IL TURISMO AL TEMPO DELLA CRISI

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2 IL TURISMO AL TEMPO DELLA CRISI Terzo rapporto annuale sul turismo nelle aree naturali protette COMPAGNIA DEI PARCHI Sandro Polci e Roberto Gambassi 1 Che ti move, o omo, ad abbandonare le tue proprie abitazioni della città, lasciare li parenti e l amici ed andare in lochi campestri per monti e per valli se non la naturale bellezza del mondo? Leonardo da Vinci Purtroppo oggi la ragione non è dalla parte di chi prevedeva meno ore di lavoro, più tempo libero, più loisir per l uomo post-industriale. A ben vedere quello che ha caratterizzato il dibattito di fine anni 90 sull incipit del nuovo millennio è un lusso che, già oggi, non possiamo più permetterci. La competizione è competizione ed è feroce, anche e soprattutto nel turismo. Turismo che si è paradossalmente smaterializzato, ovvero non esistono più vincoli (per spostamenti, da inaccessibilità, per mancanza di servizi per la fruizione) ma solo scelte. Il gioco è passato di mano e non è più gestito dall offerta (tu sei costretto a scegliere quello che io decido di offrirti) ma dalla domanda (e da internet suo primo ambasciatore): scelgo io!. Domanda sempre più esperenziale, emozionale, sentimentale. Ma perché emozioni? Perché abbiamo una enorme classe media globale che si sta sempre più omogeneizzando ( identità labili, non luoghi, pensando a Bauman e Augè) e sente la necessità di differenziare le proprie esperienze. (s.p.) Il presente Rapporto sul Turismo nelle Aree Naturali Protette giunge quest anno alla sua terza edizione, registrando una crescente attenzione al tema, anche testimoniata da altri studi di merito che hanno permesso di verificare l attendibilità del nostro approccio fin qui tenuto. Va in particolare segnalata una recente ed interessante indagine curata dall Istat 2, i cui risultati si presentano sostanzialmente in linea con le nostre analisi quantitative degli anni precedenti. 1 Realizzazione SERICO. Consulenza scientifica di Matteo Fusilli e Federico della Puppa. L Osservatorio Nazionale sulle Aree Naturali Protette di Compagnia dei Parchi è coordinato da Sandro Polci con Roberto Gambassi che ne coordina le analisi statistiche. L Osservatorio, oltre a curare il Rapporto Nazionale, elabora studi e ricerche per i singoli parchi e per i territori locali di identità e natura. 2 Istat, Il turismo nei parchi nazionali e regionali in Italia a cura di Laura Leoni, Pescara, Aprile Nel lavoro Istat, pur con un approccio diverso rispetto a quello sperimentato dal Rapporto sul Turismo nelle Aree Naturali Protette, sono stimati in 67,9 milioni i pernottamenti effettuati dai turisti italiani nelle strutture ricettive ufficiali localizzate nei parchi regionali e nazionali del Belpaese. L approccio qui descritto ne stima invece 63,9, con una differenza fisiologica e imputabile alla presa in considerazione solo del territorio dei comuni in area parco, effettivamente perimetrato dall istituzione protetta. Si tratta dunque di una omogeneità di risultati che fa risaltare l efficacia del percorso di studio intrapreso. 2

3 LA CORNICE TENDENZIALE Cresciuta in 50 anni ben 25 volte, la domanda turistica mondiale sembrava non dover avere mai fine (si ricordi che secondo il WTO la crescita doveva essere ancora del +3-4% annuo per i prossimi 15 anni. Invece, come ci ricordano i dati ConfTurismo da 3 anni registriamo cali progressivi di arrivi e fatturati. Non vi è stato il previsto rimbalzo positivo (rebounded strongly previsto dal WTO solo un anno fa); il 2004 registra per gli alberghi italiani la perdita dello 0,1% di presenze (escludendo Roma, che esprime netti segni positivi). Da segnalare che le località montane hanno visto crescere gli stranieri del 5,5% e calare gli italiani del 5,2% con un saldo comunque negativo, dato il peso predominante del turismo italiano sul totale. Le strutture complementari hanno subito un calo reale del 3,3% quasi interamente nei 3 mesi estivi e, per la prima volta da anni, Sud e isole vedono contrarsi la domanda nazionale (-0,6%) rispetto ad un incremento straniero (+1,8%) che, comunque, accorcia il soggiorno e fa attenzione ai costi. Dunque il turismo al tempo della crisi soffre e cerca di orientarsi pur mancando una strategia condivisa che renda l attuale difficoltà economica strumento di progresso e non di pura resistenza/involuzione. E utile ricordare una novella surrealista in cui un signore che non comprendeva bene i suoi simili decise di camminare sulle mani. Certamente faceva meno strada ma vedeva molte più cose in ordine di quante ne avesse vedute in una corretta posizione verticale! Sembra che oggi il turismo italiano debba fare allo stesso modo per intercettare il nuovo che prepotentemente si manifesta. Di conseguenza per elaborare una strategia è necessario cogliere gli aspetti innovativi che sembrano emergere con una qualche chiarezza. Tra questi, in estrema sintesi: L entropia dilagante, cioè la tendenza a crearsi vacanze sempre più personalizzate. Finita da decenni la villeggiatura, accorciata anche la stanzialità marina, le vacanze si frantumano e si moltiplicano negli stili, nei modi e nelle mode: siamo contemporaneamente esploratori o animali stanziali, artisti esotici o agricoltori di antica memoria e chiediamo, per ognuno dei cappelli che indossiamo repentinamente, paesaggi, amici, cibi e atmosfere adeguate. Persino i grandi tour operator internazionali, apparentemente i meno adatti, stanno affrontando il fenomeno. Private buyer. Riguardo ai modi di acquisto, la risposta perlomeno per i tanti in grado di consultare la rete è sempre più spesso via web. Per guardare l orso marsicano in amore o le pietre vulcaniche di Pantelleria al tramonto si può partire con l opportuna motivazione anche da molto distante. Ma è necessario che la qualità dell evento sia certa e documentata nel momento della scelta, oltre che in quello della visita. Tale tendenza passerà così attraverso la ricerca con parole chiave su internet più che in Fiere gonfie di depliant generalisti. Per certi versi tale consultazione presenta la riservatezza - o il dialogo one to one - del passaparola. Naturalmente è una tendenza ma, ad esempio per le aree naturali protette, è un segmento di rilevanza decisiva. 3

