Italia: erogazioni alle società non finanziarie. (maggio, miliardi)

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1 Banca Nazionale del Lavoro Gruppo BNP Paribas Via Vittorio Veneto Roma Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 159/ del 9/4/ Le opinioni espresse non impegnano la responsabilità della banca Italia: erogazioni alle società non finanziarie (maggio, miliardi) Fino a 5. euro Fino a 1 mln di euro Oltre 1 mln di euro Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Banca d Italia 7 7 luglio 15 Direttore responsabile: Giovanni Ajassa tel giovanni.ajassa@bnlmail.com La ripresa passa dall innovazione e dall internazionalizzazione. Accade nel Lazio, le cui esportazioni nel primo trimestre del 15 salgono ad un flusso annuo intorno ai 19 miliardi di euro, ben 4 miliardi di euro al di sopra dei massimi precrisi. Ad alimentare la vivacità dell export laziale sono soprattutto i settori a più elevata tecnologia a cominciare dal comparto farmaceutico che da solo spiega il 44 per cento delle esportazioni regionali. Nel Lazio come in altri territori occorre un impegno comune per assicurare adeguata finanza agli investimenti necessari a far attecchire ed estendere i germogli di ripresa. Nell area euro si fanno più concreti i segnali di ripresa del credito: a maggio l incremento annuo dell 1% ha riflesso il miglioramento del tasso di crescita dei prestiti in tutti i settori; solo la variazione dei finanziamenti alle imprese è ancora marginalmente negativa (-,3%) ma in graduale attenuazione. In decisa ripresa le erogazioni sia per le imprese sia per le famiglie; si conferma importante il ruolo degli strumenti di supporto a entrambi i settori come l Accordo per il credito, il Fondo Centrale di Garanzia, il Fondo di solidarietà per la sospensione delle rate dei nuclei familiari per i mutui sull acquisto della prima casa e sul credito al consumo.

2 Editoriale: Lazio, numeri per la ripresa Giovanni Ajassa Esportazioni del Lazio (miliardi di euro; somme mobili 1 mesi) Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su Istat Centottanta miliardi di euro. Quanto il PIL dell intera Grecia e più del dieci per cento del PIL italiano. È a quanto ammonta il prodotto interno lordo del Lazio. Una regione, come altre in Italia, dove alcuni germogli di ripresa cominciano ad affiorare. Ma vanno accuditi. Rinforzati ed estesi. Tra i segni più di una svolta dell economia laziale la palma del numero uno spetta alle esportazioni. Nei quattro trimestri terminanti a marzo 15 le esportazioni totali della regione si sono avvicinate a 19 miliardi di euro, con un recupero di circa sessanta punti percentuali rispetto al minimo di 1 miliardi toccato alla fine del 9. Ancor meglio, i flussi annui dell export laziale risultano oggi di quattro miliardi superiori ai valori precrisi della primavera del 8. Concentrando l attenzione solo sui dati del primo trimestre 15, l incremento annuo del Lazio doppia quello dell intera Italia: le esportazioni realizzate tra gennaio e marzo crescono anno su anno del 6,7% nella regione e del 3,% a livello nazionale. Ad alimentare la vivacità dell export laziale sono soprattutto i settori a più elevata tecnologia a cominciare dal comparto farmaceutico che da solo spiega il 44 per cento delle esportazioni regionali. Nei numeri del primo trimestre non si legge ancora l apporto dei mezzi di trasporto che sono invece tra i protagonisti del rilancio in corso del made in Italy sui mercati internazionali. Ma, verosimilmente, si tratta solo di attendere qualche trimestre. Dopo il cosiddetto effetto Melfi ci sarà un effetto Cassino. Dal Renegade alla nuova Giulia. Dopo i successi dei nuovi modelli prodotti da FCA negli insediamenti lucani, potrà essere la volta degli stabilimenti del basso Lazio a trarre beneficio da politiche di innovazione e di investimento destinate anche a interessare l indotto locale.

