Indice. Elenco cartografie di riferimento Allegato B.1 Tavola 5/6 Carta dei bacini idrografici

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1 Indice 1. Identificazione del bacino Caratterizzazione fisiografica e geologica Caratterizzazione idrologica Caratterizzazione climatica Caratterizzazione del sistema delle utilizzazioni Il sistema delle utilizzazioni potabili Il sistema delle utilizzazioni irrigue Il sistema delle utilizzazioni industriali 12 3 Identificazione e caratterizzazione del quadro delle idroesigenze Idroesigenze potabili Idroesigenze irrigue Idroesigenze industriali Uso del territorio Insedimenti urbani Attività industriali Attività agricole e zootecniche Caratteristiche naturalistiche Bilancio idrologico Introduzione Deflussi naturali calcolati nelle sezioni significative e nella sezione di chiusura Stima dell evapotraspirazione media Risultati 31 Elenco cartografie di riferimento Allegato B.1 Tavola 5/6 Carta dei bacini idrografici Allegato B.2 Tavola 5/6 Allegato B.3 Allegato B.4 Allegato B.5 Allegato B.6 Allegato B.7 Allegato B.8 Tavola 5/6 Allegato B.9 Tavola 5/6 Carta geologica Carta delle caratteristiche idrologiche dei corpi idrici e stazioni di misura Carta climatologica- Precipitazioni medie annue (Fonte SIAS) Carta climatologica- Temperature medie annue Carta climatologica- Temperature minime annue Carta climatologica- Temperature massime annue Carta dell uso agroforestale del suolo Carta delle aree naturali protette

2 1. Identificazione del bacino Nome: BACINI MINORI FRA SCICLI E CAPO PASSERO Codice: Superficie: 363,27 Km 2 I bacini minori tra Scicli e Capo Passero ricadono nel versante meridionale della Sicilia, interessando in parte le province di Ragusa e Siracusa. I bacini, con la sua superficie di circa 363,27 Km 2, sono i 16 per dimensioni fra quelli contenenti corpi idrici significativi, qui costituiti dalle acque di transizione di Pantano Longarini e di Pantano Cuba (tabella 1.1). Il Pantano Longarini ricade in parte nel territorio del comune di Ispica ( in provincia di Ragusa), ad ovest ed in parte nel territorio del comune di Pachino ( in provincia di Siracusa), ad est, la linea di confine è rappresentata da un vecchio canale di drenaggio che si sviluppa in direzione NE-SO e sfocia nel mar Mediterraneo presso Costa dell Ambra. Il Pantano Cuba ricade nel territorio del comune di Pachino presso località Ranneddi presenta una forma irregolare e dista dal mare Mediterraneo circa 500 m, le sue sponde si sviluppano per 4.4 Km. Nel bacino ricadono gli agglomerati indicati nella tabella 1.2. Tabella 1.1 Principali corpi idrici superficiali ricadenti nel bacino Codice Denominazione Dimensioni Natura Superficie bacino del singolo corso d'acqua o lago Identificazione Acque di transizione R19084AT001 Pantano Longarini Stagno costiero Zona d'intersse ambientale R19084AT002 Pantano Cuba Stagno costiero Zona d'intersse ambientale Tabella 1.2 : Agglomerati ricadenti all'interno del bacino idrografico Numero progressivo Denominazione Codice 1 Ispica _01 2 Ispica 2 (S.Maria del Focallo) 88005_02 3 Consortile Pozzallo 88008_01 4 Portopalo di Capopassero 89020_01

3 1.1 Caratterizzazione fisiografica e geologica L altitudine del bacino varia da un valore minimo pari a 0 m.s.m ad un valore massimo di circa 300 m.s.m. I bacini minori tra Scicli e Capo Passero, così come riscontrabile visivamente in cartografia, presentano nel complesso una conformazioni stretta ed allungata con sviluppo maggiore lungo il canale di Sicilia. Da un punto di vista orografico il territorio risulta piuttosto omogeneo caratterizzato da pianure costiere in direzione ovest. Una parte del bacino è caratterizzata da una topografia ed una morfologia del territorio dolce dovuta essenzialmente alle litologie affioranti nell area. I bacini minori tra Scicli e Capo Passero sono in gran parte costituiti da sabbia e calcareniti organogene,al di sotto sono presenti argille marnose del Pliocene Medio Superiore ed un potente banco di gessi del Miocene Superiore. La maggior parte del territorio è infatti costituito da calcari organogeni e biodetritici di facies neritica e di piattaforma. La parte orientale è formata prevalentemente da argille e marne talora con selce, di facies pelagica. Nelle zone costiere di Capo Passero la potente successione carbonatica poggia su prodotto vulcanici sottomarini. Sono presenti accumuli detritici, depositi alluvionali e fluviolacustri nelle aree più interne al territorio. 1.2 Caratterizzazione idrologica Il calcareo tavolato ibleo è fittamente inciso da molte valli e profonde gole, alcune aperte altre con pareti a picco, definite "cave". Una delle più interessanti è la Cava d'ispica: una strettissima vallata che si estende per circa 13 Km., nel territorio dei comuni di Modica, Ispica e Rosolini. La Cava è solcata da un ruscello, in questi ultimi anni quasi sempre in secca. All interno del bacino inoltre si trovano il Pantano Longarini che si sviluppa per circa 2 Km 2 ed il Pantano Cuba che si estende per 0.35 Km 2 Il Pantano Longarini ricade in parte nel territorio del comune di Ispica ( in provincia di Ragusa), ad ovest ed in parte nel territorio del comune di Pachino ( in provincia di Siracusa), ad est, la linea di confine è rappresentata da un vecchio canale di drenaggio che si sviluppa in direzione NE-SO e sfocia nel mar Mediterraneo presso Costa dell Ambra. Il Pantano Cuba ricade nel territorio del comune di Pachino presso località Ranneddi presenta una forma irregolare e dista dal mare Mediterraneo circa 500 m, le sue sponde si sviluppano per 4.4 Km. 1.3 Caratterizzazione climatica Da un punto di vista climatico, secondo la classificazione di De Martonne il territorio presenta un clima semiarido con qualche zona più interna caratterizzata da un clima temperato caldo. Nel complesso infatti si riscontra un bioclima caratterizzato nella fascia costiera da un clima termo-mediterraneo secco che tende a divenire in alcune zone più interne mesomediterraneo secco. Lo studio delle precipitazioni e delle temperature, è stata effettuata mediante l osservazione dei dati pluviometrici e termometrici relativi al ventennio ed attraverso l utilizzo

