Schede di monitoraggio del

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Schede di monitoraggio del"

Transcript

1 Schede di monitoraggio del III Piano biennale nazionale di azioni e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva adottato con il DPR del 21 gennaio 2011

2

3 Sommario Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale...11 Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale...11 Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale AZIONE A01 POTENZIAMENTO DELLA RETE DEI SERVIZI INTEGRATI PER LA PRIMA INFANZIA...13 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)...13 Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, le province, i Comuni e le Comunità montane in materia di servizi socio-educativi per la prima infanzia, di cui all art. 1 comma 1259, della legge 27 dicembre 2006, n Intesa tra il Governo, le Regioni, i Comuni le Province e le Comunità montane attuativa dell articolo 1, commi 630, 1250, 1251 e 1259 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni in materia di politiche per la famiglia...14 Intesa, ai sensi dell art. 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n Intesa, ai sensi dell articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri delegato alle politiche per la famiglia e le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano, le Province, i Comuni e le Comunità montane, in merito al riparto della quota del Fondo per le politiche della famiglia a favore dei servizi socio-educativi per la prima infanzia e di altri interventi a favore delle famiglie...14 Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano e le Autonomie locali, ai sensi dell articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, concernente l utilizzo di risorse da destinare al finanziamento di azioni per le politiche a favore della famiglia...14 Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano e le Autonomie locali, ai sensi dell articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, concernente l utilizzo di risorse da destinare al finanziamento di servizi socio educativi per la prima infanzia e azioni in favore degli anziani e della famiglia...14 Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale...20 AZIONE A02 PROGETTO DI AZIONI DI SISTEMA ED ASSISTENZA TECNICA REGIONI DEL SUD

4 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)...21 Parere ai sensi dell art. 2, comma 4, del Dlgs 281/97, parere favorevole ad eccezione della Regione Siciliana che ha espresso parere contrario...21 Parere sulla proposta di delibera CIPE concernente definizione dei criteri di cofinanziamento pubblico nazionale degli interventi socio-strutturali comunitari per il periodo di programmazione Parere, ai sensi dell articolo 2, comma 4, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n Punto 2A - Repertorio Atti n. 107/CSR...21 Parere in merito alla nota informativa concernente le modalità di copertura dei tagli e degli accantonamenti apportati al Fondo aree sottoutilizzate dalla legge finanziaria Punto 1A dettagliodocgov.asp?iddoc= Assorbimento dei tagli e degli accantonamenti apportati dalla legge finanziaria 2007 al Fondo aree sottoutilizzate ex articolo 61, legge finanziaria Riassegnazione parziale revoche ex delibera n. 179/2006 e nuove assegnazioni...21 GU n. 253 del 30 Ottobre Parere sul documento concernente: Regole di attuazione del meccanismo di incentivazione legato agli obiettivi di servizio del Quadro Strategico Nazionale Punto 1A - Repertorio Atti n. 157/CSR DettaglioDocGOV.asp?IDDoc= Quadro Strategico Nazionale (QSN) GU n. 301 del 29 dicembre Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano e le Autonomie locali, ai sensi dell articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, concernente l utilizzo di risorse da destinare al finanziamento di azioni per le politiche a favore della famiglia...23 Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano e le Autonomie locali, ai sensi dell articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, concernente l utilizzo di risorse da destinare al finanziamento di servizi socio educativi per la prima infanzia e azioni in favore degli anziani e della famiglia

5 Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale...26 AZIONE A03 SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ: SPERIMENTAZIONE...26 NIDI DOMICILIARI...26 Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale AZIONE A04 GENERALIZZAZIONE DELLE SCUOLE DELL INFANZIA...30 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria...31 Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all istruzione...32 Legge quadro in materia di Riordino dei Cicli dell Istruzione...32 Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale...36 AZIONE A05 FAVORIRE LA FREQUENZA DEI MINORI DELLE FAMIGLIE FRAGILI: AI SERVIZI 0-3 ANNI, ALLE SCUOLE DELL INFANZIA, AI SERVIZI EDUCATIVI 0-6 ANNI...36 Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale...38 AZIONE A06 INTERVENTI PER MINORI CON DISABILITÀ dicembre 1992, n marzo 1993, n Descrizione...46 Alunni in situazione di handicap per ordine scolastico e tipo di scuola. Valori assoluti Scopo dell indicatore...46 Fornire una panoramica sull inserimento scolastico degli alunni disabili nei vari ordini e tipi di scuola...46 Definizione di disabilità utilizzata...46 Gli alunni disabili sono definiti "alunni in situazione di handicap" e si distinguono nelle tre macrocategorie: psicofisico, uditivo e visivo...46 Fonte...46 Sistema Informativo del Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (SIMPI)...46 Anni disponibili...46 Note...46 La tabella comprende sia le scuole statali che quelle non statali; 2) non sono disponibili i dati relativi alle scuole speciali o normali di tipo posto speciale per gli anni e ; 3) sono state inserite anche le scuole carcerarie e ospedaliere...46 Descrizione

6 Anni disponibili...47 Note ) Per la Valle d Aosta manca la rilevazione in quanto è la regione ad avere competenze in materia di istruzione; 2) per il Trentino-Alto Adige la rilevazione riguarda le sole province di Trento e Bolzano; 3) sono state inserite anche le scuole carcerarie e ospedaliere...47 Descrizione...48 Anni disponibili...48 Note...48 La tabella comprende sia le scuole statali che quelle non statali Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale...52 AZIONE A07 LINEE DI ORIENTAMENTO UNITARIE PER IL SERVIZIO SOCIALE CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL INFANZIA E ALL ADOLESCENZA...52 Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale AZIONE A08 SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ NELLE FAMIGLIE FRAGILI E PREVENZIONE DELL ALLONTANAMENTO DALLA FAMIGLIA...56 Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, recante «Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori», nonché al titolo VIII del libro primo del codice civile...58 Rilevante l articolo Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale AZIONE A09 PROMOZIONE DELL AFFIDAMENTO FAMILIARE E POTENZIAMENTO DEI SERVIZI DEDICATI...64 Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l infanzia e l adolescenza...68 Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale...71 AZIONE A10 INTERVENTI SULLE STRUTTURE DI ACCOGLIENZA RESIDENZIALE PER MINORI...71 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali...74 Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, recante «Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori», nonché al titolo VIII del libro primo del codice civile...74 Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale...78 AZIONE A11 CREAZIONE DI UN SISTEMA INFORMATIVO NAZIONALE SUI BAMBINI FUORI FAMIGLIA...78 Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale...82 AZIONE A12 MISURE PER IL SOSTEGNO DELL ADOZIONE NAZIONALE E INTERNAZIONALE...82 Legge istitutiva dei Consultori Familiari...83 Diritto del minore ad una famiglia...83 Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per infanzia e adolescenza...83 Ratifica ed esecuzione della Convenzione per la tutela dei minori e la cooperazione in materia 4

7 di adozione internazionale, fatta a L Aja il 29 maggio Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, in tema di adozione di minori stranieri...84 Legge quadro sul riordino del sistema dei servizi sociali...84 Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, recante «Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori», nonché al titolo VIII del libro primo del codice civile...84 Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale...89 AZIONE A13 MISURE IN FAVORE DEGLI ADOLESCENTI...89 Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, recante «Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori», nonché al titolo VIII del libro primo del codice civile...89 Ratifica ed esecuzione della Convenzione per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, fatta a L Aja il 29 maggio Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, in tema di adozione di minori stranieri...89 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori...89 Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale...92 AZIONE A14 SOSTEGNO ALLA FREQUENZA SCOLASTICA E AL SUCCESSO FORMATIVO CONTRO L ESCLUSIONE SOCIALE...92 Soggetti attuatori...96 Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale...99 AZIONE A15 INTERVENTI A FAVORE DEGLI ADOLESCENTI NELL AREA PENALE...99 Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale AZIONE A16 PREVENZIONE E CURA DI ABUSO E MALTRATTAMENTO ALL INFANZIA Lignes directrices du Comité des Ministres du Conseil de l Europe sur une justice adaptée aux enfants - Linee guida su una giustizia adattata all infanzia (17 novembre 2010) Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale AZIONE A17 AZIONI A TUTELA DEI MINORI VITTIME DI TRATTA Direttrice di azione: Rafforzare la tutela dei diritti Direttrice di azione: Rafforzare la tutela dei diritti Direttrice di azione: Rafforzare la tutela dei diritti AZIONE B01 RIFORMA TRIBUNALE PER I MINORENNI E DEI PROCEDIMENTI CIVILI IN MATERIA DI PERSONE, FAMIGLIA E MINORI Direttrice di azione: Rafforzare la tutela dei diritti

8 AZIONE B02 RIFORMA DEL SISTEMA PENALE MINORILE Direttrice di azione: Rafforzare la tutela dei diritti AZIONE B03 PROMUOVERE UN ORDINAMENTO PENITENZIARIO PER I MINORENNI ED I GIOVANI ADULTI Direttrice di azione: Rafforzare la tutela dei diritti AZIONE B04 GARANTE NAZIONALE PER L INFANZIA E L ADOLESCENZA Direttrice di azione: Rafforzare la tutela dei diritti AZIONE B05 LA MEDIAZIONE Ministero Giustizia, PCM - Dipartimento delle politiche per la famiglia, Ministero del lavoro e delle politiche sociali Direttrice di azione: Rafforzare la tutela dei diritti AZIONE B06 SISTEMA DELLE TUTELE DEI MINORI E PROTEZIONE DEI MINORI DALL ABUSO E DAL MALTRATTAMENTO Sintesi degli aspetti della produzione regionale sulla violenza anni Direttrice di azione: Rafforzare la tutela dei diritti AZIONE B10 LINEE DI INDIRIZZO NAZIONALI PER IL CONTRASTO DELLA PEDOFILIA E DELLA PORNOGRAFIA MINORILE Direttrice di azione: Rafforzare la tutela dei diritti AZIONE B07 PROMOZIONE DI UN SISTEMA DI TUTELA E PROTEZIONE DEI MINORENNI DISABILI E DI QUELLI CON DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO Regioni che si sono dotate di una legge specifica in materia di DSA Direttrice di azione: Rafforzare la tutela dei diritti AZIONE B08 TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL INFANZIA E SULL ADOLESCENZA Ministero Giustizia Dipartimento per la giustizia minorile PCM - Dipartimento delle politiche per la famiglia Ministero del lavoro e delle politiche sociali PCM - Dipartimento Pari Opportunità Direttrice di azione: Rafforzare la tutela dei diritti AZIONE B09 6

