DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE n. 103 del Pagina volume N. Ver. 9.5

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1 DELIERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE n. 103 del Pagina volume N. Ver. 9.5 COMUNE DI PERUGIA DELIERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 103 DEL PROT. n. Codice Archiv.ne Documenti non allegati Al l egati del N. 5 (in apposito registro) L'anno DUEMILAQUINDICI il giorno TRE del mese di AGOSTO, alle ore 16,31, nella consueta sala delle adunanze di Palazzo dei Priori, convocato nelle forme e nei termini di legge, si è riunito il Consiglio Comunale. Risultano presenti e assenti, alla deliberazione in oggetto, i consiglieri: Pres. Ass. ROMIZI ANDR (Sindaco) 1 VARASANO LEONARDO 17 PITTOLA LORENA 2 CASTORI CARLO 18 MIGNINI STEFANO 3 LUCIANI CLAUDIA 19 NUCCIARELLI FRANCO 4 CENCI GIUSEPPE 20 LEONARDI ANGELA 5 FRONDUTI ARMANDO 21 MORI EMANUELA 6 PERARI MASSIMO 22 ORI TOMMASO 7 CAMICIA CARMINE 23 VEZZOSI ALESSANDRA 8 TRACCHEGIANI ANTONIO 24 ORGHESI ERIKA 9 SORCINI PIERO 25 MICCIONI LEONARDO 10 NUMERINI OTELLO 26 MIRAASSI ALVARO 11 VIGNAROLI FRANCESCO 27 ISTOCCHI SARAH 12 ROMIZI GARIELE 28 MENCARONI DIEGO 13 SCARPONI EMANUELE 29 ARCUDI NILO 14 FELICIONI MICHELANGELO 30 ROSETTI CRISTINA 15 DE VINCENZI SERGIO 31 GIAFFREDA STEFANO 16 PASTORELLI CLARA 32 PIETRELLI MICHELE Pres. Ass. Presiede la seduta il PRESIDENTE Dr. LEONARDO VARASANO, con l assistenza del SEGRETARIO GENERALE Dr. FRANCESCO DI MASSA. Scrutatori designati i Signori Consiglieri. La seduta è PULICA CON VOTAZIONE PALESE. OGGETTO: PIANO DI DELOCALIZZAZIONE IN LOCALITA' PONTE FELCINO/PILA. ADOZIONE VARIANTE AL PRG, PARTE OPERATIVA AI SENSI DELL'ART. 32, COMMA 5 DELLA L.R. 1/2015. Dichiarata immediatamente eseguibile ai sensi dell'art.134, comma 4, D.Lgs n. 267 Pubblicata all'albo Pretorio a decorrere dal Divenuta esecutiva ai sensi dell'art.134, comma 3, D.Lgs n.267, il AR IL CONSIGLIO COMUNALE Su proposta della G.C. n. 50 del ; PREMESSO che: - il Comune di Perugia è dotato del Piano Regolatore Generale (PRG), Parte Strutturale e Parte Operativa approvato, ai sensi della L.R. 31/97, con atto del C.C. n. 83/2002 modificato ed aggiornato con successive varianti, in particolare, con atto di C.C n. 38/14 stata approvata la variante di adeguamento del PRG, parte strutturale e parte operativa, ai contenuti paesaggistici del PTCP e ai contenuti degli art. 9 e 10 del PUT; - a seguito della suddetta variante, in loc. Ponte Felcino vocabolo Monte Giogo (Tav. 5/7 allegato A4_1 Rischio Ambientale) è stata, fra l altro, delimitata un area ad elevata pericolosità geologica (art. 78 bis del TUNA) che ha interessato parzialmente un comparto classificato dal PRG come zona per nuovi insediamenti residenziali C1 (art. 89 del TUNA), in cui insiste una lottizzazione già convenzionata e collaudata ed in parte attuata; PULICATA ALL ALO PRETORIO: dal al RIPULICATA ALL ALO PRETORIO: dal al PERUGIA, li Foglio 1 di 5

2 DELIERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE n. 103 del Pagina volume N. Ver con prot. 2015/ del 25/03/2015, è pervenuta all Amministrazione Comunale un istanza da parte della società Edilia Srl proprietaria di un lotto di terreno edificabile non attuato facente parte della lottizzazione sopra richiamata, con la quale chiede di delocalizzare la volumetria (mc. 580) derivante dal lotto stesso in quanto ricadente in area ad elevata pericolosità geologica e di rilocalizzare detta volumetria in un lotto di terreno di proprietà della stessa società, ubicato in località Pila (identificato al Catasto Terreni al Foglio n. 300 particelle /parte) della superficie di circa mq già classificato nel vigente PRG, parte operativa, tra le zone di completamento 2 (art. 88 del TUNA); Dato atto che: -con DPCM 10 novembre 2006, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 33 del , è stato definitivamente approvato il Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico (PAI) elaborato dall Autorità di acino del Fiume Tevere; - a seguito dell approvazione del PAI, la Regione Umbria con D.G.R. n. 447 del (integrata ed aggiornata con D.G.R. n. 707 del ), ha emanato indirizzi contenenti disposizioni per l attuazione del Piano nel settore urbanistico anche ai fini dell eventuale delocalizzazione degli edifici e delle previsioni urbanistiche non ancora attuate; - in particolare la suddetta DGR 447/08: al punto 7 stabilisce che Al fine di non generare nuove situazioni di rischio non sono ammesse previsioni di edificabilità in corrispondenza di frane attive o quiescienti, a meno che le indagini specifiche non comprovino l inesistenza dello stato di franosità o dimostrino la sostenibilità delle previsioni urbanistiche senza incremento della pericolosità e con livello di rischio atteso non superiore alla classe R1 (rischio moderato, per il quale i danni sociali, economici ed al patrimonio ambientale sono marginali) ; al punto 2 definisce i criteri con cui redigere i piani di delocalizzazione; - con delibera di Consiglio Comunale n 129 del 26/7/2010, sono stati approvati i criteri urbanistici e direttive per la redazione dei piani di delocalizzazione previsti dalla DGR 447/2008, che si prevede debbano avere, tra l altro, le seguenti caratteristiche: 1. essere collocati all interno degli insediamenti urbani e periurbani o centri esterni (art. 6 del Tuna) o nelle aree agricole con essi immediatamente confinanti; 2. la nuova previsione del piano di delocalizzazione dovrà avere una superficie territoriale pari a quella della previsione iniziale con un incremento massimo del 20%, senza incremento della altezza massima dei fabbricati; - con la stessa DCC n.129/10 si è stabilito che le delocalizzazioni degli immobili e delle previsioni urbanistiche ricadenti in ambiti PAI a rischio frana o esondazione possono essere attuate anche tramite singoli piani di delocalizzazione su istanza dei privati interessati, evitando di redigere un unico piano di delocalizzazione di iniziativa comunale per l intero territorio comunale ; Atteso che in merito alla richiesta di delocalizzazione della volumetria del lotto edificabile in località Ponte Felcino voc. Monte Gioco avanzata dalla società Edilia Srl è stato chiesto un parere (con nota prot del ) alla competente Area Risorse Ambientali Smart City e Innovazione; Considerato che: - l Area Risorse Ambientali Smart City e Innovazione con nota prot del ha comunicato quanto segue: Foglio 2 di 5 Pagina 2

