DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE n. 39 del Pagina volume N. Ver. 9.5
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1 DELIERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE n. 39 del Pagina volume N. Ver. 9.5 COMUNE DI PERUGIA DELIERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 39 DEL PROT. n. Codice Archiv.ne Documenti non allegati Al l egati del N. 5 (in apposito registro) L'anno DUEMILASEDICI il giorno SETTE del mese di MARZO, alle ore 16,51, nella consueta sala delle adunanze di Palazzo dei Priori, convocato nelle forme e nei termini di legge, si è riunito il Consiglio Comunale. Risultano presenti e assenti, alla deliberazione in oggetto, i consiglieri: Pres. Ass. ROMIZI ANDREA (Sindaco) 1 VARASANO LEONARDO 17 PITTOLA LORENA 2 CASTORI CARLO 18 MIGNINI STEFANO 3 LUCIANI CLAUDIA 19 NUCCIARELLI FRANCO 4 CENCI GIUSEPPE 20 LEONARDI ANGELA 5 FRONDUTI ARMANDO 21 MORI EMANUELA 6 PERARI MASSIMO 22 ORI TOMMASO 7 CAMICIA CARMINE 23 VEZZOSI ALESSANDRA 8 TRACCHEGIANI ANTONIO 24 ORGHESI ERIKA 9 SORCINI PIERO 25 MICCIONI LEONARDO 10 NUMERINI OTELLO 26 MIRAASSI ALVARO 11 VIGNAROLI FRANCESCO 27 ISTOCCHI SARAH 12 ROMIZI GARIELE 28 MENCARONI DIEGO 13 SCARPONI EMANUELE 29 ARCUDI NILO 14 FELICIONI MICHELANGELO 30 ROSETTI CRISTINA 15 DE VINCENZI SERGIO 31 GIAFFREDA STEFANO 16 PASTORELLI CLARA 32 PIETRELLI MICHELE Pres. Ass. Presiede la seduta il PRESIDENTE Dr. LEONARDO VARASANO, con l assistenza del SEGRETARIO GENERALE Dr. FRANCESCO DI MASSA. Scrutatori designati i Signori Consiglieri. La seduta è PULICA CON VOTAZIONE PALESE. OGGETTO: INTERVENTO DI DELOCALIZZAZIONE IN LOCALITA' PONTE FELCINO/PILA. ADOZIONE VARIANTL PRG, PARTE OPERATIVA AI SENSI DELL'ART. 32, COMMA 5 DELLA L.R. 1/2015. Dichiarata immediatamente eseguibile ai sensi dell'art.134, comma 4, D.Lgs n. 267 Pubblicata all'albo Pretorio a decorrere dal Divenuta esecutiva ai sensi dell'art.134, comma 3, D.Lgs n.267, il AREA IL CONSIGLIO COMUNALE Su proposta della G.C. n. 10 del ; PREMESSO che: -con DPCM 10 novembre 2006, aggiornato con DPCM 10 aprile 2013, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 188 del , è stato definitivamente approvato il Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico (PAI) elaborato dall Autorità di acino del Fiume Tevere; - a seguito dell approvazione del PAI, la Regione Umbria con D.G.R. n. 447 del , integrata ed aggiornata con D.G.R. n. 707/08 e con D.G.R. 853 del , ha emanato indirizzi contenenti disposizioni per l attuazione del Piano nel settore urbanistico anche ai fini dell eventuale delocalizzazione degli edifici e delle previsioni urbanistiche non ancora attuate; PULICATA ALL ALO PRETORIO: dal al RIPULICATA ALL ALO PRETORIO: dal al PERUGIA, li - in particolare l allegato A della suddetta DGR 447/08 aggiornato dalla DGR 853/15: al punto 2 Delocalizzazioni espressamente prevede che Foglio 1 di 5
2 DELIERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE n. 39 del Pagina volume N. Ver. 9.5 l individuazione degli immobili o delle previsioni urbanistiche da modificare e da delocalizzare per ubicarle al di fuori delle aree a rischio frana R3 e R4 e delle aree interessate da pericolosità idraulica, avviene mediante appositi piani di delocalizzazione approvati dai comuni o anche con singoli interventi su proposta dei soggetti interessati mediante: a) variante allo strumento urbanistico generale adottata in applicazione dell art. 32, commi 3,4,5 e 10 della L.R. 1/ ; al punto 7 Carta inventario dei fenomeni franosi stabilisce che:.. Al fine di non generare nuove situazioni di rischio non sono ammesse previsioni di edificabilità in corrispondenza di frane attive o quiescienti, a meno che le indagini specifiche non comprovino l inesistenza dello stato di franosità o dimostrino la sostenibilità delle previsioni urbanistiche senza incremento della pericolosità e con livello di rischio atteso non superiore alla classe R1 (rischio moderato, per il quale i danni sociali, economici ed al patrimonio ambientale sono marginali). ; - con delibera di Consiglio Comunale n 129 del 26/7/2010, sono stati approvati i criteri urbanistici e direttive per la redazione dei piani di delocalizzazione previsti dalla DGR 447/2008, che si prevede debbano avere, tra l altro, le seguenti caratteristiche: 1. essere collocati all interno degli insediamenti urbani e periurbani o centri esterni (art. 6 del Tuna) o nelle aree agricole con essi immediatamente confinanti; 2. la nuova previsione del piano di delocalizzazione dovrà avere una superficie territoriale pari a quella della previsione iniziale con un incremento massimo del 20%, senza incremento della altezza massima dei fabbricati; - con la stessa DCC n.129/10 si è stabilito che le delocalizzazioni degli immobili e delle previsioni urbanistiche ricadenti in ambiti PAI a rischio frana o esondazione possono essere attuate anche tramite singoli piani di delocalizzazione su istanza dei privati interessati, evitando di redigere un unico piano di delocalizzazione di iniziativa comunale per l intero territorio comunale ; PREMESSO ALTRESI che: - con la variante di adeguamento del PRG, parte strutturale e operativa, ai contenuti paesaggistici del PTCP, approvata con atto del C.C. n. 38/14, in località Ponte Felcino vocabolo Monte Giogo (Tav. 5/7 allegato A4_1 Rischio Ambientale) è stata, fra l altro, delimitata un area ad elevata pericolosità geologica (art. 78 bis del TUNA) che ha interessato parzialmente un comparto classificato dal PRG come zona per nuovi insediamenti residenziali C1 (art. 89 del TUNA), in cui insiste una lottizzazione già convenzionata e collaudata ed in parte attuata; - la società Edilia Srl, proprietaria di un lotto di terreno edificabile non attuato, facente parte della lottizzazione di cui sopra, con istanza prot. 2015/ del 25/03/2015, ha chiesto di delocalizzare la volumetria (mc. 580) derivante dal lotto stesso in quanto ricadente in area ad elevata pericolosità geologica e di rilocalizzare detta volumetria in un lotto di terreno di proprietà della stessa società, ubicato in località Pila (identificato al Catasto Terreni al Foglio n. 300 particelle /parte) della superficie di circa mq già classificato nel vigente PRG, parte operativa, tra le zone di completamento 2 (art. 88 del TUNA); ATTESO che: - in merito alla richiesta di delocalizzazione della volumetria del lotto edificabile in località Ponte Felcino voc. Monte Gioco avanzata dalla società Edilia Srl è stato chiesto un parere (con nota prot del ) alla competente Foglio 2 di 5 Pagina 2