4 Dopo l ultimo minuto. Sempre più le abitudini cambiano in fretta. Dal piacere della scelta lungamente soppesata, l Istat ci dice che oggi, nel volgere di un anno, 1 milione di persone in più ha aspettato le ultime due settimane per scegliere la destinazione. La politica delle mani libere presenta anche un sicuro vantaggio che secondo alcuni arriva addirittura al risparmio del 50% sul costo del viaggio. Per i giovani ad esempio, anche a causa del valore della variabile tempo, sembrano tramontati i tempi nei quali autostop, campeggio cosiddetto libero, scomodi treni espressi rappresentavano la risposta per le necessarie economie. Una oculata gestione dello strumento informatico e le occasioni last minute da cogliere, possono rendere più oneroso un viaggio in treno con corredo di sandwich rispetto ad un volo con ultimi posti liberi per una grande capitale europea. La tendenza sembra quella dei fasci di particelle dai quali lasciarsi trasportare a destinazione, senza contraddizione con una scelta che rimane ostinatamente personale. I vettori sono invece da scegliere tra i più convenienti, comprese le sempre più tempestive auto a noleggio per le tratte finali di avvicinamento alla metà. * * * Chi non fa piani è fatto prigioniero recita un antico trattato militare orientale e mai come oggi sembra ineludibile un approccio forte - di sistema - all Universo dell Ospitalità del Belpaese che sappia agire su alcuni fronti selezionati. La qualità dell offerta, che in sintesi vede: o pochi poli di eccellenza, 4 stelle e superiori, soprattutto fuori dalle grandi aree di attrattività metropolitana o negli hotel 2-3 stelle una mancanza di competitività, sia urbanistica (data la loro frequente collocazione nei quartieri meno attrattivi degli anni 60/90) che di dotazione (obsolescenza di arredamenti e finiture, fragilità finanziaria, ripiegamento psicologico, ecc.) o modalità da innovare nel settore complementare (sull esempio di agriturismo, turismo rurale, ecc.) verso condizioni innovative, di naturalità e impatti sostenibili Il fronte prezzi, con criticità elevate rispetto ai paesi emergenti che, spesso con qualità maggiori o analoghe offrono costi del 20/40% inferiori La capacità di fare compagine, con reti tematiche e di distretto, soprattutto nelle aree meno strutturate come larga parte delle aree naturali protette La capacità di emozionare creando, con gli strumenti del marketing, nuove attrattività (e legando gli oltre 200 mila eventi locali - cultura, spettacolo, tradizione - della nostra splendida estate a circuiti, ricettività e pacchetti La capacità di comunicare, sempre ricordando che i nostri campanili hanno una inguaribile necessità di promuoversi da soli, in tal modo disperdendo risorse e dimenticando la regola base di comportamento: senza la promozione del sistema la singola entità, anche eccellente, si oscura. Tale difficoltà a comunicare è stata citata dal prof. Barucci che ha ricordato il gap esistente tra istituzioni e realtà, ad esempio vedendo che gli enti nazionali hanno investito all estero, nel 2004, circa 25 milioni di euro per l Italia mentre per la Spagna ben 103, cioè 4 volte di più! 4

5 Le aree naturali protette in sintesi Se si valuta il peso della ricettività totale nei parchi in relazione alla ricettività totale italiana, emerge che nei cinque anni dal 1996 al 2001 si è verificata una perdita di quota di mercato, che è passata dal 5,4% al 5,0% del totale nazionale. A fronte di ciò le presenze sono rimaste costanti al 3,8%. E stato però mantenuto il passo nel quinquennio d oro dello sviluppo turistico italiano, ante 2001, che è stato pari ad un incremento di 2 milioni di presenze, pari al 18% nei 5 anni, cioè il 3,2% annuo di incremento. Una prima interpretazione potrebbe essere quella che identifica nella diminuzione delle imprese con imprenditori anziani la diminuzione del peso dell offerta parchi sul totale nazionale, in questo senso si sarebbe fisiologicamente persa l offerta meno qualificata che non ha saputo rinnovarsi. Tuttavia va ricordato che nel quinquennio analizzato, il settore dell offerta turistica è complessivamente cresciuto, e molto, a livello nazionale. Ciò significa che la ricettività nei parchi ha perso quote di mercato (-0,4%), ma è cresciuta comunque in dimensione. Infatti complessivamente si registra una crescita da a posti letto nei 5 anni. Ovviamente i parchi sono territori tutelati e paesaggisticamente preziosi, dunque preservati e nei quali non si può intervenire con gli strumenti urbanistici e programmatori propri di altre località. In ogni caso gli indicatori evidenziano inconfutabilmente: la forte attrattività dei parchi nel contesto turistico attuale, con una capacità migliore di crescita nel periodo espansivo rispetto ai territori in cui sono inseriti e una migliore tenuta nella fase di contrazione; ciò nonostante la minore capacità di utilizzazione delle strutture ricettive rispetto alla media nazionale (e dunque con ampi margini di miglioramento nel futuro anche in questo senso); la capacità di essere attivatori socioeconomici e dunque fattori di competitività territoriale e di coesione sociale; il ragionevolmente contenuto impatto ambientale del turismo dei parchi e dunque la sostenibilità di tale modello di sviluppo per le economie locali; la presenza di situazioni di eccellenza, sotto il profilo dell offerta turistica, e di situazioni di ritardo nella valorizzazione del parco come strumento di attivazione economica e promozione del territorio. la capacità ottimale, cioè la migliore crescita nel periodo espansivo rispetto ai territori in cui i parchi sono inseriti e la migliore tenuta nella fase di contrazione del flusso di domanda la migliorabilità delle performance economiche poiché il turismo nei parchi è un fenomeno ancora non del tutto sviluppato e non ancora giunto ad una piena utilizzazione delle proprie capacità ricettive e d offerta, soprattutto se consideriamo l utilizzazione media annua, del 20% inferiore alla media nazionale. DOMANDA E OFFERTA DI TURISMO NEI PARCHI NAZIONALI E REGIONALI Una precisazione Parlare di turismo nei parchi significa parlare di turismo legato ai territori dei parchi. Ma i parchi hanno perimetrazioni e confini che spesso non coincidono con i confini comunali. E 5

