CGIL PIEMONTE. Schema per un rapporto sulla contrattazione nell industria in Piemonte. A cura di Ires CGIL Lucia Morosini.
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1 CGIL PIEMONTE Schema per un rapporto sulla nell industria in Piemonte A cura di Ires CGIL Lucia Morosini 15 Settembre 2004
2 Sintesi della situazione economica del Piemonte 1. Andamento dell economia. L industria piemontese Da alcuni indicatori emerge che l andamento dell industria piemontese ha subito un rallentamento, condizionato dalla domanda interna e da quella del mercato esterno. In particolare il settore automobilistico presenta una situazione ancora debole, non agevolata dalla diminuzione delle immatricolazioni di auto italiane (-8,6%) rispetto a quelle straniere (+1,8%), ed il settore tessile dove ha influito una perdita di competitività dovuta alla concorrenza dei paesi del sud-est asiatico e dalla Cina. Periodi Tab.I Indicatori congiunturali per l industria in senso stretto Grado di utilizzazione degli impianti Ordini di produzione ,6-31,1-25, ,6-25,9-3,6-1, I trim 75,8-17,4-16,5 16,8 Fonte: nota congiunturale Banca d Italia (2004) Scorte prodotti finiti Il calo della domanda, oltre a determinare un dinamica negativa del fatturato a prezzi correnti e dei ricavi, ha avuto delle conseguenze sui volumi di produzione che dal 2001 seguono un andamento negativo; la produzione industriale nel 2003 diminuisce (-2,6%) ma meno che nel 2002 (-4,4%). Più contenuto il calo di utilizzazione degli impianti che continua a scendere ma solo di un punto in percentuale rispetto al 2002 (74,4%). Per quanto riguarda le scorte, il significativo incremento sarebbe dovuto all avvio di nuovi cicli produttivi nel settore dell auto; alla fine del 2003 le scorte risultavano al di sopra di una soglia di compatibilità ritenuta normale e fisiologica. Per quanto concerne le attività di investimento delle imprese nel 2003 è stata piuttosto contenuta; il crescente grado di sottoutilizzo degli impianti, l incertezza economica e l andamento negativo della redditività hanno svolto nell orientare la spesa per investimenti. 2. Andamento dell economia regionale. Scambi con l estero Il tasso medio di crescita negli anni è stato dell 1,3%, di poco inferiore alla media nazionale; il contributo del Piemonte al prodotto nazionale è progressivamente sceso, nel 2002 diminuisce dello 0,2% contro una crescita nazionale dello 0,4%. Come emerge dalla tabella II, nel 2003 le esportazioni sono diminuite (-0,4%) rispetto all anno precedente, anche se il peso del Piemonte sul totale delle esportazioni nazionali è aumentato (+0,4%); i comparti che hanno maggiormente risentito del calo di esportazioni sono quelli elettromeccanici (apparecchi meccanici, -5,6% - ed apparecchiature elettriche e ottiche, -4,6%) e del tessile abbigliamento. Sul versante delle esportazioni, nel decennio il volume delle esportazioni in valore sono cresciute mediamente dello 0,7% meno della media nazionale (9,2%) e di altre regioni del NordOvest (8,1%); nel decennio considerato secondo i dati del Fondo monetario internazionale la quota di mercato del Piemonte nel commercio internazionale ha subito una contrazione del 35% (dallo 0,66 allo 0,43%).