3 DELIERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE n. 103 del Pagina volume N. Ver. 9.5 nell inverno a causa di intense piogge, il territorio comunale è stato pesantemente colpito da frane con danni ingenti, in particolar modo alla rete viaria; sono stati effettuati vari sopralluoghi per individuare le aree maggiormente colpite e tra queste è ricompresa anche l area in oggetto; in particolare, l area in questione è interessata da una frana complessa quiescente cartografata dal PAI e IFFI (Inventario Fenomeni Franosi in Italia), riattivata nel dicembre gennaio 2014; allo stato attuale, pertanto, l area è interessata da una frana attiva e quindi soggetta a movimenti, sia pure lenti con pericolosità e rischio specifico alto; per quanto sopra rappresentato si ritengono applicabili le previsioni di cui al punto 7 della DGR 447/08; - il piano di delocalizzazione proposto dalla società Edilia srl risulta in linea con i principi e le prerogative offerte dalla DGR 447/2008 e con le caratteristiche previste dalla DCC 129/10 ed è pertanto possibile procedere ad adottare una specifica variante volta a eliminare l accertata situazione di rischio; RILEVATO che: - la variante meglio descritta nell allegata relazione illustrativa prevede le seguenti modifiche : il declassamento del lotto di terreno interessato dalla frana in località Ponte Felcino da zona C1 (zone per nuovi insediamenti residenziali art. 89 del TUNA) con volumetria pari a mc. 580, a Ppr* (zone a parco e/o verde privato - art. 126 del TUNA) con prescrizione particolare volta ad escludere la possibilità di nuova edificazione; la riclassificazione del lotto di terreno posto in località Pila, da zona 2 (zone di completamento art 88 del TUNA) a zona a 2*, con prescrizione particolare volta ad incrementare di mc. 580 (pari alla volumetria oggetto di declassamento) la volumetria della zonizzazione di appartenenza; - le modifiche proposte dalla variante in esame attengono al PRG, Parte Operativa, pertanto la procedura da utilizzare per l approvazione della variante è quella indicata all art. 32, comma 5, della LR 1/15; ACCERTATO che: - come illustrato in premessa la variante riguarda un piano di delocalizzazione volto a prevenire situazioni di rischio mediante l applicazione di misure di salvaguardia in casi, come quello di specie, di accertata situazione di elevata pericolosità, derivante dall attivazione di un movimento franoso; la stessa è perciò migliorativa in termini di impatto sull ambiente in quanto elimina l edificabilità dall area interessata dalla frana e la rilocalizza in una zona già edificabile; - la variante in oggetto non rientra nella casistica prevista dagli articoli 6, c. 2 e 3 del D.Lgs. n.152/06 e s.m.i. e art. 3 c.2 della L.R. n.12/2010 in quanto non riguarda alcun intervento da sottoporre a procedura di VIA (realizzazione di progetti elencati negli allegati II, III e IV alla parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.) né interessa ambiti delimitati dal PRG come siti di interesse comunitario (SIC) ; - non è conseguentemente necessario attivare la procedura di verifica di assoggettabilità a VAS ai sensi dell art. 3, comma 4 lett. e) della L.R. 12/2010 e della DGR 423/13, in quanto la presente variante al PRG, Parte Operativa, non comporta impatti significativi sull ambiente ed è esclusa dal campo di applicazione della VAS; Foglio 3 di 5 Pagina 3

4 DELIERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE n. 103 del Pagina volume N. Ver. 9.5 ACCERTATO ALTRESI che: - l art. 32 comma 7 della L.R. n. 1/2015 stabilisce che il Comune, in sede di adozione delle varianti di cui ai commi 2, 3, 4, 5, e 6 e tenuto conto della relazione geologica, idrogeologica e idraulica, relativa alle aree interessate, nonché degli studi di microzonazione sismica di dettaglio nei casi previsti dalle normative vigenti, esprime parere ai fini dell art. 89 del D.P.R. 380/2001 ed ai fini idrogeologici e idraulici, sentito il parere della Commissione Comunale per la qualità architettonica ed il paesaggio; - la presente proposta di variante è stata sottoposta, ai sensi degli artt.32 c. 7 e 28 c. 10 e 11 della L.R. 1/15, al parere della Commissione per la Qualità Architettonica ed il Paesaggio la quale, nella seduta in data , ha espresso parere favorevole per quanto previsto dall art. 89 del D.P.R. n. 380/2001 in relazione agli aspetti geomorfologici, nonché in relazione agli aspetti idraulici ed idrogeologici; - la variante in oggetto non necessita di verifica ai sensi della normativa vigente in materia di inquinamento acustico così come espresso nel parere della competente Area Risorse Ambientali, Smart City e Innovazione (prot del ); RITENUTO di procedere alla adozione, ai sensi dell art. 32, comma 5 della L.R. n. 1/2015, della variante in oggetto relativa al Piano di delocalizzazione in località Ponte Felcino/Pila ; VISTO l art. 32 comma 5 della L.R. 1/2015; VISTA la D.G.R. n. 447 del ; VISTO il parere di regolarità tecnica favorevole espresso ai sensi dell art. 49 del T.U. n. 267/2000 dal Dirigente dell Unità Operativa Urbanistica Arch. Franco Marini; Dato atto del parere espresso dalla Commissione Consiliare competente; Dato atto, altresì, dell avvenuta prepubblicazione del provvedimento ai sensi dell art. 39 del D. Lgs. 33/2013; Udita la relazione del Presidente della Commissione, gli interventi e le dichiarazioni di voto;... O M I S S I S... Con voti 17 favorevoli (Castori, De Vincenzi, Fronduti, Luciani, Nucciarelli, Pastorelli, Romizi A., Scarponi, Varasano, Cenci, Felicioni, Leonardi, Mignini, Numerini, Pittola, Romizi G., Traccheggiani) 5 astenuti (orghesi, Mirabassi, Rosetti, Giaffreda, Pietrelli) 3 presenti non votanti (istocchi, ori, Mori ) espressi con sistema di votazione elettronico dai 25 Consiglieri presenti e votanti; D E L I E R A - di esprimersi favorevolmente, in merito alla compatibilità delle previsioni della presente variante con le condizioni geomorfologiche del territorio nonché ai fini idrogeologici ed idraulici (art. 89 del DPR n. 380/01 e art. 32 c.7 e 28 c.10,11 della L.R. n. 1/2015) tenuto conto del parere favorevole della competente Commissione Comunale per la Qualità Architettonica e il Paesaggio, espresso in data ; - di adottare, ai sensi dell art. 32 comma 5 della L.R. 1/15, la variante al PRG, parte operativa, relativa al Piano di delocalizzazione in località Ponte Felcino/Pila, così come riportato negli allegati di seguito indicati che vengono a formare parte integrante e sostanziale del presente atto: Foglio 4 di 5 Pagina 4

5 DELIERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE n. 103 del Pagina volume N. Ver Relazione 2. TUNA modificato (stralcio); 3. Tav. 3/3 in scala 1:5.000 (stralcio); 4. Tav. 5/7 in scala 1: (stralcio) 5. Relazione geologica microzonazione sismica ed aspetti idraulici; - di dare atto che la presente variante: è esclusa dalla VAS e dalla Verifica di Assoggettabilità a VAS, ai sensi dell art. 3, comma 4 lett. e) della L.R. 12/2010 e s.m.e i. e della DGR 423/13; non necessita di verifica ai sensi della normativa vigente in materia di inquinamento acustico così come espresso nel parere della competente Area Risorse Ambientali, Smart City e Innovazione (prot del ); - di dare atto, altresì, che il Piano di delocalizzazione di cui trattasi sarà successivamente approvato dal Consiglio Comunale, ai sensi dei punti 2 e 7 dell allegato A della D.G.R. n. 447/2008, unitamente alla relativa variante urbanistica, una volta effettuate le procedure di deposito e pubblicazione previste dagli articoli 28 commi 2 e seguenti, 31 e 32 comma 5 della L.R. 1/2015; - di dichiarare che il presente atto non comporta impegno di spesa o diminuzione di entrata a carico del bilancio comunale per l anno 2015 né per il triennio ; Entra in aula il Consigliere Arcudi. Escono dall aula i Consiglieri Pietrelli e Rosetti. I presenti sono 24. Indi, attesa l urgenza su proposta del Presidente con voti 17 favorevoli (Castori, De Vincenzi, Fronduti, Luciani, Nucciarelli, Pastorelli, Romizi A., Scarponi, Varasano, Cenci, Felicioni, Leonardi, Mignini, Numerini, Pittola, Romizi G., Traccheggiani), 3 astenuti (orghesi, Mirabassi, Giaffreda), 4 Consiglieri presenti che non partecipano alla votazione (Arcudi, ori, istocchi, Mori), espressi con sistema di votazione elettronico dai 20 Consiglieri votanti su 24 Consiglieri presenti, dichiara l atto immediatamente eseguibile ai sensi dell art.134, comma 4, del D.lgs. n.267/2000. Foglio 5 di 5 Pagina 5