6 dunque risulta difficile identificare e isolare, da un punto di vista statistico, i dati relativi al solo territorio tutelato. Spesso nelle indagini sul turismo nei parchi si tende infatti ad utilizzare dati che sono relativi ai comuni compresi nei parchi, con il paradosso che se un comune è anche solo lambito da un parco, la sua dotazione infrastrutturale, insediativa e della popolazione rientra nei valori complessivi. Con effetti fuorvianti. Si pensi ad esempio al caso di Roma, il cui territorio comunale è in parte compreso nel parco regionale Valle dell Aniene. Il primo sforzo da compiere, dunque, per poter identificare correttamente il fenomeno del turismo nei parchi nazionali e regionali, è quello di individuare e isolare esattamente il territorio circoscritto dai parchi e su quelle specifiche aree individuare e mappare i dati statistici specifici (popolazione, abitazioni, imprese, ecc.). In questo senso lo sforzo principale compiuto in questa analisi riguarda proprio una ridefinizione dei dati statistici legati ai parchi, ovvero una loro più puntuale definizione, per meglio evidenziare le specificità insediative e le capacità turistiche domanda ed offerta dei territori tutelati. Ovviamente il sistema dei parchi e delle aree protette non è avulso dal territorio più vasto che lo ospita. Pertanto a fianco delle elaborazioni specifiche sul solo territorio tutelato, definito netto, vengono sempre evidenziati i dati relativi all area vasta, o come è stata definita nelle tabelle lorda, che comprende tutto il territorio dei comuni compresi e toccati dai confini dei parchi. Pertanto allo scopo di differenziare la lettura e puntualizzare i dati relativamente alle sole aree parco perimetrate, nelle analisi successive si farà riferimento a due ordini di grandezze: - l area parco netta (regionale o nazionale): si tratta dell area parco interna all area perimetrata e riguarda esclusivamente le porzioni di territorio comunale che sono inserite all interno dei confini dei parchi; - l area parco lorda (regionale o nazionale): si tratta delle aree interne ed esterne alle aree perimetrate, ma ricomprese all interno dei confini comunali dei comuni interessati dai parchi. Ecco i dati In base a queste analisi e a questa ridefinizione statistica, il turismo nei parchi nazionali e regionali in Italia può contare su un universo così composto: - da 504 comuni coinvolti nei 23 parchi nazionali, - altri 819 comuni inseriti nei 123 parchi regionali, - per un totale pari a comuni, il 16,2% dei comuni italiani, collocati in 80 delle 103 province - la superficie territoriale complessiva protetta netta è pari al 10,8% del totale nazionale; - la superficie lorda è pari al 24% del totale nazionale; - la popolazione residente nell area netta è pari al 7,7% del totale nazionale; - la popolazione residente nell area lorda è pari al 23,7% del totale nazionale. - Dunque il Sistema Parco, parzialmente o integralmente, dialoga con quasi un quarto dei cittadini italiani. 6

7 Superficie territoriale, popolazione residente e abitazioni in area parco Valori assoluti Superficie (kmq) Popolazione residente Abitazioni occupate Abitazioni non occupate Pubblici esercizi Unità locali PARCHI NETTI REGIONALI PARCHI LORDI REGIONALI PARCHI NETTI NAZIONALI PARCHI LORDI NAZIONALI PARCHI NETTI PARCHI LORDI RESTO ITALIA ITALIA Incidenza su totale Italia Superficie (kmq) Popolazione residente Abitazioni occupate Abitazioni non occupate Pubblici esercizi Unità locali PARCHI NETTI REGIONALI 6,0% 6,0% 6,4% 6,9% 8,0% 6,7% PARCHI LORDI REGIONALI 13,2% 18,4% 19,3% 16,1% 21,2% 20,2% PARCHI NETTI NAZIONALI 4,9% 1,6% 1,5% 3,5% 1,8% 1,4% PARCHI LORDI NAZIONALI 10,8% 4,8% 4,5% 8,1% 4,9% 4,2% PARCHI NETTI 10,8% 7,7% 8,0% 10,3% 9,6% 7,9% PARCHI LORDI 24,0% 23,7% 24,3% 24,1% 25,7% 24,1% RESTO ITALIA 76,0% 76,3% 75,7% 75,9% 74,3% 75,9% ITALIA 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Dal punto di vista turistico il sistema are protette in Italia può contare su una domanda così articolata: milioni di presenze nelle aree parco lorde regionali e nazionali, su un totale di milioni di presenze turistiche a livello nazionale, pari al 27,4% del totale nazionale; milioni di presenze nelle sole aree parco (presenze nette ), pari al 13,9% sul totale nazionale; - 44 milioni di presenze nelle aree parco nette nazionali, pari al 3,9% del totale delle presenze turistiche nazionali; milioni di presenze nelle aree parco nette regionali, pari al 10,5% del totale nazionale In sostanza le aree parco nazionali e regionali intese in senso allargato a tutto il territorio dei comuni coinvolti, catturano o aiutano a catturare oltre un quarto delle presenze turistiche a livello nazionale. Depurando questo dato dalle aree non comprese all interno dei confini, si può affermare che il 14% circa delle presenze turistiche in Italia dipendono direttamente da una domanda legata al turismo delle aree naturali protette. Si tratta di 14 giornate turistiche ogni 100. Indicatori di sintesi pubblici esercizi x kmq unità locali produttive x kmq posti letto totali per kmq posti letto totali per abitante presenze totali per kmq presenze totali per abitante 2001 PARCHI NETTI REGIONALI 0,94 15,4 74,7 0, PARCHI LORDI REGIONALI 1,13 21,0 68,7 0, PARCHI NETTI NAZIONALI 0,26 3,9 46,5 0, PARCHI LORDI NAZIONALI 0,32 5,4 43,5 0,

