La crisi delle imprese nella Provincia di Forlì-Cesena: impatto economico e sociale
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1 Alma Mater Studiorum Università di Bologna Scuola di Economia, Management e Statistica sede di Forlì La crisi delle imprese nella Provincia di Forlì-Cesena: impatto economico e sociale Prof. Giuseppe Savioli Dott.ssa Cristina Gianfelici 1
2 Sommario Obiettivi della ricerca Universo e campione Raccolta dei dati: fasi principali Andamento delle cessazioni aziendali nel tempo Cessazioni aziendali per settore produttivo Le cause delle crisi d impresa Il concordato preventivo per la soluzione delle crisi d impresa L impatto economico-sociale delle crisi d impresa La prevedibilità delle crisi d impresa 2
3 Obiettivi della ricerca Analizzare l impatto sul contesto socio-economico delle cessazioni aziendali intervenute dal 1/1/2009 al 30/09/2014 nella Provincia di Forlì-Cesena. Approfondire l utilizzo del concordato preventivo quale strumento per il salvataggio delle imprese in difficoltà. Verificare se, negli anni precedenti, il management avrebbe potuto prevedere e pertanto cercare di prevenire la crisi aziendale. 3
4 Universo della ricerca 690 imprese che nell arco temporale dal 1/1/2009 al 30/09/2014 sono cessate per effetto di liquidazione volontaria, hanno avviato una procedura di concordato preventivo (liquidatorio o di continuità) e/o sono fallite. Nel dettaglio: n. 189 cessazioni per liquidazione volontaria; n. 46 concordati preventivi, chiusi o ancora in itinere al termine del periodo d indagine; n. 36 concordati preventivi respinti o ammessi e successivamente revocati, a cui ha fatto seguito la dichiarazione di fallimento; n. 419 fallimenti. 4
5 Campione d indagine (1) Con riferimento alle 501 procedure concorsuali, per le quali è stata richiesta la collaborazione dei professionisti, sono state raccolte 117 risposte ai questionari, pari al 23% dell universo. In particolare: 103 risposte riguardano i fallimenti, garantendo un grado di rappresentatività della procedura pari al 25%; 8 risposte si riferiscono ai concordati preventivi, garantendo un grado di rappresentatività della procedura pari al 17%; 6 risposte riguardano i concordati seguiti dalla dichiarazione di fallimento, garantendo un grado di rappresentatività di questa fattispecie pari al 17%. 5
6 Campione d indagine (2) Come riportato nella tabella che segue, il grado di rappresentatività del campione rispetto all universo è però ampiamente maggiore se si tiene conto dei dati di bilancio, che alimentano la parte più significativa della ricerca e che è stato possibile reperire non solo grazie ai professionisti, ma anche attraverso la banca dati AIDA. n-1 n-2 n-3 SP n. SP % CE n. CE % SP n. SP % CE n. CE % SP n. SP % CE n. CE % Liquidazione volontaria 95 50,26% 95 50,26% 85 44,97% 84 44,44% 69 36,51% 68 35,98% Concordato preventivo 23 50,00% 23 50,00% 23 50,00% 23 50,00% 22 47,83% 22 47,83% Concordato preventivo + Fallimento 20 55,56% 20 55,56% 26 72,22% 26 72,22% 24 66,67% 24 66,67% Fallimento 95 22,67% 95 22,67% ,42% ,42% ,90% ,14% TOTALE ,77% ,77% ,75% ,61% ,29% ,29% 6
7 Fasi principali della ricerca (1) Approfondimento della letteratura; Acquisizione presso la Cancelleria del Tribunale di Forlì Sezione Fallimentare dell elenco delle procedure concorsuali intervenute nel periodo d indagine; Acquisizione presso la CCIAA di Forlì-Cesena dell elenco di tutte le imprese cessate nel periodo d indagine; Creazione del database contenente i recapiti dei professionisti che hanno curato le procedure concorsuali oggetto d indagine; Definizione, test/puntualizzazione e invio ai professionisti di un questionario finalizzato ad approfondire le caratteristiche delle imprese oggetto delle procedure concorsuali; 7
