Ho bisogno delle diagnosi infermieristiche per la stesura dei percorsi assistenziali?

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1 Prefazione Rapidi cambiamenti continuano a interessare la professione infermieristica e l assistenza sanitaria. Gli ospedali continuano a ridurre il personale infermieristico, mentre il grado di acuzie delle persone assistite continua a crescere. Molti infermieri, e perfino qualche facoltà, mettono in dubbio l utilità delle diagnosi infermieristiche. Purtroppo, queste diagnosi vengono ancora collegate strettamente alla pianificazione assistenziale tradizionale. È ormai tempo di separare questi fratelli siamesi in modo che ciascuno di essi possa svolgere le sue funzioni indipendentemente dall altro. La diagnosi infermieristica definisce la scienza e l arte dell infermieristica ed è necessaria per essa così come la diagnosi medica lo è per la medicina. Serve infatti per organizzare le conoscenze infermieristiche nella letteratura, nella ricerca e nella mente degli operatori impegnati nella pratica clinica. L importanza di questa classificazione dei fenomeni di interesse infermieristico non può essere sottovalutata. Un infermiere esperto nelle diagnosi infermieristiche può ipotizzare, per esempio, diverse spiegazioni per la collera di una persona: paura, ansia, senso di impotenza o sofferenza spirituale. Senza questo tipo di conoscenze la persona sarebbe semplicemente in collera. La pianificazione assistenziale così come viene insegnata nei corsi per infermieri rappresenta un esercitazione accademica. Essa non è sbagliata; tuttavia, man mano che lo studente va avanti nel corso, il piano di assistenza si deve trasformare in un prodotto clinicamente utile. La diagnosi infermieristica deve essere presentata, appunto, come clinicamente utile. È necessario consultare gli infermieri che hanno una particolare competenza in determinate diagnosi infermieristiche, così come i medici consultano dei colleghi in base alle loro competenze. Le organizzazioni sanitarie dovrebbero pubblicare un elenco degli infermieri esperti, in grado di fungere da consulenti, presenti al loro interno. Gli infermieri docenti, dirigenti e coordinatori e gli infermieri clinici devono fare la loro parte. Sono necessari dei cambiamenti. La documentazione che viene generalmente richiesta non è realistica e lascia troppo poco tempo per la riflessione e l analisi. L infermieristica deve sostenere il proprio diritto a stabilire qual è la documentazione che le serve, come ha fatto da tempo la professione medica. Se continua a svolgere la propria attività come ha fatto finora, l infermieristica così come noi la vogliamo quella di cui le persone hanno bisogno cesserà di esistere. Essa continuerà a essere definita sulla base di ciò che facciamo e scriviamo e non di quello che conosciamo. Questo libro, dai criteri per l accertamento fino agli interventi specifici, concentra la sua attenzione sull infermieristica, fornendo un quadro condensato e organizzato dell attività infermieristica clinica, con lo scopo di comunicare ai lettori un infermieristica creativa. Il suo scopo non è di sostituire i libri di testo di infermieristica, bensì di dare agli infermieri, nei contesti più diversi, le informazioni di cui hanno bisogno senza che debbano fare una revisione della letteratura che richiederebbe molto tempo. Il volume può aiutare gli studenti a trasferire le loro conoscenze teoriche in pratica clinica e gli infermieri esperti a richiamare le conoscenze sviluppate in passato e a intervenire in situazioni cliniche che prima venivano ignorate o non riconosciute. L autrice concorda con coloro secondo cui l infermiere ha bisogno di un sistema di classificazione per organizzare le proprie funzioni e definire il proprio ambito di competenza. L uso di un sistema del genere può agevolare l attività di ricerca e rendere più facile la comunicazione tra gli infermieri, gli assistiti e gli altri professionisti sanitari. Dopotutto, mentre la medicina ha impiegato più di cento anni per sviluppare la sua tassonomia, il nostro lavoro, a livello nazionale, è iniziato soltanto nel 1973 (ancora più tardi in altri paesi). È auspicabile che i lettori si sentano stimolati a collaborare all utilizzazione e allo sviluppo di queste categorie diagnostiche a livello locale, regionale o nazionale. Dal momento della prima edizione a oggi l uso delle diagnosi infermieristiche è aumentato considerevolmente negli Stati Uniti, in Canada e a livello internazionale. Gli infermieri di oggi hanno un esperienza con tali diagnosi che varia dal trovarsi nella fase iniziale fino a una completa utilizzazione per oltre trent anni. Data tale variabilità, le domande che si pone il principiante sono, per esempio: Cosa indica realmente il titolo diagnostico? Al momento dell accertamento quali domande sono utili per poi formulare diagnosi infermieristiche? Come posso differenziare una diagnosi dall altra? Come faccio ad adattare una diagnosi a una particolare persona? In che modo devo intervenire dopo che ho formulato la diagnosi? Come posso formulare un piano di assistenza utilizzando le diagnosi infermieristiche? Queste domande sono molto diverse da quelle che si pone l esperto, per esempio: Le diagnosi infermieristiche sono le sole diagnosi che devono comparire nel piano? L enunciato di una diagnosi infermieristica può includere diagnosi mediche? ix