3 Tab. II - Commercio con l estero per settore (2003) Fonte: nostra elaborazione da dati Banca d Italia (2004) Il totale è comprensivo di altre voci non presenti nella tabella. Comparti Esportazioni % Importazioni % Prodotti delle industrie estrattive 6,1 31,3 Prodotti tessile abbigliamento -3,4-1,3 Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali 1,2-3,1 Prodotti in gomma e materie plastiche -1-2,6 Prodotti di lavorazione dei minerali non metalliferi 0,7-11,7 Metalli e prodotti in metallo 1,7 0,1 Macchine e apparecchi meccanici -5,6 1,4 Apparecchiature elettriche e ottiche -4,6-12,1 Mezzi di trasporto 4,6 2,7 Totale (1) 0,4 0,4 3. Andamento dell economia regionale. Il rapporto sviluppo e tecnologia Negli anni 90 il Piemonte era caratterizzato per un posizione relativamente alta nei comparti produttivi caratterizzati da tecnologie di complessità medio alta, mentre era evidente un ritardo nei settori ad alta tecnologia (aeronautica e aerospaziale, farmaceutica, strumenti di precisione, apparecchi radio e TV, prodotti informatici), ritardo che non è stato colmato. Grafico I Struttura del commercio estero di manufatti per livello tecnologico Piemonte (91-92) Piemonte ( ) Italia (91-92) Italia ( ) TA -1,8-1,7-3,5-3,7 TMA 3,8 2,3 0,4 0 TMB -2,4-1,6-0,4 0,3 TB 0,4 0,9 3,4 3,5 TA TMA TMB TB Fonte: nostra elaborazione da Banca d Italia (2004) Legenda: TA (alta tecnologia); TMA (tecnologia medio alta); TMB (tecnologia medio bassa); TB (bassa tecnologia)
4 Dal grafico I emerge un arretramento del Piemonte sul fronte delle tecnologie medio alte (meccanica, macchine elettriche, autoveicoli, componenti, chimica) ed un avanzamento su comparti a livello tecnologico basso o medio basso (cantieristica, prodotti energetici, metalli, mobili e altri prodotti manifatturieri, alimentari, tessile, prodotti in legno e carta). Questi dati sono ancora più significativi se vengono comparati con altre regioni europee. Dal 1995 al 2001 il Piemonte, pur rimanendo una delle prime regioni europee per importanza dei comparti a medio e alta tecnologia, assiste ad un arretramento di posizione, a partire dalla contrazione degli occupati in tali settori, rispetto a regioni europee o distretti dove i valori sono invece crescenti; Ile de France, Friburgo, Stoccarda. Inoltre cresce la distanza del Piemonte rispetto ad altre regioni europee rispetto al livello di prodotto pro capite ed al livello di innovazione, ricerca e sviluppo. La ricerca e sviluppo resta un terreno di acquisizione del vantaggio competitivo su mercati internazionali, e la percentuale ridotta di investimenti a livello locale e nazionale ha pesato sulle attività produttive della regione determinando un arretramento di competitività del territorio rispetto ad altre realtà europee. 4. Andamento dell economia regionale. Il finanziamento dell economia industriale Mentre il credito alle famiglie è cresciuto in Piemonte nel 2003 di una percentuale superiore al 5%, i prestiti alle imprese non finanziarie hanno segnato un valore più ridotto (1,4%), rispetto ai prestiti erogati alle famiglie, ma in aumento rispetto al valori dei prestiti alle imprese dell anno precedente (-5,3%). Sono soprattutto le imprese di costruzioni (anche in ragione del decollo di progetti di opere pubbliche di interesse regionale) e di servizi; le imprese industriali registrano nel 2003 un ritorno a valori positivi, pur inferiore all andamento complessivo delle imprese non finanziarie. In tutti i comparti il finanziamento alle piccole imprese è superiore a quello erogato alle imprese di dimensioni più elevate. Infine un dato sul finanziamento del fabbisogno delle imprese industriali per investimenti e capitale circolante. Nel 2003 le imprese industriali piemontesi hanno fatto ricorso in misura rilevante a forme di autofinanziamento (54,4%) e a forme di indebitamento bancario (breve termine, 23,5% - e medio lungo termine 17,3%); le previsioni per il 2004 non sembrano mutare l articolazione di questi valori. Il ricorso a risorse interne alle imprese autofinanziamento non solo costituisce la leva più importante ma tende ad aumentare rispetto al Andamento dell economia regionale. CIG e mercato del lavoro Cassa Integrazione Guadagni in Piemonte I semestre 2003 I semestre 2004 Variazione % TOTALE CIGO ,9 CIGS ,5 CIGO + CIGS ,8 TOTALE INDUSTRIA CIGO ,9 CIGS ,7 CIGO + CIGS ,0 TOT.IND.TRASFORMAZIONE CIGO ,0 CIGS ,7 CIGO + CIGS ,6 EDILIZIA CIGO ,5 CIGS ,8 CIGO + CIGS ,9
5 I dati evidenziano che il Piemonte sta uscendo dalla lunga crisi industriale che ha coinvolto soprattutto il settore metalmeccanico. La CIGO si mantiene su livelli stabili e la CIGS è sensibilmente diminuita nel comparto industriale. Appare in crisi però il settore edile, che fa registrare un aumento delle ore di CIGS pari al 302,8% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Mercato del lavoro in Piemonte. (X 1000) gen-03 gen-04 Variazione % Totale occupati ,6 Sesso Uomini ,7 Donne ,8 Età anni , anni , anni ,5 55 anni e oltre ,7 Tipo di contratto Tempo indeterminato ,0 Tempo determinato ,4 Settore Agricoltura ,6 Industria ,9 Terziario ,7 Nell ultimo anno il Piemonte ha registrato un incremento dell occupazione in linea con i risultati degli ultimi 5 anni. Nonostante l aumento, la tipologia del lavoratore medio è rimasta la stessa: un uomo di età compresa tra i 30 e i 49 anni, impiegato nel terziario con un contratto a tempo indeterminato. Sono da segnalare però alcune variazioni importanti. Si è verificato un aumento di 6000 unità all interno dei lavoratori a tempo determinato, un aumento del 7,1% dei lavoratori con età inferiore ai 24 anni, un aumento del 5,7% dei lavoratori con più di 55 anni e una maggiore presenza delle donne nel mondo del lavoro. L aumento quantitativo degli occupati lascia in ombra un altro tema di cruciale importanza, vale a dire la qualità del lavoro, non solo in termini di sicurezza e salute ma in termini di precarietà e salariale, aspetti che non emergono da una lettura puramente quantitativa dei dati disponibili.
