IL BILANCIO CONSOLIDATO GRUPPO PUBBLICO LOCALE
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1 IL BILANCIO CONSOLIDATO GRUPPO PUBBLICO LOCALE 1
2 Il bilancio consolidato del gruppo conglomerato pubblico è un tema che si sta proponendo sotto il profilo: aziendale, per una amministrazione consapevole e a regia unitaria; interventi normativi (L. 196/29, D.Lgs. 118/211, D.L. 1/1/212, convertito in Legge il 7 dicembre 212, n. 213) e di studiosi /operatori. 2
3 Composizione Gruppo Conglomerato Pubblico Peculiarità: Presenti tutte le molteplici tipologie d azienda: Azienda pubblica (Comune di Torino) Aziende non profit (associazioni, fondazioni) Imprese commerciali (Spa delle Utilities) 3
4 Processi di accumulazione/distribuzione del capitale Gli aspetti di differenziazione tra i diversi tipi di azienda riguardano le modalità in cui avviene il processo di accumulazione e distribuzione del capitale. 4
5 Processi di accumulazione/distribuzione del capitale TIPOLOGIE DI AZIENDE Aziende di CONSUMO Aziende Pubbliche (Istituzioni) Aziende non profit Imprese di PRODUZIONE Imprese cooperative Imprese FONTI/IMPIEGHI a) Fonti di accumulazione del capitale: 1a) Capitale sociale/fondo di dotazione NO SI ( 1 ) SI ( 3 ) SI ( 4 ) 2a) Ricavi di mercato NO NO ( 2 ) SI SI 3a) Tributi da potere impositivo SI NO NO NO 4a) Contributi da terzi senza corrispettivo SI SI SI SI 5a) Disinvestimenti patrimoniali SI SI SI SI 6a) Debiti SI SI SI SI ( 1 ) Fondo di dotazione da utilizzare per gli scopi dell ente ( 2 ) Con eccezione per le imprese sociali ( 3 ) Capitale sociale da mantenere integro attraverso l accumulazione del reddito ( 4 ) Con limite massimo per socio e con voto capitario 5
6 Processi di accumulazione/distribuzione del capitale FONTI/IMPIEGHI b) Impieghi del capitale: TIPOLOGIE DI AZIENDE Aziende di CONSUMO Aziende Pubbliche (Istituzioni) Aziende non profit Imprese di PRODUZIONE Imprese Imprese cooperative 1b) Remunerazione, rimborso del capitale sociale/fondo di dotazione NO NO SI SI ( 5 ) 2-3-4b) Costi di gestione SI SI SI SI (6) 5a) Investimenti patrimoniali SI SI SI SI 6b) Rimborso debiti SI SI SI SI (5) Con limiti e riserve indivisibili (6) Con ristorni ai soci 6
7 Complessità del Gruppo Conglomerato Pubblico Ruoli e missioni aziendali Principi contabili di rilevazione, valutazione e schemi di bilancio Diversità di: - pubblici - non profit (da statuire) - privati nazionali (OIC) - privati internazionali (IAS/IFRS) Normativa di riferimento -TUEL - Civilistica - Tributaria Sistemi contabili di riferimento - contabilità finanziaria - contabilità economico-patrimoniale 7
8 Aspetti metodologici 1) Unicità dei sistemi contabili; 2) Schema di bilancio di partenza. 8
9 Unicità dei sistemi contabili Il sistema contabile è unico ed è quello finanziario, perché i fatti amministrativi sono rilevati se originano variazioni finanziarie. Principio base del sistema contabile, è lo scambio tra economia reale (M) e moneta (D). D M D Scambio di economia reale D D Scambio finanziario 9
10 Definizione di Gruppo Unico soggetto economico nella diversità di soggetti giuridici nel privato nel pubblico Bil. Cons. Sì Sì (avvio) Accentr. Tesoreria Sì No Accentr. Deleghe Sì No Accent. Fiscale Sì No 1
11 Valutazione delle partecipazioni nelle aziende non profit La partecipazione È senza titoli partecipativi Non ha valore di scambio/liquidazione Contabilizzazione nell attivo patrimoniale Riserva di PN non disponibile (come per i beni demaniali) 11
12 I principi contabili a raffronto I principi contabili che normano il bilancio consolidato sono: Allegato 4 della DPCM 28/12/211; Principio contabile 4 - osservatorio di contabilità pubblica; IPSAS 6, 7 e 8. 12
13 I principi contabili a raffronto Allegato 4 PC4 IPSAS Area consolidamento Significatività Tutte le controllate Beneficio/potere Metodo Integrale Controllate Controllate Controllate Metodo Patrimoniale No Collegate Collegate Metodo proporzionale Collegate A discrezione Joint Venture Informaz. Integrative Si Si No Esternalizzazioni Sì No No 13
14 Il processo di consolidamento Dal punto di vista RAGIONIERISTICO si attua in TRE FASI: 1) PREMESSE AL CONSOLIDAMENTO; 2) FASE PRELIMINARE; 3) FASE DI CONSOLIDAMENTO. 14
15 FASE 1: premesse al consolidamento Insieme di procedure che hanno l obiettivo del conseguimento dell uniformità dei bilanci oggetto di consolidamento. 15