3 Last but not least, la ripresa in corso dell export regionale offre un ulteriore elemento di riflessione a livello di mercati di sbocco del made in Lazio. Nel primo trimestre del 15 le esportazioni laziali verso gli Stati Uniti d America sono raddoppiate dando ulteriore spinta ad una tendenza che nel 14 aveva già visto un incremento del 5 per cento. Oggi, ogni dieci euro esportati dal Lazio, uno va negli Stati Uniti. Si tratta di un elemento positivo, innanzitutto per la stabilità geopolitica e per le prospettive di espansione che meglio di molti altri sono oggi proprie del mercato americano. L export laziale tira, ma l export laziale rimane piccolo. Solo il cinque per cento dei 4 miliardi del totale dell export italiano. Poco più del dieci per cento del PIL regionale. L occasione della ripresa che ora germoglia non va persa. Va usata per consolidare ed espandere la capacità esportatrice della regione connettendola a fattori chiave che sono l innovazione e gli investimenti. Ma innovare e investire costa, specie se l obiettivo è collocarsi in nicchie di prodotti e mercati di alta gamma. Occorre reperire risorse e finanziamenti adeguati che non è facile trovare dopo lunghi anni di crisi che continuano a pesare sui conti delle imprese come pure su quelli delle banche. Basti pensare come nel Lazio, nell arco degli ultimi tre anni, le sofferenze bancarie relative al comparto delle imprese sono quasi raddoppiate passando da 1 a 18 miliardi, mentre i prestiti vivi sono diminuiti di circa un quarto, da 13 a 78 miliardi. Nel Lazio come in altri territori occorre un impegno comune per assicurare adeguata finanza agli investimenti necessari a far attecchire ed estendere i germogli di ripresa. Un impegno che veda coinvolte le amministrazioni locali, le principali banche del territorio e protagonisti a livello internazionale come la Banca Europea per gli Investimenti. È il caso recente del programma BEI-Regione Lazio Loans for SMEs che vedrà l attivazione di linee di credito a favore di PMI e Mid-Cap laziali per un totale di 17 milioni di euro. Centosettanta milioni di euro sono circa l uno per mille del PIL della regione. Può sembrare poco, ma non è così dal momento che lo stesso Piano Juncker, nella sua totalità, mobilita risorse che rappresentano meno dell un per cento del prodotto lordo dell intera Unione europea a 8 paesi. Al di là della dimensione, è importante mettersi subito in moto. Innescare un circolo virtuoso che allarghi la visibilità delle buone imprese laziali. E, partendo da esportazioni e credito, lavorare insieme ad un progetto complessivo di rilancio della competitività e dello sviluppo del Lazio, e, soprattutto, di Roma. 3

4 Si fanno più concreti i cenni di ripresa per il credito C. Russo carla.russo@bnlmail.com Nell area euro si fanno più concreti i segnali di ripresa dell attività creditizia. A maggio l andamento tendenziale dei prestiti (+1%) ha riflesso il miglioramento del tasso di crescita dell aggregato in tutti i settori; solo la variazione dei finanziamenti alle imprese è ancora preceduta dal segno meno, anche se di scarsa entità (-,3%). I risultati della periodica indagine sull accesso ai finanziamenti insieme agli effetti degli interventi di politica monetaria della Bce lascia prevedere per i prossimi mesi un ulteriore graduale recupero della crescita dei prestiti. L analisi del rapporto prestiti/pil e della correlazione tra le due variabili negli Stati Uniti e nel Regno Unito mostra come nel ciclo attuale la ripresa del credito sia più ritardata e meno intensa rispetto a quanto accaduto in passato. L osservazione degli analoghi andamenti nell area euro suggerisce che anche nella Uem l espansione del credito possa avvenire su ritmi più moderati rispetto al passato. Indicazioni favorevoli arrivano dall andamento dei prestiti all economia produttiva per i quali si registra un inversione del trend negativo che aveva caratterizzato gli anni precedenti, soprattutto nel settore estrattivo, nel manifatturiero, nelle utilities e nel commercio; negli altri comparti l andamento ancora negativo risulta tuttavia attenuato. Anche in Italia l andamento dei prestiti migliora: secondo il recente Bollettino Economico della Banca d Italia a maggio la variazione è stata solo marginalmente negativa (-,6%) grazie ai finanziamenti alle famiglie consumatrici tornati a crescere (+,%) e alla sensibile attenuazione della flessione di quelli alle imprese (-1,6% vs -4,5% a maggio 14). In decisa ripresa le erogazioni sia per le imprese sia per le famiglie; si conferma importante il ruolo degli strumenti di supporto a entrambi i settori come l Accordo per il credito, il Fondo Centrale di Garanzia, il Fondo di solidarietà per la sospensione delle rate di pagamento dei nuclei familiari. Prime indicazioni positive dall andamento del credito Con la rilevazione di maggio l andamento dei prestiti al settore privato nell area euro ha segnato il quinto mese consecutivo di crescita, un fenomeno che non si registrava dall inizio del 1. Area euro: prestiti per settori (maggio - var. % a/a) Area euro: prestiti per settori corretti per l effetto delle cartolarizzazioni (var. % a/a) ,6 -,3 1, 5,6 4, -3, -,7 -,3,9, -, ,4 1,, Totale prestiti al settore privato -7,9 Altre istituzioni Soc. non finanziarie finanziarie Famiglie Settore privato Società non finanziarie Famiglie Fonte: Bce Fonte: Bce 4