4 di carte tematiche ottenute, a partire dalla serie storica completa, mediante l ausilio di opportune tecniche informatiche (ArcView GIS). Dalla carta climatica delle precipitazioni totali annue relativi al periodo , si può trarre un indicazione immediata e visiva sull entità e modalità di distribuzione delle piogge sul bacino. Nel complesso, così come indicato anche nella tabella 1.3 in gran parte del territorio nel periodo sono caduti mediamente mm annui di pioggia, solo nel versante nord del bacino, le precipitazioni divengono più abbondanti (mediamente mm). Tabella 1.3 Distribuzione delle aree con diversa piovosità dei bacini minori tra Scicli e Capo Passero Caratteristiche di piovosità % Aree con piovosità media compresa tra mm 92 Aree con piovosità media compresa tra mm 8 Per poter effettuare un analisi delle precipitazioni più esauriente, sono stati presi in considerazione i dati pluviometrici relativi al ventennio riguardanti sia la stazione pluviometrica di Ispica ricadente nel bacino, sia alcune poste oltre i limiti del bacino tali, da poter sufficientemente rappresentare l area oggetto di studio sia per distribuzione altimetrica che planimetrica. L elenco e le caratteristiche delle stazioni esaminate sono riportate nella tabella 1.4 nella quale sono specificate, per ciascuna stazione, la quota sul livello del mare, la tipologia e la media delle precipitazioni dal 1980 al Tabella 1.4 Caratteristiche delle stazioni termo-pluviometriche dei bacini minori tra Scicli e Capo Passero Stazione Quota (m) Media delle precipitazioni 1980 Tipologia 2000 (mm) Ispica 170 Pr-Tr 466,3 Scicli* 212 Pr 459,2 Modica* 450 Pr-Tr 604,8 Rosolini* 137 Pr 610,2 Pr = pluviometrico Tr = termometrico * stazione non ricadente nel bacini minori tra Scicli e Capo Passero Sulla base dei dati esistenti è stato possibile calcolare per ogni stazione i valori di precipitazione totale annua relativi al ventennio Dall analisi di tali dati, presentati in tabella 1.5, si può notare che i valori nelle 4 stazioni considerate variano da un minimo di 199 mm registrato a Scicli nel 1981 ad un massimo 1074 mm registrato a Modica nel 1996, anno più piovoso del ventennio, in cui si sono registrati in tutte le stazioni i picchi più alti.

5 Tabella 1.5 Precipitazione totale annua ( ) delle stazioni pluviometriche dei bacini minori tra Scicli e Capo Passero Anno Ispica Scicli Modica Rosolini I grafici mostrano l andamento delle precipitazioni relative alle 4 stazioni elaborati tenendo in considerazione i dati pluviometrici registrati nell intero intervallo

6 Figura 1.1 Grafico delle precipitazioni nella stazione di Ispica ( ) Stazione di Ispica precipitazioni anni Figura 1.2 Grafico delle precipitazioni nella stazione di Scicli ( ) Stazione di Scicli precipitazioni anni

7 Figura 1.3 Grafico delle precipitazioni nella stazione di Modica ( ) Stazione di Modica precipitazioni anni Figura 1.4 Grafico delle precipitazioni nella stazione di Rosolini ( ) Stazione di Rosolini precipitazioni anni Nei grafici vengono riportati la linea di tendenza lineare (in rosso) e la linea di tendenza polinomiale di 6 ordine (curva in blu). L inserimento di entrambe le linee permette di mostrare l andamento delle precipitazioni sia nell intero periodo sia in brevi intervalli di tempo. Nello specifico si assiste ad un continuo alternarsi di anni caratterizzati da elevate precipitazioni con annate in cui si ha una minore intensità di eventi piovosi.

8 L andamento decrescente della linea di tendenza lineare riscontrabile nei grafici relativi alle stazioni di Ispica Scicli e Modica mostra chiaramente che le precipitazioni sono diminuite nell'arco del periodo, mentre l andamento della curva di tendenza polinomiale mette in evidenza che in merito all ultimo ventennio il periodo c è stato un leggero aumento degli eventi piovosi con un picchi più alti nel Lo studio delle caratteristiche termiche del territorio ricadente è stato effettuato attraverso l utilizzo di carte tematiche e mediante l analisi dei dati riguardanti la stazione termopluviometrica di Ispica. Le carte dei valori annui di T media, di T massima e di T minima forniscono una buona idea sulla diversificazione climatica esistente tra le diverse aree territoriali del bacino, in relazione agli effetti dovuti alle caratteristiche geografiche,topografiche ed all azione di tre elementi: l azione mitigatrice del mare, l effetto della quota altimetrica e l irraggiamento termico del suolo. Dalla carta dei valori annui di temperatura media si evince che le aree costiere e di pianura presentano valori compresi tra C; mentre nelle aree più interne tali valori diminuiscono di circa 2 C. Di seguito viene riportata la carta dei valori annui di temperatura minima, dalla quale si evince che i valori medi delle temperature minime, nelle aree costiere e di pianura, anche a quote intermedie nei mesi più freddi non scendono al di sotto di 8 C; mentre nelle aree interne la temperatura risulta di qualche grado inferiore. Di seguito viene riportata la carta dei valori annui di temperatura massima. Dalla carta dei valori annui di temperatura massima si evince che le medie sono comprese tra C nelle aree più interne mentre nelle zone costiere, grazie all effetto di mitigazione del mare non si supera la soglia di C. Nel bacino non si trovano stazioni idrometriche. I sistemi acquedottistici locali, che attraversano il territorio del bacino sono gli acquedotti comunali di Ispica, Pozzallo Portopalo di Capopassero e l acquedotto per l approvvigionamento dell ASI di Ragusa.

