Indagine congiunturale sull industria manifatturiera della provincia di Biella 2 trimestre 2011
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1 Indagine sull industria manifatturiera della provincia di Biella 2 trimestre 2011 A cura dell Ufficio Studi
2 CONGIUNTURA INDUSTRIA 2 TRIMESTRE 2011 VERSO UN RALLENTAMENTO DELLA CRESCITA DELL ECONOMIA MONDIALE: NEI PAESI EMERGENTI L ELEVATA INFLAZIONE, IN UN CONTESTO DI CRESCITA MOLTO SOSTENUTA DELLA DOMANDA INTERNA, IMPONE L ADOZIONE DI POLITICHE RESTRITTIVE; NEI PAESI INDUSTRIALIZZATI SI ACUISCE LA CRISI DEI DEBITI SOVRANI. Biella: la produzione industriale continua a crescere, ma subisce un rallentamento. Lo scenario internazionale La ripresa dell economia mondiale nel corso dei primi sei mesi dell anno 2011 è proseguita a ritmi più contenuti a causa del rallentamento della crescita degli Stati Uniti, della forte contrazione registrata dal Giappone (in seguito al terremoto del marzo 2011) e della crisi dei debiti sovrani nei paesi periferici dell area UEM. Nei paesi emergenti un inflazione elevata, in un contesto di crescita molto sostenuta della domanda interna, impone l adozione di politiche monetarie restrittive e frena l aumento della produzione in alcuni dei paesi BRIC (India e Brasile). Nei Paesi avanzati la crisi dei debiti sovrani provoca una sempre maggiore volatilità sui mercati finanziari internazionali conseguente al timore della non sostenibilità dei debiti pubblici dei principali paesi. In un contesto internazionale in cui muta il segno delle politiche monetarie nei paesi emergenti (da espansive a restrittive), si assiste al manifestarsi dei primi effetti restrittivi delle nuove politiche di bilancio in Europa, all aggravarsi della crisi dei debiti sovrani nei paesi periferici dell area euro e alle persistenti difficoltà del mercato immobiliare e del lavoro negli USA, il rischio di un ritorno alla recessione (double dip) sembra ora più elevato. Gli indicatori congiunturali più recenti segnalano un rallentamento della crescita economica sia nei paesi avanzati che in quelli emergenti, portando a vedere al ribasso le stime elaborate da Prometeia per l anno in corso e per il 2012, ad eccezione di quelle prospettate per l Unione Economica e Monetaria, la cui ripresa continua ad essere trainata dalla dinamica positiva della Germania. Tuttavia, dal momento che la decelerazione dell economia internazionale sta coinvolgendo anche i paesi emergenti, nei prossimi anni anche la crescita tedesca sarà minore. Principali variabili internazionali (tassi di variazione percentuale) Pil mondiale 5,1 4,2 4,3 4,1 4,4 Commercio Internazionale 15,7 7,7 7,7 7,2 7,5 Fonte: PROMETEIA, Rapporto di previsione, luglio 2011 La crescita degli Stati Uniti nei primi due trimestri del 2011 è avvenuta a ritmi più contenuti. Gli interventi espansivi di politica di bilancio approvati a dicembre 2010 non hanno fornito l impulso positivo atteso sulla domanda interna provocando, pertanto, una decelerazione del Pil nel primo trimestre. L attività produttiva, gli investimenti e i consumi delle famiglie hanno rallentato e il mercato immobiliare continua a non mostrare segnali di ripresa. Il tasso di disoccupazione è tornato ad aumentare nel secondo trimestre a causa del simultaneo calo dell occupazione e dell espansione della forza lavoro. Nello stesso periodo, inoltre, sono aumentate le richieste di sussidi e la durata media di disoccupazione. La politica economica statunitense continua ad essere espansiva, ma la correzione del debito pubblico si rivela essere quanto mai necessaria. Le stime di Prometeia prevedono una crescita media annua del Pil tra il 2 e il 2,5% nei prossimi anni ed una graduale riduzione della propensione al risparmio a partire dal 2013, quando una più restrittiva politica di bilancio influirà in modo negativo sulla formazione del reddito disponibile. Inoltre, una domanda interna debole anche se non fornirà un contributo positivo alla domanda di prodotti esteri, contribuirà ad una riduzione graduale del deficit commerciale. CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 2 trimestre