3 DELIERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE n. 39 del Pagina volume N. Ver. 9.5 Area Risorse Ambientali Smart City e Innovazione; - l Area Risorse Ambientali Smart City e Innovazione con nota prot del ha comunicato quanto segue: nell inverno a causa di intense piogge, il territorio comunale è stato pesantemente colpito da frane con danni ingenti, in particolar modo alla rete viaria; sono stati effettuati vari sopralluoghi per individuare le aree maggiormente colpite e tra queste è ricompresa anche l area in oggetto; in particolare, l area in questione è interessata da una frana complessa quiescente cartografata dal PAI e IFFI (Inventario Fenomeni Franosi in Italia), riattivata nel dicembre gennaio 2014; allo stato attuale, pertanto, l area è interessata da una frana attiva e quindi soggetta a movimenti, sia pure lenti con pericolosità e rischio specifico alto; per quanto sopra rappresentato si ritengono applicabili le previsioni di cui al punto 7 della DGR 447/08; DATO ATTO che: - con deliberazione del C.C. n. 103 del è stata adottata, ai sensi dell art. 32 comma 5 della L.R. 1/2015, la variante al PRG, Parte Operativa, relativa al suddetto Piano di delocalizzazione e con deliberazione n. 135 del il Consiglio Comunale ha respinto la proposta di approvazione definitiva della variante; - con nota prot del integrata con nota prot del la società Edilia Srl ha richiesto all Amministrazione di riattivare l iter per una nuova proposta di variante necessaria alla conformità urbanistica dell intervento in oggetto; CONSIDERATO che: - l intervento richiesto dalla società Edilia srl risponde ai principi e criteri previsti dalla DGR 447/08, come aggiornata e modificata dalla DGR 853 del , e dalla DCC 129/10 secondo i quali, come già riportato in premessa, è possibile approvare interventi di delocalizzazione anche su specifica proposta dei soggetti interessati mediante variante al PRG ; -è pertanto opportuno e possibile procedere ad adottare una specifica variante la cui finalità consiste nella eliminazione dell accertata situazione di rischio; RILEVATO che: -è stata elaborata, dalla competente U.O. Urbanistica, una nuova proposta di variante che comporta le seguenti modifiche al PRG, Parte Operativa: una diversa perimetrazione del lotto classificato 2 in località Pila dove verrà allocata la cubatura trasferita da Ponte Felcino con riduzione della superficie da mq a mq ; una nuova classificazione del comparto su cui insiste la volumetria oggetto di delocalizzazione da C1 a Cn*, con relativa normativa di attuazione; - le modifiche proposte dalla variante in esame attengono al PRG, Parte Operativa, pertanto la procedura da utilizzare per l approvazione della variante è quella indicata all art. 32, comma 5, della LR 1/15; ACCERTATO che: Foglio 3 di 5 Pagina 3
4 DELIERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE n. 39 del Pagina volume N. Ver come illustrato in premessa la variante riguarda un intervento di delocalizzazione volto a prevenire situazioni di rischio mediante l applicazione di misure di salvaguardia in casi, come quello di specie, di accertata situazione di elevata pericolosità, derivante dall attivazione di un movimento franoso; la stessa è perciò migliorativa in termini di impatto sull ambiente in quanto elimina l edificabilità dall area interessata dalla frana e la rilocalizza in una zona già edificabile; - la variante in oggetto non rientra nella casistica prevista dagli articoli 6, c. 2 e 3 del D.Lgs. n.152/06 e s.m.i. e art. 3 c.2 della L.R. n.12/2010 in quanto non riguarda alcun intervento da sottoporre a procedura di VIA (realizzazione di progetti elencati negli allegati II, III e IV alla parte seconda del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.) né interessa ambiti delimitati dal PRG come siti di interesse comunitario (SIC) ; - non è conseguentemente necessario attivare la procedura di verifica di assoggettabilità a VAS ai sensi dell art. 3, comma 4 lett. e) della L.R. 12/2010 e della DGR 423/13, in quanto la presente variante al PRG, Parte Operativa, non comporta impatti significativi sull ambiente ed è esclusa dal campo di applicazione della VAS; ACCERTATO ALTRESI che: - l art. 32 comma 7 della L.R. n. 1/2015 stabilisce che il Comune, in sede di adozione delle varianti di cui ai commi 2, 3, 4, 5, e 6 e tenuto conto della relazione geologica, idrogeologica e idraulica, relativa alle aree interessate, nonché degli studi di microzonazione sismica di dettaglio nei casi previsti dalle normative vigenti, esprime parere ai fini dell art. 89 del D.P.R. 380/2001 ed ai fini idrogeologici e idraulici, sentito il parere della Commissione Comunale per la qualità architettonica ed il paesaggio; - la presente proposta di variante è stata sottoposta, ai sensi degli artt.32 c. 7 e 28 c. 10 e 11 della L.R. 1/15, al parere della Commissione per la Qualità Architettonica ed il Paesaggio la quale, nella seduta del , ha espresso parere favorevole per quanto previsto dall art. 89 del D.P.R. n. 380/2001 in relazione agli aspetti geomorfologici, nonché in relazione agli aspetti idraulici ed idrogeologici; - con nota prot del , della competente Area Risorse Ambientali, Smart City e Innovazione, è stata espressa la non necessità di verifica ai sensi della normativa vigente in materia di inquinamento acustico, per la variante di delocalizzazione PonteFelcino /Pila; RITENUTO di procedere alla adozione, ai sensi dell art. 32, comma 5 della L.R. n. 1/2015, della variante in oggetto relativa all intervento di delocalizzazione in località Ponte Felcino/Pila ; VISTO l art. 32 comma 5 della L.R. 1/2015; VISTE le disposizioni regionali emanate con D.G.R. n. 447 del successivamente aggiornate e modificate con D.G.R. 853 del ; VISTO il parere di regolarità tecnica favorevole espresso ai sensi dell art. 49 del T.U. n. 267/2000 dal Dirigente dell U.O. Urbanistica Arch. Franco Marini; Dato atto di aver assolto agli obblighi di prepubblicazione ai sensi dell art. 39 del D.Lgs. 33/2013; Udita la relazione del Presidente della III Commissione Consiliare Permanente, gli interventi e le dichiarazioni di voto;... O M I S S I S... Con voti 19 favorevoli (Castori, De Vincenzi, Fronduti, Luciani, Nucciarelli, Pastorelli, Pittola, Scarponi, Tracchegiani, Varasano, Cenci, Felicioni, Leonardi, Mignini, Numerini, Perari, Romizi A., Sorcini, Vignaroli), 1 contrario (Camicia), Foglio 4 di 5 Pagina 4
5 DELIERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE n. 39 del Pagina volume N. Ver. 9.5 espressi con sistema di votazione elettronico dai n. 20 Consiglieri presenti e votanti; DELIERA - di esprimersi favorevolmente, in merito alla compatibilità delle previsioni della presente variante con le condizioni geomorfologiche del territorio nonché ai fini idrogeologici ed idraulici (art. 89 del DPR n. 380/01 e art. 32 c.7 e 28 c.10,11 della L.R. n. 1/2015) tenuto conto del parere favorevole della competente Commissione Comunale per la Qualità Architettonica e il Paesaggio, espresso in data ; - di esprimersi favorevolmente in merito all intervento di delocalizzazione in località Ponte Felcino/Pila; - di adottare, ai sensi dell art. 32 comma 5 della L.R. 1/15, la variante al PRG, parte operativa, relativa al Piano di delocalizzazione in località Ponte Felcino/Pila, così come riportato negli allegati di seguito indicati che vengono a formare parte integrante e sostanziale del presente atto: 1. Relazione 2. TUNA modificato (stralcio); 3. Tav. 3/3 in scala 1:5.000 (stralcio); 4. Tav. 5/7 in scala 1: (stralcio) 5. Relazione geologica microzonazione sismica ed aspetti idraulici; -di dare atto che l intervento di cui trattasi sarà successivamente approvato, ai sensi dei punti 2 e 7 dell allegato A della DGR 447/008 come modificato con DGR 853/15, unitariamente alla relativa variante urbanistica una volta effettuate le procedure di deposito e pubblicazione previste dagli articoli 28 commi 2 e seguenti, 31 e 32 comma 5 della L.R. 1/2015 ; - di dare atto che la presente variante: è esclusa dalla VAS e dalla Verifica di Assoggettabilità a VAS, ai sensi dell art. 3, comma 4 lett. e) della L.R. 12/2010 e s.m.e i. e della DGR 423/13; non necessita di verifica ai sensi della normativa vigente in materia di inquinamento acustico così come espresso nel parere della competente Area Risorse Ambientali, Smart City e Innovazione; - di dichiarare che il presente atto non comporta impegno di spesa o diminuzione di entrata a carico del bilancio comunale per l anno 2016 né per il triennio ; Indi, attesa l urgenza su proposta del Presidente, con voti 19 favorevoli (Castori, De Vincenzi, Fronduti, Luciani, Nucciarelli, Pastorelli, Pittola, Scarponi, Tracchegiani, Varasano, Cenci, Felicioni, Leonardi, Mignini, Numerini, Perari, Romizi A., Sorcini, Vignaroli), 1 contrario (Camicia), espressi con sistema di votazione elettronico dai n. 20 Consiglieri presenti e votanti, dichiara l atto immediatamente eseguibile ai sensi dell art.134, comma 4, del D.lgs n.267/2000 per la necessità di dare corso nei tempi più brevi agli adempimenti di pubblicazione della variante in oggetto. Foglio 5 di 5 Pagina 5
