UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA TUSCIA Facoltà di Agraria. MASTER di II Livello
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- Violetta Cavallaro
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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA TUSCIA Facoltà di Agraria MASTER di II Livello NUOVE PROFESSIONI: L AMBIENTE COME OPPORTUNITÀ Direttore: Prof. Riccardo Valentini, DISAFRI, Facoltà di Agraria Coordinatore: Prof. Andrea Vannini; DIPROP, Facoltà di Agraria 1
2 Master in Nuove professioni:l ambiente come opportunità. Modulo di base in : Protezione dell ambiente globale e politiche internazionali Indirizzi specifici in : Il mercato dei crediti di carbonio agro-forestali: contabilizzazione e certificazione I meccanismi flessibili del Protocollo di Kyoto: scenario attuale e opportunità per il post Bandi comunitari e nazionali Sostenibilità ambientale e Life Cycle Assessment del sistema agroalimentare Facilitazione e gestione dei gruppi Premessa Il Master di secondo livello in Protezione dell Ambiente Globale e Politiche Internazionali (Master GEP), istituito presso la Facoltà di Agraria dell Università degli Studi la Tuscia di Viterbo nel 2005, è stato il risultato della collaborazione sviluppata negli ultimi 10 anni tra il Dipartimento DISAFRI e la Direzione Generale del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare- Ricerca Ambientale per lo Sviluppo. Il programma formativo del Master ha rappresentato una perfetta sintesi delle esperienze e delle conoscenze scientifiche, tecniche, giuridiche, amministrative e istituzionali sviluppate dal Ministero e dall Università della Tuscia nella gestione dei più importanti trattati internazionali ambientali (Convenzione sui Cambiamenti Climatici, Protocollo di Kyoto, Protocollo di Montreal, Convenzione per la Lotta alla Desertificazione, Convenzione di Rotterdam, Convenzione di Stoccolma, Protocollo di Cartagena, Convenzione di Aarhus), nonché del supporto da parte dell Università in occasione dei Vertici mondiali sullo sviluppo sostenibile e delle riunioni del G8 Ambiente. L offerta didattica del Master è stata costruita intorno ad esperienze professionali (provenienti sia dal Ministero che dall Università) che si sono sviluppate e consolidate nei contesti sopra citati. In questo modo il Master GEP ha potuto fornire ai partecipanti un bagaglio di conoscenze e di esperienze, oltre che unico ed esclusivo, estremamente coerente con le nuove richieste provenienti dal mercato del lavoro. 2
3 Il Master Nuove professioni: l Ambiente come opportunità L obiettivo del Master è quello di fornire le conoscenze scientifiche, tecniche, economiche, giuridiche e amministrative necessarie per proporsi sul mercato del lavoro con nuove professionalità che sono emerse e si stanno imponendo in molti paesi dell Europa, promosse da una serie di trattati in campo ambientale e conseguenti politiche e misure adottate in ambito comunitario/nazionale. La sfida che l Università della Tuscia vuole affrontare ha come obiettivo strategico la promozione di una scuola di alta formazione in campo ambientale per la creazione di nuove professionalità. Mentre in questo primo anno il Master è rivolto esclusivamente ad una platea nazionale, dalla seconda edizione in poi, con le dovute integrazioni del percorso didattico, verrà proposto anche in ambito europeo e internazionale. Le lezioni avranno inizio nel mese di Dicembre 2009, si svolgeranno a Viterbo il venerdì, tutta la giornata (dalle 9:00 alle 18:00) e il sabato mattina (9:00-13:00). E permessa la frequenza al solo modulo di base (20 CFU), aperta a tutte le lauree (magistrali ed equipollenti); in tal caso verranno certificati i crediti acquisiti ma non sarà conferito alcun titolo di Master. La scelta dell indirizzo specifico (40 CFU) è vincolata alla partecipazione al modulo di base e l accesso a ciascun indirizzo potrà essere limitato a lauree specifiche coerenti con il percorso formativo proposto.. I costi di partecipazione al solo modulo di base saranno di 500,00 vive, mentre per ciascun indirizzo specifico saranno di: 1.000,00. Il pagamento avverrà in tre rate, secondo le seguenti scadenze: I rata di 500,00 al momento dell iscrizione; II rata di 500,00 entro il 15 luglio 2010; III rata di 500,00 entro