FAS, del bilancio regionale e su altre risorse finanziarie eventualmente disponibili, attraverso l istituzione di un Piano Integrato Plurifondo degli interventi di valorizzazione ambientale, culturale e turistica della Regione Puglia e dei suoi territori. Il Piano Integrato Plurifondo è lo strumento quadro per l integrazione e il coordinamento dei programmi e delle azioni relative alla valorizzazione dei sistemi ambientali, culturali e turistici in Puglia. Il Piano viene elaborato a livello di ciascuna Area Vasta e del sistema regionale nel suo insieme specificando la strategia territoriale (regione e di Area Vasta) per la valorizzazione ambientale, culturale e turistica nonché individuando coerentemente e in un quadro organico, operazioni e proposte progettuali riferite ai diversi programmi e strumenti finanziari disponibili: Asse IV del Programma operativo del Fondo Europeo di sviluppo regionale (PO FESR ); Programma operativo interregionale Attrattori culturali, naturali e turismo (POIN); PAR FAS, Programma Attuativo Interregionale Mezzogiorno Attrattori culturali, naturali e turismo (PAIN); Programma Attuativo Regionale del Fondo Aree Sottoutilizzate (PAR-FAS ); Programmi di Cooperazione Territoriale Europea, altri eventuali programmi, bilancio regionale. Il Piano promuove inoltre l integrazione con gli interventi del POR FSE (per quanto riguarda le operazioni di valorizzazione delle risorse umane nel campo delle risorse ambientali e culturali). Il Piano Integrato Plurifondo (PIP) è uno strumento di cui la Regione si è dotata per rispondere ai seguenti obiettivi prioritari: a) assicurare la coerenza fra le proposte provenienti da differenti soggetti che operano nel settore della cultura (Regione, Ministero e Comuni) con gli obiettivi di sviluppo della Regione e delle differenti Aree Vaste (rafforzamento delle connessioni tra pianificazione top down e botton up); POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 8 DI 30

9 b) mettere a sistema, a scala sovra comunale, gli interventi puntuali (definiti prevalentemente a scala comunale) per accrescerne gli impatti sul territorio (crescita di efficacia); c) attivare un sistema di concertazione per operare in tempi relativamente ridotti la selezione dei progetti da finanziare (crescita di partecipazione e operatività). Delle dieci Aree Vaste sussistenti, allo stato attuale hanno attivato le procedure PIP con l approvazione del verbale e l avvio dei lavori del tavolo tecnico le Aree Vaste di Lecce; del Basso Salento; di Metropoli terra di Bari; di Taranto; della Città Murgiana; di Brindisi; di Capitanata Tra gli studi più recenti redatti per la Regione Puglia si segnalano: - Osservatorio Turistico Regionale: 1 rapporto sulle dimensioni e comportamenti della domanda turistica italiana attuale e potenziale (periodi di riferimento: primo semestre 2009); - OCSE: su analisi delle prospettive di sviluppo e delle principali criticità del turismo in Puglia (maggio 2010). Distretti produttivi La Regione Puglia riconosce i distretti produttivi, che sono stati previsti al fine di rafforzare la competitività, l innovazione, l internazionalizzazione, la creazione di nuova e migliore occupazione e la crescita delle imprese, potendo assumere le seguenti configurazioni: a) reti di imprese; b) distretti produttivi a elevato contenuto tecnologico; c) sistemi turistici locali. Essi sono promossi da soggetti privati con la partecipazione di enti locali ed istituzioni. La forma associativa è lasciata all autonomia dei soggetti proponenti, i quali devono presentare un progetto di sviluppo, di valenza almeno triennale. Le risorse necessarie per la loro realizzazione sono messe a disposizione dalla Regione Puglia con accordi di programma. Sistemi turistici Il regolamento di attuazione ha previsto due tipologie di sistemi turistici, che interagiscono tra loro, e precisamente: a) Sistema Turistico Territoriale (STT): forme associative tra soggetti pubblici costituiti in ambiti territoriali omogenei e di dimensioni significative, alle quali possono far parte anche soggetti provati. Si costituiscono per concorrere alla programmazione turistica locale, al miglioramento dell attrattività territoriale e del livello qualitativo dei servizi offerti, operando nel rispetto degli indirizzi assunti dalla Regione. Sono promossi da soggetti pubblici nell ambito della pianificazione strategica (i comuni ed i privati possono aderire ad un solo STT), nell ambito operativo del territorio amministrato dai Comuni aderenti. La forma associativa è lasciata all autonomia dei soggetti proponenti, i quali devono presentare un progetto di sviluppo entro il 31 maggio di ogni anno, di valenza almeno triennale, in armonia con i piani strategici di Area Vasta. POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 9 DI 30

10 b) Sistema Turistico di Prodotto (STP): forme associative tra soggetti privati e pubblici destinati a rafforzare la competitività, l innovazione, l internazionalizzazione della rete e della filiera regionale dei servizi turistici, nonché a favorire la nascita di imprese turistiche. La costituzione ed il riconoscimento avviene con le modalità previste per i distretti produttivi, con priorità dei sistemi facenti riferimento a specifici segmenti omogenei dell offerta turistica regionale. I sistemi turistici già riconosciuti possono promuovere i Sistemi Turistici Interregionali (STI), anche a carattere transfrontaliero, che sono riconosciuti con DGR. La Giunta Regionale, per particolari esigenze ed in considerazione di specifiche priorità dell economia turistica pugliese, può riconoscere STT di rilievo regionale (STR). RICETTIVITÀ E MOVIMENTO TURISTICO Al fine di meglio conoscere il settore turistico, si riportano di seguito i dati sulla ricettività e sul movimento turistico provinciale e regionale. RICETTIVITÀ TURISTICA Posti letto per tipo di struttura ed anno nella Provincia di Foggia Posti letto Differenza Strutture Alberghiere Strutture extra alberghiere Totale posti letto Fonte: 1997 E.P.T. Foggia; 2009 A.P.T. Foggia Offerta ricettiva regionale nel 2009 STRUTTURE ALBERGHIERE STRUTTURE EXTRA ALBERGHIERE TOTALE Provincia Posti letto % Posti letto % Posti letto % BARI ,43% ,23% ,38% BRINDISI ,87% ,46% ,09% FOGGIA ,25% ,76% ,16% LECCE ,26% ,51% ,68% TARANTO ,18% ,05% ,69% TOTALI ,00% ,00% ,00% Fonte: A.P.T. provicniali della Regione Puglia POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 10 DI 30