9 2 Caratterizzazione del sistema delle utilizzazioni 2.1 Il sistema delle utilizzazioni potabili Il gruppo di bacini tra Scicli e Capo Passero comprende parte dei territori delle province di Siracusa e Ragusa. I comuni i cui territori ricadono totalmente o in parte nel bacino sono, per la provincia di Ragusa, Ispica, Modica, Pozzallo e Scicli mentre per la provincia di Siracusa sono Noto, Pachino, Portopalo di Capo Passero e Rosolini. Le risorse idriche finalizzate al soddisfacimento del fabbisogno idropotabile sono costituite principalmente da pozzi e, in misura ridotta, da sorgenti che rispettivamente forniscono acqua potabile per circa 5.2 milioni di metri cubi/anno e 0.2 milioni di metri cubi/anno. Nelle tabelle 2.1 e 2.2 sono riportate le caratteristiche dei pozzi e delle sorgenti presenti all interno del territorio del bacino. I sistemi acquedottistici locali, che attraversano il territorio del bacino sono gli acquedotti comunali di Ispica, Pozzallo Portopalo di Capopassero e l acquedotto per l approvvigionamento dell ASI di Ragusa. Complessivamente quindi pozzi e sorgenti rendono mediamente disponibili circa 170 l/s pari a circa 5.3 milioni di metri cubi per anno; i fabbisogni idropotabili del bacino ammontano a circa 11 milioni di metri cubi per anno pertanto le risorse idriche presenti nel bacino non sono sufficienti per il soddisfacimento delle idroesigenze potabili del stesso; dunque vengono utilizzate fonti idriche presenti nei bacini limitrofi. Si ritiene opportuno precisare che tali valutazioni sono suscettibili di variazione data la sensibile variazione stagionale e/o annuale che possono presentare le portate delle fonti idriche nonché la stessa attendibilità dei dati forniti spesso dal personale degli uffici tecnici comunali.

10 Tabella 2.1 Sorgenti destinate all uso potabile Provinci a Denominazione acquedotto di appartenenza ACQUEDOTT O DI GIARRATAN A Denominazion e risorsa SOENTE MARCHISA FAVARA BERLINGA Q media [l/s] Volume medio annuo [m 3 /anno] Sfruttamen to Potabiliz zaz. Anno entrata in esercizio In eserc. Funziona lità 5, idoneamente sfruttata si buono 5, Regime Quota prelievi [m s.l.m.] Tabella 2.2 Pozzi destinati all uso potabile Provinci a Denominazione acquedotto di appartenenza AREA INDUSTRIALE DI POZZALLO AREA INDUSTRIALE DI POZZALLO AREA INDUSTRIALE DI POZZALLO AREA INDUSTRIALE DI POZZALLO AREA INDUSTRIALE DI POZZALLO DI ISPICA DI ISPICA DI ISPICA DI ISPICA DI MODICA DI MODICA DI POZZALLO DI POZZALLO DI POZZALLO DI POZZALLO DI SCICLI DI SCICLI Denominazio ne risorsa Q media [l/s] Volume annuo derivato [m 3 /anno] Sfruttame nto Potabili z. Anno entrata in eserc. In eserc. Funziona lità POZZO N. 5 0, no 1985 no sufficient e POZZO N. 6 0, no 1985 no sufficient e POZZO N. 7 0, no 1985 no sufficient e POZZO N. 8 0, no 1985 no sufficient e POZZO N. 9 22, idoneame nte sfruttato POZZI CROCEFIA 3,4,5 e 6 POZZO CROCEFIA N.1 POZZO PALAZZEL LE 2 POZZO PALAZZEL LE 1 POZZO BATTAGLI A POZZO DITTA ASSENZA POZZO ALFIERI POZZO PISANA 1 POZZO PISANA 2 POZZO PISANA 3 POZZO PETRARO POZZO CANNATA no 1985 si sufficient e 47, no 1980 si sufficient e 0,00 0 no 1979 DISM sufficient ESSO e 9, no 1979 si sufficient e 4, no 1979 si sufficient e 27, prelievo solo estivo 120 gg/anno 5, prelievo 12 ore/giorno 14, idoneame nte sfruttato 12, idoneame nte sfruttato 10, idoneame nte sfruttato si 1975 si sufficient e Profon dità [m] Diametr o [mm] N. pozzi no 1988 si buona no 1971 si buona no 1970 si buona si buona , idoneamente sfruttato 1985 si buona 1 20, prelievo no 1986 si buona ore/giorno 10, prelievo 10 ore/giorno no 1998 si buona 80 1

11 Provinci a Denominazione acquedotto di appartenenza DI SCICLI Denominazio ne risorsa POZZO MANENTI Q media [l/s] Volume annuo derivato [m 3 /anno] Sfruttame nto 20, prelievo 16 ore/giorno 165, Potabili z. Anno entrata in eserc. In eserc. Funziona lità Profon dità [m] Diametr o [mm] N. pozzi no 1999 si buona 65 1

12 2.2 Il sistema delle utilizzazioni irrigue Il bacino ha una estensione pari a 363 Kmq, di cui il 68% è rappresentato da superficie agricola utile (circa 248 Kmq). La coltura predominante è il seminativo spesso associato a serre soprattutto in territorio comunale di Pachino e Ispica, che copre circa 181 Kmq, la presenza di serre (circa 15 Kmq) come coltura specifica si localizza nella zona costiera di Porto Palo, altre colture presenti sono gli oliveti (42 Kmq) spesso miste ad altre legnose, localizzati in territorio comunale di Pozzallo e Scicli e altre legnose agrarie (25 Kmq). Soltanto il 37 % della superficie coltivata viene di fatto irrigata, circa 114 Kmq, di questi circa 19 Kmq con reti collettive; il bacino, infatti rientra nel territorio afferente al CB 8 Ragusa, comprensorio irriguo Scicli comparto irriguo Cava d Aliga e Gaddimeli, attrezzato ed irrigato per circa 19 Kmq. Il bacino rientra anche nel territorio afferente al CB 10 Siracusa ma non sono presenti territori attrezzati dal consorzio La restante parte, circa 95 Kmq sono terreni irrigati con risorse private sotterranee. Le fonti di approvvigionamento consortili sono rappresentate dalle sorgenti del gruppo Salto e dai pozzi Pezza Filippa, Arizza e Spinasanta, per un totale di 5.36 Mmc. I fabbisogni complessivi del bacino ammontano a 58 Mmc che vengono soddisfatti per la restante parte con risorse private, per lo più sotterranee. 2.3 Il sistema delle utilizzazioni industriali Numerose industrie alimentari sono presenti soprattutto nel territorio comunale di Modica, ma anche di Ispica, Pozzallo e Scicli. Rilevante anche la presenza di impianti per la lavorazione del legno e di altri materiali metallici e non.

