Assessorato Ambiente, Parchi ed Aree Protette, Risorse idriche, Acque Minerali e Termali

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2 Assessorato Ambiente, Parchi ed Aree Protette, Risorse idriche, Acque Minerali e Termali Direzione Ambiente Direttore: Ing. Salvatore DE GIORGIO Coordinamento generale: Agata MILONE A cura di: Claudia BIANCO, Clizia BONACITO Editing grafico: Marco TISO Ha collaborato: l Osservatorio Regionale Rifiuti Si ringraziano l ARPA Piemonte, il CONAI e i Consorzi di filiera, le piattaforme, i centri di stoccaggio, le aziende recuperatrici che hanno collaborato per la realizzazione del progetto. La presente pubblicazione è reperibile sul sito internet: Elaborazione dati ottobre stampato su carta riciclata

3 PREMESSA Anno dopo anno Progetto recupero continua a dare buone notizie. Da un lato la raccolta differenziata 2007 in Piemonte ha superato gli obiettivi fissati addirittura per l anno successivo (45,3 %, mentre i primi dati del 2009 dicono più del 50%), raggiungendo la cifra di un milione di tonnellate di materiale raccolto. Dall altro si evidenzia l incremento del quantitativo pro capite recuperato: + 54 kg annui per abitante raccolti e + 43 kg annui per abitante recuperati rispetto al In percentuale nel 2007, sul 2006, +11,2% di incremento di rifiuti raccolti e +10,5% di rifiuti recuperati procapite annui. Sono numeri che irrobustiscono la stoffa di un sistema produttivo piemontese che, in materia di recupero, è oggi una realtà affidabile. Progetto Recupero è un analisi peculiare dei rifiuti prodotti perché, accanto all obiettivo della quantità dei materiali avviati a recupero di materia, occorre perseguire anche quello della qualità. Il 2007 conferma i buoni risultati degli anni passati in quasi tutte le frazioni, smentendo ancora una volta lo stereotipo diffuso che è inutile differenziare perché tanto poi tutto finisce in discarica. Non si deve però mollare la presa, occorre migliorare la qualità della plastica e dell organico, condizione necessaria e possibile per la tenuta del sistema. Ridurre e differenziare per recuperare: non ci sono alternative a queste scelte per trattare i rifiuti prodotti. Un sistema in cui cittadini, enti locali, imprese lavorano in una direzione comune: efficace per la qualità ambientale, valida dal punto di vista economico, imprescindibile per il livello occupazionale. Nicola de Ruggiero Assessore all Ambiente della Regione Piemonte

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5 INDICE Introduzione... 5 Modalità di acquisizione dati... 7 CONAI - quadri convenzioni in PIEMONTE al 31 dicembre Flusso dei rifiuti cartacei Dettaglio quantitativo Destinazione rifiuti cartacei raccolti in Pemonte nel Flusso dei rifiuti vetrosi Dettaglio quantitativo Destinazione rifiuti vetrosi raccolti in Piemonte nel Flusso dei rifiuti legnosi Dettaglio quantitativo Destinazione rifiuti legnosi raccolti in Piemonte nel Flusso dei rifiuti metallici Dettaglio quantitativo Destinazione rifiuti metallici raccolti in Piemonte nel Approfondimento Flusso dei rifiuti plastici Dettaglio quantitativo Destinazione rifiuti plastici raccolti in Piemonte nel Flusso frazione organica Dettaglio quantitativo Destinazione rifiuti organici raccolti in Piemonte nel Sintesi e conclusioni Appendice Confronto dei quantitativi raccolti, recuperati e delle percentuali di recupero dei 22 consorzi di bacino dal 2004 al

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7 Introduzione La Regione Piemonte, al fine di sensibilizzare l opinione pubblica sull importanza della raccolta differenziata dei rifiuti e del successivo recupero dei materiali, ha sviluppato uno studio permanente, denominato Progetto Recupero, che si prefigge di verificare che i rifiuti urbani, raccolti differenziatamente dal servizio pubblico in Piemonte, siano effettivamente recuperati. Tale verifica è effettuata per ognuno dei 22 Consorzi di bacino ai quali compete il governo della raccolta dei rifiuti urbani - attraverso la mappatura completa dei flussi delle diverse frazioni merceologiche dei rifiuti, dalla raccolta al recupero. La mappatura dei flussi dei rifiuti e la verifica che essi siano effettivamente recuperati sono elementi importanti per incentivare il cittadino ad effettuare la raccolta differenziata. Per attivare uno scambio di dati ed informazioni relativi alla raccolta ed al recupero degli imballaggi, è stato firmato, nel novembre 2005 e rinnovato nel 2008, un protocollo d intesa con il CONAI Nazionale Imballaggi che ha coinvolto anche i Consorzi di filiera CIAL (alluminio), CNA (acciaio), COMIECO (carta), COREVE (vetro), COREPLA (plastica), RILEGNO (legno). Tale protocollo ha l obiettivo di incrementare, sul territorio regionale, la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio e facilitarne l avvio al riciclo ed al recupero presso riciclatori o recuperatori presenti sul territorio nazionale. Progetto Recupero è stato attivato nel 2005, con la mappatura dei flussi dei rifiuti cartacei e vetrosi raccolti nel 2003 e della frazione organica raccolta nel Il primo anno è stato dedicato soprattutto alla definizione degli strumenti che permettono di ottenere le informazioni necessarie per fare chiarezza sulle varie tappe effettuate dal rifiuto prima di arrivare alla destinazione finale. Nel 2006 la ricerca, oltre che ai rifiuti cartacei e vetrosi, è stata estesa ai rifiuti plastici, metallici e legnosi raccolti dal servizio pubblico nel Nel 2007 è stato verificato l effettivo recupero delle 6 tipologie di rifiuto raccolte differenziatamente dal servizio pubblico nel 2005 (carta, vetro, plastica, legno, metallo e frazione organica), con uno specifico approfondimento in merito alla quantificazione dei materiali estranei ancora presenti nei rifiuti o nelle materie prime seconde (mps) destinati ai recuperatori finali, quali cartiere, impianti di compostaggio, granulatori dei polimeri plastici, pannellifici. La ricerca è stata arricchita, inoltre, con i dati di recupero delle batterie esauste forniti dal COBAT. Lo stesso percorso è stato effettuato nel 2008 per le medesime tipologie di rifiuti raccolti nel La presente relazione è relativa alla verifica dell avvenuto recupero dei rifiuti cartacei, vetrosi, plastici, metallici, legnosi e della frazione organica raccolti differenziatamente in 5

8 Piemonte nel L analisi e la mappatura dei flussi è stata effettuata con le stesse modalità utilizzate per i rifiuti raccolti nel 2005 e nel Nel corso del 2007, 2008 e 2009, per divulgare i risultati dello studio, è stata avviata una campagna di comunicazione che ha previsto, oltre alla distribuzione di materiali divulgativi e alla diffusione dei dati on-line, anche numerosi incontri con i tecnici dei Consorzi di Bacino, delle Province e dei Comuni della Regione Piemonte, con notevole riscontro presso gli enti interessati. Questi in sintesi sono alcuni numeri delle campagne di comunicazione: 5 mostre itineranti in 65 diverse sedi espositive, per un totale di 780 giorni di esposizione della mostra (tra cui un mese a Torino, 6 settimane ad Alessandria, un mese ad Asti, due settimane a Biella, Cuneo, Novara, Verbania e Vercelli). Gli Enti locali hanno organizzato, in molti casi, visite della mostra da parte delle scuole. La presenza della mostra è stata anche di richiamo per i media locali che hanno così diffuso i risultati del progetto; banner su 115 portali istituzionali con link al sito della Regione Piemonte-Progetto recupero (hanno inserito il banner sul proprio sito web tutte le amministrazioni provinciali, tutte le città capoluogo di Provincia e altri comuni per complessivi) ; 34 incontri di presentazione dei risultati del progetto, per un totale di 81 enti e oltre 600 tecnici e amministratori incontrati; 61 kit di materiale informativo distribuiti nei principali Comuni della Regione (manifesti, pieghevoli informativi sintetici, opuscoli per addetti del settore, cd con materiali); info-stand in 24 mercati di alcune città e paesi del Piemonte con distribuzione del materiale divulgativo e di gadgets; attivato il numero verde della Regione Piemonte, , attraverso il quale si possono ottenere tutte le informazioni sul recupero dei rifiuti del comune di proprio interesse. I primi 3 anni di campagna di comunicazione sono stati incentrati non solo nel comunicare le percentuali di recupero dei rifiuti, ma anche a spiegare ai cittadini che i rifiuti - dal cassonetto al recupero finale - possono essere oggetto di numerosi passaggi, che il riciclo ed il recupero dei rifiuti hanno bisogno di grande organizzazione e che è fondamentale la buona qualità del rifiuto raccolto, perché gli errati conferimenti di pochi cittadini possono vanificare gli sforzi di molti altri. La campagna del 2009, rinnovata anche nel format grafico, ha voluto mettere l accento sul risultato principale dello studio, ovvero l individuazione di quanto è stato effettivamente recuperato per ogni di Bacino I materiali delle campagne di comunicazione 2007, 2008 e 2009 sono consultabili sul sito internet della Regione Piemonte Nei primi mesi del 2010 sarà allestito un exhibit presso il Museo A come Ambiente di Torino per far conoscere il flusso dei rifiuti a tutti i visitatori (soprattutto scolaresche). 6

9 Modalità di acquisizione dati Per lo svolgimento di Progetto Recupero, la Regione Piemonte ha ritenuto opportuno utilizzare esclusivamente banche-dati certe e validate e quindi si è basata su dati di produzione dei rifiuti urbani relativi al 2007 acquisiti ed elaborati dall Osservatorio Regionale Rifiuti tramite la RUPAR (Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Regionale) e sui dati dei MUD dei rifiuti urbani e dei rifiuti speciali (modello di dichiarazione ambientale sulla gestione dei rifiuti). I dati dell Osservatorio Regionale Rifiuti sono serviti come riferimento, tuttavia i quantitativi delle varie tipologie di rifiuti raccolte dal servizio pubblico, oggetto di analisi del flusso (dalla produzione al recupero finale), sono stati individuati analizzando i MUD compilati dai Comuni o dai Consorzi di Bacino o dalle aziende che svolgono il servizio di raccolta e che non contengono i rifiuti assimilati agli urbani non gestiti dal Comune/ (presenti, invece, nei dati dell Osservatorio Regionale Rifiuti). Pertanto, confrontando i dati quantitativi di produzione dei rifiuti del presente Progetto con quelli dell Osservatorio Regionale Rifiuti possono emergere alcune discrepanze. L Osservatorio Regionale Rifiuti è in grado, inoltre, di acquisire i dati entro l anno successivo a quello di produzione dei rifiuti, mentre i dati MUD sono resi disponibili dal Catasto rifiuti circa due anni dopo rispetto all anno di produzione dei rifiuti, a causa di una specifica procedura di validazione dei dati. Per tale motivo la verifica dell avvenuto recupero dei rifiuti attraverso la mappatura dei flussi è effettuata due anni dopo rispetto all anno di produzione dei rifiuti. Con tale procedura, peraltro, i dati sono acquisiti a consuntivo, dopo l effettuazione del recupero dei rifiuti. I dati di raccolta dei rifiuti cartacei, vetrosi, legnosi, metallici e plastici sono stati anche confrontati ed integrati con quelli forniti dai Consorzi di Filiera (COMIECO imballaggi cellulosici, COREVE imballaggi vetrosi, COREPLA imballaggi in plastica, RILEGNO imballaggi in legno, CIAL imballaggi in alluminio e CNA imballaggi in acciaio). L analisi dei MUD dei rifiuti urbani ha permesso di individuare, oltre ai quantitativi dei rifiuti urbani prodotti e raccolti presso le utenze domestiche dal servizio pubblico, anche la prima piattaforma di stoccaggio e/o di lavorazione alla quale il rifiuto è stato conferito. L analisi dei MUD dei rifiuti speciali - compilati dalle prime piattaforme alle quali sono stati destinati i rifiuti urbani differenziati ha permesso di ricostruire i successivi passaggi dei 7

10 rifiuti, finché rimangono tali e non diventano materia prima secondaria (mps): generalmente, infatti, dopo la pulizia iniziale effettuata presso la prima piattaforma, il rifiuto prosegue il suo percorso come mps, e quindi non è più contemplato nella dichiarazione annuale dei MUD. In questi casi, nella individuazione dei passaggi successivi, ci si è avvalsi dei dati forniti dai Consorzi di Filiera e sono state contattate direttamente le singole aziende/piattaforme ed i successivi recuperatori sia per la verifica dei quantitativi in ingresso ed uscita, sia per conoscere la tipologia di lavorazione effettuata sui rifiuti e le percentuali di materiali di scarto che ne derivano. In alcuni casi, infine, i rifiuti sono consegnati direttamente dal raccoglitore al recuperatore finale che effettuerà da sé le operazioni di pulizia, e quindi, tramite i MUD sia dei rifiuti urbani che dei rifiuti speciali, è stato possibile individuarne il percorso. Nel successivo quadro sono indicati, per il 2007, il numero di soggetti convenzionati con i Consorzi di Filiera degli imballaggi, la popolazione servita e il numero di comuni serviti. 8

11 CONAI - quadri convenzioni in PIEMONTE al 31 dicembre 2007 CARTA - COMIECO PLASTICA - COREPLA VETRO - COREVE PROV. N. Convenzioni % Abitanti Convenzionati % Comuni Convenzionati N Convenzioni % Abitanti Convenzionati % Comuni Convenzionati N Convenzioni % Abitanti Convenzionati % Comuni Convenzionati AL 3 81% 76% 4 98% 94% 3 87% 76% AT 1 98% 99% 2 100% 100% 0 88% 69% BI 1 99% 98% 1 99% 99% 0 57% 39% CN 3 70% 78% 5 98% 99% 3 80% 60% NO 3 100% 100% 5 96% 97% 2 81% 88% TO % 100% % 100% 10 98% 99% VB 3 97% 92% 2 100% 100% 3 98% 99% VC 3 95% 92% 5 98% 93% 1 81% 80% TOT 30 93% 90% 36 98% 98% 22 90% 78% ALLUMINIO - CIAL ACCIAIO - CNA LEGNO - RILEGNO PROV. N Convenzioni % Abitanti Convenzionati % Comuni Convenzionati N Convenzioni % Abitanti Convenzionati % Comuni Convenzionati N Convenzioni % Abitanti Convenzionati % Comuni Convenzionati AL 2 67% 61% 4 75% 72% 4 82% 77% AT 1 94% 97% 1 96% 97% 1 97% 99% BI 0 1% 2% 0 14% 13% 1 100% 100% CN 3 45% 48% 6 94% 95% 3 65% 76% NO 0 52% 40% 3 98% 99% 3 100% 100% TO 4 40% 84% 7 85% 77% 9 93% 82% VB 1 66% 60% 3 65% 56% 2 66% 58% VC 0 12% 36% 3 65% 57% 1 5% 1% TOT 11 45% 60% 27 82% 76% 24 85% 77% 9

12 L'IMBALLAGGIO E LE SUE FUNZIONI Fonte: Gli imballaggi rivestono un ruolo fondamentale all interno dell attuale modello di produzione, distribuzione e consumo: potremmo infatti considerare l imballaggio come la condizione che rende commerciabili gli out-put del ciclo produttivo, quindi l attributo indispensabile che trasforma un bene di consumo in una merce. E necessario apprezzare nel modo giusto l importanza della funzione dell imballaggio: se per definizione è tutto ciò che permette lo spostamento nello spazio e nel tempo del consumo di un bene, in tempi di globalizzazione è ciò che permette il consumo di prodotti provenienti dall altra parte del mondo. Inoltre, all imballaggio sono assegnati compiti diversi e, con l evolversi della tecnologia e l aumento della competitività dei mercati, spesso sempre più complessi e raffinati. L imballaggio è la vera interfaccia del prodotto, e alla funzione fondamentale di contenitore del prodotto ne affianca altre di comunicazione. È veicolo della marca e dei suoi valori, un rivestimento di comunicazione e rappresentazione. Il consumatore, attore della scelta d acquisto, dev essere invogliato e attirato dal prodotto, o dall imballaggio che lo confeziona. In una società ad alta intensità simbolica come la nostra, questi elementi diventano così importanti che spesso per il produttore corrispondono a un investimento superiore a quello dedicato agli aspetti strettamente funzionali. A dispetto della sua apparenza semplice e ordinaria, l imballaggio di largo consumo si sta sempre più trasformando in un oggetto ad alta tecnologia. Dietro le lattine in alluminio, i cartoni per bevande, le vaschette dei surgelati, le imbottiture antiurto, le pellicole in plastica trasparente, si sviluppano processi di produzione industriale estremamente sofisticati e spesso invisibili all utente finale, ma che risultano decisivi nella competizione di mercato. L obiettivo, dettato da opportunità economiche e da esigenze ambientali, è quello di raggiungere il massimo di prestazioni con il minimo di materiali. Inoltre è presente la necessità di progettare imballaggi che, pur presentando spessori sempre minori, devono essere in grado di prolungare al massimo la vita commerciale del prodotto (shelf life), e di sopportare gli stress termici e meccanici a cui sono sottoposti durante le operazioni di confezionamento automatizzato. Questi aspetti di tecnologia avanzata, insieme alle molteplici funzioni elencate nei paragrafi precedenti, conferiscono una nuova identità all imballaggio. Esso si va trasformando sempre più da semplice confezione per il prodotto a vero e proprio servizio integrato alla merce. Imballaggi attivi Viene definito attivo il packaging progettato per interagire con l atmosfera interna della confezione (spazio di testa), in modo da modificarne la composizione qualitativa e quantitativa, oppure per influire direttamente sul prodotto contenuto, rilasciando o sottraendo sostanze specifiche. Poiché tutti i materiali usati per il packaging, ad eccezione del vetro, rilasciano, in tempi più o meno lunghi, sostanze che possono raggiungere il prodotto contenuto, oltre alle tecniche per limitare i rischi di contaminazione ne sono state messe a punto altre per sfruttare la permeabilità dei differenti materiali al fine di aggiungere nuove prestazioni all imballaggio. Gli imballaggi attivi impiegano materiali molto particolari, in grado di sfruttare meccanismi di azione fisica, chimica, enzimatica o fotochimica per prevenire il deterioramento del prodotto. Dagli assorbitori di ossigeno, in grado di rallentare i fenomeni ossidativi o inibire la crescita di microrganismi aerobi alteranti, ai sistemi di rilascio di agenti attivi, che sfruttano la capacità di alcuni materiali plastici di inglobare molecole a basso peso e rilasciarle gradualmente al contenuto, per modulare l effetto conservante, fino agli imballaggi a controllo della temperatura, in grado cioè di autoscaldarsi o auto-raffreddarsi. Imballaggi intelligenti L imballaggio intelligente è quello dotato di un indicatore in grado di segnalare un eventuale degradamento del prodotto. Questi indicatori cambiano colore per effetto di reazioni chimiche o enzimatiche e sono costituiti da tavolette o strisce visibili da parte del consumatore finale. Le forme più diffuse (prevalentemente in Stati Uniti, Giappone, Svezia e Regno Unito) riguardano i cosiddetti Indicatori Tempo Temperatura (TTI) che vengono applicati alla superficie esterna delle confezioni. 10