11 Incidenza di alcune città della provincia sul turismo provinciale e regionale STRUTTURE ALBERGHIERE STRUTTURE EXTRA ALBERGHIERE TOTALE Città Posti letto % Posti letto % Posti letto % Vieste ,26% ,13% ,16% Peschici ,00% ,61% ,15% San Giovanni Rotondo ,64% 778 1,07% ,41% INTERA PROVINCIA ,90% ,81% ,72% Vieste ,94% ,97% ,92% Peschici ,03% ,92% ,11% San Giovanni Rotondo ,55% 778 0,54% ,77% INTERA REGIONE ,52% ,43% ,80% Fonte: A.P.T. provinciali della Regione Puglia Come si può ben notare, la ricettività della provincia di Foggia è al primo posto ed è la più sbilanciata verso le strutture extralberghiere. La classe modale delle strutture alberghiere risulta essere quella a tre stelle (11.152), seguita da quella a quattro stelle (7.594). Anche per le strutture exrtalberghiere la classe modale risulta essere quella a tre stelle, con i campeggi (29.824) seuiti dai villaggi turistici (14.856). Vieste possiede il 20% dei posti letto dell intera Regione. Tale incidenza percentuale si è ridotta nell ultimo decennio, poiché la provincia di Lecce è passata dai posti letto ( alberghiera e extralberghiera) del 1998 ai posti letto del MOVIMENTO TURISTICO Movimento turistico della Regione Puglia nel 2009 ITALIANI STRANIERI TOTALE Provincia Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze BARI BRINDISI FOGGIA LECCE TARANTO TOTALI Fonte: A.P.T. provinciali della Regione Puglia POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 11 DI 30

12 Movimento turistico dei principali Comuni della Provincia di Foggia nel 2009 ITALIANI STRANIERI TOTALE Comune Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Vieste San Giovanni Rotondo Peschici Rodi Garganico Manfredonia Mattinata Vico del Gargano Foggia TOTALI Fonte: A.P.T. di Foggia Incidenza % dei principali Comuni della Provincia di Foggia nel 2009 Comune % provincia % regione Vieste 40,15% 14,48% San Giovanni Rotondo 13,66% 4,93% Peschici 13,99% 5,05% Rodi Garganico 8,51% 3,07% Manfredonia 4,61% 1,66% Mattinata 3,57% 1,29% Vico del Gargano 2,61% 0,94% Foggia 2,28% 0,82% Totale Comuni 89,36% 32,24% Fonte: A.P.T. di Foggia Il turismo ha un impatto significativo su tutte le province anche se i flussi più consistenti si concentrano su Foggia e Lecce. La Provincia di Foggia detiene il primato della Regione per quanto riguarda sia la capacità ricettiva che il movimento turistico complessivo. Se si considera che nella regione non vi è un altro centro turistico che detiene un primato dell entità di quello viestano nella Provincia, si può affermare che Vieste detiene il primato delle presenze turistiche, in senso stretto, nella Regione Puglia. POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 12 DI 30

13 Il mercato principale di riferimento è quello italiano; gli stranieri sono solo poco più del 13%. Si differenzia Bari per la sua vocazione business (presenze stranieri poco più del 21%). Infatti, la Puglia (9,1%) e la Sardegna (9,4%) risultano essere le prime regioni di destinazione della domanda turistica italiana (fonte Unioncamere-Isnart). C è una forte stagionalità degli arrivi e delle presenze che risultano concentrate nel periodo luglio-agosto. Oltre la metà delle presenze e più di un terzo degli arrivi si registrano in questi due mesi. Circa il 40% del totale delle presenze sono spese nelle strutture extralberghiere: l incidenza aumenta notevolmente nelle province di Foggia e Lecce, in cui rappresentano rispettivamente circa il 55% e il 45% delle presenze provinciali complessive. IL SISTEMA TURISTICO IN PROVINCIA DI FOGGIA Sistemi turistici Il Turismo nella nostra provincia sta attraversando un periodo cruciale per la definizione delle strategie di promozione turistica, che, in linea con la normativa vigente (Nazionale e Regionale), necessita della certificazione dei Sistemi Turistici Locali. Oggi, occorre velocizzare il processo di costituzione dei STL attraverso la promozione di iniziative atte a favorire il processo di integrazione sistemica tra le istituzioni (Enti Pubblici Territoriali e Università), le imprese e le loro associazioni di categoria, le associazioni non profit e di promozione culturale e territoriale, ecc.. Non attuare le linee programmatiche della Legge Quadro sul Turismo (del 2001) significa non rendere possibile la integrazione, diversificazione e destagionalizzazione in campo turistico. Il processo di attuazione dei STL nella nostra provincia ha portato alla individuazione dei STT del Gargano e dei Monti Dauni, anche se risulta presentata una sola domanda di riconoscimento di STT (Gargano). POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 13 DI 30

14 Capitanata 2020 Il Piano Strategico di Area Vasta Capitanata 2020, prevede i seguenti interventi nel settore turismo e/o attinenti ad esso. Reti e mobilità: opere di miglioramento della viabilità stradale e ferroviaria, progetti pilota di terno-tram, realizzazione di metropolitana leggera, studio di fattibilità del sistema di collegamento tramite vettore aerea degli attrattori di Area Vasta Governance e processi: attivazione di processi integrati e unitari per lo sviluppo territoriale Produzione e servizi: piani di sviluppo aree produttive (PIP), via Sacra Langobardorum, recupero del sistema dei tratturi, realizzazione di percorsi ed itinerari turistico-culturale-religiosi (Rignano, Sannicandro Orta Nova), creazione di un polo termale dell Alto Tavoliere, Network promozionale diffuso di offerta turistica dell Area Vasta, realizzazione di attrezzature direzionali e turistiche a sostegno del Parco dell Incoronata, creazione di infrastrutture sportive sui laghi di Lesina e Varano, realizzazione e completamento dei porti turistici, riqualificazione ex colonia di Chiesti, realizzazione di strutture per lo sport e tempo libero a Stornara, ospitalità diffusa tra i centri storici (Vico, Rodi, Ischitella) Ambiente e spazio rurale: interventi ambientali e di protezione civile, completamento del ciclo dei rifiuti, piano di difesa della costa, studio di fattibilità della rete ecologica Città e solidarietà: piani di assistenza sanitaria (rientra ospedale Vico), iniziative volte al riutilizzo del patrimonio storico-culturale, riqualificazione di centri storici (tra cui Peschici), rete dei sistemi delle biblioteche e dei musei, carnevale Dauno, Carpino Folk Festival, area attrezzata per manifestazioni culturali a Vico, palazzotto polifunzionale a San Giovanni Rotondo Piani di sviluppo locale (Gal) I Gal della nostra provincia hanno realizzato e progettato per il futuro interventi nel campo dell agricoltura, prevedendo tra l altro i seguenti obiettivi: - diversificazione in attività non agricole; - sostegno allo sviluppo ed alla creazione di imprese; - incentivazione di attività turistiche; - tutela e riqualificazione del patrimonio rurale; - formazione ed informazione. POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 14 DI 30