5 L incremento, seppure modesto (+1% a/a), evidenzia un miglioramento generalizzato della dinamica dei prestiti verso tutti i settori rispetto a un anno fa; solo per le società non finanziarie il segno rimane ancora marginalmente negativo (-,3%). Per le famiglie, che con poco meno della metà dei finanziamenti in essere rappresentano la principale componente dell aggregato, la crescita ha sfiorato l 1%, la prima variazione a cifra intera positiva dal febbraio di tre anni fa. Indicazioni ancora più incoraggianti arrivano dai tassi di crescita corretti per tenere conto dell effetto delle operazioni di cartolarizzazione: la crescita (fornita dalla Bce) segnala a maggio il rafforzamento del trend dei prestiti complessivi trainato dal progressivo miglioramento di quelli alle famiglie (+1,4% a/a) e dalla prima inversione di segno (+,1% a/a) di quelli alle imprese. Nel complesso, a maggio scorso, lo stock dei prestiti nell area euro ammontava a 1,7 trn, vale a dire 544 mld in meno rispetto al punto di massimo toccato a settembre 11 ( 11,3 trn) ma in recupero nel confronto con il picco minimo di agosto 14 ( 1,5 trn). A otto mesi dall avvio delle prime operazioni mirate di politica monetaria della Bce, sono sette i paesi dell area in cui la variazione è ancora negativa 1, la metà di quanti se ne contavano ad inizio 14. Per il settore famiglie, di paesi con andamenti con il segno meno davanti ne rimangono ancora 8 (rispetto agli 11 dell estate del 1) e 1 per le società non finanziarie (erano 15 ad agosto 13). D altra parte diversi studi hanno evidenziato come l attestato legame tra attività economica e andamento del credito tenda a manifestarsi in tempi diversi a seconda del settore di riferimento: per le famiglie dell area euro una ripresa dei finanziamenti si realizza solitamente con due trimestri di anticipo rispetto al punto di svolta del ciclo, mentre per le società non finanziarie ciò avviene con un ritardo di tre trimestri. Un esercizio svolto per gli Stati Uniti e il Regno Unito sugli effetti della debolezza del credito rispetto alla ripresa economica evidenzia, tra l altro, come nel ciclo attuale il rapporto tra credito e Pil stenti in entrambi i paesi a recuperare il livello pre-crisi mantenendosi, nel complesso, più contenuto e con tempi di recupero più lunghi rispetto alla media dei cicli precedenti 3. L osservazione dell analogo rapporto nell area euro suggerisce che anche nell Unione monetaria il ritorno del ratio su livelli pre-crisi potrebbe richiedere più tempo Area euro: prestiti e PIL (var. % a/a) 1, 1,15 1,1 1,5 1, Area euro: prestiti in rapporto al PIL Prestiti totali PIL Fonte: Servizio Studi BNL su dati Bce e Eurostat,95,9, Fonte: Servizio Studi BNL su dati Bce e Eurostat 1 Irlanda, Grecia, Spagna, Cipro, Lettonia, Portogallo e Slovenia. Bce, Bollettino mensile, Fatti stilizzati relativi alla moneta e al credito rispetto al ciclo economico, ottobre Bce, Bollettino mensile, La possibile azione di freno della debolezza del credito sulla ripresa economica negli Stati Uniti e nel Regno Unito, gennaio 14. 5

6 Segnali timidamente positivi confermerebbero comunque nell area la ripresa del credito all economia produttiva: l osservazione ex-post degli andamenti dei prestiti ad alcune branche di attività economica a fine 14 mostrano, dopo anni di variazioni negative, un inversione del trend in particolare nel settore estrattivo, nel manifatturiero, nelle utilities e nel commercio, mentre nei restanti comparti si rileva una sensibile attenuazione della flessione. Area euro: prestiti per branche di attività economica,3 1,,,3 (var. % a/a) 4,5,3-1,7-3,5-5,9-7,9-1,6-3, -7,1-1,6 -,-,6-1, -, Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su Bce Indicazioni favorevoli arrivano anche dall indagine sull accesso al credito nell area euro riferita al secondo trimestre di quest anno che evidenzia una generale distensione delle condizioni applicate ai finanziamenti sia per le imprese sia per le famiglie, nonché un ulteriore aumento della domanda da parte di entrambi i settori favorita dal basso livello raggiunto dai tassi di interesse. Gli istituti di credito, inoltre, confermano l intenzione di utilizzare, in misura ancora più decisa rispetto al passato, i fondi raccolti attraverso le prossime OMRLT (Operazioni Mirate di Rifinanziamento a più Lungo Termine) per il finanziamento di imprese e famiglie. Anche in Italia non mancano indicazioni positive sull andamento del credito In Italia il ritorno del Pil alla crescita in tempi successivi rispetto ad altri paesi si riflette in un più lento riavvio dell attività creditizia: a maggio, secondo il Bollettino Economico della Banca d Italia, l andamento tendenziale dei prestiti è ancora negativo (-,6%) ma in deciso miglioramento rispetto al corrispondente mese dell anno precedente (-,7%). Più in dettaglio, mentre la variazione dei prestiti alle imprese si è fermata al -1,6% (-4,5% a maggio 14), quella delle famiglie consumatrici è tornata a crescere (+,%) trainata dall andamento dei finanziamenti alle famiglie residenti nel Centro e nel Nord (+,3%). Relativamente ai prestiti per dimensione di impresa, si rileva una minore flessione per quelle medio grandi (-1,4% a/a a maggio; -4,6% a maggio 14) rispetto alle piccole (-,3% vs -3,9%). 6