13 Flusso dei rifiuti cartacei 2007 I rifiuti cellulosici (codici CER e ), dopo la raccolta differenziata, vengono conferiti ad aziende, di seguito indicate come piattaforme, nelle quali possono essere o solamente stoccati, in attesa della successiva destinazione, oppure separati dai materiali estranei, erroneamente conferiti dai cittadini, e suddivisi in giornalame ed imballaggi destinati alle cartiere specializzate nel loro riciclo (i rifiuti cartacei raccolti in Piemonte non sono avviati a recupero energetico, ma solo di materia e quindi si parla di riciclo). Il materiale lavorato in uscita dalle piattaforme, se adeguatamente selezionato, non è più un rifiuto ma viene denominato materia prima secondaria (MPS) e quindi diventa una risorsa vera e propria per le cartiere destinatarie. In alcuni casi, se la vicinanza lo rende conveniente, il rifiuto cartaceo viene conferito dai raccoglitori direttamente alle cartiere che provvedono alle operazioni di pulizia e selezione. Presso le cartiere, i rifiuti cellulosici o mps, se necessario, vengono ulteriormente ripuliti ed immessi nel ciclo produttivo, che prevede che siano mescolati con fibra vergine in percentuali diverse a seconda del prodotto che deve essere realizzato. 11

14 Tabella 1: Rifiuti cartacei raccolti dal servizio pubblico nel 2007, riscontrati nei MUD e dei quali è stato accertato il riciclo. PROVINCIA Residenti 2007 ton raccolte kg/ab raccolti ton riciclate kg/ab riciclati % RIC ALESSANDRIA , ,0 95% ASTI , ,3 89% BIELLA , ,3 98% CUNEO , ,4 98% NOVARA , ,0 98% TORINO , ,1 98% VERBANIA , ,2 92% VERCELLI , ,6 97% Regione Piemonte 2007 Regione Piemonte 2006 Regione Piemonte 2005 Regione Piemonte , ,7 97% , ,4 96% , ,4 92% , ,4 98% Il quantitativo di rifiuto cartaceo raccolto dal servizio pubblico nel 2007 in Piemonte, per il quale è stato possibile verificare l effettivo avvio a riciclo, è pari a ton. Di questo il 3% era costituito da materiali estranei riscontrati dagli operatori del ciclo del recupero della carta nelle fasi di selezione e pulizia, e quindi sono state effettivamente riciclate ton (tabella 1). Dall analisi dei MUD dei rifiuti urbani del 2007 erano state riscontrate complessivamente ton di rifiuti cartacei raccolti, ma per circa ton (pari al 2,8%) non è stato possibile verificare l avvio a recupero da parte delle piattaforme, in quanto alcune aziende non hanno fornito informazioni sui successivi destinatari e sui materiali estranei riscontrati e non rientrano nel circuito COMIECO (che comporterebbe la certezza dell avvio a riciclo). Il quantitativo non pedinato risulta essere non significativo a livello regionale (2,8%), mentre tale valore assume particolare importanza per il Albese Braidese - COABSER, del quale solo per il 47% di rifiuti cartacei raccolti è noto il percorso fino al recuperatore finale, mentre si è persa la tracciabilità del restante 53%. A livello regionale, rispetto ai dati relativi ai rifiuti cartacei raccolti nel 2004, nel 2005 e nel 2006, si evidenzia l incremento del quantitativo pro capite raccolto e riciclato (+14 1 Il rifiuto cartaceo effettivamente raccolto in Provincia di Alessandria è pari a t, ovvero 55,9 kg/ab/anno. Per il quantitativo mancante (pari allo 0,8%) non è stato possibile verificare l'effettivo avvio a riciclo. 2 Il rifiuto cartaceo effettivamente raccolto in Provincia di Asti è pari a t, ovvero 63,7 kg/ab/anno. Per il quantitativo mancante (pari al 7,8%) non è stato possibile verificare l'effettivo avvio a riciclo. 3 Il rifiuto cartaceo effettivamente raccolto in Provincia di Cuneo è pari a t, ovvero 50,5 kg/ab/anno. Per il quantitativo mancante (pari al 16,3%) non è stato possibile verificare l'effettivo avvio a riciclo. 4 Il rifiuto cartaceo effettivamente raccolto in Provincia di Novara è pari a t, ovvero 68,2 kg/ab/anno. Per il quantitativo mancante (pari al 4,7%) non è stato possibile verificare l'effettivo avvio a riciclo. 5 Il rifiuto cartaceo effettivamente raccolto in Regione Piemonte è pari a t, ovvero 59,3 kg/ab/anno. Per il quantitativo mancante (pari al 2,8%) non è stato possibile verificare l'effettivo avvio a riciclo. 12

15 kg/ab/a raccolti e +13 kg/ab/a riciclati rispetto al 2004, +5,7% di kg/ab anno raccolti e +6,3% kg/ab recuperati tra 2006 e 2007). Si ritiene che l aumento del quantitativo raccolto e riciclato possa essere imputabile sia al passaggio alla raccolta porta a porta in molti Comuni piemontesi sia all incremento dell immesso al consumo di imballaggi cellulosici che a livello nazionale tra 2006 e 2007 è pari al +5,0% (fonte: Programma specifico di prevenzione e rapporto di sostenibilità 2008 COMIECO). Il lieve incremento della percentuale di recupero potrebbe, invece, essere legato ad un miglioramento della qualità del rifiuto raccolto. La destinazione finale del rifiuto cartaceo è costituita per lo 0,4% da impianti di compostaggio e per il 99,6% da cartiere per produrre (in ordine decrescente di utilizzo) carta per cartoni ondulati e scatole, cartoncino patinato, carta da giornale e cartone per anime e tubi. Circa l 1% dei rifiuti cartacei raccolti in Piemonte dal servizio pubblico è stato destinato al recupero in Cina. La produzione di carta per lo strato interno dei cartoni richiede una bassa qualità del macero utilizzato e quindi la possibilità di utilizzare quello proveniente da raccolta differenziata urbana al 100%, mentre la produzione di carta per cartoncino patinato prevede l utilizzo di macero proveniente da raccolta differenziata urbana in percentuale variabile dal 35% al 70% in base alla qualità che si deve ottenere; per produrre carta da giornale, la percentuale di utilizzo del macero da raccolta differenziata arriva anche al 100%, in relazione al grado di bianco che viene richiesto; infine per produrre cartone per anime e tubi come supporto di avvolgimento di altri beni (carta, plastica, imballaggi flessibili, nastri adesivi, tessili) la percentuale di utilizzo del macero da raccolta differenziata varia dal 70% al 100%, in base alla qualità del prodotto che deve essere ottenuto. Gli imballaggi in carta e cartone sono utilizzati per movimentare quasi ogni tipo di merce in fase di produzione, commercializzazione e vendita: anche se non vedi nessuna scatola o nessun sacchetto, consumando meglio e buttando meno avrai sicuramente contributo ad ottimizzare anche il ciclo della carta. Fonte: Caratteristica fondamentale del flusso del recupero di carta e cartone è la proprietà di tale circuito di essere a catena chiusa. Ciò significa che i nuovi beni di consumo che vengono prodotti dal materiale riciclato, ovvero nuovamente carta e cartone, a fine vita saranno nuovamente rifiuti che alimenteranno lo stesso ciclo. 13

16 In realtà però, nonostante la ciclicità del sistema, non va trascurato che, differentemente da altri materiali che possono essere riciclati infinite volte, la lavorazione della carta da macero comporta ogni volta una perdita di fibre. Tenuto conto, pertanto, del progressivo deterioramento delle prestazioni determinato dal riciclo, la stessa carta da macero può essere riutilizzata per un numero limitato di volte (circa 7). Come conseguenza della progressiva perdita delle caratteristiche di resistenza meccanica è possibile individuare un percorso a cascata che consente di passare dalla carta per usi grafici di alta qualità, o dalla carta kraft, che presenta forti resistenze allo strappo, alla carta da giornali, al cartoncino per alimenti secchi (pasta o biscotti), al cartone ondulato, fino al vassoio per uova, frutta o verdura che sono prodotti con l utilizzo di fibre pressate che hanno perso ormai gran parte della loro consistenza. Per avere maggiori informazioni su come effettuare la raccolta differenziata di carta e cartone in modo corretto, così da ridurre al minimo i materiali estranei riscontrati (che attualmente in Piemonte variano dall 11% al 1%) si consiglia di consultare i pieghevoli scaricabili dal sito internet: Fonte: 14

17 TECNOLOGIE PULITE E TUTELA DELL AMBIENTE Fonte: CEPI, Rapporto Ambientale Assocarta L industria cartaria italiana è costantemente impegnata nella ricerca tecnologica dedicata alla tutela dell ambiente e i progressi fatti in questi anni lo testimoniano: negli ultimi 12 anni è stato ridotto l impiego di acqua per unità di prodotto del 40% e il fabbisogno energetico del 20%. Le emissioni in acqua, misurate nei parametri più rilevanti quali la domanda chimica di ossigeno e la presenza di solidi in acqua, sono diminuite del 25%. Inoltre il settore ha convertito i propri impianti per l impiego di gas naturale anziché olio combustibile riducendo in modo significativo le emissioni in aria di ossido di azoto e zolfo. L industria cartaria rappresenta un esempio di eccellenza nell utilizzo di tecnologie pulite: le cartiere già da diversi anni hanno completato la riconversione dell intero parco degli impianti di produzione della cellulosa, eliminando il cloro gassoso dal processo per la sbiancatura della cellulosa. Inoltre: Il 58% della carta e del cartone prodotti in Italia proviene da impianti con sistemi di certificazione ambientale (ISO e/o EMAS). Il 60% della fibra vergine impiegata in Italia è dotata di certificazione forestale. L Italia è leader nella certificazione di prodotto tramite l Ecolabel Europeo, un etichetta che attesta l eccellenza ecologica del prodotto. L Italia è terza in Europa per volumi di macero impiegati con un utilizzo annuo di quasi 6 milioni di tonnellate di carta riciclata. 15

18 Dettaglio quantitativo Nelle seguenti tabelle si dettagliano i quantitativi raccolti e riciclati per ciascun di Bacino, i centri di selezione/stoccaggio e i riciclatori finali (in corsivo è individuato l impianto di compostaggio). Tabella 2: ATO Alessandria CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC ARAL spa (AL) CARTIERA DI BOSCO MARENGO spa (AL) ARAL spa (AL) CARTIERA BORMIDA spa (SV) Alessandrino ,4 BENFANTE srl (AL) ZANOTTI CARLETTO snc CARTIERA DI COLOGNO spa (MI) CARTIERA DI MODENA spa (MO) ,4 92% ( AL) PKARTON spa (CN) NINE DRAGONS PAPER INDUSTRIES CO.LTD (CHINA) CCR Casalese ,7 COSMO spa (AL) S.L.B. snc (AL) VESCOVO ROMANO snc (VC) ZANOTTI CARLETTO snc (AL) A. MERATI & C. CARTIERA DI LAVENO spa (VA) CARTIERA DI COLOGNO spa (MI) CARTIERA DI MODENA spa (MO) MONDI CARTONSTRONG srl (MI) SACCHETTIFICIO CARTIERA BONINO sas (TO) ,8 96% CARTIERA BORMIDA spa (SV) CSR Ovadese ,1 SRT spa (AL) BENFANTE srl (AL) CARTIERA DI BOSCO MARENGO spa (AL) PKARTON spa (CN) NINE DRAGONS PAPER INDUSTRIES ,4 97% CO.LTD (CHINA) Tabella 3: ATO Asti CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC BENASSI srl (AL) CARTIERA BORMIDA spa (SV) CBRA Astigiano ,7 CARTAMACERO sas (TO) CO.FI.R. sas (AT) FG RICICLAGGI srl (PV) F.LLI SCARAMPI snc (AT) CARTIERA DI VOGHERA srl (PV) CARTIERE MODESTO CARDELLA spa (LU) IND. CARTARIA PIERETTI spa (LU) PKARTON spa (CN) ,4 89% G.A.I.A. spa (AT) AMERICA CHUNG NAM INC (CHINA) 6 Il rifiuto cartaceo effettivamente raccolto dal CSR è pari a t, ovvero 51,1 kg/ab/anno. Per il quantitativo mancante (pari al 2,0%) non è stato possibile verificare l'effettivo avvio a riciclo. 7 Il rifiuto cartaceo effettivamente raccolto dal CBRA è pari a t, ovvero 63,7 kg/ab/anno. Per il quantitativo mancante (pari al 7,8%) non è stato possibile verificare l'effettivo avvio a riciclo. 16

19 Tabella 4: ATO Biella CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC COSRAB Biellese ,6 SEAB spa (BI) BERGADANO sas (BI) CARTIERA FORNACI spa (VA) CARTIERE ENRICO CASSINA snc (TO) ,3 98% Tabella 5: ATO Cuneo CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC BENASSI srl (AL) ACEM Monregalese ,3 CARTAFIN snc (CN) CO.FI.R. sas (AT) FG RICICLAGGI srl (PV) F.LLI SCARAMPI snc (AT) L.P.R. 200 srl (CN) CARTIERA BORMIDA spa (SV) CARTIERA DI VOGHERA srl (PV) CARTIERE MODESTO CARDELLA spa (LU)SONOCO ALCORE - DEMOLLI srl (TO) ,4 96% OSSON srl (CN) CARTIERA PIERETTI spa (LU) CEC Cuneese ,3 CARTAFIN snc (CN) DANIELE SILVIO sas (CN) CARTIERA DI VOGHERA srl (PV) CARTIERE ENRICO CASSINA snc (TO) PKARTON spa (CN) ,7 99% CARTIERA TORRE MONDOVI' spa (CN) COABSER CARTIERA BORMIDA spa (SV) ,5 BENASSI srl (AL) IND. CARTARIA PIERETTI spa (LU) % Albese Braidese AMERICA CHUNG NAM INC (CHINA) CARTIERA BORMIDA spa (SV) CSEA BENASSI srl (AL) IND. CARTARIA PIERETTI spa (LU) ,4 CARTAFIN snc (CN) PKARTON spa (CN) ,5 98% Saluzzese SACED srl (CN) SONOCO ALCORE - DEMOLLI srl (TO) AMERICA CHUNG NAM INC (CHINA) Tabella 6: ATO Novara CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC CBBN Basso Novarese ASSA spa (NO) RENO DE MEDICI spa (MI) SKM snc (NO) CARTIERA DI VOGHERA srl (PV) RENO DE MEDICI spa (MI) ,1 99% BORMIO spa (CO) CMN Medio Novarese ,4 F.LLI GARGIULO sas (NO) CARTIERA DI BOSCO MARENGO spa (AL) MEDIO NOVARESE spa (NO) CARTIERA OLONA sas (VA) VESCOVO ROMANO snc CARTIERA PIERETTI spa (LU) (VC) RENO DE MEDICI spa (BL) ,3 98% SONOCO ALCORE - DEMOLLI srl (TO) 8 Il rifiuto cartaceo effettivamente raccolto dal COABSER è pari a t, ovvero 54,3 kg/ab/anno. Per il quantitativo mancante (pari al 53,0%) non è stato possibile verificare l'effettivo avvio a riciclo. 9 Il rifiuto cartaceo effettivamente raccolto dal CMN è pari a t, ovvero 61,1 kg/ab/anno. Per il quantitativo mancante (pari al 12,7%) non è stato possibile verificare l'effettivo avvio a riciclo. 17

20 Tabella 7: ATO Torino CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC ACEA Pinerolese ,6 CARTIERE ENRICO CASSINA snc (TO) CARTIERE ENRICO CASSINA snc (TO) ,3 99% CCS Chierese ,6 EFFE ERRE snc (TO) CARTIERA DI VOGHERA srl (PV) PKARTON spa (CN) ,2 99% COVAR 14 Torino Sud ,9 C.M.T. AMBIENTE srl (TO) CARTAMACERO sas (TO) I.C.C. spa (VR)PKARTON spa (CN) RENO DE MEDICI spa (BL) ,8 98% BORMIO spa (CO) CADOS CARTAMACERO sas (TO) BURGO GROUP spa (MN) ,7 C.M.T. spa (TO) CARTIERA DI COLOGNO spa (MI) ,4 96% Dora-Sangone RECOPLASTICA srl (TO) I.C.C. spa (VR) SONOCO ALCORE - DEMOLLI srl (TO) BACINO 16 Torino Nord ,8 CARTAMACERO sas (TO) ITALMACERI srl (TO) VESCOVO ROMANO snc (VC) ADDA ONDULATI spa (LC) BORMIO spa (CO) BURGO GROUP spa (MN) SCA PACKAGING ITALIA spa (LU) ,4 99% CISA Ciriecese ,8 CARTAMACERO sas (TO) TURIN CARTA srl (TO) SACCHETTIFICIO CARTIERA BONINO sas (TO) SONOCO ALCORE - DEMOLLI srl (TO) ,5 97% BORMIO spa (CO) BURGO GROUP spa (MN) CARTIERA BORMIDA spa (SV) CCA Canavesano ,1 ASA (TO) ITALMACERI srl (TO) VESCOVO ROMANO snc (TO) CARTIERA DI BOSCO MARENGO spa (AL) CARTIERA OLONA sas (VA) CARTIERE ENRICO CASSINA snc (TO) MONDI CARTONSTRONG srl (MI) SACCHETTIFICIO CARTIERA BONINO sas ,7 97% (TO) SCA PACKAGING ITALIA spa (LU) SONOCO ALCORE - DEMOLLI srl (TO) BURGO GROUP spa (MN) CARTIERA DELL'ADDA spa (LC) BACINO 18 Città di Torino ,8 CARTAMACERO sas (TO) CMT spa (TO) ITALMACERI srl (TO) PUBLIREC srl (TO) CARTIERE MODESTO CARDELLA spa (LU) I.C.C. spa (VR) MONDI CARTONSTRONG srl (MI) PKARTON spa (CN) ,2 98% SCA PACKAGING ITALIA spa (LU) SONOCO ALCORE - DEMOLLI srl (TO) 18