15 CONCLUSIONI La prospettiva di sviluppo del Sistema Turistico Italiano sarà determinata dal peso che gli riconoscerà l Agenda della Commissione Europea, dalla qualità e quantità degli Aiuti di Stato, dal mercato Finanziario ed Immobiliare e dall Armonizzazione degli Osservatori. Il Sistema Turistico Pugliese per eliminare i fattori di criticità, dovrà prima di tutto rispecchiare il concetto di destinazione turistica: Una regione geografica definita, che viene percepita dai visitatori come una entità unica, con una struttura politica e legislativa che si occupa dell attività di marketing e di pianificazione dell area. Le componenti fondamentali della destinazione turistica sono: - i fattori di attrattiva (naturali, costruiti dall uomo, realizzati allo scopo, ecc.); - l accessibilità (sistema dei trasporti); - i servizi turistici (strutture ricettive, ristoranti, negozi, ecc.); - la disponibilità di pacchetti turistici (pre-organizzati dagli intermediari); - le attività (tutte le attività che il turista può svolgere nella destinazione), - i servizi generali (banche, telecomunicazione, poste, edicole, ospedali, ecc.). Il sistema dell offerta deve avere a propria disposizione elementi strutturali adeguati a consentire di progettare e mettere in scena esperienze: attraenti, accessibili, accoglienti, ambientate, animate. Gli studi sulle tendenze del turismo indicano per il futuro (anche prossimo), un passaggio dagli obiettivi di organizzazione del settore (turismo strutturale) all offerta di turismo sostenibile (destinazione sostenibile), in cui i flussi turistici non solo non compromettono gli equilibri ambientali, sociali ed economici, ma il fenomeno turistico apporta benefici al territorio in termini di benessere economico e sociale migliorando addirittura l ambiente. Il solo indicatore di presenza turistica del passato, che non solo non garantisce la misura della sostenibilità ma tende a comprometterla, verrà sostituito con quelli nuovi di benessere, tutela delle risorse, soddisfazione del turista, salute e sicurezza, ecc. Indicatori del turismo sostenibile per misurare il livello di sostenibilità di una destinazione turistica: - benessere delle comunità ospitanti; - tutela delle risorse culturali; - soddisfazione del turista; - salute e sicurezza; - ottenimento di benefici economici derivanti dal turismo; - protezione del patrimonio culturale; - gestione delle risorse naturali; - impatto ambientale delle attività turistiche; - controllo delle attività turistiche; - pianificazione e controllo delle destinazioni; - progettazione di prodotti e servizi; - sostenibilità di attività e servizi turistici. POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 15 DI 30

16 Inoltre, i problemi specifici del turismo necessitano di un adeguata politica di settore che dovrà essere considerata e distinta nei suoi prodotti (mare, arte, congressi, cultura, ecc.). Ma, anche le imprese turistiche debbono compiere una serie di scelte strategiche sinergiche, per un innalzamento significativo della loro competitività globale e specifica, con particolare riguardo alla domanda della concorrenza estera. SISTEMA TURISTICO PUGLIA Dall analisi dell offerta e delle domanda turistica in Puglia (anno 2009) si rileva che la Provincia di Foggia detiene il primato nella Regione sia per quanto riguarda la capacità ricettiva complessiva (43%) che per il movimento turistico complessivo (36%). La sola Vieste ha una capacità ricettiva del 20% circa ed un movimento turistico di poco inferiore al 15%. Nell ultimo decennio sia l offerta che il movimento turistico della provincia di Lecce sono cresciuti più che nella nostra provincia, anche a causa delle politiche regionali sul turismo. La filosofia della legge quadro sul turismo e della normativa regionale è quella di realizzare un sistema turistico promosso dagli attori del turismo, in cui gli enti pubblici fanno la loro parte, che consiste nel coordinare gli interventi e dare attuazione agli obiettivi da raggiungere. La riforma del turismo è stata recepita nella legislazione regionale, ma di fatto non è stata applicata. Ciò è dimostrato dalla diversa crescita delle province pugliesi, che un sistema di promozione centralizzato ha determinato: appare subito molto chiaro che la nostra provincia non viene considerata un attore fondamentale nella pianificazione e nella programmazione turistica. Infatti, la Regione Puglia non ha favorito e/o attuato principalmente nella nostra provincia (la prima per movimento turistico) le iniziative politiche necessarie per sviluppare le componenti fondamentali di una destinazione turistica (sistema dei trasporti, assistenza sanitaria) che costituiscono anche presupposti per un turismo sostenibile. La carenza di attenzione alle nostre infrastrutture (materiali ed immateriali) culminano con un caso emblematico, che è quello del centro direzionale per il turismo costruito nella nostra provincia. Una struttura già realizzata ed esistente ma lasciata all abbandono: il Centro direzionale di Baia Campi, metri cubi di cemento distribuiti lungo 140 metri ed a 170 metri da una delle più belle baie del Gargano e definito (insieme ad altri 5 siti) 1, ecomostro da Legambiente (che ne ha proposto anche la demolizione). Di proprietà regionale che l ha fortemente voluta, costata alla stessa miliardi di lire di fondi pubblici è stata anche completata di arredi (nel 1994 per 4 miliardi di lire), non è mai stata 1 Torre Mileto nel comune di Lesina, Torre Miggiano nel comune di Santa Maria di Leuca, Praia nel comune di Gallipoli, Orex e Scarciglia nel Salento. POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 16 DI 30