8 PARCHI NETTI 0,63 10,1 54,9 0, PARCHI LORDI 0,75 13,8 50,3 0, RESTO ITALIA 0,69 13,7 46,2 0, ITALIA 0,70 13,7 47,2 0, L offerta ricettiva nei parchi si presenta così articolata: - 3,6 milioni di posti letto nelle aree parco lorde regionali e nazionali, su un totale di 14,2 milioni di posti letto a livello nazionale, pari al 25,6% del totale nazionale; - 1,8 milioni di posti letto nelle aree parco nette, pari al 12,6% sul totale nazionale; mila posti letto nelle aree parco nette nazionali, pari al 4,8% del totale dei posti letto nazionali; - 1,3 milioni di posti letto nelle aree parco nette regionali, pari al 9,4% del totale nazionale. Il primo dato che emerge da questa lettura, soprattutto se messo in confronto con il sistema della domanda, è che l offerta ricettiva nei parchi con il 25,6% posti letto nazionali risponde ad una domanda pari al 27,4%. In sostanza, i parchi non solo sono in grado di attirare e catturare domanda turistica, ma si presentano sul mercato con un offerta ricettiva che sostiene uno scarto di due punti percentuali. Se si scompongo i dati relativi a questi flussi, si può osservare che: - i parchi lordi sono in grado di attivare il 31,5% delle presenze nelle strutture turistico-ricettive a livello nazionale, a fronte di un attivazione di presenze nelle seconde case pari al 25,5%; significa che il sistema dell offerta ricettiva nei parchi e nelle aree preparco è un sistema strategico per la promozione turistica legato alla natura; Stima presenze e ricettività totale nell area parco regionale e nazionale 3 Posti Letto Presenze Letti nelle Presenze nelle strutture nelle strutture case per nelle Case per Posti Letto 2001 ufficiali ufficiali vacanza vacanza TOTALI Presenze TOTALI PARCHI NETTI REGIONALI PARCHI LORDI REGIONALI PARCHI NETTI NAZIONALI PARCHI LORDI NAZIONALI PARCHI NETTI PARCHI LORDI RESTO ITALIA ITALIA INCIDENZA PARCHI NAZ. NETTI SU ITALIA 5,0% 3,8% 4,7% 4,0% 4,8% 3,9% INCIDENZA PARCHI NETTI SU ITALIA 16,9% 18,5% 10,9% 11,9% 12,6% 13,9% PESO PARCHI NAZIONALI SU PARCHI 29,4% 20,6% 43,5% 33,5% 38,2% 28,2% PESO PARCHI REGIONALI SU PARCHI 71,6% 80,2% 76,9% 72,7% 74,9% 75,8% 3 Giova ricordare che l inserimento di 14 comuni sia nei parchi nazionali che in quelli regionali crea qualche problema nella lettura delle tabelle, correttamente stimate in base a questa classificazione, e attente a non duplicare l effetto di ognuno di questi comuni nella determinazione dei totali e degli indici di composizione. 8

9 - se si considerano solo i parchi netti, ovvero il solo territorio circoscritto dai confini dei parchi, l offerta ricettiva ufficiale è in grado di rispondere al 18,5% della domanda turistica che utilizza strutture ricettive ufficiali a livello nazionale, mentre il sistema delle seconde case nei parchi risponde solo all 11,9% della domanda di turismo nazionale nelle seconde case; questo dato è segno di un ruolo ancora più strategico dell offerta ricettiva organizzata all interno delle aree parco, contro l utilizzo diffuso e pervasivo delle seconde case per vacanza; - il rapporto tra presenze nei parchi nazionali e nei parchi regionali evidenzia le differenze strutturali che connotano le due tipologie di area protetta. Per valutare correttamente tale dato, infatti, occorre anche ricordare che il numero di esercizi pubblici è quattro volte superiore nei parchi regionali rispetto ai parchi nazionali. Va altresì sottolineato che, rispetto al numero di residenti (1,6% nei parchi nazionali rispetto al 6% dei regionali), nei parchi nazionali risulta percentualmente più alto il numero dei posti letto per abitante, con positiva valutazione dell ospitalità (0,76 contro 0,39% dei parchi regionali). Solo da tali esempi, e dagli altri indicatori presentati nel rapporto, si può evincere il corretto approccio, selettivo e specifico, da tenere con le due tipologie di area protetta. - dalla lettura comparata si evince che il numero di presenze nelle strutture ufficiali è sostanzialmente proporzionale al numero dei residenti, mentre si evidenzia il numero significativo delle presenze nelle seconde case per quanto riguarda i parchi nazionali (circa un terzo del totale, rilevante rispetto al numero dei residenti); - questa differenza sostanziale e strutturale d uso e consumo turistico dei parchi regionali e nazionali si riflette anche nella capacità di rispondere con una offerta strutturata alla domanda ricettiva; rispetto al dato medio nazionale che vede un utilizzo complessivo di 79 giornate per posto letto nelle strutture ricettive e nelle seconde case per vacanza, i parchi nazionali esprimono un valore pari a 64 giornate per posto letto (vincoli, ambientali, deantropizzazione, ecc.) mentre i parchi regionali esprimono 88 giornate per posto letto nei parchi regionali netti ; - l utilizzo dei posti letto nelle strutture ricettive ufficiali e nelle seconde case per vacanza (sia nei parchi naz. che reg.), si evidenzia che la media italiana di 79 giornate per posto letto si differenzia tra i 76 giorni per posto letto nelle seconde case e gli 86 nelle strutture ricettive ufficiali; - le stesse medie applicate ai soli parchi nazionali sono pari a giornate nelle seconde case e 66 giornate nelle strutture ricettive; - i parchi regionali utilizzano le strutture ricettive ufficiali e non ufficiali, dalle 75 giornate per posto letto nelle seconde case alle 105 giornate per posto letto nelle strutture ufficiali. 9

10 Domanda e offerta turistica nei parchi e confronto con i dati nazionali 2001 Posti Letto TOTALI % PL sul totale nazionale Presenze TOTALI % presenze sul totale nazionale Utilizzo delle strutture (presenze per posto letto) PARCHI NETTI REGIONALI , ,5 88 PARCHI LORDI REGIONALI , ,6 84 PARCHI NETTI NAZIONALI , ,9 64 PARCHI LORDI NAZIONALI , ,9 62 PARCHI NETTI , ,5 80 PARCHI LORDI , ,6 77 RESTO ITALIA , ,4 79 ITALIA , ,0 79 Ricordando che i dati relativi ai 123 parchi regionali sono frutto di una stima parametrica basata sui dati reali rilevati nei 23 parchi nazionali (cfr. al proposito le note metodologiche), è particolarmente interessante mettere in relazione alcune grandezze, al fine di identificare con ancora maggiore precisione (pur con un certo margine di variabilità dovuto al procedimento di stima) cosa significa parlare di turismo nei parchi. Dal punto di vista territoriale il sistema dei parchi nazionali e regionali rappresenta una superficie di 32,6 mila kmq, pari al 10,8% della superficie territoriale nazionale. Ma l area di influenza dei parchi, che comprende tutte le superfici dei comuni compresi anche in minima parte dalle perimetrazioni dei parchi, sale al 24% e dunque evidenzia come ben un quarto del territorio italiano sia comunque interessato dal turismo nei parchi naturali. L elemento più evidente è che se il territorio presenta un dato quantitativo rilevante, diversa è la distribuzione della popolazione nei diversi aggregati statistici individuati. Così il 4,9% del territorio italiano è all interno di parchi naturali nei quali risiede l 1,6% della popolazione, mentre i parchi regionali netti rappresentano il 6% del territorio e il 6% anche della popolazione. Particolarmente interessante è il dato che riguarda i pubblici esercizi: nei parchi naturali netti è presente l 1,8% dei pubblici esercizi a livello nazionale, mentre in quelli regionali netti l 8%. Considerando che la superficie netta dei parchi regionali è di poco superiore a quella dei parchi nazionali, si evidenzia che il numero di esercizi pubblici nei parchi regionali per unità di superficie è il quadruplo di quello dei parchi nazionali. Anche il confronto con il numero di unità locali per kmq evidenzia una forte presenza nelle aree parco regionali al confronto di quella delle aree parco nazionali: 15,4 unità locali per kmq nei parchi regionali netti e 21 nei parchi regionali lordi, contro rispettivamente una presenza di 3,9 e 5,4 nei parchi nazionali. Tutti questi dati, associati a quanto già rilevato per il sistema dell offerta e della domanda turistica, evidenziano che i parchi regionali presentano delle realtà turistiche maggiormente attive e, per certi versi, consolidate rispetto ai parchi nazionali. Questo fatto può essere ascritto ad alcuni fattori: - i parchi nazionali sono nati come disegno di tutela del territorio, prima, e poi come strumento di valorizzazione del territorio, in zone a bassa infrastrutturazione turistica, nelle quali in questi anni per ovvi motivi si è intervenuti in maniera contenuta; 10