3 Andamento prospettico dei principali paesi Stati Uniti Pil reale (var. %) 2,9 2,3 2,5 2,0 2,2 Inflazione 1,6 3,4 2,0 2,5 2,5 Giappone Pil reale (var. %) 4,0-0,5 2,7 2,2 2,2 Inflazione -0,7 0,1 0,9 1,2 1,3 Germania Pil reale (var. %) 3,5 3,2 2 1,3 1,4 Inflazione 1,2 2,4 1,4 1,9 1,9 Francia Pil reale (var. %) 1,4 2,1 1,7 1,5 1,7 Inflazione 1,7 2,4 1,8 2,0 2,0 Regno Unito Pil reale (var. %) 1,4 1,0 1,7 1,6 1,7 Inflazione 3,3 4,1 2,9 2,7 3,0 Spagna Pil reale (var. %) -0,1 0,9 1,1 1,2 1,5 Inflazione 2,0 3,0 1,4 2,2 2,1 Italia Pil reale (var. %) 1,2 0,9 0,9 0,8 1,0 Inflazione 1,5 2,8 1,6 2,1 1,9 UEM (16 paesi) Pil reale (var. %) 1,7 2,0 1,6 1,3 1,5 Inflazione 1,6 2,7 1,7 2,0 2,0 Cina Pil reale (var. %) 10,4 9,0 8,2 8,1 8,7 Inflazione 4,8 5,1 4,8 3,2 4,0 Fonte: PROMETEIA, Rapporto di previsione, luglio 2011 Il terremoto dell 11 marzo 2011 ha avuto un duro impatto sull economia giapponese, provocando una contrazione dello 0,9% del Pil sul trimestre precedente. Al calo hanno contribuito le principali voci della domanda interna, ovvero i consumi privati ( 0,6%), gli investimenti non residenziali ( 1,3%) e le importazioni nette ( 0,2%). Gli ultimi dati congiunturali disponibili mostrano una ripresa della produzione industriale e nel settore automobilistico si profilano i primi annunci di avvio delle assunzioni temporanee. Sono in aumento gli ordinativi nelle costruzioni e gli imprenditori mostrano segni di maggior ottimismo per quanto concerne la produzione, le scorte di prodotti, i tempi di consegna e gli ordini. La politica monetaria mantiene un intonazione ancora espansiva, consentendo alle banche di aprire linee di credito per le imprese in difficoltà a causa del terremoto. Nel breve periodo si prevede un rallentamento della crescita economica, dato che la fase di normalizzazione e ricostruzione conseguente al terremoto mostrerà i suoi effetti sul Pil giapponese soltanto a partire dalla fine dell anno in corso. L economia cinese continua a crescere a ritmi molto elevati. Attualmente l attenzione delle autorità di politica economica è volta a contenere un inflazione che si colloca al di sopra del 5,0% al fine di rallentare una crescita economica surriscaldata (la produzione industriale cresce intorno al 20% e gli investimenti lordi registrano un aumento superiore al 25%). Nei prossimi mesi Prometeia prevede che l adozione di politiche economiche e monetarie restrittive dovrebbe riuscire a rallentare la crescita degli investimenti mentre l inflazione, seppure in diminuzione, eserciterà un effetto negativo sui consumi. Nel I trimestre 2011 la crescita dell economia indiana è rallentata. Il Pil è aumentato del 7,7% su ragione annua, sostenuto soprattutto dai consumi privati, mentre gli investimenti privati sono risultati appena positivi (0,4%). L inflazione sia al consumo che all ingrosso si colloca ancora su livelli elevati, anche se la banca centrale continua ad adottare politiche monetarie restrittive. Gli effetti combinati della politica monetaria restrittiva e dell inflazione comportano previsioni di rallentamento sia negli investimenti (di già in atto) che nei consumi e di conseguenza una diminuzione nell intensità della crescita su base annua. Il processo di ripresa della attività economica dell area dell UEM nel I trimestre 2011 ha accelerato, sostenuto dalla crescita della Germania (caratterizzato da una vigorosa domanda interna) e della Francia (che