17 collaudata 2. Il centro Baia Campi nasce da un progetto pilota regionale del 1983 (in cui si prevedeva iniziativa gemella da realizzarsi nel Salento) per perseguire lo sviluppo integrato del turismo pugliese. A tal fine il centro Baia Campi è dotato anche di locali pensati per una Scuola di perfezionamento dei servizi turistici ed alberghieri con annessi servizi ed uffici. Rendiamo allora il centro direzionale anche un Centro di Eccellenza per lo studio delle scienze del turismo e delle comunità locali ed una Scuola Internazionale di cucina ed enogastronomia oltre che dei servizi alberghieri; l occasione del riscatto sociale per il recupero di una nuova cultura dei beni comuni, per un nuovo sistema culturale capace di alimentare relazioni fiduciarie e capitale sociale. Il nostro centro direzionale deve costituire l emblema del nostro territorio e deve entrare nei primissimi posti dell agenda politica per lo sviluppo turistico regionale. E un formidabile banco di prova per la concreta attuazione dello spirito della legge di riforma del turismo. Il recupero del centro direzionale, pensato trenta anni fa, è quanto mai attuale; ciò d altro canto ci testimonia il ritardo con cui si è proceduto all attuazione di una seria politica del turismo sul nostra territorio. Infatti, il centro direzionale può svolgere il ruolo di centro di attuazione dello sviluppo integrato del turismo pugliese, e non solo. Questo è il momento propizio per il Governatore Regionale per attivarlo come ha promesso all inizio del suo primo mandato così da renderlo sede del Sistema Turistico Regionale e polo del turismo pugliese con una nostra borsa del turismo, una scuola di formazione di eccellenza, attivando anche i servizi centralizzati per il turismo (lavanderia, catering, magazzino, booking, servizi alle imprese). Il centro direzionale potrebbe diventare sede anche di un canale che trasmetta una identità ed immagine unica del made in Puglia e della destinazione turistica Puglia. Per la comunicazione serve un nuovo corso. Il canale satellitare Puglia Report potrebbe essere una soluzione. Per fare tutto questo occorre che la classe politica del nostro territorio si unisca intorno a questo progetto ed inserisca l iniziativa nella programmazione di Capitanata 2020 o nelle programmazioni future della Regione Puglia. Avere una struttura sul Gargano che si occupi di promozione turistica espressione diretta della Regione Puglia è il presupposto fondamentale per poter incidere nelle scelte future in campo turistico. LEGGE REGIONALE SUL TURISMO La legge regionale sul riordino del sistema turistico pugliese (LR n. 1 del 2002) non ha saputo tenere il passo dello sviluppo turistico, che si è dovuto basare nei 2 Progettato dall architetto Paolo Portoghesi il centro è costituito da un albergo da 370 posti letto con bar e ristorante, sala congressi, piscina olimpionica, vasca relax, negozi, campi da tennis, chiesa, un centro per la produzione di 15 mila pasti al giorno, una lavanderia industriale per pulire 60 quintali di tovagliame in un ora, sala giochi e discoteca. POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 17 DI 30

18 nostri territori quasi esclusivamente sui privati. Essa, non risulta ancora attuata per quanto riguarda la promozione turistica con un coinvolgimento degli attori del turismo, né prevede una articolazione adeguata a livello territoriale. Ciò penalizza la promozione turistica regionale, ed ancora di più la nostra provincia che non può esprimere un programma di promozione locale con una specifica dote finanziaria. E necessario riordinare con urgenza la legislazione regionale sul turismo per prevedere anche: - un sistema statistico di raccolta dati efficiente; - una programmazione regionale pluriennale; - una programmazione turistica locale (provinciale e comunale); - la partecipazione dei soggetti pubblici e privati del settore turistico alla programmazione turistica regionale; - la partecipazione di una rappresentanza territoriale omogenea negli organismi di programmazione turistica regionale; - che la Regione promuova i processi di aggregazione ed integrazione tra soggetti pubblici e privati. POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 18 DI 30

19 TRATTO DAL LIBRO IL TURISMO IN PUGLIA UN APPROCCIO SISTEMICO E SOSTENIBILE A CURA DI CARMINE CLEMENTE (EDIPULGIA BARI EDIZIONE 2008) IL TURISMO SISTEMICO Lo sviluppo turistico di un territorio deve passare dunque attraverso la logica, ormai diffusa e condivisa sia culturalmente sia politicamente, del sistema turistico. Questo stadio positivo di convergenza stenta a trovare corrispondenze sul piano pratico dell attuazione delle politiche e degli strumenti fondamentali indicati dalle stesse leggi nazionale e regionale, come ad esempio i STL o l ARET. Ad operare per e nei STL sono chiamati (co. 2 art. 5 L. 135/2001) gli enti locali, i privati, gli enti funzionali, le associazioni di categoria e tutti i soggetti pubblici e privati comunque interessati all attività turistica che costruiscono le proprie azioni per lo sviluppo su più livelli: innovazione tecnologica, riqualificazione urbana e ambientale, marketing telematico dei prodotti tipici, certificazione ecologica, interventi infrastrutturali ed intersettoriali sui temi della qualità, norme di sicurezza e standard dei servizi a tutela dei diritti del turista. La ratio e la codifica di questa legge, definita dal giurista Sereno sociale e territoriale 3 sono da ricondurre ad un nuovo approccio dello sviluppo locale di cui ogni territorio, autoregolandosi, deve essere promotore ed artefice. Se vi sono due percorsi di attuazione effettiva dei STL, la regione Puglia sembra stia interpretando funzionalmente la ratio delle riforma concependo i STL come un agenzia di sviluppo locale, che agisce in funzione di una missione strategica volta ad integrare marketing territoriale e marketing di prodotto (rispetto a quella amministrativista orientata verso aree turisticamente omogenee ed interessata alla valorizzazione dei comuni ed in cui ciascun attore svolge un ruolo predeterminato e poco spazio è dato alla unicità e meritorietà della progettazione). Questa convinzione scaturisce, in particolare, dalla lettura dei documenti regionali sulla definizione, identificazione e gestione dei STL e del progetto della rete ricettiva rurale di qualità a fini turistici in Puglia (già citati sub 2) ma anche più in generale dalla progettualità di promozione unitaria basata sulla qualità degli standard e la valorizzazione della tipicità dei luoghi e dei prodotti in un contesto-mercato di tipo internazionale. In linea con quanto detto, si può leggere anche l attuazione di progetti formativi, tesi alla realizzazione di una struttura regionale di operatori dell incoming turisticamente professionalizzata (POR Asse III misura 3.7 Formazione superiore Azione c) IFTS Avviso n. 1/2006), conclusi nel 2008 ed attuati da più soggetti, istituzionali e non (costituiti in ATS) come gli istituti scolastici, l Università, enti di formazione professionale, imprese private e organizzazioni non profit. In particolare, per quanto riguarda il Turismo (progetti di: Tecnico superiore per la ristorazione e la valorizzazione dei prodotti territoriali e delle produzioni tipiche, Tecnico superiore per l organizzazione e il marketing del turismo integrato, Tecnico superiore per l assistenza alla direzione di strutture ricettive ) sono stati approvati ed attuati nel territorio regionale 12 progetti per una spesa complessiva di circa , così articolata per provincia e per misura: 3 progetti Lecce (misura 3.7); 2 progetti Taranto entrambi a Castellaneta (misura PIS 13); 2 progetti Bari (misura 3.7 e PIS 12); 5 progetti Foggia (misura 3.7, PIS 12, 2 progetti PIS 15 e PIT 10). Manca del tutto la provincia brindisina 4. 3 Sereno I progetti formativi nel settore del turismo presi in considerazione si riferiscono esclusivamente ai corsi I.F.T.S. e non esauriscono il più ampio intervento formativo professionale della Regione Puglia. POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 19 DI 30