6 Categorie accordi aziende FILLEA ( ) accordi di gruppo (es. cementifici) provinciale aziendale (es. imprese di lavorazione del legno) Categorie accordi aziende FIOM ( ) 37 pre con tratt i 60 pre con tratt i tras for mat i in acc ordi azie nda li unit ari SLC ( ) 2 accordi difensivi e 29 accordi integrativi aziendali FLAI ( ) 250 accordi aziendale Tabella I lavoratori coinvolti Premio di risultato (media mensile e annuale) Parametri prevalenti nel premio di risultato euro Parametri legati all andamento del settore (come definito dal ccnl) ed in alcuni casi alla reddititivtà. lavoratori coinvolti Premio di risultato (media mensile e annuale) Precontratti: euro media salariale dell incremento mensile (a regime). Accordi integrativi: 800 euro media annuale Parametri prevalenti nel premio di risultato Produttività, redditività e qualità aziendale euro annuali Redditività, presenza e qualità aziendale euro annuali (con punte di 95 euro mensili) Produttività e redditività. Un numero significativo di accordi prevede forme di retribuzione riconducibili alla presenza (es. Ferrero) Orario di lavoro Accordi sulle grandi opere (es. alta velocità) Orario di lavoro Nei 60 accordi aziendali si applicano le disposizioni in materia di orario definite dal ccnl del 1999 (non quelle dell ultimo contratto) Gli accordi riguardanti l orario riguardano essenzialmente imprese con produzioni a ciclo continuo (es. cartiere); tali accordi si svolgono nell ambito della sul premio di risultato. Alcuni accordi, distinti da quelli del PdR prevedono l introduzione di nuovi sistemi di orario. Tali accordi riguardano principalmente i comparti dolciario, lattiero-caseario.
7 Categorie accordi FILCEM ( ) Ex Filcea. Circa 400 accordi: 200 definiti da una continuativa e 200 da una sporadica e più irregolare Ex Fnle. Circa 100 accordi FILTEA ( ) Biella. accordi 81 Caso di 7000 lavoratori dipendenti in imprese con una media di 40 addetti che non hanno dal 1982, ma sono coperti dall integrativo territoriale. Borgosesia. 19 accordi Torino. Sono in trattativa circa 20 accordi per il 2004 Ex Filcea: livello aziendale, ma anche nazionale per quanto riguarda grandi gruppi. Ex Fnle: integrativo contrattato a livello nazionale (Enel, Italgas), livello territoriale (municipalizzat e), livello aziendale per imprese minori aziendale e territoriale aziende Ex Filcea. 400 imprese Ex Fnle imprese Biella. Rispetto ad una platea di 1200 imprese, la contrattazion e si svolge in 81 di esse Borgosesia. 19 imprese Torino. 80 imprese lavoratori coinvolti Ex Filcea (2/3 manifatturiero, 1/3 chimica) Ex Fnle. Circa Biella. Rispetto ad una platea di lavoratori la copre circa lavoratori. Occorre considerare che il 40% dei lavoratori nel settore occupati a Biella sono coperti dalla regionale dell artigianato Borgosesia addetti (90% della forza lavoro territoriale). Torino. La investe 2500 lavoratori. Premio di risultato (media mensile e annuale) Ex Filcea. La variazione più significativa è compresa tra euro mensili Ex Fnle: euro mensili Biella. La media è di 2200 euro; all interno di un incremento che varia da un minimo di 1600 euro ad un massimo di 3000 euro) annuali (salvo il caso dei 7000 lavoratori per i quali la media annuale di incremento salariale legata al premio di produttività è di 450 euro). Borgosesia euro annuali di incremento salariale per PdR. Torino. Media di incremento annuo 800 euro Parametri prevalenti nel premio di risultato Ex Filcea. I parametri più rilevanti negli accordi sono presenza, produttività e qualità (la redditività è diffusa soprattutto nel comparto della chimica. Ex Fnle: 50% redditività, 50% produttività In ordine di importanza: presenza e qualità/produtti vità Orario di lavoro Ex Filcea. La contrattazio ne dell orario di lavoro è legato agli andamenti produttivi e si svolge separatam ente nella maggioran za dei casi rispetto al premio di risultato.