6 COMUNE DI PERUGIA Assessorato all Urbanistica Ufficio del Piano Intervento di delocalizzazione ai sensi dei p.ti 2 e 7 dell allegato A della D.G.R. n. 447/2008 aggiornata con D.G.R. n. 853/2015 avente effetto di: Variante al PRG - parte operativa ai sensi dell art. 32, comma 5, della L.R. 1/2015 Località Ponte Felcino / Pila RELAZIONE Pagina 6
7 1. Contenuti generali. Con DPCM 10 novembre 2006 pubblicato nella G.U. n. 33 del 09/02/2007 è stato definitivamente approvato il PAI elaborato dall Autorità di bacino del Fiume Tevere; con DPCM 10 aprile 2013, pubblicato nella G.U. n. 188 del 12/08/2013, è stato definitivamente approvato l aggiornamento del suddetto Piano stralcio di assetto Idrogeologico (PAI). A seguito dell approvazione del PAI, la Regione Umbria con DGR n. 447 del 28/04/2008, integrata ed aggiornata con DGR n. 707/08 e con la DGR n. 853/2015, ha emanato indirizzi contenenti disposizioni per l attuazione del Piano nel settore urbanistico anche ai fini della delocalizzazione degli edifici e delle previsioni urbanistiche non attuate. Al punto 2 Delocalizzazioni della DGR 447/2008 aggiornato dalla DGR 853/2015 viene stabilito espressamente che l individuazione degli immobili o delle previsioni urbanistiche da modificare o da de localizzare per ubicarle al di fuori delle aree a rischio frana R3 e R4 e delle aree interessate da pericolosità idraulica, avviene mediante piani di delocalizzazione approvati da comuni o anche con singoli interventi su proposta dei soggetti interessati mediante: a) Variante allo strumento urbanistico generale adottata in applicazione dell art. 32, commi 3, 4, 5 e 10 della LR 1/2015 ; Al punto 7 allegato A della suddetta delibera viene stabilito invece che Al fine di non generare nuove situazioni di rischio non sono ammesse previsioni di edificabilità in corrispondenza di frane attive o quiescenti, a meno che le indagini specifiche non comprovino l inesistenza dello stato di franosità o dimostrino la sostenibilità delle previsioni urbanistiche senza incremento della pericolosità e con livelli di rischio atteso non superiore alla classe R1 (rischio moderato, per il quale i danni sociali, economici ed al patrimonio ambientale sono marginali). Con Delibera di Consiglio Comunale n 129 del 26/7/2010, sono stati approvati i criteri urbanistici e direttive per la redazione dei piani di delocalizzazione previsti dalla DGR 447/2008, che si prevede debbano avere, tra l altro, le seguenti caratteristiche: 1. essere collocati all interno degli insediamenti urbani e periurbani o centri esterni (art. 6 del Tuna) o nelle aree agricole con essi immediatamente confinanti; Pagina 7
8 2. la nuova previsione del piano di delocalizzazione dovrà avere una superficie territoriale pari a quella della previsione iniziale con un incremento massimo del 20%, senza incremento della altezza massima dei fabbricati; 3. incremento massimo del 20% della suc ammessa, per i piani di delocalizzazione che si collocano all interno di insediamenti urbani e periurbani o centri esterni (art. 6 del Tuna) e che prevedano trasferimenti di volumetria nell ambito della stessa Unità urbanistica territoriale UUT o in quella limitrofa. Con atto di Consiglio comunale n. 38 del 07/04/2014 è stato approvata la variante di adeguamento del PRG, parte strutturale e parte operativa, ai contenuti paesaggistici del PTCP e ai contenuti degli art. 9 e 10 del PUT. A seguito della suddetta variante, in loc. Ponte Felcino vocabolo Monte Giogo (Tav. 5/7 allegato A4_1 Rischio Ambientale) è stata delimitata un area ad elevata pericolosità geologica, normata dall art. 78 bis del TUNA. La perimetrazione della zona ad elevata pericolosità geologica, ha interessato parzialmente un comparto classificato dal PRG come zona per nuovi insediamenti residenziali C1 (art. 89 del TUNA), oggetto di un piano di lottizzazione convenzionato con atto rogito Notaio runelli rep /27863 del 20/04/2005, già collaudato (D.D. n. 18 del 13/03/2012); detto comparto risulta in parte attuato. Con istanza prot. 2015/ la società Edilia srl ha presentato una richiesta di delocalizzazione; con DCC n. 103 del 03/08/2015 è stata adottata la variante al PRG, parte operativa, relativa al suddetto piano di delocalizzazione; con DCC n. 135/2015 l approvazione della variante al PRG, parte operativa, relativa al suddetto piano di delocalizzazione, cha ha raccolto 16 voti favorevoli e 8 astenuti, è stata respinta in quanto la maggioranza doveva essere di 17 voti. Occorre evidenziare che con la DCC n. 129/2010, il fatto che i piani di delocalizzazione potessero essere valutati anche su specifica istanza dei privati è stato sancito con la DGR 853/15 che ha aggiornato la DGR 447/2008 che cosi recita: l individuazione degli immobili o delle previsioni urbanistiche da modificare e da delocalizzare per ubicarle al di fuori delle aree a rischio Pagina 8
9 frana R3 e R4 delle aree interessate da pericolosità idraulica, avviene mediante appositi piani di delocalizzazione approvati dai comuni o anche con singoli interventi su proposta dei soggetti interessati mediante: a) variante allo strumento urbanistico generale adottata in applicazione dell art. 32, commi 3, 4, 5 e 10 della L.r. 1/ Aree e soggetti interessate dagli interventi Con prot. 2015/ del 25/11/2015 e successiva integrazione prot. 2015/ del 11/12/2015, è pervenuta all Amministrazione Comunale una nuova istanza da parte della società Edilia srl, con la quale si chiede di procedere ad una nuova variante per la delocalizzazione della volumetria derivante dal lotto stesso in quanto ricadente in area ad elevata pericolosità geologica. Tale lotto contraddistinto con il n 3 nella lottizzazione approvata con D.C.C. n. 82 del 22/04/2004, è ubicato in località Ponte Felcino voc. Monte Giogo ed è identificato al Catasto Terreni al Foglio n. 177 particelle della superfice di mq , in cui è ammessa una volumetria di mc Modalità di attuazione dell intervento. L intervento di delocalizzazione proposto risulta perfettamente in linea con quanto stabilito al p.to 2 della DGR 447/2008 aggiornata con DGR 853/2015 e con quanto stabilito dalla D.C.C. n 129/2010. Lo stesso intervento viene proposto come variante al PRG, parte operativa, da adottare in applicazione dell art. 32 comma 5 della L.R. 1/2015. La nuova variante predisposta prevede: - una diversa perimetrazione del lotto classificato 2 in località Pila dove verrà allocata la cubatura trasferita da Ponte Felcino riducendone la superficie da mq a mq ; - una nuova classificazione del comparto su cui insiste la volumetria oggetto di delocalizzazione da C1 a Cn*, con relativa normativa di attuazione. In particolare: Il lotto nel quale viene allocata la volumetria da delocalizzare, è posto in una zona residenziale già classificata come zona 2 dal vigente PRG, ricadente nella Tav. 3/3 insediamenti urbani e periurbani; la stessa zona risulta priva di vincoli di natura paesaggistica e ambientale, della superficie di circa mq Pagina 9