21 Tabella 8: ATO Verbania CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC A. MERATI & C. CARTIERA DI LAVENO spa (VA) COBVCO CONSERVCO spa (VB) CARTIERA DI BOSCO MARENGO spa (AL) ,7 F.LLI FIORITTO snc (VB) CARTIERA FORNACI spa (VA) % Verbanese F.LLI GARGIULO sas (NO) MONDI CARTONSTRONG srl (MI) RENO DE MEDICI spa (BL) RENO DE MEDICI spa (MI) COBVO Valle Ossola ,6 VALLE OSSOLA spa (VB) MASOTINA spa (MI) CARTIERA DI COLOGNO spa (MI) CARTIERA FORNACI spa (VA) ,1 93% Tabella 9: ATO Vercelli CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC COVEVAR Vercellese ,4 ASA (TO) ANDREONI MARCELLO sas (MI) ATENA spa (VC) BERGADANO sas (BI) CMR - VALSESIA (VC) COFIR sas (AT) VESCOVO ROMANO snc (TO) IND. CARTARIA PIERETTI spa (LU) A. MERATI & C. CARTIERA DI LAVENO spa (VA) CARTIERA BORMIDA spa (SV) CARTIERA FORNACI spa (VA) CARTIERA OLONA sas (VA) MONDI CARTONSTRONG srl (MI) SONOCO ALCORE - DEMOLLI srl (TO) ,6 97% 19

22 Destinazione rifiuti cartacei raccolti in Pemonte nel 2007 % RICICLO 97% a. CARTIERA DI BOSCO MARENGO spa (AL) b. IMP. COMPOSTAGGIO - ARAL (AL) c. PKARTON spa (CN) d. CARTIERE ENRICO CASSINA snc (TO) e. DEMOLLI INDUSTRIA CARTARIA spa (TO) f. SACCHETTIFICIO CARTIERA BONINO sas (TO) g. CARTIERA TORRE MONDOVI spa (CN) 1. BORMIO spa (CO) 2. ADDA ONDULATI spa (LC) 3. CARTIERA DELL'ADDA spa (LC) 4. CARTIERA PIERETTI spa (LU) 5. CARTIERE MODESTO CARDELLA spa (LU) 6. RENO DE MEDICI spa (BL) 7. IND. CARTARIA PIERETTI spa (LU) 8. SCA PACKAGING ITALIA spa (LU) 9. CARTIERA DI COLOGNO spa (MI) 10. MONDI CARTONSTRONG srl (MI) 11. RENO DE MEDICI spa (MI) 12. BURGO GROUP spa (MN) 13. CARTIERA DI VOGHERA srl (PV) 14. CARTIERA BORMIDA spa (SV) 15. A. MERATI & C. CARTIERA DI LAVENO spa (VA) 16. CARTIERA FORNACI spa (VA) 17. CARTIERA OLONA sas (VA) 18. I.C.C. spa (VR) 19. CARTIERA DI MODENA (MO) NINE DRAGONS PAPER INDUSTRIES CO.LTD (CHINA) 20

23 Flusso dei rifiuti vetrosi 2007 Il rifiuto vetroso raccolto (codici CER e ) è inviato presso i centri di trattamento dove avviene la separazione del vetro dai materiali indesiderati. Tale operazione è necessaria o perché il rifiuto viene raccolto congiuntamente ad altri materiali (raccolta multimateriale) o a causa di conferimenti impropri. Il materiale vetroso così ripulito è denominato pronto al forno ovvero vetro grezzo che ha subito il trattamento necessario per renderlo idoneo per la produzione in vetreria. Tabella 10: Rifiuti vetrosi raccolti nel 2007 dal servizio pubblico, riscontrati nei MUD e dei quali è stato accertato il riciclo. PROVINCIA Residenti 2007 ton raccolte kg/ab raccolti ton riciclate kg/ab riciclati % RIC ALESSANDRIA , ,4 92% ASTI , ,2 91% BIELLA , ,6 94% CUNEO , ,2 91% NOVARA , ,7 93% TORINO , ,9 93% VERBANIA , ,1 93% VERCELLI , ,3 93% Regione Piemonte 2007 Regione Piemonte 2006 Regione Piemonte 2005 Regione Piemonte , ,2 92% , ,8 92% , ,5 91% , ,9 86% Il quantitativo di rifiuto vetroso raccolto dal servizio pubblico nel 2007 in Piemonte, per il quale è stato possibile verificare l effettivo avvio a riciclo, è pari a ton, e di queste sono state riciclate ton, ovvero il 92% (tabella 10). 21

24 La quota mancante, pari all 8%, è costituita per il 6% (variabile tra il 2% e il 10%) da materiali estranei non idonei al recupero, riscontrati dagli impianti di selezione, e per il 2% da metalli avviati a recupero. Mediamente circa l 83% del vetro recuperato è destinato alle vetrerie per la produzione di vetro cavo (bottiglie), mentre il restante 17% viene recuperato presso le industrie della ceramica e del laterizio. (Figura 4) A livello regionale, rispetto ai dati relativi ai rifiuti vetrosi raccolti nel 2004, nel 2005 e nel 2006, si evidenzia un consistente incremento del quantitativo pro capite raccolto e riciclato (+8 kg/ab/a raccolti e +8 kg/ab/a riciclati rispetto al 2004, +4 kg/ab/a raccolti e +3 kg/ab/a riciclati rispetto al 2006). L aumento del quantitativo raccolto, pari ad un incremento di +14,3%, è imputabile principalmente al passaggio alla raccolta porta a porta in molti Comuni piemontesi (da considerare che l incremento dell immesso al consumo degli imballaggi in vetro a livello nazionale tra 2006 e 2007 è pari a +1,1% - fonte Programma generale e Relazione consuntiva 2008 CONAI), mentre l aumento del quantitativo riciclato (rispetto al 2004) è dovuto anche al miglioramento tecnologico per il recupero del vetro fine presso aziende specializzate, che riescono ad estrarre ancora vetro da inviare alle vetrerie, polvere di vetro adatta all industria della ceramica e vetro finissimo che può essere usato nell industria del laterizio. La percentuale di recupero si mantiene per lo più costante negli ultimi 3 anni considerati, senza denotare un miglioramento effettivo della qualità del materiale raccolto. Destinazione rifiuti vetrosi raccolti in Piemonte nel 2007 VETRO RECUPERATO 92 % DISCARICA 6 % METALLI 2 % VETRERIE 83 % CERAMICHE E LATERIZI 17 % Figura 4 22

25 Si ricorda che non tutti i vetri colorati sono compatibili con l ottenimento di vetro nuovo di una determinata colorazione, a causa degli svariati ossidi metallici in essi presenti. Così per la produzione di bottiglie verdi il rottame vetroso può essere reimpiegato fino a percentuali dell 80-85%, mentre per le bottiglie giallo/marrone la percentuale scende e varia tra il 20% e il 45%. La produzione di vetro bianco richiede come materiale di partenza solo vetro bianco (come i rifiuti vetrosi derivanti dalle strutture sanitarie quali i flaconi per soluzioni) e non è possibile quindi utilizzare quello proveniente dai rifiuti urbani. La scoperta di una pratica millenaria: la Julia Felix Fonte: Diciotto secoli fa, sotto lo sguardo vigile delle vedette romane dislocate lungo le coste adriatiche, molte navi solcavano il mare dirette ad Aquileia o provenienti da essa. La città, situata all interno della laguna di Grado, grazie al suo porto canale era un grande e fiorente centro commerciale, secondo per importanza nel nord Italia solo a Padova. Una di queste navi, che non giunse mai in porto perché inabissatasi a 6 miglia dalla costa, è quella che gli archeologi hanno battezzato Julia Felix, imbarcazione con molta probabilità proveniente da Chioggia con un ricco carico da vendere al mercato aquileiese. La Julia Felix, scoperta nel 1986 a Grado (UD) era una piccola nave da carico di circa 18 metri di lunghezza per 6 di larghezza, e trasportava anfore stipate, circa 560, contenenti olio, vino e una grande quantità di "garum", la famosa salsa di pesce con cui si condivano svariate pietanze. Ma il ritrovamento più significativo, da un punto di vista archeologico, è senz altro quello dei resti di una botte lignea con otto doghe superstiti, che doveva essere alta circa 140 centimetri e contenere frammenti di vetro da riciclare e rifondere. La maggior parte dei cocci vitrei appartiene a un notevole e vario campionario: calici, coppe, olle, bottiglie, bicchieri e balsamari, contenitori di solito in verde chiaro con orli di varie tipologie e bolli sul fondo in cui compare il nome dell artigiano. I frammenti testimoniano chiaramente che in epoca romana si raccoglieva il vetro per riciclarlo. L ipotesi più concreta è che i marinai-commercianti della Julia Felix comprassero vecchi vetri nei porti dove facevano scalo, per rivenderli poi alle officine aquileiesi. Perché gli antichi romani riciclavano il vetro? Non certo per una coscienza ecologica. Ma semplicemente perché il vetro fonde a una temperatura più bassa dei suoi componenti. Di conseguenza il processo di rifacimento dei contenitori risulta più rapido e meno costoso. In epoca antica, infatti, gli elementi fondamentali erano tre: la silice, la soda e la calce. La silice deriva dalla sabbia, materiale di facile reperimento, e aveva funzione vetrificante. Nei vetri di allora è presente nell ordine del 50-70% sul peso totale. La Julia Felix, dunque, rappresenta la prima prova concreta dell esistenza di un traffico e di un commercio di rottame vitreo abbastanza praticato, che già in epoca romana veniva utilizzato per la produzione di nuovo vetro. Si trattava, insomma, di un vero e proprio processo di riciclo del tutto simile a quello in atto nelle moderne vetrerie. 23

26 Dettaglio quantitativo Nelle seguenti tabelle si dettagliano i quantitativi raccolti e riciclati per ciascun di Bacino, i centri di selezione/stoccaggio ed i riciclatori rappresentati da vetrerie e da aziende che utilizzano il vetro nel settore ceramico e che sono riportate in corsivo. Tabella 11: ATO Alessandria CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC Alessandrino ,8 ECOLVETRO srl (SV) EUROVETRO srl (VA) SASIL spa (BI) TECNORECUPERI srl (VA) Ardagh Glass srl (TE) Minerali Industriali srl (VB) Granitifiandre spa (RE) O-I Manufacturing Italy spa (AT) S. Gobain Vetri spa (MN) ,1 92% O-I Manufacturing Italy spa (AT) CCR COSMO spa (AL) Ardagh Glass srl (TE) ,2 EUROVETRO srl (VA) Minerali Industriali srl (VB) ,9 95% Casalese SASIL spa (BI) Granitifiandre spa (RE) S. Gobain Vetri spa (MN) BENFANTE srl (AL) ECOGLASS srl (SV) Ardagh Glass srl (TE) CSR Ovadese ,8 ECOLVETRO srl (SV) EUROVETRO srl (VA) REVETRO srl (GE) SASIL spa (BI) Minerali Industriali srl (VB) Granitifiandre spa (RE) O-I Manufacturing Italy spa (AT) S. Gobain Vetri spa (MN) ,6 91% SRT spa (AL) S. Gobain Vetri spa (VI) TECNORECUPERI srl (VA) Tabella 12: ATO Asti CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC CBRA Astigiano ,5 ECOLVETRO srl (SV) EUROVETRO srl (VA) SASIL spa (BI) TECNORECUPERI srl (VA) VESCOVO ROMANO snc (VC) Ardagh Glass srl (TE) Minerali Industriali srl (VB) Granitifiandre spa (RE) O-I Manufacturing Italy spa (AT) S. Gobain Vetri spa (MN) ,0 91% 24

27 Tabella 13: ATO Biella CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC ANDREONI MARCELLO sas (MI) Ardagh Glass srl (TE) COSRAB Biellese ,4 BERGADANO sas (BI) ECOGLASS srl (VI) EUROVETRO srl (VA) SASIL spa (BI) Minerali Industriali srl (VB) Granitifiandre spa (RE) O-I Manufacturing Italy spa (AT) S. Gobain Vetri spa (MN) ,6 94% SEAB spa (BI) S. Gobain Vetri spa (VI) TECNORECUPERI srl (VA) Tabella 14: ATO Cuneo CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC Ardagh Glass srl (TE) ACEM Monregalese ,6 CASETTA PIETRO sas (TO) ECOGLASS srl (VI) ECOLVETRO srl (SV) SASIL spa (BI) Minerali Industriali srl (VB) Granitifiandre spa (RE) O-I Manufacturing Italy spa (AT) S. Gobain Vetri spa (MN) ,3 90% S. Gobain Vetri spa (VI) Ardagh Glass srl (TE) CEC Cuneese ,4 CASETTA PIETRO sas (TO) ECOGLASS srl (VI) SASIL spa (BI) Minerali Industriali srl (VB) Granitifiandre spa (RE) O-I Manufacturing Italy spa (AT) S. Gobain Vetri spa (MN) ,3 93% S. Gobain Vetri spa (VI) COABSER Albese Braidese ,6 BRA SERVIZI srl (CN) CASETTA PIETRO sas (TO) ECOGLASS srl (VI) ECOLVETRO srl (SV) SASIL spa (BI) Ardagh Glass srl (TE) Minerali Industriali srl (VB) Granitifiandre spa (RE) O-I Manufacturing Italy spa (AT) S. Gobain Vetri spa (MN) S. Gobain Vetri spa (VI) ,8 89% Ardagh Glass srl (TE) CSEA Saluzzese ,9 CASETTA PIETRO sas (TO) ECOGLASS srl (VI) ECOLVETRO srl (SV) SASIL spa (BI) Minerali Industriali srl (VB) Granitifiandre spa (RE) O-I Manufacturing Italy spa (AT) S. Gobain Vetri spa (MN) ,6 92% S. Gobain Vetri spa (VI) 25

28 Tabella 15: ATO Novara CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC CBBN Basso Novarese ,3 SASIL spa (BI) TECNORECUPERI srl (VA) Ardagh Glass srl (TE) Granitifiandre spa (RE) Minerali Industriali srl (VB) O-I Manufacturing Italy spa (AT) S. Gobain Vetri spa (MN) ,4 92% Ardagh Glass srl (TE) CMN EUROVETRO srl (VA) Minerali Industriali srl (VB) Medio ,7 MACOGLASS srl (BG) MEDIO NOVARESE spa (NO) Granitifiandre spa (RE) O-I Manufacturing Italy spa (AT) ,5 95% Novarese SASIL spa (BI) S. Gobain Vetri spa (MN) S. Gobain Vetri spa (VI) 26

29 Tabella 16: ATO Torino CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC Ardagh Glass srl (TE) ACEA Pinerolese ,1 CASETTA PIETRO sas (TO) ECOGLASS srl (VI) SASIL spa (BI) Minerali Industriali srl (VB) Granitifiandre spa (RE) O-I Manufacturing Italy spa (AT) S. Gobain Vetri spa (MN) ,4 93% S. Gobain Vetri spa (VI) CCS Chierese ,7 CASETTA PIETRO sas (TO) ECOGLASS srl (VI) EUROVETRO srl (VA) GAROFALO GASPARE (TO) SASIL spa (BI) Ardagh Glass srl (TE) Minerali Industriali srl (VB) Granitifiandre spa (RE) O-I Manufacturing Italy spa (AT) S. Gobain Vetri spa (VI) S. Gobain Vetri spa (MN) ,0 92% Ardagh Glass srl (TE) COVAR 14 Torino Sud ,9 CASETTA PIETRO sas (TO) ECOGLASS srl (VI) EUROVETRO srl (VA) SASIL spa (BI) Minerali Industriali srl (VB) Granitifiandre spa (RE) O-I Manufacturing Italy spa (AT) S. Gobain Vetri spa (VI) ,7 92% S. Gobain Vetri spa (MN) Ardagh Glass srl (TE) CADOS Dora-Sangone ,7 ECOGLASS srl (VI) ECOLVETRO srl (SV) EUROVETRO srl (VA) SASIL spa (BI) Minerali Industriali srl (VB) Granitifiandre spa (RE) O-I Manufacturing Italy spa (AT) S. Gobain Vetri spa (VI) ,7 93% S. Gobain Vetri spa (MN) BACINO 16 Torino Nord ,7 CASETTA PIETRO sas (TO) ECOGLASS srl (VI) EUROVETRO srl (VA) SASIL spa (BI) TECNORECUPERI srl (VA) VESCOVO ROMANO snc (VC) Ardagh Glass srl (TE) Minerali Industriali srl (VB) Granitifiandre spa (RE) O-I Manufacturing Italy spa (AT) S. Gobain Vetri spa (MN) S. Gobain Vetri spa (VI) ,2 92% Ardagh Glass srl (TE) CISA Ciriecese ,2 CASETTA PIETRO sas (TO) ECOGLASS srl (SV) SASIL spa (BI) TECNORECUPERI srl (VA) Minerali Industriali srl (VB) Granitifiandre spa (RE) O-I Manufacturing Italy spa (AT) S. Gobain Vetri spa (MN) S. Gobain Vetri spa (SV) ,3 92% S. Gobain Vetri spa (VI) Ardagh Glass srl (TE) CCA Canavesano ,3 CASETTA PIETRO sas (TO) ECOGLASS srl (VI) SASIL spa (BI) Minerali Industriali srl (VB) Granitifiandre spa (RE) O-I Manufacturing Italy spa (AT) S. Gobain Vetri spa (MN) ,9 93% S. Gobain Vetri spa (VI) Ardagh Glass srl (TE) Minerali Industriali srl (VB) BACINO 18 CASETTA PIETRO sas (TO) Granitifiandre spa (RE) ,9 ECOGLASS srl (VI) O-I Manufacturing Italy spa (AT) ,3 93% Città di Torino SASIL spa (BI) S. Gobain Vetri spa (MN) S. Gobain Vetri spa (SV) S. Gobain Vetri spa (VI) 27

