Relazione della Giunta sullo stato di attuazione dei programmi dell esercizio 2006

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1 PROVINCIA DI VERONA Relazione della Giunta sullo stato di attuazione dei programmi dell esercizio 2006 articolo 193 comma 2 del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267 articolo 54 dello statuto provinciale settembre 2006

2 1 Contenuti e struttura della relazione 3 2 Lo stato di attuazione dei programmi Sintesi dei risultati 5 3 I risultati conseguiti nei cinque obiettivi strategici La qualità dei servizi prestati alla persona La politica sociale per le fasce deboli della popolazione e della famiglia e per i giovani Le politiche per l istruzione e la scuola Le politiche per la formazione professionale Le politiche per il lavoro Le politiche per la cultura Le politiche relative all immigrazione, al nomadismo ed alla sicurezza Il sostegno al sistema economico provinciale Le politiche per l agricoltura Le politiche per il turismo Le politiche generali per lo sviluppo del sistema economico provinciale Il governo del territorio e delle reti di comunicazione Le politiche in materia di pianificazione territoriale e di urbanistica Le politiche per l ambiente e l ecologia Le politiche in materia faunistico ambientale Le politiche sulla rete stradale provinciale Le politiche per i trasporti, il traffico e la mobilità Le politiche per la protezione civile La qualificazione della gestione delle partecipazioni La qualità e la regolarità dell azione amministrativa Le politiche per la qualità totale e lo sviluppo organizzativo Le politiche per lo sviluppo del sistema informativo Le politiche per la gestione economico finanziaria Le politiche per la gestione patrimoniale Patto di stabilità interno 39 5 Conclusioni 40 2

3 1 Contenuti e struttura della relazione Il Consiglio provinciale nell esercizio delle sue funzioni di programmazione e controllo 1 entro il 30 settembre di ogni anno deve verificare lo stato di attuazione dei programmi rispetto alle previsioni del bilancio dell esercizio in corso 2. Inoltre deve accertare la permanenza degli equilibri di bilancio e, ove risulti necessario, adottare le misure per ripristinare il pareggio e ripianare i debiti fuori bilancio riconosciuti 3. 1 Crf. l articolo 193 del testo unico degli enti locali n. 267 del 2000, l art. 54, comma 1, lett. c) dello Statuto provinciale e dall art. 4 del regolamento provinciale di contabilità. 2 I documenti di riferimento per tale verifica sono, oltre alle linee di governo presentate nel luglio del 2004, il programma di governo approvato nel mese di dicembre 2004, il bilancio di previsione 2006 la relazione previsionale e programmatica e l elenco annuale dei lavori pubblici Il riconoscimento dei debiti fuori bilancio è regolato dall articolo 194 del testo unico degli enti locali n. 267 del 2000, che al comma 1 prevede 1. Con deliberazione consiliare di cui all'articolo 193, comma 2, o con diversa periodicità stabilita dai regolamenti di contabilità, gli enti locali riconoscono la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da: a) sentenze esecutive; b) copertura di disavanzi di consorzi, di aziende speciali e di istituzioni, nei limiti degli obblighi derivanti da statuto, convenzione o atti costitutivi, purché sia stato rispettato l'obbligo di pareggio del bilancio di cui all'articolo 114 ed il disavanzo derivi da fatti di gestione; c) ricapitalizzazione, nei limiti e nelle forme previste dal codice civile o da norme speciali, di società di capitali costituite per l'esercizio di servizi pubblici locali; d) procedure espropriative o di occupazione d'urgenza per opere di pubblica utilità; e) acquisizione di beni e servizi, in violazione degli obblighi di cui ai commi 1, 2 e 3 dell'articolo 191, nei limiti degli accertati e dimostrati utilità ed arricchimento per l'ente, nell'ambito dell'espletamento di pubbliche funzioni e servizi di competenza. 3 Il Consiglio deve infine deliberare l assestamento del bilancio di previsione, che il regolamento provinciale di contabilità prevede con scadenza anticipata al 30 settembre rispetto al termine fissato dalla legge del 30 novembre. Contestualmente la Giunta deve proporre al Consiglio la propria relazione sul rispetto del patto di stabilità interno 4. Come previsto dal sistema di controllo guida introdotto dall esercizio le informazioni utilizzate per questa verifica 4 Per l esercizio 2006 le regole sul patto di stabilità e le sanzioni per il mancato rispetto sono stabilite dalla legge finanziaria (articolo 1 commi da 138 a 150 della legge 23 dicembre 2005 n. 266) e precisate dalla circolare del dipartimento della ragioneria dello stato 17 febbraio 2006 n Si ricorda che la programmazione delle attività e il monitoraggio sullo stato di attuazione degli obiettivi sono effettuati presso la Provincia di Verona, attraverso il sistema del controllo guida che integra le attività di controllo di gestione e quelle di controllo strategico. Il controllo di gestione, avviato dall esercizio 2000, verifica la rispondenza, nel corso dell anno, dei risultati dell'attività amministrativa ai programmi del bilancio di previsione come specificati con il piano esecutivo di gestione. Evidenzia, inoltre, gli scostamenti e le irregolarità eventualmente riscontrati con riferimento alle cause del mancato raggiungimento dei risultati. Il sistema di controllo guida prevede la seguente procedura: a. ciascun dirigente presenta il report delle attività svolte e delle risorse impiegate sulla base degli obiettivi indicati nel piano esecutivo di gestione, evidenziando gli eventuali scostamenti dai programmi predefiniti e le relative cause; b. il servizio di controllo di gestione effettua le relative verifiche e redige uno schema di referto; c. il Nucleo di valutazione adotta il referto controllando l effettiva attuazione delle scelte contenute nelle direttive e negli altri atti di indirizzo politico; d. la Giunta, sulla base delle risultanze dell attività di reporting e di referto, effettua la verifica finale sullo stato di attuazione dei programmi strategici e

4 sullo stato di attuazione dei programmi derivano dai report settoriali presentati dai dirigenti. In essi sono descritte in dettaglio e misurate attraverso appositi indicatori le attività e i progetti realizzati nei primi otto mesi dell esercizio. Il servizio controllo di gestione ha effettuato le verifiche su un campione dei report presentati dai dirigenti 6. Tali verifiche, estese a tutti gli obiettivi gestionali, sottoposte all approvazione del Nucleo di valutazione, costituiscono il contenuto del referto intermedio che sarà restituito ai dirigenti per l adozione degli eventuali provvedimenti correttivi di competenza. Oltre ai report settoriali e alla presente relazione sono a disposizione del Consiglio i documenti contabili sugli equilibri di bilancio, sull assestamento e la relazione della Giunta sull andamento della gestione ai fini del rispetto delle condizioni imposte dal cosiddetto patto di stabilità interno, nonché la relazione dell organo di revisione economico finanziaria. La presente relazione illustra pertanto in forma sintetica i risultati conseguiti al 31 agosto 2006 nei cinque obiettivi strategici in cui si articolano il programma di governo e la relazione previsionale e programmatica allegata al bilancio di previsione riferisce al Consiglio, rapportando i singoli obiettivi gestionali agli obiettivi strategici. 6 Quest anno la scelta di limitare le verifiche ad un campione di obiettivi (9 su 69 totali) è stata determinata dall esigenza di anticipare rispetto al passato i tempi di completamento del lavoro e di verificare approfonditamente le elaborazioni prodotte in automatico dal software applicativo per la gestione delle procedure di controllo guida, utilizzato per la prima volta in tutte le sue funzionalità di reportistica. 4 7 Il programma di governo è stato approvato dal Consiglio con deliberazione n. 84 del 22 dicembre Il bilancio di previsione 2006 e la relazione previsionale e programmatica sono stati approvati con deliberazione n. 122 del 21dicembre 2005