ha beneficiato degli incentivi alla rottamazione di automobili in scadenza a marzo). Tuttavia, nei mesi successivi, gli indicatori congiunturali mostrano per il II trimestre il ritorno ad una crescita a ritmi più contenuti: il deterioramento viene, infatti, anticipato dagli indici PMI dell industria e dei servizi, mentre il clima di fiducia delle famiglie rimane sostanzialmente stabile. La politica monetaria è ancora espansiva e le spinte inflazionistiche provenienti dai mercati internazionali delle materie prime diminuiranno nel corso del 2011, durante il quale si assisterà al rallentamento ciclico CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 2 trimestre
4 della domanda mondiale. Per quanto concerne, invece, la finanza pubblica, il disavanzo complessivo dell aera euro è ancora elevato e pertanto la strada del rientro del debito pubblico sarà ancora lunga, soprattutto per la Grecia, l Irlanda e il Portogallo, ma anche per l Italia e la Francia. Inoltre, le tensioni politiche legate allo sviluppo della situazione della Grecia tendono ad aumentare il rischio associato all UEM. A livello territoriale, si ampliano le differenze tra i diversi paesi per quanto attiene il mercato del lavoro: in Germania e nei paesi dell Europa del Nord la dinamica dell occupazione è positiva; in Francia si assiste ad un processo di regolamentazione dell occupazione straniera; in Spagna, Grecia, Irlanda e Portogallo l occupazione continua a diminuire. Le previsioni per l UEM nel suo complesso prospettano, comunque, un espansione derivante dall industria (ancora attraverso il processo di ricostituzione delle scorte), dalle esportazioni (queste ultime non manifesteranno gli stessi incrementi registrati dai paesi emergenti) e in particolare dal rinnovato clima di fiducia delle imprese. Dal lato del disavanzo pubblico (salito al 6,8% contro il 2% del 2008), invece, si prospetta un ulteriore aumento nei prossimi mesi. L incertezza continua a caratterizzare lo scenario di previsione perché le tensioni politiche europee legate allo sviluppo della situazione in Grecia aumentano i rischi di indebolimento del processo di ripresa per l intera area dell euro. Inoltre, l incremento atteso dell occupazione si attesta su tassi di crescita modesti (+0,4% nella media del 2011 e +0,5% nel triennio successivo) e nel 2014 Prometeia prevede che il numero di occupati sarà ancora inferiore al valore del Tra gli altri paesi europei, in Gran Bretagna le prospettive di crescita permangono deboli. Sull industria inglese (export oriented), infatti, hanno inciso in modo molto negativo il rallentamento del ciclo manifatturiero mondiale e le conseguenze del terremoto giapponese. Infine, nei paesi dell Europa Centrale continua il processo di crescita economica nei paesi di dimensioni maggiori. In particolare, la Repubblica Ceca e l Ungheria hanno beneficiato della domanda estera, con un forte incremento delle esportazioni (mentre gli investimenti e i consumi hanno registrato un decremento), mentre la Polonia ha sperimentato una dinamica positiva della domanda interna. Lo scenario nazionale Nel secondo trimestre del 2011, il Pil dell economia italiana ha registrato un incremento dello 0,3% sul trimestre precedente, soprattutto grazie all aumento del valore aggiunto dell industria e dei servizi. Nel secondo trimestre la produzione industriale italiana è cresciuta ritmi meno sostenuti rispetto a quanto registrato nel corso del Gli ultimi dati congiunturali disponibili mostrano che l indice della produzione industriale corretto per gli effetti di calendario nel mese di giugno è aumentato dello 0,2% su base annua. I contributi alla dinamica positiva della produzione industriale, nel primo semestre del 2011 (su base annua), provengono da quasi