30 Tabella 17: ATO Verbania CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC CONSERVCO spa (VB) Ardagh Glass srl (TE) COBVCO Verbanese ,0 EUROVETRO srl (VA) MACOGLASS srl (BG) RUGA ANGELO (VB) SASIL spa (BI) Minerali Industriali srl (VB) Granitifiandre spa (RE) O-I Manufacturing Italy spa (AT) S. Gobain Vetri spa (MN) ,7 92% TECNORECUPERI srl (VA) S. Gobain Vetri spa (VI) COBVO Valle Ossola ,8 VALLE OSSOLA spa (VB) MACOGLASS srl (BG) RUGA ANGELO (VB) SASIL spa (BI) TECNORECUPERI srl (VA) Ardagh Glass srl (TE) Minerali Industriali srl (VB) Granitifiandre spa (RE) O-I Manufacturing Italy spa (AT) S. Gobain Vetri spa (MN) S. Gobain Vetri spa (VI) ,0 96% Tabella 18: ATO Vercelli CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC ATENA spa (VC) BERGADANO sas (BI) CMR - VALSESIA (VC) Ardagh Glass srl (TE) ECOGLASS srl (VI) Minerali Industriali srl (VB) COVEVAR ECOLVETRO srl (SV) Granitifiandre spa (RE) ,6 EUROVETRO srl (VA) O-I Manufacturing Italy spa (AT) ,3 93% Vercellese MACOGLASS srl (BG) S. Gobain Vetri spa (MN) SASIL spa (BI) S. Gobain Vetri spa (SV) TECNORECUPERI srl (VA) S. Gobain Vetri spa (VI) VESCOVO ROMANO snc (VC) 28

31 Destinazione rifiuti vetrosi raccolti in Piemonte nel 2007 % RICICLO 92% a. O-I Manufacturing Italy spa (AT) b. Minerali Industriali srl (VB) 1. Saint-Gobain Vetri spa (MN) 2. Saint-Gobain Vetri spa (SV) 3. Saint-Gobain Vetri spa (VI) 4. Ardagh Glass srl (TE) 5. Granitifiandre spa (RE) 29

32 Il trattamento del vetro presso i centri di selezione Fonte: La prima lavorazione consiste in una cernita manuale, volta ad eliminare i corpi estranei di grosse dimensioni. Successivamente, il vetro viene vagliato per suddividerlo in 2 o 3 frazioni che vengono sottoposte ad una nuova cernita manuale per rimuovere frammenti di ceramica, porcellana, pietre, corpi metallici, plastica, ecc.. Nella fase successiva avviene la frantumazione delle frazioni grossolane su impianti che devono operare senza produrre eccessive quantità di polvere di vetro e garantendo la completa assenza di frammenti di grosse dimensioni. Quindi, il materiale viene trattato con elettrocalamite e/o con magneti al neodimio, per rimuovere i corpi magnetici presenti. Il rottame viene quindi sottoposto ad una ulteriore selezione tramite aspirazione per allontanare i corpi leggeri (carta, alluminio, legno, ecc.) che vengono raccolti ed abbattuti da un ciclone. Il materiale viene poi ulteriormente selezionato da macchine automatiche capaci di individuare e scartare i corpi metallici non ferrosi e i corpi opachi presenti, consentendo quindi lo scarto di prodotti non fusibili quali ceramica, porcellana, sassi, ecc.. L'ultima fase del processo è una definitiva cernita manuale per eliminare i piccoli residui di ceramica, pietre e metalli ancora presenti malgrado le precedenti operazioni. Negli impianti tecnicamente più aggiornati esistono apparecchiature in serie per l'individuazione dei corpi opachi al fine di migliorare decisamente la qualità del vetro trattato. La vetreria: gli impianti di produzione del vetro cavo Fonte: II processo di produzione del vetro cavo può essere così schematizzato: 1. Stoccaggio, dosaggio e miscelazione delle materie prime: a. miscela vetrificabile, costituita da silice, carbonato di sodio, carbonato di calcio, ecc. b. rottame di vetro pronto al forno 2. Formazione e affinaggio della pasta vetrosa nel forno fusorio La miscela vetrificabile e il rottame di vetro vengono introdotti in continuo nel forno fusorio che opera ad una temperatura di 1500 C circa. La fusione avviene at traverso i seguenti stadi: a. fusione dei componenti più bassofondenti b. reazioni chimiche tra i componenti la miscela e. dissoluzione delle particelle solide nelle fasi liquido formate Segue la fase di affinaggio durante la quale vengono rimosse le bolle gassose incorporate nella massa vetrosa e viene favorita l'omogeneizzazione della massa stessa. La massa vetrosa viene poi portata alla temperatura di C. nei canali di ali mentazione delle macchine formatrici affinché raggiunga la viscosità ideale per la formazione delle "gocce" che cadono nelle macchine stesse. 3. Formatura dei contenitori La goccia di pasta vetrosa incandescente (1150 C c irca) giunge, per caduta, alla macchina formatrice. La trasformazione della goccia in contenitore può avvenire con diversi processi di formatura: soffiato-soffiato, pressato-soffiato, pressato-diretto, ecc. 4. Raffreddamento controllato dei contenitori Subito dopo la formatura il contenitore viene raffreddato in modo controllato mediante forni continui a tunnel; tale operazione viene detta di "ricottura". 5. Scelta e confezionamento Una volta completata la fase di raffreddamento, i contenitori vengono sottoposti a scelta automatica con macchine elettroniche installate in linea che provvedono a verificare, per ogni singolo pezzo, tutte le seguenti caratteristiche: dimensione, forma, spessore, calibratura della bocca, integrità, resistenza. I contenitori non idonei vengono automaticamente scartati ed immediatamente frantumati e avviati al forno per la fusione. Il prodotto finito viene confezionato ed avviato a magazzino. 30

33 Flusso dei rifiuti legnosi 2007 I rifiuti legnosi prodotti dalle utenze domestiche sono per la maggior parte raccolti presso i centri di raccolta comunali o sovracomunali e sono generalmente costituiti da cassette, pallets, serramenti, mobili e altri manufatti in legno (codici CER e ). Dopo la raccolta, i rifiuti legnosi sono a volte trasferiti presso piattaforme che li triturano per ottimizzarne il trasporto ed eliminano i materiali estranei più grossolani. Il rifiuto legnoso è successivamente consegnato al recuperatore o come materia prima secondaria, se ne rispetta le caratteristiche, oppure ancora come rifiuto. Nel caso in cui la distanza lo permetta, il rifiuto legnoso viene trasportato dal raccoglitore direttamente presso l azienda recuperatrice, senza subire prima alcun genere di trattamento. Tabella 19: Rifiuti legnosi raccolti dal servizio pubblico nel 2007, riscontrati nei MUD e dei quali è stato accertato il recupero. PROVINCIA Residenti 2007 ton raccolte kg/ab raccolti ton recuperate kg/ab recuperati % REC ALESSANDRIA , ,5 96% ASTI , ,3 94% BIELLA , ,0 99% CUNEO , ,7 95% NOVARA , ,7 99% TORINO , ,1 95% VERBANIA , ,6 98% VERCELLI , ,0 99% Regione Piemonte 2007 Regione Piemonte 2006 Regione Piemonte 2005 Regione Piemonte , ,9 96% , ,5 96% , ,5 96% , ,1 97% Nel 2007, in Piemonte, sono state raccolte differenziatamente ton di rifiuto legnoso e ne sono state riciclate ton, ovvero il 96% (tabella 19). Il 4% medio di scarti è 31

34 costituito da un 2-3% di materiale non recuperabile che viene destinato alla discarica, mentre la restante parte è soprattutto costituita da scarti metallici avviati al loro circuito di recupero. A livello regionale, rispetto al 2006, 2005 e 2004, la percentuale di recupero dei rifiuti legnosi è rimasta sostanzialmente invariata, ma vi è stato un aumento dei kg/ab anno raccolti e recuperati (+3 kg/ab/a raccolti e +3 kg/ab/a recuperati rispetto al 2004). I rifiuti legnosi raccolti nel 2007 sono stati destinati per l 85% ad aziende che producono pannelli in truciolato compresso per la produzione di complementi d'arredo per l'industria del mobile, per l 8% ad impianti di compostaggio per la produzione di ammendante compostato, per il 7% ad impianti di recupero energetico (Figura 6). Destinazione rifiuti legnosi raccolti in Piemonte nel 2007 PANNELLIFICI 85 % RECUPERO ENERGETICO 7 % COMPOSTAGGIO 8 % Figura 6 Oltre a questi utilizzi, le scagliette di legno pronte all uso (i chips) possono diventare pasta cellulosica per le cartiere e blocchi di legno-cemento per l'edilizia. 32

35 Tappo a chi? Fonte: Tappo a chi? è il progetto promosso dal consorzio Rilegno ( per raccogliere e riciclare i tappi di sughero. Il progetto è partito in occasione di Cantine Aperte (31 maggio 2009) coinvolgendo le cantine di cinque regioni italiane aderenti al Movimento Turismo del Vino ( Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto ed Emilia Romagna. L obiettivo è quello di estendere il progetto di raccolta e riciclo anche alle altre regioni del Movimento Turismo del Vino e coinvolgere anche altri partner (associazioni onlus, aziende, enoteche, ristoranti, etc ) per coprire così tutto il territorio nazionale. I proventi ricavati dalla raccolta dei tappi di sughero attraverso il progetto Tappo a chi? verranno devoluti per il finanziamento di iniziative con finalità sociale individuate in collaborazione con i partner del progetto. Il sughero non è altro che la corteccia della quercia da sughero (Quercus suber, questo il suo nome scientifico). La quercia da sughero è una pianta caratteristica delle regioni del mediterraneo centro occidentale: Nord dell Africa (Marocco, Algeria, Tunisia), Sud della Francia (in particolare Corsica), Italia (Sardegna, Sicilia e Toscana), Spagna e Portogallo. La superficie mondiale di quercia da sughero è stimata in 2,2 milioni di ettari, con un estrazione di circa tonnellate di sughero l anno, di cui circa in Italia ( solo in Sardegna). Le cellule del tessuto sugheroso sono piene di aria, quindi scarsamente permeabili all acqua e ai gas. Proprio per questo motivo il sughero è un ottimo isolante termico ed acustico, resiste bene all usura, al fuoco e all attacco di roditori ed insetti. La quasi totalità della produzione italiana del sughero, trasformata in tappi di bottiglia, è attualmente assorbita dai produttori vinicoli. Ma con il sughero si fanno anche pannelli per isolamento, oggetti artistici, scarpe e calzature, prodotti per l edilizia e strumenti musicali: questi prodotti si possono ottenere anche con il sughero proveniente dal riciclo. Cosa Raccogliere I rifiuti da imballaggi (cassette per l'ortofrutta, piccoli contenitori alimentari in legno, pallet, imballaggi industriali) e le frazioni merceologiche similari, ovvero tutti quei rifiuti ingombranti (mobili rotti, porte, infissi, ecc.) che sono stati assimilati alla raccolta dei rifiuti da imballaggi di legno. Come Raccogliere I privati cittadini e le aziende possono conferire i rifiuti legnosi ingombranti e i rifiuti provenienti da imballaggio, presso i punti di raccolta convenzionati con il consorzio Rilegno. Molte aziende multiservizi hanno isole ecologiche di conferimento, con la divisione dei materiali per tipologia, e hanno attivato modalità specifiche per il conferimento dei rifiuti. Per conoscere l'elenco dei punti di raccolta più vicino alla tua città, informati presso l'azienda multiservizi della tua zona. Chi Ricicla Sono i riciclatori, soci di diritto del consorzio Rilegno. Spetta infatti alle grandi aziende del riciclo, prevalentemente concentrate nella zona della pianura padana, il compito di trasformare il legno usato in legno rinnovato. I rifiuti legnosi, ridotti di volume presso i punti di raccolta, vengono trasportati presso le grandi industrie del riciclo dove, attraverso vari processi di pulitura e lavorazione, vengono ridotti in piccole schegge dette "chips". Il legno rinnovato sarà utilizzato per la produzione di: - pannelli truciolari, base di una gran parte di mobili e arredi - pasta cellulosica destinata alle cartiere - compost - blocchi di legno-cemento per l'edilizia - energia termoelettrica Fonte: 33

36 Dettaglio quantitativo Nelle seguenti tabelle si dettagliano, per ciascun di Bacino, i quantitativi raccolti e recuperati, i centri di selezione e stoccaggio e le aziende recuperatrici. In corsivo viene identificata l azienda di compostaggio. Si evidenzia che il Ovadese Valle Scrivia (AL) (tabella 20) presenta un quantitativo procapite raccolto e recuperato notevolmente maggiore rispetto a quello degli altri Consorzi: si presume che il inserisca nel codice CER anche rifiuti legnosi costituiti da potature (generalmente identificati con il codice CER ). Tabella 20: ATO Alessandria CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RECUPERATORI ton recuperate kg/ab recuperati % REC Alessandrino ,5 ARAL spa (AL) SIT srl (PV) ,8 96% CCR Casalese ,3 COSMO spa (AL) VESCOVO ROMANO snc (VC) SIT srl (PV) ,9 97% CSR Ovadese ,9 BENFANTE srl (AL) SRT spa (AL) SIT srl (PV) FERRARI ENZO (AL) ,5 96% Tabella 21: ATO Asti CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RECUPERATORI ton recuperate kg/ab recuperati % REC CBRA Astigiano ,9 GAIA spa (AT) ANNOVATI spa (TO) ,4 94% Tabella 22: ATO Biella CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RECUPERATORI ton recuperate kg/ab recuperati % REC COSRAB CLERICO PRIMINO srl (BI) ,0 SEAB spa (BI) SIT srl (PV) 929 5,0 99% Biellese VESCOVO ROMANO snc (VC) 10 Si presume che il Ovadese Valle Scrivia (AL) inserisca nel codice CER anche rifiuti legnosi costituiti da potature: ciò comporta che presenti un quantitativo procapite raccolto e recuperato notevolmente maggiore rispetto a quello degli altri Consorzi di bacino. 34

37 Tabella 23: ATO Cuneo CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RECUPERATORI ton recuperate kg/ab recuperati % REC ACEM Monregalese ,3 ACEM (CN) SIT srl (PV) 749 7,8 94% CEC Cuneese ,6 ACSR spa (CN) AMBIENTE SERVIZI srl (CN) ROSSO COMMERCIO srl (CN) SACED srl (CN) ANNOVATI spa (TO) SIT srl (PV) ,6 94% COABSER Albese Braidese ,0 BRA SERVIZI srl (CN) ROSSO COMMERCIO srl (CN) SISEA srl (CN) ANNOVATI spa (TO) SIT srl (PV) ,3 95% CSEA Saluzzese ,1 AMBIENTE SERVIZI srl (CN) LART srl (TO) SACED srl (CN) ANNOVATI spa (TO) SIT srl (PV) ,6 96% Tabella 24: ATO Novara CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RECUPERATORI ton recuperate kg/ab recuperati % REC CBBN Basso ,3 CBBN (NO) SIT srl (PV) RISO SCOTTI ENERGIA spa (PV) ,1 99% Novarese CMN Medio Novarese ,4 MEDIO NOVARESE spa (NO) SIT srl (PV) ,1 98% 35

38 Tabella 25: ATO Torino CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RECUPERATORI ton recuperate kg/ab recuperati % REC ACEA Pinerolese ,0 DE PAOLI FABRIZIO & C. snc (TO) ANNOVATI spa (TO) ,2 95% CCS Chierese ,8 GT LOGISTICA (TO) ANNOVATI spa (TO) ,2 95% COVAR 14 C.M.T. AMBIENTE srl (TO) ANNOVATI spa (TO) ,4 GT LOGISTICA (TO) XILOPAN spa (PV) ,0 96% Torino Sud SARM sa - VEOLIA sasu (TO) RISO SCOTTI ENERGIA spa (PV) CIDIU spa (TO) CADOS Dora-Sangone ,3 GORLIER FABRIZIO (TO) LART srl (TO) METALFER srl (TO) RECOPLASTICA srl (TO) ANNOVATI spa (TO) SIT srl (PV) XILOPAN spa (PV) RISO SCOTTI ENERGIA spa (PV) ,8 96% SARM sa - VEOLIA sasu (TO) BACINO 16 Torino Nord ,7 DE PAOLI FABRIZIO & C. snc (TO) LART srl (TO) PUBLIREC srl (TO) ANNOVATI spa (TO) SIT srl (PV) ,6 98% CISA Ciriecese ,4 ITALCONCIMI srl (TO) LART srl (TO) PUBLIREC srl (TO) ANNOVATI spa (TO) SIT srl (PV) 692 7,2 98% CCA Canavesano ,3 SMC spa (TO) VESCOVO ROMANO snc (VC) SIT srl (PV) ,6 89% BACINO 18 Città di Torino ,4 PUBLIREC srl (TO) ANNOVATI spa (TO) ,7 95% 36

39 Tabella 26: ATO Verbania CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RECUPERATORI ton recuperate kg/ab recuperati % REC COBVCO Verbanese ,1 CONSERVCO spa (VB) SIT srl (PV) ,7 98% COBVO Valle Ossola ,6 VALLE OSSOLA spa (VB) IL TRUCIOLO spa (CO) PULI-ECO srl (LO) FRATI LUIGI spa (MN) SAIB spa (PC) ,2 97% Tabella 27: ATO Vercelli CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RECUPERATORI ton recuperate kg/ab recuperati % REC COVEVAR Vercellese ,1 ATENA spa (VC) CMR VALSESIA (VC) OLIVERO sas (BI) VESCOVO ROMANO snc (VC) SIT srl (PV) ,0 99% 37

40 Destinazione rifiuti legnosi raccolti in Piemonte nel 2007 % RECUPERO 96% a. FERRARI ENZO (AL) b. ANNOVATI spa (TO) 1. SIT srl (PV) 2. XILOPAN spa (PV) 3. GRUPPO FRATI LUIGI spa (MN) 4. SAIB spa (PC) 5. RISO SCOTTI ENERGIA spa (PV) 38