13 3 Identificazione e caratterizzazione del quadro delle idroesigenze 3.1 Idroesigenze potabili I valori dei fabbisogni unitari dei residenti sono stati calcolati considerando una dotazione lorda base di 200 l/ab giorno, cui si aggiunge un incremento per incidenza dei consumi urbani e collettivi, variabile in funzione della classe demografica del comune, come sintetizzato nella tabella seguente: Tabella 3.1 Fabbisogni giornalieri secondo classi demografiche Classe demografica [abitanti residenti] Incremento di dotazione [l/ab giorno] Fabbisogno giornaliero [l/ab giorno] < > Per la popolazione fluttuante si è considerata una dotazione lorda di 200 l/ab giorno. Occorre precisare che, come indicato nei Piani d Ambito di Siracusa e Ragusa, nel calcolo delle dotazioni unitarie si è tenuto conto di perdite idriche lungo il sistema di adduzione e distribuzione pari al 20%. Attualmente le perdite presenti lungo le infrastrutture acquedottistiche sono notevolmente superiori alla stima dei Piani d Ambito, raggiungendo in alcuni casi valori superiori al 50%. I fabbisogni idropotabili stimati all orizzonte temporale 2032 risultano praticamente invariati rispetto ai fabbisogni idrici attuali che ammontano a circa 11 milioni di metri cubi anno. Nella tabella 3.2 sono riportati i dati relativi alla popolazione presente all interno del bacino, i fabbisogni al 2001 e i fabbisogni all orizzonte temporale 2032.

14 Tabella 3.2 Fabbisogni idropotabili Comune Popolazion e al 2001 Popolazione fluttuante al 2001 Popolazion e al 2032 Popolazione fluttuante al 2032 Percentuale ricadente nel bacino Dotazione Fabbisogno attuale Fabbisogno al 2032 residenti fluttuant Residenti+fluttuan Residenti+fluttua i ti nti % [l/ab*g] [l/ab*g] [m3/anno] [m3/anno] Ispica Modica Pozzallo Porto Palo di Capo Passero TOTALI totale Dicembre 2005 Rev. 01 Pagina 14

15 3.2 Idroesigenze irrigue La superficie attualmente irrigata nel bacino è pari a ha di cui 1936 irrigata con reti consortili. Il fabbisogno irriguo attuale delle colture in queste aree è pari a circa Mmc, soddisfatto per circa 5.36 Mmc con risorse pubbliche e per 53.5 Mmc con risorse private. In futuro si prevede un incremento delle aree irrigate dal consorzio in quanto il CB 8 ha avuto concesse le acque reflue del depuratore di Modica, nella misura di 120 l/s per l irrigazione di circa 36 ha; la rete è realizzata ma non può entrare in funzione per mancanza di autorizzazione all utilizzo delle acque reflue depurate. 3.3 Idroesigenze industriali I fabbisogni idrici ad uso industriale di tale bacino sono stati stimati pari a 2,3 Mm 3. Dicembre 2005 Rev. 01

16 Tabella 3.3 Stima dei fabbisogni industriali all interno dei bacini INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO INDUSTRIE TESSILI E DELL'ABBIGLIAMENTO INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO FABBRICAZIONE DI PASTA- CARTA, CARTA E PRODOTTI DI CARTA; STAMPA ED EDITORIA FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI PRODUZIONE DI METALLO E FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO FABBRICAZIONE MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI; INSTALLAZIONE E RIPARAZIONE FABBRICAZIONE MACCHINE ELETTRICHE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED OTTICHE FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE FABBISOGNI INDUSTRIALI COMPLESSIVI [Mm3] COMUNE PROV. Ispica Pozzallo Scicli Porto Palo di Capo Passero SR Fabbisogni idrici industriali per tipologia di industria 0,895 0,025 0,206 0,378 0,062 0,055 0,185 0,298 0,009 0,014 0,035 0,152 2,313 Dicembre 2005 Rev. 01 Pagina 16

17 4. Uso del territorio 4.1 Insedimenti urbani Lo studio della caratterizzazione socio-economica è stata condotta al fine di fornire una sintesi sulla pressione antropica derivante dalle attività economiche e dalle presenze insediative nel bacino. Si è proceduto quindi all analisi della popolazione residente e fluttuante ed allo studio degli impatti significativi esercitati dall attività industriale, agricola e zootecnica sullo stato delle acque superficiali. Il gruppo di bacini tra Scicli e Capo Passero comprende parte dei territori delle province di Siracusa e Ragusa. L elenco dei comuni e la percentuale di territorio comunale ricadente all interno del bacino sono riportate nella tabella 4.1 Tabella 4.1 Percentuale di territorio comunale ricadente nei Bacini minori tra Scicli e Capo Passero PROVINCIA Comune % ricadente Superficie (ha) % Superficie ricadente (ha) Ispica ,36 Modica ,4 Pozzallo ,06 Scicli ,36 SR Noto ,6 SR Pachino ,62 SR Portopalo di Capo ,56 Passero SR Rosolini ,15 TOTALE 36328,11 La popolazione residente nel bacino, così come mostrato in tabella 4.2 è pari a unità, quella fluttuante è pari a unità, occorre precisare che tali valori sono stati calcolati utilizzando i dati riportati nei Piani d Ambito tenendo in considerazione l ubicazione dei centri abitati, di conseguenza i comuni interessati alle indagini ammontano solo a 4 di cui la maggior parte con popolazione superiore a abitanti Tabella 4.2 Popolazione residente e fluttuante nei Bacini minori tra Scicli e Capo Passero PROVINCIA Comune %centro abitato Pop Res Pop flut % Pop Res %pop flu Ispica Modica Pozzallo SR Portopalo di Capo Passero Dicembre 2005 Rev. 01 Pagina 17