il 15 novembre Sono ammessi a seguire le lezione del master "studenti uditori", che non possono o non ambiscono ad ottenere il titolo, ma intendono frequentare le lezioni. Questi ultimi possono chiedere di frequentare anche solo alcuni moduli rispetto a quelli previsti. Gli studenti uditori non ricevono il titolo di Master universitario. Per questa ragione potranno essere ammessi anche se non sono laureati. A chi abbia effettivamente frequentato un modulo intero sarà rilasciato in seguito a domanda un attestato di frequenza a cura della Direzione del Master. Nel caso in cui vengano sostenute prove d'esame relative alle unità didattiche frequentate, e queste avessero esito positivo, l'attestato di frequenza preciserà se richiesto - che è stato superato l'esame di verifica. 3
4 Modulo di base in Protezione dell ambiente globale e politiche internazionali Indirizzo specifico in Indirizzo specifico in Indirizzo specifico in Indirizzo specifico in Indirizzo specifico in Il mercato dei crediti di carbonio agro-forestali: contabilizzazione e certificazione I Meccanismi flessibili del Protocollo di Kyoto: scenario attuale e opportunità per il post 2012 Bandi comunitari e nazionali Sostenibilità ambientale e Life Cycle Assessment del sistema agroalimentare Facilitazione e gestione dei gruppi Titolo conferito Certificatore di crediti di carbonio forestali Titolo conferito Progettista CDM E JI Titolo conferito Esperto nell assistenza e predisposizione di proposte a bandi comunitari e nazionali Titolo conferito Esperto in sostenibilità ambientale del sistema agroalimentare Titolo Conferito Facilitatore e gestore di gruppi Modulo di base in: Protezione dell ambiente globale e politiche internazionali Il Vertice di Johannesburg del Settembre 2002, nel tentativo di dare risposte significative alle problematiche ambientali globali, ha indicato gli obiettivi e i programmi per l integrazione delle stesse nelle strategie di sviluppo dei Paesi industrializzati e dei Paesi in via di sviluppo, ed ha riconosciuto la necessità di coniugare crescita economica e protezione dell ambiente. Il concetto di sviluppo sostenibile si basa proprio su una visione positiva fondata sul convincimento che è possibile vincere la sfida della protezione dell ambiente senza rinunciare allo sviluppo economico. Questa nuova prospettiva ha indotto gli Stati a firmare convenzioni multilaterali, regionali, bilaterali, al fine di dare concretezza a principi cardine dello sviluppo sostenibile. Per vincere questa sfida dobbiamo aprire una nuova stagione della politica ambientale basata sul rispetto da 4
5 parte dei Governi dei trattati internazionali ambientali e su un maggiore coinvolgimento della società civile nelle dinamiche di sviluppo delle politiche nazionali e internazionali di tutela degli ecosistemi. Il modulo di base si sviluppa attorno a tre grandi temi:l ambiente globale, i trattati ambientali internazionali e le politiche nazionali di attuazione della normativa comunitaria e internazionale. Le tematiche appena elencate forniranno le basi per poter entrare nel dettaglio dell indirizzo specifico scelto, nonché gli strumenti per poter in futuro operare nel contesto delle politiche di sviluppo sostenibile, che sempre più interessano sia la Pubblica Amministrazione che i settori industriali coinvolti. INDIRIZZI SPECIFICI: 1) Mercato dei crediti di carbonio agro-forestali: contabilizzazione e certificazione Titolo conferito: Certificatore di crediti di carbonio forestali Le foreste, pur rappresentando una risorsa di particolare rilievo per l Unione Europea, non vengono contemplate nei suoi trattati istitutivi. Non sono quindi oggetto di una politica specifica che, in accordo con il principio di sussidiarietà, resta di principale competenza degli Stati Membri. La Comunità ha, tuttavia, promosso negli anni diverse azioni rivolte al settore forestale, includendole in altre politiche, in primo luogo quella agricola ed ambientale, che sono servite di stimolo e incoraggiamento alle azioni sviluppate a livello nazionale. Le azioni di politica forestale dirette specificatamente al territorio sono state, invece, tradizionalmente concepite come corollario della politica agricola comune. Ma è con il Protocollo di Kyoto che le foreste assumono in Europa un valore economico