41 Flusso dei rifiuti metallici 2007 I quantitativi di rifiuti metallici riscontrati in questo studio sono costituiti per la maggior parte da rifiuti ferrosi ingombranti raccolti presso i centri di raccolta (biciclette, reti, ecc.), codificati con i CER e , quindi da imballaggi in acciaio, in banda stagnata e in alluminio (CER ) anche provenienti dalla selezione della raccolta multimateriale (CER ), nella quale è presente generalmente circa il 7-8% di rifiuti metallici. I rifiuti metallici raccolti presso i centri di raccolta sono conferiti alle ditte (piattaforme) che effettuano la differenziazione per tipologia di metallo, la pulizia dai materiali estranei ed eventualmente la riduzione volumetrica. Alcune piattaforme, non attrezzate per tagliare il rottame metallico ferroso, lo inviano presso i cosiddetti mulini che provvedono a tale operazione. I rottami ferrosi valorizzati vengono venduti alle acciaierie e fonderie, che li riutilizzano nella produzione di lingotti e/o stampati metallici. Gli imballaggi metallici raccolti con modalità multimateriale (vetro+metalli, plastica+metalli) vengono cerniti presso centri di selezione che separano gli imballaggi in acciaio con i magneti e quelli in alluminio con un metodo a correnti indotte. I rifiuti di imballaggio in alluminio provenienti dalla selezione del multimateriale vengono controllati in termini qualitativi, avviati se necessario ad ulteriore selezione, poi pressati in balle ed infine portati alle fonderie. Anche i rifiuti di imballaggio in acciaio vengono controllati in termini qualitativi, avviati se necessario presso ditte specializzate per la destagnazione, poi pressati in balle ed infine portati alle acciaierie. 39

42 Tabella 28: Rifiuti metallici raccolti dal servizio pubblico nel 2007, riscontrati nei MUD e dei quali è stato accertato il riciclo. PROVINCIA Residenti 2007 ton raccolte kg/ab raccolti ton riciclate kg/ab riciclati % RIC ALESSANDRIA , ,1 95% ASTI , ,5 97% BIELLA , ,0 100% CUNEO , ,7 97% NOVARA , ,0 98% TORINO , ,5 94% VERBANIA , ,1 97% VERCELLI , ,8 98% Regione Piemonte 2007 Regione Piemonte 2006 Regione Piemonte 2005 Regione Piemonte , ,6 96% , ,4 96% , ,8 96% , ,1 98% Nel 2007, in Piemonte, sono stati raccolti differenziatamente ton di rifiuti metallici e ne sono stati riciclati ton, ovvero il 96% (tabella 28). Sulla base dei dati forniti dagli impianti di selezione delle raccolte multimateriale e dal confronto con i dati dei Consorzi di filiera CIAL e CNA emerge che il flusso di rifiuti di imballaggio in alluminio e acciaio da raccolta differenziata urbana costituisce almeno il 15% del rifiuto metallico recuperato. Alcune aziende contattate hanno dichiarato di non produrre scarti in quanto, in fase di prelievo dei rifiuti dai centri di raccolta, provvedono ad eliminare i rifiuti non metallici che vengono convogliati negli altri circuiti di recupero (legno, ingombranti, ecc.). Rispetto al 2005 e al 2006 né la percentuale di recupero né i quantitativi raccolti e recuperati sono variati sostanzialmente. I rifiuti di imballaggio in alluminio gestiti dal di filiera CIAL, dopo la selezione, vengono conferiti presso fonderie determinate in base alla vicinanza e alle loro necessità produttive. Nel corso dell anno, le piattaforme di lavorazione vendono, invece, il rottame metallico ferroso alla acciaieria offerente le migliori condizioni economiche, non essendoci contratti di esclusiva tra piattaforma e recuperatore. Pertanto, poichè i recuperatori finali, per ogni piattaforma, possono essere molteplici, nelle tabelle di dettaglio quantitativo sono riportati solo quelli che ci sono stati indicati quali maggiori acquirenti. Sebbene il quantitativo di rifiuti ferrosi, proveniente da raccolta differenziata urbana, sia modesto rispetto a quello ricavato dalla dismissione di impianti industriali ed edifici civili, 40

43 il suo riciclo, e quello dei rifiuti di imballaggio in alluminio e acciaio, risulta essere di estrema importanza sia per un risparmio di materie prime sia per il risparmio energetico. STORIA DELL'IMBALLAGGIO IN ACCIAIO Fonte: La storia della materia La banda stagnata comincia a essere lavorata tra la fine del 1200 e primi anni del 1300 a Wunsiedel, una cittadina dell'alta Franconia, a cui viene riconosciuto il diritto di fondere lo stagno, d'imprimervi il proprio marchio e di controllarne il commercio. Tuttavia questa materia prima per imballaggio si afferma con decisione in tempi più recenti, precisamente tra la fine del 1700 e gli inizi del 1800, quando cioè viene studiata e sviluppata la tecnica della conservazione dei cibi in scatola. In quel periodo l inglese Bryan Donkin - traendo spunto dal trattato di Nicolas Appert, che spiegava come ottenere una buona conservazione dei cibi in bottiglie di vetro grazie a una lunga bollitura a bagnomaria - decide di far proprio tale sistema, utilizzando però un diverso tipo di contenitore: la scatola di banda stagnata, appunto. Approfittando anche del fatto che Appert non aveva brevettato il metodo (preoccupato com'era di pubblicare il trattato e di fare investimenti per il proprio laboratorio), Donkin e il suo socio John Hill sviluppano la tecnica che, in onore al suo inventore, è conosciuta ancora oggi come appertizzazione in contenitori di banda stagnata, forti degli enormi progressi che la siderurgia inglese aveva compiuto nel XVIII secolo: dall impiego del coke in altoforno (Abraham Darby, 1709) alla preparazione dell'acciaio (Benjamin Huntsman, 1760), fino all invenzione del pudellaggio (Henry Cort, 1762) e subito dopo del laminatoio a energia idraulica. Attorno al 1830 si consuma quindi il matrimonio tra i cibi destinati a essere conservati e la latta (termine che, in passato, indicava la banda stagnata e da cui deriva il nome lattina), che diventa un custode sicuro e affidabile. Da quel momento la diffusione dei cibi in scatola, delle bevande in lattina e, in un secondo tempo anche dei prodotti chimici, interessa progressivamente Stati Uniti, Europa e il mondo intero. Saranno gli inglesi a portare le scatolette nel Nuovo Mondo. Più precisamente Thomas Kensett nel 1812 e William Underwood nel 1817 fondano, rispettivamente a New York e a Boston, le prime fabbriche di conserve alimentari utilizzando però ancora scatolette importate dal Regno Unito. In America, le prime fabbriche di latta verranno infatti aperte solo nel 1870, precisamente a Cincinnati e Chicago, nelle vicinanze dei grandi allevamenti di suini e bovini. In Italia il primato nella conservazione alimentare in scatola spetta a Francesco Cirio che, nel 1856, fonda a Torino uno dei primi stabilimenti. È invece Pietro Sada (nel 1881) il primo produttore di carne in scatola, utilizzando però imballaggi prodotti all estero. Il primo fabbricante italiano di scatolette sarà Luigi Origoni (1890). Un aneddoto - Le doti della scatoletta vengono particolarmente apprezzate e sfruttate in modo estensivo sui campi di battaglia (letteralmente), dove viene considerata uno strumento insostituibile per il vettovagliamento: durante la guerra di Crimea ( ), i soldati inglesi scongiurano infatti il pericolo di contrarre lo scorbuto mangiando in sicurezza. 41

44 TIPOLOGIE DEGLI IMBALLAGGI IN ACCIAIO Fonte: Nelle nostre case possiamo trovare numerosi esempi d imballaggi di acciaio: barattoli (che contengono pelati, conserve vegetali, frutta sciroppata); scatolette (destinate, per esempio, a carne e tonno); coperchi per i vasi di vetro delle conserve; tappi corona (per bibite, birra o acqua minerale in bottiglia di vetro); bombolette aerosol (per vernici spray). Fustini, secchielli e latte sono le tipologie di imballaggi di acciaio diffuse invece in ambito industriale, artigianale e commerciale, impiegati in prevalenza per confezionare vernici, smalti e oli. Infine, destinati al settore petrolifero, chimico, petrolchimico e alimentare, troviamo i fusti di grandi dimensioni (da 170 sino 250 kg/l). Banda stagnata e banda cromata. Il materiale di partenza per la produzione di questi imballaggi è un lamierino sottile con rivestimento protettivo, che può essere di stagno o di cromo. Tipicamente gli imballaggi di banda stagnata sono scatolette per alimenti, lattine per bevande, capsule twist off, bombolette spray, contenitori general line per prodotti chimici e olio alimentare. Sono invece in banda cromata i tappi corona e i fondi e coperchi di alcuni tipi di barattoli. Gli imballaggi di acciaio si dividono in sei grandi categorie: OPEN TOP Imballaggi di acciaio (5 kg di capacità max) per prodotti alimentari tra cui: scatole per carne, tonno e prodotti ittici; barattoli per derivati del pomodoro, frutta sciroppata e conserve vegetali, caffé e cibo per animali. Si tratta del comparto che, negli ultimi anni, ha conosciuto il maggior sviluppo tecnologico, insieme alle lattine per bevande. Le aziende che producono imballaggi open top sono essenzialmente concentrate nelle zone dove sono dislocate le più importanti industrie conserviere, ovvero Campania ed Emilia Romagna. GENERAL LINE Contenitori di acciaio (40 kg di capacità max) destinati in prevalenza all industria dei prodotti chimici (vernici, inchiostri, pitture, smalti, mastici, lubrificanti, ecc) e alimentari (olio d oliva e di semi). Il gran numero di aziende che compongono il settore, diffuse su tutto il territorio nazionale, offre una gamma ampia e variegata di contenitori, contraddistinti da forme, dimensioni e capacità molto differenziate: latte cilindriche e rettangolari, secchielli tronco-conici e cilindrici, bidoni, fustini, ecc. SCATOLE FANTASIA La categoria comprende la miriade di contenitori dalle tipologie più svariate per dimensione, forma e possibilità di decoro (litografie) realizzati ad hoc. Sono destinati in genere all imballaggio di specialità alimentari, liquori, dolciumi, oggetti-regalo. FUSTI I grandi fusti realizzati in lamierino d acciaio, con capacità fino a 250 litri, erano tradizionalmente destinati in prevalenza ai settori petrolifero e chimico ma ora vengono ampiamente utilizzati anche dal comparto alimentare, in cui si è diffuso un fusto troncoconico, di concezione innovativa. Accanto al più comune fusto in lamierino grezzo, oggi sono anche disponibili fusti laccati, zincati, con otre in polietene, che garantiscono il trasporto sicuro anche di prodotti che non possono stare a diretto contatto con l acciaio. AEROSOL Le bombole aerosol di banda stagnata sono impiegate dalle industrie che producono insetticidi, detergenti per la pulizia, ma anche cosmetici, prodotti alimentari, farmaci, ecc. Questo contenitore deve la sua popolarità alla notevole praticità d uso, soprattutto ora che le preoccupazioni relative ai danni ambientali attribuibili ai clorofluorocarburi (CFC) sono state del tutto fugate dall impiego di propellenti non dannosi all'ambiente, come il propano e il butano. CHIUSURE In questa categoria rientrano i tradizionali tappi corona, le capsule di vario tipo per bottiglie e vasetti di vetro nonché i coperchi a strappo easy open (ad apertura totale o parziale), il cui impiego è strettamente collegato alla produzione di scatole open top. Si tratta di prodotti alimentari e di bevande, e devono il loro successo alla garanzia di igienicità, sicurezza ed economicità che sono in grado di offrire. 42

45 Dettaglio quantitativo Nelle seguenti tabelle si dettagliano i quantitativi raccolti e riciclati per ciascun di Bacino: nella colonna relativa ai centri di selezione/stoccaggio sono indicati in corsivo quelli che trattano le raccolte multimateriale; le altre sono aziende che trattano i rifiuti metallici provenienti dai centri di raccolta. La Fonderia Riva spa (MI), la Fonderia Vedani spa (MI) e la Raffineria Metalli Cusiana spa (VB) sono destinatarie di rifiuti di imballaggio in alluminio, mentre le altre riciclano quelli in acciaio e gli altri rifiuti metallici. Tabella 29: ATO Alessandria CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC Alessandrino ,9 ARAL spa (AL) BALLARINI sas (NO) BOVONE ARNALDO (AL) CARBOGNANI CESARE METALLI spa (PR) CARIS srl (MI) MOROTTI ROFEME spa (AL) ACCIAIERIE DI CALVISANO spa (BS) ALFA ACCIAI spa (BS) BREMBO spa (BG) FERALPI SIDERURGICA spa (BS) FONDERIE DI TORBOLE spa (BS) FONDERIE RIVA spa (MI) RIVA ACCIAIO spa (VR) STEFANA spa (BS) 828 5,5 93% CCR Casalese ,7 COSMO spa (AL) VESCOVO ROMANO snc (VC) ALFA ACCIAI spa (BS) DALMINE spa (BG) RIVA ACCIAIO spa (VA) 355 4,6 99% CSR Ovadese ,1 MOROTTI ROFEME spa (AL) RETO EURELIO (AL) SIDERURGUCA GILARDENGHI srl (AL) SRT spa (AL) ACCIAIERIE DI CALVISANO spa (BS) DUFERDOFIN spa (BS) FERALPI SIDERURGICA spa (BS) RAFFINERIA METALLI CUSIANA spa (VB) STEFANA spa (BS) 626 2,9 94% Tabella 30: ATO Asti CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC CBRA Astigiano ,0 CARBOGNANI CESARE METALLI spa (PR) FER.VI.VA. srl (CN) GAIA spa (AT) GALFER snc (TO) INTERFER srl (TO) MAGIFER srl (AT) OGENKIDE srl (MI) RONI S.R.L. AFV BELTRAME spa (TO) ALFA ACCIAI spa (BS) BREMBO spa (BG) DUFERDOFIN spa (BS) FONDERIA SAN MARTINO spa (LC) FONDERIE DI TORBOLE spa (BS) RAFFINERIA METALLI CUSIANA spa (VB) RIVA ACCIAIO spa (CN) RIVA ACCIAIO spa (VR) ,7 97% 43

46 Tabella 31: ATO Biella CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC CERRIROTTAMI srl (VC) COSRAB ECOACCIAI spa (BS) AFV BELTRAME spa (TO) ,0 METALLURGICA BIELLESE snc FERRIERA VALSABBIA spa (BS) 562 3,0 100% Biellese (BI) ALTRE ACCIAIERIE SEAB spa (BI) Tabella 32: ATO Cuneo CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC ACEM Monregalese ,1 ACEM (CN) FER.VI.VA. srl (CN) GARELLI sas (CN) MAGIFER srl (AT) VIANO MARIO (CN) ZIMBARDI GIUSEPPE (CN) ALFA ACCIAI spa (BS) BREMBO spa (BG) DUFERDOFIN spa (BS) FERALPI SIDERURGICA spa (BS) FONDERIE DI TORBOLE spa (BS) FONDERIE RIVA spa (MI) RIVA ACCIAIO spa (CN) 817 8,6 94% ALFA ACCIAI spa (BS) CEC Cuneese ,0 GARELLI sas (CN) FER.VI.VA. srl (CN) MAGIFER srl (AT) METALFER DI PIO MARIO (CN) BREMBO spa (BG) DUFERDOFIN spa (BS) FONDERIE DI TORBOLE spa (BS) FERALPI SIDERURGICA spa (BS) ,8 99% RIVA ACCIAIO spa (CN) BENASSI srl (CN) ALFA ACCIAI spa (BS) COABSER BRA SERVIZI srl (CN) BREMBO spa (BG) Albere ,3 C.I.R.R. srl (TO) ISEA spa (TO) DALMINE spa (BG) DUFERDOFIN spa (BS) 871 5,2 100% Braidese MAGIFER srl (AT) FONDERIE DI TORBOLE spa (BS) ZICOFER snc (CN) RIVA ACCIAIO spa (VA) CSEA Saluzzese ,8 GARELLI sas (CN) MAGIFER srl (AT) METALFER srl (TO) SABENA MAURO (CN) REFE sas (CN) VILFER srl (CN) ALFA ACCIAI spa (BS) BREMBO spa (BG) DUFERDOFIN spa (BS) FERALPI SIDERURGICA spa (BS) FONDERIE DI TORBOLE spa (BS) ,4 96% 44

47 Tabella 33: ATO Novara CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC ASSA spa (NO) BALLARINI sas (NO) BORGOTTI TERESA srl (VB) ALFA ACCIAI spa (BS) CBBN CARBOGNANI CESARE METALLI BREMBO spa (BG) Basso ,6 spa (PR) CERRIROTTAMI srl (VC) FONDERIE DI TORBOLE spa (BS) FONDERIE RIVA spa (MI) ,4 98% Novarese CORTINI MICHELE srl (NO) RIVA ACCIAIO spa (MI) LA BATTERIA snc (NO) RIVA ACCIAIO spa (VR) OGENKIDE srl (MI) TECNORECUPERI srl (VA) CMN Medio Novarese ,7 CERRIROTTAMI srl (VC) ECOACCIAI spa (BS) F.LLI GARGIULO sas (NO) RONI SRL (MI) SIL.FER sas (NO) BREMBO spa (BG) FONDERIA SAN MARTINO spa (LC) ALTRE ACCIAIERIE ,5 98% 45