7 Italia: prestiti per settore di attività economica (var. % a/a) dic set dic mar giu set dic mar apr mag Fonte: Banca d Italia,, -,6-1, -1,6 Amministrazioni pubbliche Soc. finanziarie e assicurative Imprese Famiglie consumatrici Totale La variazione ancora negativa dello stock dei prestiti è attenuata se si guarda alle indicazioni che provengono dal dato sulle nuove erogazioni: nei primi cinque mesi dell anno alle famiglie sono stati concessi 41 mld, 1 mld in più rispetto al corrispondente periodo di un anno prima, mentre alle imprese sono stati assegnati 34 mld (+6 mld). Non secondario il ruolo svolto dai bassi tassi di interesse scesi, nell anno terminante a maggio, di oltre un punto percentuale per le imprese e di 7 centesimi per le famiglie (relativamente ai mutui). Per contro, sulla prudenza nelle erogazioni continua a pesare l ammontare dei crediti deteriorati che, nel complesso, a marzo, hanno raggiunto i 33 mld (+1% a/a; 6 delle società non finanziarie e 78 delle famiglie) e che sono previsti in ulteriore aumento almeno per il prossimo anno 4. In particolare, nel comparto delle costruzioni l incidenza dei deteriorati sui crediti totali sfiora il 5%, con livelli ancora più elevati per il Centro (56%) e il Meridione (6,6%). 6 Italia: erogazioni a famiglie (gennaio-maggio, miliardi) Italia: erogazioni alle soc. non finanz. 45 (maggio, miliardi) Credito al consumo Acq. abitazioni Altri scopi Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Banca d Italia Fino a 5. euro Fino a 1 mln di euro Oltre 1 mln di euro Fonte: elaborazione Servizio Studi BNL su dati Banca d Italia 15 4 Prometeia, Rapporto di Previsione, luglio 15. 7

8 A favore dei diversi operatori economici sono però state prorogate le misure prese negli anni passati per fronteggiare l inasprirsi della crisi: relativamente alle imprese l Abi ha comunicato che con l Accordo per il credito siglato nel 9 e rinnovato più volte nel corso degli ultimi anni 5 sono state accolte finora poco meno di 4mila domande per la sospensione dei pagamenti (per un controvalore di debito residuo di oltre 1 mld e una maggiore liquidità di 4 mld). In aumento anche il ricorso al Fondo Centrale di Garanzia che ad aprile scorso aveva già accolto 33.77, il 9% in più rispetto all anno precedente, con relativo aumento delle imprese ammesse (+6%) e degli importi finanziati e garantiti. Fondo Centrale di Garanzia: domande accolte (numero) Gen.-apr. 15 Fonte: Fondo Centrale di Garanzia Per le famiglie, le difficoltà di rimborso sono state attenuate dal Fondo di solidarietà per i mutui per l acquisto della prima casa la cui operatività è stata di recente estesa anche al credito al consumo di durata superiore a 4 mesi e a chi, essendo in cassa integrazione, ha subito un interruzione del rapporto di lavoro o una riduzione dell orario. Il presente documento è stato preparato nell ambito della propria attività di ricerca economica da BNL- Gruppo Bnp Paribas. Le stime e le opinioni espresse sono riferibili al Servizio Studi di BNL-Gruppo BNP Paribas e possono essere soggette a cambiamenti senza preavviso. Le informazioni e le opinioni riportate in questo documento si basano su fonti ritenute affidabili ed in buona fede. Il presente documento è stato divulgato unicamente per fini informativi. Esso non costituisce parte e non può in nessun modo essere considerato come una sollecitazione alla vendita o alla sottoscrizione di strumenti finanziari ovvero come un offerta di acquisto o di scambio di strumenti finanziari. 5 L ultimo rinnovo del 31 marzo scorso resterà in vigore fino a dicembre 17. 8

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