5 2 Lo stato di attuazione dei programmi Sintesi dei risultati Come negli esercizi passati la presente verifica dello stato di attuazione del vigente programma amministrativo si basa sulle informazioni analitiche e di sintesi generate dal sistema provinciale di controllo strategico 8. I diversi programmi previsti in bilancio e gli obiettivi gestionali del piano esecutivo di gestione sono stati quindi ricondotti ai cinque obiettivi strategici previsti dal programma di governo. Il livello medio di attuazione degli obiettivi strategici al 31 agosto 2006 si attesta su un valore effettivo dell 87,30 % che arriva quasi al 94 % se si recuperano le cause di scostamento esogene, cioè non prevedibili e determinate da fattori estranei all operato della Giunta e/o della dirigenza. 8 Il controllo strategico è stato introdotto nel 2002, con la supervisione del nucleo di valutazione, nel sistema dei controlli interni dell Ente denominato controllo guida. Ha lo scopo di garantire nel tempo l aderenza dell attività gestionale dei dirigenti agli indirizzi del programma di governo e della Giunta. Ai fini del controllo strategico sono stati individuati, a partire dal programma di governo, cinque obiettivi strategici e uno di mantenimento. Il Nucleo di valutazione associa ogni anno ogni obiettivo gestionale ad uno dei suddetti obiettivi strategici in base ai contenuti. Quantitativamente quindi il grado di attuazione di ogni obiettivo strategico riportato nella presente relazione è quindi la media ponderata dei livelli di raggiungimento degli obiettivi gestionali ad esso attribuiti. I coefficienti di ponderazione sono quelli utilizzati anche per la valutazione dei risultati dirigenziali e dipendono dalla complessità e dalla strategicità degli obiettivi. 5 Nella seguente sono riportati i risultati dei singoli obiettivi strategici, in termini di livelli assoluti di attuazione e di livelli ponderati. livello medio percentuale di attuazione degli obiettivi strategici codice denominazione obiettivo assoluto ponderato A Qualità dei servizi prestati alla persona 83,06 90,98 B Sostegno al sistema economico 84,88 84,88 provinciale C Governo del territorio e delle reti di comunicazione 84,02 93,92 D Qualificazione della gestione delle partecipazioni provinciali 100,00 100,00 E Qualità dell'azione amministrativa 85,99 94,76 F Regolarità dell'azione amministrativa 91,75 95,90 media ponderata di tutti gli obiettivi gestionali 87,30 93,93 La tabella allegata (allegato 1) alla presente relazione riporta, invece, il dettaglio del grado di attuazione di tutti gli obiettivi gestionali ed esplicita per ognuno di essi l obiettivo strategico di riferimento. Per il calcolo del livello medio percentuale di realizzazione degli obiettivi strategici è stato utilizzato il grado di attuazione derivante dal referto per gli obiettivi inclusi nel campione verificato e quello dichiarato dai dirigenti in sede di report intermedio per gli altri. I risultati complessivi al 31 agosto 2006 così calcolati non si discostano di molto rispetto a quelli misurati nel 2005 per lo stesso periodo di osservazione, con una differenza positiva di circa un punto e mezzo sul valore assoluto e una quasi trascurabile flessione sul valore ponderato. Quanto alla gestione finanziaria, sono stati assunti impegni di parte corrente, per circa l 81 % del previsto e in conto capitale per circa il 10%. Le entrate accertate di parte corrente ammontano a circa il 71% delle previsioni.

6 3 I risultati conseguiti nei cinque obiettivi strategici 3.1 La qualità dei servizi prestati alla persona Si ricorda che in questo obiettivo sono compresi i progetti che riguardano le politiche sociali, per le fasce deboli della popolazione, per i giovani, per la famiglia, per la scuola; per la formazione professionale, per il lavoro; per l immigrazione, per il nomadismo e la sicurezza e per la cultura La politica sociale per le fasce deboli della popolazione e della famiglia e per i giovani Le politiche provinciali in campo sociale si concretizzano negli interventi di assistenza didattica integrativa a favore degli ipovedenti ed audiolesi in obbligo scolastico e in quelli rivolti ai minori riconosciuti da un solo genitore. Nel primo caso, il servizio è affidato dal 2005 all ATI tra la Cooperativa Sociale Servizi Socio Culturali di Mestre e la Cooperativa Sociale L Alba di Vicenza e ha registrato un volume di intervento, nella prima parte dell anno, superiore a ore. Nel secondo caso, gli interventi sono demandati ai Comuni, sulla base di apposita convenzione. A queste azioni ormai consolidate nel tempo, si sono affiancate quelle di sostegno alla famiglia e di incentivazione all aggregazione sociale dei giovani. Nel settore giovanile è stata intrapresa la strada dell esternalizzazione al comparto no profit: il 15 giugno 2006 è stata siglata la convenzione con l Associazione Genitori Amici Ragazzi S. Patrignano Onlus di Verona per la gestione del progetto Insieme. Appartiene al mondo giovanile anche il progetto Information Crossroad, dedicato al servizio civile volontario, giunto alla seconda annualità con 39 adesioni. Coerentemente agli intenti espressi in sede di programmazione, è stata approvata la convenzione quadro per la gestione coordinata di progetti relativi alle politiche familiari con la Provincia di Trento 9, che prevede la definizione di un piano generale di interventi e la successiva stipulazione di convenzioni attuative con i comuni veronesi. Queste convenzioni attiveranno progetti inerenti a diverse materie, tra cui: il monitoraggio delle tariffe dei servizi; il sostegno all inserimento lavorativo dei genitori, specialmente per le famiglie monogenitoriali; la costituzione, in particolare nei comuni di montagna, di nidi familiari o Tagesmutter. Sull ultimo punto, la Provincia ha partecipato, come partner di una cooperativa sociale, al bando regionale per il finanziamento di progetti, con esiti positivi. Un apposita relazione documenta l attività svolta nei primi mesi dell anno dall Osservatorio provinciale sulle disabilità sensoriali, istituito alla fine del 2005 in base ad una convenzione stipulata con la ULSS 20 di Verona, con lo scopo di creare un anagrafe completa delle casistiche delle disabilità, utile alla programmazione degli interventi sociali, e di coordinare sul territorio le politiche di settore Le politiche per l istruzione e la scuola Già da alcuni anni si assiste ad una crescita annuale della popolazione scolastica intorno all 1%, che può essere assorbita dal 9 Deliberazione di Consiglio provinciale 1 febbraio 2006, n