8 Fasi principali della ricerca (2) Solleciti ai professionisti, telefonicamente e tramite ; Affiancamento dei professionisti nella compilazione del questionario e dei suoi allegati; Raccolta attraverso la banca dati AIDA e analisi dei bilanci delle imprese relativi agli ultimi tre esercizi precedenti alla liquidazione volontaria, al concordato o alla dichiarazione di fallimento; Rielaborazione e analisi dei dati raccolti; Verifica delle ipotesi della ricerca; Formulazione delle conclusioni. 8
9 Andamento longitudinale delle cessazioni aziendali Liquidazione volont. Concordato preventivo Concordato +Fallimento 2014 (dal 1/1 al 30/9) Tot. (A) Var. 14/ Tot. (A) Var. 13/ Tot. (A) Var. 12/ Tot. (A) Var. 11/ Tot. (A) Var. 10/ Tot. (A) Tot. imprese oggetto della procedura (A) 33 21,02% -17,50% 40 25,48% 66,67% 24 15,29% 20,00% 20 12,74% 0,00% 20 12,74% 0,00% 20 12,74% ,78% 60,00% 10 21,74% 11,11% 9 19,57% 50,00% 6 13,04% 50,00% 4 8,70% 300,00% 1 2,17% ,56% -8,33% 12 33,33% 200,00% 4 11,11% 300,00% 1 2,78% -85,71% 7 19,44% 600,00% 1 2,78% 36 Fallimento 74 17,66% 2,78% 72 17,18% -2,70% 74 17,66% -10,84% 83 19,81% 40,68% 59 14,08% 3,51% 57 13,60% 419 TOTALE ,36% 0,00% ,36% 20,72% ,87% 0,91% ,72% 22,22% 90 13,68% 13,92% 79 12,01% 658 9
10 Cessazioni aziendali per settore produttivo procedur e Totale procedur e Totale procedur e Totale Agricoltura, silvicoltura, pesca (Cod. Ateco da 1 a 3) 6 0,96% 2 1,61% 1 0,79% 1 0,96% 0 0,00% 0 0,00% 1 1,52% Industria estrattiva (Cod. Ateco da 5 a 9) 1 0,16% 1 0,81% 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00% Attività manifatturiera (Cod. Ateco da 10 a 33) ,20% 25 20,16% 30 23,81% 25 24,04% 33 34,02% 21 26,58% 15 22,73% Utilities (Ateco da 35 a 39) 5 0,80% 2 1,61% 2 1,59% 0 0,00% 1 1,03% 0 0,00% 0 0,00% Costruzioni (Cod. Ateco da 41 a 43) ,82% 32 25,81% 26 20,63% 26 25,00% 23 23,71% 19 24,05% 7 10,61% Commercio ingrosso e dettaglio (Ateco da 45 a 47) ,40% 20 16,13% 19 15,08% 17 16,35% 12 12,37% 16 20,25% 13 19,70% Trasporto e magazzinaggio (Cod. Ateco da 49 a 53) 42 6,69% 8 6,45% 5 3,97% 8 7,69% 7 7,22% 3 3,80% 9 13,64% Servizi di alloggio e ristorazione (Cod. Ateco ,64% 9 7,26% 9 7,14% 9 8,65% 8 8,25% 5 6,33% 6 9,09% e 56) Servizi di informazione e assicurazione 7 1,11% 1 0,81% 3 2,38% 1 0,96% 1 1,03% 1 1,27% 0 0,00% (Cod. Ateco da 58 a 63) Attività finanziarie e assicurative ( Ateco da 64 a 4 0,64% 1 0,81% 1 0,79% 0 0,00% 0 0,00% 2 2,53% 0 0,00% 66) Attività immobiliari (Cod. Ateco 68) 60 9,55% 14 11,29% 12 9,52% 8 7,69% 6 6,19% 4 5,06% 8 12,12% Attività professionali (Cod. Ateco da 69 a 75) 26 4,14% 5 4,03% 7 5,56% 5 4,81% 2 2,06% 5 6,33% 0 0,00% Noleggio, agenzie viaggio, servizi di supporto alle 17 2,71% 2 1,61% 4 3,17% 2 1,92% 2 2,06% 0 0,00% 4 6,06% imprese (Ateco da 77 a 82) Istruzione (Cod. Ateco 85) 2 0,32% 0 0,00% 1 0,79% 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00% Sanità e ass. sociale (Cod. Ateco da 86 a 88) 4 0,64% 1 0,81% 2 1,59% 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00% 1 1,52% Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento ( Ateco da 90 a 8 1,27% 0 0,00% 3 2,38% 2 1,92% 1 1,03% 2 2,53% 0 0,00% 93) Altri servizi (Cod. Ateco da 94 a 96) 6 0,96% 1 0,81% 1 0,79% 0 0,00% 1 1,03% 1 1,27% 2 3,03% TOTALE ,00% ,00% ,00% ,00% ,00% ,00% ,00% procedur e Totale procedur e Totale procedur e Totale procedur e Totale 10