16 FASE 1: premesse al consolidamento Occorre rendere omogenei: data di chiusura dei bilanci; schemi di bilanci di tutte le componenti del gruppo; moneta di conto. 16
17 FASE 1: premesse al consolidamento Uniformità data di chiusura dei bilanci delle partecipanti al gruppo: l IPSAS 6 prevede che essa debba coincidere con la data di chiusura della controllante. 17
18 FASE 1: premesse al consolidamento Azienda locale: contabilità di tipo finanziario (schemi di SP e CE sulla base del TUEL) Società partecipate: contabilità generale di matrice privatistica (Cod. Civile, OIC, IAS/IFRS) 18
19 FASE 1: premesse al consolidamento Quindi, occorre riclassificare i bilanci secondo criteri scelti dalla Capogruppo: a) In itinere: - Piano dei conti comune; - Direttive da parte della Capogruppo. b) A consuntivo: con prospetti di riconciliazione. 19
20 FASE 1: premesse al consolidamento Moneta di conto unica: In caso di partecipazioni in società straniere con diversa moneta di conto, occorre convertire il bilancio con la moneta di conto della Capogruppo (caso non presente nella Città di Torino). 2
21 FASE 2: area di consolidamento Area di consolidamento: insieme di aziende la cui attività è oggetto di informazione di gruppo CONTROLLO (secondo IPSAS 6) fondato su: POTERE: facoltà di governare le politiche di gestione e finanziarie di un altra entità economica; BENEFICIO: capacità dell entità economica controllante di ottenere benefici dell attività svolta dall entità controllante. 21
22 FASE 2: area di consolidamento CONDIZIONI DI POTERE: Azienda pubblica controlla, direttamente e indirettamente, la proprietà della maggioranza dei voti nell assemblea; Azienda pubblica ha il potere, mediante finanziamento o grazie alla legislazione vigente, di nominare o rimuovere la maggioranza dei membri dell organo di governo dell azienda; 22
23 FASE 2: area di consolidamento Azienda pubblica ha il potere di influenzare la maggioranza dei voti nell assemblea dell azienda Azienda ha la maggioranza dei voti negli incontri del CdA 23
24 FASE 2: area di consolidamento CONDIZIONI DI BENEFICIO: l azienda pubblica ha il potere di sciogliere l azienda e ottenere livelli significativi di benefici economici o ha la responsabilità per obbligazioni rilevanti; l azienda pubblica ha il potere di ottenere distribuzioni di attività. 24
25 FASE 2: area di consolidamento L entità trae beneficio delle attività dell altra entità? L entità ha il potere di governare le politiche finanziarie e gestionali dell altra entità? Il potere di governare le politiche finanziarie e gestionali è attualmente esercitabile? Si Si Si L entità controlla l altra entità No No No Il controllo non sembra esistere. Bisogna considerare se l altra entità economica è un azienda collegata (IPSAS 7), o se il rapporto tra le due entità costituisce controllo congiunto (IPSAS 8) 25
26 FASE 2: area di consolidamento Collegata è un impresa nella quale la partecipante ha un influenza notevole sulla partecipata (IPSAS 7), ossia quando: la partecipazione supera il 2% dei diritti di voto esercitabili; la partecipante ha la rappresentanza nel CdA o altro organo equivalente; si verificano rilevanti operazioni tra la partecipante e la partecipata, compreso interscambio di personale dirigente. 26
27 FASE 2: area di consolidamento La joint venture: accordo con il quale due o più parti intraprendono un attività economica sottoposta a controllo congiunto (IPSAS 8). 27
28 FASE 3: fase di consolidamento Metodi di consolidamento: Metodo integrale Metodo PN Metodo proporzionale 28
29 FASE 3: fase di consolidamento METODO INTEGRALE: gli elementi patrimoniali ed economici dei bilanci delle aziende incluse nell area e del Comune siano sommati tra di loro, ma occorre: eliminare le operazioni infragruppo (crediti/debiti, ricavi/costi); eliminare le partecipazioni nelle imprese oggetto di consolidamento, in contropartita delle corrispondenti frazioni di PN. 29
30 Le differenze da consolidamento Al momento dell eliminazione della partecipazioni si possono verificare due situazioni: Valore di iscrizione della partecipazione = alla relativa frazione di PN no differenza contabile Valore di iscrizione diverso alla corrispondente frazione di PN 3
31 La differenza contabile può essere: Negativa: se il valore della partecipazione è inferiore al corrispondente PN Positiva: se il valore della partecipazione è superiore al corrispondente valore di PN 31