48 Tabella 34: ATO Torino CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC ACEA Pinerolese ,3 CA.Di.FER spa (TO) ACCIAIERIE 934 6,3 100% CCS Chierese ,3 DEMAP srl (TO) GALFER snc (TO) MAGIFER srl (AT) OGENKIDE srl (MI) ALFA ACCIAI spa (BS) BREMBO spa (BG) DUFERDOFIN spa (BS) FONDERIE DI TORBOLE spa (BS) FONDERIE RIVA spa (MI) 867 7,2 99% COVAR 14 Torino Sud ,0 C.M.T. AMBIENTE srl (TO) DEMAP srl (TO) OGENKIDE srl (MI) FONDERIE RIVA spa (MI) ACCIAIERIE ,6 93% CADOS Dora-Sangone ,2 DEMAP srl (TO) INTERFER srl (TO) MAGIFER srl (AT) METALFER srl (TO) OGENKIDE srl (MI) ZANIMETAL srl (TO) AFV BELTRAME spa (TO) ALFA ACCIAI spa (BS) BREMBO spa (BG) DUFERDOFIN spa (BS) FONDERIE DI TORBOLE spa (BS) FONDERIE RIVA spa (MI) RIVA ACCIAIO spa (VA) 663 2,2 99% BACINO 16 Torino Nord ,7 JACKMETAL sas (TO) ACCIAIERIE AFV BELTRAME spa (TO) 170 0,7 90% CISA Ciriecese ,9 ISEA spa (TO) METALFER srl (TO) SAFER snc (TO) ZANIMETAL srl (TO) AFV BELTRAME spa (TO) DALMINE spa (BG) FONDERIE RIVA spa (MI) RIVA ACCIAIO spa (VA) 385 4,0 81% BORGOTTI TERESA srl (VB) CCA Canavesano ,6 C.R.S. srl (TO) DEMAP srl (TO) MUSSO GIUSEPPE snc (TO) OGENKIDE srl (MI) S.E. srl (TO) ACCIAIERIE VENETE spa (PD) FERRIERA VALSABBIA spa (BS) FONDERIE RIVA spa (MI) RIVA ACCIAIO spa (VA) ,9 91% ZANIMETAL srl (TO) BACINO 18 Città di Torino ,0 C.R.S. srl (TO) ISEA spa (TO) DALMINE spa (BG) RIVA ACCIAIO spa (VA) ,8 94% 46

49 Tabella 35: ATO Verbania CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC BORGOTTI TERESA srl (VB) CERRIROTTAMI srl (VC) COBVCO Verbanese ,4 CONSERVCO spa (VB) ECOACCIAI spa (BS) F.LLI GARGIULO sas (NO) RONI SRL RONI SRL (MI) RUGA ANGELO (VB) BREMBO spa (BG) FONDERIA SAN MARTINO spa (LC) RIVA ACCIAIO spa (MI) RIVA ACCIAIO spa (VA) VEDANI CARLO METALLI spa (MI) ,9 97% SERUSO srl (LC) SIL.FER sas (NO) BORGOTTI TERESA srl (VB) COBVO Valle Ossola ,7 GUBETTA ALDO (VB) RDS srl (VB) RO.METAL srl (VB) FERRIERA VALSABBIA spa (BS) RIVA ACCIAIO spa (MI) 502 9,4 97% VALLE OSSOLA spa (VB) Tabella 36: ATO Vercelli CONSORZIO di BACINO Residenti ton 2007 raccolte kg/ab raccolti Centro di selezione/ stoccaggio RICICLATORI ton riciclate kg/ab riciclati % RIC ATENA spa (VC) BALLARINI sas (NO) CERRIROTTAMI srl (VC) CMR VALSESIA (VC) AFV BELTRAME spa (TO) COVEVAR ECOACCIAI spa (BS) ALFA ACCIAI spa (BS) ,9 METALLURGICA BIELLESE snc DALMINE spa (BG) 679 3,8 98% Vercellese (BI) FERRIERA VALSABBIA spa (BS) MMG snc (VC) RIVA ACCIAIO spa (VA) MMG2 srl (VC) STOCCHI CARLA (VC) VESCOVO ROMANO snc (VC) 47

50 Destinazione rifiuti metallici raccolti in Piemonte nel 2007 % RICICLO 96% a. AFV BELTRAME spa (TO) b. RAFFINERIA METALLI CUSIANA spa (VB) c. RIVA ACCIAIO spa (CN) 1. ACCIAERIE BREMBO spa (BG) 2. DALMINE spa (BG) 3. DUFERDOFIN spa (BS) 4. FERALPI SIDERURGICA spa (BS) 5. FERRIERE VAL SABBIA (BS) 6. FONDERIE di TORBOLE spa (BS) 7. ACCIAIERIE DI CALVISANO spa (BS) 8. STEFANA spa (BS) 9. ALFA ACCIAI spa (BS) 10. FONDERIA SAN MARTINO spa (LC) 11. FONDERIA RIVA spa (MI) 12. FONDERIE VEDANI spa (MI) 13. ACCIAIERIE VENETE spa (PD) 14. RIVA ACCIAIO spa (MI) 15. RIVA ACCIAIO spa (VA) 16. RIVA ACCIAIO spa (VR) 48

51 Un mondo di alluminio Fonte: L alluminio identificato con il simbolo Al è un elemento comune che costituisce l 8% della crosta terrestre e si presenta in natura sottoforma di minerale: la bauxite. E un metallo fondamentale dell era dello sviluppo tecnologico con immense possibilità di impiego nell industria, nell edilizia, nell aerospaziale, nell elettronica e negli imballaggi. Molti beni ed oggetti di straordinaria bellezza e di uso quotidiano sono realizzati con l alluminio, come biciclette, automobili, aerei e treni, porte, finestre e tetti, orologi, oggetti di design, arredamento e, naturalmente, imballaggi. L alluminio è in cucina: nel coperchio dello yogurt, nei tappi dell acqua minerale e dell olio, nell involucro del cioccolato, nelle etichette del gelato, nelle lattine, nei blister dei medicinali, intorno ai dadi del brodo, nelle confezioni di caffè. Sempre in cucina vi sono vaschette e rotoli di foglio di alluminio, pentole, posate, caffettiere e altri accessori vari fatti in alluminio. Nella stanza da bagno troviamo tubetti e scatolette in alluminio per prodotti di cosmetica, bombolette spray per la barba e per prodotti nebulizzati come le lacche per capelli, anche la piastrina dei rasoi che separa le lame è in alluminio. L alluminio è entrato nella nostra vita ed è correlato a molteplici aspetti della società moderna, e sempre più diffuse sono le applicazioni nei diversi settori industriali in molti casi in sostituzione di metalli usati in precedenza, primo fra tutti l acciaio, rispetto al quale l alluminio è più leggero, non arrugginisce e assicura un livello di igiene più elevato. 49

52 Zero discarica, 100% recupero" con il sistema di gestione integrata proposto da CiAl Fonte: Il sistema di gestione integrata proposto da CiAl e finalizzato alla massimizzazione del recupero, fino al 100% dell immesso al consumo con eliminazione completa dello smaltimento in discarica, prevede varie opzioni di recupero che, grazie a moderne e innovative tecnologie, vanno ad affiancare e a integrare la raccolta differenziata. Di seguito una sintesi del flusso di gestione dei materiali con descrizione delle diverse fasi di raccolta, trattamento e recupero già presenti e in continua diffusione su tutto il territorio nazionale. Raccolta differenziata Gli imballaggi in alluminio, salvo casi molto particolari, vengono raccolti sempre insieme ad altre tipologie di materiali con il sistema multimateriale con modalità che variano in funzione delle strutture e impianti presenti nei vari bacini territoriali. L alluminio, assieme ad altri materiali, può essere raccolto in sacchi, bidoncini condominiali, cassonetti o campane. Si passa, infatti, dalla raccolta con sistema multi pesante (metallo, vetro, plastica) a quella di metalli e vetro, alla raccolta dei soli imballi metallici, fino ad arrivare alla più recente e innovativa raccolta multimateriale leggera (imballaggi in metallo e plastica). Raccolta indifferenziata Nel sacco nero normalmente dedicato ai rifiuti non riciclabili vanno a finire purtroppo rifiuti di imballaggio e materiali destinati alla raccolta differenziata. Attraverso tecnologie di selezione e pulizia è possibile recuperare e valorizzare le frazioni di alluminio presenti. Piattaforma Dopo lo svuotamento delle attrezzature dedicate alla raccolta differenziata (sacchi, bidoncini condominiali, cassonetti o campane) da parte del gestore del servizio, i rifiuti di imballaggio in alluminio vengono portati presso appositi centri di raccolta dove vengono temporaneamente stoccati in attesa del trasferimento presso impianti dedicati alla loro selezione ovvero sottoposto a selezione presso le piattaforme stesse. Eventuali scarti vengono poi avviati presso impianti di termovalorizzazione o recuperati tramite la produzione di CDR. Centro di selezione Il materiale viene trasferito presso appositi centri di selezione dove, grazie a un particolare metodo a correnti indotte, l alluminio viene separato dagli altri rifiuti in alternativa alla selezione manuale. A questo punto il materiale viene pressato in balle per facilitarne il trasporto presso le fonderie che effettuano il riciclo. Gli eventuali scarti vengono poi avviati a recupero negli impianti di termovalorizzazione o recuperati tramite la produzione di CDR. Termovalorizzatore-Inceneritore Presso gli impianti di incenerimento con produzione di energia vengono avviati, a valle della raccolta differenziata, i rifiuti residuali indifferenziati. I rifiuti non separati a monte da parte dei cittadini finiscono nella raccolta indifferenziata che viene qui trattata producendo energia grazie al potere calorifico dei rifiuti. In particolare gli imballaggi in alluminio con spessore inferiore ai 50 micron producono energia nella fase di combustione. Trattamento ceneri pesanti Gli imballaggi e altri oggetti in alluminio con spessori maggiori di 50 micron al termine del processo di incenerimento restano nelle scorie post combustione (ceneri pesanti) e da queste vengono recuperati in appositi impianti di selezione e avviati a riciclo in fonderia. Combustore CDR (Combustibile derivato dai rifiuti) È possibile separare gli imballaggi in alluminio e le frazioni merceologiche similari dagli altri rifiuti secchi o indifferenziati anche nella fase di produzione del CDR che prevede la separazione del materiale metallico, putrescibile e inerte. La frazione di alluminio con spessore inferiore ai 50 micron, se non separata a monte, va a costituire parte integrante del CDR/frazione secca. Fonderia Dopo la selezione, i rifiuti di imballaggio in alluminio pressati in balle vengono avviati al riciclo in fonderia. Qui il materiale viene pre-trattato a circa 500 per essere depurato da vernic i o altre sostanze aderenti e poi fuso a 800 per ottenere alluminio liquido da cui s i ottengono lingotti e placche destinate a essere lavorate per la produzione di semilavorati e nuovi manufatti. L alluminio riciclato ha le stesse proprietà e qualità dell alluminio originario e viene impiegato nell industria automobilistica, nell edilizia, nei casalinghi e per nuovi imballaggi. 50

53 Approfondimento IL PROCESSO PRODUTTIVO dell ALLUMINIO Fonte : Processo di produzione L'alluminio si può produrre a partire dal minerale, la Bauxite dalla rifusione del metallo stesso, ovvero dal riciclo dei rottami di alluminio. L'alluminio prodotto a partire dal minerale è detto alluminio primario, quello ottenuto dalla rifusione dei rottami di alluminio, riciclato o secondario. Produzione di energia La quantità di energia elettrica richiesta per la produzione di alluminio primario è stata progressivamente ridotta grazie alla ricerca, al progresso tecnologico e alle relative tecnologie impiantistiche. La produzione di alluminio primario attraverso il processo elettrolitico è energy-intensive. Proprio per questo l' industria dell' alluminio ha una lunga tradizione di miglioramento delle performance produttive relativamente all' uso di energia elettrica ed alle performance ambientali ad esso correlate. Per esempio, il consumo medio e le emissione ad esso correlate per tonnellata di alluminio primario sono state ridotte del 70% negli ultimi cento anni. Estrazione bauxite La bauxite, minerale molto comune, si presenta sotto forma di argilla granulosa o rocciosa di vario colore (rosa, rossa, bruna, grigia). Il nome deriva da Les Baux, località francese sui Pirenei dove fu identificata per la prima volta. Si trova principalmente nelle aree tropicali e subtropicali, è di facile estrazione e i giacimenti sono di solito a cielo aperto. Per produrre 1t di alluminio primario sono necessarie 4t di bauxite (da cui si estraggono 2t di allumina), 0,5 t di elettrodi e kwh di energia. Più di cento 100 milioni di tonnellate di Bauxite sono estratte ogni anno; i maggiori depositi si trovano tipicamente nella zone equatoriali - la Bauxite è attualmente estratta in Australia, nell'america centrale e del sud (Giamaica, Brasile, Suriname, Venezuela, Guyana), Africa (Guinea), Asia (India e Cina), Russia, Kazakhistan e Europa (Grecia). Il materiale è principalmente estratto in miniere a cielo aperto, nello strato superiore del terreno ( da 4 a 6 metri) e successivamente trasportato alle raffinerie di Allumina. 51

54 Preparazione allumina La produzione di Allumina avviene attraverso il processo chimico Bayer in apposite raffinerie, che per ragioni logistiche sono spesso ubicate vicino alle miniere di bauxite. L' ossido di alluminio puro viene separato da altre sostanze presenti nella Bauxite attraverso una soluzione di soda caustica, filtrata per rimuovere tutte le particelle insolubili, durante il processo chimico. Produzione alluminio primario L' alluminio primario è prodotto in impianti di riduzione (smelters) dove l' alluminio puro viene estratto dall'allumina attraverso il processo elettrolitico Hall-Hèroult. La trasformazione dell' allumina in alluminio liquido avviene ad una temperatura di 950 C in un bagno fluorinato attraversato da corrente elettrica ad alta intensità. Il processo elettrolitico avviene nelle cosiddette celle elettrolitiche dove catodi di carbonio formano il fondo della cella e agiscono come elettrodi negativi. Produzione semilavorati Le tecniche per trasformare l alluminio fuso nei prodotti ad uso commerciale sono varie e si dividono in: Colata continua e semicontinua: è una tecnica per trasformare l alluminio fuso in vergelle e successivamente, mediante un processo detto trafilatura, si realizzano fili, lastre, placche o billette destinate ad ulteriori lavorazioni. Laminazione: è un processo di riduzione dello spessore dell alluminio e può essere a caldo o a freddo. Con la laminazione a caldo un lingotto pre-riscaldato passa attraverso dei rulli subendo ad ogni passaggio una riduzione dello spessore e un aumento di lunghezza. La laminazione a freddo restituisce la durezza e permette di raggiungere lo spessore desiderato. Processi di laminazione combinati possono produrre un foglio di alluminio avente uno spessore di soli 0,004 mm. Normalmente i fogli di alluminio hanno uno spessore variabile compreso fra 0,20 e 3 mm. Il foglio di alluminio è un imballo molto utilizzato per la sua impermeabilità all aria, alla luce e all umidità, che consente la conservazione ed il trasporto di merci facilmente deperibili. Estrusione: è un processo in cui una billetta di alluminio pre-riscaldata passa attraverso una matrice in acciaio trasformando il suo volume originale in quello di un lungo profilato a sezione costante. L estrusione si usa per la produzione di forme estruse quali finestre, porte, rivestimenti, tubi, strutture per rimorchi, carrozze ferroviarie, aerei e navi. Trafilatura: è uno speciale tipo di laminazione a freddo nel quale il pezzo di partenza è fatto passare attraverso uno stampo che gli dà la forma definitiva. Si usa per produrre alcuni fili e tubi a diametro ridotto, detti tubi trafilati, usati in applicazioni che spaziano dall aeronautica fino agli oggetti da cucina. 52

55 Getti di fusione: l alluminio viene fuso in varie forme e colato in appositi stampi. La colata in stampi di sabbia si usa per piccole serie o pezzi molto complicati. L industria automobilistica fa largo uso di parti in alluminio fuso quali pistoni, collettori, pompe etc. Forgiatura: la forma finale si ottiene comprimendo una pastiglia di metallo caldo in uno stampo apposito. E una tecnica per produrre pezzi con peso variabile (da 50 g a 100 kg). Estrusione per impatto: è una combinazione di estrusione e forgiatura. Il più noto prodotto realizzato con questa tecnica è il tubetto flessibile usato per contenere crema da barba, dentifricio, cosmetici, etc. Industria manifatturiera Le applicazioni dell alluminio, oltre alla produzione di imballaggi, riguardano i settori più vari; tra i principali: trasporti su strada (automobili, mezzi pubblici, motocicli, ecc.); trasporti navali (battelli, barche, motoscafi, overcraft); trasporti su rotaie (locomotive, vagoni, tram, filobus, funicolari, ski-lift); trasporti aerei (aerei, alianti, costruzioni aerospaziali, elicotteri, razzi); industria meccanica (macchine per carta, stampa e imballaggio; macchine per l industria tessile e affini; macchine per l industria della plastica e della gomma; impianti di riscaldamento, boiler, depuratori di aria; rubinetteria industriale, pompe; utensili a mano; apparati medicali; dadi, bulloni, viti, chiodi, accessori per costruzioni); industria elettrica (accumulatori, batterie, bobine, commutatori, fili e corde isolati, generatori elettrici, motori elettrici, torri per antenne); telefonia, comunicazioni, elettronica e illuminazioni (abat-jour, altoparlanti, antenne, amplificatori, apparecchi radio e TV, applique, cassette e registratori, dischi per computer, lampade da tavolo, microfoni, cavi telefonici, piatti per giradischi, telecomandi, telefoni, radar); industria chimica, petrolifera, del gas; industria agro-alimentare; attrezzature domestiche per ufficio e per scuole (accendigas, accessori da bagno, affrancatrici, appendiabiti, armadi, bacinelle, banchi scolastici, batterie da cucina, bicchieri e caraffe, box doccia, caffettiere, calcolatrici, cestini e vassoi, compassi, divani, ferri da stiro, forni, fotocopiatrici, lavelli, letti, lucidatrici, penne, rasoi, righe e righelli, rubinetteria, sedie, attrezzi da disegno, tavoli, tostapane, ventilatori); industria della metallurgia e bellica; edilizia e viabilità (industria del cemento, ceramica, mattoni e tegole, segnaletica, coperture, rivestimenti esterni e accessori, serramentistica varia, costruzioni prefabbricate e serre, impianti di riscaldamento, condizionamento e ventilazione civile, balconi, balaustre, basculanti e portoni, controsoffittature); 53