7 sistema provinciale dell istruzione solo con un attenta pianificazione del fabbisogno e un adeguata offerta di aule, arredi ed attrezzature. In questa prospettiva, nella prima parte dell anno sono state realizzate le attività propedeutiche all approvazione del piano annuale dell edilizia scolastica per le scuole medie superiori, che consistono in verifiche tecniche presso le sedi scolastiche e nella consultazione con gli organismi di concertazione rappresentativi dei dirigenti scolastici, con il Centro servizi amministrativi (C.S.A.) e i Comuni. In particolare per gli arredi, è stata indetta una gara europea per la fornitura di arredi per il triennio 2006/2008, aggiudicata nel mese di luglio per un importo totale di quasi mezzo milione di euro. Con la conferma in sede di programmazione del progetto di apertura di sportelli scuola-lavoro, è, inoltre, proseguita la collaborazione con gli istituti scolastici per offrire agli studenti dell ultimo anno delle scuole superiori concrete iniziative nel campo delle politiche attive per il lavoro e, in particolare, servizi di accoglienza, di orientamento e dell incontro domanda-offerta. L attività, giunta al terzo anno di realizzazione, è regolata da apposite convenzioni che sono attualmente dieci. Alcune novità sono state apportate al sistema di assegnazione dei contributi alle scuole, con l introduzione della formula a progetto 10. Per l anno scolastico 2006/2007, sono stati ammessi nove progetti presentati da diversi istituti superiori e vagliati da un apposita commissione costituita dalla Provincia e dal C.S.A. 10 Con deliberazione di Consiglio provinciale 23 novembre 2005, n. 106, è stato opportunamente modificato il regolamento provinciale per la concessione di contributi e vantaggi economici. 7 In materia di edilizia scolastica, la programmazione si è concentrata sugli interventi di ampliamento degli spazi, sulla manutenzione straordinaria e sull adeguamento alla normativa sulla sicurezza degli spazi esistenti. I principali risultati gestionali conseguiti nei primi otto mesi dell anno per la creazione di nuovi spazi scolastici, in particolare sull area del capoluogo, riguardano: - la ristrutturazione dell istituto Barbarani, che dopo ostacoli di lunghissima durata, ha preso avvio ai primi dell anno con l apertura del cantiere e l inizio effettivo delle lavorazioni. In questi primi otto mesi dell anno la nuova ditta aggiudicataria ha sostanzialmente ultimato la delicata fase delle demolizioni ed iniziato la ricostruzione. Nel mese di giugno è stato emesso il primo stato di avanzamento lavori per un importo complessivo di poco meno di euro. Si ricorda che la realizzazione di tale intervento offrirà 36 nuove aule, 12 laboratori e 2 palestre; - l ampliamento dell istituto Marconi di Verona, per la realizzazione di 12 nuove aule e del primo stralcio dei lavori di adeguamento agli standard di sicurezza della parte esistente. I nuovi spazi didattici sono stati completati e potranno essere utilizzati sin da questo anno scolastico; - l ampliamento dell istituto Anti di Villafranca, per il quale sono state regolarmente concluse le fasi di progettazione dell opera, che prevede 12 nuove aule e 6 laboratori. E ipotizzabile, pertanto, l attivazione del cantiere nei primi mesi del prossimo anno; - la realizzazione di un nuovo istituto Alberghiero a Valeggio, ispirata alla creazione di un organismo edilizio di pregio e ampiamente rispondente alle nuove esigenze di apertura sul mondo lavorativo delle scuole, con circa 25 aule oltre a

8 laboratori, cucine ecc. Sono state completate, finora, le fasi di affidamento dell incarico per la progettazione; Altri procedimenti di minore entità sono regolarmente in corso per l istituto Stefani di Caldiero e l'istituto Dal Cero di San Bonifacio. Si registrano scostamenti, invece, nella realizzazione della palestra dell istituto Carnacina e nell adeguamento dell istituto San Davide di Legnago. In quest ultimo caso sarà necessario riprogrammare l intervento, per tener conto della partecipazione finanziaria e progettuale della Fondazione Cariverona. Si segnala, infine, l incessante impegno sull obiettivo Scuola sicura, con la prosecuzione dei procedimenti degli esercizi passati e l avvio di nuovi consistenti interventi, come il secondo stralcio dei lavori per l'ottenimento del certificato di prevenzione incendi, la riqualificazione funzionale e il rifacimento dell impianto di illuminazione dell Istituto Marconi di Verona, per un importo complessivo di 3 milioni e mezzo di euro Le politiche per la formazione professionale Questo obiettivo prevede la costruzione di un sistema integrato di orientamento e di formazione, che favorisca l assolvimento del diritto-dovere allo studio e il passaggio tra i diversi sistemi scolastico/formativi, e contribuisca ad evitare o a recuperare situazioni di evasione scolastica, sostenendo, in particolare, le fasce deboli. In questa direzione, oltre all attività corsistica dei centri di formazione professionale (CFP), sono state attuate diverse iniziative nel campo dell orientamento, degli stage, dell apprendistato. I seguenti dati offrono l effettiva dimensione dell intensa attività svolta nei primi otto mesi dell anno: - 52 corsi gestiti nei CFP per l anno scolastico 2005/2006; - 36 corsi rivolti alla popolazione adulta in cerca di occupazione o di riqualificazione professionale; - 30 contatti per le iniziative di orientamento, finalizzate al contenimento del fenomeno di dispersione o di abbandono scolastico-formativo, in avvio della nuova annualità 2006/07; attivazioni di stage estivi per le scuole superiori, in altrettante aziende; stage gestiti direttamente dall ufficio provinciale tramite il progetto stage, istituito dallo scorso anno; - 91 moduli formativi per l apprendistato. Occorre ricordare che l azione provinciale nel campo della formazione è stata adeguata, in tempi recenti, agli indirizzi della riforma Moratti. In particolare, per conferire significato all allungamento del diritto-dovere allo studio fino al diciottesimo anno di età, sono state introdotte, nei percorsi formativi, aree culturali di base, come presupposto al passaggio dal sistema della formazione a quello dell istruzione. Viceversa, nell ultimo anno scolastico, sono stati sperimentati gli inserimenti nei CFP di ragazzi provenienti dal mondo dell istruzione. L esigenza di comunicazione e promozione dell offerta formativa provinciale è stata soddisfatta proseguendo la gestione dell apposito portale. Per l orientamento, la Provincia si riserva le funzioni di promozione, coordinamento e controllo, assegnando la gestione a soggetti del privato sociale no profit. Il progetto orientamento 2006/2007, approvato in marzo dalla Regione, è stato affidato nello stesso mese all A.T.I. Forma Veneto Progetto Verona, con capofila l Istituto Canossiano di Verona. L informazione e il monitoraggio del progetto sono stati di seguito assegnati al Comitato Provinciale per l Orientamento Scolastico e Professionale. 8