6 COMUNE DI PERUGIA Assessorato all Urbanistica Ufficio del Piano Piano di delocalizzazione ai sensi dei p.ti 2 e 7 dell allegato A della D.G.R. n. 447/2008 avente effetto di: Variante al PRG - parte operativa ai sensi dell art. 32, comma 5, della L.R. 1/2015 Località Ponte Felcino / Pila RELAZIONE Pagina 6

7 1. Contenuti generali. Con atto di Consiglio comunale n. 38 del 07/04/2014 è stato approvata la variante di adeguamento del PRG, parte strutturale e parte operativa, ai contenuti paesaggistici del PTCP e ai contenuti degli art. 9 e 10 del PUT. A seguito della suddetta variante, in loc. Ponte Felcino vocabolo Monte Giogo (Tav. 5/7 allegato A4_1 Rischio Ambientale) è stata delimitata un area ad elevata pericolosità geologica, normata dall art. 78 bis del TUNA. La perimetrazione della zona ad elevata pericolosità geologica, ha interessato parzialmente un comparto classificato dal PRG come zona per nuovi insediamenti residenziali C1 (art. 89 del TUNA), oggetto di un piano di lottizzazione convenzionato con atto rogito Notaio runelli rep /27863 del 20/04/2005, già collaudato (D.D. n. 18 del 13/03/2012); detto comparto risulta in parte attuato. La Regione dell Umbria con D.G.R. 28 aprile 2008, n. 447, ha emanato disposizioni per l attuazione del PAI, nella quale vengono stabilite le modalità per la rilocalizzazione delle previsioni urbanistiche non attuate ricadenti in aree in frana. Al punto 7 allegato A della suddetta delibera viene stabilito invece che Al fine di non generare nuove situazioni di rischio non sono ammesse previsioni di edificabilità in corrispondenza di frane attive o quiescenti, a meno che le indagini specifiche non comprovino l inesistenza dello stato di franosità o dimostrino la sostenibilità delle previsioni urbanistiche senza incremento della pericolosità e con livelli di rischio atteso non superiore alla classe R1 (rischio moderato, per il quale i danni sociali, economici ed al patrimonio ambientale sono marginali). Con nota prot. 2015/ del 05/05/2015 l Area Risorse Ambientali Smart City e Innovazione ha comunicato che l area in questione è ricompresa in una frana complessa quiescente della cartografia PPAI e IFFI, riattivatasi nel periodo compreso tra il dicembre 2013 ed il gennaio 2014; ha aggiunto inoltre che, allo stato attuale l area è interessata da una frana attiva con pericolosità e rischio specifico alto, soggetta a movimenti, seppure lenti per cui ritiene che sia applicabile quanto previsto al punto 7 dell allegato A alla DGR 447/2008. Al punto 2 della DGR 447/2008 vengono definiti i criteri con cui redigere i piani di delocalizzazione. Pagina 7

8 Con Delibera di Consiglio Comunale n 129 del 26/7/2010, sono stati approvati i criteri urbanistici e direttive per la redazione dei piani di delocalizzazione previsti dalla DGR 447/2008, che si prevede debbano avere, tra l altro, le seguenti caratteristiche: 1. essere collocati all interno degli insediamenti urbani e periurbani o centri esterni (art. 6 del Tuna) o nelle aree agricole con essi immediatamente confinanti; 2. la nuova previsione del piano di delocalizzazione dovrà avere una superficie territoriale pari a quella della previsione iniziale con un incremento massimo del 20%, senza incremento della altezza massima dei fabbricati; 3. incremento massimo del 20% della suc ammessa, per i piani di delocalizzazione che si collocano all interno di insediamenti urbani e periurbani o centri esterni (art. 6 del Tuna) e che prevedano trasferimenti di volumetria nell ambito della stessa Unità urbanistica territoriale UUT o in quella limitrofa; 2. Aree e soggetti interessate dagli interventi Con prot. 2015/ del 25/03/2015, è pervenuta all Amministrazione Comunale un istanza da parte della società proprietaria di un lotto di terreno edificabile non attuato facente parte della lottizzazione di cui in premessa, con la quale si chiede la delocalizzazione della volumetria derivante dal lotto stesso in quanto ricadente in area ad elevata pericolosità geologica. Tale lotto contraddistinto con il n 3 nella lottizzazione approvata con D.C.C. n. 82 del 22/04/2004, è ubicato in località Ponte Felcino voc. Monte Giogo ed è identificato al Catasto Terreni al Foglio n. 177 particelle della superfice di mq , in cui è ammessa una volumetria di mc Nella stessa istanza si chiede che tale volumetria venga rilocalizzata in un lotto di terreno di proprietà della stessa società, ubicato in località Pila ed identificato al Catasto Terreni al Foglio n. 300 particelle /parte, della superficie di mq circa. Detto lotto di terreno risulta classificato nel vigente PRG, parte operativa, tra le zone di completamento 2 (art. 88 del TUNA) e in parte in area agricola periurbana Ep (art. 73 del TUNA) ricadente nell area di rispetto dei cimiteri (art. 140 del TUNA). Pagina 8

9 Il soggetto interessato dall intervento è la Società EDILIA S.r.l. con sede in Ponte Felcino (PG), Via del Rame 14 P.IVA , proprietaria di entrambi i lotti di terreno oggetto della delocalizzazione. 3. Modalità di attuazione dell intervento. Il Piano di delocalizzazione proposto risulta perfettamente in linea con quanto stabilito al p.to 2 della DGR 447/2008 e dal Regolamento approvato con D.C.C. n 129/2010. Lo stesso piano viene proposto come variante tematica allo strumento urbanistico generale da adottare in applicazione dell art. 32 comma 5 della L.R. 1/2015. In particolare: Il lotto nel quale viene allocata la volumetria da delocalizzare, è posto in una zona residenziale già classificata come zona 2 dal vigente PRG, ricadente nella Tav. 3/3 insediamenti urbani e periurbani; la stessa zona risulta priva di vincoli di natura paesaggistica e ambientale. La superficie interessata dalla variante al PRG, è di circa mq in quanto rispetto all area indicata nella richiesta, sono escluse le rate di terreno classificate Ep sottoposte a vincolo cimiteriale; per quanto riguarda il lotto oggetto del declassamento da zona C1 a zona Ppr*, ricadente nella Tav. 5/7 cartografia generale del territorio comunale, la superficie interessata dalla variante al PRG, è di circa mq in quanto rispetto all area indicata nella richiesta, sono escluse le rate di terreno classificate viabilità; l incremento di superficie è pertanto inferiore al 20% come richiesto dalla DCC 129/2010; il Piano di delocalizzazione non può beneficiare dell incremento del 20% della SUC ammessa previsto al punto 3 della DCC 129/2010, in quanto il lotto in cui viene delocalizzata la volumetria, non ricade all interno dell U.U.T. n 20 di Ponte Felcino ne in quelle limitrofe. Le modifiche richieste attengono al PRG, parte operativa, in quanto: per quanto riguarda il lotto di terreno in località Pila, la modifica della destinazione urbanistica (da zona 2 a zona 2*), essendo originata dal trasferimento di una volumetria non utilizzata, non comporta incremento al dimensionamento complessivo previsto dal PRG, parte strutturale, per le zone residenziali; Pagina 9