10 Per quanto riguarda il lotto oggetto del declassamento da zona C1 a zona Cn*, ricadente nella Tav. 5/7 cartografia generale del territorio comunale, la superficie interessata dalla variante al PRG, è di circa mq ; l incremento di superficie è pertanto inferiore al 20% come richiesto dalla DCC 129/2010; il Piano di delocalizzazione non può beneficiare dell incremento del 20% della SUC ammessa previsto al punto 3 della DCC 129/2010, in quanto il lotto in cui viene delocalizzata la volumetria, non ricade all interno dell U.U.T. n 20 di Ponte Felcino ne in quelle limitrofe. Le modifiche richieste attengono al PRG, parte operativa, in quanto: per quanto riguarda il lotto di terreno in località Pila, la modifica della destinazione urbanistica (da zona 2 a zona 2*), essendo originata dal trasferimento di una volumetria non utilizzata, non comporta incremento al dimensionamento complessivo previsto dal PRG, parte strutturale, per le zone residenziali; per quanto concerne il lotto di terreno in loc. Ponte Felcino voc. Monte Giogo, con la modifica della classificazione urbanistica da zona C1 a zona Cn* viene eliminata la capacità edificatoria del lotto n 3 oggetto di delocalizzazione e pertanto in base all art. 74 del TUNA la disciplina dello stesso è attribuita al PRG, parte operativa. Con la presente variante si procede: a riclassificare nella tav. 5/7 in scala 1: il comparto C1 zona Cn prendendo atto che la lottizzazione è già convenzionata ed in gran parte attuata, inserendo una disposizione particolare all art. 92 del TUNA che stabilisce per il lotto n 3 il divieto di nuova edificazione come di seguito specificato: Nella zona Cn* in loc. Ponte Felcino voc. Monte Giogo (Tav. 5/7) il lotto n 3 non è edificabile, a seguito dell attivazione di una procedura di intervento di delocalizzazione in variante al PRG parte operativa, ai sensi della DGR n. 447/2008, punti 2 e 7 dell allegato A, aggiornata con DGR n. 583/2015. a riclassificare nella tav. 3/3 in scala 1:5.000 il lotto di terreno posto in località Pila da zona 2 a zona 2* (escludendo le rate di terreno che ricadono nella fascia di rispetto cimiteriale) con volumetria pari a quella derivante dalla zonizzazione di appartenenza, incrementata di Pagina 10
11 mc. 580 pari alla volumetria da delocalizzare, accompagnata da una disposizione particolare all art. 88 del TUNA che stabilisce: Nella zona 2* posta in località Pila (Tav. 3/3) è ammessa una volumetria pari a quella della zonizzazione di appartenenza, incrementata di mc. 580 sulla base del piano di delocalizzazione in variante al PRG parte operativa, ai sensi della DGR n. 447/2008, punti 2 e 7 dell allegato A. La variante è migliorativa in termini di impatto sull ambiente in quanto taglia l edificabilità su un area dichiarata in frana e la rilocalizza in una zona già edificabile. Oltre a ciò la variante rientra nei casi di esclusione dalla VAS e dalla Verifica di Assoggettabilità a VAS, ai sensi dell art. 3, comma 4 lett. e) della L.R. 12/2010 e s.m.e i. e della DGR 423/13. Pagina 11
12 COMUNE DI PERUGIA Assessorato all Urbanistica Ufficio del Piano Intervento di delocalizzazione ai sensi dei p.ti 2 e 7 dell allegato A della D.G.R. n. 447/2008 aggiornata con DGR n. 853/2015 avente effetto di: Variante al PRG - parte operativa ai sensi dell art. 32, comma 5, della L.R. 1/2015 Località Ponte Felcino / Pila TUNA (stralcio) Pagina 12
13 N..: le integrazioni al TUNA sono riportate in grassetto. ART. 88 ZONE DI COMPLETAMENTO omissis. Disposizioni particolari omissis. Nella zona 2* in loc. Pila (Tav. 3/3) è ammessa una volumetria pari a quella della zonizzazione di appartenenza, incrementata di mc. 580 sulla base del piano di delocalizzazione in variante al PRG parte operativa, ai sensi della DGR n. 447/2008, punti 2 e 7 dell allegato A, aggiornata con DGR n. 583/2015. omissis. ART. 92 ZONE n e Cn omissis. Disposizioni particolari omissis. Nella zona Cn* in loc. Ponte Felcino voc. Monte Giogo (Tav. 5/7) il lotto n 3 non è edificabile, a seguito dell attivazione di una procedura di intervento di delocalizzazione in variante al PRG parte operativa, ai sensi della DGR n. 447/2008, punti 2 e 7 dell allegato A, aggiornata con DGR n. 583/2015. omissis. Pagina 13
14 STRADA C m 2 C m 2 COMUNE DI PERUGIA E P E P U.O. Urbanistica E P E P * NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE Parte Operativa 0 2 E P 0 2 E P Tavola Insediamenti urbani e periurbani Intervento di delocalizzazione ai sensi dei p.ti. 2 e 7 dell'allegato "A" della D.G.R. n 447/2008 avente effetto di: Variante al PRG - parte operativa ai sensi dell'art. 32 comma 5 della L.R. 1/2015 Località P. Felcino / Pila 3/3 stralcio Scala 1:5.000 Data / Aggiornamenti Dicembre 2015 E P E P D5 0 D5 CE25 PILA UUT 24 VIGENTE E P E P D5 0 D5 CE25 PILA UUT 24 VARIANTE Pagina 14
15 R R E E COMUNE DI PERUGIA PIEVE S. SEASTIANO R PIEVE S. SEASTIANO R U.O. Urbanistica E C1 E Cn* C1 R R IR IR R R NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE E E E E Parte Strutturale AIPAS AIPAS Tavola E Cn E PONTE FELCINO E Cn E PONTE FELCINO Cartografia Generale del territorio comunale 5/ 7 stralcio SV.127 M SV. 128 SV.127 M SV. 128 Intervento di delocalizzazione ai sensi dei p.ti. 2 e 7 dell'allegato "A" della D.G.R. n 447/2008 avente effetto di: Variante al PRG - parte operativa ai sensi dell'art. 32 comma 5 della L.R. 1/2015 Località P. Felcino / Pila Scala 1: Data / Aggiornamenti Dicembre 2015 SV E E E 1 D4 F # F SV E E E 1 D4 F # F 2 S. PETRONILLA 0 Pagina 15 # F VIGENTE 2 S. PETRONILLA 0 # F VARIANTE
16 Area Risorse Ambientali - Smart City e Innovazione VARIANTL PIANO REGOLATORE GENERALE PARTE OPERATIVA Piano di Delocalizzazione Località Ponte Felcino/Pila RELAZIONE GEOLOGICA MICROZONAZIONE SISMICA ED ASPETTI IDRAULICI Perugia, dicembre 2015 Dott. Geol. Guendalina Antonini Pagina 16
17 Indice PREMESSA 3 VARIANTE 4 ZONA PILA 4 INTRODUZIONE 5 bibliografia 5 COMPATIILITÀ CON I PIANI SOVRAORDINATI E DI SETTORE 6 GLI STUDI DEL PRG 7 PRG adottato in via di approvazione in adeguamento al PTCP 9 Rischio idrogeologico 12 Rischio idraulico 13 Piano Assetto Idrogeologico PAI 13 RISCHIO SISMICO 15 Sismicità storica 15 Pericolosità sismica di base 16 MAPPE DI PERICOLOSITÀ SISMICA DELL ISTITUTO NAZIONALE GEOFISICA E VULCANOLOGIA 16 Microzonazione sismica 17 indagini 18 SUCCESSIONE STRATIGRAFICA 19 2 Pagina 17
18 PREMESSA La presente relazione è stata redatta al fine di valutare la fattibilità geologica relativa ad un piano di delocalizzazione della volumetria prevista in un lotto edificabile non attuato in località Ponte Felcino, vocabolo Monte Giogo, sul cui terreno si è verificata, nell inverno , la riattivazione di un movimento franoso. L area in oggetto era ricompresa in una zona di lottizzazione C1 interessata da una frana complessa quiescente cartografata dal PAI e dall IFFI; le piogge intense verificatesi nel periodo sopraindicato, ha reso il sito a rischio elevato per la presenza di lesioni strutturali alla viabilità e funzionali ad alcuni fabbricati. Tali indizi, unitamente ad alcune indagini geognostiche, geofisiche e di monitoraggio hanno confermato lo stato di attività del movimento franoso. I criteri e gli indirizzi urbanistici per la redazione del piano di delocalizzazione, previsti dalla D.G.R 447/2008, sono stati approvati dalla D.C.C 129/2010. Sulla base di detti criteri, si è rende necessario valutare la proposta di scambio delle volumetrie relative alla diversa destinazione d uso del lotto di terreno residuo alla lottizzazione C1, a Ponte Felcino ( Monte Giogo) con un lotto, sito in località Pila, da destinare a 2*. La relazione di variante al PRG-parte operativa, redatta dalla U.O Urbanistica prevede delle modifiche riguardanti i seguenti aspetti: - la riclassificare nella tavola 5/7 