11 - i parchi regionali sono nati nella maggior parte dei casi attraverso una perimetrazione di aree non solo già infrastrutturate, ma anche di aree nelle quali si è riusciti a sfruttare maggiormente la dotazione esistente al fine di promuovere e valorizzare le capacità intrinseche del territorio. Un incrocio tra indicatori evidenzia anche che proprio il sistema dei parchi nazionali è maggiormente legato dal turismo e proprio nel turismo potrebbe consolidare una situazione di maggiore sostenibilità insediativa, economica e sociale. Infatti, dalla tabella degli indicatori di sintesi, si evidenzia che l alto numero di posti letto per abitante, associato all alto numero di presenze turistiche per abitante e al basso impatto in termini di indicatori di pressione (posti letto e presenze per kmq), propone un sistema turistico dei parchi nazionali fortemente positivo per l economia locale e con forti margini di miglioramento e di potenzialità di sviluppo. E ovvio che tali potenzialità e sviluppo si potranno avere in presenza di specifiche e adeguate strategie di promozione, valorizzazione e investimento a supporto di una maggiore utilizzazione delle dotazioni presenti, oggi sottoutilizzate. L ANDAMENTO NEGLI ANNI DELLA CRISI: IL PERIODO L elaborazione dei dati relativi alle variazioni dell offerta e della domanda per il 1996 e il 2001, evidenziano e confermano il quadro presentato nelle pagine precedenti, con una dinamica particolarmente interessante che riguarda il confronto con l andamento medio nazionale. Le aree analizzate presentano complessivamente una diminuzione dei posti letto a fronte di un aumento della domanda. E un quadro che evidenzia un miglioramento dell utilizzazione delle strutture ricettive da un lato, e una perdita di posti letto legata ad una ristrutturazione del settore dovuta anche alla fuoriuscita dal mercato di alcuni attori dell offerta, presumibilmente quelli meno competitivi e in difficoltà a riadattarsi alle nuove situazioni di mercato. Stima della domanda dell offerta nelle aree parco nazionali e regionali e in Italia Letti Pres. Letti Presenze Letti Presenze Letti case Pres. Case Letti Presenze Esercizi Esercizi Esercizi albergh. complem. complem. Ufficiali Ufficiali vacanza vacanza TOTALI TOTALI Esercizi albergh Parchi netti n.d. n.d. n.d. n.d Parchi lordi Resto Italia ITALIA Le proiezioni e le stime per il 2004 presentano una crescita complessiva dei posti letto, sia a livello nazionale che nelle aree parco, le quali con un dinamica maggiore, segno di una forte vitalità del settore in queste zone, e quindi della capacità del sistema dell offerta di rispondere alla domanda turistica. Tuttavia la dinamica economica negativa di questi ultimi anni si riflette nella diminuzione delle presenze a livello nazionale, un dato che è in controtendenza nelle aree a parco, dato che si stima una tenuta delle presenze in queste aree: +0,1% le presenze relative alla ricettività ufficiale nei parchi nazionali e regionali contro una diminuzione del -2,7% a livello nazionale. 11

12 Variazioni % della domanda e dell offerta nei parchi e in Italia 2004 su ,0% 4,0% 4,4% 3,9% PARCHI NAZIONALI E REGIONALI ITALIA 3,0% 2,0% 1,0% 0,0% 0,1% 2,4% 2,1% 1,4% 3,0% 2,6% 1,0% -1,0% -2,0% -3,0% -2,7% -4,0% -5,0% -4,6% -6,0% Posti letto ufficiali Presenze ufficiali Posti letto nelle abitazioni per vacanza -5,4% Presenze nelle abitazioni per vacanza Posti letto totali Presenze totali Il turismo dei parchi consolida dunque le sue posizioni a scapito di altre forme turistiche che si presentano complessivamente in flessione. Il dato più significativo che esemplifica questa doppia dinamica è quello relativo all incremento delle presenze nelle seconde case per vacanza, dato che evidenzia una differenza ancora più accentuata: +1,4% le presenze relative alla ricettività non ufficiale nei parchi nazionali e regionali contro una diminuzione del -5,4% a livello nazionale. In sostanza per ogni nuova presenza nei parchi il turismo nazionale perde 3,6 presenze, oppure, al contrario, ogni 3,6 presenze perdute nel turismo nazionale, i parchi conquistano una presenza in più. Il dato complessivo è quello di un Italia del turismo che cerca di aumentare le proprie dotazioni ricettive ufficiali, qualificando o riqualificando l esistente, ma che solo in determinati contesti riesce a produrre un incontro positivo tra questa nuova offerta e la domanda. E questo succede solo nelle aree parco, ovvero nelle nuove forme di turismo sostenibile legato al territorio, alla natura e all ambiente. FOCUS: IL TURISMO NEI PARCHI NAZIONALI Partiamo dalle dimensioni del fenomeno Le aree a parco inserite all interno della perimetrazione dei parchi naturali rappresentano una importante risorsa non solo ambientale, legata alla tutela del territorio e alla sua preservazione, ma anche una opportunità di valorizzazione e di sviluppo delle risorse attrattive (paesaggistiche, culturali, ricreative) esistenti. 12