56 Inoltre: articoli da viaggio e per giochi, attrezzature per sport subacquei, bastoncini da sci, biciclette per bambini, gabbie per uccelli, giocattoli, gatti delle nevi, sci, ombrelli e ombrelloni, valigie. Vita del prodotto Si è più volte rilevato che una delle principali caratteristiche dell alluminio è la versatilità, per cui il metallo e le sue diverse leghe trovano impiego in un ampia gamma di settori di applicazione, dai trasporti alle costruzioni, dall elettrotecnica all imballaggio, dall arredamento all impiantistica. Per tutte queste destinazioni finali l alluminio viene utilizzato nella realizzazione di beni durevoli, eccettuato il caso degli imballaggi considerati, come classificazione generale, a vita breve (anche se è opportuno sottolineare che quelli in alluminio garantiscono ai prodotti confezionati un significativo allungamento dei tempi di conservazione rispetto ad altri materiali). Qualsiasi bene, al termine del ciclo di vita, viene dismesso ed avviato allo smaltimento, oppure in alternativa, ove possibile, al recupero ed al riciclo o riutilizzo; chiaramente, in un economia di mercato la possibilità di recupero di un bene dimesso è direttamente legata al suo valor residuo, nel senso che tanto maggiore è quest ultimo, tanto più forte sarà la leva per favorirne il ritorno in ciclo. Sotto questo punto di vista l alluminio e le sue leghe sono dei materiali straordinari, in quanto possono essere riciclati indefinitamente senza apprezzabili penalizzazioni qualitative. La quasi totalità dell energia assorbita nelle fasi di produzione primaria del metallo, per l esattezza il 95%, viene conservata nel materiale e rimessa in gioco al momento della rifusione del rottame; la produzione di un kg di alluminio di riciclo ha quindi un fabbisogno energetico che equivale solo al 5% di quello di un kg di metallo elettrolitico (processo tradizionale per la produzione di alluminio da minerale); per questi motivi i rottami di alluminio hanno valorizzazioni di mercato di tutto rilievo e risulta economicamente conveniente il loro recupero e riciclo. Raccolta differenziata Le materie prime secondarie utilizzate per la produzione di leghe di alluminio di riciclo si ottengono da rottami pre-consumo o rottami nuovi, cioè gli scarti di lavorazione delle diverse fasi di produzione e di trasformazione di alluminio, normalmente puliti e di lega omogenea e da rottami post-consumo o rottami vecchi, ovvero beni giunti alla fine del loro ciclo d uso, provenienti dalla raccolta differenziata (imballaggi come lattine, bombolette, vaschette, scatolame o altri piccoli oggetti di uso domestico) o da operazioni di selezione e disassemblaggio, normalmente contenenti impurità e composti da leghe eterogenee. Entrambe le tipologie di rottame vengono raccolte e recuperate per essere avviate a riciclo in fonderia e dare vita a nuova materia prima pronta per essere riutilizzata nei processi produttivi per realizzare nuovi manufatti e prodotti. 54

57 Produzione alluminio riciclato Dopo la raccolta differenziata, gli imballaggi e gli altri oggetti di alluminio arrivano all impianto di separazione e primo trattamento. Qui, grazie ad un particolare separatore che funziona a correnti parassite, vengono separati da eventuali metalli magnetici (ferro) o da altri materiali diversi (vetro, plastica, etc.). Vengono poi pressati in balle e portati alle fonderie, dove, dopo un controllo sulla qualità del materiale, vengono pre-trattatati a circa 500 C per liberarli da altre sostanze estranee. La fusione avviene poi in forno alla temperatura di 800 C, fino ad ottenere alluminio liquido che viene trasformato in lingotti. generalmente basati sulla famiglia di leghe alluminio-silicio a cui si aggiungono altri metalli quali il rame e il magnesio. Questi lingotti, prodotti nel rispetto delle normative internazionali e nazionali, sono normalmente destinati alla produzione di componentistica in alluminio derivato da questa fusione. L alluminio recuperato, di qualità identica a quello originale, viene impiegato in edilizia, meccanica e casalinghi oltre che nel settore degli imballaggi. 55

58 Flusso dei rifiuti plastici 2007 Il rifiuto plastico che viene raccolto per essere avviato a recupero viene identificato dai codice CER , per le raccolte monomateriale e nel caso di raccolte multimateriale. I rifiuti plastici raccolti dal servizio pubblico, costituiti soprattutto da imballaggi, devono subire un importante e minuziosa fase di selezione presso i centri di selezione (CSS per Corepla), non solo per eliminare i materiali estranei ma anche per distinguere gli specifici polimeri ognuno dei quali deve essere inviato ad aziende che si occupano del recupero solo di quel tipo di plastica. I polimeri selezionati sono (polietilentereftalato), ovvero le bottiglie in plastica di acqua e bevande (circa il 36% dell avviato a recupero), PE (polietilene) alta e bassa densità di cui sono costituiti flaconi dei detersivi e buste, film plastici e tubetti, e PP (polipropilene) ovvero le cassette per ortofrutta. Gli altri rifiuti in plastica o imballaggi in plastica molto sporchi costituiscono il cosiddetto MIX-ET che comprende tutti i polimeri non facilmente avviabili a recupero di materia e pertanto generalmente avviati a recupero energetico. Talvolta, prima di giungere ai centri di selezione, i rifiuti plastici vengono compattati e ridotti volumetricamente presso i cosiddetti centri comprensoriali di pressatura (CC per Corepla) per agevolarne il trasporto e viene spesso effettuata anche una prima pulitura da rifiuti estranei a quelli in plastica. Le diverse tipologie di rifiuti plastici, suddivisi per polimero nei CSS, giungono ad aziende specializzate (recuperatori finali), dove, dopo ulteriore pulizia, un processo di lavaggio e opportuna macinazione, vengono trasformati in granuli e scaglie (mps), così da poter sostituire i polimeri vergini per la produzione di nuovi beni di consumo. In pratica, rispetto ai quantitativi raccolti (sia "mono" che "multimateriale"), così come dichiarati dai Comuni nel MUD, si ha una prima "perdita di processo" dovuta alla prepulizia effettuata presso i centri comprensoriali di pressatura intermedi. Il materiale successivamente conferito ai centri di selezione, oltre a contenere ancora percentuali considerevoli, variabili da caso a caso, di frazioni estranee, viene selezionato ed avviato a riciclo meccanico solo parzialmente, in quanto la quota di imballaggi in plastica non avviabili a riciclo è trasformata in combustibili alternativi e recuperata sotto forma di energia presso aziende specializzate. Questi vari passaggi spiegano il forte delta tra i quantitativi raccolti dai comuni e quelli effettivamente recuperati. 56

59 Tabella 38: Rifiuti plastici raccolti dal servizio pubblico nel 2007, riscontrati nei MUD e dei quali è stato accertato il recupero. PROVINCIA Residenti 2007 ton raccolte kg/ab raccolti ton recuperate kg/ab recuperati % REC ALESSANDRIA , ,5 74% ASTI , ,2 81% BIELLA , ,3 72% CUNEO , ,3 66% NOVARA , ,5 87% TORINO , ,0 80% VERBANIA , ,6 81% VERCELLI , ,3 86% Regione Piemonte 2007 Regione Piemonte 2006 Regione Piemonte 2005 Regione Piemonte , ,9 79% , ,5 80% , ,8 79% , ,1 82% Nel 2007, in Piemonte, sono state raccolte ton di rifiuti plastici e ne sono state riciclate ton ovvero il 79% (tabella 38). Rispetto agli anni precedenti è costante l incremento dei kg/ab anno raccolti (+7,7 tra il 2004 e il 2007, +2,2 kg/ab anno tra 2006 e 2007 pari a +15,5%) e recuperati (+7 kg/ab/anno da 2004 a 2007, +1,4 kg/ab anno tra 2006 e 2007, pari a +12,1%). Tali valori sono molto maggiori rispetto alla variazione dell immesso al consumo, calcolato da COREPLA a livello nazionale pari al +3,1% dal 2006 al 2007 (fonte: Programma Specifico di Prevenzione COREPLA). La percentuale di recupero, però, è rimasta pressoché invariata, evidenziando uno stallo sulla qualità dei rifiuti plastici raccolti, ancora troppo inquinati da materiali estranei o da plastiche non idonee al recupero. Si sottolinea che la situazione non è la stessa nelle varie province: gli scarti variano dal 34% della provincia di Cuneo al 13% della provincia di Novara. Bisogna tenere presente, comunque, che la percentuale di scarto è molto variabile in quanto, oltre ad eventuali problematiche insite nel sistema di raccolta e/o nell informazione al cittadino sui rifiuti conferibili nella raccolta differenziata della plastica, è sufficiente un unico oggetto pesante estraneo o troppi liquidi ancora presenti all interno dei contenitori in plastica per fare lievitare la percentuale di scarto. Dai dati in nostro possesso, non è possibile effettuare una valutazione precisa di quanto è stato avviato a recupero energetico e quanto a riciclo. Si possono considerare però le indicazioni dateci da un centro di selezione che tratta circa il 40% dei rifiuti di imballaggi in 57

60 plastica del Piemonte, secondo le quali, dei rifiuti plastici selezionati e avviati a recupero, il 65% è avviato a riciclo (, flaconame in PE, film da imballaggio in PE, plastiche miste riciclabili e cassette), mentre il restante 35% è avviato a recupero energetico (per lo più le plastiche eterogenee). Tale dato coincide con quello nazionale: fatto 100 il totale della raccolta differenziata conferita a Corepla, il 64,3% è stato avviato a riciclo ed il rimanente a recupero energetico (dal Programma Specifico di Prevenzione ). Come noto, quando parliamo di "plastica", non parliamo di un unico materiale, ma di tanti materiali con proprie caratteristiche chimiche, fisiche e meccaniche. Ogni tipo di plastica, ogni polimero, risponde a specifiche esigenze in termini di prestazioni. Per quanto riguarda gli imballaggi, ad esempio, il polimero scelto per una certa funzione risponde a specifiche esigenze di conservazione (protezione da aria, luce), logistica (efficienza nel trasporto, movimentazione nei punti vendita, spazi occupati nelle case), estetica (trasparenza, colori, possibilità di riportare parole e immagini). La stessa diversità di caratteristiche tra i diversi polimeri, richiede processi diversi di riciclo e fa sì che non si possa parlare di un generico "riciclo della plastica". Ogni processo di riciclo, per ottenere risultati qualitativamente significativi, avrà come risultato quello di ottenere un semilavorato o un prodotto omogeneo per polimero o per famiglia di polimeri omogenea per caratteristiche. E' questo il motivo per cui gli imballaggi provenienti dalla raccolta differenziata urbana necessitano di essere sottoposti ad un processo di selezione per polimero o per famiglia di polimeri (fonte COREPLA). La selezione dei diversi materiali plastici è essenziale per garantire la possibilità di ottenere rese elevate dei trattamenti di riciclaggio. La rete impiantistica svolge un ruolo decisivo nelle delicate fasi della selezione. Gli impianti sono in costante evoluzione, in quanto mutano con il progredire della diffusione delle raccolte differenziate di rifiuti di imballaggi in plastica e con l'incremento delle quantità di materiali valorizzabili intercettate. 58

61 I PRODOTTI COMMERCIALIZZATI A valle della selezione, COREPLA commercializza i seguenti prodotti (cioè i rifiuti selezionati con stringenti specifiche omogenee): Contenitori di incolore Contenitori di azzurrato Contenitori di colorato Contenitori di PE Cassette di plastica Fusti e Taniche Film di imballaggio di PE o PP Poliolefine derivanti dalla selezione dei rifiuti di imballaggi in plastica Imballaggi misti di Le vendite si svolgono mediante aste telematiche. LE APPLICAZIONI DEI MATERIALI RICICLATI Le applicazioni dei materiali riciclati sono innumerevoli, interi settori industriali sono fondati sull'utilizzo di polimeri riciclati che sostituiscono del tutto, o in parte, materia prima vergine. A titolo di esempio, esemplificativo e non esaustivo, dell'utilizzo del prodotto riciclato: Un flacone di detersivo può essere riciclato sotto forma di isolante per edilizia Una bottiglia di può diventare un pile Una shopper può essere trasformato in nuovi sacchi per la nettezza urbana Per chi volesse acquistare semilavorati ottenuti dal riciclo delle materie plastiche potrà consultare direttamente l elenco riciclatori COREPLA. Fonte: IL RECUPERO ENERGETICO DELLA PLASTICA Fonte: La trasformazione dei rifiuti in energia I principali canali in cui si opera il recupero energetico degli imballaggi in plastica sono: produzione di combustibili derivati da rifiuti (CDR) a valle della selezione della raccolta differenziata dei rifiuti d'imballaggio in plastica, utilizzando la quota di imballaggi in plastica non valorizzabili tramite riciclo meccanico. Questi combustibili trovano applicazione nei cementifici in sostiuzione di combustibili fossili o in altri impianti di combustione e produzione d'energia, tra cui anche i termovalorizzatori termovalorizzazione dei rifiuti urbani indifferenziati, in cui è presente una percentuale considerevole di imballaggi in plastica produzione di CDR dai rifiuti indifferenziati o speciali Il recupero energetico degli imballaggi in plastica post-consumo è, attualmente, attestato su livelli inferiori rispetto alla media europea, in ragione della scarsità di impianti di termovalorizzazione e delle difficoltà autorizzative all'utilizzo di CDR nei cementifici e negli impianti termici. Il contributo della valorizzazione energetica dei rifiuti di imballaggio, specialmente in sostituzione dei combustibili fossili e nel quadro delle severe, chiare e trasparenti garanzie ambientali che le più moderne tecnologie assicurano, è sempre più essenziale per raggiungere gli obiettivi complessivi di recupero fissati in sede europea. 59

62 Dettaglio quantitativo Nelle seguenti tabelle si dettagliano i quantitativi raccolti e recuperati per ciascun di Bacino, i centri di selezione/stoccaggio (in corsivo i CSS COREPLA) e le principali 11 aziende recuperatrici dei polimeri valorizzati (granulatori) o quelle che utilizzano i rifiuti plastici come combustibile. Queste aziende sono solo alcune tra quelle che hanno lavorato i rifiuti plastici provenienti dai CSS. L elenco completo dei granulatori (comprensivo anche di aziende aventi sede all estero) è costituito dalle seguenti 54 aziende (contro le 28 presenti nelle tabelle): 2 ELLE DI LECCESE GIUSEPPE (NO), AGRICOLA IMBALLAGGI srl (SA), ALIPLAST spa (TV), AMP FILMS & PACKAGING spa (FE), ARTENIUS RECYCLING FRANCE sas (FRANCIA), BELLAPLAST srl (CT), BRAGHIERI PLASTIC srl (PC), BREPLAST spa (PV), CENTRO PLASTICA srl (VE), CIER srl (TE), CONSORZIO ECOAMBIENTE (CL), DENTIS srl (CN), ECO-IMBALLAGGI snc (VE), ECOPLASTIC sas (BA), ECOPLASTIC srl (CT), ECOPLASTIC VITO MARTINELLI (GERMANIA), ECOPLASTICA srl (SA), ECOREC snc (BG), ECOSAC srl (BG), ERREONE srl (CE), EU-REC PLAST Gmbh (GERMANIA), FREUDENBERG POLITEX srl (CO), IL SOLCO SCARL (FO), KRUSCHITZ GmbH (AUSTRIA), LAMPOPLAST srl (AO), LANE BOTTO srl (BI), LUCANIA METALLI srl (PZ), LUCY PLAST spa (PG), MG IMBALLAGGI (TO), MONTELLO spa (BG), MULTIPORT RECYCLING GMBH (GERMANIA), NOVAFITO spa (MI), OMAPLAST d.o.o. (SLOVENIA), PANTOPLASTIC srl (NO), RA POLIMERI srl (FE), RA srl (LE), PLASTIBAR srl (NU), PLASTICA SUD srl (SA), PLASTIPOL srl (AL), REALPLASTIC srl (CO), REMAPLAST srl (CL), REVEANE srl (TO), RIGENERATION SERVICE srl (VE), RIPLAST srl (AG), S.E.R. srl (PR), SIDEMEC srl (SA), SKYMAX spa (TV), STABILE srl (PV), TECOPLAST DUE srl (FE), TERRANOVA AMBIENTE srl (CL), TRANSECO srl (VR), VALPLASTIC spa (PD), VEDETTO RECUPERI (CR), WORPO srl (BA). 11 Sono stati indicati i granulatori di a cui è stato conferito almeno il 10% della plastica lavorata presso il CSS e i granulatori di PE ai quali è stato conferito il 2-3% di polimero selezionato e i rigeneratori delle cassette. 60

63 Tabella 39: ATO Alessandria CONSORZIO di BACINO Residenti 2007 ton raccolte kg/ab raccolti Piattaforme CC Selezionatori CSS Recuperatori Polimero Rec. Energ. ton recuperate kg/ab recuperati % REC LANE BOTTO srl (BI) HDPE - LDPE Alessandrino ,1 ARAL spa (AL) CARIS srl (MI) COFIR sas (AT) MONTELLO spa (BG) NOVAFITO spa (MI) - HDPE - LDPE ,3 85% MONTELLO spa (BG) PLASTIPOL srl (AL) HDPE - LDPE SER srl (PR) HDPE BREPLAST srl (PV) HDPE BUZZI UNICEM spa (CN) REC EN CENTRO PLASTICA srl (VE) CONSORZIO ECOAMBIENTE (CL) CASS DENTIS srl (CN) ECOENERGY srl (MN) ECOLINE srl (BS) REC EN HDPE CCR CMT AMBIENTE srl (CN) COSMO spa (AL) ECOSAC srl (BG) HDPE FREUDENBERG POLITEX srl (CO) ,5 GAIA spa (AT) IDEA GRANDA s.cons.rl (CN) REC EN 522 6,8 65% Casalese MONTELLO spa (BG) RECOPLAST spa (PT) LANE BOTTO srl (BI) MAURI EMILIO srl (MI) HDPE - LDPE MG IMBALLAGGI snc (TO) MONTELLO spa (BG) RA POLIMERI srl (FE) REVEANE srl (TO) SERIPLAST srl (MI) TECOPLAST DUE srl (FE) VEDETTO RECUPERI srl (CR) BREPLAST spa (PV) CASS - HDPE - LDPE MIX - ET HDPE CASS LDPE LDPE HDPE CONSORZIO ECOAMBIENTE (CL) CASS DENTIS srl (CN) CSR SRT spa (AL) COFIR sas (AT) FREUDENBERG POLITEX srl (CO) LANE BOTTO srl (BI) HDPE-LDPE ,2 MONTELLO spa (BG) MONTELLO spa (BG) - HDPE - LDPE ,1 62% Ovadese PANTAECO srl (LO) RECOPLAST spa (PT) NOVAFITO spa (MI) RA POLIMERI srl (FE) HDPE REALPLASTIC srl (CO) SER srl (PR) TECOPLAST DUE srl (FE) HDPE 61