20 La strada intrapresa richiede tempi medio-lunghi, in cui devono maturare accordi e decisioni concertate tra più soggetti, quali attori pubblici e privati e del non profit, per una programmazione dello sviluppo turistico del territorio intenso in senso ampio, con i suoi beni culturali e ambientali, l agricoltura, le infrastrutture ed i trasporti, ecc.. Questa personale interpretazione, se da un lato giustifica tutto il tempo trascorso dalla legge di riforma per la realizzazione dei STL, dall altro potrebbe risultare del tutto erronea se trascorreranno ancora degli anni per l attuazione dei STL e, quindi, nascondere l incapacità regionale di ritrovarsi comunità di apprendimento 5. Occorre in questa fase una collaborazione 6 tra stakeholders dal basso per favorire uno sviluppo bottom up, attraverso accordi e programmi condivisi e cristallizzati a livello locale ed in cui tutti gli attori sono fra pari, anche nel caso in cui un iniziativa sia presa top down da un ente territoriale. E questo un passaggio cruciale e complicato per l attuazione dei STL che richiede agli operatori economici una diversa prospettiva rispetto al business immediato, al vantaggio aziendale rispetto ai concorrenti locali ed in definitiva di cedere parti di sovranità gestionale. Così come previsto dalla legge di riforma, la Regione può premiare con finanziamenti pubblici soltanto le aggregazioni che si costituiscono in STL ed allo stesso tempo gli enti locali devono svolgere l importante ruolo di generare al loro interno il capitale sociale. Il ruolo delle varie istituzioni, quella regionale in primis, è determinante, poiché la coerenza e la credibilità delle politiche pubbliche nel medio e lungo periodo sono fondamentali per i calcoli degli attori economici. Politiche adottate oggi che vengono, senza che siano sopravvenuti fatti nuovi e decisivi, revocate domani; o che già all adozione lasciano intendere che molto probabilmente non verranno affatto applicate; o che lo sono in modo eccessivamente dilazionato, a dispetto dei termini da esse stesse previsti; o che vengono interpretate in modo permissivo, o incostante, non consentiranno alcun calcolo, ovvero favoriranno calcoli che non sono tipici dell impresa capitalistica, bensì di relazioni premoderne, particolaristiche, orientate alla ricerca di rendite 7 (clientelismo e familismo). In questo senso la cultura d impresa, la capacità per il territorio di formare ed incentivare nuova imprenditorialità si scontra con le difficoltà di avviare il Mezzogiorno su un sentiero di sviluppo intenso e duraturo proprio a partire dal deficit istituzionale, da istituzioni pubbliche carenti, ancora incapaci di fissare per gli operatori di mercato regole di condotta semplici e trasparenti. Alcune ricerche mettono in evidenza: la limitata dotazione di capitale sociale nelle regioni del sud, e come da questo consegua correlativamente una scarsa capacità di esprimere potenziali di sviluppo economico 8 ; con particolare riferimento ai giovani, una debolezza in tutto il Paese del capitale sociale come bene pubblico 9, ed in particolare della fiducia nelle istituzioni; in controtendenza, anche se si tratta di studi meno recenti, veniva registrata una importante fioritura del fenomeno associativo nel Mezzogiorno Per un approfondimento sul concetto di comunità di apprendimento si suggerisce Costa 2005, pag Vedi la teoria della collaborazione competitiva, ivi p Mutti Scarlato 2001 e Catania Cartocci 2000 e 2002, Lo Verde Trigilia 1995 e Santoro POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 20 DI 30