diverso. Di fatto l aumento e la migliore gestione delle aree forestali e boschive per accrescere la capacità di assorbimento del carbonio viene individuata come una delle misure a livello nazionale per ottenere la riduzione delle emissioni di gas serra. Con il decreto ministeriale del primo aprile 2008 viene istituita presso la Direzione Generale competente del Ministero dell Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare, il Registro Nazionale dei Serbatoi di Carbonio Agroforestali, quale strumento deputato alla contabilità dell assorbimento del carbonio generato dalle attività Land Use, Land Use Change and Forestry (LULUCF). Tali attività sono regolate nel Protocollo di Kyoto dagli art.3.3-(afforestazione- riforestazione-deforestazione) e dall art. 3.4 (gestione forestale dei suoli agricoli dei pascoli e rivegetazioni- superfici erbacee). Punto critico 5
6 nell immissione dei dati di assorbimento nel Registro è rappresentato dalla loro corretta contabilizzazione. Questa segue regole dettate a livello internazionale (Intergovernamental Panel on Climate Change, IPCC) oltre che metodologie classiche della stima inventariale in campo forestale. La figura del contabilizzatore di crediti di carbonio forestali si inserisce all interno di un dibattito nazionale e internazionale. Il corso fornisce gli strumenti per la realizzazione di bilanci degli assorbimenti/emissioni di gas serra nel comparto agro-forestale sia a livello locale nel contesto nazionale (regionale/sub regionale), sia per promuovere i progetti secondo le regole istituite con il Protocollo di Kyoto, tramite azioni di afforestazione, riforestazione e corretta gestione delle risorse forestali esistenti. Il ruolo del contabilizzatore di crediti di carbonio forestali troverà inoltre spazi interessanti sul territorio nazionale per il periodo post 2012, per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione nazionale delle emissioni di gas serra. 2) I Meccanismi flessibili del Protocollo di Kyoto: scenario attuale e opportunità per il post-2012 Titolo conferito: Progettista CDM e JI L Italia ha assunto l impegno, con la ratifica del Protocollo di Kyoto, di ridurre le emissioni nazionali di gas ad effetto serra del 6,5% rispetto ai livelli del 1990, nel periodio Il Piano nazionale per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra approvato con la delibera CIPE del , che descrive politiche e misure previste dall Italia per rispettare gli obblighi assunti con il Protocollo di Kyoto, prevede la possibilità di fare ricorso ai meccanismi flessibili contemplati dal trattato: Clean Development Mechanism e Joint Implementation. Clean Development Mechanism (CDM) Meccanismo in base al quale i paesi industrializzati e ad economia in transizione con vincoli di emissione possono realizzare progetti che conseguano un beneficio ambientale nei paesi in via di sviluppo, privi dei suddetti vincoli di emissione. I benefici conseguiti (crediti) possono essere conteggiati per raggiungere l obbligo di riduzione relativo al proprio Paese. Joint Implementation (JI) Meccanismo in base al quale un paese con vincoli di emissione (industrializzato o ad economia in transizione) può realizzare un progetto che determina una riduzione delle emissioni di gas serra in un altro paese con vincoli di riduzione, per spartire, in base a un accordo tra le due parti, i benefici (crediti) relativi alle emissioni evitate conteggiandole per il raggiungimento del rispettivo obiettivo di riduzione nazionale. Questo indirizzo avrà l obiettivo di formare esperienze professionali per assistere imprese/enti/singoli soggetti interessati nell attuazione preliminare di un progetto di JI o 6