10 per quanto concerne il lotto di terreno in loc. Ponte Felcino voc. Monte Giogo, con la modifica della classificazione urbanistica da zona C1 a zona Ppr* viene eliminata la capacità edificatoria del lotto prevista dal vigente PRG e pertanto in base all art. 74 del TUNA la disciplina dello stesso è attribuita al PRG, parte operativa. Con la presente variante si procede: a declassare nella tav. 5/7 in scala 1: il lotto di terreno posto in località Ponte Felcino della superficie di circa mq , da zona C1 a zona a parco privato Ppr*, accompagnata da una disposizione particolare all art. 126 del TUNA che stabilisce per l area in oggetto il divieto di nuova edificazione di seguito riportata: Nella zona Ppr* posta in località Ponte Felcino voc. Monte Giogo (Tav. 5/7), per cui è stata attivata una procedura di piano di delocalizzazione in variante al PRG, parte operativa, ai sensi della DGr n. 447/2008, punto 2 e 7 dell allegato A, non è ammessa la costruzione di nuovi edifici. alla riclassificazione nella tav. 3/3 in scala 1:5.000 del lotto di terreno posto in località Pila da zona 2 a zona 2* (escludendo le rate di terreno che ricadono nella fascia di rispetto cimiteriale) con volumetria pari a quella derivante dalla zonizzazione di appartenenza, incrementata di mc. 580 pari alla volumetria da de localizzare, accompagnata da una disposizione particolare all art. 88 del TUNA che stabilisce: Nella zona 2* posta in località Pila (Tav. 3/3) è ammessa una volumetria pari a quella della zonizzazione di appartenenza, incrementata di mc. 580 sulla base del piano di delocalizzazione in variante al PRG parte operativa, ai sensi della DGR n. 447/2008, punto 2 e 7 dell allegato A. La variante è migliorativa in termini di impatto sull ambiente in quanto taglia l edificabilità su un area dichiarata in frana e la rilocalizza in una zona già edificabile. Oltre a ciò la variante rientra nei casi di esclusione dalla VAS e dalla Verifica di Assoggettabilità a VAS, ai sensi dell art. 3, comma 4 lett. e) della L.R. 12/2010 e s.m.e i. e della DGR 423/13. Pagina 10

11 COMUNE DI PERUGIA Assessorato all Urbanistica Ufficio del Piano Piano di delocalizzazione ai sensi dei p.ti 2 e 7 dell allegato A della D.G.R. n. 447/2008 avente effetto di: Variante al PRG - parte operativa ai sensi dell art. 32, comma 5, della L.R. 1/2015 Località Ponte Felcino / Pila TUNA (stralcio) N..: le integrazioni al TUNA sono riportate in grassetto. Pagina 11

12 ART. 88 ZONE DI COMPLETAMENTO omissis. Disposizioni particolari omissis. Nella zona 2* in loc. Pila (Tav. 3/3) è ammessa una volumetria pari a quella della zonizzazione di appartenenza, incrementata di mc. 580 sulla base del piano di delocalizzazione in variante al PRG parte operativa, ai sensi della DGR n. 447/2008, punto 2 e 7 dell allegato A. omissis. ART. 126 ZONE A PARCO PRIVATO Ppr omissis. Disposizioni particolari omissis. Nella zona Ppr* in loc. Ponte Felcino voc. Monte Giogo (Tav. 5/7) per cui è stata attivata una procedura di piano di delocalizzazione in variante al PRG parte operativa, ai sensi della DGR n. 447/2008, punto 2 e 7 dell allegato A, non è ammessa la costruzione di nuovi edifici. omissis. Pagina 12

13 STRADA C m 2 C m 2 COMUNE DI PERUGIA E P E P U.O. Urbanistica E P E P * NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE Parte Operativa 0 2 E P 0 2 E P Tavola Insediamenti urbani e periurbani Piano di delocalizzazione ai sensi dei p.ti. 2 e 7 dell'allegato "A" della D.G.R. n 447/2008 avente effetto di: Variante al PRG - parte operativa ai sensi dell'art. 32 comma 5 della L.R. 1/2015 Località P. Felcino / Pila 3/3 stralcio Scala 1:5.000 Data / Aggiornamenti Maggio 2015 E P E P D5 0 D5 CE25 PILA UUT 24 VIGENTE E P E P D5 0 D5 CE25 PILA UUT 24 VARIANTE Pagina 13

14 - Comune di Perugia - R R E E PIEVE S. SSTIANO COMUNE DI PERUGIA PIEVE S. SSTIANO R R U.O. Urbanistica E C1 E C1 R C1 Ppr* IR NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE IR R E E AIPAS Parte Strutturale E E AIPAS E E Cn Cartografia Generale del territorio comunale 5/ 7 E SV. 128 Cn PONTE FELCINO SV. 128 M SV.127 SV.127 Scala 1: M stralcio 0 0 F Data / Aggiornamenti Piano di delocalizzazione E PONTE FELCINO Tavola R R C1 Maggio 2015 F E E E E ai sensi dei p.ti. 2 e 7 dell'allegato "A" della D.G.R. F Variante al PRG - parte operativa ai sensi dell'art. 32 comma 5 della L.R. 1/2015 E 1 SV.125 F E D4 1 SV.125 D4 # 0 2 S. PETRONILLA Pagina 14 # # 0 F VIGENTE 2 S. PETRONILLA # F VARIANTE

15 Area Risorse Ambientali - Smart City e Innovazione VARIANTE AL PIANO REGOLATORE GENERALE PARTE OPERATIVA Piano di Delocalizzazione Località Ponte Felcino/Pila RELAZIONE GEOLOGICA MICROZONAZIONE SISMICA ED ASPETTI IDRAULICI Perugia, maggio 2015 Dott. Geol. Guendalina Antonini Pagina 15

16 Indice PREMESSA 3 VARIANTE 4 ZONA PILA 4 INTRODUZIONE 5 bibliografia 5 COMPATIILITÀ CON I PIANI SOVRAORDINATI E DI SETTORE 6 GLI STUDI DEL PRG 7 PRG adottato in via di approvazione in adeguamento al PTCP 9 Rischio idrogeologico 12 Rischio idraulico 13 Piano Assetto Idrogeologico PAI 13 RISCHIO SISMICO 15 Sismicità storica 15 Pericolosità sismica di base 16 MAPPE DI PERICOLOSITÀ SISMICA DELL ISTITUTO NAZIONALE GEOFISICA E VULCANOLOGIA 16 Microzonazione sismica 17 indagini 18 SUCCESSIONE STRATIGRAFICA 19 2 Pagina 16