13 Parchi nazionali: superficie territoriale Territorio nazionale sono Superficie 23 i parchi coinvolta nazionali (aree e parco, preparco e superfici totali comuni con provinciale, aree parco) ovvero aree dentro i Superficie perimetrata quale area protetta 10,8% 4,9% Complessivamente la domanda e l offerta di turismo nei parchi nazionali presenta un valore potenziale dell offerta superiore alla domanda, come evidenzia la tabella, segno che il turismo nei parchi nazionali è un fenomeno ancora non del tutto sviluppato e non ancora giunto ad una piena utilizzazione delle proprie capacità ricettive e dell offerta. La superficie complessiva perimetrata dei soli parchi nazionali con kmq rappresenta il 4,9% del totale della superficie territoriale nazionale. E un valore quantitativo già di per sé significativo, ma il dato assume ancora più rilevanza se associato ad altri indicatori, che consentono di misurarne la portata. Tra i vari indicatori emergono in particolare i seguenti: sono 23 i parchi nazionali e coinvolgono 41 province italiane (in pratica il 40% delle province) per 504 comuni in totale; la superficie territoriale perimetrata dalle aree parco è pari al 4,9% della superficie totale nazionale (il 45% dei kmq dei comuni in area parco), ma la superficie territoriale coinvolta (ambito provinciale, ovvero aree dentro i parchi e aree di preparco e ambiti territoriali allargati) è pari al 10,8% del totale nazionale; Stima offerta e domanda di turismo nei parchi nazionali Posti Letto Presenze Letti nelle nelle strutture nelle strutture case per 2001 ufficiali ufficiali vacanza Presenze nelle Case per vacanza Posti Letto TOTALI Presenze TOTALI PARCHI NAZIONALI NETTI PARCHI NAZIONALI LORDI ITALIA INCIDENZA PARCHI NETTI SU ITALIA 5,0% 3,8% 4,7% 4,0% 4,8% 3,9% la popolazione residente in queste aree è pari al 4,8% del totale della popolazione italiana, un valore sostanzialmente pari a quello del 1991, quando era il 4,9%, il che testimonia che le aree a parco sono in grado di proteggere lo sviluppo locale garantendo opportunità insediative e di lavoro; 13

14 Scatter. Incidenza % delle abitazioni per vacanza sulle abitazioni totali per parco e variazione % della popolazione residente ,0% 6,0% Alta Murgia Variazione % della popolazione residente 2001/1991 5,0% 4,0% Stelvio Circeo La Maddalena 3,0% 2,0% Foreste Casentinesi 1,0% Dolomiti Bellunesi ITALIA 0,0% 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% -1,0% Asinara PARCHI NAZIONALI Gargan Sila -2,0% -3,0% -4,0% -5,0% Aspromonte Val Grande Gran Paradiso Vesuvio Gran Sasso e Monti App. Tosco Emiliano L Cilento e Vallo di Diano Maiella Gennargentu Monti Sibillini Arcipelago Toscano -6,0% Pollino Abruzzo, Lazio e Molise -7,0% -8,0% Cinque Terre Incidenza Abitazioni non occupate su abitazioni totali le abitazioni occupate dalla popolazione residente rappresentano il 69,6% del totale delle abitazioni; risultano complessivamente non occupate dunque il 30,4% delle abitazioni, ma con notevoli disparità tra i diversi parchi: si va dalla situazione di forte residenzialità dei parchi del Vesuvio, dell Asinara, della Murgia e delle Dolomiti Bellunesi, segno che in queste aree i parchi rappresentano una concreta risorsa per lo sviluppo delle popolazioni locali, mentre all altro estremo vi sono parchi scarsamente residenziali, come la Val Grande, il parco d Abruzzo, Lazio e Molise, i Monti Sibillini, il Gran Paradiso, che evidenziano invece, con percentuali di abitazioni non occupate superiori al 50%, che tali aree parco rappresentano una mèta turistica di maggiore richiamo, legata anche ad un uso turistico-ricreativo legato alle seconde case per vacanza; Perimetrazione delle aree parco nazionali Superficie territoriale dell intero comune e area protetta I parchi nazionali italiani Superficie territoriale dei comuni in area Parco (Kmq) Superficie Protetta (Kmq) Incidenza Area Incidenza netta su Protetta netta su totale Superficie superficie Territoriale Nazionale Parco nazionale dei Monti Sibillini 1.277,59 697,26 54,6% 0,23% Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano 2.857, ,31 62,5% 0,59% Parco nazionale del Circeo 464,02 88,47 19,1% 0,03% Parco nazionale del Gargano 2.620, ,96 45,4% 0,39% Parco nazionale del Gennargentu 2.579,23 738,86 28,6% 0,25% Parco nazionale del Gran Paradiso 1.077,99 708,35 65,7% 0,24% Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga 2.679, ,57 52,6% 0,47% Parco nazionale del Pollino 2.948, ,44 61,8% 0,60% Parco nazionale del Vesuvio 196,29 83,18 42,4% 0,03% 14