7 CDM. In particolare, l offerta formativa fornirà ai partecipanti tutti gli strumenti per assistere il proponente nel valutare le potenzialità di un'idea progettuale: individuazione di partner industriali interessati a beneficiare del progetto assistenza lungo il percorso giuridico da seguire per realizzare il progetto valutazione costi-benefici studio della normativa del Paese ospitante il progetto e assistenza giuridicoammistrativa per operare nel paese ospitante realizzazione delle fasi preparatorie per attuare il progetto secondo le regole e le procedure previste dal Protocollo di Kyoto 3) Bandi comunitari e nazionali. Titolo conferito: Esperto nell assistenza e predisposizione di proposte a bandi comunitari e nazionali. L indirizzo fornirà le basi e le conoscenze necessarie affinché possa essere maturata l expertise nella predisposizione di risposte a bandi europei e nazionali. Per ciascuna tipologia di bando la formazione si baserà sulle seguenti linee di attività: ricerca dei partner e delle professionalità richieste dal bando verifica dell elegibilità coordinamento del gruppo di lavoro per la stesura della proposta tecnica identificazione dei cofinanziamenti (se richiesti dal bando) compilazione dell application form (individuazione e superamento dei punti critici) monitoraggio e supporto alle fasi di selezioni supporto tecnico, finanziario, giuridico e politico in caso di assegnazione della commessa attività di lobby a livello nazionale (con gli Enti pubblici) e internazionale (con la/le Istituzioni che emettono i bandi). gestione finanziaria e rendicontazione economico- amministrativa 4) Sostenibilità ambientale e Life Cycle Assessment del sistema agroalimentare Titolo conferito: Esperto in sostenibilità ambientale del sistema agroalimentare. L indirizzo fornirà elementi sulla struttura delle principali catene agroalimentari in Italia. Attraverso l analisi di filiera e l individuazione delle criticità ambientali, il percorso formativo fornirà gli elementi per una valutazione del consumo energetico e delle emissioni, nonché le modalità con cui le imprese, e le Istituzioni inserite nel sistema agroalimentare nazionale, 7
8 potrebbero rispondere alle recenti sollecitazioni dell Unione Europea e alla crescente sensibilità espressa dalla società, in materia di sostenibilità ambientale ed energetica. Parte del percorso formativo riguarderà il Life Cycle Assessment (LCA) quale strumento per l analisi dei processi di filiera e di individuazione delle criticità ambientali. Il Libro Verde COM 2001/68/CE e la Strategia europea sulla Politica Integrata dei Prodotti riconoscono l importanza strategica dell adozione della metodologia LCA come strumento per diverse produzioni. Il metodo consiste principalmente nel valutare tutte le fasi di un processo produttivo quantificandone i carichi energetici ed ambientali e gli impatti potenziali associati ad un prodotto/processo/attività lungo l intero ciclo di vita. Una particolare attenzione verrà inoltre dedicata agli elementi innovativi tecnologici come le Best Available Technique (BAT) e le Best Environmental Practice (BEP) e alle loro potenzialità di applicazione, senza compromettere o diminuire la qualità del prodotto finale.. 5) Facilitazione e gestione di gruppi Titolo conferito: Facilitatore e gestore di gruppi E evidente oggi che i problemi dell ambiente non sono più questioni che riguardano la sola ecologia ma quando incontrano le realtà territoriali sfociano in veri e propri conflitti, coinvolgendo le sfere della sociologia e dell economia. L indirizzo è rivolto a sviluppare la capacità di gestire e accompagnare processi decisionali inclusivi, nei quali sia opportuno coinvolgere i diversi rappresentanti a livello locale (Enti pubblici, imprese, Organizzazioni Non Governative, singoli cittadini) e centrale, al fine di giungere a soluzioni chiare e condivise e a minimizzare i conflitti. A tal fine, viene promossa l adozione di approcci decisionali alternativi, improntati al confronto e alla negoziazione con i diversi soggetti ( stakeholder ) attraverso la conoscenza e la padronanza di tecniche e di metodologie adottate nell ambito delle numerose esperienze di progettazione partecipativa attuate a livello internazionale e nazionale in questi ultimi anni (Agenda 21, Forum locali ecc.). Nel dettaglio l indirizzo fornirà le conoscenze per : identificare le cause specifiche e le dinamiche tipiche delle situazioni multiattore predisporre indicazioni strategiche e tattiche per migliorare l accettabilità locale degli interventi oggetto di contesa promuovere il confronto con i soggetti implicati mediare e/o negoziare la controversia 8
9 gestire concretamente le riunioni facendo uso di tecniche di facilitazione consolidate (GOPP, EASW, Open Space Technology, Knowledge safari ecc.) elaborare accordi condivisi e partecipati. 9
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