9 E affidata ad enti del terzo settore, accreditati presso la Regione, anche la gestione della formazione rivolta agli apprendisti. Da quest anno, in attuazione di una direttiva regionale di fine 2005, è stato applicato un nuovo modello gestionale a moduli, in sostituzione della più tradizionale attività corsistica Le politiche per il lavoro La Provincia, com è noto, ha diverse competenze nel settore del mercato del lavoro, che è stato oggetto, negli ultimi anni, di profonde riforme 11. Tali riforme hanno introdotto, tra l altro, una nuova concezione dei centri per l impiego (CPI) come vere e proprie agenzie di intermediazione, ricerca e selezione del personale. Per dare un contributo concreto al miglioramento della fruizione dei servizi per l impiego da parte dell utenza, è stato elaborato uno studio di fattibilità per la modifica dell orario ed introdotto un nuovo sistema per la gestione dei reclami. Il potenziamento dell organizzazione dei servizi per l impiego, abbinato all attuazione del manuale di qualità dei servizi stessi, è strettamente correlato alla gestione della seconda annualità del bando del Fondo sociale europeo (FSE), di emanazione regionale. Rientrano nell ambito del progetto FSE, due nuove attività inserite per la prima volta nella programmazione La prima è uno studio di fattibilità per la costruzione di un agenzia sociale, nuovo soggetto previsto dalla riforma Biagi. Tale soggetto è allo studio anche a livello regionale, accogliendo le indicazioni 11 La riforma del lavoro è stata introdotta dal decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 "Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro, di cui alla legge 14 febbraio 2003, n. 30 (Riforma Biagi) 9 inserite in uno studio di fattibilità predisposto dalla Provincia. Attualmente è in corso una sperimentazione operativa dell attività in collaborazione con l istituto Don Calabria, l istituto Provolo ed il Cedis (Centro di solidarietà della compagnia delle opere). La seconda riguarda un progetto di riorganizzazione delle offerte di lavoro sul portale provinciale, denominato WebImpiego, di cui è in fase di elaborazione il relativo capitolato per l affidamento esterno del servizio. Per il terzo anno consecutivo, sono state realizzate attività di accompagnamento al lavoro delle donne immigrate a rischio di marginalità sociale, con l individuazione di 37 casi e l avvio a maggio di un primo corso di formazione per la qualifica di operatrici addette ai servizi. Consolidata anche la funzione di marketing e incontro tra domanda e offerta di lavoro, che è stata affiancata da un altra specifica attività di mediazione incentrata sull analisi della capacità dei centri per l impiego di soddisfare le offerte di lavoro in termini quantitativi e di tempestività della risposta. Le attività connesse alla tutela del diritto al lavoro dei disabili e al collocamento mirato, per la loro stessa natura, sono connotate da un elevato livello di complessità. In questa prima parte dell anno, un problema aggiuntivo è stato l imprevisto incremento delle richieste di convenzione da parte delle aziende in obbligo di assunzione di lavoratori disabili: le 345 istanze pervenute rappresentano quasi il triplo delle previsioni. Un andamento più regolare si è registrato per i tirocini aziendali a sbocco occupazionale e l avviamento dei lavoratori di difficile collocabilità. Una novità per il 2006 è la partecipazione della Provincia al bando della Fondazione Cariverona per il sostegno finanziario di progetti per l accompagnamento al lavoro delle persone disabili; è stata ultimata a luglio la bozza di un progetto in collaborazione con le

10 Aziende Sanitarie, intitolato La rete come strumento di sussidiarietà orizzontale nei percorsi di riqualificazione di persone svantaggiate Le politiche per la cultura Le finalità di queste politiche sono ispirate alla valorizzazione delle radici e dei valori culturali veneti e veronesi, nonché del patrimonio popolare nelle varie peculiarità presenti sul territorio. Oltre all attività di sostegno finanziario alle iniziative culturali e, in particolare, alle attività artistiche 12, in attuazione della delega regionale in materia di spettacolo di rilevanza locale 13, sono state promosse iniziative a sostegno delle manifestazioni locali, principalmente affidate alla direzione artistica e al coordinamento della Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona - GAT. Gli eventi clou della stagione estiva 2006 hanno fatto capo alle due manifestazioni ormai consolidate di Provincia in Festival e Festival Folk. Sempre attraverso questo modello gestionale, si è concretizzata la partecipazione della Provincia al Mondatori Junior Festival, tenutosi con successo la scorsa primavera 14. In occasione del quinto centenario della morte di Andrea Mantegna, l Amministrazione provinciale ha inserito nei programmi del 2006 la sua partecipazione al progetto celebrativo dell opera dell artista rinascimentale. La Provincia, anche attraverso apposite convenzioni, ha assicurato il proprio sostegno alla realizzazione degli eventi, con contributi 12 Deliberazione di Giunta provinciale 17 agosto 2006, n finanziari al Comune di Verona - Museo di Castelvecchio per l allestimento della mostra Mantegna e le arti a Verona, e all Accademia Nazionale Virgiliana di Mantova per l organizzazione di un convegno. L importanza della ricorrenza culturale di quest anno ha investito anche le iniziative di valorizzazione dei beni ambientali, storici e monumentali: sarà dedicata all età del Mantegna l edizione autunnale della consueta rassegna I Tesori Sconosciuti. In parallelo saranno organizzate visite guidate alle opere del periodo del Mantegna dedicate alle scuole Le politiche relative all immigrazione, al nomadismo ed alla sicurezza La programmazione pluriennale provinciale prevede un progetto integrato di sicurezza sociale, inserito nel complesso sistema di funzioni di controllo e vigilanza del territorio assegnato al Corpo di Polizia Provinciale. Le finalità del progetto attengono al miglioramento dei livelli di vivibilità e di sicurezza sociale, mediante azioni in collaborazione e cooperazione con le Autorità di Pubblica Sicurezza dello Stato e gli enti locali e con il sostegno finanziario della Regione 15. In questo primo scorcio d anno si sono realizzati alcuni risultati oggettivi, in primo luogo sul progetto di videosorveglianza del territorio: sono state, infatti, avviate le procedure amministrative per dotare la Provincia di una centrale di videosorveglianza, con l affidamento dell incarico di progettazione del sistema a una società di ingegneria specializzata. Sempre in tema, sono stati effettuati 13 Legge regionale 13 aprile 2001, n. 11, art. 147, comma 2, lettera a). 14 Il vigente contratto di servizio con la Fondazione Atlantide è del 28 aprile 2006, n di rep Legge regionale 7 maggio 2002, n. 9 Interventi Regionali per la promozione della legalità e della sicurezza

11 incontri con i referenti dell Arma dei Carabinieri e della Questura provinciale e sopralluoghi presso i Comuni interessati ai collegamenti, per valutare priorità ed esigenze globali e individuare linee comuni per l articolazione operativa del progetto. Si sono intensificati i servizi svolti dal Corpo di Polizia Provinciale presso gli obiettivi sensibili (uffici postali, banche, centri commerciali) e presso l aeroporto Catullo di Villafranca, finalizzati ad alimentare il senso di sicurezza nei cittadini. Sono proseguite, in parallelo agli aspetti operativi, le attività formative specifiche per il personale coinvolto nel progetto sicurezza. Con riferimento specifico alle politiche relative all immigrazione, è da segnalare la sottoscrizione, a giugno, della convenzione quadro per l attuazione dell accordo di programma con la Regione Veneto per l area alloggio, da parte dell Agenzia Territoriale per l Edilizia Residenziale di Verona (ATER). La convenzione riguarda il potenziamento dell offerta abitativa, tramite la riqualificazione di immobili da destinare a centri di prima e seconda accoglienza o a pensionati sociali, aperti a extracomunitari e a cittadini italiani. 3.2 Il sostegno al sistema economico provinciale Il programma include gli interventi realizzati nei settori dell agricoltura e del turismo e, in generale, le azioni svolte per lo sviluppo del sistema economico provinciale Le politiche per l agricoltura Nei primi otto mesi dell esercizio sono state svolte le ormai consolidate attività di sostegno dell agricoltura e di promozione delle produzioni tipiche veronesi, con un ventaglio di iniziative e di interventi, anche finanziari, rivolti ai settori ortofrutticolo, vitivinicolo, agroalimentare e zootecnico dell agricoltura veronese. Considerazione particolare è stata posta per la definizione del disciplinare per l ottenimento dell indicazione geografica protetta Pesca di Verona I.G.P; analogamente, sono in corso le procedure comunitarie per l ottenimento del marchio di tipicità sulla ciliegia. Un altra destinazione specifica dell intervento finanziario provinciale ha riguardato, quest anno, le produzioni agricole di montagna ed in particolare quella del latte. E risultata di particolare interesse la partecipazione, con le altre Province della regione, all attività promozionale dell agriturismo veneto correlata al Piano di Sviluppo Rurale 4 bando; le iniziative hanno avuto luogo in gennaio-febbraio nel corso delle manifestazioni fieristiche di settore di Monaco, Linz e Bruxelles. Sono proseguite le attività di sperimentazione usualmente realizzate mediante la gestione dell azienda agricola di San Floriano, con gli elementi di spicco descritti di seguito. 11