8 Categorie FILLEA FIOM SLC FLAI Categorie FILCEM FILTEA Inquadramento professionale Vengono contrattati i passaggi di livello in relazione ai criteri definiti dal ccnl Gli accordi riguardano i passaggi di livello professionale Solo alla Saiwa di Ovada è stata avviata la per ridefinire l inquadramento professionale Inquadramento professionale Ex Filcea. La degli inquadramenti è debole, la più significativa risale a metà degli anno 90 Ex Fnle. Circa il 10-15% dei passaggi di carriera vengono contrattati Contrattazione dell organizzazione del lavoro La dell organizzazione avviene il relazione alla discussione intorno ai sistemi di orario o in conseguenza di nuovi assetti organizzativi e societari (es. esternalizazioni o internalizzazioni) Avviene, ma in modo informale Contrattazione dell organizzazione del lavoro Ex Filcea. La dell organizzazio ne è legata alla degli orari. Ex Fnle. La dell organizzazio ne del lavoro è intrecciata a quella sugli inquadramenti professionali. In particolare: Aem, Smat, Enel, Italgas Tabella II Pari opportunità Gli accordi formalizzano quanto previsto dalla 125/91. Solo la Telecom (ma istituito a livello nazionale) ha un comitato pari opportunità. Pari opportunità Ex Filcea. Negli accordi è costante la presenza di interventi nella direzione delle pari opportunità; la difficoltà consiste nel monitorare la loro effettiva realizzazione. Azioni di contrasto alla legge 30 Accordo provinciale (TO) sulla precarietà Impegno delle imprese a consultare le RSU in materia di flessibilità del MdL, ed impegno a trasformare i lavori precari dopo mesi in contratti a tempo indeterminato. Sono in fase di trattativa alcune forzature sul lavoro a chiamata in relazione a quanto previsto dalla legge 30. La sul mercato del lavoro e di contrasto alla legge 30 è ancora piuttosto debole. Azioni di contrasto alla legge 30 Ex Filcea. Negli accordi il ricorso ai part-time e tempi determinati è stato regolato da attraverso l impostazione legislativa precedente alla legge 30. Ex Fnle. All Enel è stato fatto un accordo di inserimento che prevede la trasformazione in contratto a tempo indeterminate per il 67% degli interessati (la percentuale è più alta ma si è preferito non scriverla nell accordo). Rinnovo delle RSU e numero rispetto al totale delle imprese RSU RSU Rinnovo regolare con crescita della Fiom Il rinnovo delle RSU avviene regolarmente. Il numero delle RSU di categoria in Piemonte varia Il rinnovo avviene regolarmente. Le Rsu a livello regionale sono circa 350 Rinnovo delle RSU e numero rispetto al totale delle imprese Ex Filcea. L elezione delle Rsu avviene regolarmente il numero è di circa su scala regionale. Ex Fnle. Circa 35 a livello regionale. Nei rinnovi la Cgil ha ottenuto il 65% dei consensi Il rinnovo avviene regolarmente. Il numero delle RSU Filtea a livello regionale è 390.
9 Tabella III Copertura della integrativa per imprese e lavoratori in Piemonte imprese settore* addetti settore* imprese ** lavoratori coinvolti dalla ** Grado di copertura della (lavoratori) Grado di copertura della (imprese) FILLEA % 4,20% FIOM % 8,40% SLC ,3% 4,5% FLAI % 3,10% FILCEM % 13% FILTEA % 4.2% Totale Industria*** % 5.6% Fonte: Elaborazione Ires Cgil Lucia Morosini (*) Piemonte in cifre 2004 (**) Dati delle categorie sindacali CGIL Piemonte (***) I dati della Filtea circa le imprese ed il numero di lavoratori coinvolti dalla di II livello sono comprensivi dei territori di Borgosesia, Biella e Torino. Tabella IV Accordi difensivi stipulati in Piemonte dal 2003 al 2004 Categorie Accordi difensivi 2003/2004 FIOM 141 imprese meccaniche FILCEM 20 imprese chimiche FILTEA 90 imprese tessili FILLEA 13 imprese comparto legno SLC 18 imprese grafiche FILCAMS 10 imprese del commercio 10 imprese gestione mense aziendali 2 agenzie di viaggi FILT 8 imprese Totale 312 imprese
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