in scala 1: il comparto C1 zona Cn prendendo atto che la lottizzazione è già convenzionata ed in gran parte attuata, inserendo una disposizione particolare all art. 92 del TUNA che stabilisce per il lotto n. 3 il divieto di nuova edificazione come di seguito specificato: Nella zona Cn* in loc. Ponte Felcino - voc. Monte Giogo (Tav. 5/7), il lotto n. 3 non è edificabile, a seguito dell attivazione di una procedura d intervento di delocalizzazione in variante al PRG parte operativa, ai densi della DGR n. 447/2008, punti 2 e 7 dell allegato A, aggiornata con DGR n.853/ la riclassificare, nella tav. 3/3 in scala 1 :5.000, il lotto di terreno posto in località Pila da zona 2 a zona 2* (escludendo le rate di terreno che ricadono nella fascia di rispetto cimiteriale) con volumetria pari a quella derivante dalla zonizzazione di appartenenza, incrementata di mc. 580 pari alla volumetria da de localizzare, accompagnata da una disposizione particolare all'art. 88 del TUNA che stabilisce: "Nella zona 2* posta in località Pila (Tav. 3/3) è ammessa una volumetria pari a quella della zonizzazione di appartenenza, incrementata di mc. 580 sulla base del piano di delocalizzazione in variante al PRG parte operativa, ai sensi della DGR n. 447/2008, punto 2 e 7 dell'allegato "A" La variante è migliorativa in termini d impatto sull'ambiente in quanto taglia l'edificabilità su un'area dichiarata in frana e la rilocalizza in una zona già edificabile. 3 Pagina 18
19 Variante Zona Ponte Felcino Stato Attuale Stato di Progetto Zona Pila Stato Attuale Stato di Progetto 4 Pagina 19
20 INTRODUZIONE L area oggetto di variante al Piano Regolatore Generale-parte operativa si localizza in località Pila, ad una distanza di circa 8 Km dal centro storico di Perugia, a Sud- Sud Est del territorio comunale. Il lotto è ubicato in un ambito già edificato prossimo all abitato di Pila lungo la strada Via Settevalli. Il conteso morfologico della zona è di tipo collinare caratterizzato da dolci pendenze con crinali ampi ed arrotondati e vallate solcate da piccoli fossi che, al momento non danno origine a significativi fenomeni erosivi. Il presente studio ha come oggetto la valutazione sulla fattibilità geologica relativa alla variante al PRG parte operativa, per il Piano di Delocalizzazione e relative disposizioni particolari, ad integrazione del TUNA, all art. 88 zona 2* (tav 3/3) e all art. 92 Cn* (tav. 5/7). Per quanto riguarda il lotto a Ponte Felcino, verificata la situazione di elevata pericolosità derivante all attivazione di un movimento franoso, questo viene declassato da zona "C1" a "Cn*", con particolare disposizione che stabilisce per l'area in oggetto il divieto di nuova edificazione. Per la zona di Pila, dove invece è ammessa una nuova volumetria, pari a quella della zonizzazione di appartenenza (C1 di Ponte Felcino), di mc. 580 sulla base del piano di delocalizzazione. PILA Stralcio Cartografia IGM a colori - zona di Pila Tale documento ha quindi come primo obiettivo il confronto con la pianificazione sovraordinata ed i Piani di Settore, nonché con i vincoli di PRG le rispettive normative di attuazione vigenti. A tale scopo, sono stati analizzati gli elaborati e le rispettive norme relative al Piano Urbanistico Territoriale (PUT), al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), ai Piani di Settore che possono in qualche modo avere influenza con la variante, al vigente Piano Regolatore Generale PRG e agli elaborati prodotti in adeguamento al PTCP In particolare, il Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico (PAI) dell Autorità di bacino del fiume Tevere (Ad) il Piano Regionale di Tutela delle Acque, il Piano Paesaggistico Regionale, ecc Il presente studio riguarderà esclusivamente l area di Pila in quanto il lotto di terreno in esame andrà destinato a residenziale 2*, mentre per Ponte Felcino viene tolta l edificazione. bibliografia Si è provveduto alla ricerca e alla raccolta di tutto il materiale disponibile di carattere geologico relativo all ara in oggetto. Di particolare interesse sono risultati gli studi svolti per la microzonazione sismica di livello 1 su tutto il territorio comunale ed in particolare per la città si Perugia. Per quanto riguarda Pila, sono state appositamente realizzate delle indagini di microzonazione di livello 2 di approfondimento che hanno consentito la definizione del Fattore di Amplificazione sismica Fa. studi di carattere geologico per la realizzazione del PRG. altre indagini e studi per lavori pubblici da parte dell Amministrazione comunale. 5 Pagina 20
21 COMPATIILITÀ CON I PIANI SOVRAORDINATI E DI SETTORE La Regione dell Umbria, attraverso la redazione del proprio Piano Urbanistico Territoriale e dei suoi vari aggiornamenti tematici (Piano Tutela Acque PTA, Piano Paesaggistico, Piano Rifiuti, RERU; Natura 2000 ecc..), ha conferito al territorio Umbro ed ai relativi sistemi insediativi, rurali ed infrastrutturali, prospettive di qualità finalizzate alla sostenibilità dello sviluppo. Tale operazione è stata mirata all individuazione degli obiettivi ed è stata finalizzata all adozione di azioni indispensabili alla qualificazione e valorizzazione delle bellezze naturali, delle singolarità geologiche, delle peculiarità storico-architettoniche ed insediative, del patrimonio faunistico e floristicovegetazionale, nonché paesaggistiche. Successivamente, attraverso il Nuovo Piano Paesaggistico Regionale PPR, è nata ancora più forte la necessità individuare dei paesaggi tipici regionali ed attribuire a questi delle risorse identitarie volte alla conoscenza, conservazione e valorizzazione di tutto il patrimonio regionale. Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) recepisce le direttive di pianificazione ed i vincoli del PUT secondo quanto previsto dalla L.R 27/2000 e s.m.i, aggiornato per i siti di interesse comunitario (SIC). IL PTCP detta anche le direttive per la redazione del PRG parte strutturale; in particolare, per gli aspetti ambientali, l art. 15 specifica i contenuti generali che gli studi di Piano devono avere per la definizione del rischio idrogeologico - geomorfologico, sismico, idraulico e per la valutazione sulla vulnerabilità degli acquiferi. -Per il Rischio Idrogeologico, è stata effettuata una verifica sulla situazione di pericolosità e rischio di frana ed una valutazione sullo stato di dissesto estrapolando, dalle documentazioni disponibili, le informazioni pregresse (carte inventario dei movimenti franosi PAI, IFFI, aree in dissesto stabilizzate, aree ammesse a consolidamento ecc.). La zona non risulta ricompresa in ambiti a pericolosità di frana. -Per l analisi del Rischio Sismico vengono riportati i dati relativi alla suscettibilità sismica locale, gli studi di Microzonazione Sismica (MS) di livello 1, la carta delle microzone sismiche omogenee ed il livello 2 di approfondimento, necessario per varianti alla parte operativa, così come definito dalla D.G.R 377/10. -Per il rischio Idraulico, si specifica che il sito in oggetto risulta completamente al di fuori da qualsiasi perimetrazione di pericolosità e di rischio idraulico. Le mappature ad oggi disponibili riguardano prevalentemente quelle redatte dal PAI per il reticolo principale (fiume Tevere) e dal PAI bis per il reticolo secondario; la carta di vincoli del PRG recentemente redatta per l adeguamento al PTCP per gli aspetti paesaggistico-ambientali e all aggiornamento del PAI definisce, per i corsi d acqua minori, le aree di potenziale pericolosità idraulica per le quali è necessario effettuare ulteriori apposite verifiche ai sensi dell art.141 del TUNA. La zona oggetto di variante non risulta essere ricompresa in tale vincolo. -Per la Vulnerabilità degli acquiferi il sito risulta essere ricompreso in un ambito non classificato a vulnerabilità bassa per la presenza di terreni scarsamente permeabili (Fluvio-lacustre Villafranchiano) e al di fuori delle aree di salvaguardia di campi pozzi ad uso idropotabile. 6 Pagina 21