17 PREMESSA La presente relazione è stata redatta al fine di valutare la fattibilità geologica relativa ad un piano di delocalizzazione della volumetria prevista in un lotto edificabile non attuato in località Ponte Felcino, vocabolo Monte Giogo, sul cui terreno si è verificata, nell inverno , la riattivazione di un movimento franoso. L area in oggetto era ricompresa in una zona di lottizzazione C1 interessata da una frana complessa quiescente cartografata dal PAI e dall IFFI; le piogge intense verificatesi nel periodo sopraindicato, ha reso il sito a rischio elevato per la presenza di lesioni strutturali alla viabilità e funzionali ad alcuni fabbricati. Tali indizi, unitamente ad alcune indagini geognostiche, geofisiche e di monitoraggio hanno confermato lo stato di attività del movimento franoso. I criteri e gli indirizzi urbanistici per la redazione del piano di delocalizzazione, previsti dalla D.G.R 447/2008, sono stati approvati dalla D.C.C 129/2010. Sulla base di detti criteri, si è rende necessario valutare la proposta di scambio delle volumetrie relative alla diversa destinazione d uso del lotto di terreno residuo alla lottizzazione C1, a Ponte Felcino ( Monte Giogo) con un lotto, sito in località Pila, da destinare a 2*. La relazione di variante al PRG-parte operativa, redatta dalla U.O Urbanistica prevede delle modifiche riguardanti i seguenti aspetti: -la declassazione, nella tav. 5/7 in scala 1: , del lotto di terreno posto in località Ponte Felcino della superficie di circa mq , da zona "Cl" a zona a parco privato "Ppr*", accompagnata da una disposizione particolare all'art. 126 del TUNA che stabilisce per l'area in oggetto il divieto di nuova edificazione di seguito riportata: "Nella zona Ppr* posta in località Ponte Felcino - voc. Monte Giogo (Tav. 5/7), per cui è stata attivata una procedura di piano di delocalizzazione in variante al PRG, parte operativa, ai sensi della DGR n. 447/2008, punto 2 e 7 dell'allegato "A", non è ammessa la costruzione di nuovi edifici." -la riclassificazione, nella tav. 3/3 in scala 1 :5.000, del lotto di terreno posto in località Pila da zona 2 a zona 2* (escludendo le rate di terreno che ricadono nella fascia di rispetto cimiteriale) con volumetria pari a quella derivante dalla zonizzazione di appartenenza, incrementata di me. 580 pari alla volumetria dò, de localizzare, accompagnata da una disposizione particolare all'art. 88 del TUNA che stabilisce: "Nella zona 2* posta in località Pila (Tav. 3/3) è ammessa una volumetria pari a quella della zonizzazione di appartenenza, incrementata di mc. 580 sulla base del piano di delocalizzazione in variante al PRG parte operativa, ai sensi della DGR n. 447/2008, punto 2 e 7 dell'allegato "A", approvata con D.C.C. n 129 del 26/07/10 La variante è migliorativa in termini di impatto sull'ambiente in quanto taglia l'edificabilità su un'area dichiarata in frana e la rilocalizza in una zona già edificabile. 3 Pagina 17

18 Variante Zona Ponte Felcino Stato Attuale Stato di Progetto Zona Pila Stato Attuale Stato di Progetto 4 Pagina 18

19 INTRODUZIONE L area oggetto di variante al Piano Regolatore Generale-parte operativa si localizza in località Pila, ad una distanza di circa 8 Km dal centro storico di Perugia, a Sud- Sud Est del territorio comunale. Il lotto è ubicato in un ambito già edificato prossimo all abitato di Pila lungo la strada Via Settevalli. Il conteso morfologico della zona è di tipo collinare caratterizzato da dolci pendenze con crinali ampi ed arrotondati e vallate solcate da piccoli fossi che, al momento non danno origine a significativi fenomeni erosivi. Il presente studio ha come oggetto la valutazione sulla fattibilità geologica relativa alla variante al PRG parte operativa, per il Piano di Delocalizzazione e relative disposizioni particolari, ad integrazione del TUNA, all art. 88 zona 2* (tav 3/3) e all art. 126 Ppr* (tav. 5/7). Per quanto riguarda il lotto a Ponte Felcino, verificata la situazione di elevata pericolosità derivante all attivazione di un movimento franoso, questo viene declassato da zona "Cl" a zona a parco privato "Ppr*", con PILA particolare disposizione che stabilisce per l'area in oggetto il divieto di nuova edificazione. Per la zona di Pila, dove invece viene è ammessa una nuova volumetria pari a quella della zonizzazione di appartenenza (C1 di Ponte Felcino), incrementata di mc. Stralcio Cartografia IGM a colori - zona di Pila 580 sulla base del piano di delocalizzazione. Tale documento ha quindi come primo obiettivo il confronto con la pianificazione sovraordinata ed i Piani di Settore, nonché con i vincoli di PRG le rispettive normative di attuazione vigenti. A tale scopo, sono stati analizzati gli elaborati e le rispettive norme relative al Piano Urbanistico Territoriale (PUT), al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), ai Piani di Settore che possono in qualche modo avere influenza con la variante, al vigente Piano Regolatore Generale PRG e agli elaborati prodotti in adeguamento al PTCP In particolare, il Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico (PAI) dell Autorità di bacino del fiume Tevere (Ad) il Piano Regionale di Tutela delle Acque, il Piano Paesaggistico Regionale, ecc Il presente studio riguarderà esclusivamente l area di Pila in quanto il lotto di terreno in esame andrà destinato a residenziale 2*, mentre per Ponte Felcino viene tolta l edificazione bibliografia Si è provveduto alla ricerca e alla raccolta di tutto il materiale disponibile di carattere geologico relativo all ara in oggetto. Di particolare interesse sono risultati gli studi svolti per la microzonazione sismica di livello 1 su tutto il territorio comunale ed in particolare per la città si Perugia. Per quanto riguarda Pila, sono state appositamente realizzate delle indagini di microzonazione di livello 2 di approfondimento che hanno consentito la definizione del Fattore di Amplificazione sismica Fa. studi di carattere geologico per la realizzazione del PRG. altre indagini e studi per lavori pubblici da parte dell Amministrazione comunale. 5 Pagina 19

20 COMPATIILITÀ CON I PIANI SOVRAORDINATI E DI SETTORE La Regione dell Umbria, attraverso la redazione del proprio Piano Urbanistico Territoriale e dei suoi vari aggiornamenti tematici (Piano Tutela Acque PTA, Piano Paesaggistico, Piano Rifiuti, RERU; Natura 2000 ecc..), ha conferito al territorio Umbro ed ai relativi sistemi insediativi, rurali ed infrastrutturali, prospettive di qualità finalizzate alla sostenibilità dello sviluppo. Tale operazione è stata mirata all individuazione degli obiettivi ed è stata finalizzata all adozione di azioni indispensabili alla qualificazione e valorizzazione delle bellezze naturali, delle singolarità geologiche, delle peculiarità storico-architettoniche ed insediative, del patrimonio faunistico e floristicovegetazionale, nonché paesaggistiche. Successivamente, attraverso il Nuovo Piano Paesaggistico Regionale PPR, è nata ancora più forte la necessità individuare dei paesaggi tipici regionali ed attribuire a questi delle risorse identitarie volte alla conoscenza, conservazione e valorizzazione di tutto il patrimonio regionale. Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) recepisce le direttive di pianificazione ed i vincoli del PUT secondo quanto previsto dalla L.R 27/2000 e s.m.i, aggiornato per i siti di interesse comunitario (SIC). IL PTCP detta anche le direttive per la redazione del PRG parte strutturale; in particolare, per gli aspetti ambientali, l art. 15 specifica i contenuti generali che gli studi di Piano devono avere per la definizione del rischio idrogeologico - geomorfologico, sismico, idraulico e per la valutazione sulla vulnerabilità degli acquiferi. -Per il Rischio Idrogeologico, è stata effettuata una verifica sulla situazione di pericolosità e rischio di frana ed una valutazione sullo stato di dissesto estrapolando, dalle documentazioni disponibili, le informazioni pregresse (carte inventario dei movimenti franosi PAI, IFFI, aree in dissesto stabilizzate, aree ammesse a consolidamento ecc.). La zona non risulta ricompresa in ambiti a pericolosità di frana. -Per l analisi del Rischio Sismico vengono riportati i dati relativi alla suscettibilità sismica locale, gli studi di Microzonazione Sismica (MS) di livello 1, la carta delle microzone sismiche omogenee ed il livello 2 di approfondimento, necessario per varianti alla parte operativa, così come definito dalla D.G.R 377/10. -Per il rischio Idraulico, si specifica che il sito in oggetto risulta completamente al di fuori da qualsiasi perimetrazione di pericolosità e di rischio idraulico. Le mappature ad oggi disponibili riguardano prevalentemente quelle redatte dal PAI per il reticolo principale (fiume Tevere) e dal PAI bis per il reticolo secondario; la carta di vincoli del PRG recentemente redatta per l adeguamento al PTCP per gli aspetti paesaggistico-ambientali e all aggiornamento del PAI definisce, per i corsi d acqua minori, le aree di potenziale pericolosità idraulica per le quali è necessario effettuare ulteriori apposite verifiche ai sensi dell art.141 del TUNA. La zona oggetto di variante non risulta essere ricompresa in tale vincolo. -Per la Vulnerabilità degli acquiferi il sito risulta essere ricompreso in un ambito non classificato a vulnerabilità bassa per la presenza di terreni scarsamente permeabili (Fluvio-lacustre Villafranchiano) e al di fuori delle aree di salvaguardia di campi pozzi ad uso idropotabile. 6 Pagina 20