tutti i principali raggruppamenti industriali: +5,5% per i beni strumentali, +3,5% per i beni intermedi, 1,5% per i beni di consumo (+0,2% per i beni durevoli, 2,0% per i beni non durevoli) e 1,6% per l energia. Ciononostante, i livelli produttivi rimangono ancora su valori nettamente inferiori al picco raggiunto nel L attività manifatturiera continua ad essere trainata dalla domanda estera: gli ordinativi provenienti dal mercato oltre confine sono cresciuti nel mese di maggio del +12,2% rispetto al mese precedente, mentre quelli provenienti dal mercato domestico hanno registrato una flessione pari allo 0,9%. Se si confrontano invece le variazioni congiunturali dei periodi compresi tra marzo e maggio 2011 con il precedente, compreso tra dicembre 2010 e febbraio 2011, gli ordinativi esteri registrano un incremento del 12,8%, mentre quelli nazionali del 2,2%. Il contributo delle esportazioni alla crescita economica italiana ha subìto un rallentamento, in particolare quelle provenienti dai Paesi Extra UE, aumentate nel mese di giugno rispetto allo stesso mese dell anno precedente del 7,8%, mentre quelle legate al mercato europeo sono cresciute dell 8,3%. La crescita della domanda interna rimane ancora debole, a causa dell inflazione e dell andamento incerto del mercato del lavoro e dei consumi. In particolare, i consumi delle famiglie sono aumentati in misura molto moderata (sorretti della spesa in beni CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 2 trimestre
5 durevoli, mentre le altre componenti hanno rilevato un rallentamento) per la persistente debolezza del reddito disponibile. Inoltre, l attività di accumulazione delle imprese risulta ancora frenata: gli investimenti in macchinari e mezzi di trasporto sono deboli (anche a causa del venir meno degli incentivi fiscali) e il grado di utilizzo degli impianti, seppure in graduale aumento, è ancora inferiore non solo ai massimi pre crisi, ma anche ai livelli di lungo periodo. Le condizioni del mercato del lavoro sono ancora deteriorate: nei prime cinque mesi dell anno, l occupazione ha ristagnato, mentre il tasso di disoccupazione è lievemente diminuito a causa della contrazione delle forze lavoro. Ciononostante, il tasso di disoccupazione giovanile è ulteriormente aumentato. In sintesi, la ripresa dell economia italiana è ancora fragile e appare ulteriormente frenata dalla necessità di risanare il debito pubblico. I fattori di incertezza sul rilancio della crescita economica non sono soltanto esogeni (tra cui le ricorrenti tensioni sui debiti sovrani dei paesi periferici), ma anche endogeni (strutturali): le esportazioni italiane, ancora sensibili alla competitività di prezzo, risultano penalizzate da un euro più apprezzato; l inflazione è sempre superiore a quella dei principali partner e, un mercato del lavoro ancora molto debole si riflette sulla spesa delle famiglie, il cui reddito disponibile diminuirà per il quarto anno consecutivo e non fornirà un sostegno ad un mercato immobiliare su cui pesa l eccesso di investimenti realizzati nello scorso decennio. Le stime elaborate da Prometeia prospettano una crescita dello 0,9% per il 2011 (inferiore alla media dell aerea euro). Inoltre, l istituto di ricerca economica prevede che l attività economica italiana continuerà ad essere caratterizzata dai ritmi di espansione degli anni 2000, in un contesto di crescita economica mondiale che rimarrà inferiore ai livelli pre crisi. Dal lato della domanda interna, un inflazione attesa in calo per il prossimo anno consentirà una ripresa del reddito disponibile, ma i miglioramenti del mercato del lavoro ancora lenti e le politiche economiche sempre meno accomodanti non forniranno un sostegno né alla spesa delle famiglie, né agli investimenti. Lo