22 GLI STUDI DEL PRG In occasione della redazione del Piano Regolatore Generale Comunale, approvato con Delibera C.C. n 83 il 24/06/2002, sono stati effettuati degli studi specialistici finalizzati alla caratterizzazione ambientale del territorio ed elaborate numerose cartografie tematiche in relazione alle diverse componenti ambientali. Gli studi di PRG, parte strutturale sono stati svolti al fine di attuare una pianificazione basata sull uso ottimale delle risorse, in accordo con gli obbiettivi di tutela del paesaggio, conservazione ed uso attento dei beni naturali. In particolare, in coerenza con i principi dello sviluppo sostenibile, fondato sull uso non distruttivo delle risorse disponibili, risultano prioritari il recupero delle situazioni ambientali degradate e la valorizzazione delle risorse paesaggistico-ambientali. Per la parte strutturale, sono state redatte delle cartografie tematiche in scala 1: mirate ad evidenziare lo scenario paesaggisticoambientale ed applicate le metodologie tipiche dell ecologia del Paesaggio, al fine di favorire le scelte d uso, di gestione e di valorizzazione del patrimonio disponibile, in un ottica di sviluppo sostenibile. Le numerose informazioni derivate dagli studi tematici e dalle analisi condotte con la metodologia della Landscape Ecology hanno consentito di caratterizzare dettagliatamente le singole Unità di paesaggio, individuando sia gli elementi di pregio paesaggistico da tutelare e valorizzare, sia gli elementi che determinano uno scadimento della qualità ambientale. La dettagliata conoscenza delle diverse componenti ambientali ha favorito la definizione dei caratteri territoriali, sia urbano che extraurbano, la suddivisione in ambiti paesaggistico-ambientali omogenei (Unità di paesaggio Udp) e l identificazione degli elementi distintivi di pregio e di degrado. All interno di ciascuna Udp sono stati definiti gli obiettivi di valorizzazione, gestione e tutela del paesaggio e le strategie, opportunamente diversificate, da porre in atto. La zona di Pila, nell Unità di paesaggio 5S come indicato nella sottostante tavola delle UdP. Di seguito si riporta la cartografia e le caratteristiche della Udp 5S estrapolate dalla relazione generale del PRG. Per ciascuna Udp è presente anche una tabella di sintesi degli elementi ritenuti di pregio e quelli di degrado paesaggistico. La zona oggetto di studio è molto piccola rispetto all ampiezza delle Udp e la descrizione degli elementi di pregio e di degrado paesaggistico è generalizzata sulla vasta area. Nel dettaglio del sito in oggetto, emergono solo alcuni elementi puntuali. 5S Valle del Caina Questa unità di paesaggio si sviluppa interamente all interno della valle del torrente Caina, nella parte in cui essa si apre in un ampia pianura, limitata da rilievi collinari appena accennati e linee di spartiacque poco definite (Case Nuove, Pila, agnaia). Il paesaggio è suddivisibile in due distinti contesti, caratterizzati da due matrici diverse: una agricola, ad Ovest, e una urbana a Nord-Est. Particolarmente critica risulta la fascia 7 Pagina 22
23 di contatto tra questi due ambiti in ragione della progressiva trasformazione degli originari caratteri agricoli e per l immagine non qualificata del nuovo paesaggio urbano. La matrice paesaggistica ed il carattere preminente dell unità è comunque dato dal paesaggio agricolo planiziale di bonifica (con 2099 ettari i seminativi rappresentano oltre il 60% dell Udp), che caratterizza con segni di unicità l ambito prossimo al corso d acqua. Di valore paesaggistico risultano anche i versanti collinari che confinano ed incorniciano la valle e concludono il complessivo disegno paesaggistico dell Udp. Il paesaggio rurale di pianura si presenta con campi aperti a seminativo irriguo (agricoltura industrializzata), la cui tessitura è data da scoline rette disposte parallelamente o perpendicolarmente ai principali corsi d acqua, con sporadiche presenze di querce camporili (relitti) e denotato dall assenza di siepi e filari. La fascia di transizione tra la pianura agricola industrializzata e l agricoltura collinare è caratterizzata da versanti esposti a sud/sud-est: pur in presenza di coltivazioni tipiche del paesaggio collinare (oliveti) prevale un immagine di agricoltura estensiva e meccanizzata. Si nota una continuità della vegetazione data dalla presenza di macchie boscate. I caratteri principali risultano contaminati da una campitura che tende alla regolarità nelle zone più prossime ai corsi d acqua del Rio Fratta e del Fosso del Lupo, che diviene più irregolare e minuta in prossimità dell ambito urbano, dove presenta anche segni di disordine e confusione (ricoveri di attrezzi, orti...). Il paesaggio agricolo collinare, infine, si connota per la netta predominanza dei boschi dovuta alla esposizione dei versanti a nord-est e dalla acclività degli stessi, con la sporadica presenza di oliveti nelle rare aree aventi migliori caratteristiche morfologiche e di esposizione. Il bosco planiziale di Pila costituisce una significativa presenza paesaggistica sia per la sua importanza ecologica sia per la sua rilevanza visiva, che caratterizza una significativa parte della Udp ed anche una parte del territorio posto oltre il limite comunale. All interno del contesto urbano, sono da segnalare l impatto visivo derivante dalla struttura dell Ospedale Silvestrini, dalla massa del Poligrafico uitoni e, più in generale dalla confusione dell immagine paesaggistica della zona industriale di S. Andrea delle Fratte. Permangono tuttavia elementi paesaggistici di rilievo in corrispondenza di centri ed aggregati rurali, connotati da un edificato in parte storico e da nuove espansioni,in alcuni casi anche di rilevante entità, ma che fondamentalmente mantengono un carattere di qualità per la dimensione, per la morfologia insediativa ed infine per i rapporti formali con l intorno. L analisi quantitativa ha messo in luce un valore della tc media pari a 1,67 Mcal/m2/anno, riferibile ad un sistema ambientale con capacità di resistenza alle trasformazioni pressoché nulla. L habitat umano, pari a 85% del totale, è la manifestazione di un paesaggio caratterizzato da elementi d uso del suolo antropici ad alta energia succedanea. Nella piana di Santa Sabina sono attivi pozzi di alimentazione dell acquedotto comunale, che attingono ad una risorsa idrica di notevole valore, non adeguatamente protetta. Infatti, è elevatissimo il numero di pozzi privati che attingono alla stessa falda e non si rileva, nelle forme d uso del suolo, la necessaria attenzione. Il completamento del depuratore a San Sisto garantisce la possibilità di gestire correttamente i reflui civili nella zona maggiormente urbanizzata, mentre risultano non ancora canalizzati gli scarichi nella parte Sud della Udp. Gli effetti di tale situazione sono confermati dalle analisi della qualità del torrente Caina, che sono rappresentativi di un elevato inquinamento. La mappatura acustica ha evidenziato livelli di pressione del rumore al di sopra dei limiti di accettabilità, che rendono necessari interventi di bonifica. 8 Pagina 23