9 ADEGUAMENTO DELLA NORMATIVA RIFERITA ALL AFFIDAMENTO FAMILIARE Min. del lavoro e delle politiche sociali PCM - Dipartimento delle politiche per la famiglia Regioni Enti locali Aziende socio sanitarie locali V. Deliberazione della giunta regionale n del 17 novembre 2003 approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi che garantisca livelli adeguati di intervento in materia di affidamenti familiari e di adozioni difficili di minori, in attuazione della l. 149/2001 diritto del minore ad una famiglia (modifica l. 184/83) ; in allegato la parte relativa agli affidamenti a rischio giuridico di adozione Si vedano gli articoli I tagli dei fondi statali destinati al settore sociale di Mauro Perino e Il sistema di welfare tra tagli e assenza di livelli essenziali in Prospettive assistenziali n. 174, Allegato n. 2. Deliberazione della Giunta Regionale n del 17 novembre 2003 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi che garantisca livelli adeguati di intervento in materia di affidamenti familiari e di adozioni difficili di minori, in attuazione della L. 149/2001 Diritto del minore ad una famiglia (modifica L. 184/83) (estratto) [ ] A.AFFIDAMENTO A RISCHIO GIURIDICO Direttrice di azione: Rafforzare la tutela dei diritti AZIONE B11 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE DEI TUTORI PCM - Dipartimento delle politiche per la famiglia Regioni Conferenza Stato Regioni Direttrice di azione: Favorire la partecipazione per la costruzione di un patto intergenerazionale Direttrice di azione: Favorire la partecipazione per la costruzione di un patto intergenerazionale Direttrice di azione: Favorire la partecipazione per la costruzione di un patto intergenerazionale AZIONE C01 AZIONI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELL EVENTO NASCITA Direttrice di azione: Favorire la partecipazione per la costruzione di un patto intergenerazionale 7

10 AZIONE C02 PROMOZIONE E AGGIORNAMENTO DELLA L. 53/2000 E DEL D.LGS 151/ Direttrice di azione: Favorire la partecipazione per la costruzione di un patto intergenerazionale AZIONE C03 COSTRUIRE E SOSTENERE I RAPPORTI TRA LE GENERAZIONI Direttrice di azione: Favorire la partecipazione per la costruzione di un patto intergenerazionale AZIONE C04 PROMUOVERE L ASCOLTO DEL MINORE Direttrice di azione: Promuovere l interculturalità Direttrice di azione: Promuovere l interculturalità Direttrice di azione: Promuovere l interculturalità AZIONE D01 RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE DEGLI STRANIERI Direttrice di azione: Promuovere l interculturalità AZIONE D02 SOSTEGNO, ACCOMPAGNAMENTO EDUCATIVO E INSERIMENTO LAVORATIVO PER I MINORI SOTTOPOSTI A PROCEDIMENTO PENALE, INCLUSI MINORI ROM, SINTI, CAMINANTI E MINORI IMMIGRATI Direttrice di azione: Promuovere l interculturalità AZIONE D03 PREVENZIONE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA DEI MINORI, INCLUSI MINORI ROM, SINTI E CAMINANTI E MINORI IMMIGRATI E ATTUAZIONE DI INTERVENTI DI INCLUSIONE SOCIALE Direttrice di azione: Promuovere l interculturalità AZIONE D04 LA TUTELA DEL DIRITTO ALLA SALUTE NEI BAMBINI E ADOLESCENTI ROM, SINTI E CAMINANTI Progetti CCM Direttrice di azione: Promuovere l interculturalità AZIONE D05 LA PROMOZIONE DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE E DIRIGENTE PER L INTERCULTURALITÀ Direttrice di azione: Promuovere l interculturalità AZIONE D06 IL RAFFORZAMENTO DEL RUOLO DELLE SECONDE GENERAZIONI Direttrice di azione: Promuovere l interculturalità

11 AZIONE D07 GESTIONE DELLE INFORMAZIONI, RACCOLTA DATI E RETI INTERISTITUZIONALI PER L INTERCULTURALITÀ

12

13 Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale

14

15 SCHEDA MONITORAGGIO del Piano biennale nazionale di azioni e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale AZIONE A01 POTENZIAMENTO DELLA RETE DEI SERVIZI INTEGRATI PER LA PRIMA INFANZIA INDICATORI E STATISTICHE SULLA CONDIZIONE DELL INFANZIA E L ADOLESCENZA Analisi di contesto Il problema numero uno quando si parla di servizi per l infanzia sono i finanziamenti. La coperta delle risorse è sempre troppo corta. Come spiega bene il rapporto sui costi dei nidi del Gruppo nazionale nidi infanzia insieme con il Cnel «il ritardo dell Italia non è da imputare a enti locali disattenti ma soprattutto ai governi che si sono succeduti dagli anni Settanta». Dal 1977, ultimo anno di risorse statali finalizzate, bisogna aspettare la Finanziaria 2002 per vedere un nuovo impegno dello Stato, anche se furono distribuiti solo 50 milioni. Poi, con la Finanziaria 2007 (governo Prodi), si è messo in campo un piano triennale per i nidi che ha stanziato 727 milioni di euro in tre anni, di cui 446 dello Stato e 281 delle Regioni. Con l Intesa del 7 ottobre 2010, n. 109/CU è stato assicurato un finanziamento di 100 mila euro da utilizzare per interventi a favore della famiglia e dei servizi educativi per la prima infanzia. Il 2011 ha visto un nuovo blocco dei finanziamenti ripresi nel 2012 con le Intese del 2 febbraio 2012, n. 24/CU e del 19 aprile 201, n. 48/CU. TIPOLOGIA AZIONE Denominazione Atti delle Amministrazioni centrali coordinati con le Regioni e le Province autonome Indicatori a. numero atti adottati nell anno 2007/ b. tipo di atti assunti dagli organi di governo e amministrazioni centrali e decentrate (proposte di legge, leggi, regolamenti, circolari, ecc.). Anno Tipo atto (normativo o di indirizzo) Ente 2007 Legge Ammin. centrale Numero e data n. 296 del 27 dicembre Atto n. 83/CU del 26 settembre 2007 Oggetto Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007). Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, le province, i Comuni e le Comunità montane in materia di servizi socio-educativi per la prima infanzia, di cui all art. 1 comma 1259, della legge 27 dicembre 2006, n Estremi di pubblicazione GU n. 299 del 27 dicembre Supplemento ordinario n amiglia.it/ media/47437/intesa %20nidi% pdf 13

16 2007 Atto n. 44/CU del 14 giugno Atto 22/CU del 14 febbraio Atto n. 103/CU del 7 ottobre Atto n. 109/CU del 7 ottobre Atto n. 24/CU del 2 febbraio Atto n. 48/CU del 19 aprile 2012 Accordo tra il Ministro della Pubblica istruzione, il Ministro delle Politiche per la Famiglia, il Ministro della Solidarietà sociale, le Regioni, le Province Autonome di Trento e Bolzano, le Province, i Comuni e le Comunità montane, per la promozione di un offerta educativa integrativa e sperimentale per i bambini dai due ai tre anni. Punto 1A. Intesa tra il Governo, le Regioni, i Comuni le Province e le Comunità montane attuativa dell articolo 1, commi 630, 1250, 1251 e 1259 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni in materia di politiche per la famiglia. Intesa, ai sensi dell art. 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n Accordo quadro per la realizzazione di un offerta di servizi educativi a favore di bambini dai due ai tre anni, volta a migliorare i raccordi tra nido e scuola dell infanzia e a concorrere allo sviluppo territoriale dei servizi socio educativi 0-6 anni. Intesa, ai sensi dell articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri delegato alle politiche per la famiglia e le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano, le Province, i Comuni e le Comunità montane, in merito al riparto della quota del Fondo per le politiche della famiglia a favore dei servizi socio-educativi per la prima infanzia e di altri interventi a favore delle famiglie. Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano e le Autonomie locali, ai sensi dell articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, concernente l utilizzo di risorse da destinare al finanziamento di azioni per le politiche a favore della famiglia. Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano e le Autonomie locali, ai sensi dell articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, concernente l utilizzo di risorse da destinare al finanziamento di servizi socio educativi per la prima infanzia e azioni in favore degli anziani e della famiglia. a.istruzione.it/ news/2007/allegati/ accordo_infanzia_ pdf amiglia.it/ media/47453/intesa % pdf ni.it/ dettagliodoc.asp? idprov=8730&iddoc= 28744&tipodoc=2&C ONF=UNI amiglia.it/ media/64715/ intesa%20famiglia %207ott10%20%282 %29.pdf ni.it/documenti/ DOC_035037_24%20 %28 PUNTO %202%20ODG %29.pdf ni.it/dettagliodoc.asp? IDDoc=35961&IdPro v=10599&tipodoc= 2&CONF=ckbwdejtq gjtwe N.B. Ricordiamo che nel corso del 2011 è stato approvato il Piano di azione e coesione, ove sono state inserite misure per l incremento dei servizi di cura alle persone, in generale, e nello specifico per lo sviluppo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia. Tale intervento però, per il quale è stato previsto un fondo di 400 milioni, è riservato alle sole quattro Regioni dell obiettivo convergenza, ossia la Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. 14

17 OBIETTIVO Denominazione Estendere i servizi socio-educativi per la prima infanzia 0-3 anni. Indicatori a. punto di partenza numero posti nei servizi educativi (nidi servizi integrativi) a titolarità pubblica e privata al 31/ (il dato è tratto dal Rapporto di monitoraggio del Piano di sviluppo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia al 31 dicembre 2010 Le attività di monitoraggio e i dati sui servizi, Tavola 1, colonna 8). numero di nidi d infanzia al 31/12/ (il dato è tratto dal Rapporto di monitoraggio del Piano di sviluppo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia al 31 dicembre 2010 Le attività di monitoraggio e i dati sui servizi, Tavola 4, somma delle colonne 1 e 2). numero servizi integrativi al 31/12/ (il dato è tratto dal Rapporto di monitoraggio del Piano di sviluppo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia al 31 dicembre 2010 Le attività di monitoraggio e i dati sui servizi, Tavola 4, somma delle colonne 3 e 4). b. punto intermedio AZIONE/INTERVENTO Denominazione Realizzazione e potenziamento su tutto il territorio nazionale di servizi per bambini dai 3 mesi ai 3 anni d età (nidi d infanzia, micro-nidi, nidi aziendali o nei luoghi di lavoro, sezioni primavera aggregate a nidi e a scuole dell infanzia), aumentando la percentuale di copertura tra utenza potenziale e iscritti nel biennio del Piano d Azione. Realizzazione e potenziamento su tutto il territorio nazionale di servizi educativi integrativi ai nidi e alle scuole per l infanzia (centri gioco, spazi gioco, centri per bambini e genitori). 15

