RELAZIONE SECONDO ANNO ANNO 2002
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- Giorgio Novelli
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1 REGIONE LIGURIA ASSESSORATO AGRICOLTURA E TURISMO Realizzazione di aree di moltiplicazione in pieno campo per favorire la riproduzione e la diffusione di Neodryinus typhlocybae (Ashmead) in Liguria Regolamento CE n. 1257/1999 Misura c (3) Formazione Professionale - sottomisura 3.3 Progetti dimostrativi RELAZIONE SECONDO ANNO ANNO
2 Realizzazione di aree di moltiplicazione in pieno campo per favorire la riproduzione e la diffusione di Neodryinus typhlocybae (Ashmead) in Liguria Premessa Metcalfa pruinosa (Say) è un omottero, di origine americana, appartenente alla famiglia dei flatidi. Osservato per la prima volta in Italia nel 1979 nei dintorni di Treviso, si è diffuso rapidamente grazie alla sua polifagia. L adulto, di colore grigio-bruno scuro, è lungo circa 7-8 mm e presenta ali trapezoidali, tenute in posizione di riposo, a tetto sull addome. Le neanidi e ninfe sono caratterizzate dall abbondante presenza di secrezione cerosa biancastra. L uovo è di color bianco perlaceo e di forma allungata, viene inserito singolarmente nelle anfrattuosità e screpolature della corteccia di numerose piante arboree e arbustive. La specie svolge una generazione all anno, con svernamento allo stadio di uovo. La schiusura delle uova inizia a metà maggio e prosegue scalarmene per circa due mesi. Subito dopo la fuoriuscita, le neanidi compiono una muta ed in seguito raggiungono la pagina inferiore delle foglie. Gli adulti compaiono all inizio di luglio; gli accoppiamenti avvengono nei mesi di settembre-ottobre durante le ore notturne, seguiti dall ovideposizione. M. pruinosa vive su numerose piante di interesse agrario (vite, olivo, actinidia, soia), ornamentale (platano, tiglio, pioppo, ippocastano) e in incolti. Dotata di apparato boccale pungente succhiante, si nutre aspirando dai vasi floematici la linfa elaborata. In caso di elevate 2
3 infestazioni può portare ad un rallentamento nello sviluppo dei germogli. Più consistenti risultano invece i danni indiretti dovuti all abbondante produzione di cera e melata, con conseguente imbrattamento della vegetazione e sviluppo di fumaggini. Tali danni estetici sono particolarmente temuti sulle colture florovivaistiche in quanto possono provocare gravi deprezzamenti. Le possibilità di difesa biologica sono legate ad un imenottero driinide, anch esso di origine americana, Neodryinus typhlocybae (Ashmead), parassitoide specifico di M. pruinosa. Le femmine depongono un uovo alla base degli abbozzi alari dei giovani del flatide; la larva che si sviluppa si nutre svuotando il corpo della vittima dando origine ad una specie di bubbone sul lato del corpo dell ospite. Raggiunta la maturità, la larva si imbozzola sulla pagina inferiore delle foglie. N. typhlocybae compie una o due generazioni all anno. 3
4 Obiettivi e finalità del lavoro L obiettivo è stato quello di mettere a punto un progetto di lotta biologica per contenere le infestazioni di M. pruinosa diffusa in tutta la regione ligure, adottando una strategia di introduzioneprotezione del parassitoide specifico. Per tale fine, sono state individuate due aree in cui sono state messe a dimora piante di diverse specie, in formazione di siepe o di macchia, di dimensioni idonee per l ispezione e la raccolta del materiale, e particolarmente favorevoli allo sviluppo di M. pruinosa. Tale tecnica ha lo scopo di costituire ambienti di rifugio, dai quali il driinide possa naturalmente diffondersi, e serbatoi, dai quali regolarmente attingere i bozzoli del parassitoide, anche in periodi differenti dell anno, da introdurre in altre zone del territorio, accelerandone la naturale diffusione. Filosofia operativa 4
5 Area di prescelta nella zona di Vassalico (IM) Questa area è inserita in una zona di coltivazione che presenta impianti arborei (olivo, vite, frutteti di pesco ed altri misti), colture ortive ed erbacee di pieno campo. È un area in cui le aziende impiegano in misura estremamente ridotta mezzi chimici di difesa ed in cui la presenza di M. pruinosa è costante da alcuni anni. Area di prescelta nella zona di Vado Ligure (SV) Questa area è inserita in una zona a limitata coltivazione che presenta impianti arborei (fronde verdi recise e frutteti misti), e alcune colture ortive. In prevalenza domina il bosco in cui è molto diffusa la macchia mediterranea. È un area in cui le poche aziende non impiegano mezzi chimici di difesa ed in cui la presenza di M. pruinosa è costante da alcuni anni. 5