2 x Prefazione ISBN Quali problematiche etiche implica l uso delle diagnosi infermieristiche? Quale tipo di formulazione mi serve per descrivere una persona a rischio di emorragia? Come posso utilizzare le diagnosi infermieristiche in modo efficace? A quale tipo di diagnosi infermieristica devo ricorrere per descrivere determinate condizioni di una persona sana? Ho bisogno delle diagnosi infermieristiche per la stesura dei percorsi assistenziali? La tredicesima edizione rappresenta una continuazione dell impegno volto a trovare risposta a tali domande. Nella prima sezione, il capitolo 1 si occupa di problemi e controversie in merito alla diagnosi infermieristica. In esso vengono esaminate le argomentazioni relative a temi quali le implicazioni etiche e culturali delle diagnosi e le implicazioni di un linguaggio coerente da parte degli infermieri in quanto membri di una équipe multidisciplinare. Il capitolo 2 è dedicato allo sviluppo della diagnosi infermieristica e al lavoro della NANDA-I*. Esso analizza i concetti relativi alla diagnosi infermieristica, alla classificazione e alle questioni tassonomiche. Si occupa inoltre del processo di revisione messo in atto da NANDA-I e descrive la tassonomia NANDA-I tuttora in evoluzione. Infine, il capitolo 2 parla dell uso di diagnosi non approvate dalla NANDA e dei dilemmi pratici associati alle diagnosi infermieristiche Il capitolo 3 spiega la differenza tra diagnosi reali, di rischio e possibili. Presenta inoltre le caratteristiche delle diagnosi di benessere e di quelle a sindrome. Lo stesso capitolo espone le linee guida per formulare le diagnosi ed evitare gli errori. Il capitolo 4 descrive il Modello bifocale della pratica clinica (diagnosi infermieristiche, problemi collaborativi), discutendo in dettaglio i due tipi di problemi e analizzando i loro rapporti con l accertamento, gli obiettivi, gli interventi e la valutazione. Il capitolo 5 descrive il processo di pianificazione dell assistenza e ne discute i diversi sistemi. Tra gli argomenti trattati vi sono l identificazione delle priorità, gli obiettivi dell infermiere versus quelli della persona assistita, il case management e la responsabilità dell assistenza. Gli interventi vengono differenziati a seconda che siano rivolti alle diagnosi infermieristiche o ai problemi collaborativi. Il capitolo chiarisce anche il concetto di valutazione, distinguendo la valutazione dell assistenza prestata da quella delle condizioni della persona. Viene inoltre presentata un analisi dell assistenza multidisciplinare e del sistema di pianificazione a tre livelli diretto a migliorare l utilizzazione clinica dei piani di assistenza senza un aumento della necessità di scrivere. In tutto il capitolo vi sono esempi di registrazioni assistenziali. La seconda sezione è stata organizzata in quattro parti: Parte prima: Diagnosi infermieristiche relative alla persona assistita Parte seconda: Diagnosi infermieristiche relative a famiglia/convivenza Parte terza: Diagnosi infermieristiche di comunità Parte quarta: Diagnosi infermieristiche di promozione della salute/benessere Ciascuna parte comprende un introduzione, l accertamento per specifiche popolazioni, i concetti chiave, le note dell Autore e le diagnosi specifiche per la popolazione. Ogni gruppo di diagnosi infermieristiche viene trattato secondo il seguente schema: Caratteristiche definenti o fattori di rischio Fattori correlati Nota dell autrice Errori nella formulazione della diagnosi Considerazioni correlate alla maternità Considerazioni pediatriche Considerazioni geriatriche Considerazioni transculturali Le parti designate come Nota dell autrice ed Errori nella formulazione della diagnosi si propongono di aiutare l infermiere a comprendere i concetti che stanno alla base della diagnosi, a differenziare una diagnosi dall altra e a evitare errori diagnostici. I concetti chiave mirati alla madre, al bambino e alla persona anziana relativi alle diagnosi forniscono ulteriori informazioni pertinenti. Le considerazioni transculturali sono finalizzate ad accrescere la sensibilità dei lettori nei confronti delle diversità culturali, evitando gli stereotipi. Ciascuna diagnosi infermieristica viene affrontata con interventi generali, seguiti dalla relativa spiegazione scientifica. Quando è il caso, sono esposti anche interventi mirati alla madre, al bambino e alla persona anziana, seguiti anch essi da una spiegazione scientifica. Ogni diagnosi infermieristica è poi seguita da una o da alcune * Le diagnosi ufficialmente approvate da NANDA-I per il triennio , a cui si riferisce questo volume, sono 201 [N.d.C.].