18 4.2 Attività industriali La presenza di industrie all interno del bacino è concentrata in particolar modo nel territorio ragusano l industria metallurgica e quella alimentari occupano una posizione di rilievo rispetto alle altre attività produttive. Numerose industrie alimentari sono presenti soprattutto nel territorio comunale di Modica, ma anche di Ispica, Pozzallo e Scicli. Rilevante anche la presenza di impianti per la lavorazione del legno e di altri materiali metallici e non, l industria meccanica, tessile e manifatturiera. Al fine di fornire una sintesi sulla pressione antropica esercitata dall attività industriale nel bacino, è stata calcolato mediante l utilizzo dei dati ISTAT (Censimento 2001) il numero degli addetti, tenendo in considerazione la tipologia di attività svolta. A tal fine, partendo dalla classificazione operata dall ISTAT,sono state raggruppate tra loro le diverse tipologie industriali e come mostrato in tabella 4.3, sono state individuate quelle facenti parte delle attività industriali, delle attività terziarie, degli insediamenti produttivi idroesigenti e degli insediamenti che presentano scarichi di sostanze pericolose. Tabella 4.3 Tipologie industriali ATTIVITÀ INDUSTRIALI Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Estrazione di minerali Attivita' manifatturiere Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua Costruzioni ATTIVITÀ TERZIARIE Commercio ingrosso e dettaglio; riparazione di auto, moto e beni personali Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Attivita' immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, professionale ed imprenditoriale Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione Sanita' e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali INSEDIAMENTI PRODUTTIVI IDROESIGENTI Estrazione di minerali Attivita' manifatturiere Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua INSEDIAMENTI CHE PRESENTANO SCARICHI DI SOSTANZE PERICOLOSE Industrie tessili e dell'abbigliamento Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari Fabbricazione di pasta-carta, carta e prodotti di carta; stampa ed editoria Fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento combustibile. Nucleari Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche Come si evince dal grafico (fig 4.1), sebbene più incidenti nel territorio in studio risultano gli addetti in attività terziarie (56 %) ed industriali (27 %) consistente è anche l incidenza Dicembre 2005 Rev. 01 Pagina 18

19 di addetti che svolgono la loro attività all interno di industrie idroesigenti (15 %) a cui si deve un elevato impatto sulle risorse idriche. Le industrie idroesigenti, generalmente a carattere produttivo, infatti, comprendendo nel loro ciclo fasi in cui viene utilizzata l acqua, sono caratterizzate da elevati prelievi e scarichi inquinanti. Figura 4.1 Incidenze degli addetti alle attività economiche Numero addetti attività economiche 1790 Addetti alle attività industriali Insediamenti produttivi idroesigenti 3752 Insediamenti che presentano scarichi di sostanze pericolose Addetti alle attività terziarie Attività agricole e zootecniche Altre fonti di inquinamento sono rappresentate dalle attività agricole e zootecniche. Per quanto riguarda la produzione di vegetali la responsabilità dell inquinamento idrico è da imputarsi alla penetrazione nel suolo di fertilizzanti, pesticidi e fitofarmaci; per quanto concerne la zootecnia il riferimento è ai residui metabolici proveniente dall allevamento di animali terrestri quali equini, bovini, suini, ovini, caprini ed avicoli. Per il calcolo del carico teorico prodotto dalla zootecnia sono stati usati i dati estratti dalla Tavola 4.14 (Aziende con allevamenti e aziende con bovini, bufalini, suini e relativo numero di capi per comune e zona altimetrica) e dalla Tavola 4.15 (Aziende con ovini, caprini, equini, allevamenti avicoli e relativo numero di capi per comune e zona altimetrica ) fornite dall ISTAT. Si è proceduto al calcolo del numero totale di capi zootecnici sommando i dati riguardanti i comuni ricadenti nel bacino. Nel caso in cui il comune non ricadeva per intero all interno del bacino è stata effettuata una stima in percentuale dell effettiva presenza di capi zootecnici tenendo in considerazione la presenza di pascolo all interno del territorio comunale. In tal senso per valutare la collocazione dei pascoli sono state sovrapposte, mediante l utilizzo del S.I.T, la carta dei bacini idrografici, la carta dell uso del suolo, ed il tematismo indicante le delimitazioni comunali. Utilizzando tale metodologia, a partire dal numero di capi rilevati per ciascun territorio comunale è stato eseguito il calcolo dei capi zootecnici equivalenti e il calcolo dell azoto prodotto (t/anno). Dicembre 2005 Rev. 01 Pagina 19

20 In particolare per calcolare i capi zootecnici equivalenti è stato utilizzato un coefficiente ottenuto sommando il peso degli animali allevati (bovini, suini, ovini, avicoli ecc.) espresso in Kg e dividendo per 500. Per calcolare invece l azoto prodotto (t/anno) sono stati utilizzati i coefficienti proposti dall IRSA(Barbiero et al., 1991). Il numero dei capi zootecnici presenti all interno del bacino sono riportati nella tabella 4.4 nella quale sono specificati il numero dei capi equivalenti e l azoto prodotto (t/anno) Tabella 4.4 Capi zootecnici presenti nei Capi zootecnici presenti: N. di capi Capi equivalenti Azoto prodotto (t/anno) Bovini ,60 891,65 Suini ,15 49,38 Ovini ,03 18,29 Avicoli ,74 215,48 Altri ,06 6,69 I dati mostrano il prevalere del patrimonio zootecnico bovino, a cui si deve il carico maggiore in relazione alla quantità di azoto prodotto. Dall'elaborazione dei dati tratti dalla Carta dell'uso del Suolo (Regione Siciliana Assessorato Territorio e Ambiente ) ed attraverso l elaborazione di dati ISTAT relativi alle variazioni dell uso del suolo agricolo e forestale risulta che la maggiore parte della superficie è coperta da territorio agricolo. La superficie del Bacino destinata ad usi rurali ammonta a ettari, la SAU che raggruppa le superfici occupate da seminativi, coltivazioni, prati permanenti e pascoli ammonta a ettari. Come si evince dal grafico sotto riportato (Fig 4.2) la coltura predominante nel bacino è il seminativo spesso associato a serre soprattutto in territorio comunale di Pachino e Ispica, che copre circa ettari, la presenza di serre (circa 1500 ettari) come coltura specifica si localizza nella zona costiera di Porto Palo, altre colture presenti sono gli oliveti (4200 ettari) spesso miste ad altre legnose, localizzati in territorio comunale di Pozzallo e Scicli e altre legnose agrarie (2500 ettari). Dicembre 2005 Rev. 01 Pagina 20