6 Vantaggi e novità dell area di moltiplicazione L area di moltiplicazione rappresenta una tecnica innovativa nell ambito della lotta biologica alla Metcalfa pruinosa. Sebbene richieda maggior attenzione nell individuazione dell area, rispetto ai normali punti di lancio, per le caratteristiche peculiari che deve possedere, è in grado di apportare alcuni importanti vantaggi rispetto alla semplice introduzione del driinide in pieno campo. Tali vantaggi sono: - annulla nel tempo la necessità di introdurre continuamente altri limitatori, o il medesimo, attualmente operati attraverso ripetuti lanci di ripopolamento; la presenza di un area protetta, all interno della quale non viene effettuato alcun intervento di difesa insetticida con mezzi chimici, consente il continuo riversamento dei parassitoidi nell ambiente circostante; - costituisce un sicuro ambiente di rifugio per l ausiliario introdotto; - favorisce la diffusione naturale del parassitoide; tale diffusione può avvenite anche in maniera autonoma, in quanto il Neodrynus segue la diffusione dell infestazione di Metcalfa; - riduce la necessità di impiego di mezzi chimici ad azione insetticida; tale aspetto assume grande importanza sia in campo agrario, sia in ambito urbano; - consente un prelevamento continuo e agevole di bozzoli da introdurre in altri ambienti interessati dalla presenza del fitofago; il prelevamento, effettuato da personale specializzato con l adozione di tecniche opportunamente messe a punto, rende possibile anche la distribuzione del parassitoide in ambienti anche molto distanti dall area di moltiplicazione; - permette lo studio e il conseguimento di conoscenze bio-etologiche del parassitoide in ambiente naturale, difficilmente ottenibili in prove di laboratorio; - assume un importante funzione formativo-didattica per l Assistenza Tecnica. 6
7 Descrizione dettagliata del progetto dimostrativo In campo In entrambe le aree inizialmente è stata eseguita un'accurata pulizia del terreno e, dove necessario, del sottobosco, al fine di agevolare i rilevamenti successivi; dopo aver preparato il terreno, con lavorazioni profonde e superficiali, con la fertilizzazione di fondo successiva ad una analisi chimico-fisica del terreno, si è proceduto a posizionare l impianto di fertirrigazione ed il film di pacciamatura per il contenimento delle infestanti. Pulizia e preparazione delle aree di moltiplicazione: Vado Ligure Pulizia e preparazione delle aree di moltiplicazione: Vessalico Quindi sono state messe a dimora diverse specie di piante, in formazione di siepe semplice e/o doppia o di macchia, particolarmente gradite a giovani e adulti di M. pruinosa, oltre che ottimali per l insediamento e il successivo imbozzolamento delle larve del driinide (tabb. I,II). 7
8 Messa a dimora e primo sviluppo delle piante nelle aree attrezzate Vado Ligure 8
9 Messa a dimora e primo sviluppo delle piante nelle aree attrezzate Vessalico 9
10 Nell ultima decade di maggio sono stati fatti dei sopralluoghi per controllare la presenza dell'ospite, nonché lo stato sanitario delle piante utilizzate per la realizzazione delle due aree. La densità di popolazione di M. pruinosa si è rivelata essere, malgrado le aspettative, esigua nell'area di Vado Ligure, e quasi assente in quella di Vessalico. In entrambe le aree sono stati perciò sistemati, alla base delle singole piante, foglie e parti di rami di diverse specie erbacee e arboree fortemente infestati da giovani di M. pruinosa, per aumentarne la densità di popolazione e rendere così possibile l introduzione del driinide. Foglie fortemente infestate da M. pruinosa 10