scenario biellese L indagine congiunturale Nel II trimestre 2011 prosegue la crescita della produzione industriale del comparto manifatturiero biellese, ma subisce un rallentamento. Per il sesto trimestre consecutivo, infatti, i dati dell indagine congiunturale evidenziano segni positivi. Nel periodo aprile giugno 2011, la variazione tendenziale grezza della produzione della provincia biellese è stata pari a +1,2% (nel I trimestre era pari a +12,7%), risultato inferiore sia alla media regionale (+4,8%) sia alla dinamica nazionale (+1,8%). Anche se la variazione positiva registrata dalla produzione industriale è inferiore rispetto a quelle rilevate a partire dall inizio della ripresa (I trimestre 2010), il dato è confortante perché raffrontato con quello dello stesso periodo dell anno precedente, che era già in crescita. Grafico 1: Andamento della produzione dell industria manifatturiera della provincia di Biella +30,0 +20,0 +10,0 +0,0-10,0-20,0-30,0 Variazioni percentuali tendenziali annue della produzione industriale serie storica n.b. a partire dal I trimestre 2011 l indagine congiunturale subisce alcune importanti modifiche, tra cui l adozione della nuova Classificazione delle attività economiche Ateco 2007 e l estensione dell indagine alle imprese della classe dimensionale 2 9 addetti. L introduzione delle modifiche metodologiche descritte fa sì che i risultati delle indagini condotte a partire dal primo trimestre 2011 non siano statisticamente pienamente confrontabili con quelli delle rilevazioni precedenti. CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 2 trimestre
6 L andamento positivo della produzione industriale ha interessato tutte le province piemontesi. Il risultato migliore è concretizzato da Asti (+7,7%) e, a seguire, da Torino (+6,5%) e Vercelli (+5,3%). Risultano, invece, inferiori alla media regionale gli incrementi tendenziali registrati dalle altre province: Verbano Cusio Ossola, Alessandria e Cuneo registrano variazioni pari, rispettivamente a +4,5%, +3,8% e +3,5%, mentre Novara registra un incremento più modesto (+2,4%). La lieve crescita del nostro territorio riguarda tutti i settori ad eccezione di quello Metalmeccanico: il contributo più consistente proviene dalle Tessiture (+19,0%), seguito a distanza dalle Altre Industrie Tessili (+10,5%) e dal Finissaggio (+9,1%). Aumenti altrettanto positivi, seppure di entità più lieve, riguardano le Filature (+7,0%) e le Altre Industrie manifatturiere (+2,9%). Risulta, invece, negativo l andamento della produzione del comparto Metalmeccanico, che rileva una variazione del 7,3%. E doveroso notare che, a livello regionale, l andamento di questo comparto è, invece, positivo. Se si considera la classe dimensionale, si nota un andamento positivo in quasi tutte le imprese, in particolar modo nelle grandi imprese (con un numero di dipendenti superiore a 250), che registrano una variazione del +15,6% rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente. Seguono le medie imprese (con un numero di addetti compreso tra 50 e 249) e le piccole imprese, le cui variazioni sono pari, rispettivamente, a +13,9% e a +8,8%. Le micro imprese (1 9 dipendenti), invece, rilevano una contrazione ( 6,0%). Come avviene a livello nazionale, la debole ripresa è trainata dagli ordinativi provenienti dal mercato estero (con una aumento del 20,4% rispetto al trimestre precedente), piuttosto che dagli ordinativi interni che, al contrario, subiscono una flessione ( 3,1%). Sono il Metalmeccanico e le Tessiture i settori che sostengono l andamento positivo degli ordinativi esteri: il primo mette a segno un +50,7% e il secondo un +21,9%. Per quanto concerne, invece, gli ordini provenienti dal mercato nazionale, si rileva un incremento superiore alle