24 PRG adottato in via di approvazione in adeguamento al PTCP In riferimento all art.15 del PTCP, per gli aspetti relativi al sistema ambientale, sono stati recentemente prodotti gli studi di PRG in adeguamento al PTCP relativamente agli elaborati riguardanti i seguenti rischi: carta geologica carta inventario dei movimenti franosi carta di microzonazione sismica di livello 1 carta della pericolosità e del rischio idraulico del reticolo idrografico principale, secondario e marginale Si riportano di seguito le principali cartografie dei vincoli, approvate con D.C.C. 38 del 07/04/2014 quali allegati alla Variante del PRG l adeguamento al PTCP, con indicata l ambito territoriale in cui è previsto il cambio di destinazione urbanistica. la zona in oggetto non presenta alcun vincolo paesaggistico. 9 Pagina 24
25 - Comune di Perugia - L area in oggetto è attraversata longitudinalmente dalla Via Settevalli che scorre lungo un blando crinale indicato in cartografia con il tratto marrone. Sussiste lungo questa linea una fascia di rispetto dei crinale, normato dall art. 26 sexies del TUNA. Sono inoltre presenti gruppi di filari e piante sparse ed alcuni alberi monumentali ( art. 26 quater del TUNA) tutela delle aree e siti di interesse naturalistico La zona in oggetto non risulta avere vincoli di tutela di natura naturalistica. 10 Pagina 25
26 Rete ecologica Per le aree boscate, queste risultano essere localizzate prevalentemente negli impluvi lungo i principali corsi d acqua (vegetazione ripariale) e nell area di Villa Umbra in corrispondenza del parco e giardino di pertinenza della Villa. La parte strutturale del PRG ha assunto, quali elementi di riferimento, la qualità ambientale e lo sviluppo sostenibile; Il PRG tiene conto di tali presupposti in termini di effettiva prevenzione attiva e, sulla base di puntuali analisi, avanza proposte di pianificazione che tengano conto degli effetti di impatto negativo sull ambiente. 11 Pagina 26
27 Rischio idrogeologico Dalla cartografia non si evidenziano elementi legati a fenomeni di instabilità idrogeologica. La carta del PUT è stata realizzata attraverso la raccolta di vari progetti relativi a studi sulla pericolosità da frana; in particolare: - progetto AVI - catalogo delle aree vulnerate Italiane; - progetto SCAI - studio dei centri abitati instabili in Umbria - cartografia CNR carta inventario dei movimenti franosi Il Piano di Assetto Idrogeologico dell Autorità di bacino del fiume Tevere PAI e l Inventario Fenomeni Franosi Italiani IFFI, riportano la situazione della pericolosità di frana alla data della loro approvazione. La cartografia, peraltro abbastanza recente, è stata realizzata in scala 1: e ricopre tutto il territorio comunale. A questa mappatura sono state aggiunte, in fase di redazione del PRG, approvato con D.C.C n 83 del 24/06/2002, le aree in dissesto accertate e cartografate dagli uffici tecnici comunali ( zoning geologico). All interno dell area in oggetto, non sono state rilevate forme di dissesto legate a movimenti franosi e/o a squilibri di natura idrogeologica. Alcuni dissesti superficiali, con diverso stato di attività, si rinvengono nella zona Est e Sud dell area, come indicato nella cartografia allegata. Queste frane sono legate alla presenza di una coltre clastica superficiale di tipo eluviale e colluviale caratterizzata da mediocri caratteristiche fisico-meccaniche; in occasione di piogge intense ed in condizioni sature, è frequente che limitate porzioni di versante possano mobilizzarsi anche a causa della mancanza di una corretta regimazione superficiale delle acque lungo il pendio. Qualsiasi nuovo intervento edilizio e/o di urbanizzazione primaria dovrà valutare, a scala di dettaglio, la situazione morfologica locale, l acclività del pendio e la stabilità del versante nonché la stabilità nelle 12 Pagina 27
28 varie fasi cantieristiche (opere di scavo) e nelle condizioni finali. Queste verifiche dovranno essere eseguite solo a seguito di indagini in sito ed in laboratorio come previsto dalla recente normativa tecnica per le costruzioni in zona sismica D.M 14/01/ NTC08. Rischio idraulico Il reticolo idrografico superficiale dell area è da considerarsi minore e marginale, spesso non ben delineato e caratterizzato da una bassa densità di drenaggio; il pattern è di tipo sub-dendritico e leggermente centrifugo rispetto al centro abitato di Pila, che si localizza sulla parte più alta del rilievo collinare. I collettori drenanti più importanti sono rappresentati ad Ovest dal Rio Fratta mentre ad Est dal torrente Genna. Il deflusso delle acque superficiali è garantito dall esistenza di affluenti, minori e marginali, del Rio Fratta, tributario del torrente Caina e da una serie di altri fossetti e canalizzazioni agrarie presenti attorno all abitato di Pila. Detti fossi esplicano nella zona un azione prevalentemente erosiva in quanto ubicati morfologicamente in testata degli impluvi. Infine, le acque raccolte nei principali corsi d acqua confluiscono a valle nei suddetti corsi d acqua, dove le aree agricole sono coltivate prevalentemente a seminativo semplice sui versanti ed a seminativo irriguo nelle pianure alluvionali. Piano Assetto Idrogeologico PAI Il Piano di Assetto Idrogeologico dell Autorità di acino del fiume Tevere, approvato con D.P.C.M. 10 novembre 2006 non evidenzia alcuna pericolosità idrogeologica sia di tipo idraulica che di frana. Le cartografie del PAI e PAI bis indicano le fasce di pericolosità idraulica A, e C secondo le previsioni di portata al colmo rispettivamente per tempi di ritorno di: tr 50, 200 e 500 anni. Fascia A tempi di ritorno 50anni Fascia tempi di ritorno 200anni Fascia C tempi di ritorno 500anni 13 Pagina 28
29 Dalla cartografia allegata si evince che le fasce di pericolosità idraulica si localizzano esclusivamente lungo le pianure alluvionali del torrente Genna ed il torrente Caina rispettivamente ad Est e ad Ovest della località di Pila. Pila, che si localizza, invece, a quote più elevate ed al di fuori di dette fasce lungo un debole crinale corrispondente alla strada Settevalli. Per quanto riguarda la pericolosità ed il rischio idraulico, si ritengono improbabili fenomeni di alluvionamento ad opera dei corsi d acqua (minori e marginali) presenti nella zona; tale condizione è dovuta al fatto che in corrispondenza delle testate degli impluvi l azione erosiva prevale su quella del traporto e della sedimentazione. Vincoli di assetto idrogeologico ed idraulico Per questo aspetto, non si rilevano criticità in ordine agli aspetti idraulici per la zona oggetto di variante. Per quanto riguarda la vulnerabilità degli acquiferi, la carta A.1.4 del PTCP non evidenzia, nel sito in oggetto, alcuna condizione di vulnerabilità all inquinamento dell acquifero. Dalla cartografia del PTCP si evince, infatti, che la zona risulta area non classificata e comunque a vulnerabilità bassa per la presenza di terreni prevalentemente impermeabili rappresentati dai sedimenti fluvio-lacustri. Per una più dettagliata suddivisione in classi di vulnerabilità è stato effettuato uno studio la cui metodologia utilizzata è quella di classificare la litologia dei terreni affioranti sulla base della permeabilità e della profondità del primo acquifero. Tale analisi ha consentito di delimitare aree aventi le stesse caratteristiche idrogeologiche per lo spessore della protezione della copertura superficiale, la profondità del primo acquifero, la granulometria dei terreni e la profondità media della falda dal p.c. In particolare, nell area oggetto di variante, la vulnerabilità definita con i criteri suddetti risulta media per l esistenza di alternanze di sabbie e limi con limitati lenti conglomeratiche. 14 Pagina 29