18 Indicatori Tavola 1. Gli asili nido 1 : indicatori territoriali Anni scolastici 2008/2009 e 2010/2011 REGIONE E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA Percentuale di Comuni coperti dal servizio (2008/2009) 2 Percentuale di Comuni coperti dal servizio (2010/2011) Indice di copertura territoriale del servizio (per 100 bambini 0-2 anni residenti nella regione) (2008/2009) 3 Indice di copertura territoriale del servizio (per 100 bambini 0-2 anni residenti nella regione) (2010/2011) Indicatore di presa in carico degli utenti (per 100 residenti 0-2 anni) (2008/2009) 4 Indicatore di presa in carico degli utenti (per 100 residenti 0-2 anni) (2010/2011) Piemonte 28,0 27,7 74,0 75,1 11,4 12,4 Valle d Aosta/Vallée d Aoste 78,4 94,6 91,2 99,0 22,0 18,4 Liguria 56,2 43,0 84,1 88,2 13,3 14,1 Lombardia 53,4 73,0 77,0 91,7 9,3 15,4 Trentino-Alto Adige/Südtirol n.d... 3,5 10,9 Bolzano/Bozen 53,4. 77,0. 15,3 4,0 Trento 65,2 67,7 83,3 84,7 9,8 17,9 Veneto 77,2 72,8 91,7 88,9 11,7 10,6 Friuli Venezia Giulia 38,3 95,0 88,1 98,5 13,1 16,6 Emilia-Romagna 81,8 83,3 96,8 98,0 24,0 25,4 Toscana 64,5 73,2 91,3 94,4 16,9 17,7 Umbria 54,3 55,4 88,9 90,8 18,6 22,3 Marche 48,0 52,7 84,5 87,9 13,3 15,6 Lazio 23,0 24,9 77,2 77,5 11,8 14,7 Abruzzo 25,9 26,2 68,8 71,0 7,8 7,8 Molise 5,9 7,4 37,5 39,8 4,3 4,4 Campania 15,4 17,6 37,8 39,0 1,7 1,9 Puglia 31,8 34,1 59,3 60,8 3,9 3,9 Basilicata 21,4 24,4 56,9 62,3 6,7 7,5 Calabria 13,9 15,9 42,9 44,7 2,3 2,3 Sicilia 33,6 33,8 68,3 7,9 5,9 5,2 Sardegna 14,1 24,7 57,0 68,5 6,5 13,6 Nord-ovest 44,3 53,4 81,9 87,1 12,9 14,5 Nord-est 69,4 78,2 89,1 93,2 15,2 16,8 Centro 43,9 48,3 83,3 84,9 14,0 16,3 Sud 18,9 20,8 47,8 49,5 3,1 3,3 Isole 24,0 29,3 65,9 68,1 6,0 7,0 ITALIA 40,9 47,4 73,4 76,8 10,4 11,8 Fonte Istat 1 Questa voce comprende sia le strutture comunali che le rette pagate dai Comuni per gli utenti di asilo nido privati. 2 Percentuale di comuni in cui è attivo il servizio. Per il Nord-est e per il totale Italia l indicatore è calcolato al netto della Provincia di Bolzano. 3 Percentuale di bambini tra 0 e 2 anni che risiede in Comuni in cui è presente il servizio. Per il Nord-est e per il totale Italia l indicatore è calcolato al netto della Provincia di Bolzano. 4 Utenti per 100 bambini tra 0 e 2 anni. 16

19 Tavola 2. Servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia 5 : indicatori territoriali Anni scolastici 2008/2009e 2010/2011 REGIONE E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA Percentuale di Comuni coperti dal servizio (2008/2009) 6 Percentuale di Comuni coperti dal servizio (2010/2011) Indice di copertura territoriale del servizio (per 100 bambini 0-2 anni residenti nella regione) (2008/2009) 7 Indice di copertura territoriale del servizio (per 100 bambini 0-2 anni residenti nella regione) (2010/2011) Indicatore di presa in carico degli utenti (per 100 residenti 0-2 anni) (2008/2009) 8 Indicatore di presa in carico degli utenti (per 100 residenti 0-2 anni) (2010/2011) Piemonte 24,2 15,0 52,5 42,1 3,0 3,0 Valle d Aosta/Vallée d Aoste 5,4 24,3 30,5 46,2 6,4 8,7 Liguria 23,6 23,8 33,1 63,6 3,1 2,5 Lombardia 38,1 29,8 70,5 46,4 5,9 3,5 Trentino-Alto Adige/Südtirol n.d.. n.d.. 8,0 8,7 Bolzano/Bozen 38,1. 70,5. 3,7 13,4 Trento 15,3 41,9 32,4 73,2 2,2 4,0 Veneto 40,6 12,7 61,7 29,9 3,2 1,9 Friuli Venezia Giulia 51,1 37,2 78,8 57,6 3,7 3,6 Emilia-Romagna 42,2 34,8 65,0 63,3 4,1 4,0 Toscana 43,9 37,3 68,4 63,6 4,6 3,3 Umbria 42,4 40,2 75,1 77,6 4,8 5,3 Marche 19,5 10,9 48,6 29,9 2,6 1,3 Lazio 10,6 7,7 52,5 4,4 0,8 0,2 Abruzzo 30,8 40,3 37,8 37,6 2,0 1,8 Molise 2,2 5,1 15,5 17,1 0,5 1,1 Campania 43,2 33,8 40,6 42,1 1,1 0,9 Puglia 20,9 10,5 27,3 20,9 1,0 0,7 Basilicata 0,8-0,5-0,1 - Calabria 2,2 1,0 13,2 9,9 0,4 0,1 Sicilia 3,3 4,1 7,4 7,6 0,1 0,3 Sardegna 10,1 17,5 36,0 47,0 3,5 3,4 Nord-ovest 25,5 23,4 41,9 46,7 3,2 3,3 Nord-est 29,8 26,9 50,0 48,1 3,4 3,5 Centro 25,2 20,0 58,4 30,8 2,5 1,7 Sud 22,3 19,4 31,1 29,5 1,0 0,7 Isole 6,6 10,7 13,5 16,0 0,8 0,9 ITALIA 23,7 21,4 40,8 36,4 2,3 2,2 Fonte Istat Tavola 3. I servizi per la prima infanzia 9 : indicatori territoriali Anno In questa categoria rientrano i micronidi, i nidi famiglia e i servizi integrativi per la prima infanzia. 6 Percentuale di Comuni in cui è attivo il servizio. Per il Nord-est e per il totale Italia l indicatore è calcolato al netto della Provincia di Bolzano. 7 Percentuale di bambini tra 0 e 2 anni che risiede in Comuni in cui è presente il servizio. Per il Nord-est e per il totale Italia l indicatore è calcolato al netto della Provincia di Bolzano. 8 Utenti per 100 bambini tra 0 e 2 anni. 9 Questa voce comprende le 4 voci del modello di rilevazione, relative ai servizi per la prima infanzia. 17

20 REGIONE E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA Percentuale di Comuni coperti dal servizio 10 Indice di copertura territoriale del servizio11 (per 100 bambini 0-2 anni residenti nella regione) Indicatore di presa in carico degli utenti12 (per 100 residenti 0-2 anni) Piemonte 34,1 78,9 15,4 Valle d Aosta/Vallée d Aoste 94,6 99,0 27,1 Liguria 55,7 91,2 16,6 Lombardia 78,0 93,0 18,9 Trentino-Alto Adige/Südtirol 19,6 Bolzano/Bozen 17,3 Trento 83,9 94,5 21,9 Veneto 76,1 91,3 12,5 Friuli Venezia Giulia 99,5 99,9 20,2 Emilia-Romagna 86,5 98,6 29,4 Toscana 78,0 96,0 21,0 Umbria 64,1 93,1 27,6 Marche 55,2 89,1 16,9 Lazio 30,4 78,9 14,9 Abruzzo 60,3 84,7 9,6 Molise 11,8 45,5 5,5 Campania 44,3 55,0 2,7 Puglia 36,4 63,0 4,6 Basilicata 24,4 62,3 7,5 Calabria 16,4 44,9 2,4 Sicilia 36,2 70,5 5,5 Sardegna 36,3 75,8 17,0 Nord-ovest 59,4 89,2 17,9 Nord-est 83,7 95,2 20,3 Centro 53,2 86,4 17,9 Sud 35,6 58,5 4,0 Isole 36,2 71,7 7,9 ITALIA 55,2 80,5 14,0 Fonte: Istat 10 Percentuale di Comuni in cui è attivo il servizio. Per il Nord-est e per il totale Italia l indicatore è calcolato al netto della Provincia di Bolzano. 11 Percentuale di bambini tra 0 e 2 anni che risiede in Comuni in cui è presente il servizio. Per il Nord-est e per il totale Italia l indicatore è calcolato al netto della Provincia di Bolzano. 12 Utenti per 100 bambini tra 0 e 2 anni. 18

21 SOGGETTI COINVOLTI Soggetti promotori PCM Dipartimento per le Politiche della famiglia Soggetti attuatori PCM Dipartimento per le Politiche della famiglia Denominazione - Diretti: bambini e famiglie - Indiretti: sistema sociale allargato DESTINATARI FINALI RISORSE Anno Finanziamento da piano nazionale Titolare Co-finanziamento previsto da piano nazionale TOTALE 2007/ , ALTRI STRUMENTI DI MONITORAGGIO Nel corso dell incontro del 3 maggio (seduta plenaria) la Presidente dell Ordine degli Assistenti Sociali illustra come sta evolvendo la situazione nell area del servizio sociale. 13 L Intesa sancita in conferenza unificata del 7 ottobre 2010 n. 109/CU non prevedeva cofinanziamento obbligatorio da parte delle Regioni. 19