3 ISBN Prefazione xi diagnosi più specifiche che si riferiscono a situazioni cliniche familiari agli infermieri. Vengono inoltre esposti gli obiettivi con i relativi interventi. Questi sono rappresentati da attività facenti parte dell ambito autonomo dell infermieristica, le quali si fondano sulle scienze biomediche, la farmacologia, la scienza della nutrizione, la psichiatria e la ricerca infermieristica. Ciascuna diagnosi infermieristica riporta gli interventi prioritari NIC e i risultati NOC. Questa aggiunta è stata fatta per aiutare coloro che sviluppano un piano di assistenza informatizzato. Gli obiettivi, gli indicatori e gli interventi sono lavoro dell autrice, non degli estensori dei NIC o dei NOC. È stato fatto ogni sforzo per fornire al lettore la letteratura e i risultati di ricerche più recenti sulla materia. Agli studenti si raccomanda spesso di non usare riferimenti che vadano oltre i cinque anni, ma questa prassi è molto problematica. Talvolta lo scritto o la ricerca originale su un argomento continua a rappresentare, anche dopo dieci anni, lo stato della scienza su tale argomento. Se successivamente un altro autore o ricercatore utilizza il lavoro originale, succede spesso che la sua citazione prenda il posto della più vecchia. Io non sono d accordo con tale modo di fare e ritengo che siano necessarie entrambe le citazioni. È per questo che nel presente volume i lettori troveranno citazioni di anni diversi, incluse alcune che vanno oltre i cinque anni da oggi. Sono i- noltre stati aggiunti indirizzi Internet di siti correlati alle diagnosi. La terza sezione è costituita da un Manuale di problemi collaborativi. Ciascuno dei nove problemi collaborativi generali viene spiegato con i seguenti sottotitoli: Quadro generale dell apparato o sistema Considerazioni diagnostiche Criteri per l accertamento mirato Criteri significativi per gli accertamenti di laboratorio/diagnostici All interno dei rispettivi problemi generali vi sono inoltre 54 problemi collaborativi specifici, affrontati secondo questo schema: Popolazioni ad alto rischio Obiettivi infermieristici Interventi L autrice invita i lettori a sottoporle commenti o suggerimenti. La corrispondenza può essere inviata all editore o all autrice stessa: Juall46@msn.com. Lynda Juall Carpenito-Moyet, R.N., M.S.N., C.R.N.P.

4 Presentazione della quinta edizione italiana Con la lettura del testo Diagnosi infermieristiche, applicazione alla pratica clinica di L.J. Carpenito-Moyet e più in generale dell elenco delle diagnosi infermieristiche, risulta evidente il concetto di salute espresso nella definizione dell OMS come stato di completo benessere fisico, psicologico e sociale e non solo di assenza di malattia. Nelle diagnosi infermieristiche sono infatti indicati problemi che derivano da domini relativi alla salute non presi in considerazione nel caso di gestione della sola malattia, che quindi mettono in risalto una visione ampia della salute e rendono evidente il contributo specifico, concreto e rilevante della scienza infermieristica nella gestione della salute della persona e della comunità. Scopo di questo libro è infatti fornire un quadro condensato e organizzato dell attività infermieristica clinica, con un impegno che dura ormai da oltre vent anni anni tanto da essere giunto alla tredicesima edizione inglese, con traduzioni in molte lingue tra le quali l italiano, di cui viene proposta la quinta edizione. Poiché è però condivisibile il riconoscimento della natura dinamica, e non statica, dell assistenza infermieristica e il rispetto dei principi umanistici sottesi alle istanze di personalizzazione dell assistenza che rende qualsiasi classificazione limitata rispetto alle potenziali infinite modalità di espressione dei bisogni di assistenza infermieristica, la diffusione del testo nel contesto italiano vuole, oltre che essere uno strumento importante per l uso clinico e didattico delle diagnosi infermieristiche, anche avere l intento di alimentare il dibattito relativo al sistema di classificazione dell assistenza infermieristica e di promuovere la sperimentazione e la realizzazione di studi relativi ai problemi, agli interventi e ai risultati inerenti l assistenza infermieristica. Passando alla struttura del volume, in aggiunta a quanto riportato nella prefazione scritta dall autrice che presenta in modo esauriente le sezioni da cui il volume stesso è composto, si sottolinea la rilevanza di affrontarne la prima parte, per conoscere la tipologia delle diagnosi infermieristiche, le loro componenti, le modalità di enunciazione e l uso nell attività assistenziale, e quindi di procedere con la parte