21 GLI STUDI DEL PRG In occasione della redazione del Piano Regolatore Generale Comunale, approvato con Delibera C.C. n 83 il 24/06/2002, sono stati effettuati degli studi specialistici finalizzati alla caratterizzazione ambientale del territorio ed elaborate numerose cartografie tematiche in relazione alle diverse componenti ambientali. Gli studi di PRG, parte strutturale sono stati svolti al fine di attuare una pianificazione basata sull uso ottimale delle risorse, in accordo con gli obbiettivi di tutela del paesaggio, conservazione ed uso attento dei beni naturali. In particolare, in coerenza con i principi dello sviluppo sostenibile, fondato sull uso non distruttivo delle risorse disponibili, risultano prioritari il recupero delle situazioni ambientali degradate e la valorizzazione delle risorse paesaggistico-ambientali. Per la parte strutturale, sono state redatte delle cartografie tematiche in scala 1: mirate ad evidenziare lo scenario paesaggisticoambientale ed applicate le metodologie tipiche dell ecologia del Paesaggio, al fine di favorire le scelte d uso, di gestione e di valorizzazione del patrimonio disponibile, in un ottica di sviluppo sostenibile. Le numerose informazioni derivate dagli studi tematici e dalle analisi condotte con la metodologia della Landscape Ecology hanno consentito di caratterizzare dettagliatamente le singole Unità di paesaggio, individuando sia gli elementi di pregio paesaggistico da tutelare e valorizzare, sia gli elementi che determinano uno scadimento della qualità ambientale. La dettagliata conoscenza delle diverse componenti ambientali ha favorito la definizione dei caratteri territoriali, sia urbano che extraurbano, la suddivisione in ambiti paesaggistico-ambientali omogenei (Unità di paesaggio Udp) e l identificazione degli elementi distintivi di pregio e di degrado. All interno di ciascuna Udp sono stati definiti gli obiettivi di valorizzazione, gestione e tutela del paesaggio e le strategie, opportunamente diversificate, da porre in atto. La zona di Pila, nell Unità di paesaggio 5S come indicato nella sottostante tavola delle UdP. Di seguito si riporta la cartografia e le caratteristiche della Udp 5S estrapolate dalla relazione generale del PRG. Per ciascuna Udp è presente anche una tabella di sintesi degli elementi ritenuti di pregio e quelli di degrado paesaggistico. La zona oggetto di studio è molto piccola rispetto all ampiezza delle Udp e la descrizione degli elementi di pregio e di degrado paesaggistico è generalizzata sulla vasta area. Nel dettaglio del sito in oggetto, emergono solo alcuni elementi puntuali. 5S Valle del Caina Questa unità di paesaggio si sviluppa interamente all interno della valle del torrente Caina, nella parte in cui essa si apre in un ampia pianura, limitata da rilievi collinari appena accennati e linee di spartiacque poco definite (Case Nuove, Pila, agnaia). Il paesaggio è suddivisibile in due distinti contesti, caratterizzati da due matrici diverse: una agricola, ad Ovest, e una urbana a Nord-Est. Particolarmente critica risulta la fascia di contatto tra questi due ambiti in ragione della progressiva 7 Pagina 21

22 trasformazione degli originari caratteri agricoli e per l immagine non qualificata del nuovo paesaggio urbano. La matrice paesaggistica ed il carattere preminente dell unità è comunque dato dal paesaggio agricolo planiziale di bonifica (con 2099 ettari i seminativi rappresentano oltre il 60% dell Udp), che caratterizza con segni di unicità l ambito prossimo al corso d acqua. Di valore paesaggistico risultano anche i versanti collinari che confinano ed incorniciano la valle e concludono il complessivo disegno paesaggistico dell Udp. Il paesaggio rurale di pianura si presenta con campi aperti a seminativo irriguo (agricoltura industrializzata), la cui tessitura è data da scoline rette disposte parallelamente o perpendicolarmente ai principali corsi d acqua, con sporadiche presenze di querce camporili (relitti) e denotato dall assenza di siepi e filari. La fascia di transizione tra la pianura agricola industrializzata e l agricoltura collinare è caratterizzata da versanti esposti a sud/sud-est: pur in presenza di coltivazioni tipiche del paesaggio collinare (oliveti) prevale un immagine di agricoltura estensiva e meccanizzata. Si nota una continuità della vegetazione data dalla presenza di macchie boscate. I caratteri principali risultano contaminati da una campitura che tende alla regolarità nelle zone più prossime ai corsi d acqua del Rio Fratta e del Fosso del Lupo, che diviene più irregolare e minuta in prossimità dell ambito urbano, dove presenta anche segni di disordine e confusione (ricoveri di attrezzi, orti...). Il paesaggio agricolo collinare, infine, si connota per la netta predominanza dei boschi dovuta alla esposizione dei versanti a nord-est e dalla acclività degli stessi, con la sporadica presenza di oliveti nelle rare aree aventi migliori caratteristiche morfologiche e di esposizione. Il bosco planiziale di Pila costituisce una significativa presenza paesaggistica sia per la sua importanza ecologica sia per la sua rilevanza visiva, che caratterizza una significativa parte della Udp ed anche una parte del territorio posto oltre il limite comunale. All interno del contesto urbano, sono da segnalare l impatto visivo derivante dalla struttura dell Ospedale Silvestrini, dalla massa del Poligrafico uitoni e, più in generale dalla confusione dell immagine paesaggistica della zona industriale di S. Andrea delle Fratte. Permangono tuttavia elementi paesaggistici di rilievo in corrispondenza di centri ed aggregati rurali, connotati da un edificato in parte storico e da nuove espansioni,in alcuni casi anche di rilevante entità, ma che fondamentalmente mantengono un carattere di qualità per la dimensione, per la morfologia insediativa ed infine per i rapporti formali con l intorno. L analisi quantitativa ha messo in luce un valore della tc media pari a 1,67 Mcal/m2/anno, riferibile ad un sistema ambientale con capacità di resistenza alle trasformazioni pressoché nulla. L habitat umano, pari a 85% del totale, è la manifestazione di un paesaggio caratterizzato da elementi d uso del suolo antropici ad alta energia succedanea. Nella piana di Santa Sabina sono attivi pozzi di alimentazione dell acquedotto comunale, che attingono ad una risorsa idrica di notevole valore, non adeguatamente protetta. Infatti, è elevatissimo il numero di pozzi privati che attingono alla stessa falda e non si rileva, nelle forme d uso del suolo, la necessaria attenzione. Il completamento del depuratore a San Sisto garantisce la possibilità di gestire correttamente i reflui civili nella zona maggiormente urbanizzata, mentre risultano non ancora canalizzati gli scarichi nella parte Sud della Udp. Gli effetti di tale situazione sono confermati dalle analisi della qualità del torrente Caina, che sono rappresentativi di un elevato inquinamento. La mappatura acustica ha evidenziato livelli di pressione del rumore al di sopra dei limiti di accettabilità, che rendono necessari interventi di bonifica. 8 Pagina 22

23 PRG adottato in via di approvazione in adeguamento al PTCP In riferimento all art.15 del PTCP, per gli aspetti relativi al sistema ambientale, sono stati recentemente prodotti gli studi di PRG in adeguamento al PTCP relativamente agli elaborati riguardanti i seguenti rischi: carta geologica carta inventario dei movimenti franosi carta di microzonazione sismica di livello 1 carta della pericolosità e del rischio idraulico del reticolo idrografico principale, secondario e marginale Si riportano di seguito le principali cartografie dei vincoli, approvate con D.C.C. 38 del 07/04/2014 quali allegati alla Variante del PRG l adeguamento al PTCP, con indicata l ambito territoriale in cui è previsto il cambio di destinazione urbanistica. la zona in oggetto non presenta alcun vincolo paesaggistico. 9 Pagina 23