22 SCHEDA MONITORAGGIO del Piano biennale nazionale di azioni e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale AZIONE A02 PROGETTO DI AZIONI DI SISTEMA ED ASSISTENZA TECNICA REGIONI DEL SUD INDICATORI E STATISTICHE SULLA CONDIZIONE DELL INFANZIA E L ADOLESCENZA Analisi di contesto Il Piano straordinario ha rappresentato una misura di fortissimo impatto e di impulso in un settore che soffre soprattutto di forti disomogeneità territoriali. Grazie al Piano straordinario sono partiti e si stanno realizzando in tutti i territori i Piani regionali che, non senza alcune difficoltà, perseguono lo sviluppo sia in termini di incremento quantitativo che di crescita qualitativa del sistema integrato dei servizi per la prima infanzia. Alle Regioni del Sud, che presentano livelli di copertura drammaticamente bassi, sono state destinate in questi anni maggiori risorse statali ma è stato anche richiesto loro un maggiore impegno in termini di cofinanziamento, ovvero l impegno a destinare al Piano risorse FAS adeguate al raggiungimento degli obiettivi di servizio del QSN. Per supportare le Regioni in questo sforzo sono state avviate dal Dipartimento azioni di assistenza tecnica rivolte al territorio che presentano le maggiori criticità, sia nell utilizzo delle risorse sia nella programmazione dei servizi. In particolare per quanto riguarda la prima infanzia, gli obiettivi oggetto di rilevazione sono: - Indicatore S.04 - Diffusione dei servizi per l infanzia: percentuale di Comuni che hanno attivato servizi per l infanzia (asilo nido, micronidi o servizi integrativi e innovativi) sul totale dei Comuni della regione; - Indicatore S.05 - Presa in carico ponderata degli utenti dei servizi per l infanzia: percentuale di bambini tra zero e fino al compimento dei 3 anni che hanno usufruito dei servizi per l infanzia (asilo nido, micronidi, o servizi integrativi e innovativi) di cui il 70% in asili nido, sul totale della popolazione in età 0-3 anni. TIPOLOGIA AZIONE Denominazione Atti delle Amministrazioni centrali coordinati con le Regioni e le Province autonome. Indicatori a. numero atti adottati nell anno 19 20

23 b. tipo di atti assunti dagli organi di governo e amministrazioni centrali e decentrate (proposte di legge, leggi, regolamenti, circolari, ecc.) Anno Tipo atto (normativo o di indirizzo) Ente 2005 Atto Conferenza Unificata (CU) Numero e data n. 820/CU del 3 febbraio Delibera CIPE n. 77 del 15 luglio 2005 Oggetto Intesa sulla nota tecnica relativa alla definizione del Quadro strategico nazionale per la politica di coesione Intesa ai sensi dell art. 8, c. 6, della legge 5 giugno 2003, n Attuazione delle linee guida per l impostazione del Quadro Strategico Nazionale (QSN). Estremi di pubblicazione documentazione/qsn/docs/ INT_13_E.pdf GU n. 19/ Legge Governo Legge n. 296 del 27 dicembre 2006, artt Atto Conferenza Unificata (CU) n. 1017/CU del 21 dicembre Delibera CIPE n. 174 del 22 dicembre Delibera CIPE n. 36 del 15 giugno Atto Conferenza Unificata (CU) 2007 Atto Conferenza Unificata (CU) n. 107/CSR del 31 maggio 2007 n. 135/CSR del 27 giugno Delibera CIPE n. 50 del 28 giugno 2007 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007). Parere ai sensi dell art. 2, comma 4, del Dlgs 281/97, parere favorevole ad eccezione della Regione Siciliana che ha espresso parere contrario. Quadro strategico nazionale (QSN) Definizione dei criteri di cofinanziamento pubblico nazionale degli interventi socio/strutturali comunitari per il periodo di programmazione (Deliberazione n. 36/2007). Parere sulla proposta di delibera CIPE concernente definizione dei criteri di cofinanziamento pubblico nazionale degli interventi sociostrutturali comunitari per il periodo di programmazione Parere, ai sensi dell articolo 2, comma 4, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n Punto 2A - Repertorio Atti n. 107/CSR. Parere in merito alla nota informativa concernente le modalità di copertura dei tagli e degli accantonamenti apportati al Fondo aree sottoutilizzate dalla legge finanziaria Punto 1A. Assorbimento dei tagli e degli accantonamenti apportati dalla legge finanziaria 2007 al Fondo aree sottoutilizzate ex articolo 61, legge finanziaria Riassegnazione parziale revoche ex delibera n. 179/2006 e nuove assegnazioni. 21 GU n. 299 del 27 dicembre Supplemento ordinario n. 244 GU n. 95 del 24 aprile 2007 GU serie generale n. 241 del 16 ottobre DettaglioDocGOV.asp?IDDoc= dettagliodocgov.asp?iddoc= GU n. 253 del 30 Ottobre 2007

24 2007 Atto Conferenza Unificata (CU) n. 157/CSR del 1 agosto Delibera CIPE n. 82 del 3 agosto Delibera CIPE n. 166 del 21 dicembre Legge Governo n. 244 del 24 dicembre 2007, art. 2, co Atto Conferenza Unificata (CU) n. 15/CU del 14 febbraio Delibera CIPE n. 19 del 21 febbraio Delibera CIPE n. 64 del 2 aprile Delibera CIPE n. 1 del 6 marzo Delibera CIPE n. 11 del 6 marzo Delibera CIPE n. 1 del 11 gennaio 2011 Parere sul documento concernente: Regole di attuazione del meccanismo di incentivazione legato agli obiettivi di servizio del Quadro Strategico Nazionale Punto 1A - Repertorio Atti n. 157/CSR. Quadro Strategico Nazionale (QSN) Attuazione del Quadro Strategico Nazionale (QSN) programmazione del fondo per le aree sottoutilizzate. Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008). Parere sulla proposta di deliberazione del CIPE concernente: Quadro Strategico Nazionale (QSN) Definizione delle procedure e delle modalità di attuazione del meccanismo premiale e di sostegno collegato ai Conti Pubblici Territoriali (CPT). (SVILUPPO ECONOMICO) Parere ai sensi dell articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n Quadro strategico nazionale Definizione delle procedure e delle modalità di attuazione del meccanismo premiale e di sostegno collegato ai conti pubblici. Approvazione, con prescrizioni, del programma attuativo Fas nazionale Governance (attuazione delibera Cipe n. 166/07). Aggiornamento dotazione del fondo aree sottoutilizzate, assegnazione risorse ai programmi strategici regionali, interregionali e agli obiettivi di servizio e modifica della delibera 166/2007. Presa d atto dei programmi attuativi FAS di interesse strategico delle Regioni Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Valle D Aosta e delle Provincia Autonoma di Bolzano (punto della delibera CIPE n. 166/2007 e successive modifiche). Obiettivi, criteri e modalità di programmazione delle risorse per le aree sottoutilizzate e selezione ed attuazione degli investimenti per i periodi e (Deliberazione n. 1/2011). DettaglioDocGOV.asp?IDDoc= GU n. 301 del 29 dicembre /newsletter.php?id= 937#art249 GU n. 217 del 10 settembre 2008 GU SO n. 194 del 20 agosto 2008 GU serie ordinaria n. 137 del 16 giugno 2009 GU n. 156 dell 8 luglio 2009 GU serie generale n. 80 del 7 aprile

25 2012 Atto n. 24/CU del 2 febbraio Atto n. 48/CU del 19 aprile 2012 Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano e le Autonomie locali, ai sensi dell articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, concernente l utilizzo di risorse da destinare al finanziamento di azioni per le politiche a favore della famiglia. Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano e le Autonomie locali, ai sensi dell articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, concernente l utilizzo di risorse da destinare al finanziamento di servizi socio educativi per la prima infanzia e azioni in favore degli anziani e della famiglia. Documenti/ DOC_035037_24%20%28 PUNTO%202%20ODG%29.pdf DettaglioDoc.asp? IDDoc=35961&IdProv=10599&ti podoc= 2&CONF=ckbwdejtqgjtwe N.B. Ricordiamo che nel corso del 2011 è stato approvato il Piano di azione e coesione, ove sono state inserite misure per l incremento dei servizi di cura alle persone, in generale, e nello specifico per lo sviluppo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia. Tale intervento, per il quale è stato previsto un fondo di 400 milioni, è riservato alle quattro Regioni dell obiettivo convergenza, ossia la Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. OBIETTIVO Denominazione Intervenire sulla distribuzione dei servizi nelle diverse aree territoriale per eliminare lo squilibrio tra Nord e Sud del Paese, supportando le otto Regioni del Sud nel processo di conseguimento degli obiettivi di servizio con specifico riferimento ai target relativi ai servizi per la prima infanzia. Indicatori a. punto di partenza: 1. Percentuale di Comuni che hanno attivato servizi per l infanzia Regioni Abruzzo 67,5 60,3 Molise 9,6 11,8 Campania 39,6 44,3 Puglia 36,4 36,4 Basilicata 27,5 24,4 Calabria 18,1 16,4 Sicilia 33,8 36,2 Sardegna 36,9 36,3 Fonte: Ministero dello Sviluppo economico 23

26 2. Percentuale di bambini 0-3 anni che hanno usufruito dei servizi per l infanzia Regioni Abruzzo 10,0 9,6 Molise 5,4 5,5 Campania 2,4 2,7 Puglia 5,0 4,6 Basilicata 7,8 7,5 Calabria 3,5 2,4 Sicilia 5,2 5,5 Sardegna 13,2 17,0 Fonte: Ministero dello Sviluppo economico AZIONE/INTERVENTO Denominazione Realizzare a partire dal biennio (fino al 2013) un Progetto di azioni di sistema ed assistenza tecnica rivolto alle otto Regioni del Sud, articolato in: - Attività di formazione volta al rafforzamento delle competenze tecnico professionali - Attività di Assistenza tecnica in loco per sostenere la programmazione e l attuazione dei Piani regionali - Attività di sistema per diffondere, anche con tecnologia web, documentazione, linee guida, strumentario operativi, ecc. - Scambi e gemellaggi con le altre Regioni del Centro-Nord. Indicatori n. attività formative svolte a livello nazionale 5 n. attività formative svolte a livello regionale 8 n. totale partecipanti 730 n. attività di assistenza tecnica in loco 36 n. aree/settori coinvolti 8 n. di documenti prodotti 50 n. attività di sistema intraprese per diffondere documentazione (seminari, ecc..) n. scambi e gemellaggi n. Regioni coinvolte 8 SOGGETTI COINVOLTI Soggetti promotori PCM - Dipartimento delle politiche per la famiglia Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Ministero dello Sviluppo economico DESTINATARI FINALI 24

27 Denominazione Regioni del Sud Indicatori n. Regioni che hanno usufruito dell assistenza tecnica 8 RISORSE Anno Finanziamento Amministrazione centrale TOTALE ALTRI STRUMENTI DI MONITORAGGIO Nel corso dell incontro del 3 maggio (seduta plenaria) la Presidente dell Ordine degli Assistenti Sociali illustra come sta evolvendo la situazione nell area del servizio sociale. 25