12 Nell ambito della sperimentazione frutticola, sono stati apprezzabili i risultati del progetto di miglioramento genetico della fragola veronese, realizzato dall Istituto Sperimentale di Frutticoltura in collaborazione con altri soggetti operanti nel settore, con il massiccio utilizzo delle tre cultivar Eva, Irma e Dora. E stata, inoltre, definita una nuova varietà di ciliegio, denominata Lucrezia, caratterizzata da un frutto grosso e resistente e adatta alle produzioni tardive collinari della Lessinia. Nel settore vitivinicolo, dopo quattro anni di lavoro, si è conclusa l attività relativa ai progetti di zonazione delle aree DOC Bardolino, DOC Monti Lessini Durello e DOC Arcole. La sperimentazione è stata condotta in collaborazione con Veneto Agricoltura e con i rispettivi Consorzi di Tutela. Di difficile stima sul breve termine è lo sviluppo delle attività che dovrebbero seguire al trasferimento, non ancora avvenuto, delle competenze in materia di agricoltura da parte della Regione Le politiche per il turismo In campo turistico, la Provincia è chiamata ad assolvere le funzioni assegnate dal testo unico regionale in materia 16. Nel periodo gennaio-agosto 2006, sono state condotte in modo regolare le attività ordinarie di classificazione e controllo delle strutture ricettive e delle agenzie di viaggio, le funzioni inerenti alle Pro Loco e alle professioni turistiche, nonché la gestione del sistema di erogazione dei contributi. Ma la componente di punta in questo settore è la promozione, che è stata condotta in sinergia con le realtà del territorio provinciale che hanno competenze o che perseguono rilevanti interessi generali in materia di turismo, tramite accordi di collaborazione e i lavori della Conferenza Permanente per il Turismo. Il tutto, in armonia con gli indirizzi del Piano di accoglienza 2006, approvato dalla Regione. Com è noto, la gestione operativa è affidata sin dal 2005 alla società Provincia di Verona - Turismo srl, a totale partecipazione provinciale, di cui si tratterà anche nella sezione di questa relazione dedicata alle partecipazioni provinciali. La società, sulla base di un apposito contratto di servizio 17, espleta il supporto alle funzioni di informazione turistica, di accoglienza, assistenza e promozione locale degli uffici IAT provinciali, e i servizi connessi, quali la produzione e la stampa di materiale promozionale inerente le attività di promozione turistica locale, la gestione dei rapporti con Enti gemellati e la ricerca di sponsor. Il contratto prevede l affidamento di ulteriori servizi, di volta in volta individuabili, come nel caso della realizzazione della Carta del Turista, i cui contenuti sono già stati proposti, in un ottica di condivisione, alle associazioni di categoria. Un aspetto particolarmente interessante di questa gestione sono le iniziative attuative dell accordo di programma con la Regione del Veneto denominato Conoscere e gustare la Provincia di Verona, riconducibili alle manifestazioni La Provincia da scoprire e Turismo e Sapori. Si tratta di una vera e propria mostra itinerante delle bellezze turistiche ed enogastronomiche provinciali, che ha varcato per la prima volta i confini provinciali e, nel caso di Innsbruck, quelli nazionali. All ampio calendario degli appuntamenti già realizzati, altri se ne aggiungeranno nella stagione autunnale. 16 Legge regionale 4 novembre 2002, n Contratto del 19 aprile 2005, n di rep. 12

13 Sono proseguite in parallelo le attività di allargamento della rete degli uffici di informazione e accoglienza turistica IAT, mediante forme di collaborazione con i Comuni, le Pro Loco e le associazioni di categoria, e di ottimizzazione del servizio di raccolta dei dati statistici che alimentano il sistema informativo turistico regionale (SIRT). Gli esiti della gestione della società Provincia di Verona - Turismo srl sono, da quest anno, verificati attraverso strumenti di controllo opportunamente introdotti. Anche sulla base dei risultati rilevati, sono già in corso i lavori per ridefinire i contenuti del nuovo contratto di servizio, che dovrà entrare in vigore a partire dal 1 gennaio Le politiche generali per lo sviluppo del sistema economico provinciale E proseguita la gestione delle iniziative comunitarie connesse agli strumenti di sviluppo delle cosiddette aree obiettivo 2. I risultati di tale attività sono legati principalmente alla realizzazione del progetto biennale InvestiAVerona, primo strumento di marketing territoriale della Provincia di Verona, finanziato al 100% con risorse comunitarie, che ha consentito l insediamento di 20 nuove iniziative imprenditoriali nel veronese, incentivando gli investimenti produttivi e l offerta di posti di lavoro. In questa prima parte dell anno, sono stati raggiunti importati risultati nell attività, di recente avvio, di coordinamento degli undici distretti produttivi veronesi, finalizzata a dare vita ad un sistema distrettuale veronese come entità operante in modo omogeneo e univoco nei confronti delle istituzioni pubbliche ed in particolare della Regione del Veneto. 13 Come programmato, è stata ripresa l analisi del sistema produttivo veronese, condotta unitariamente tra il settore programmazione e pianificazione territoriale della Provincia e il Dipartimento di Scienze Economiche dell Università di Verona, con lo scopo di acquisire un quadro conoscitivo utile, oltre che per le scelte di pianificazione territoriale, anche per la predisposizione dei progetti da proporre per il finanziamento comunitario. Sono proseguite le attività di gestione dei patti territoriali, che includono servizi di assistenza e consulenza alle imprese nella conduzione dei programmi di investimento, per massimizzare l accesso alle agevolazioni finanziarie. La gestione delle intese programmatiche d area, strumenti di negoziazione ai fini programmatori tra Regione, autonomie locali e rappresentanze del mondo economico, incontra una situazione di temporaneo arresto, per decisione dell amministrazione regionale. La Provincia ha invece continuato ad operare attivamente per i patti territoriali della Montagna da un lato e del Basso Veronese e Colognese dall altro, nella sua qualità di soggetto responsabile dei patti territoriali suddetti. Per il sostegno ai cofinanziamenti su interventi strutturali, la Provincia ha infatti convocato e gestito la concertazione dei patti territoriali per aderire al relativo bando regionale 18. Nel settore delle politiche montane, è stato proseguito, con una prima attività informativa, il percorso di collaborazione con i piccoli comuni montani per la realizzazione di infrastrutture (strade, sentieri, acquedotti e fognature) che favoriscano la residenzialità in montagna come presupposto per il presidio di quel territorio. 18 Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto 1113/2006 ad oggetto Programmazione decentrata - cofinanziamento di interventi infrastrutturali (L.R. 13/99 e articolo 25 L.R. 35/2001)