due cifre percentuali soltanto per il comparto delle Tessiture (+10,9%), mentre gli aumenti registrati dagli altri comparti risultano più lievi e nel caso del Metalmeccanico si assiste ad una contrazione ( 10,2%). Disaggregando il dato per classe dimensionale, sono le medie imprese, rispetto allo scorso trimestre, a registrare un importante crescita degli ordini esterni, pari a oltre 30 punti percentuali; sono le grandi imprese, invece, a trainare la crescita degli ordinativi interni, rilevando una variazione pari a +19,4%. Le micro imprese sono le uniche a rilevare una flessione degli ordini provenienti dal mercato nazionale ( 7,7%) Tabella 1: Andamento della produzione e degli ordini per settore dell'industria manifatturiera della provincia di Biella Settore Andamento della produzione rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente Andamento degli ordini rispetto al trimestre precedente (var. %) (var. %) da mercato interno da mercato estero Filatura 7,01% +8,69% +12,69% Tessitura +18,97% +10,92% +21,86% Finissaggio +9,07% +2,75% -2,00% Altre ind. tessili +10,45% +4,40% +10,65% Metalmeccanico -7,31% -10,25% +50,65% Industrie varie +2,87% +3,44% -0,02% Totale +1,17% -3,10% +20,45% Tabella 2: Andamento della produzione e degli ordini per classe dimensionale dell industria manifatturiera della provincia di Biella Classe di addetti Andamento della produzione rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente Andamento degli ordini rispetto al trimestre precedente (var. %) (var. %) da mercato interno da mercato estero 0-9 add. -6,03% -7,69% +24,43% add. 8,75% +8,52% +9,95% add. +13,93% +5,67% +30,60% 250 add. e più +15,64% +19,36% +13,01% Totale +1,17% -3,10% +20,45% Continua a migliorare il grado di utilizzo degli impianti: rispetto al I trimestre cresce di quattro punti percentuali, facendo registrare una quota pari a 74,3%. Risulta particolarmente elevato il grado di utilizzo degli impianti nelle Filature (91,5%). CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 2 trimestre
7 Grafico 2: Grado di utilizzo degli impianti dell industria manifatturiera della provincia di Biella 0% 20% 40% 60% 80% 100% 69,02% Filatura 91,52% Tessitura Finissaggio Altre ind. tessili Metalmeccanico Industrie varie Totale Le previsioni future I trim 2011 II trim ,32% 58,25% 57,06% 62,30% 62,57% 71,13% 82,77% 77,59% 88,14% 70,15% 74,31% 86,29% Le previsioni degli imprenditori biellesi relative al terzo trimestre del 2011 registrano segnali positivi per quasi tutte le principali voci, ad eccezione di quella relativa agli ordinativi provenienti dal mercato nazionale. Il 25,8% delle imprese prospetta un aumento della produzione, mentre il 25,7% una diminuzione, generando un saldo (ottimisti meno pessimisti) di opinione positivo pari a 0,1 punti percentuali. Considerando il fatturato, la percentuale degli imprenditori che prospetta un aumento si attesta sul 28,6%, mentre la quota che prevede una flessione è pari al 23,0%, per un saldo positivo pari al 5,6%. Per quanto concerne gli ordinativi totali, invece, le previsioni sono le seguenti: la quota degli imprenditori ottimisti è pari al 28,2% e quella dei pessimisti al 27,0%, per un saldo positivo pari all 1,2%. Se si volge, infine, l attenzione alle due componenti che costituiscono gli ordini totali, si osservano previsioni opposte per quelli interni e per quelli provenienti dai mercati esteri: se per i primi la percentuale degli imprenditori che attende un incremento è del 16,4%, mentre quella delle imprese che prospettano una contrazione è del 30,2% (generando un saldo di opinione negativo del 13,8%), per i secondi la quota delle imprese che prevedono un aumento è pari al 28,6%, mentre quella degli imprenditori pessimisti si attesta all 11,6% (per