Archivistica informatica Elaborazione degli strumenti di ricerca Secondo modulo
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- Raffaele Vanni
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1 Archivistica informatica Elaborazione degli strumenti di ricerca Secondo modulo ASMO, Scuola di archivistica, a.a. 2010/11 Dr.ssa Ingrid Germani (parte prima) 1
2 Strumenti di descrizione archivistica: qualche cenno storico 2
3 Qualche cenno storico Gli strumenti di ricerca negli archivi ci sono sempre stati: memoria-autodocumentazione strumenti di corredo (coevi) memoria-fonte strumenti di ricerca 3
4 Strumenti di corredo (coevi) dal periodo medievale all età contemporanea esempi: inventario della Camera degli atti bolognese repertori, come quello della bolognese Assunteria di confini (sec. XVIII, seconda metà) registri di protocollo e relative rubriche introdotti con i nuovi sistemi di classificazione in base a titolari (sec. XIX-XX) 4
5 ASBO, Inventario della Camera degli atti,
6 ASBO, Inventario della Camera degli atti (particolare) 6
7 ASBO, Assunteria di confini, Repertorio, sec. XVIII seconda metà 7
8 ASBO, Assunteria di confini, Repertorio (particolare) 8
9 ASBO, Prefettura del Dipartimento del Reno, Registro di protocollo, 1803, c. 53r 9
10 Strumenti di ricerca variano a seconda dei periodi storici, troviamo esempi già dal sec. XVIII, e accompagnano soprattutto la formazione degli archivi di concentrazione es. a Bologna, gli inventari redatti per l Archivio pubblico 10
11 ASBO, Assunteria di archivio, Inventario ( campione ) degli atti degli attuari del foro civile,
12 ASBO, Assunteria di archivio, Inventario degli atti degli attuari del foro civile (particolare) 12
13 Dall Ottocento in poi, con l apertura al pubblico degli archivi, vengono elaborati strumenti adeguati alle nuove esigenze della ricerca L archivista nel ruolo di mediatore di sapere - deve offrire al nuovo pubblico degli archivi strumenti di ricerca adeguati 13
14 Nell ultimo capitolo di Archivi e memoria storica Isabella Zanni Rosiello parla della figura dell archivista oggi non più esperto conoscitore di segreti documentari e fidato servitore dei detentori del potere ma mediatore di sapere (I. ZANNI ROSIELLO, Archivi e memoria storica, Bologna, Il Mulino, 1987, rist. 2000) 14
15 Dalla seconda metà dell Ottocento i cultori di storia hanno chiesto agli archivisti strumenti inventariali che consentano di utilizzare le fonti documentarie conservate. Sul modo di produrre gli strumenti inventariali si è giocata a partire dalla fine dell Ottocento la figura dell archivista è si è misurato il rapporto tra il mestiere di archivista e il mestiere di storico. 15
16 Questo processo, che si svolge da un secolo e mezzo senza soluzione di continuità, per un affinamento sempre maggiore degli strumenti descrittivi degli archivi, è tuttora in atto Quando parliamo di informatizzazione degli strumenti di ricerca ci troviamo all interno di questo processo evolutivo Vale quindi la pena riprendere alcuni punti essenziali 16
17 In Italia l apertura al pubblico degli archivi si realizza su tutto il territorio nazionale dopo l Unità, in seguito all istituzione degli Archivi di Stato Presso questi istituti vengono elaborati strumenti di ricerca per la documentazione ritenuta più preziosa e storicamente interessante: es. presso l Archivio di Stato di Modena, nell Archivio segreto estense, i regesti della fine del sec. XIX dei Documenti riguardanti la Casa e lo Stato e gli inventari parziali del sec. XIX dei Carteggi dei rettori dello Stato Ma l esempio più significativo è: Inventario del R. Archivio di Stato in Lucca, 4 volumi pubblicati da S. Bongi tra il 1872 e il
18 Tramontata nella prima metà dell 800 l illusione che il sistema classificatorio per materia (ad esempio metodo peroniano applicato agli Atti di governo dello Stato di Milano, secc. XV-XIX) potesse essere il miglior ausilio alla ricerca, gli archivisti europei hanno fissato il principio che la documentazione deve essere in primo luogo ordinata e descritta secondo il principio di provenienza 18
19 In verità da subito è chiaro che in primo luogo esiste un problema di ordinamento archivistico, da cui consegue la corretta descrizione archivistica E ciò è tanto più evidente di fronte alle enormi quantità di documentazione che gli archivisti italiani devono fronteggiare e rendere fruibili a seguito della creazione dei primi Archivi di Stato nelle ex-capitali preunitarie 19
20 In questo clima culturale viene elaborato dalla dottrina archivistica toscana (Bonaini) il metodo storico : i documenti delle varie magistrature devono essere riuniti in base alla provenienza, ricostituendo l archivio di ciascuna magistratura I fondi sono inscindibili e devono essere ordinati secondo la storia dell istituto che li ha prodotti 20
21 All inizio del Novecento l archivista ideale veniva tratteggiato come dedito esclusivamente alla compilazione di inventari, senza distogliere tempo ed energie per la ricerca storica (Casanova). La dimensione storica nel mestiere di archivista è stata riscattata da G.Cencetti, con il quale si è approfondita esclusivamente la dimensione della ricerca istituzionale e dell ordinamento archivistico, a discapito della compilazione degli strumenti di corredo 21
22 Dagli anni 70 in poi (Pavone, Valenti, Zanni Rosiello) questo criterio esclusivo è stato mitigato, distinguendo vari livelli nell analisi dell istituzione/ente produttore 1) la storia dell istituzione in senso stretto 2) la storia del contesto storico-politico 3) la storia delle carte Tutti questi aspetti sono compresi nell ampio significato che oggi la dottrina attribuisce al metodo storico e vanno tenuti ben presenti nel preliminare lavoro di ordinamento 22
23 Ordinamento e inventariazione Due sono i momenti del lavoro archivistico, distinti e fortemente correlati: l ordinamento (o verifica dell ordinamento esistente) la descrizione archivistica inventariazione L utilizzo degli strumenti informatici non deve indurci a pensare che i due momenti siano ribaltati 23
24 La ricerca di storia istituzionale e di storia dell archivio andranno di pari passo con il preliminare esame delle carte, e con una preliminare schedatura che agevoli il lavoro di ordinamento Una volta ordinato il fondo, e quindi individuata la struttura, si procederà alla descrizione archivistica ( inventariazione) 24
25 Il lavoro di descrizione archivistica Cos è la descrizione archivistica? Una rappresentazione dell entità archivistica originale che si vuole descrivere Questa definizione si differenzia dalla concezione della descrizione inventariale come riproduzione fedele dell originale, diffusa negli archivi e cancellerie italiane dal medioevo fino grossomodo alla fine del
26 Essendo la rappresentazione un procedimento di astrazione mentale, per un adeguata rappresentazione di una determinata realtà occorre individuare gli elementi atti allo scopo 26
27 Il principale elemento concettuale individuato dalla teoria archivistica dall 800 in poi è come si è detto - l ordine storico, ricostruito con l ordinamento dell archivio, che viene rappresentato nella struttura e che si declina in vario modo a seconda del livello di descrizione che si intende adottare. 27
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