14 Per la promozione dell ambiente montano e, in particolare, per la valorizzazione degli alpeggi, è stato avviato un progetto pilota per il recupero di una malga alpina, che prevede la trasformazione in loco dei prodotti caseari, anche mediante l uso di energie alternative. E ancora incerta, allo stato attuale, la localizzazione dell intervento, in ballottaggio tra due opportunità: la Lessinia, in collaborazione con il Comune di Erbezzo; il Monte Baldo, con la Comunità Montana. Anche quest anno sono in programma le giornate ambientali, con la finalità di coinvolgere le organizzazione di volontariato in iniziative di pulizia del territorio, prevenzione degli incendi boschivi e recupero delle aree degradate. In questa prima parte dell esercizio sono state curate la definizione dei siti di intervento e l informazione sull iniziativa. In materia di commercio sono proseguite le attività connesse alla partecipazione della Provincia al procedimento di competenza regionale di autorizzazione all apertura di grandi strutture di vendita. 3.3 Il governo del territorio e delle reti di comunicazione Sono inclusi in questo obiettivo le attività in materia di pianificazione ed urbanistica; le politiche per il trasporto e la mobilità; i progetti di manutenzione e miglioramento della rete stradale provinciale e la gestione della protezione civile e delle partecipazioni Le politiche in materia di pianificazione territoriale e di urbanistica La concezione di pianificazione territoriale è delineata nei programmi dell Amministrazione come un ampio processo di concertazione e partecipazione con enti ed organismi diversi finalizzata a comporre un piano complessivo strategico per la conservazione e lo sviluppo del territorio veronese, nel rispetto della qualità della vita dell uomo. Il fulcro di questo processo è individuato nel piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP) 19, la cui preparazione rientra negli obiettivi gestionali dell esercizio in corso, per le fasi di composizione del quadro conoscitivo, di definizione del documento preliminare e di avvio della redazione del progetto di piano. Tali attività sono strettamente collegate al funzionamento dell'ufficio di piano, che la Regione Veneto ha avviato dal novembre 2005, come sede privilegiata per la concertazione tra province venete e direzioni generali regionali, modalità cardine per la conduzione del processo. In particolare, sono individuati in quella sede gli indicatori Il PTCP è disciplinato dagli articoli 22 e 23 della legge urbanistica regionale 23 aprile 2004, n. 11.

15 utili alla stesura della Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) e del quadro conoscitivo, oltre che i criteri omogenei di progettazione sui vari temi, presupposti che condizionano in modo determinante il prosieguo dei lavori provinciali. Sino ad oggi l avvio dei lavori congiunti tra Province e Regione in seno al suddetto ufficio ha prodotto: - la base tecnica condivisa per la proposta di modifica degli atti di indirizzo della Giunta regionale, che definiscono il quadro conoscitivo; - l analisi delle fonti di reperimento dei dati, che contrariamente a quanto inizialmente indicato dalla Regione, risultano nella maggior parte (circa il 90%) reperibili presso gli uffici regionali stessi, con una bozza di accordo su modalità e tempi di consegna di tali dati necessari alla stesura del piano provinciale; - la definizione di alcuni dei contenuti del piano provinciale con le relative modalità di rappresentazione. Collateralmente al lavoro coordinato dalla Regione, è stato elaborato lo schema del documento preliminare al PTCP, contenente gli obiettivi politici per la gestione del territorio, più volte approfondito dalla Giunta provinciale e successivamente posto all attenzione dei consiglieri provinciali. Inoltre, in attesa della completa definizione da parte della Giunta regionale dei provvedimenti di indirizzo previsti dalla legge 20, il gruppo interno di pianificazione sta raccogliendo, analizzando e verificando i dati già ritenuti fondamentali per la stesura del PTCP. E stato pertanto attivato e coordinato il sistema di rilevazione della mobilità sulle strade del territorio provinciale di qualsiasi livello e, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Economiche 20 articolo 50, comma 1, della citata legge regionale 11/ dell Università di Verona, si sta conducendo uno studio sulla realtà produttiva nel territorio provinciale. Con specifico riferimento alla composizione del quadro conoscitivo, il gruppo di pianificazione: - in collaborazione con il servizio informatica che gestisce il Sistema Informativo Territoriale Provinciale (SITP), ha dato impulso all informatizzazione delle basi di dati delle carte geologiche, non ancora informatizzate, indispensabili per la composizione del quadro conoscitivo; - ha avviato l informatizzazione dei piani regolatori generali dei Comuni della Provincia, mediante affidamento del servizio ad una società esterna 21. Per quanto riguarda le funzioni in materia urbanistica, la gestione delle attività è pesantemente influenzata dai cambiamenti introdotti dalla nuova legge urbanistica regionale 22 nei processi di formazione degli strumenti urbanistici comunali, che ha previsto una prima fase transitoria, sino al 30 giugno, in cui la Provincia ha dovuto esprimere il proprio parere in relazione alle varianti parziali ai PRG e agli sportelli unici per le attività produttive; un ulteriore fase a regime richiede ancora la partecipazione attiva della Provincia per l approvazione degli sportelli unici. Pur in carenza di regole chiare e indirizzi specifici sul procedimento da svolgere, le attività hanno avuto corso in modo regolare. Le previste attività provinciali di partecipazione ai processi di formazione e concertazione dei nuovi strumenti urbanistici di recente 21 Determinazione a contrattare n del 19 dicembre 2005; l affidamento dell incarico è in corso. 22 Legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 Norme per il Governo del Territorio, e successive modificazioni.

16 istituzione 23 risentono non solo dell incertezza di approccio al nuovo sistema da parte dei Comuni ma anche della non ancora chiara definizione da parte della Regione del relativo procedimento. Per le attività inerenti alla valorizzazione dei beni storici e monumentali culturali siti nel territorio provinciale, si fa rinvio al paragrafo dedicato alle politiche culturali Le politiche per l ambiente e l ecologia La programmazione in materia ha privilegiato la continuità delle azioni già intraprese per la tutela dell ambiente, sia di profilo pianificatorio che gestionale; parallelamente, ha puntato al rafforzamento degli strumenti in grado di dare risposte dirette alla crescente sensibilità sociale in questo campo, come le iniziative di informazione ai cittadini e i controlli ambientali. In questo primo periodo del 2006, sono proseguite le attività consultive, autorizzative, organizzative e, soprattutto, di vigilanza e controllo, in materia di tutela delle acque, del suolo, delle cave e miniere, di tutela dell atmosfera e del risparmio energetico, di rifiuti e bonifiche. I seguenti dati quantitativi sugli atti amministrativi - autorizzazioni, diffide, ordinanze, verbali, sanzioni amministrative, determinazioni, e così via - adottati nei primi otto mesi dell anno possono sinteticamente dare la dimensione dell intensa attività svolta nei tre ambiti principali di competenza: - n. 678 atti per le funzioni di difesa del suolo; - n. 539 atti per le funzioni di tutela e valorizzazione ambientale; - n. 478 atti per le funzioni in materia di rifiuti. La gestione amministrativa di queste attività ha evidenziato alcune criticità di difficile soluzione, che rischiano di ripercuotersi anche nei futuri esercizi, in particolare per quanto riguarda le procedure sanzionatorie. Le motivazioni sono ascrivibili alla ristrettezza delle risorse umane a disposizione e, non ultimo, all impatto dell entrata in vigore del nuovo testo unico ambientale 24, che ha introdotto modifiche e complessità procedimentali, non ancora assorbite dall organizzazione. Le attività di comunicazione e sensibilizzazione dei cittadini hanno riguardato la continuazione del concorso ecologico scolastico, la diffusione del volume di sintesi del secondo rapporto sullo stato dell ambiente e la realizzazione, in luglio, di un seminario sul nuovo testo unico ambientale. L espansione dei controlli, principalmente affidati all ARPAV, ha coinvolto anche il Corpo di Polizia Provinciale, al quale sono state dedicate, in questo primo periodo dell anno, adeguate attività formative. Notevole, anche sotto il profilo organizzativo, è stato l impegno richiesto alle strutture amministrative provinciali, per le conseguenti attività di gestione delle sanzioni. Specificamente in tema di vigilanza sulle attività estrattive, è stato avviato il secondo stralcio del progetto triennale per la realizzazione e l aggiornamento del catasto delle cave e miniere, che ha aggiunto 50 rilevazioni alle altrettante già effettuate nel Si ricorda che questa attività comprende fasi tecniche di sopralluogo, rilievo strumentale e localizzazione sulla cartografia tecnica regionale, eseguiti da tecnici esterni appositamente incaricati, ma anche complesse fasi amministrative conseguenti alla rilevazione di 23 I Piani di assetto del territorio (PAT) e i Piani di assetto del territorio intercomunali (PATI) Decreto legislativo. 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale, entrato in vigore il 29 aprile 2006.