28 SCHEDA MONITORAGGIO del Piano biennale nazionale di azioni e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale AZIONE A03 SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ: SPERIMENTAZIONE NIDI DOMICILIARI INDICATORI E STATISTICHE SULLA CONDIZIONE DELL INFANZIA E L ADOLESCENZA Analisi di contesto Le prime forme di servizio domiciliare rivolto a bambini 0-3 anni deve essere ricondotto all esperienza delle Tagesmutter. Tagesmutter, termine tedesco, significa mamma di giorno e identifica una donna/mamma adeguatamente formata attraverso un corso di 200 ore più 50 di tirocinio, che fornisce educazione e cura a un gruppo di bambini da 0 a 3 anni presso il proprio domicilio. Tali esperienze si sono sviluppate soprattutto nelle Regioni del nord e Province autonome, in particolare in quelle piccole comunità in cui l istituzione di un servizio come il nido d infanzia risultava poco adatto sia per il numero dei bambini presenti sia per l eccessivo costo di gestione del servizio. Il servizio, nato, anche in questi luoghi, quale elemento di supporto alla conciliazione dei tempi di cura e di lavoro, si è presto trasformato in un servizio dai forti connotati educativi che richiede, soprattutto in queste aree, una buona formazione iniziale e in itinere delle educatrici, il loro essere all interno di una rete dei servizi, il rispetto di standard strutturali e organizzativi in grado di assicurare buoni livelli di offerta qualitativa. Tale esperienza ha permesso di riflettere su questa nuova offerta di servizio facendo nascere i servizi educativi in contesto domiciliare (educatrice familiare e educatrice domiciliare). Si tratta in questo caso di servizi che hanno suscitato non poche perplessità per la scarsa normazione, di cui sono oggetto in alcune regioni in cui sono state attivate. All esperienza pluriennale dell Emilia- Romagna, della Toscana o di altre Regioni che, nelle loro normative, prevedono interventi precisi per delineare l ambito di realizzazione di questi servizi e la formazione professionale richiesta per ricoprire tale ruolo, si contrappone quella di altre realtà in cui sussiste una quasi totale disattenzione verso la definizione di standard qualitativi indispensabili per garantire e tutelare i bambini. In questo quadro di incertezza tra chi norma e chi non lo fa adeguatamente appare necessario alzare i livelli di guardia affinché si possano attivare momenti di confronto tra Regioni al fine di giungere a una maggiore chiarezza su questi servizi e su come debbano essere strutturati e gestiti. TIPOLOGIA AZIONE Denominazione Progettualità nazionali a compartecipazione decentrata Indicatori a. numero atti adottati nell anno 6 26

29 b. tipo di atti assunti dagli organi di governo e amministrazioni centrali e decentrate (proposte di legge, leggi, regolamenti, circolari, ecc.) Anno Tipo atto (normativo o di indirizzo) 2007 Legge Amministr. centrale Ente Numero e data Oggetto Estremi di pubblicazione n. 296 del 27 dicembre Atto n. 83/CU del 26 settembre Atto 22/CU del 14 febbraio D.M. PCM-Dip. Pari opportunità 2010 Atto Conferenza Unificata (CU) del 12 maggio 2009 n. 26/CU del 29 aprile Atto n. 109/CU del 7 ottobre 2010 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007) Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, le province, i Comuni e le Comunità montane in materia di servizi socio-educativi per la prima infanzia, di cui all art. 1 comma 1259, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 Intesa tra il Governo, le Regioni, i Comuni le Province e le Comunità montane attuativa dell articolo 1, commi 630, 1250, 1251 e 1259 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni in materia di politiche per la famiglia. Intesa, ai sensi dell art. 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n Ripartizione del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità per l anno Intesa sui criteri di ripartizione, le finalità, le modalità nonché il monitoraggio del sistema di interventi per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro di cui al Decreto del Ministro per le Pari Opportunità del 12 maggio 2009 inerente la ripartizione delle risorse del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità per l anno Intesa ai sensi dell art. 8, co. 6 della legge 5 giugno 2003, n Intesa, ai sensi dell articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri delegato alle politiche per la famiglia e le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano, le Province, i Comuni e le Comunità montane, in merito al riparto della quota del Fondo per le politiche della famiglia a favore dei servizi socio-educativi per la prima infanzia e di altri interventi a favore delle famiglie. GU n. 299 del 27 dicembre SO n lia.it/ media/47437/intesa %20nidi% pdf lia.it/ media/47453/intesa % pdf GovernoInforma/Dossier/ lavoratrici_sostegno_regi oni/ decreto_di_riparto_ pdf lia.it/ media/64715/ intesa%20famiglia %207ott10%20%282%29.pdf 27

30 OBIETTIVO Denominazione Integrazione degli interventi su occupazione e servizi sociali, per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro in famiglia Indicatori a. punto di partenza n. servizi educativi in contesto domiciliare attivati nelle singole regioni Abruzzo 0 Basilicata 0 Calabria 0 Campania n.d. Prov. Aut. Bolzano 5 Emilia-Romagna 63 Friuli Venezia Giulia 6 Lazio 3 Liguria 29 Lombardia 289 Marche 0 Molise 0 Piemonte 50 Prov. Aut. Trento 68 Puglia 0 Toscana 82 Sardegna Presenti in norma Sicilia 0 Umbria 3 Valle d Aosta 38 Veneto 184 Fonte: Rapporto di monitoraggio al 31/12/2010 Appendice, anagrafiche delle Regioni e Province autonome b. punto intermedio (es: % di incremento) AZIONE/INTERVENTO Denominazione Nel rispetto delle relative competenze, finanziamento nazionale, integrato da eventuali finanziamenti territoriali, di progetti per la sperimentazione controllata e verificata di esperienze dei cosiddetti "asili domiciliari", incentrati su persone, adeguatamente formate, che offrono educazione e cura a bambini di altri presso il proprio domicilio. n. Comuni che hanno attivato il servizio 438 n. di servizi educativi in contesto domiciliari attivati

31 SOGGETTI COINVOLTI Soggetti promotori PCM - Dipartimento delle Politiche per la famiglia PCM - Dipartimento delle Pari opportunità Denominazione - Diretti: bambini e famiglie DESTINATARI FINALI Indicatori a) % di servizi educativi domiciliari attivati sul totale dei servizi rivolti alla prima infanzia b) % di famiglie che hanno usufruito del servizio educativo in contesto domiciliare per i loro figli sul totale di coloro che usufruiscono di servizi per bambini 0-3 anni ALTRI STRUMENTI DI MONITORAGGIO Nel corso dell incontro del 3 maggio (seduta plenaria) la Presidente dell Ordine degli Assistenti Sociali illustra come sta evolvendo la situazione nell area del servizio sociale. 29

32 SCHEDA MONITORAGGIO del Piano biennale nazionale di azioni e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva Direttrice di azione: Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all esclusione sociale AZIONE A04 GENERALIZZAZIONE DELLE SCUOLE DELL INFANZIA INDICATORI E STATISTICHE SULLA CONDIZIONE DELL INFANZIA E L ADOLESCENZA Analisi di contesto L attuale scuola dell infanzia trova le sue origini negli enti assistenzialistici promossi dagli ordini religiosi, dai Comuni o dai privati. Nel RD n del 6 maggio 1923, art. 57, viene menzionata l esistenza dei giardini d infanzia o case dei bambini, che devono essere annesse agli istituti magistrali, ma la gestione non è del tutto statale. Bisogna attendere fino al 1968, quando con la legge 444 viene istituita la scuola materna, con organizzazione statale e con la pubblicazione degli Orientamenti per scuola materna (1969) che la uniformano a livello nazionale. Nel 1991 sono stati pubblicati i Nuovi orientamenti. La denominazione scuola dell infanzia è stata introdotta dagli Orientamenti del 1991 in sostituzione della dicitura scuola materna, inserendola in questo modo, a pieno titolo, nel sistema educativo. La durata della scuola dell infanzia è di 3 anni, come già nei precedenti ordinamenti. Non riveste carattere obbligatorio; questa fase di scuola è generalmente caratterizzata da gioco e convivenza con i compagni, in preparazione alla scuola primaria. La scuola dell infanzia è un ambiente educativo di esperienze concrete e apprendimento riflessivo nei diversi ambiti della vita dei bambini. Le attività proposte sono strutturate in relazione ai campi d esperienza, ossia obiettivi di apprendimento da conseguire durante tutti i tre anni di scuola. Genericamente il tempo-scuola previsto è di 8 ore giornaliere, per un totale di 40 settimanali. In base alle richieste delle famiglie e alla disponibilità dell ente proprietario dell edificio è possibile avere fasce orarie diverse. Solitamente esiste il servizio di mensa, considerando che anche il momento del pasto è un attività educativa. Nella scuola dell infanzia può esserci un numero diverso di sezioni, a seconda del numero di bambini iscritti. In ogni sezione il numero massimo di alunni è 25, elevabile a 28 in casi particolari, ma riducibile a 20, massimo 23, se sono iscritti alunni diversamente abili. TIPOLOGIA AZIONE Denominazione Atti delle Amministrazioni centrali coordinati con le Regioni e le Province autonome. Indicatori a. numero atti adottati nell anno 3 30

Schede di monitoraggio del

Schede di monitoraggio del Schede di monitoraggio del III Piano biennale nazionale di azioni e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva adottato con il DPR del 21 gennaio 2011 Sommario

Dettagli

DECRETI PRESIDENZIALI

DECRETI PRESIDENZIALI DECRETI PRESIDENZIALI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 luglio 2014. Ripartizione delle risorse relative al «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» 2013-2014

Dettagli

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori 28/11/2013 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 98 Pag. 128 di 700 Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 19 novembre 2013, n. 403 Approvazione dell'iniziativa

Dettagli

IL CIPE. Deliberazione n. 36 del 15 giugno 2007

IL CIPE. Deliberazione n. 36 del 15 giugno 2007 Deliberazione n. 36 del 15 giugno 2007 DEFINIZIONE DEI CRITERI DI COFINANZIAMENTO PUBBLICO NAZIONALE DEGLI INTERVENTI SOCIO STRUTTURALI COMUNITARI PER IL PERIODO DI PROGRAMMAZIONE 2007-2013 IL CIPE VISTA

Dettagli

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI DECRETO DIRETTORIALE 22 DICEMBRE 2014, N. 1/II/2015. Preambolo. [Preambolo]

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI DECRETO DIRETTORIALE 22 DICEMBRE 2014, N. 1/II/2015. Preambolo. [Preambolo] MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI DECRETO DIRETTORIALE 22 DICEMBRE 2014, N. 1/II/2015 RIPARTO DELLE RISORSE PER IL FUNZIONAMENTO DELLE ATTIVITÀ DI FORMAZIONE NELL'ESERCIZIO DELL'APPRENDISTATO

Dettagli

LE FONTI DI FINANZIAMENTO PER LE ATTIVITÀ DEI CPO E DEGLI ALTRI ORGANISMI DI PARITÀ. Comitato per le Pari Opportunità di ARPAV.