15 Parco nazionale della Maiella 1.375,52 738,54 53,7% 0,25% Parco nazionale della Sila 2.098,00 764,67 36,4% 0,25% Parco nazionale della Val Grande 379,29 146,65 38,7% 0,05% Parco nazionale dell'abruzzo, Lazio e Molise 1.252,72 511,04 40,8% 0,17% Parco nazionale dell'alta Murgia 2.648,66 680,32 25,7% 0,23% Parco nazionale dell'appennino Tosco-Emiliano 1.108,36 227,88 20,6% 0,08% Parco nazionale dell'arcipelago di La Maddalena 49,37 49,37 100,0% 0,02% Parco nazionale dell'arcipelago Toscano 389,29 176,34 45,3% 0,06% Parco nazionale dell'asinara 102,60 51,09 49,8% 0,02% Parco nazionale dell'aspromonte 1.675,17 783,71 46,8% 0,26% Parco nazionale delle Cinque Terre 71,63 35,14 49,1% 0,01% Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi 979,81 310,85 31,7% 0,10% Parco nazionale delle Foreste Casentinesi 1.185,75 369,53 31,2% 0,12% Parco nazionale dello Stelvio 2.638, ,16 50,7% 0,44% PARCHI NAZIONALI , ,69 45,0% 4,88% è interessante notare come i parchi a più alta vocazione residenziale siano in generale anche quelli che nel decennio mantengono variazioni di popolazione in crescita o su valori di stabilità; al contrario parchi come l Abruzzo, il Pollino, le Cinque Terre, i Monti Sibillini non solo abbiano molte seconde case ma anche si incrementi la perdita di popolazione tra i due censimenti a favore di una residenzialità turistica più consistente; un altro dato significativo è quello che riguarda la superficie a parco rispetto alle superfici complessive delle province comprese dalle aree parco; il quadro che emerge dall analisi evidenzia una forte diversità tra i valori, che vanno dal 19,1% del Circeo al 100% della Maddalena; all interno di questo range vi sono molte posizioni diverse; complessivamente si può affermare che 10 parchi sono al di sotto della media nazionale (45%), mentre i restanti 13 sono al di sopra di tale soglia; è interessante anche notare come proprio alcuni parchi che presentano un forte legame di residenzialità all interno dell area parco hanno valori inferiori alla media nazionale per la superficie tutelata a livello provinciale, il che evidenzia un carattere di forte strategicità dei parchi nel contesto territoriale provinciale e per le politiche di sviluppo, in particolare laddove a questo dato è associata l alta percentuale di abitazioni occupate da residenti, come nel caso delle Dolomiti Bellunesi, del Gennargentu o del Circeo; Dotazione di posti letto alberghieri, complementari e seconde case e peso sul totale per parco Confronto con media e totali nazionali Posti letto complessivi in area netta Peso della ricettività alberghiera sul totale Peso della ricettività extralberghiera sul totale Peso della ricettività nelle abitazioni sul totale Parco nazionale dell'asinara ,5% 0,0% 47,5% Parco nazionale delle Cinque Terre ,1% 9,3% 59,6% Parco nazionale della Val Grande ,0% 2,7% 94,3% Parco nazionale del Vesuvio ,8% 2,7% 88,4% Parco nazionale dell'arcipelago di La Maddalena ,0% 36,7% 42,3% Parco nazionale del Circeo ,2% 9,3% 81,5% Parco nazionale dell'appennino Tosco-Emiliano ,2% 11,0% 80,8% Parco nazionale delle Foreste Casentinesi ,3% 19,7% 69,9% 15

16 Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi ,8% 15,1% 82,1% Parco nazionale del Gennargentu ,9% 4,1% 86,9% Parco nazionale dell'alta Murgia ,4% 2,6% 95,9% Parco nazionale dell'abruzzo, Lazio e Molise ,9% 8,1% 84,0% Parco nazionale dei Monti Sibillini ,5% 41,5% 52,9% Parco nazionale del Gran Paradiso ,0% 13,4% 82,6% Parco nazionale dell'arcipelago Toscano ,9% 35,2% 39,9% Parco nazionale dell'aspromonte ,0% 4,6% 94,4% Parco nazionale della Maiella ,2% 2,5% 89,3% Parco nazionale della Sila ,3% 6,0% 90,6% Parco nazionale dello Stelvio ,1% 12,1% 62,8% Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ,6% 1,7% 94,7% Parco nazionale del Pollino ,5% 3,4% 93,1% Parco nazionale del Gargano ,9% 59,2% 26,9% Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano ,0% 32,1% 60,9% PARCHI NAZIONALI ,1% 20,0% 70,9% ITALIA ,2% 15,0% 71,8% l offerta turistico-ricettiva nei parchi nazionali, rappresentata dai posti letto alberghieri, extralberghieri e nelle seconde case, nel 2001 era pari a posti letto, dei quali poco più del 9% in albergo, un quinto in strutture extralberghiere e il restante 70,9% nelle seconde case; l offerta ricettiva si presenta dunque fortemente ancorata alla residenzialità turistica diffusa (seconde case per vacanza), con una bassa incidenza delle strutture operative organizzate (poco più di un posto letto ogni tre); Scatter. Incidenza della perimetrazione dei comuni nei parchi nazionali e rispettivo peso delle abitazioni per residenti sulle abitazioni totali 100% La Maddalena 90% Incidenza delle Abitazioni per residenti sulle abitazioni totali 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% Gran Paradiso Cilento e Vallo di Diano Monti Sibillini Stelvio Maiella Cinque Terre Abruzzo, Lazio e Molise Gargan Val Grande Sila App. Tosco Emiliano Pollino Gran Sasso e Monti Asinara Aspromonte PARCHI NAZIONALI Arcipelago Toscano Vesuvio Foreste Casentinesi Dolomiti Bellunesi Gennargentu Alta Murgia Circeo 10% 0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0% 90,0% 100,0% Incidenza Area Protetta su superficie Territoriale 16

17 le presenze complessive (ricettività ufficiale e seconde case per vacanza) nei parchi nazionali nel 2001 sono state pari a quasi 44 milioni, con un incidenza del 70% per quanto riguarda la ricettività diffusa delle seconde case per vacanza; in forte evidenza la discrepanza tra parchi delle seconde case (Alta Murgia, Aspromonte, Val Grande, Pollino, Sila), dunque non ancora entrati in una fase attiva di promozione e fruizione turistica non locale, da un lato, e di promozione innovativa di nuova ricettività ufficiale, in grado di attrarre turismo di qualità, e parchi del turismo ufficiale, nei quali le presenze nelle seconde case pesano meno del 60% sul totale e che presentano dunque una struttura dell offerta più articolata e in sintonia con una promozione e valorizzazione territoriale attiva (Gran Paradiso, Dolomiti Bellunesi, La Maddalena, Gargano, Cilento e Vallo di Diano, Arcipelago Toscano, Stelvio); Incidenza delle tipologie di domanda sul totale dei flussi turistici stimati per parco Confronto con media e totali nazionali Presenze turistiche (pernott.) in area netta Peso della domanda alberghiera sul totale Peso della domanda extralberghiera sul totale Peso della domande delle abitazioni sul totale Parco nazionale dell'asinara ,5% 0,0% 84,5% Parco nazionale della Val Grande ,8% 1,8% 94,5% Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi ,6% 34,9% 54,5% Parco nazionale del Vesuvio ,2% 3,5% 78,3% Parco nazionale dell'aspromonte ,7% 1,3% 93,0% Parco nazionale del Gennargentu ,1% 2,8% 81,1% Parco nazionale dell'appennino Tosco-Emiliano ,0% 1,0% 81,0% Presenze turistiche (pernott.) in area netta Peso della domanda alberghiera sul totale Peso della domanda extralberghiera sul totale Peso della domande delle abitazioni sul totale Parco nazionale delle Cinque Terre ,6% 2,3% 73,1% Parco nazionale del Gran Paradiso ,7% 15,3% 66,9% Parco nazionale dell'alta Murgia ,9% 0,3% 96,9% Parco nazionale della Sila ,6% 4,1% 84,2% Parco nazionale dell'arcipelago di La Maddalena ,5% 9,9% 68,6% Parco nazionale dei Monti Sibillini ,3% 25,8% 67,0% Parco nazionale del Circeo ,6% 4,3% 88,1% Parco nazionale del Pollino ,4% 1,8% 86,8% Parco nazionale dell'abruzzo, Lazio e Molise ,3% 2,1% 81,5% Parco nazionale della Maiella ,6% 3,4% 82,0% Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ,6% 1,3% 83,0% Parco nazionale del Gargano ,8% 59,3% 3,9% Parco nazionale dell'arcipelago Toscano ,9% 16,1% 54,0% Parco nazionale delle Foreste Casentinesi ,0% 1,5% 96,5% Parco nazionale dello Stelvio ,9% 8,3% 57,8% Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano ,3% 23,0% 71,7% PARCHI NAZIONALI ,7% 15,4% 70,0% ITALIA ,1% 9,9% 69,0% 17