un saldo di opinione positivo pari a 17,1 punti percentuali). Tabella 3: Previsioni per il trimestre luglio settembre Industria manifatturiera della provincia di Biella Alcune informazioni strutturali: la variazione di stock delle imprese manifatturiere 30 giugno 2011/ 31 dicembre 2010 Volgendo l attenzione alla struttura imprenditoriale del sistema manifatturiero, si notano variazioni semestrali di stock negative in tutti i principali comparti manifatturieri per l Italia, mentre per il territorio biellese segnali di miglioramento provengono dalle Industrie Alimentari (+0,8%) e dalle Confezioni degli articoli di abbigliamento (+0,5%). Anche a livello regionale si registrano variazioni positive in questi comparti, seppure di minore entità. La meccanica e il tessile sono i comparti che evidenziano la variazione negativa maggiore pari, rispettivamente a 4,4% e 3,6%, risultati superiori rispetto a quelli rilevati sia a livello regionale che nazionale. Grafico 3: Variazioni di stock del sistema manifatturiero biellese 30 giugno 2011 / 31 dicembre 2010 Industrie tessili Fabbric. prodotti in metallo -4,4% Fabbric. Macch, apparec. nca Confez. Abbigliamento Industria del legno Industrie alimentari Altre industrie Totale Industria Aumento Stazionarietà Diminuzione Saldo Produzione 25,8% 48,5% 25,7% 0,1% Fatturato 28,6% 48,4% 23,0% 5,6% Ordini totali 28,2% 44,8% 27,0% 1,2% ordini interni 16,4% 53,4% 30,2% -13,8% ordini esterni 28,6% 59,8% 11,6% 17,0% Variazioni di stock Industria 30 giugno 2011/ 31 dicembre ,0% -4,0% -3,0% -2,0% -1,0% 0,0% 1,0% 2,0% -3,6% -2,8% -2,5% -2,0% -1,2% -1,3% -1,8% -2,1% Biella Piemonte Italia -1,1% -1,2% -0,6% -0,8% -1,0% -0,3% -0,3% -0,5% -0,6% -0,7% -0,1% 0,5% 0,1% 0,8% 0,5% Fonte: Unioncamere Piemonte CCIAA di Biella su dati InfoCamere CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 2 trimestre
8 Le previsioni al 2013 Le previsioni macroeconomiche elaborate da Prometeia nel mese di luglio 2011 per la provincia di Biella sono orientate ad un moderato ottimismo per il triennio per quasi tutte le voci, ad eccezione del tasso di disoccupazione e dell occupazione. Se per il valore aggiunto totale del sistema economico biellese si prospetta un andamento positivo per tutti gli anni di riferimento, è necessario, tuttavia, notare una crescita più contenuta attesa per il Si può condurre un ragionamento analogo per le altre variabili prese in esame: si prevede una crescita maggiore del valore aggiunto dell agricoltura e dell industria nel 2011 rispetto agli anni successivi, mentre per il settore dei servizi che sembra essere il più colpito dalla crisi una dinamica positiva è prevista a partire del Anche le esportazioni, che traineranno la ripresa, a partire dal 2013 mostreranno tassi di crescita minori, sebbene ancora a positivi. Per quanto riguarda, infine, il mercato del lavoro, le stime di Prometeia prevedono una diminuzione del tasso di disoccupazione (pari al 6,2% nel 2013), ciononostante continuerà ad attestarsi su livelli elevati e di conseguenza si assisterà ad un ulteriore calo dell occupazione nel biennio Tabella 4: Scenario previsionale per la provincia di Biella al 2013 Tassi di variazione annuali su valori a prezzi costanti. Indicatori Valore aggiunto totale 1,4% 1,2% 1,0% Valore aggiunto: - agricoltura 5,3% 2,4% 1,7% - industria 5,7% 3,8% 2,6% - costruzioni 2,3% 1,3% 0,8% - servizi -0,3% 0,2% 0,3% Esportazioni di beni all'estero 10,3% 8,4% 5,6% Importazioni di beni dall'estero 16,7% 5,5% 4,5% Tasso di disoccupazione (%) 6,5% 6,4% 6,2% Occupati -0,2% -0,5% 0,0% Fonte: Unioncamere Piemonte su dati Prometeia, Scenari Economie Locali, luglio 2011 CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 2 trimestre
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