LE FONTI DI FINANZIAMENTO PER LE ATTIVITÀ DEI CPO E DEGLI ALTRI ORGANISMI DI PARITÀ. Comitato per le Pari Opportunità di ARPAV. Arpa Toscana Arpa Veneto Arpa Piemonte LE FONTI DI FINANZIAMENTO PER LE ATTIVITÀ DEI CPO E DEGLI ALTRI ORGANISMI DI PARITÀ Arpa Emilia-Romagna Comitato Pari Opportunità Arpa Campania Arpa Lombardia Comitato

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo

Dettagli

Istituto di formazione politica PEDRO ARRUPE Centro Studi Sociali

Istituto di formazione politica PEDRO ARRUPE Centro Studi Sociali Istituto di formazione politica PEDRO ARRUPE Centro Studi Sociali Palermo 31 maggio 2013 Rita Costanzo LIVEAS Il concetto di livelli essenziali di assistenza è stato introdotto dalla legge n. 328/2000,

Dettagli

Il Ministro dell istruzione, dell università e della ricerca

Il Ministro dell istruzione, dell università e della ricerca di concerto con Il Ministro dell economia e delle Finanze e con il Il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione VISTO il testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia

Dettagli

DIPARTIMENTO PROGRAMMAZ. ECONOMICA E SOCIALE DETERMINAZIONE. Estensore BORELLI FEDERICA. Responsabile del procedimento BORELLI FEDERICA

DIPARTIMENTO PROGRAMMAZ. ECONOMICA E SOCIALE DETERMINAZIONE. Estensore BORELLI FEDERICA. Responsabile del procedimento BORELLI FEDERICA REGIONE LAZIO Dipartimento: Direzione Regionale: Area: DIPARTIMENTO PROGRAMMAZ. ECONOMICA E SOCIALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA E AI MINORI DETERMINAZIONE N. B8709 del 17/11/2011

Dettagli

Intesa 2 sottoscritta il 25 ottobre 2012 in sede di Conferenza Unificata Ministro Pari opportunità, Regioni e Autonomie locali

Intesa 2 sottoscritta il 25 ottobre 2012 in sede di Conferenza Unificata Ministro Pari opportunità, Regioni e Autonomie locali Roma, 7 maggio 2013 Intesa 2 sottoscritta il 25 ottobre 2012 in sede di Conferenza Unificata Ministro Pari opportunità, Regioni e Autonomie locali E la naturale prosecuzione degli interventi previsti da

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

LE POLITICHE SOCIOSANITARIE Relative alle IPAB - ASP CON RIFERIMENTO ALLA MAPPA-RETE

LE POLITICHE SOCIOSANITARIE Relative alle IPAB - ASP CON RIFERIMENTO ALLA MAPPA-RETE LE POLITICHE SOCIOSANITARIE Relative alle IPAB - ASP CON RIFERIMENTO ALLA MAPPA-RETE POLITICHE SOCIOSANITARIE I.P.A.B. - Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza SCHEDA ISTITUZIONALE ENTI AUTONOMI

Dettagli

Ministero dell Interno Dipartimento per le Libertà Civili e l Immigrazione. Marzo 2008

Ministero dell Interno Dipartimento per le Libertà Civili e l Immigrazione. Marzo 2008 Ministero dell Interno Dipartimento per le Libertà Civili e l Immigrazione Marzo 2008 Il Fondo Europeo per l Integrazione di cittadini di Paesi Terzi (2007 2013) 11/04/2011 Flussi migratori ed il contesto

Dettagli

ACCORDO TRA LA REGIONE MARCHE L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE. Visti: - gli artt. 117 e 118 della Costituzione che assegnano alle Regioni competenze

ACCORDO TRA LA REGIONE MARCHE L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE. Visti: - gli artt. 117 e 118 della Costituzione che assegnano alle Regioni competenze ACCORDO TRA LA REGIONE MARCHE E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE Visti: - gli artt. 117 e 118 della Costituzione che assegnano alle Regioni competenze esclusive in materia di Istruzione e Formazione Professionale

Dettagli

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA 14. CITTA MULTIETNICA SUPPORTARE INSERIMENTO IMMIGRATI Confermando il ruolo che il Centro Servizi per Stranieri ha assunto all interno delle politiche per l immigrazione,

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO La Regione Lazio - Direzione Ragionale Politiche Sociali e Famiglia

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA

LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA RIORDINO E PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI DELLA REGIONE E MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 8 AGOSTO 1994 N. 42 IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 Modifica della deliberazione 18 luglio 2008, n. 1820 (Sistema di accreditamento per l'affidamento in gestione degli interventi formativi cofinanziati

Dettagli

Indagine sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni singoli o associati Anno 2010

Indagine sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni singoli o associati Anno 2010 Ministero Lavoro e le Politiche sociali Conferenza le Regioni e le Province Autonome Indagine sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni singoli o associati Anno 2010 SEGRETO STATISTICO, OBBLIGO DI

Dettagli

PROGETTO Pianificazione Operativa Territoriale Apprendistato: ricognizione sullo stato di attuazione nelle Regioni

PROGETTO Pianificazione Operativa Territoriale Apprendistato: ricognizione sullo stato di attuazione nelle Regioni PROGETTO Pianificazione Operativa Territoriale Apprendistato: ricognizione sullo stato di attuazione nelle Regioni (aggiornamento del 13 marzo 2014) NOTA ALLA LETTURA La tabella sottostante riporta lo

Dettagli

L offerta comunale di asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia

L offerta comunale di asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia 14 giugno 2010 L offerta comunale di asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia Anno scolastico 2008/2009 L Istat diffonde i principali risultati della rilevazione rapida relativa

Dettagli

Non profit e capitale sociale: un'analisi alla luce dei dati censuari

Non profit e capitale sociale: un'analisi alla luce dei dati censuari Primo Convegno Nazionale Qualita della vita: territorio e popolazioni Non profit e capitale sociale: un'analisi alla luce dei dati censuari Sabrina Stoppiello, Stafania Della Queva, Manuela Nicosia Censimento

Dettagli

stabile o una serie di appartamenti dove l immigrato può permanere per un periodo già fissato dalla struttura stessa. Sono ancora tantissimi gli

stabile o una serie di appartamenti dove l immigrato può permanere per un periodo già fissato dalla struttura stessa. Sono ancora tantissimi gli P R E M E S S A Con la presente rilevazione, la Direzione Centrale per la Documentazione e la Statistica si propone di fornire un censimento completo delle strutture di accoglienza per stranieri, residenziali

Dettagli

Progetti Innovativi di Alternanza Scuola Lavoro SCHEDA DI LETTURA

Progetti Innovativi di Alternanza Scuola Lavoro SCHEDA DI LETTURA Progetti Innovativi di Alternanza Scuola Lavoro SCHEDA DI LETTURA Norme di riferimento - D.lgs.15 aprile 2005, n. 77, "Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro, a norma dell'articolo

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l istruzione Direzione Generale per il personale scolastico IL DIRETTORE GENERALE Roma, 7 settembre 2011 Visto il Decreto Legislativo

Dettagli

GOVERNANCE. Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013. crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA

GOVERNANCE. Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013. crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA Programma operativo NazioNale GOVERNANCE e assistenza tecnica Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013 crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA Una premessa

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

IL DIRETTORE REGIONALE DELLA FORMAZIONE E LAVORO Su proposta del Dirigente dell Area Programmazione Interventi

IL DIRETTORE REGIONALE DELLA FORMAZIONE E LAVORO Su proposta del Dirigente dell Area Programmazione Interventi OGGETTO: Progetto interregionale Verso un sistema integrato di alta formazione. Approvazione dell Avviso Parte prima Ammissione degli organismi e delle offerte formative, destinato all ammissione di organismi

Dettagli

L A SCUOLA CATTOLICA IN CIFRE

L A SCUOLA CATTOLICA IN CIFRE L A SCUOLA CATTOLICA IN CIFRE Anno 2014/2015 Fonte: elaborazione CSSC su dati MIUR 2015 LE SCUOLE DELL INFANZIA Nell universo di scuola paritaria le scuole dell infanzia costituiscono la porzione più importante,

Dettagli

PROGRAMMA ATTUATIVO 2006 del Piano di Zona Accordo di programma 2005-2007 della Zona Sociale Ravenna- Cervia - Russi

PROGRAMMA ATTUATIVO 2006 del Piano di Zona Accordo di programma 2005-2007 della Zona Sociale Ravenna- Cervia - Russi PROGRAMMA ATTUATIVO 2006 del Piano di Zona Accordo di programma 2005-2007 della Zona Sociale Ravenna- Cervia - Russi (comprensivo del PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A

Dettagli

Il Ministro della Difesa

Il Ministro della Difesa Il Ministro della Difesa M_D/GOIV/2013/CONT/A9-3/0000106 il r.d. 18 novembre 1923 n.2440, sull amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello Stato; il r.d. 23 maggio 1924 n.827, che

Dettagli

Organizzazione dei Servizi Sociali. Sono i due capisaldi posti alle fondamenta della società occidentale come oggi la conosciamo.