64 Tabella 40: ATO Asti CONSORZIO di BACINO Residenti 2007 ton raccolte kg/ab raccolti Piattaforme CC Selezionatori CSS Recuperatori Polimero Rec. Energ. ton recuperate kg/ab recuperati % REC BREPLAST spa (PV) BUZZI UNICEM spa (CN) CENTRO PLASTICA srl (VE) HDPE REC EN CONSORZIO ECOAMBIENTE (CL) CASS DENTIS srl (CN) ECOENERGY srl (MN) ECOLINE srl (BS) ECOSAC srl (BG) REC EN HDPE HDPE CMT AMBIENTE srl (CN) FREUDENBERG POLITEX srl (CO) CBRA Astigiano ,6 COFIR sas (AT) DEMAP srl (TO) GAIA spa (AT) IDEA GRANDA s.cons.rl (CN) LANE BOTTO srl (BI) REC EN HDPE-LDPE ,7 81% MONTELLO spa (BG) MAURI EMILIO srl (MI) MG IMBALLAGGI snc (TO) MONTELLO spa (BG) PANTAECO srl (LO) PLASTIPOL srl (AL) REVEANE srl (TO) SERIPLAST srl (MI) WORPO srl (BA) VEDETTO RECUPERI srl (CR) CASS - HDPE - LDPE MIX - ET REC EN HDPE-LDPE CASS LDPE HDPE-LDPE LDPE Tabella 41: ATO Biella CONSORZIO di BACINO Residenti 2007 ton raccolte kg/ab raccolti Piattaforme CC Selezionatori CSS Recuperatori Polimero Rec. Energ. ton recuperate kg/ab recuperati % REC BREPLAST spa (PV) HDPE CONSORZIO ECOAMBIENTE (CL) CASS COSRAB BERGADANO sas (BI) DENTIS srl (CN) ,6 MONTELLO spa (BG) FREUDENBERG POLITEX srl (CO) ,3 72% Biellese RECOPLAST spa (PT) MONTELLO spa (BG) HDPE LDPE RA POLIMERI srl (FE) HDPE TECOPLAST DUE srl (FE) 62

65 Tabella 42: ATO Cuneo CONSORZIO di BACINO Residenti 2007 ton raccolte kg/ab raccolti Piattaforme CC Selezionatori CSS Recuperatori Polimero Rec. Energ. ton recuperate kg/ab recuperati % REC BREPLAST spa (PV) HDPE CONSORZIO ECOAMBIENTE (CL) CASS DENTIS srl (CN) ACEM Monregalese ,7 ACEM (CN) BRA SERVIZI srl (CN) COFIR sas (AT) MONTELLO spa (BG) PANTAECO srl (LO) RECOPLAST spa (PT) SE.RI.PLAST srl (MI) FREUDENBERG POLITEX srl (CO) LANE BOTTO srl (BI) MONTELLO spa (BG) NOVAFITO spa (MI) RA POLIMERI srl (FE) HDPE - LDPE - HDPE - LDPE HDPE 588 6,2 52% REALPLASTIC srl (CO) SER srl (PR) HDPE TECOPLAST DUE srl (FE) TERRANOVA AMBIENTE srl (CL) LDPE ALIPLAST spa (TV) BREPLAST spa (PV) HDPE BUZZI UNICEM spa (CN) REC EN DENTIS srl (CN) ECOENERGY srl (MN) REC EN ECOLINE srl (BS) HDPE CARTAFIN snc (CN) FREUDENBERG POLITEX srl (CO) CEC Cuneese ,2 CMT AMBIENTE srl (CN) LANE BOTTO srl (BI) CSP GROUP srl (RE) MG IMBALLAGGI snc (TO) DEMAP srl (TO) PANTAECO srl (LO) MONTELLO spa (BG) HDPE - LDPE CASS MIX - ET ,1 81% REALPLASTIC srl (CO) NOVAFITO spa (MI) PANTAECO srl (LO) REC EN PLASTIPOL srl (AL) HDPE - LDPE REALPLASTIC srl (CO) REVEANE srl (TO) CASS SER srl (PR) HDPE WORPO srl (BA) HDPE - LDPE 63

66 Tabella 42: ATO Cuneo (segue) CONSORZIO di BACINO Residenti 2007 ton raccolte kg/ab raccolti Piattaforme CC Selezionatori CSS Recuperatori Polimero Rec. Energ. ton recuperate kg/ab recuperati % REC BREPLAST spa (PV) HDPE BUZZI UNICEM spa (CN) REC EN CENTRO PLASTICA srl (VE) CONSORZIO ECOAMBIENTE (CL) CASS DENTIS srl (CN) ECOENERGY srl (MN) REC EN ECOLINE srl (BS) HDPE ECOSAC srl (BG) HDPE COABSER Albese Braidese ,1 BENASSI srl (CN) FREUDENBERG POLITEX srl (CO) BRA SERVIZI srl (CN) IDEA GRANDA s.cons.rl (CN) CMT AMBIENTE srl (CN) LANE BOTTO srl (BI) DEMAP srl (TO) MAURI EMILIO srl (MI) GAIA spa (AT) MONTELLO spa (BG) MG IMBALLAGGI snc (TO) REC EN HDPE - LDPE CASS ,3 59% RECOPLAST spa (PT) MONTELLO spa (BG) - HDPE - LDPE MIX - ET PANTAECO srl (LO) REC EN RA POLIMERI srl (FE) HDPE PLASTIPOL srl (AL) HDPE - LDPE REVEANE srl (TO) CASS SERIPLAST srl (MI) LDPE TECOPLAST DUE srl (FE) VEDETTO RECUPERI srl (CR) LDPE WORPO srl (BA) HDPE - LDPE BREPLAST spa (PV) HDPE BUZZI UNICEM spa (CN) REC EN CONSORZIO ECOAMBIENTE (CL) CASS DENTIS srl (CN) ECOENERGY srl (MN) REC EN ECOLINE srl (BS) HDPE CARTAFIN snc (CN) FREUDENBERG POLITEX srl (CO) CSEA Saluzzese ,6 CMT AMBIENTE srl (CN) LANE BOTTO srl (BI) CSEA (CN) MG IMBALLAGGI snc (TO) DEMAP srl (TO) MONTELLO spa (BG) MONTELLO spa (BG) NOVAFITO spa (MI) PANTAECO srl (LO) HDPE - LDPE CASS - HDPE - LDPE MIX - ET ,8 70% RECOPLAST spa (PT) PANTAECO srl (LO) REC EN SACED srl (CN) RA POLIMERI srl (FE) HDPE PLASTIPOL srl (AL) HDPE - LDPE REALPLASTIC srl (CO) REVEANE srl (TO) CASS SER srl (PR) HDPE TECOPLAST DUE srl (FE) WORPO srl (BA) HDPE - LDPE 64

67 Tabella 43: ATO Novara CONSORZIO di BACINO Residenti 2007 ton raccolte kg/ab raccolti Piattaforme CC Selezionatori CSS Recuperatori Polimero Rec. Energ. ton recuperate kg/ab recuperati % REC ALIPLAST spa (TV) BREPLAST spa (PV) HDPE CBBN RECOPLAST spa (PT) CSP GROUP srl (RE) CONSORZIO ECOAMBIENTE (CL) DENTIS srl (CN) CASS Basso ,5 MONTELLO spa (BG) FREUDENBERG POLITEX srl (CO) ,8 86% Novarese PANTAECO srl (LO) S.K.M. snc (NO) LANE BOTTO srl (BI) MONTELLO spa (BG) HDPE - LDPE - HDPE - LDPE NOVAFITO spa (MI) RA POLIMERI srl (FE) HDPE BREPLAST spa (PV) HDPE CONSORZIO ECOAMBIENTE (CL) CASS CMN Medio Novarese ,8 ECOLINE srl (BS) BERGADANO sas (BI) MEDIO NOVARESE spa (NO) FREUDENBERG POLITEX srl (CO) MONTELLO spa (BG) LANE BOTTO srl (BI) REALPLASTIC srl (CO) MONTELLO spa (BG) HDPE HDPE - LDPE - HDPE - LDPE ,6 89% NOVAFITO spa (MI) REALPLASTIC srl (CO) Tabella 44: ATO Torino CONSORZIO di BACINO Residenti 2007 ton raccolte kg/ab raccolti Piattaforme CC Selezionatori CSS Recuperatori Polimero Rec. Energ. ton recuperate kg/ab recuperati % REC BREPLAST spa (PV) BUZZI UNICEM spa (CN) HDPE REC EN CONSORZIO ECOAMBIENTE (CL) CASS DENTIS srl (CN) ECOENERGY srl (MN) REC EN ACEA Pinerolese ,1 CMT AMBIENTE srl (CN) DEMAP srl (TO) MONTELLO spa (BG) TRASMAL srl (TO) ECOLINE srl (BS) HDPE FREUDENBERG POLITEX srl (CO) LANE BOTTO srl (BI) HDPE - LDPE M.G. IMBALLAGGI snc (TO) CASS 816 5,5 77% MONTELLO spa (BG) PANTAECO srl (LO) PLASTIPOL srl (AL) REVEANE srl (TO) WORPO srl (BA) - HDPE - LDPE MIX - ET REC EN HDPE - LDPE CASS HDPE - LDPE 65

68 Tabella 44: ATO Torino (segue) CONSORZIO di BACINO Residenti 2007 ton raccolte kg/ab raccolti Piattaforme CC Selezionatori CSS Recuperatori Polimero Rec. Energ. ton recuperate kg/ab recuperati % REC BREPLAST spa (PV) HDPE BUZZI UNICEM spa (CN) REC EN DENTIS srl (CN) ECOENERGY srl (MN) REC EN ECOLINE srl (BS) HDPE CCS Chierese ,2 CMT AMBIENTE srl (CN) DEMAP srl (TO) LANE BOTTO srl (BI) MG IMBALLAGGI snc (TO) HDPE - LDPE CASS ,2 92% MONTELLO spa (BG) MIX - ET PANTAECO srl (LO) REC EN PLASTIPOL srl (AL) HDPE - LDPE REVEANE srl (TO) CASS WORPO srl (BA) HDPE - LDPE BREPLAST spa (PV) HDPE BUZZI UNICEM spa (CN) REC EN DENTIS srl (CN) ECOENERGY srl (MN) REC EN ECOLINE srl (BS) HDPE COVAR 14 Torino Sud ,7 DEMAP srl (TO) CMT AMBIENTE srl (CN) CMT AMBIENTE srl (TO) LANE BOTTO srl (BI) MG IMBALLAGGI snc (TO) HDPE - LDPE CASS ,0 85% MONTELLO spa (BG) MIX - ET PANTAECO srl (LO) REC EN PLASTIPOL srl (AL) HDPE - LDPE REVEANE srl (TO) CASS WORPO srl (BA) HDPE - LDPE BREPLAST spa (PV) HDPE BUZZI UNICEM spa (CN) REC EN DENTIS srl (CN) ECOENERGY srl (MN) REC EN CADOS Dora-Sangone ,4 CMT AMBIENTE srl (CN) DEMAP srl (TO) PUBLIREC srl (TO) RECOPLASTICA srl (TO) ECOLINE srl (BS) LANE BOTTO srl (BI) MG IMBALLAGGI snc (TO) MONTELLO spa (BG) HDPE HDPE - LDPE CASS MIX - ET ,0 75% PANTAECO srl (LO) REC EN PLASTIPOL srl (AL) HDPE - LDPE REVEANE srl (TO) CASS WORPO srl (BA) HDPE - LDPE 66

69 Tabella 44: ATO Torino (segue) CONSORZIO di BACINO Residenti 2007 ton raccolte kg/ab raccolti Piattaforme CC Selezionatori CSS Recuperatori Polimero Rec. Energ. ton recuperate kg/ab recuperati % REC BREPLAST spa (PV) HDPE BUZZI UNICEM spa (CN) REC EN CONSORZIO ECOAMBIENTE (CL) CASS DENTIS srl (CN) ECOENERGY srl (MN) REC EN ECOLINE srl (BS) HDPE CMT AMBIENTE srl (CN) FREUDENBERG POLITEX srl (CO) DEMAP srl (TO) LANE BOTTO srl (BI) HDPE - LDPE BACINO 16 Torino Nord ,1 MONTELLO spa (BG) PANTAECO srl (LO) RECOPLAST spa (PT) SETA spa (TO) MG IMBALLAGGI snc (TO) MONTELLO spa (BG) NOVAFITO spa (MI) CASS - HDPE - LDPE MIX - ET ,0 88% VESCOVO ROMANO snc PANTAECO srl (LO) (VC) RA POLIMERI srl (FE) REC EN HDPE PLASTIPOL srl (AL) HDPE - LDPE REALPLASTIC srl (CO) REVEANE srl (TO) CASS SER srl (PR) HDPE TECOPLAST DUE srl (FE) WORPO srl (BA) HDPE - LDPE BREPLAST spa (PV) HDPE BUZZI UNICEM spa (CN) REC EN DENTIS srl (CN) ECOENERGY srl (MN) REC EN ECOLINE srl (BS) HDPE CISA Ciriecese ,9 CMT AMBIENTE srl (CN) DEMAP srl (TO) LANE BOTTO srl (BI) MG IMBALLAGGI snc (TO) HDPE - LDPE CASS ,3 86% MONTELLO spa (BG) MIX - ET PANTAECO srl (LO) REC EN PLASTIPOL srl (AL) HDPE - LDPE REVEANE srl (TO) CASS WORPO srl (BA) HDPE - LDPE 67

70 Tabella 44: ATO Torino (segue) CONSORZIO di BACINO Residenti 2007 ton raccolte kg/ab raccolti Piattaforme CC Selezionatori CSS Recuperatori Polimero Rec. Energ. ton recuperate kg/ab recuperati % REC BREPLAST spa (PV) HDPE BUZZI UNICEM spa (CN) REC EN CONSORZIO ECOAMBIENTE (CL) CASS DENTIS srl (CN) CCA Canavesano ,7 ECOENERGY srl (MN) ASA (TO) ECOLINE srl (BS) CMT AMBIENTE srl (CN) DEMAP srl (TO) FREUDENBERG POLITEX srl (CO) MONTELLO spa (BG) LANE BOTTO srl (BI) VESCOVO ROMANO snc MG IMBALLAGGI snc (TO) (VC) REC EN HDPE HDPE - LDPE CASS ,0 74% MONTELLO spa (BG) - HDPE - LDPE MIX - ET PANTAECO srl (LO) REC EN PLASTIPOL srl (AL) HDPE - LDPE REVEANE srl (TO) CASS WORPO srl (BA) HDPE - LDPE BREPLAST spa (PV) HDPE BUZZI UNICEM spa (CN) REC EN DENTIS srl (CN) ECOENERGY srl (MN) REC EN ECOLINE srl (BS) HDPE BACINO 18 Città di Torinoì ,6 CMT AMBIENTE srl (CN) DEMAP srl (TO) PUBLIREC srl (TO) LANE BOTTO srl (BI) MG IMBALLAGGI snc (TO) HDPE - LDPE CASS ,6 73% MONTELLO spa (BG) MIX - ET PANTAECO srl (LO) REC EN PLASTIPOL srl (AL) HDPE - LDPE REVEANE srl (TO) CASS WORPO srl (BA) HDPE - LDPE 68

71 Tabella 45: ATO Verbania CONSORZIO di BACINO Residenti 2007 ton raccolte kg/ab raccolti Piattaforme CC Selezionatori CSS Recuperatori Polimero Rec. Energ. ton recuperate kg/ab recuperati % REC AMP spa (FE) ECOLINE srl (BS) HDPE COBVCO Verbanese ,8 CONSERVCO spa (VB) FREUDENBERG POLITEX srl (CO) REALPLASTIC srl (CO) LANE BOTTO srl (BI) SERUSO VERDERIO spa (LC) HDPE - LDPE ,0 80% NOVAFITO spa (MI) REALPLASTIC srl (CO) BREPLAST spa (PV) HDPE COBVO Valle Ossola ,6 MONTELLO spa (BG) VALLE OSSOLA SPA (VB) CONSORZIO ECOAMBIENTE (CL) FREUDENBERG POLITEX srl (CO) CASS ,8 84% MONTELLO spa (BG) - HDPE - LDPE Tabella 46: ATO Vercelli CONSORZIO di BACINO Residenti 2007 ton raccolte kg/ab raccolti Piattaforme CC Selezionatori CSS Recuperatori Polimero Rec. Energ. ton recuperate kg/ab recuperati % REC ANDREONI MARCELLO sas (MI) ATENA spa (VC) BREPLAST spa (PV) CONSORZIO ECOAMBIENTE (CL) HDPE CASS BERGADANO sas (BI) FREUDENBERG POLITEX srl (CO) COVEVAR Vercellese ,1 CMR Valsesia (VC) COFIR sas (AT) EUROVETRO srl (VA) LANE BOTTO srl (BI) MONTELLO spa (BG) HDPE - LDPE - HDPE - LDPE 771 4,3 86% MONTELLO spa (BG) NOVAFITO spa (MI) PANTAECO srl (LO) VESCOVO ROMANO snc (VC) REALPLASTIC srl (CO) SER srl (PR) HDPE 69

72 Destinazione rifiuti plastici raccolti in Piemonte nel 2007 % RECUPERO 79% 1. ALIPLAST spa (TV) 2. CENTRO PLASTICA srl (VE) 3. WORPO srl (BA) 4. SE.RI.PLAST srl (MI) 5. BREPLAST spa (PV) 6. VEDETTO RECUPERI srl (CR) 7. SER srl (PR) 8. FREUDENBERG POLITEX srl (CO) 9. CONSORZIO ECOAMBIENTE (CL) 10. NOVAFITO spa (MI) 11. TECOPLAST DUE srl (FE) 12. MONTELLO spa (BG) 13. ECOSAC srl (BG) 14. REALPLASTIC srl (CO) 15. ECOLINE srl (BS) 16. RA POLIMERI srl (FE) 17. MAURI EMILIO srl (MI) 18. AMP spa (FE) 19. TERRANOVA AMBIENTE srl (CL) 20. PANTAECO srl (LO) 21. ECOENERGY srl (MI) a. PLASTIPOL srl (AL) b. BUZZI UNICEM spa (CN) c. DENTIS SRL (CN) d. IDEA GRANDA S. Cons.RL (CN) e. M.G. IMBALLAGGI snc (TO) f. REVEANE srl (TO) g. LANE BOTTO srl (BI) 70

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