30 RISCHIO SISMICO Sismicità storica La sismicità storica del Comune di Perugia, con particolare riferimento all Umbria e all Appennino Umbro Marchigiano, presenta caratteristiche ben conosciute, anche sulla base di ricerche condotte sin dall inizio del secolo e dai dati del Catalogo dei Terremoti, dalle analisi sulla zonazione sismogenetica, dagli studi delle relazioni di attenuazione del moto del suolo e dalle valutazioni di a.max (accelerazione massima), attesa con determinati tempi di ritorno. La zonazione sismogenetica del territorio nazionale (Zonazione Sismogenetica ZS9 INGV, 2004), assegna l Umbria più zone sismogenetiche della Catena Appenninica settentrionale e centrale; principalmente sono coinvolte le zone 918, 919 e 920 (Medio-Marchigiana/Abruzzese, Appennino Umbro, Val di Chiana-Ciociaria) che, anche in virtù della loro maggiore estensione in senso NNO-SSE, coprono quasi tutto il territorio regionale in senso appenninico. In particolare nella zona 919 (Appennino Umbro), sono previste magnitudo (MW [Magnitudo momento sismico]), massime attese (cautelative), pari a 6.37 e nella zona 920 (Val di Chiana-Ciociaria), pari a 6.14; marginalmente interessata è la zona 923 (Appennino Abruzzese), dove la Magnitudo massima attesa (cautelativa) raggiunge valori di La massima intensità sismica osservata è di intensità pari al 10 grado della Scala MCS (Mercalli Cancani- Sieberg), mentre la massima magnitudo (Ms) Richter mai registrata, è oltre a circa 6.5, con una frequenza di terremoti al di sopra del 7 grado MCS maggiore od uguale a n 20 eventi per secolo negli 15 Pagina 30
31 ultimi tre secoli e, complessivamente per tale periodo, con n 15 eventi sismici di intensità maggiore od uguale all 8 grado MCS. Si tratta prevalentemente di un attività sismica concentrata nei settori orientali e nord-orientali della regione, entro la crosta terrestre, con il 95% degli eventi con profondità epicentrale inferiore ai 15 Km. La distribuzione degli eventi sismici deriva dalle zone sismogenetiche e dalle caratteristiche geologicostrutturali. In linea generale si può affermare che la zona ad Est dell allineamento F. Tevere-Valle Umbra risente di una sismicità medio-alta ed alta (terremoti numerosi e forti) mentre, quella ad Ovest, è interessata da un più modesto grado di sismicità da medio-basso a medio (terremoti rari e meno forti). Dal Database Macrosismico Italiano 2011 (DMI11) dell INGV (M. Locati, R. Camassi e M. Stucchi - Milano, ologna, è possibile consultare la storia sismica del comune di Perugia; dall archivio, sono emersi 97 eventi a partire dall anno In particolare si osserva che la massima intensità di sito, Is, è di VII grado della scala Mercalli (MCS), per eventi di intensità epicentrale, Io, del VII-X grado MCS dei terremoti del 1751 dell Appennino Umbro- Marchigiano, del 1832 e del 1854 della Valle del Topino e del 1865 dell Umbria settentrionale, con una magnitudo Richter compresa tra 5,1 e superiore a 6,3 gradi. ( ripreso da: Indagini di Microzonazione simica di livello 2) Pericolosità sismica di base Per quanto concerne la pericolosità sismica di base è necessario fare riferimento alla vigente Mappa di Pericolosità Sismica del territorio nazionale, INGV, 2004 e alla Mappa interattiva di Pericolosità Sismica del progetto DPC-INGV S1, INGV, entrambe analogamente espresse in termini di accelerazione massima al suolo (amax), con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a sottosuoli molto rigidi (Vs>800 m/s, Cat. A). Mappe di pericolosità sismica dell Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia In particolare, il quadro della pericolosità sismica di base assegna alla zona di Pila un valore di accelerazione massima al suolo g compreso tra 0,150 e 0,175, con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni. 16 Pagina 31
32 Microzonazione sismica Il territorio comunale di Perugia, è attualmente classificato come zona sismica 2 sia dalla D.G.R 852 del 18 giugno 2003, sia dalla D.G.R. del 18 settembre 2012 n Aggiornamento della classificazione sismica del territorio regionale dell Umbria. Per quanto riguarda lo studio di microzonazione sismica di livello 1 eseguito secondo le direttive ed i criteri dettati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Dipartimento di Protezione Civile, si riporta di seguito la cartografia relativa alla pericolosità e suscettibilità sismica redatta dalla Regione dell Umbria. La carta della suscettibilità sismica (MS di livello 1) suddivide il territorio in aree a diverso grado di pericolosità: -zone stabili; -zone stabili con possibili amplificazioni; -zone instabili per deformazioni permanenti ed amplificazioni del moto sismico. Sulla base della suddetta cartografia si rileva che il sito in oggetto ricade prevalentemente nella zona 12 (giallo) definita stabile con possibili amplificazioni del moto sismico. La zona non presenta situazioni critiche di rilievo ad eccezione di una probabile presenza di terreni particolarmente scadenti per la sussistenza di un sottosuolo caratterizzato da terreni fini ed una falda non profonda. Ai sensi della D.G.R 377/10, si procede però all approfondimento di livello 2 finalizzato alla definizione del fattore di amplificazione sismica locale. La Delibera della Giunta Regionale n 377/10 in materia di valutazione della suscettibilità o pericolosità sismica, definisce gli studi di microzonazione sismica (MS) da effettuarsi in sede di elaborazione di nuova pianificazione urbanistica e/o delle varianti al PRG. Per la variante in oggetto è necessario approfondire gli studi di microzonazione sismica al livello 2. Per la località di Pila, così come per alcuni altri centri esterni, il comune di Perugia ha aderito ad un progetto della Regione dell Umbria che, con propria D.G.R 1112 Interventi di prevenzione dal rischio sismico, ha approvato un programma per l utilizzo delle 17 Pagina 32
33 risorse finanziarie per attivare le azioni di riduzione del rischio sismico. In tale area, nel 2014, sono stati eseguiti studi di M.S di livello 2. Tale approfondimento ha comportato la realizzaszione di nuove indagini geognostiche e geofisiche (sismiche) per la stima della risposta sismica locale. Dai suddetti studi, il fattore di amplificazione Fa è risultato essere compreso tra 1,5 e 1,6; il dato va necessariamente acquisito ed utilizzato in fase di modellazione del progetto strutturale. La relazione geologica per la realizzazione di un compresso edilizio ad uso residenziale (edificio G) nel lotto da riclassificare come 2*, dovràpertanto essere integrato dall analisi sismica di livello Pagina 33
34 indagini Stralcio della carta delle indagini geologiche La carta allegata riporta le ubicazioni delle indagini geologico-geofisiche eseguite in passato ed appositamente raccolte in un archivio georeferenziato. Si tratta prevalentemente di dati ed informazioni relative a studi geologici (relazioni geologiche corredate da indagini in sito ed in laboratorio) realizzati per la caratterizzazione dei terreni in occasione di lavori pubblici. Sono presenti anche le indagini sismiche (in verde) effettuate in occasione degli studi di microzonazione sismica di livello 2. Di seguito si riportano anche i punti dove sono state eseguite delle indagini specifiche effettuate dai privati nell ambito urbanizzato in cui è presente il lotto 2* oggetto di variante. 19 Pagina 34
35 Successione stratigrafica relativa ad un pozzo ubicato nella particella limitrofa al lotto 2* 20 Pagina 35
36 Ricostruzione dell assetto stratigrafico e delle VS30 estrapolate dalle prove geofisiche. 21 Pagina 36
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