17 difformità rispetto alle autorizzazioni e alle norme di polizia mineraria. Sotto il profilo pianificatorio, i programmi dell amministrazione hanno puntato prioritariamente sulle questioni inerenti ai rifiuti e alle cave. In questo ambito si collocano i lavori di revisione del Piano provinciale per la gestione dei rifiuti urbani (PPGRU), le cui problematiche sono state via via sottoposte all attenzione della competente commissione consiliare. In questi primi otto mesi si è proceduto all aggiornamento e all elaborazione dei dati relativi alla produzione di rifiuti per comune e per ambiti territoriali più vasti. Riguardo al Piano Provinciale Attività di Cava (P.P.A.C.), avviato nel 2004, sono state individuate le Linee guida per la redazione dei progetti di apertura e coltivazione di nuove cave o per l ampliamento di cave esistenti: una prima bozza di queste linee guida è stata presentata in maggio alla commissione tecnica provinciale per le attività di cava. L attuazione del percorso di Agenda 21 locale è continuata con la valutazione del documento relativo al piano d azione locale e l avvio della terza edizione del rapporto sullo stato dell ambiente, in collaborazione con l ARPAV. Sono proseguite anche le attività collegate all adesione ai programmi comunitari INTERREG IIIC cofinanziati con fondi europei di sviluppo regionale, in particolare al progetto S.U.F.A.L.NET. (Sustainable Use of Former or Abandoned Landfills Network) sulla gestione post operativa delle discariche dismesse Le politiche in materia faunistico ambientale Le politiche in materia faunistico ambientale sono attuate attraverso funzioni di tipo pianificatorio, amministrativo e ispettivo, esercitate in vari contesti: la caccia e la pesca, la conservazione ed il controllo della fauna selvatica e ittica, della flora e della fauna minore, la riqualificazione degli habitat, il monitoraggio del territorio. Parallelamente, sono realizzati interventi diretti alla conoscenza in materia ambientale. Le attività sul territorio sono affidate al Corpo di Polizia provinciale e supportate da sistemi di radiolocalizzazione satellitare (G.P.S.), in dotazione alla flotta dei veicoli di servizio. Coerentemente agli indirizzi preordinati, molto si è fatto anche quest anno per consolidare le forme di collaborazione con le associazioni venatorie e della pesca, con gli organismi di gestione territoriale (Ambiti territoriali di caccia, Comprensori alpini e distretti venatori) e con le rappresentanze di categoria (allevatori, operatori degli impianti di cattura e centri di raccolta, eccetera), in alcuni ambiti specifici come la realizzazione dei piani di controllo delle specie dannose (nutria, cinghiale e corvidi), la definizione del calendario venatorio integrativo per la zona alpina del Baldo e Lessinia, la composizione dei piani di abbattimento del capriolo e camoscio e del piano dei ripopolamenti ittici. In apertura d anno, è stata approvata la nuova carta ittica 25, che ha dettato nuovi indirizzi tecnico-scientifici e reso necessaria la modifica del regolamento per l esercizio della pesca e dell acquacoltura nelle acque interne 26. Anche in questo caso il 25 Deliberazione del Consiglio provinciale 11 gennaio 2006, n Deliberazione del Consiglio provinciale 17 maggio 2006, n

18 confronto con le categorie di utenza interessate, prima fra tutte quella dei pescatori sportivi, è stato intenso. E ancora in sospeso, invece, l approvazione da parte della Regione Veneto del piano faunistico venatorio, circostanza che non consente di procedere alla divulgazione e applicazione dei suoi contenuti (la proposta di piano risulta comunque pubblicata sul portale della Provincia). In questi primi mesi dell anno si sono registrati ulteriori sviluppi nell attività ittiogenica presso l incubatorio di Bardolino, sulla via dell ottimizzazione della produzione, sia in termini quantitativi che qualitativi, alla luce delle notevoli potenzialità dell impianto. Sono continuati, inoltre, diversi progetti già avviati negli anni scorsi, tra i quali: - gli interventi di riqualificazione ambientale nell oasi del lago del Frassino, anche a seguito del rifinanziamento dell attività in convenzione con Veneto Agricoltura; - il progetto Life-Natura per la conservazione dello storione cobice in Italia, cofinanziato dalla Comunità Europea; - il monitoraggio degli anatidi per il controllo dei ceppi patogeni dell influenza aviaria, in collaborazione con l Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie; - l attività di recupero della fauna selvatica in difficoltà, con conseguente trasferimento presso le strutture della cooperativa Verdeblu-Progetto Natura per la riabilitazione e la successiva reimmissione sul territorio Le politiche sulla rete stradale provinciale Le azioni per lo sviluppo della rete stradale riguardano la fase programmatoria degli studi di fattibilità per la razionalizzazione della rete e la pianificazione di interventi a fronte delle emergenze colte sul territorio e quella operativa di realizzazione delle opere inserite nel programma dei lavori pubblici e di completamento di quelle già avviate. In questo periodo del 2006, le attività di programmazione si sono orientate principalmente all analisi degli obiettivi generali perseguiti dai grandi sistemi infrastrutturali - ferrovie e autostrade - che lambiscono il territorio veronese e, in quest ambito, al coordinamento delle istanze degli enti infraprovinciali, assicurando loro un adeguato livello di partecipazione. In tema di reti ferroviarie, sono state affrontate problematiche attinenti al progetto Treni ad Alta Velocità/Treni ad Alta Capacità (TAV/AC), al potenziamento dell asse del Brennero, al Sistema Metropolitano Ferroviario Regionale (S.M.F.R.). Per le reti autostradali, i progetti trattati hanno riguardato la bretella autostradale Parma-Nogarole Rocca (TI.BRE.), l autostrada regionale Nogara-Mare, il sistema delle tangenziali Brescia- Verona-Vicenza-Padova, l autostrada Valdastico Sud e suoi collegamenti con il territorio provinciale veronese. La concreta realizzazione delle opere programmate ha accusato molteplici criticità nelle varie fasi amministrative e tecniche dei procedimenti. Sono quindici le opere per le quali si sono registrati scostamenti. Scostamenti imputabili alla nuova procedura di selezione dei professionisti esterni, con particolare riferimento agli incarichi con corrispettivo tra i 40 e i 100 mila euro, si registrano nelle seguenti opere: - riqualificazione della strada tangenziale di Albaredo d'adige, all'incrocio tra la strada provinciale n. 19 "Ronchesana"con la strada provinciale n. 18 "Legnaghese sinistra"; 18