24 - Comune di Perugia - L area in oggetto è attraversata longitudinalmente dalla Via Settevalli che scorre lungo un blando crinale indicato in cartografia con il tratto marrone. Sussiste lungo questa linea una fascia di rispetto dei crinale, normato dall art. 26 sexies del TUNA. Sono inoltre presenti gruppi di filari e piante sparse ed alcuni alberi monumentali ( art. 26 quater del TUNA) tutela delle aree e siti di interesse naturalistico La zona in oggetto non risulta avere vincoli di tutela di natura naturalistica. 10 Pagina 24

25 Rete ecologica Per le aree boscate, queste risultano essere localizzate prevalentemente negli impluvi lungo i principali corsi d acqua (vegetazione ripariale) e nell area di Villa Umbra in corrispondenza del parco e giardino di pertinenza della Villa. La parte strutturale del PRG, ha assunto quali elementi di riferimento la qualità ambientale e lo sviluppo sostenibile; tiene conto di tali presupposti in termini di effettiva prevenzione attiva e, sulla base di puntuali analisi, avanza proposte di pianificazione che tengano conto degli effetti di impatto negativo sull ambiente. d uso, i quantitativi riguardanti i reflui civili e lo smaltimento delle acque bianche. 11 Pagina 25

26 Rischio idrogeologico Dalla cartografia non evidenziano elementi legati a fenomeni di instabilità di tipo gravitativi. La carta del PUT è stata realizzata attraverso la raccolta di vari progetti relativi a studi sulla pericolosità da frana; in particolare: - progetto AVI - catalogo delle aree vulnerate Italiane; - progetto SCAI - studio dei centri abitati instabili in Umbria - eventi meteorologi particolari - cartografia CNR carta inventario dei movimenti franosi Il Piano di Assetto Idrogeologico dell Autorità di bacino del fiume Tevere PAI e l Inventario Fenomeni Franosi Italiani IFFI, riportano in ciascuna carta inventario dei movimenti franosi la situazione della pericolosità di frana alla data della loro approvazione. La cartografia, peraltro abbastanza recente, è stata realizzata in scala 1: e ricopre tutto il territorio comunale. A questa mappatura, sono state aggiunte, in fase di redazione del PRG, approvato con D.C.C n 83 del 24/06/2002, le aree in dissesto accertate e cartografate dagli uffici tecnici comunali. All interno dell area in oggetto, non sono state rilevate forme di dissesto legate a movimenti franosi e/o a squilibri di natura idrogeologica. Alcuni dissesti superficiali, con diverso stato di attività, si rinvengono nella zona Est e Sud dell area, come indicato nella cartografia allegata. Queste frane sono legate alla presenza di una coltre clastica eluvio colluviale superficiale caratterizzata da mediocri caratteristiche fisico-meccaniche; in occasione di piogge intense ed in condizioni sature, è frequente che limitate porzioni di versante possano mobilizzarsi anche a causa della mancanza di una corretta regimazione superficiale delle acque lungo il pendio. Qualsiasi nuovo intervento edilizio e/o di urbanizzazione primaria dovrà valutare, a scala di dettaglio, la situazione morfologica locale, l acclività del pendio e la stabilità del versante nel suo complesso nonché 12 Pagina 26

27 nelle varie fasi cantieristiche (opere di scavo) e nelle condizioni finali. Queste verifiche dovranno essere eseguite solo a seguito di indagini in sito ed in laboratorio come previsto dalla recente normativa tecnica per le costruzioni in zona sismica D.M 14/01/ NTC08. Rischio idraulico Il reticolo idrografico superficiale dell area è da considerarsi minore e marginale, spesso non ben delineato e caratterizzato da una bassa densità di drenaggio; il pattern è di tipo sub-dendritico e leggermente centrifugo rispetto al centro abitato di Pila che si localizza sulla parte più alta del rilievo collinare. I collettori drenanti più importanti sono rappresentati ad Ovest dal Rio Fratta mentre ad Est dal torrente Genna. Il deflusso delle acque superficiali è garantito dall esistenza di affluenti, minori e marginali, del Rio Fratta, tributario del torrente Caina e da una serie di altri fossetti e canalizzazioni agrarie presenti attorno all abitato di Pila. Detti fossi esplicano nella zona un azione prevalentemente erosiva in quanto ubicati morfologicamente in testata degli impluvi. Infine, le acque raccolte nei principali corsi d acqua confluiscono a valle nel Rio Fratta e nel torrente Genna, dove le aree agricole sono coltivate prevalentemente a seminativo semplice sui versanti ed a seminativo irriguo nelle pianure alluvionali. Piano Assetto Idrogeologico PAI Il Piano di Assetto Idrogeologico dell Autorità di acino del fiume Tevere, approvato con D.P.C.M. 10 novembre 2006 non evidenzia alcuna pericolosità idrogeologica sia di tipo idraulica che di frana. Le cartografie del PAI e PAI bis indicano le fasce di pericolosità idraulica A, e C secondo le previsioni di portata al colmo rispettivamente per tempi di ritorno di: tr 50, 200 e 500 anni. Fascia A tempi di ritorno 50anni Fascia tempi di ritorno 200anni Fascia C tempi di ritorno 500anni 13 Pagina 27

28 Dalla cartografia allegata si evince che le fasce di pericolosità idraulica si localizzano esclusivamente lungo le pianure alluvionali del torrente Genna ed il torrente Caina rispettivamente ad Est e ad Ovest della località di Pila. Pila, che si localizza, invece, a quote più elevate ed al di fuori di dette fasce, lungo un debole crinale lungo la strada Settevalli. Per quanto riguarda la pericolosità ed il rischio idraulico, si ritengono improbabili fenomeni di alluvionamento ad opera dei corsi d acqua (minori e marginali) presenti nella zona; tale condizione è dovuta al fatto che in corrispondenza delle testate degli impluvi l azione erosiva prevale su quella del traporto e della sedimentazione. Vincoli di assetto idrogeologico ed idraulico Per questo aspetto, non si rilevano criticità in ordine agli aspetti idraulici per la zona oggetto di variante. Per quanto riguarda la vulnerabilità degli acquiferi, la carta A.1.4 del PTCP non evidenzia, nel sito in oggetto, alcuna condizione di vulnerabilità all inquinamento dell acquifero. Dalla cartografia del PTCP si evince, infatti, che la zona in oggetto risulta area non classificata e comunque a vulnerabilità bassa per la presenza di terreni prevalentemente impermeabili rappresentati dai sedimenti fluvio-lacustri. Per una più dettagliata suddivisione in classi di vulnerabilità è stato effettuato uno studio la cui metodologia utilizzata è quella di classificare la litologia dei terreni affioranti sulla base della permeabilità e della profondità del primo acquifero. Tale analisi ha consentito di delimitare aree aventi le stesse caratteristiche idrogeologiche per lo spessore della protezione della copertura superficiale, la profondità del primo acquifero, la granulometria dello stesso e la profondità media della falda dal p.c. 14 Pagina 28