21 L assenza di queste regole ovvero la presenza di regole confuse, contraddittorie, induce gli operatori alla sregolatezza, con aumento dei costi di transazione, accrescendo l incertezza, impedendo un adeguato coordinamento delle decisioni di investimento. Per il sociologo Max Weber la prevedibilità è una condizione essenziale per il calcolo dell imprenditore sull acquisizione di mercato, che può essere compromessa sia da condizionamenti in ambito economico, legati a rapporti di forza di tipo politico, che alterano la situazione di mercato, sia più direttamente sul terreno della minaccia dell uso della forza. Weber quindi sottolinea la forza perturbatrice di imprenditori spregiudicati e politici corrotti, ovvero delle organizzazioni criminali 11. Si pensi, per esempio, all ipotesi di un coinvolgimento della criminalità negli scoppi degli incendi estivi soprattutto nelle località turistiche. Gli studiosi 12 Putnam, Banfield e Fukuyama, occupandosi della fiducia come fattore positivo del capitale sociale di alcune aree geografiche hanno messo in evidenza l utilità della dimensione culturale come fattore decisivo ed esplicativo del dibattito sul capitale sociale nel rendimento delle istituzioni pubbliche e del livello di sviluppo economico. Evitando un interpretazione apparentemente deterministica dei fattori culturali nello sviluppo economico entrambi gli studiosi sostengono tutti l importanza del fattore culturale nella formazione del capitale sociale nei termini che sinteticamente vengono riportati: - per Banfield la cultura è cruciale, in quanto capace di strutturare in modi determinati i comportamenti sociali, ma può essere a sua volta modificata; i decisori pubblici nello svolgere la loro azione politica devono partire dalla base morale di una data società come fattore strategico o condizionante, per cui è partendo (più) da questo punto di vista che la situazione può essere meglio compresa o modificata ; - per Putnam risulta determinante la diffusione della cultura civica come precondizione della riuscita dell autogoverno; - per Fukuyama le relazioni fiduciarie che dipendono dai modelli valoriali e di socializzazione, devono essere favorite da interventi politico-giuridici, in quanto costituiscono la parte più virtuosa del capitale sociale e favoriscono la cooperazione, la produzione di beni comuni e l instaurarsi di relazioni di mercato; evidenziando allo stesso tempo come la fragilità delle relazioni di fiducia in un dato contesto possa essere indebolita e/o distrutta da interventi inappropriati. Le istanze appena riportate possono essere ulteriormente sintetizzate invocando una strategia di modernizzazione della politica 13 capace di produrre condizioni culturali ma anche politiche pubbliche mirate (certezza e prevedibilità del diritto, funzionamento burocratico su un modello universalistico), allo sviluppo di reti di relazioni sociali indispensabili per la crescita economica. Lo spirito della riforma del turismo, i STL, la partecipazione attiva degli stakeholders e l importanza del capitale sociale trovano una diretta corrispondenza con le linee indicate anche dall Unione Europea nel 2001 con il Libro Bianco (COM 428) sulla Governance europea e cioè: 11 Per un approfondimento del dibattito sulla scelta razionale nel campo economico in relazione al contesto socioculturale ed al capitale sociale si rimanda agli autori Weber Economia e società, Pareto Trattato di sociologia generale, Simon La ragione nelle vicend umane e Pizzorno Decisioni o interazioni? La micro-descrizione del cambiamento sociale. 12 Occupandosi di fiducia come capitale sociale, nell ordine: nella tradizione civica nelle regioni italiane, nel Mezzogiorno d Italia e nei sistemi economici occidentali e orientali. 13 Trigilia POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 21 DI 30

22 - apertura: le istituzioni devono essere aperte e vicine ai cittadini; - partecipazione: qualità, pertinenza ed efficacia delle politiche dipendono dal coinvolgimento e dalla fiducia dei cittadini nelle fasi di elaborazione, implementazione e verifica; - responsabilità: ogni istituzione deve avere chiare visioni e missioni del ruolo rivestito con responsabilità verso i cittadini; - efficacia: le politiche devono avere chiare finalità, risultati attesi, compiti e valutazioni del loro impatto futuro ; - coerenza: le politiche devono essere orientate alla visione globale del sistema complesso (relazioni) per integrare sviluppo economico, socio-culturale ed ambientale. La governance deve trovare poi attuazione attraverso il processo istituzionale e sociale della sussidiarietà secondo cui: deve essere sempre favorita e supportata la capacità delle persone e/o piccoli gruppi sociali di affrontare e risolvere i propri problemi; le organizzazioni più grandi o di livello superiore possono intervenire solo quando e dove le dimensioni minori o i livelli più bassi non hanno ancora acquisito tale capacità; il ruolo sussidiario e l azione di supporto da parte delle organizzazioni più grandi o di livello superiore devono essere temporanei; il loro compito basilare deve essere quello di permettere alle persone e/o ai piccoli gruppi sociali di sviluppare auto-gestione, autoamministrazione ed auto-governance, tramite empowerment e costruzione di capacità; tutti i livelli della società devono migliorare le relazioni tra settori privati e pubblici, attribuendo alle persone ed alle loro comunità la responsabilità di organizzare e gestire direttamente funzioni pubbliche; i sistemi organizzativi devono provvedere ed assicurare coesione ed equità per una governance di multi-livello, dove relazioni verticali e ruoli tra livelli superiori ed inferiori, tra dimensioni maggiori e minori sono gestite in modo orizzontale secondo una scala di valore, aggiunto dalle rispettive aree di intervento e dalle reciproche azioni. Strettamente correlati alla sussidiarietà troviamo i concetti di: - empowerment, che può essere inteso come processo attraverso cui "accrescere la possibilità dei singoli e dei gruppi di controllare attivamente la propria vita". È una parola duplice, in quanto dà nome sia al processo operativo percorso per raggiungere un certo risultato, sia al risultato stesso, caratterizzante lo stato "empowered" del soggetto. L'empowerment è simbolo di società basata sulla democrazia, sui diritti civili, sul superamento degli squilibri sociali, economici, culturali ed ambientali, sull'eliminazione di discriminazioni religiose, etniche e di genere, sul decentramento e sull'autonomia decisionale, sulla assunzione di responsabilità individuali e collettive. L'approccio a favore dell'empowerment consiste nella crescita costante, progressiva e consapevole di potenzialità, competenza e conoscenza degli esseri umani (costruzione di capacità), accompagnata da una corrispondente crescita di autonomia ed assunzione di responsabilità; rafforza il potere di scelta e la capacità di decisione degli stakeholders in un'ottica di collaborazione, integrazione e partecipazione, basata sulla crescita di comprensione dei fenomeni, di consapevolezza dei problemi, di solidarietà a fronte di rischi individuali e globali; - stakeholders, che indica i "detentori e/o portatori di interessi ed implica l intensità relazionale tra costoro nella vita e nella attività quotidiana. Gli stakeholders sono "attori" che rappresentano la vasta gamma di interessi (economici, sociali, culturali ed ambientali) che muovono le dinamiche dello sviluppo locale. Gli interessi di cui sono detentori devono avere un riconoscimento ed un ruolo nelle decisioni strategiche, nel governo dei percorsi, nella valutazione degli andamenti delle attività di qualsiasi sistema (naturale, economico, sociale, culturale). POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 22 DI 30