18 COSA E SUCCESSO NEGLI ANNI DELLO SVILUPPO La dinamica dei principali indicatori turistici (numero di posti letto e presenze) e dei principali indicatori di impatto (socioeconomico, ambientale e antropico), mettono in evidenza i seguenti fattori: nei cinque anni considerati, complessivamente i posti letto a disposizione nelle strutture ricettive e nelle abitazioni per vacanza nei parchi nazionali sono aumentati di unità, pari ad un incremento del 13,3%; questo incremento si deve ad una dinamica diversificata: sono cresciuti del 4,2% i posti letto nelle strutture ricettive ufficiali (alberghiere ed extralberghiere) a fronte di una crescita del 17,5% dei posti letto nelle seconde case; le presenze sono passate dai 36,7 milioni del 1996 agli oltre 43,8 milioni del 2001, con un incremento di oltre 7,9 milioni di presenze, pari ad una variazione del 19,5%; in questo caso la dinamica non è molto dissimile per le strutture ufficiali e per le seconde case: le prime sono cresciute del 18,4% e le seconde del 20%; in base a questi primi indicatori si può affermare che il turismo nelle aree parco nazionali nel periodo ha vissuto una intensa stagione di sviluppo, una stagione che vede promuovere non solo l attivazione di una domanda consistente, ma vede anche l offerta rispondere con una maggiore dotazione di posti letto e dunque di ospitalità; La variazione di domanda e offerta 2001/1996 dell area parco in raffronto a intero territorio nazionale 20,0% PARCHI NAZIONALI ITALIA 18,0% 16,0% 14,0% 14,1% 18,4% 17,2% 17,5% 13,4% 20,0% 14,6% 12,0% 10,0% 8,0% 6,0% 4,0% 4,2% 2,0% 0,0% Domanda strutture ricettive Offerta strutture ricettive Domanda abitazioni per vacanza Offerta abitazioni per vacanza 18

19 sono solo due i casi nei quali si registra un decremento di tale offerta strutturata e professionale: il parco dell Asinara e quello d Abruzzo, Lazio e Molise; se per il primo ciò si traduce anche in una flessione delle presenze turistiche, nel secondo caso a fronte di una perdita del 20% dei posti letto della ricettività ufficiale, le presenze sono aumentate del 25,9%, il che significa che il mercato ha ridotto l offerta standardizzata e ha invece promosso un diverso uso delle strutture ricettive alternative; questo tipo di risultato tuttavia evidenzia già una contraddizione: abdicare al ruolo importante della ricettività alberghiera ed extralberghiera a fronte di una promozione di uso e consumo del suolo agli usi privati di realizzazione delle seconde case per vacanza; parte di questa trasformazione può essere spiegata con gli effetti della legge per il Giubileo e la trasformazione di grandi complessi alberghieri in multiproprietà; tuttavia il dato macrodimensionale resta e su questo bisogna interrogarsi; dal punto di vista della classificazione delle migliori performance di creazione di nuova ricettività ufficiale, svetta il parco delle Dolomiti Bellunesi, con un raddoppio delle strutture presenti; per quanto riguarda la migliore performance di attivazione di domanda turistica legata alla ricettività ufficiale è il Parco della Maiella a presentare il miglior incremento (+69,3% le presenze); Variazioni % 2001/1996 della Ricettività per parco Strutture ricettive Abitazioni per vacanza Totale Parco nazionale della Val Grande 13,0% 203,1% 176,5% Parco nazionale dell'abruzzo, Lazio e Molise -20,8% 38,2% 23,5% Parco nazionale delle Foreste Casentinesi 25,3% 21,0% 22,3% Parco nazionale del Circeo 5,2% 25,3% 21,0% Parco nazionale del Gran Paradiso 3,3% 21,3% 17,7% Parco nazionale dell'arcipelago di La Maddalena -2,9% 61,9% 16,9% Parco Nazionale dell'alta Murgia 20,0% 15,8% 15,9% Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga 9,1% 16,0% 15,6% Parco nazionale dell'aspromonte 88,0% 12,4% 15,0% Parco nazionale dello Stelvio -1,5% 24,9% 13,6% PARCHI NAZIONALI 4,2% 17,5% 13,3% Parco nazionale dei Monti Sibillini 2,3% 25,2% 13,2% Parco nazionale dell'arcipelago Toscano -3,7% 49,9% 12,3% Parco nazionale dell'appennino Tosco-Emiliano 12,1% 11,2% 11,4% Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano 4,1% 14,8% 10,4% Parco nazionale delle Cinque Terre 28,0% -0,3% 9,5% Parco nazionale del Gargano 6,3% 12,0% 7,8% Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi 105,3% -3,3% 6,9% Parco Nazionale del Gennargentu 6,1% 1,7% 2,3% Parco nazionale della Sila 0,6% 2,4% 2,3% Parco nazionale del Pollino 26,1% 0,5% 2,0% Parco nazionale del Vesuvio 37,4% -3,6% -0,2% Parco nazionale della Maiella -2,0% -2,8% -2,7% Parco nazionale dell'asinara -20,4% -28,6% -24,5% 19

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