21 Figura 4.2 Superfici agricole presenti nei espresse in ettari Seminativi colture orticole colture in serra superficie a vite superficie a olivo superficie a frutteto altre legnose agrarie Lo studio dell uso del suolo è stato finalizzato alla valutazione dell inquinamento derivante da pratiche agricole, in tal senso si è proceduto al calcolo delle quantità di azoto e fosforo prodotti in base alla tipologia di utilizzo agricolo. L elenco delle diverse classi agricole analizzate sono riportate nella tabella 4.5 nella quale sono specificate gli ettari di superficie agricola utilizzata,l apporto di azoto e di fosforo espresso in tonnellate/anno. Tabella 4.5 Superfici agricole presenti nei Superficie utilizzata per: Apporto di azoto (t/anno) Apporto di fosforo (t/anno) Seminativi colture orticole colture in serra superficie a vite superficie a olivo superficie a frutteto altre legnose agrarie Come si evince anche dal grafico (Fig 4.3) il maggior apporto di azoto e fosforo è dovuto principalmente ai seminativi essendo più consistenti nel bacino, notevole anche l apporto di questi due nutrienti dovuto agli oliveti ed alle colture in serra. Dicembre 2005 Rev. 01 Pagina 21

22 Figura 4.3 Apporto di azoto e fosforo nei Apporto di azoto (t/anno) Apporto di fosforo (t/anno) Seminativi colture orticole colture in serra superficie a vite superficie a olivo superficie a frutteto altre legnose agrarie Di minore consistenza rispetto alla superficie agricola, risulta la copertura boscata che nel complesso costituita, come si evince dal grafico sotto riportato (Fig 4.4) principalmente da boschi a fustaia (75 %) per un valore di circa 152 ettari. Figura 4.4 Superfici boschive presenti nei espresse in ettari in c o ltu ra le g n o s a s p e c ia liz z a ta g e s tita a fu s ta ia c e d u a ta m a c c h ia m e d ite rra n e a Dicembre 2005 Rev. 01 Pagina 22

23 5. Caratteristiche naturalistiche Il bacino costituisce, per le sue caratteristiche naturalistiche, un contesto di notevole interesse ambientale e paesaggistico. Fa parte del territorio l' Isola delle Correnti una piccola isola rocciosa dalla forma rotondeggiante, estesa per circa mq e collegata alla terraferma da una sottile striscia di roccia, un caratteristico braccio artificiale. Il bacino è inoltre interessato da un esteso sistema di zone umide che presentano diverse specie vegetali, alcune delle quali endemiche, ed una ricca avifauna essendo posto lungo la rotta di migrazione. Di seguito vengono riportate in tabelle le specie animali protette (tab.5.1) e minacciate e le specie vegetali minacciate (tab.5.2). Tabella 5.1 Specie animali protette presenti all interno dei bacini minori tra Scicli e Capo Passero Specie animali protette Emys orbicularis Falco biarmicus Falco peregrinus Larus audouinii Larus genei Larus melanocephalus Testudo hermanni Riferimenti normativi L.N. 157/92; L.R. 33/96 L.N. 157/92; L.R. 33/97 L.N. 157/92; L.R. 33/98 L.N. 157/92; L.R. 33/99 L.N. 157/92; L.R. 33/100 L.N. 157/92; L.R. 33/101 L.N. 157/92; L.R. 33/102 Riferimenti bibliografici Banca dati Natura Sito internet: Banca dati Natura Sito internet: Banca dati Natura Sito internet: Banca dati Natura Sito internet: Banca dati Natura Sito internet: Banca dati Natura Sito internet: Banca dati Natura Sito internet: Dicembre 2005 Rev. 01 Pagina 23

24 Tabella 5.2 Specie vegetali minacciate presenti all interno dei bacini minori tra Scicli e Capo Passero Specie vegetali minacciate Dianthus rupicola Elatine macropoda Hydrocotyle ranunculoides Muscari gussonei Riferimenti bibliografici Banca dati Natura Sito internet: Conti F., A. Manzi, F. Pedrotti, Libro Rosso delle Piante d'italia. WWF-SBI. Ministero dell'ambiente, Direzione Generale per la VIA, pp. 637; Raimondo F.M., F. Gianguzzi, V. Ilardi, Inventario delle specie "a rischio" nella flora vascolare nat Conti F., A. Manzi, F. Pedrotti, Libro Rosso delle Piante d'italia. WWF-SBI. Ministero dell'ambiente, Direzione Generale per la VIA, pp. 637; Raimondo F.M., F. Gianguzzi, V. Ilardi, Inventario delle specie "a rischio" nella flora vascolare nat Banca dati Natura Sito internet: All interno del bacino sono stati segnalati 7 SIC (Siti di Importanza Comunitaria) ed una ZPS (Zone di Protezione Speciale). Trai i SIC, come prima accennato, l Isola delle Correnti istituita nel Novembre 1987, insieme ad una larga fascia di terraferma Nella riserva, è stata riscontrata la presenza di vegetazione costiera con biocenosi alofile e psammofile relitte, tipiche della costa meridionale della Sicilia, inoltre sono state avvistate varie specie di uccelli essendo la zona attraversata nel periodo del flusso migratorio dagli uccelli acquatici dal Nord Africa alle coste siciliane. All interno del bacino ricade anche la riserva "Pantani della Sicilia sud-orientale" interessante area umida ricca di endemismi botanici e una grande varietà di avifauna. Dicembre 2005 Rev. 01 Pagina 24