Organizzazione dei Servizi Sociali. Sono i due capisaldi posti alle fondamenta della società occidentale come oggi la conosciamo. 1 Organizzazione dei Servizi Sociali Minori e famiglia Scienze filosofiche e dell educazione Prof. Mauro Serio 2 Famiglia e lavoro Sono i due capisaldi posti alle fondamenta della società occidentale come

Dettagli

PATTO DI STABILITA INTERNO: L OPZIONE REGIONALIZZAZIONE

PATTO DI STABILITA INTERNO: L OPZIONE REGIONALIZZAZIONE Direzione Affari Economici e Centro Studi PATTO DI STABILITA INTERNO: L OPZIONE REGIONALIZZAZIONE La regionalizzazione, principale strumento a disposizione delle Regioni per liberare i pagamenti bloccati

Dettagli

COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA DELIBERA 3 agosto 2012. Fondo per lo sviluppo e la coesione regione Puglia. Programmazione delle residue risorse 2000-2006 e 2007-2013 e modifica

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato LIVIA TURCO

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato LIVIA TURCO Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3047 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato LIVIA TURCO Norme per la promozione della partecipazione dei giovani immigrati al servizio

Dettagli

LA LETTURA DI LIBRI IN ITALIA

LA LETTURA DI LIBRI IN ITALIA 11 maggio 2011 Anno 2010 LA LETTURA DI LIBRI IN ITALIA Nel 2010 il 46,8% della popolazione di 6 anni e più (26 milioni e 448 mila persone) dichiara di aver letto, per motivi non strettamente scolastici

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

L OFFERTA COMUNALE DI ASILI NIDO E ALTRI SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA

L OFFERTA COMUNALE DI ASILI NIDO E ALTRI SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA 18 luglio 2011 Anno scolastico 2009/2010 L OFFERTA COMUNALE DI ASILI NIDO E ALTRI SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA Nell anno scolastico 2009/2010 risultano iscritti negli asili nido comunali

Dettagli

l Accordo in sede di Conferenza unificata del 2 marzo 2000 per la riorganizzazione e il potenziamento dell educazione degli adulti;

l Accordo in sede di Conferenza unificata del 2 marzo 2000 per la riorganizzazione e il potenziamento dell educazione degli adulti; REGIONE PIEMONTE BU13 28/03/2013 Deliberazione della Giunta Regionale 4 marzo 2013, n. 17-5463 Presa d'atto a ratifica del Protocollo d'intesa sottoscritto tra il Ministero dell'istruzione, Universita'

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 24 Dicembre 2010, n. 8 Bilancio di previsione della Regione Lazio per l'esercizio 2011;

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 24 Dicembre 2010, n. 8 Bilancio di previsione della Regione Lazio per l'esercizio 2011; Oggetto: Percorsi triennali di IeFP Sistema di finanziamento e piano di riparto delle risorse finanziarie da erogare alle Province per l anno scolastico e formativo 2011-2012. LA GIUNTA REGIONALE SU PROPOSTA

Dettagli

Il mercato del credito tra sviluppo economico ed equità sociale

Il mercato del credito tra sviluppo economico ed equità sociale Il mercato del credito tra sviluppo economico ed equità sociale Le innovazioni di prodotto e di processo per il credito ai progetti di vita Roma, Palazzo Altieri 24 novembre 2010 Primi risultati del Fondo

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE

Dettagli

CONFERENZA UNIFICATA. Roma 6 giugno 2012 ore 15.00. Informativa resa

CONFERENZA UNIFICATA. Roma 6 giugno 2012 ore 15.00. Informativa resa CONFERENZA UNIFICATA Roma 6 giugno 2012 ore 15.00 PUNTO O.D.G. ESITI Approvazione del verbale del 10 maggio 2012 Approvati 1) Informativa in merito alla consultazione pubblica per l adozione di provvedimenti

Dettagli

DGR 399 DD. 20.2.2004 LA GIUNTA REGIONALE

DGR 399 DD. 20.2.2004 LA GIUNTA REGIONALE DGR 399 DD. 20.2.2004 LA GIUNTA REGIONALE VISTA la legge regionale 27 marzo 1996, n. 18 e successive modificazioni ed integrazioni ed in particolare l articolo 6, comma 1 della stessa; VISTA la legge 8

Dettagli

Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre

Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Breve excursus delle risoluzioni giuridiche introdotte per garantire il diritto al Successo formativo nella scuola

Dettagli

PROGETTO Pianificazione Operativa Territoriale Apprendistato: ricognizione sullo stato di attuazione nelle Regioni

PROGETTO Pianificazione Operativa Territoriale Apprendistato: ricognizione sullo stato di attuazione nelle Regioni PROGETTO Pianificazione Operativa Territoriale Apprendistato: ricognizione sullo stato di attuazione nelle Regioni (aggiornamento del 4 febbraio 2014) NOTA ALLA LETTURA La tabella sottostante riporta lo

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 2/7 DEL 22.1.2014

DELIBERAZIONE N. 2/7 DEL 22.1.2014 Oggetto: Intesa tra il Governo e le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano e le Autonomie locali, ai sensi dell art. 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, concernente l utilizzo di

Dettagli

PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE IL DIRITTO DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI ALL EDUCAZIONE E ALL ISTRUZIONE DALLA NASCITA FINO A SEI ANNI

PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE IL DIRITTO DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI ALL EDUCAZIONE E ALL ISTRUZIONE DALLA NASCITA FINO A SEI ANNI PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE IL DIRITTO DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI ALL EDUCAZIONE E ALL ISTRUZIONE DALLA NASCITA FINO A SEI ANNI 1 IL DIRITTO DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI ALL EDUCAZIONE E ALL

Dettagli

CONSIDERATO CONSIDERATO VISTA VISTA VISTA PRESO ATTO VISTA VISTO

CONSIDERATO CONSIDERATO VISTA VISTA VISTA PRESO ATTO VISTA VISTO INTESA BIENNALE PER GLI ANNI SCOLASTICI 2015/2016 E 2016/2017 TRA L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER L EMILIA-ROMAGNA E LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER LA PROGRAMMAZIONE E LA GESTIONE COMPLESSIVA DELLE SEZIONI

Dettagli

LEGGE N.144/1999 ART. 4: FONDO PROGETTAZIONE PRELIMINARE IL CIPE

LEGGE N.144/1999 ART. 4: FONDO PROGETTAZIONE PRELIMINARE IL CIPE LEGGE N.144/1999 ART. 4: FONDO PROGETTAZIONE PRELIMINARE IL CIPE VISTA la legge 11 febbraio 1994, n. 109, recante Legge quadro in materia di lavori pubblici, nel testo aggiornato pubblicato nel supplemento

Dettagli

CONCORDANO Art. 1 PREMI COLLEGATI ALLA PERFORMANCE

CONCORDANO Art. 1 PREMI COLLEGATI ALLA PERFORMANCE Roma, 29 maggio 2013 Ipotesi di accordo sulla utilizzazione delle ulteriori risorse disponibili nell ambito del Fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane e per la produttività dell anno 2011

Dettagli

Il contributo del FSE per lo sviluppo dei Servizi per la prima infanzia nella Regione Friuli Venezia Giulia: la formazione degli operatori

Il contributo del FSE per lo sviluppo dei Servizi per la prima infanzia nella Regione Friuli Venezia Giulia: la formazione degli operatori Investire nei bambini in Italia: strumenti dell'ue e opportunità di finanziamento Il contributo del FSE per lo sviluppo dei Servizi per la prima infanzia nella Regione Friuli Venezia Giulia: la formazione

Dettagli

Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca

Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca 201407171150 Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca D.D:G. n. 314 28 luglio 2014 VISTA la Legge 31 dicembre 2009, n. 196 "Legge di contabilità e finanza pubblica" VISTO il decreto legislativo

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e

Dettagli

ACCORDO TERRITORIALE TRA REGIONE DEL VENETO E UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO DIREZIONE GENERALE

ACCORDO TERRITORIALE TRA REGIONE DEL VENETO E UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO DIREZIONE GENERALE ALLEGATO 1 ACCORDO TERRITORIALE TRA REGIONE DEL VENETO E UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO DIREZIONE GENERALE per la realizzazione di un offerta sussidiaria di percorsi di istruzione e formazione

Dettagli

GIUNTA REGIONALE. Omissis

GIUNTA REGIONALE. Omissis Pag. 60 Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo Anno XLIII - N. 38 (11.07.2012) GIUNTA REGIONALE Omissis DELIBERAZIONE 25.06.2012, n. 393: D.G.R. n. 935 del 23.12.2011: DISCI- PLINA PER LA SPERIMENTAZIONE

Dettagli

PROGETTO Pianificazione Operativa Territoriale Apprendistato: ricognizione sullo stato di attuazione nelle Regioni

PROGETTO Pianificazione Operativa Territoriale Apprendistato: ricognizione sullo stato di attuazione nelle Regioni PROGETTO Pianificazione Operativa Territoriale Apprendistato: ricognizione sullo stato di attuazione nelle Regioni (aggiornamento del 26 febbraio 2014) NOTA ALLA LETTURA La tabella sottostante riporta

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

La costituzione degli Istituti Tecnici Superiori e la riorganizzazione del sistema dell IFTS

La costituzione degli Istituti Tecnici Superiori e la riorganizzazione del sistema dell IFTS Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direzione generale per l istruzione e formazione tecnica superiore e per i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni La costituzione degli

Dettagli

MIUR.AOODRER.REGISTRO UFFICIALE(I).0013937.12-11-2014

MIUR.AOODRER.REGISTRO UFFICIALE(I).0013937.12-11-2014 MIUR.AOODRER.REGISTRO UFFICIALE(I).0013937.12-11-2014 INTESA BIENNALE aa.ss. 2013/2014 2014/2015 TRA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE E REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER LA PROGRAMMAZIONE E LA GESTIONE COMPLESSIVA

Dettagli

COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA DELIBERA 28 gennaio 2015 Regione Siciliana - Riprogrammazione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2007-2013 per concorso

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA L ENTE LOCALE/REGIONE.

PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA L ENTE LOCALE/REGIONE. ALLEGATO A MODELLO DI PROTOCOLLO DI INTESA PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA E L ENTE LOCALE/REGIONE. PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI DI RIGENERAZIONE

Dettagli

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO Il fenomeno della elevata presenza

Dettagli

Azioni e strumenti per la nuova l imprenditorialità. Ferrara - Novembre 2015

Azioni e strumenti per la nuova l imprenditorialità. Ferrara - Novembre 2015 Azioni e strumenti per la nuova l imprenditorialità Ferrara - Novembre 2015 1 Invitalia per la crescita e la competitività del sistema produttivo Sosteniamo la nascita di nuove imprese la realizzazione

Dettagli

COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA

COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA Cap 06060 P.zza della Repubblica n. 4 P.IVA 00436320543 Tel. 075.830186 e-mail: info@comune.paciano.pg.it fax. 075.830447 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI AFFIDAMENTO

Dettagli

10 Umberto Buratti, Francesca Fazio, Michele Tiraboschi. Inserimento/reinserimento al lavoro: inoccupati, disoccupati o in mobilità

10 Umberto Buratti, Francesca Fazio, Michele Tiraboschi. Inserimento/reinserimento al lavoro: inoccupati, disoccupati o in mobilità 10 Umberto Buratti, Francesca Fazio, Michele Tiraboschi Tabella 1 Tipologie e durate Regioni/Provin ce autonome Tipologie regolate Durata massima (proroghe comprese) Durata minima Abruzzo Formativi e di