11 Cause delle crisi d impresa CAUSE DELLA CRISI CONCORDATI PREVENTIVI (non sfociati in fallimento) FALLIMENTI (anche preceduti da concordato preventivo) CONCORDATI E FALLIMENTI % % % 1) Crisi economica globale 4 8,89% 39 12,66% 43 12,18% 2) Crisi del settore di appartenenza 15 33,33% 76 24,68% 91 25,78% 3) Crisi dei mercati di sbocco 3 6,67% 10 3,25% 13 3,68% 4) Credit crunch 6 13,33% 14 4,55% 20 5,67% 5) Perdite su crediti e difficoltà a riscuotere i crediti verso 7 15,56% 41 13,31% 48 13,60% soggetti diversi dalla pubblica amministrazione 6) Perdite su crediti e difficoltà a riscuotere i crediti verso la 0 0,00% 1 0,32% 1 0,28% pubblica amministrazione 7) Costi delle materie prime troppo elevati 1 2,22% 7 2,27% 8 2,27% CAUSE PRINCIPALMENTE ESTERNE 36 80,00% ,04% ,46% 8) Scelte strategiche sbagliate 2 4,44% 38 12,34% 40 11,33% 9) Sottocapitalizzazione 2 4,44% 20 6,49% 22 6,23% 10) Contrasti all'interno della proprietà 0 0,00% 6 1,95% 6 1,70% 11) Costi fissi troppo elevati 1 2,22% 14 4,55% 15 4,25% 12) Investimenti sbagliati/sovradimensionamento degli 1 2,22% 9 2,92% 10 2,83% impianti CAUSE PRINCIPALMENTE INTERNE 6 13,32% 87 28,25% 93 26,34% 13) Crollo del fatturato per altre ragioni diverse dalla crisi 0 0,00% 9 2,92% 9 2,55% economica globale, del settore di appartenenza o dei mercati di sbocco 14) Altre cause, diverse dalle precedenti 3 6,67% 24 7,79% 27 7,65% TOTALE ,00% ,00% ,00% 11
12 Concordato preventivo per la soluzione delle crisi d impresa Nell arco temporale indagato, i concordati preventivi hanno complessivamente rappresentato il 7% del totale delle procedure (liquidazioni volontarie, concordati e fallimenti), o il 12% se si includono anche i concordati successivamente sfociati in fallimento. Questo assetto riguarda in modo abbastanza omogeneo tutte le forme giuridiche (ditte individuali; società di persone; società di capitali, cooperative e consorzi). Dal 2009 al 2014 l utilizzo dei concordati si è progressivamente intensificato, soprattutto dopo la riforma del 2012, ma ha comunque mantenuto una rilevanza percentuale molto modesta rispetto al totale delle procedure. Come in ambito nazionale, anche in ambito provinciale, l utilizzo improprio del concordato, soprattutto dopo il 2012, è ben evidenziato dalla % tendenzialmente crescente di concordati sfociati in fallimento (rispetto al totale delle procedure, incluse le liquidazioni volontarie, 8,96% nel 2013 e 8,21% nel 2014, rispetto al 3,60% del 2012 e allo 0,91% del 2011), che lascia intuire come troppo spesso questa procedura venga utilizzata in modo pretestuoso, solo per posticipare la dichiarazione di fallimento, ma senza un piano concreto di recupero dell azienda. 12
13 Concordato preventivo per la soluzione delle crisi d impresa I concordati non sfociati in fallimento rappresentano il 59% del totale nei primi nove mesi del 2014, il 45% nel 2013, il 69% nel 2012, l 86% nel 2011, il 36% nel 2010 e il 50% nel 2009, con una media per l intero periodo (1/1/ /9/2014) pari al 56%. Per il 71,74% hanno interessato società di capitali e cooperative e solo per il residuo 28,26% ditte individuali e società di persone. In merito alla effettiva capacità dei concordati di salvare i complessi aziendali, occorre evidenziare come dei 46 non sfociati in fallimento, ben 