25 L elenco e le caratteristiche delle diverse aree protette ricadenti nel bacino sono riportate nella tabella 5.3 nella quale sono specificate per ciascuna area la denominazione e la superficie in ettari occupata. Tabella 5.3 Tipizzazione delle esistenti aree naturali protette Tipologia Numero Superficie Denominazione (ha) Riserve regionali SIC 7 55,48 Isola delle Correnti 1 Fondali dell'isola di Capo Passero 137,34 Isola Correnti, Pantani di P. Pilieri, Chiusa dell'alga E Parrino 1577,9 Pantani della Sicilia Sud-Orientale 890,72 Cava d'ispica 50,92 Contrada Religione 166,15 Spiaggia Maganuco ZPS ,62 Pantani della Sicilia sud-orientale 25

26 6. Bilancio idrologico 6.1 Introduzione L elaborazione del bilancio idrico superficiale in un bacino idrografico è condizionato dalla conoscenza di numerosi fattori come la quantità di precipitazioni atmosferiche che alimenta direttamente il ciclo idrologico del bacino (P), l entità dei deflussi superficiali (D) e l evapotraspirazione reale (E), cioè la quantità di acqua necessaria per sopperire ai fabbisogni fisiologici della copertura vegetale sommata alla evaporazione diretta del terreno. L espressione generale di un bilancio che tenga conto dei suddetti fattori è la seguente: P= D + E +F Una volta noti tutti i termini dell equazione è possibile stimare l entità della quota parte di acqua che si infiltra nel terreno e che consente, quindi, di ricaricare la falda. P E D = F La stima del bilancio idrico così descritto è stata effettuata con riferimento ai bacini minori tra Scilli e Capo Passero Deflussi naturali calcolati nelle sezioni significative e nella sezione di chiusura Elaborazione dei dati pluviometrici e valutazione degli afflussi ragguagliati Per la stima degli afflussi sono state considerate tre stazioni pluviometriche, di cui Ispica, ricadente all interno del bacino, e Noto, Rosolini e Ispica appartenenti a bacini limitrofi. (Figura 3.1). Sulla base dei dati pluviometrici mensili del periodo delle tre stazioni pluviometriche precedentemente citate, sono stati calcolati i valori medi di afflusso idrico su tutto il bacino. Per fare questo è stata necessaria una fase preliminare di ricostruzione dei dati mancanti, utilizzando il metodo IDW (inverse distance weighting inverso della distanza pesato). Questo metodo consiste nell utilizzare l informazione disponibile da tutte le stazioni che hanno funzionato nel mese considerato in modo inversamente proporzionale alla distanza dalla stazione il cui dato è oggetto di ricostruzione, elevata a un intero non inferiore a 2. Più precisamente, la ricostruzione dell altezza di pioggia ĥ jk (x 0 ) della stazione di coordinate x0 al mese j-esimo dell anno k-esimo avviene attraverso la seguente relazione: ĥ jk n ( ) = λ h jk ( ) x 0 i i= 1 x i in cui h(x i ) è l altezza di pioggia della stazione avente coordinate xi, ovviamente allo stesso passo temporale jk di quella da ricostruire e λ i è il peso che si assegna alla stazione di coordinate x i che è dato appunto da: 26

27 λ i = n d i= 1 n i0 d n i0 In cui d i0 è la distanza della stazione di coordinate x 0 il cui dato deve essere ricostruito e la stazione xi e n è un intero 2. Prove svolte con diversi esponenti (da 2 fino a 5) hanno dimostrato la scarsa influenza dell esponente sulla bontà della riproduzione del dato (espressa dall indice di determinazione R 2 tra dati osservati e ricostruiti il valore di R 2 è risultato sempre elevato per diversi esponenti in tre stazioni di prova). Si è scelto quindi l esponente n = 2. A questo punto, disponendo di serie continue per il periodo suddetto, si è proceduto al calcolo dei valori medi di afflusso idrico su tutto il bacino con il metodo dei topoieti, che consiste nel determinare, attorno alle stazioni di misura, delle zone d influenza per le quali si possono supporre valevoli le precipitazioni registrate nelle stazioni stesse. Una volta determinata, per ogni stazione pluviometrica, la zona di influenza secondo il metodo dei topoieti, gli afflussi ragguagliati medi mensili al bacino sotteso dalla sezione di chiusura è stato valutato come somma del prodotto della precipitazione ai singoli pluviometri per le aree delle superfici di influenza diviso la superficie totale del bacino. In particolare è stata utilizzata le seguente espressione: A ij = dove: A 1 ij S 1 + A 2 ij S S 2 tot A n ij S i, j, = indice d'ordine dell'anno e del mese; A i,j, = afflusso ragguagliato nell'anno i e mese j; 1, 2 n = numero delle stazioni pluviometriche considerate; A i,j, n = afflusso nell'anno i, mese j, della stazione n; S 1, S 2..S n = superfici di ciascun topoieto; S tot = superficie totale del bacino sotteso. n Nella tabella 6.1 sono riportati gli afflussi ragguagliati per il periodo al bacino sotteso dalla sezione di chiusura. 27