32 La differenza negativa può essere trattata: a) con l iscrizione in una voce del PN di gruppo denominata riserva di consolidamento b) iscrizione in una voce denominata fondo di consolidamento per rischi e oneri futuri, quando sia dovuta a previsione di risultati economici sfavorevoli 32
33 La differenza positiva può essere trattata in due modi: 1) Iscrizione alla voce dell attivo differenza da consolidamento 2) In detrazione della riserva di consolidamento 33
34 FASE 3: fase di consolidamento METODO DEL PATRIMONIO NETTO: consiste nell iscrivere la partecipazione a un valore pari alla corrispondente frazione di Patrimonio Netto della partecipata. 34
35 FASE 3: fase di consolidamento CONSOLIDAMENTO PROPORZIONALE: Gli elementi patrimoniali ed economici sono consolidati in bilancio in modo proporzionale alla quota di partecipazione. Ciò implica: le attività e le passività, i componenti positivi e negativi della partecipata sono riportati pro-quota nel bilancio di gruppo. 35
36 FASE 3: fase di consolidamento I valori derivanti da rapporti infragruppo sono eliminati in proporzione alla percentuale partecipativa detenuta; La partecipazione viene elisa in contropartita della corrispondente frazione di PN. 36
37 Rettifiche partite intercompany Elisione dei crediti e debiti Elisione dei costi e ricavi Criticità: Esercizio di competenza per la contabilizzazione Rilevazione dell IVA indetraibile per il Comune di Torino 37
38 Rettifiche partite intercompany: caso uguale competenza Elisione dei costi e ricavi nonché crediti e debiti di uguale importo. Alcuni esempi: Canone incassato dal Comune di Torino per la concessione di servizi Proventi da servizi pubblici a Oneri diversi di gestione Debiti finanziari vs controllanti a Crediti finanziari vs controllate Credito del Comune di Torino relativo ad un finanziamento concesso ad una sua controllata 38
39 Rettifiche partite intercompany: caso differente competenza Storno della scrittura che ha generato il costo/ricavo e/o il credito/debito sul Bilancio del Comune o della Società, a seconda delle ipotesi, valutate caso per caso. Alcuni esempi: - storno scrittura nel bilancio del Comune contributi per investimenti - competenza anticipata per il Comune rispetto a quella della società. Impegno spesa nell anno x Debiti vs controllate a Erogazione ad avanzamento lavori (dall anno x a fine lavori) Immobilizzazioni in corso 39
40 Rettifiche partite intercompany: caso differente competenza Alcuni esempi: - storno scrittura nel bilancio della società Accordo di Programma compensazioni ambientali siglato novembre dell anno X. Competenza posticipata per il Comune. La società ha iscritto il debito al momento della sottoscrizione dell Accordo. Il Comune ha accertato l entrata nell esercizio successivo al momento della richiesta di erogazione. Debiti finanziari vs controllante a Immobilizzazioni materiali in corso 4
41 Rettifiche partite intercompany: trattamento dell IVA Esempio Costo Comune di Torino vs AMIAT Ricavi AMIAT vs il Comune di Torino Per IVA indetraibile Ricavi delle vendite e delle prestazioni a Costi per servizi IVA indetraibile a Costi per servizi Nell anno X pari a 33 milioni di euro 41
42 Elisione di Patrimonio Netto e calcolo differenze di consolidamento Ricognizione del valore contabile delle partecipazioni Elisione tra il costo della partecipazione e la quota di patrimonio netto della società Patrimonio netto a Partecipazioni Calcolo delle differenze di consolidamento: - Attiva: costo della partecipazione > quota PN - Passiva: costo della partecipazione < quota 42
43 Operatività I componenti del gruppo trasmettono la documentazione necessaria al bilancio consolidato alla capogruppo, costituita da: il bilancio consolidato (solo da parte dei componenti del gruppo che sono, a loro volta, capi gruppo di imprese o di amministrazioni pubbliche); il bilancio di esercizio da parte dei componenti del gruppo che adottano la contabilità economico-patrimoniale; il rendiconto dell esercizio da parte dei componenti del gruppo che adottano la contabilità finanziaria affiancata dalla contabilità economico-patrimoniale. 43