19 - ammodernamento della strada provinciale n. 17 "della Val d'alpone", nel tratto località Cesarin-incrocio con la strada provinciale n. 17/c "di S. Margherita" in località Pergola; - interventi per la sicurezza a seguito dell ammodernamento di alcune strade (anno 2006); - interventi di messa in sicurezza delle fermate del trasporto di linea extraurbano (anno 2006). Altri scostamenti, a grandi linee riconducibili alle complessità legate agli espropri, agli accordi con gli enti locali, alla disponibilità di risorse, riguardano le seguenti opere: - costruzione della circonvallazione di Caprino Veronese, lungo la strada provinciale n. 8 "del Baldo"; - ampliamento della strada provinciale n. 44/c "di Angiari", nel tratto tra la strada statale n. 434 "Transpolesana" e la strada provinciale n. 44 "del Bussé"; - allargamento della strada provinciale n. 45 "dell'ormeolo", nel tratto tra Bonavicina e Isola Rizza; - realizzazione del lotto "O" della nuova strada provinciale n. 10 "della Val d'illasi", per il collegamento con la strada comunale per Caldierino e via Beverara; - realizzazione del 3 lotto del collegamento tra la strada statale n. 12 "dell'abetone-brennero" e la strada provinciale n. 5 "Verona- Lago"; - realizzazione di un tombamento di un fosso in località Aselogna di Cerea, lungo la strada provinciale n. 46 "della Torretta"; - realizzazione del 2 stralcio di ammodernamento della strada provinciale n. 26 "Morenica", tronco strada statale 11 - linea ferroviaria Milano-Venezia, in comune di Sona; - realizzazione di una intersezione con rotatoria a Veronella lungo la strada provinciale 7 "Padovana"; - interventi di messa in sicurezza delle fermate del trasporto extraurbano (anno 2005); 19 - interventi per la sicurezza a seguito dell ammodernamento di alcune strade (anno 2005); - lavori di sistemazione della strada provinciale n. 29/b "di San Peretto", nel tratto tra il casello autostradale di Affi e il cavalcavia sulla A22 "del Brennero", in comune di Affi. La programmazione provinciale annuale ha assegnato, come di consueto, un ruolo fondamentale alle manutenzioni stradali, con la finalità di assicurare elevati livelli di funzionalità, efficienza, fluidità e sicurezza alla rete. La relativa gestione in questi primi otto mesi dell anno può ritenersi pienamente apprezzabile, se si considera che per i progetti pianificati per il 2006 sono state approntate tutte le gare e appaltate le relative opere per oltre 14 milioni di euro, aggiudicate con un ribasso medio del 15%. I lavori appaltati sono stati consegnati entro i tempi previsti e pertanto nel periodo stagionale più consono all esecuzione dei lavori. Alcune criticità sono emerse nell esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria previsti nell elenco annuale delle opere pubbliche 2005, in particolare sul procedimento inerente alla sistemazione ed adeguamento di ponti e manufatti su SS.PP. varie (ponti di Erbè) e su quello relativo all allargamento di vari tratti della S.P. 14/b di Arzarè nel Comune di Boscochiesanuova. Gli scostamenti sono in larga parte ascrivibili alle modifiche procedimentali introdotte dal nuovo codice dei contratti 27 e a tardivi adempimenti da parte degli enti locali interessati dalla opere. 27 Decreto legislativo 12 aprile, n. 163 Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE, entrato in vigore dal 1 luglio 2006.

20 Sono state avviate le fasi iniziali dei progetti di installazione di nuove barriere metalliche e di realizzazione della segnaletica stradale verticale e complementare lungo la rete stradale provinciale, con lievi ritardi che non avranno conseguenze sull esecuzione dei lavori prevista per il Per la parte ordinaria sono da rilevare gli effetti positivi, in termini di percorribilità della rete stradale e di adeguatezza ai volumi di traffico esistenti, prodotti da una gestione improntata sull efficacia e sull omogeneità delle prestazioni sul territorio. Il buon risultato si deve alla nuova gestione dei servizi invernali di sgombero neve abbinati, in unico appalto triennale, ai lavori di manutenzione ordinaria; contribuiscono anche le modalità recentemente introdotte per la segnaletica orizzontale, affidata ad un appalto di tipo prestazionale pluriennale, con un sistema di monitoraggio in fase di perfezionamento. Un ulteriore motivo di soddisfazione è dato dall assenza di significativi incidenti di cantiere Le politiche per i trasporti, il traffico e la mobilità Nel settore del trasporto pubblico locale di linea su strada gli obiettivi strategici dell amministrazione possono essere riassunti nei seguenti punti 28 : a) miglioramento dei livelli di offerta e monitoraggio della gestione del TPL su gomma extraurbano; 28 Cfr. il paragrafo 6.5 Le politiche per i trasporti, il traffico e la mobilità delle linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato amministrativo allegato alla deliberazione del consiglio provinciale 22 dicembre 2004, n b) miglioramento della rete del TPL su gomma anche sviluppando i necessari processi di pianificazione settoriale; c) salvaguardia e sviluppo degli investimenti pubblici nel settore d) governo della riforma del settore e approfondimento dello studio di unificazione in capo ad un unico soggetto delle attuali gestioni extraurbana e urbana (del capoluogo). I risultati raggiunti fino al 31 agosto distinti in base ai suddetti punti sono i seguenti. a) E stato assicurato il mantenimento dei consueti livelli di offerta di servizi autoviari extraurbani, nonostante la perdurante evoluzione normativa e gli effetti negativi del patto di stabilità. Sono stati poi programmati, proposti e approvati per il finanziamento regionale (DGR n. 2393) otto nuovi servizi minimi per un totale di km (0,77% del totale attuale). Sempre nel quadro di questo obiettivo, nei primi tre mesi del 2006 è stato predisposto il piano di intervento richiesto dalla Regione per l erogazione di un finanziamento straordinario di oltre un milione di euro finalizzato ad iniziative varie, tra cui sperimentazioni di nuove linee, per contribuire, con il rafforzamento del trasporto pubblico locale, al contenimento dell inquinamento atmosferico. Il piano, approvato dalla Regione, prevede 26 progetti che saranno realizzati in parte dalla Provincia e in parte dal Comune capoluogo nel periodo e che riguardano il territorio di tutti i comuni inseriti o in corso di inserimento nella cosiddetta zona A di cui al piano regionale di tutela e risanamento dell atmosfera 29. Il Comune di Verona, ritenendo di essere stato penalizzato nella ripartizione dei finanziamenti prevista dal piano ha proposto ricorso 29 Delibera di Consiglio regionale n. 57 del

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