Dettagli

Bando Cl@ssi 2.0 Scuole statali secondarie di secondo grado

Bando Cl@ssi 2.0 Scuole statali secondarie di secondo grado Prot. n 3334 del 6 settembre 2010 Bando Cl@ssi 2.0 Scuole statali secondarie di secondo grado Il Piano Nazionale Scuola Digitale, della Direzione Generale per gli Studi, la Statistica e i Sistemi Informativi

Dettagli

I Servizi per l infanzia in Emilia-Romagna. Bologna, 10 settembre 2014

I Servizi per l infanzia in Emilia-Romagna. Bologna, 10 settembre 2014 I Servizi per l infanzia in Emilia-Romagna Bologna, 10 settembre 2014 Valore ed importanza dei servizi educativi In Emilia-Romagna il sistema educativo è stato: elemento di evoluzione sociale; motore di

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca INTESA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA e LA REGIONE LOMBARDIA VISTI - gli artt. 117 e 118 della Costituzione che assegnano alle Regioni competenze esclusive in materia di

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d 32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del

Dettagli

Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006)

Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Art.1 (Oggetto e finalità) 1. La Regione con la presente legge, in armonia

Dettagli

AOODPPR - Registro Ufficiale - Prot. n.276 del 20/01/2015

AOODPPR - Registro Ufficiale - Prot. n.276 del 20/01/2015 AOODPPR - Registro Ufficiale - Prot. n.276 del 20/01/2015 Avviso progetto Smart Future : fornitura, a partire dall anno scolastico 2014/2015, di tecnologie digitali a 54 classi di scuola primaria e di

Dettagli

Protocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia

Protocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per l Umbria Direzione Regionale Protocollo D Intesa Tra L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria E Il Conservatorio

Dettagli

Il 38% delle strutture residenziali per anziani sono a gestione pubblica, il 58% a gestione privata ed il rimanente 4% a gestione mista.

Il 38% delle strutture residenziali per anziani sono a gestione pubblica, il 58% a gestione privata ed il rimanente 4% a gestione mista. In sensibile crescita la domanda di servizi assistenziali da parte degli anziani: in 8 anni il numero degli anziani ospiti dei presidi assistenziali è cresciuto di quasi il 30%. Gli ospiti anziani cui

Dettagli

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Presidenza del Consiglio dei Ministri Presidenza del Consiglio dei Ministri CONFERENZA UNIFICATA (ex art. 8 del D.Lgs. 28 agosto 1997, n. 281) SEDUTA DEL 2 MARZO 2000 Repertorio Atti n. 221 del 2 marzo 2000 Oggetto: Accordo tra Governo, regioni,

Dettagli

DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO

DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO 104 13/01/2014 Identificativo Atto n. 9 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI PER LA DIFFUSIONE NELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE E FORMATIVE DI

Dettagli

Regione Piemonte - Direzione Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro POR FSE Ob. 2 Competitività Regionale e Occupazione 2007-2013

Regione Piemonte - Direzione Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro POR FSE Ob. 2 Competitività Regionale e Occupazione 2007-2013 Regione Piemonte - Direzione Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro POR FSE Ob. 2 Competitività Regionale e Occupazione 2007-2013 Direzione Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro Applicazione

Dettagli

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008 a cura di Francesco Linguiti Luglio 2011 Premessa* In questa nota vengono analizzati i dati sulla struttura

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 7 dicembre 2001, n. 32 concernente Interventi a sostegno della famiglia ;

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 7 dicembre 2001, n. 32 concernente Interventi a sostegno della famiglia ; DELIBERAZIONE N.1177 DEL 23/12/2005 Oggetto: L.r. 7 dicembre 2001, n. 32 Interventi a sostegno della famiglia. Individuazione degli interventi prioritari, nonché delle modalità e dei criteri di riparto

Dettagli

LE SCUOLE DELL INFANZIA: UNA TRADIZIONE VENETA. Paritarie Non paritarie (2) ALUNNI 1.655.386 100% Statali regionali (1) 960.

LE SCUOLE DELL INFANZIA: UNA TRADIZIONE VENETA. Paritarie Non paritarie (2) ALUNNI 1.655.386 100% Statali regionali (1) 960. FEDERAZIONE ITALIANA SCUOLE MATERNE Associazione delle Scuole dell Infanzia paritarie e servizi alla Prima Infanzia Via G. Medici 9/d 35138 PADOVA Tel. 049.8711300 Fax 049.8710833 www.fismveneto.it segreteria@fismveneto.it

Dettagli

La Regione Molise. L Ufficio scolastico Regionale per il Molise

La Regione Molise. L Ufficio scolastico Regionale per il Molise Accordo Territoriale per la realizzazione nell anno scolastico 2011/2012 di percorsi di IeFP di durata triennale,in regime di sussidiarietà,da parte degli Istituti Professionali Statali della Regione Molise,

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA QUALITÀ DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA, DEI LIVELLI DI ASSISTENZA E DEI PRINCIPI ETICI DI SISTEMA UFFICIO III Rapporto nazionale sull utilizzo

Dettagli

Progetti assistiti a livello nazionale e regionale (art.11, comma 1 del D.P.R. 263/12) IL PERCORSO DI ACCOMPAGNAMENTO ALL AVVIO DEI CPIA

Progetti assistiti a livello nazionale e regionale (art.11, comma 1 del D.P.R. 263/12) IL PERCORSO DI ACCOMPAGNAMENTO ALL AVVIO DEI CPIA Progetti assistiti a livello nazionale e regionale (art.11, comma 1 del D.P.R. 263/12) IL PERCORSO DI ACCOMPAGNAMENTO ALL AVVIO DEI CPIA Indicazioni per la realizzazione del progetto assistito USR Sicilia

Dettagli

McDONALD S E L ITALIA

McDONALD S E L ITALIA McDONALD S E L ITALIA Da una ricerca di SDA Bocconi sull impatto occupazionale di McDonald s Italia 2012-2015 1.24 McDONALD S E L ITALIA: IL NOSTRO PRESENTE Questo rapporto, frutto di una ricerca condotta

Dettagli

DECRETO N. 10824 Del 03/12/2015

DECRETO N. 10824 Del 03/12/2015 DECRETO N. 10824 Del 03/12/2015 Identificativo Atto n. 1188 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Oggetto PROSECUZIONE DELLA SPERIMENTAZIONE DELLE PER L ANNO SCOLASTICO. IMPEGNO E CONTESTUALE

Dettagli

Finanziamenti a sostegno delle persone con disabilita' e delle loro famiglie. Approvazione criteri di ripartizione e di assegnazione. Anno 2011.

Finanziamenti a sostegno delle persone con disabilita' e delle loro famiglie. Approvazione criteri di ripartizione e di assegnazione. Anno 2011. REGIONE PIEMONTE BU41 13/10/2011 Deliberazione della Giunta Regionale 3 ottobre 2011, n. 1-2646 Finanziamenti a sostegno delle persone con disabilita' e delle loro famiglie. Approvazione criteri di ripartizione

Dettagli

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Alternanza scuola/lavoro l alternanza non è uno strumento formativo, ma si configura piuttosto come una metodologia formativa, una vera e propria modalità di apprendere PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA

Dettagli

Sociale e Pari Opportunità alla dr.ssa Francesca Zampano;

Sociale e Pari Opportunità alla dr.ssa Francesca Zampano; 23048 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SER- VIZIO POLITICHE PER IL BENESSERE SOCIALE E LE PARI OPPORTUNITA 4 luglio 2013, n. 650 D.G.R. n. 494 del 17 aprile 2007 e Del. G. R. n. 1176 del 24 maggio 2011 - Azione

Dettagli

I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie

I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie L impegno per le famiglie adottive in Toscana. Lavorare insieme per favorire l inserimento e l accoglienza a scuola I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie 1 Adottare

Dettagli

La rappresentazione delle giovani generazioni in Toscana: dati e indicatori. Anna Maria Bertazzoni Direttore generale, Istituto degli Innocenti

La rappresentazione delle giovani generazioni in Toscana: dati e indicatori. Anna Maria Bertazzoni Direttore generale, Istituto degli Innocenti La rappresentazione delle giovani generazioni in Toscana: dati e indicatori Anna Maria Bertazzoni Direttore generale, Istituto degli Innocenti Dati e indicatori sulla condizione dell infanzia e dell adolescenza

Dettagli

Giornata Conclusiva Gemellaggio AGIRE POR

Giornata Conclusiva Gemellaggio AGIRE POR Lanusei 6 giugno 2008 Giornata Conclusiva Gemellaggio AGIRE POR Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità Provincia di Torino Provincia dell Ogliastra Sviluppo locale orientato alle pari opportunità:

Dettagli

QUADRO RIEPILOGATIVO SULLA REGOLAMENTAZIONER REGIONALE DELL APPRENDISTATO DI PRIMO LIVELLO

QUADRO RIEPILOGATIVO SULLA REGOLAMENTAZIONER REGIONALE DELL APPRENDISTATO DI PRIMO LIVELLO REGIONI REGOLAMENTAZIONE ORE E MODALITA APPRENDISTATO APPRENDISTATO Lazio no Valle D Aosta no Friuli Venezia Giulia si 500 ore annue per tre anni per apprendisti fra i 15 e 18 anni 400 ore annue per tre

Dettagli

MONITORAGGIO INTERVENTI COMUNITARI PROGRAMMAZIONE 2007/2013 OBIETTIVO COMPETITIVITA

MONITORAGGIO INTERVENTI COMUNITARI PROGRAMMAZIONE 2007/2013 OBIETTIVO COMPETITIVITA MONITORAGGIO INTERVENTI COMUNITARI PROGRAMMAZIONE 2007/2013 OBIETTIVO COMPETITIVITA Attuazione finanziaria, situazione al 31 dicembre 2013 Sistema Nazionale di Monitoraggio del Quadro Strategico Nazionale

Dettagli

IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE 8 NOVEMBRE 2000, N. 328, DELLA LEGGE REGIONALE 12 MARZO 2003, N. 2

IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE 8 NOVEMBRE 2000, N. 328, DELLA LEGGE REGIONALE 12 MARZO 2003, N. 2 INTEGRAZIONE ALL ACCORDO DI PROGRAMMA DEL PIANO DI ZONA 2005-2007, PER L ADOZIONE DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2007 DEL DISTRETTO DI CESENA VALLE SAVIO E DEI PROGRAMMI PROVINCIALI IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE

Dettagli

Rapporto Annuale 2007

Rapporto Annuale 2007 Rapporto Annuale 007 del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione sugli interventi nelle aree sottoutilizzate Appendice Tavole statistiche territoriali, cartine e note metodologiche Presentato

Dettagli

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere

Dettagli

Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014

Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione Divisione II Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 A cura della

Dettagli