44 L uniformità è ottenuta apportando a tali bilanci opportune rettifiche in sede di consolidamento accettabile derogare all obbligo di uniformità dei criteri di valutazione quando la conservazione di criteri difformi sia più idonea a realizzare l obiettivo della rappresentazione veritiera e corretta. In questi casi, l informativa supplementare al bilancio consolidato deve specificare la difformità dei principi contabili utilizzati e i motivi che ne sono alla base. 44
45 La difformità nei principi contabili adottati da una o più controllate, è altresì accettabile, se essi non sono rilevanti, sia in termini quantitativi che qualitativi, rispetto al valore consolidato della voce in questione. 45
46 D.L. 174/212 - Verifica Crediti/debiti con partecipate L art. 6, co. 4, introduce l obbligo, a partire dall esercizio finanziario 212, per i Comuni e le Province di allegare al rendiconto una nota informativa, asseverata dagli organi di revisione, contenente la verifica dei crediti e debiti reciproci tra l Ente e le società partecipate. La nota deve evidenziare le eventuali discordanze, opportunamente motivate. In questo caso, l Ente deve adottare senza indugio i provvedimenti necessari ai fini della riconciliazione delle partite debitorie e creditorie. 46
47 D.L. 174/212 - Verifica Crediti/debiti con partecipate Crediti: l ente locale richiede alle società partecipate conferma del proprio credito alla data di chiusura dell esercizio. Debiti: l ente locale richiede la quantificazione esatta delle somme dovute dall ente, confermata dall evidenza delle scritture contabili alla data di chiusura dell esercizio. 47
48 Tabella di raccordo TIPOLOGIA DI RAPPORTO INFRAGRUPPO IMPORTO (in euro) PIANO DEI CONTI IMMOBILIZZAZIONI - immateriali -materiali CREDITO VERSO COMUNE - commerciali -diversi - finanziari PATRIMONIO NETTO (dal Comune di Torino): - fondo di dotazione dell ente - patrimonio vincolato - patrimonio libero DEBITI VERSO COMUNE: - commerciali -diversi - finanziari COSTI -per servizi - per godimento beni di terzi - oneri diversi di gestione (es. ICI) - per interessi passivi - per oneri straordinari - altro (specificare) RICAVI - delle vendite e prestazioni - altri ricavi e proventi (specificare se contributi) - altri ricavi (specificare) 48
49 Voci di bilancio Rimanenze materie prime Prodotti Finiti Materiale di consumo Materiale sussidiario Lavori in corso su ordinazione Partecipazioni Immobilizzazioni Leasing Contributi pubblici Benefici ai dipendenti Operazioni in valuta Criterio Utilizzato NOME SOCIETÀ.. IMPORTO IN BILANCIO (in euro) Criterio richiesto dalla Capogruppo IMPORTO SECONDO LA VALUTAZIONE RICHIESTA DALLA CAPOGRUPPO (in euro) 49
50 Non profit TIPOLOGIA DI RAPPORTO INFRAGRUPPO IMPORTO (in euro) VOCE DI BILANCIO IMMOBILIZZAZIONI - immateriali -materiali CREDITO VERSO COMUNE - commerciali -diversi - finanziari PATRIMONIO NETTO (dal Comune di Torino): - fondo di dotazione dell ente - patrimonio vincolato - patrimonio libero DEBITI VERSO COMUNE: - commerciali -diversi - finanziari COSTI -per servizi - per godimento beni di terzi - oneri diversi di gestione (es. ICI) - per interessi passivi - per oneri straordinari - altro (specificare) RICAVI - delle vendite e prestazioni - altri ricavi e proventi (specificare se contributi) - altri ricavi (specificare) 5
51 TIPOLOGIA DI RAPPORTO INFRAGRUPPO VALORE INIZIALE AUMENTI DIMINUZIONI IMPORTO (in euro) PATRIMONIO NETTO* - Fondo di dotazione dell ente (quota ente locale capogruppo (1) - Fondo versamento consorziati (quota ente locale capogruppo (1) - Patrimonio vincolato (quota ente locale capogruppo (1) - Patrimonio libero (quota ente locale capogruppo (1) (1) dettagliare le voci. * La seguente classificazione fa riferimento a quella presente nel Documento dell Agenzia per le ONLUS che definisce le linee guida e gli schemi per la redazione dei bilanci di esercizio degli enti non profit. 51
52 NOME ORGANIZZAZIONE Tipologia di rapporto infragruppo IMPORTO (in euro) CREDITI VERSO SOCIETÀ -commerciali -diversi - finanziari DEBITI VERSO SOCIETÀ -commerciali -diversi - finanziari COSTI - per servizi - per godimento beni di terzi - oneri diversi di gestione - per interessi passivi - altro (specificare) RICAVI - delle vendite e prestazioni - altri ricavi e proventi (specificare se contributi) - dividendi - altri ricavi (specificare) VOCE DI BILANCIO N.B.: fornire un dettaglio (tabella aggiuntiva, stampa di estrazioni da contabilità, ecc ) degli importi sopra indicati 52
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