28 Tabella 6.1 Afflussi ragguagliati al bacino sotteso dalla sezione di chiusura dei bacini minori tra Scilli e Capo Passero espressi in mm. G. F. M. A. M. G. L. A. S. O. N. D. ANNO ,1 53,7 70,1 41,4 27,8 8,5 10,2 4,8 13,5 16,1 34,4 63,9 370, ,2 50,7 17,5 13,3 2,9 1,4 6,5 2,8 30,6 7,3 7,8 39,2 237, ,0 77,7 52,7 48,7 16,1 10,5 3,4 3,4 19,8 65,1 128,7 70,4 592, ,8 30,6 21,8 36,2 29,8 3,8 15,9 10,8 46,7 45,0 55,3 44,0 362, ,5 29,1 17,7 20,5 16,5 7,3 4,1 8,3 15,2 45,2 25,5 160,2 371, ,5 67,1 36,6 69,2 27,4 10,1 6,4 3,1 26,6 47,8 43,9 21,4 460, ,0 49,2 83,5 34,0 15,5 3,7 1,5 7,9 41,1 104,4 112,9 123,9 607, ,7 37,2 61,3 41,7 26,0 8,7 5,9 9,2 8,3 15,1 17,9 31,4 312, ,6 67,2 23,3 30,6 47,1 13,3 5,5 4,0 28,4 14,9 68,4 66,7 443, ,1 52,3 25,9 32,0 16,5 13,0 4,6 5,3 28,2 48,8 44,4 101,5 469, ,8 42,8 31,2 55,0 35,1 8,5 4,1 12,6 35,9 24,0 79,3 120,2 589, ,5 126,5 20,0 23,7 15,5 13,2 4,4 10,0 43,6 90,7 39,5 109,7 592, ,1 27,2 34,1 33,0 32,9 68,7 21,9 3,8 6,1 31,1 11,6 182,1 627, ,9 59,5 25,3 31,9 57,2 5,9 6,5 5,7 24,0 70,5 112,7 96,0 550, ,0 80,8 21,8 30,4 12,4 3,9 6,5 4,5 27,3 86,5 51,2 43,4 465, ,9 53,7 55,6 44,8 37,2 6,9 9,0 24,1 61,5 26,9 69,0 130,6 593, ,3 133,2 108,1 36,4 30,5 6,7 0,8 33,1 51,3 82,6 44,1 108,8 756, ,7 35,0 30,4 42,6 12,8 3,8 0,1 53,4 75,3 114,4 106,4 72,2 618, ,1 27,6 68,3 32,9 18,7 0,2 0,1 7,1 45,2 22,9 47,6 85,6 408, ,2 45,2 37,5 5,6 5,3 1,1 2,0 2,6 32,8 31,8 208,1 89,8 529, ,4 51,0 10,4 65,3 32,7 6,1 2,2 1,3 70,6 76,6 40,9 96,0 596,4 MEDIA 79,4 57,0 40,6 36,6 24,6 9,8 5,8 10,4 34,9 50,8 64,3 88,4 502,5 DV. ST. 41,9 28,7 25,4 15,2 13,4 14,0 5,2 12,4 19,0 32,1 47,4 41,8 127,6 28

29 Individuazione della legge di correlazione tra afflussi e deflussi A causa della ridotta altitudine media e massima dei piccoli bacini considerati, della bassa acclività e dell elevata permeabilità dei terreni è possibile ipotizzare che il deflusso superficiale sia molto basso e quindi nelle successive elaborazioni sarà posto uguale a zero. 29

30 6.3 Stima dell evapotraspirazione media L evapotraspirazione reale (E), è la quantità di acqua evaporata dal suolo e dalle piante quando il suolo si trovi al suo tasso di umidità naturale, e viene stimato tramite la formula di Turc (1954) modificata da Santoro (1970). La formula di Turc, ricavata dall esame di oltre 250 bacini in diverse zone del globo, fornisce direttamente l evapotraspirazione reale (ET) media annua in mm: P ET = 2 P L Dove: ET = evapotraspirazione reale media annua in mm P = altezza di precipitazione media annua in mm Ta = temperatura media annua in Celsius 3 L = potere evaporante dell atmosfera cioè L = T a Ta Sulla base di una analisi di 192 bacini in Sicilia, Santoro (1970) ha proposto la seguente modifica per calcolare L (validità 10 C < Ta < 18 C ): L = T a Ta 3 Per l applicazione di tale formula sono stati utilizzati i dati di temperatura media annua, ottenuti dalle carte delle isoterme medie annue per gli anni dal 1980 al 2000 per integrazione delle isoterme sulla superficie del bacino. 30

31 La tabella 6.2 mostra i valori calcolati nel modo sopra descritto. Tabella 6.2 Valori di evapotraspirazione reale annua calcolata con la formula di Turc modificata Anno Temperatura Media Annua Potere evaporante dell atmosfera Precipitazioni media annua ,7 686,1 370,3 339, ,3 710,8 237,2 235, ,8 730,6 592,6 474, ,1 700,5 362,7 335, ,8 688,2 371,0 340, ,9 734,3 460,1 404, ,6 720,0 607,6 478, ,5 719,0 312,3 299, ,5 717,6 443,2 391, ,6 723,4 469,6 408, ,6 766,8 589,6 482, ,4 712,5 592,4 469, ,8 732,1 627,4 490, ,0 739,3 550,0 456, ,5 762,2 465,6 412, ,5 718,4 593,2 471, ,4 714,5 756,0 532, ,9 736,0 618,0 487, ,4 758,1 408,3 374, ,6 767,6 529,0 451, ,3 753,0 596,4 482,6 ET 6.4 Risultati Nella tabella 6.3 sono indicati i parametri utili a descrivere, anche se indicativamente, il bilancio idrico superficiale dei bacini minori tra Scicli e Capo Passero. In particolare come descritto in premessa sono presenti valori misurati di precipitazione annua e valori calcolati di evapotraspirazione reale media annua. Il deflusso superficiale annuo è stato stimato, come descritto precedentemente, tramite il coefficiente di deflusso medio annuo. Dall applicazione dell equazione del bilancio, così come descritta in premessa, si può stimare l entità delle acque che si sono infiltrate nel terreno e che hanno generato ricarica delle falde e deflusso di base. 31

32 Tabella 6.3 Bilancio idrico per i bacini minori tra Scilli e Capo Passero. Precipitazione totale Evapotraspirazione Deflussi superficiali annua P reale media annua E totali annui D Infiltrazione I Anno (mm) (mm) (mm) (mm) ,3 339,3 31, ,2 235,9 1, ,6 474,8 117, ,7 335,6 27, ,0 340,0 31, ,1 404,7 55, ,6 478,6 129, ,3 299,3 13, ,2 391,5 51, ,6 408,5 61, ,6 482,8 106, ,4 469,6 122, ,4 490,8 136, ,0 456,2 93, ,6 412,6 53, ,2 471,6 121, ,0 532,0 224, ,0 487,8 130, ,3 374,3 34, ,0 451,2 77, ,4 482,6 113,8 media 502,5 420,0 82,5 L infiltrazione media presunta nell intero bacino è pari a 82,5 mm; escludendo schematicamente le aree urbanizzate da quelle che contribuiscono all infiltrazione si ottiene una ricarica media annua nel bacino di 29,2 Mm 3 /anno. 32

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