principale del volume dedicata all illustrazione di ciascuna diagnosi infermieristica. La descrizione, che si riferisce alla Tassonomia II di NANDA-International a cui l autrice ha apportato poche e motivate variazioni, risulta unica nel suo genere nella letteratura professionale per l esaustività e il rigore scientifico con cui è stata compiuta. In tal senso le diagnosi vengono completate con i NOC (Nursing Outcomes Classification) cioè i risultati di pertinenza infermieristica da raggiungere e i NIC (Nursing Interventions Classification) ossia gli interventi infermieristici presumibilmente necessari a tale scopo. La traduzione in italiano è stata condotta con l adozione di una terminologia ufficiale tendente a costituire un linguaggio coerente proprio nell intento di favorire la ricerca, la didattica e l applicazione in seno alla comunità professionale del nostro paese. A livello terminologico, anche la versione in lingua originale ha apportato diverse modifiche, una per tutte, per meglio chiarire le varie condizioni cliniche, tutti i problemi collaborativi hanno variato il titolo in Rischio di complicanze. Vorrei concludere ricordando Carlo Calamandrei senza la cui cultura e costante impegno anche questa edizione non sarebbe esistita. Fabrizio Vezzoli DOTTORE MAGISTRALE IN SCIENZE INFERMIERISTICHE E OSTETRICHE. COORDINATORE DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO, SEZIONE AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALE CIVILE DI LEGNANO xiii

5 Nota terminologica Già da qualche anno la CEA, Casa Editrice Ambrosiana, sta operando, attraverso diverse iniziative che coinvolgono professionisti e studiosi del settore, per dare il suo contributo sia alla definizione, in termini di contenuti e metodi, del campo di attività dell infermiere (fenomeni che affronta, interventi che eroga, risultati a cui mira) sia alla standardizzazione del linguaggio infermieristico. Il primo passo formale, in questo senso, è stato compiuto con la pubblicazione, avvenuta nel 2004, della traduzione ufficiale del testo di NANDA (North American Nursing Diagnosis Association), Diagnosi infermieristiche, definizione e classificazione A somiglianza di quanto realizzato in altri paesi per altre lingue, a fianco del traduttore principale è stato costituito un gruppo di lavoro, formato da numerosi professionisti del settore infermieristico, di varia provenienza, che si è occupato di concordare la terminologia con la quale scrivere in italiano i titoli e le definizioni delle diagnosi. Il repertorio che il gruppo ha prodotto è stato utilizzato da CEA per uniformare il linguaggio infermieristico dell ambito diagnostico per tutte le proprie pubblicazioni ed è mantenuto aggiornato attraverso la pubblicazione, che ora avviene ogni tre anni, delle nuove edizioni del testo ufficiale di NANDA-I, che costituisce la versione italiana autorizzata della tassonomia internazionale NANDA-I Il successo ottenuto ha stimolato la definizione di un progetto analogo, finalizzato alla realizzazione di una traduzione condivisa dei titoli della versione 2000 delle classificazioni NOC (Nursing Outcomes Classification) e NIC (Nursing Interventions Classification). Questo secondo progetto è poi proseguito con la traduzione del testo ufficiale di S. Moorhead, M. Johnson e M. Maas, Classificazione NOC dei Risultati Infermieristici, e del testo ufficiale di J. McCloskey Dochterman e G.M. Bulechek, Classificazione NIC degli Interventi Infermieristici. Questa ha permesso di aggiornare alla versione 2004 delle classificazioni la terminologia precedentemente utilizzata per la traduzione dei titoli dei risultati NOC e degli interventi NIC e di far condividere al gruppo di lavoro anche la traduzione delle relative definizioni. Anche in questo caso, il gruppo di esperti è riuscito ad arrivare a una terminologia comune e il repertorio messo a punto è stato utilizzato per uniformare il linguaggio infermieristico per quanto riguarda la definizione degli obiettivi dell assistito e i relativi interventi infermieristici. Tutti i volumi relativi all ambito infermieristico pubblicati da CEA utilizzano questa terminologia ufficiale, in continua evoluzione, al fine di costituire un catalogo infermieristico dal linguaggio coerente, che favorisca anche la ricerca e il confronto in seno alla comunità professionale del nostro paese. La conformità dei diversi volumi alla terminologia illustrata viene evidenziata attraverso l inserimento dei loghi di Traduzione verificata NANDA e Traduzione verificata NOC e NIC. NANDA TRADUZIONE VERIFICATA NOC-NIC TRADUZIONE VERIFICATA

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