23 Gli strumenti ed i processi alla base della riforma normativa del turismo a livello nazionale e regionale sono quelli propri che vengono teorizzati nel nuovo paradigma della collaborazione competitiva 14. Consiste in una strategia di sviluppo locale che, attingendo dalle varie teorie sociali alcuni aspetti del turismo contemporaneo, individua nuove regole vere ed utili : - la collaborazione, ossia un processo di decisioni congiunte prese da autonomi stakeholders di una comunità turistica che si costituiscono associativamente (consorzio) e regolamentano le proprie attività interne ed esterne (per es. come STL) per le questioni legate allo sviluppo locale; - la competitività, intesa come orientamento al miglioramento continuo e capacità di produrre innovazione nella ricerca di nuovi e più evoluti standard. Questo modello pone al centro dello sviluppo turistico locale una rete di gruppi che si costituisce e si alimenta di risorse fiduciarie e professionali (conoscenza, competenza, creatività e innovazione, fiducia, reputazione, amicizia, solidarietà) così determinando un clima positivo di performance di tutti gli stakeholders. Costruire questo modello virtuoso non è semplice, richiede come già detto prima tempi medio-lunghi. Un elemento importante già accennato e che qui si vuole ampliare è quello della formazione dei professionisti della conoscenza che, guidati e coordinati dalla leadership di imprenditori innovatori, in modo creativo entrano in competizione con altre mete turistiche. L esperienza dei corsi formativi IFTS, anche se positiva, è molto limitata. Occorre un impegno delle Università pugliesi di concerto con l Assessorato regionale al turismo e con il sostegno e la partecipazione degli enti territoriali e soprattutto quelli provinciali. Allo stato attuale soltanto l Università degli studi di Foggia offre (facoltà di Economia) un corso di laurea triennale in Economia e gestione dei servizi turistici ed un master di primo livello in Economia e gestione sostenibile delle attività turistiche (non ancora attivo), mentre l Università degli studi di Bari offre (facoltà di Economia) un master di primo livello in Economia e management del turismo culturale ed ha offerto un Corso di perfezionamento in Sociologia del turismo, dello sport e del tempo libero 15. La Puglia è divenuta la quarta regione turistica a livello nazionale; nel 2007 è stata meta di circa 6 milioni di persone che hanno speso circa 3,7 miliardi di Euro 16 nella nuova programmazione regionale viene affermata la crescente rilevanza del settore turistico quale elemento propulsivo per tutta l economia regionale. Invece, oggi assistiamo ad un emigrazione dei giovani pugliesi e meridionali più in generale che vanno a studiare al centronord e, diversamente dal passato, tornano sempre di meno; le motivazioni per il sociologo G. Amendola 17 sono da ricercare nella debolezza delle università (si pensi ai ripetuti scandali oggetto di cronaca nazionale), nella crisi del mercato del lavoro ed in un capitale sociale più familistico che professionale e culturale. La conseguenza, continua il sociologo barese, è la perdita delle energie più preziose e con esse le speranze di un fututro migliore. Lo sviluppo del turismo, ed in particolare del turismo sistemico e sostenibile non può fare a meno di queste risorse, ha un estremo bisogno del contributo di talenti creativi; di esperti capaci di facilitare e sensibilizzare alla collaborazione tra operatori turistici e stakeholders; professionisti dell incoming in grado di proporre una pianificazione 14 Cfr. supra Costa pag. 157 e seguenti. 15 Sino al 2005 e per quasi 10 anni. 16 Cfr. supra Coccia et. al. pag Corriere della sera POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 23 DI 30

24 turistica delle comunità locali superando gli individualismi e le resistenze, convertendo un sistema frammentato di piccole imprese in una programmazione interorganizzativa nell ottica di un guadagno di sistema ; ecc.. In definitiva ha bisogno di professionisti dello sviluppo del turismo sistemico e sostenibile. L università non può non essere parte di questo processo. Il sistema universitario pugliese costituisce il più grande contenitore di conoscenze di questi territori ; è il più qualificato depositario della conoscenza della sua storia, della sua geografia, della sua economia e del suo tessuto produttivo e commerciale, della sua organizzazione socioculturale, della sua terra e della sua enogastronomia, del suo patrimonio culturale e religioso. Questa conoscenza scientifica deve essere utilizzata al più presto anche, per evitare 18 che le diverse iniziative che si stanno facendo in tempi recenti vengono organizzate il più delle volte da società che sono esterne al territorio siamo colonizzati dall esterno... quando si organizzano all interno delle cose non ci sono mai fondi Gli intervistati di questa ricerca, in buona sostanza, denunciano un eccessivo ricorso da parte degli enti preposti (regione Puglia e assessorato al Turismo compresi) a società esterne al territorio, per lo studio turistico dello stesso territorio pugliese. L approccio sistemico e sostenibile a cui si fa riferimento rimanda, da un punto di vista pratico e didattico, ad un approccio interpretativo pluralista per una visione globale del turismo. All opposto potrebbe risultare parziale o non corretto un approccio riduzionistico unidisciplinare o fatto di giustapposizione di frammenti disciplinari diversi. In entrambi questi casi il rischio è quello di avere degli itinerari didattici impossibili o inefficaci. Metaforicamente, è come se si pensasse di poter arrivare in un posto oltremare con l impiego della sola automobile (riduzionismo=impossibilità) o di utilizzare una nave il cui approdo però è inaccessibile all automobile (separatezza=inefficacia). Ecco perché ci si auspica che nella formazione universitaria di base (laurea triennale) sul turismo vi sia un piano di studi che risponda a queste esigenze. 18 cfr. pag. 21 risultati ricerca qualitativa condotta nel 2008 da SWG Publica Res (Trieste) con intervista a 20 opinion leaders pugliesi e presentata al Forum regionale del turismo POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 24 DI 30

25 Regione Puglia Movimento turistico 2009 ITALIANI STRANIERI TOTALE Provincia Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze BARI BRINDISI FOGGIA LECCE TARANTO TOTALI ITALIANI Provincia Arrivi % Presenze % BARI ,54% ,22% BRINDISI ,15% ,96% FOGGIA ,99% ,96% LECCE ,91% ,59% TARANTO ,42% ,26% TOTALI ,00% ,00% STRANIERI Provincia Arrivi % Presenze % BARI ,34% ,79% BRINDISI ,56% ,10% FOGGIA ,07% ,83% LECCE ,58% ,33% TARANTO ,45% ,95% TOTALI ,00% ,00% TOTALE Provincia Arrivi % Presenze % BARI ,05% ,35% BRINDISI ,35% ,24% FOGGIA ,44% ,08% LECCE ,16% ,37% TARANTO ,01% ,96% TOTALI ,00% ,00% Provincia di Foggia ITALIANI STRANIERI TOTALE % PROV. Comune Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze % REG Vieste ,15% 14,48% San Giovanni Rotondo ,66% 4,93% Peschici ,99% 5,05% Rodi Garganico ,51% 3,07% Manfredonia ,61% 1,66% Mattinata ,57% 1,29% Vico del Gargano ,61% 0,94% Foggia ,28% 0,82% Totali ,36% 32,24% POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 25 DI 30