29 In particolare, nell area oggetto di variante, la vulnerabilità definita con i criteri suddetti l esistenza di alternanze di sabbie e limi con limitati lenti conglomeratiche. è per RISCHIO SISMICO Sismicità storica La sismicità storica del Comune di Perugia, con particolare riferimento all Umbria e all Appennino Umbro Marchigiano, presenta caratteristiche ben conosciute, anche sulla base di ricerche condotte sin dall inizio del secolo e dai dati del Catalogo dei Terremoti, dalle analisi sulla zonazione sismogenetica, dagli studi delle relazioni di attenuazione del moto del suolo e dalle valutazioni di a.max (accelerazione massima), attesa con determinati tempi di ritorno. La zonazione sismogenetica del territorio nazionale (Zonazione Sismogenetica ZS9 INGV, 2004), assegna l Umbria più zone sismogenetiche della Catena Appenninica settentrionale e centrale; principalmente sono coinvolte le zone 918, 919 e 920 (Medio-Marchigiana/Abruzzese, Appennino Umbro, Val di Chiana-Ciociaria) che, anche in virtù della loro maggiore estensione in senso NNO-SSE, coprono quasi tutto il territorio regionale in senso appenninico. In particolare nella zona 919 (Appennino Umbro), sono previste magnitudo (MW [Magnitudo momento sismico]), massime attese (cautelative), pari a 6.37 e nella zona 920 (Val di Chiana-Ciociaria), pari a 6.14; marginalmente interessata è la zona 923 (Appennino Abruzzese), dove la Magnitudo massima attesa (cautelativa) raggiunge valori di La massima intensità sismica osservata è di intensità pari al 10 grado della Scala MCS (Mercalli Cancani- Sieberg), mentre la massima magnitudo (Ms) Richter mai registrata, è oltre a circa 6.5, con una 15 Pagina 29

30 frequenza di terremoti al di sopra del 7 grado MCS maggiore od uguale a n 20 eventi per secolo negli ultimi tre secoli e, complessivamente per tale periodo, con n 15 eventi sismici di intensità maggiore od uguale all 8 grado MCS. Si tratta prevalentemente di un attività sismica concentrata nei settori orientali e nord-orientali della regione, entro la crosta terrestre, con il 95% degli eventi con profondità epicentrale inferiore ai 15 Km. La distribuzione degli eventi sismici deriva dalle zone sismogenetiche e dalle caratteristiche geologicostrutturali. In linea generale si può affermare che la zona ad Est dell allineamento F. Tevere-Valle Umbra risente di una sismicità medio-alta ed alta (terremoti numerosi e forti) mentre, quella ad Ovest, è interessata da un più modesto grado di sismicità da medio-basso a medio (terremoti rari e meno forti). Dal Database Macrosismico Italiano 2011 (DMI11) dell INGV (M. Locati, R. Camassi e M. Stucchi - Milano, ologna, è possibile consultare la storia sismica del comune di Perugia; dall archivio, sono emersi 97 eventi a partire dall anno In particolare si osserva che la massima intensità di sito, Is, è di VII grado della scala Mercalli (MCS), per eventi di intensità epicentrale, Io, del VII-X grado MCS dei terremoti del 1751 dell Appennino Umbro- Marchigiano, del 1832 e del 1854 della Valle del Topino e del 1865 dell Umbria settentrionale, con una magnitudo Richter compresa tra 5,1 e superiore a 6,3 gradi. ( ripreso da: Indagini di Microzonazione simica di livello 2) Pericolosità sismica di base Per quanto concerne la pericolosità sismica di base è necessario fare riferimento alla vigente Mappa di Pericolosità Sismica del territorio nazionale, INGV, 2004 e alla Mappa interattiva di Pericolosità Sismica del progetto DPC-INGV S1, INGV, entrambe analogamente espresse in termini di accelerazione massima al suolo (amax), con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a sottosuoli molto rigidi (Vs>800 m/s, Cat. A). Mappe di pericolosità sismica dell Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia In particolare, il quadro della pericolosità sismica di base assegna alla zona di Pila un valore di accelerazione massima al suolo g compreso tra 0,150 e 0,175, con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni. 16 Pagina 30

31 Microzonazione sismica Il territorio comunale di Perugia, è attualmente classificato come zona sismica 2 sia dalla D.G.R 852 del 18 giugno 2003, sia dalla D.G.R. del 18 settembre 2012 n Aggiornamento della classificazione sismica del territorio regionale dell Umbria. Per quanto riguarda lo studio di microzonazione sismica di livello 1 eseguito secondo le direttive ed i criteri dettati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Dipartimento di Protezione Civile, si riporta di seguito la cartografia relativa alla pericolosità e suscettibilità sismica redatta dalla Regione dell Umbria. La carta della suscettibilità sismica (MS di livello 1) suddivide il territorio in aree a diverso grado di pericolosità: -zone stabili; -zone stabili con possibili amplificazioni; -zone instabili per deformazioni permanenti ed amplificazioni del moto sismico. Sulla base della suddetta cartografia si rileva che il sito in oggetto ricade prevalentemente nella zona 12 (giallo) e per una piccola parte nella nella zona 8, caratterizzata da una copertura detritica di natura eluvio colluviale (verde); ambedue queste zone sono definite stabili con possibili amplificazioni del moto sismico. Infine, nella zona Sud Est dell area oggetto del Programma Urbanistico, il territorio risulta ricadere in una zona stabile non suscettibile di amplificazioni sismiche (bianco). Si tratta della zona dove affiora il substrato roccioso della Marnoso Arenacea Umbra MUM. La Delibera della Giunta Regionale n 377/10 in materia di valutazione della suscettibilità o pericolosità sismica, definisce gli studi di microzonazione sismica (MS) da effettuarsi in sede di elaborazione di nuova pianificazione urbanistica e/o delle varianti al PRG. Per il PU in oggetto è necessario approfondire gli studi di microzonazione sismica al livello Pagina 31

32 Infatti, in questa fase di programmazione è previsto un approfondimento delle indagini di microzonazione sismica al livello 2 nel caso di complessità dei fenomeni attesi: instabilità di versante, faglie attive e capaci, terreni particolarmente scadenti (cedimenti differenziali) e terreni liquefacibili. La zona non presenta situazioni critiche di rilievo ad eccezione di una probabile presenza di terreni particolarmente scadenti per la sussistenza di un sottosuolo caratterizzato da terreni fini ed una falda non profonda. Dalla cartografia di livello 1, non si evidenziano fenomeni complessi dal punto di vista del comportamento sismico; ai sensi della D.G.R 377/10, si procede però all approfondimento di livello 2 finalizzato alla definizione del fattore di amplificazione sismica locale. Tale approfondimento comporta la necessità di eseguire indagini geognostiche e geofisiche (sismiche) per la stima della risposta sismica locale. Per la località di Pila, così come per alcuni altri centri esterni, il comune di Perugia ha aderito ad un progetto della Regione dell Umbria che, con propria D.G.R 1112 Interventi di prevenzione dal rischio sismico, ha approvato un programma per l utilizzo delle risorse finanziarie per attivare le azioni di riduzione del rischio sismico. In fase di ultimazione si rende necessario prendere atto dello studio svolto e del fattore di amplificazione Fa (1,5-1,6) derivante dalla microzonazione sismica di livello 2. La elazione geologica di fattibilità per la realizzazione di un compresso edilizio ad uso residenziale (edificio G) nel lotto da riclassificare come 2* dalla presente variante, dovrà essere integra dallo studio sopra menzionato. 18 Pagina 32

33 indagini Stralcio della carta delle indagini geologiche La carta allegata riporta le ubicazioni delle indagini geologico-geofisiche eseguite in passato ed appositamente raccolte in un archivio georeferenziato. Si tratta prevalentemente di dati ed informazioni relative a studi geologici (relazioni geologiche corredate da indagini in sito ed in laboratorio) realizzati per la caratterizzazione dei terreni in occasione di lavori pubblici. Sono presenti anche le indagini sismiche ( in verde) effettuate in occasione degli studi di microzonazione sismica di livello 2. Di seguito si riportano anche i punti dove sono state eseguite delle indagini specifiche effettuate dai privati nell ambito urbanizzato in cui è presente il lotto 2* oggetto di variante. 19 Pagina 33

34 Successione stratigrafica relativa ad un pozzo ubicato nella particella limitrofa al lotto 2* 20 Pagina 34

35 Ricostruzione dell assetto stratigrafico e delle VS30 estrapolate dalle prove geofisiche. 21 Pagina 35

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