44 sono ancora in fase di svolgimento al 30/09/2014 e soltanto due (uno del 2009 e uno del 2012), entrambi in liquidazione, sono stati conclusi e hanno realizzato i loro obiettivi. Poiché i concordati non sfociati in fallimento intervenuti fra il 2009 e il 2011 sono stati 11, e 10 sono ancora attivi al 30/9/2014, è facile dedurre che, anche laddove vi sia un tentativo di salvataggio dell azienda, questo richiede normalmente più di tre anni e, dunque, tempi certamente non brevi. Peraltro, dei 46 concordati non sfociati in fallimento rilevati, ben il 52% è rappresentato da concordati in liquidazione (contro un 7% di concordati in continuità e il residuo 41% di natura incerta), circostanza che lascia intendere come questo strumento non dimostri quella effettiva capacità di salvare le aziende che, invece, dovrebbe essere nella sua natura. 13
14 L impatto economico-sociale delle crisi d impresa: dati campionari Perdite di valore conseguenti alla cessazione delle imprese: Valore della produzione ( ) di cui ricavi netti ( ) Valore aggiunto ( ) Costi per il personale ( ) Esercizio n Esercizio n Esercizio n Percentuale di soddisfazione dei creditori e perdite nell ambito delle procedure concorsuali: Totale debiti Debiti v/banche e Debiti v/istituti Debiti Debiti Debiti v/fornitori Altri debiti istituti di credito previdenziali tributari v/dipendenti di beni e servizi % media di soddisfazione 12,37 14,82 9,51 3,60 34,79 3,97 5,05 Perdite totali ( ) Perdite totali (composizione %) ,42 2,52 22,95 2,94 17,87 11,30 14
15 L impatto economico-sociale delle crisi d impresa: proiezione sull universo Facendo una proiezione approssimativa sulla totalità delle n. 690 imprese cessate dal 1/1/2009 al 30/09/2014, emergono: perdite annue di valore della produzione pari a circa milioni di ; perdite annue di valore aggiunto pari a 438 milioni di ; perdite annue di remunerazione per i dipendenti pari a 300 milioni di. Facendo una proiezione approssimativa delle perdite su crediti sulla totalità delle n. 501 imprese cessate nel periodo d indagine a seguito delle procedure di fallimento e concordato emergono perdite complessive stimate per milioni di, di cui: 516 milioni di a carico del sistema creditizio; 31 milioni di a carico degli istituti previdenziali; 279 milioni di a carico dell Erario e degli altri titolari di crediti tributari (es. Comuni); 36 milioni di a carico dei dipendenti; 217 milioni di a carico di altre imprese fornitrici di beni e servizi; 137 milioni di a carico di altri soggetti (es. soci finanziatori). 15
16 La prevedibilità delle crisi d impresa Z score di Altman e prevedibilità della crisi d impresa: Esercizio n-1 Esercizio n-2 Esercizio n-3 % imprese in zona di rischio nullo 8,63% 6,25% 4,27% % imprese in zona di incertezza 11,17% 17,58% 30,77% % imprese in zona di insolvenza 80,20% 76,17% 64,96% I segnali della crisi d impresa evidenziati dalla Z score di Altman: Esercizio n-1 Esercizio n-2 Esercizio n-3 Capitale Circolante Netto < 0 72,78% 61,03% 44,74% Utili Cumulati < 0 81,65% 67,69% 48,68% EBIT < 0 80,38% 69,23% 46,71% Patrimonio Netto 0 72,15% 48,72% 26,97% Ricavi di Vendita 0 20,25% 12,82% 12,50% 16
17 Prof. Giuseppe Savioli Dott.ssa Cristina Gianfelici Ph.D. Scuola di Economia, Management e Statistica Piazzale della Vittoria 15, Forlì (FC) Primo piano, studio 113 Tel./Fax giuseppe.savioli@unibo.it cristina.gianfelici@unibo.it Cristina Gianfelici 17
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