26 Regione Puglia Offerta ricettiva 2009 Strutture alberghiere Strutture extralberghiere Totale Provincia Posti letto % Posti letto % Posti letto % BARI ,43% ,23% ,38% BRINDISI ,87% ,46% ,09% FOGGIA ,25% ,76% ,16% LECCE ,26% ,51% ,68% TARANTO ,18% ,05% ,69% TOTALI ,00% ,00% ,00% Strutture alberghiere Strutture extralberghiere Totale Città Posti letto % Posti letto % Posti letto % Vieste ,26% ,13% ,16% Peschici ,00% ,61% ,15% San Giovanni Rotondo ,64% 778 1,07% ,41% Intera provincia FG ,90% ,81% ,72% Strutture alberghiere Strutture extralberghiere Totale Città Posti letto % Posti letto % Posti letto % Vieste ,94% ,97% ,92% Peschici ,03% ,92% ,11% San Giovanni Rotondo ,55% 778 0,54% ,77% Intera Regione ,52% ,43% ,80% Posti letto per tipo di struttura ed anno Posti letto Differenza Strutture Alberghiere Strutture extra albergh Totale posti letto Fonte: 1997 Elaborazione dati E.P.T. Foggia Fonte: 2009 Azienda di Promozione Turistica di Foggia POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 26 DI 30

27 REGIONE PUGLIA - Ricettività totale 2009 Tipo di esercizio ricettivo Numero esercizi Camere Bagni Posti letto Esercizi alberghieri» Alberghi 5 stelle lusso » Alberghi 5 stelle » Alberghi 4 stelle » Alberghi 3 stelle » Alberghi 2 stelle » Alberghi 1 stella » Residenze tur. Alberg 4 stelle » Residenze tur. alberg 3 stelle » Residenze tur. alberg 2 stelle Esercizi extra alberghieri» Affittacamere » Alloggi agrituristici » Altri esercizi ricettivi » Bed & breakfast » Campeggi 4 stelle » Campeggi 3 stelle » Campeggi 2 stelle » Campeggi 1 stella » Case e appartamenti vacanza » Case per ferie » Ostelli della gioventù » Villaggi turistici 4 stelle » Villaggi turistici 3 stelle » Villaggi turistici 2 stelle TOTALI Provincia di Bari - Ricettività totale 2009 Tipo di esercizio ricettivo Numero esercizi Camere Bagni Posti letto Esercizi alberghieri» Alberghi 5 stelle » Alberghi 4 stelle » Alberghi 3 stelle » Alberghi 2 stelle » Alberghi 1 stella » Residenze tur. Albergh 4 stelle » Residenze tur. Albergh 3 stelle Esercizi extra alberghieri» Affittacamere » Alloggi agrituristici » Bed & breakfast » Campeggi 3 stelle » Campeggi 2 stelle » Campeggi 1 stella » Case e appartamenti vacanza » Case per ferie » Villaggi turistici 4 stelle TOTALI POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 27 DI 30

28 Provincia di Brindisi - Ricettività totale 2009 Tipo di esercizio ricettivo Numero esercizi Camere Bagni Posti letto Esercizi alberghieri» Alberghi 5 stelle lusso » Alberghi 5 stelle » Alberghi 4 stelle » Alberghi 3 stelle » Alberghi 2 stelle » Alberghi 1 stella » Residenze tur. Albergh 4 stelle » Residenze tur. Albergh 3 stelle » Residenze tur. albergh 2 stelle Esercizi extra alberghieri» Affittacamere » Alloggi agrituristici » Bed & breakfast » Campeggi 4 stelle » Campeggi 3 stelle » Campeggi 2 stelle » Case e appartamenti vacanza » Case per ferie » Villaggi turistici 4 stelle » Villaggi turistici 3 stelle TOTALI Provincia di Foggia - Ricettività totale 2009 Tipo di esercizio ricettivo Numero esercizi Camere Bagni Posti letto Esercizi alberghieri» Alberghi 5 stelle lusso » Alberghi 5 stelle » Alberghi 4 stelle » Alberghi 3 stelle » Alberghi 2 stelle » Alberghi 1 stella » Residenze tur. alberghiere 4 stelle » Residenze tur. alberghiere 3 stelle » Residenze tur. alberghiere 2 stelle Esercizi extra alberghieri» Affittacamere » Alloggi agrituristici » Altri esercizi ricettivi » Bed & breakfast » Campeggi 4 stelle » Campeggi 3 stelle » Campeggi 2 stelle » Campeggi 1 stella » Case e appartamenti vacanza » Case per ferie » Villaggi turistici 4 stelle » Villaggi turistici 3 stelle » Villaggi turistici 2 stelle TOTALI POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 28 DI 30

29 Provincia di Lecce - Ricettività totale 2009 Tipo di esercizio ricettivo Numero esercizi Camere Bagni Posti letto Esercizi alberghieri» Alberghi 5 stelle lusso » Alberghi 5 stelle » Alberghi 4 stelle » Alberghi 3 stelle » Alberghi 2 stelle » Alberghi 1 stella » Residenze tur. alberghiere 4 stelle » Residenze tur. alberghiere 3 stelle » Residenze tur. alberghiere 2 stelle Esercizi extra alberghieri» Affittacamere » Alloggi agrituristici » Bed & breakfast » Campeggi 4 stelle » Campeggi 3 stelle » Campeggi 2 stelle » Campeggi 1 stella » Case e appartamenti vacanza » Case per ferie » Ostelli della gioventù » Villaggi turistici 4 stelle » Villaggi turistici 3 stelle TOTALI Provincia di Taranto - Ricettività totale 2009 Tipo di esercizio ricettivo Numero esercizi Camere Bagni Posti letto Esercizi alberghieri» Alberghi 5 stelle lusso » Alberghi 5 stelle » Alberghi 4 stelle » Alberghi 3 stelle » Alberghi 2 stelle » Residenze tur. alberghiere 4 stelle » Residenze tur. alberghiere 3 stelle Esercizi extra alberghieri» Affittacamere » Alloggi agrituristici » Bed & breakfast » Campeggi 3 stelle » Campeggi 2 stelle » Campeggi 1 stella » Case e appartamenti vacanza » Ostelli della gioventù » Villaggi turistici 3 stelle TOTALI POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 29 DI 30

30 POLITICHE PER IL TURISMO VIESTE 25 OTTOBRE 2010 PAG. 30 DI 30

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