11 Nella seconda decade di giugno sono stati quindi introdotti in ogni area 300 bozzoli di N. typhlocybae, contenenti circa 200 maschi e 100 femmine. I bozzoli sono stati raccolti all interno di un apposito contenitore in rete plastificata a maglia sottile, posizionato in mezzo alla vegetazione ad una altezza di circa 1,5-2 m da terra. Il numero doppio dei maschi rispetto alle femmine è necessario per favorire gli accoppiamenti al fine di ottenere una prole mista, cosa che diversamente non accadrebbe in quanto la specie presenta una partenogenesi arrenotoca. Introduzione di N. typhlocybae Successivamente, con cadenza quindicinale, prendendo come riferimento alcune delle piante presenti, sono stati effettuati dei rilevamenti allo scopo di conteggiare il numero dei bozzoli dell imenottero e per valutarne la distribuzione. Contemporaneamente sono state effettuate delle raccolte di bozzoli per le osservazioni in laboratorio, materiale successivamente riportato nel luogo del prelevamento. 11
12 In laboratorio In laboratorio, mediante l utilizzo di uno stereomicroscopio, è stato condotto l esame dei bozzoli di N. typhlocybae prelevati nei vari rilevamenti di campo, allo scopo di ottenere dati sulla biologia e sull etologia del parassitoide. Larve e pupe sono state inoltre controllate per rilevare l eventuale complesso dei limitatori naturali (iperparassitoidi) autoctoni adattatisi. Nei controlli eseguiti sui bozzoli prelevati in campo nel periodo da luglio a settembre non è stata rilevata la presenza di iperparassitoidi, la cui presenza sarebbe un grave danno per la diffusione del parassitoide. 12
13 In collaborazione con il Centro Regionale di Sperimentazione e Assistenza Agricola F. Ugo (CeRSAA) di Albenga, sono stati tenuti due incontri dimostrativi con visita in entrambe le aree di moltiplicazione, rispettivamente in data 07/09/2002 a Vado Ligure (SV) e 04/10/2002 a Vessalico (IM). Alcuni momenti degli incontri dimostrativi Durante tali incontri sono state illustrate le modalità adottate per la costituzione delle aree e le tecniche di introduzione del parassitoide, con visione nel dettaglio dei bozzoli presenti sulla pagina inferiore delle foglie di alcune essenze dell area e dei contenitori in rete plastificata utilizzati per l introduzione del driinide. Inoltre, ad ogni partecipante è stato distribuito del materiale didattico e informativo, con la possibilità di richiedere ai tecnici del CeRSAA una visita aziendale per il trasferimento delle tecniche illustrate. 13
14 Conclusioni Il lavoro svolto è stato seguito con vivo interesse dagli imprenditori agricoli, dagli studenti dell Istituto agrario D. Aicardi di Albenga e dai tecnici di base operanti sul territorio. Le aree di moltiplicazione e di diffusione sopravvivranno al progetto e saranno sempre a disposizione degli agricoltori e dei tecnici, grazie alla costante presenza e controllo dei tecnici del CeRSAA che seguiranno la naturale evoluzione dell uso di tali aree. In particolare, un notevole impegno sarà profuso nella divulgazione della presenza delle aree, della loro funzione e delle possibilità di impiego in ambito agrario e laddove sia necessario adottare una tecnica di lotta a M. pruinosa che non preveda l uso di mezzi chimici di difesa. 14
15 Tabella I - Piante utilizzate per la realizzazione dell'area di moltiplicazione di Vado Ligure (SV) Specie Numero di piante Celtis australis L. 30 Acer campestris L. 75 Rubus spp. (var. senza spine) 45 Pittosporum tobira Ait. 18 Phyladelphus coronarius L. 120 Tabella II - Piante utilizzate per la realizzazione dell'area di moltiplicazione di Vessalico (IM) Specie Numero di piante Ulmus campestris L. 68 Acer campestris L. 68 Rubus spp. (var. senza spine) 130 Pittosporum tobira Ait. 65 Ostrya carpinifolia Scop. 68 Phyladelphus coronarius L
16 Mappa della disposizione delle piante nei due siti LEGENDA: gruppi di 3-5 piante di Celtis australis gruppi di 3-5 piante di Acer campestris siepi a fila doppia di Rubus spp. (var. senza spine) siepe di Pittosporum tobira siepi a fila doppia di Phyladelphus coronarius m 15 m 6-7 m 6-7 m 30 m siepe di P. tobira gruppi di 3-5 piante di Ulmus campestris gruppi di 3-5 piante di Ostrya carpinifolia gruppi di 3-5 piante di A. campestris siepi a fila doppia di P. coronarius siepi a fila doppia di Rubus spp. (var. senza spine) 12 m incolto fiume Figura 1 - Schema delle aree di moltiplicazione di Vado Ligure (in alto) e di Vessalico (in basso)
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