Dispositivi a raggi X
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- Albana Cosentino
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1 Dispositivi a raggi X Università degli Studi di Cagliari Servizio di Fisica Sanitaria e Radioprotezione
2 TUBO A RAGGI X v FILAMENTO BERSAGLIO DI TUNGSTENO CIRCUITO DEL FILAMENTO CATODO CUFFIA APERTURA TUBO SOTTOVUOTO 2
3 ELETTRODI DEL TUBO RX Elettrodo negativo (catodo) Elettrodo positivo (anodo) AMPOLLA SOTTO VUOTO Il tubo è costituito da una ampolla di vetro tenuta sottovuoto Il catodo è costituito da un filamento di tungsteno del tutto simile a quelli di una lampadina ad incandescenza 3
4 IL FILAMENTO Q = i x V x t 6 V Q = calore prodotto i = corrente V = tensione t = tempo Collegando il filamento del catodo ai capi di un alimentatore a bassa tensione (3 6 volt), si ottiene un riscaldamento del filamento per effetto termico della corrente (effetto joule) 4
5 IL FILAMENTO Il calore prodotto per effetto joule fa aumentare la temperatura del filamento Il filamento si scalda tanto da diventare incandescente ( C) Il filamento resiste alle alte temperature perché il tungsteno ha una temperatura di fusione molto elevata. 5
6 ENERGIA DI AGITAZIONE TERMICA TEMPERATURA AGITAZIONE TERMICA E = 3 2 x k x T E = Energia cinetica di una particella k = COSTANTE DI BOLTZMAN T = temperatura assoluta 6
7 EFFETTO TERMOIONICO L energia cinetica degli elettroni aumenta con la temperatura; Se l energia cinetica dovuta all agitazione termica è elevata, puó strappare gli elettroni dagli atomi del filamento; Questo effetto è chiamato: effetto termoionico. 7
8 EFFETTO TERMOIONICO È un processo di estrazione degli elettroni a causa della agitazione termica. Si traduce in tre fasi: 1. Il filamento emette elettroni 2. Il filamento assume una carica positiva 3. Gli elettroni emessi rimangono in prossimità del filamento a causa della attrazione tra cariche opposte Nuvola elettronica addensata sul catodo 8
9 ENERGIA DEGLI ELETTRONI Collegando catodo e anodo rispettivamente ai poli e di un generatore di alta tensione, gli elettroni emessi dal catodo vengono attratti dall anodo. - CATODO Generatore di alta tensione ANODO + + Quando gli elettroni arrivano all anodo hanno una energia elevata: E c = e x V E c = energia cinetica degli elettroni; e = carica dell elettrone 1.6 x C V = differenza di potenziale tra catodo e anodo 9
10 COME VIENE CONVERTITA QUESTA ENERGIA? 3 tipi di interazioni: 1 interazione dell elettrone proiettile con gli elettroni delle orbite esterne degli atomi dell anodo (atomi bersaglio). 2 passaggio ravvicinato dell elettrone proiettile in prossimità di un nucleo dell atomo bersaglio. 3- interazione dell elettrone proiettile con un elettrone dell atomo bersaglio nelle orbite piú interne (K, L ) 10
11 CALORE ELETTRONE + NUCLEO L elettrone interagisce solo con gli elettroni delle orbite più esterne; Perde solo una piccola parte della sua energia che si trasforma in calore; Questa è l interazione più frequente (99% dei casi); L anodo è costituito da materiale con un alto punto di fusione (es. Tungsteno o Molibdeno) quindi non fonde; L anodo viene raffreddato per evitare il deterioramento; ATOMO 11
12 RADIAZIONE DI FRENAMENTO ELETTRONE + NUCLEO L elettrone passa in prossimità del nucleo; Subisce una deviazione di traiettoria; A seguito dela deviazione l elettrone perde parte della sua energia; L energia persa dall e. Viene emessa come un fotone X; Questa radiazione è chiamata di frenamento o bremsstrahlung ATOMO 12
13 RADIAZIONE DI FLUORESCENZA X ELETTRONE + NUCLEO L elettrone incidente urta contro un elettrone delle orbite più interne; L elettrone colpito viene espulso dall atomo; Un elettrone di un orbita più alta va ad occupare il posto lasciato libero nell orbita interna; Viene emesso un fotone X di energia pari all energia persa dall elettrone nella transizione; ATOMO 13
14 SPETTRO DEI RAGGI X INTENSITÀ Spettro a righe dovuto alla radiazione emessa a seguito della espulsione degli elettroni delle orbite interne. Spettro continuo dovuto alla radiazione emessa a seguito del passaggio degli elettroni nelle vicinanze del nucleo. ENERGIA 14
15 INTERAZIONE DEI RAGGI X I raggi X non sono altro che fotoni, del tutto identici ai raggi γ; differiscono da questi solo per l origine (i raggi γ hanno origine nel nucleo mentre i raggi X nascono a livello degli orbitali atomici); + x x γ i raggi X interagiscono con la materia nello stesso identico modo della radiazione gamma; Una volta emessi, i raggi X sono indistinguibili dai raggi γ anche se in genere hanno energie più basse. 15
16 INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA Università degli Studi di Cagliari Servizio di Fisica Sanitaria e Radioprotezione 1
17 NOTAZIONE CHIMICA Tutti gli elementi sono caratterizzati dal numero di protoni L Idrogeno (simbolo H) ha 1 protone Tavola periodica degli Elementi Il Carbonio (simbolo C) ha 6 protoni A = Numero di Massa: indica il numero protoni + neutroni Z = Numero Atomico: indica il numero dei protoni A Z X Simbolo chimico 2
18 GLI ISOTOPI IL CARBONIO Numero protoni + neutroni Numero protoni 12 C 6 Il Carbonio 12 nel suo nucleo ha 6 protoni e 12-6 = 6 neutroni Esistono altri atomi di Carbonio che hanno un diverso numero di neutroni (isotopi) 11 C 13 C 14 C
19 GLI ISOTOPI RADIOATTIVI Alcuni isotopi dei vari elementi possono essere radioattivi altri no. Continuando l esempio del Carbonio: il Carbonio 12 e 13 sono stabili, mentre il carbonio 11 e 14 sono radioattivi. 11 C 12 C 13 C 14 C
20 MISCELA DI ISOTOPI Gli elementi presenti in natura sono costituiti da miscele di isotopi presenti in diversa percentuale. Ecco alcuni esempi di composizione isotopica di elementi naturali: Potassio (K): 93,22% 39 K + 0,01% 40 K + 6,77% 41 K Uranio (U): 0,005% 234 U + 0,720% 235 U + 99,275% 238 U Gli isotopi in giallo sono radioattivi Poiché nel corpo umano è presente una quantità di Potassio compresa fra i 110 g e i 140 g e lo 0.01% di questo è radioattivo, allora nel nostro corpo è presente una quantità di Potassio radioattivo compreso fra i 11 mg e i 14 mg. Che corrisponde ad una attività compresa fra 2.8 kbq e 3.6 kbq. 5
21 Radiazioni ionizzanti Le sorgenti radioattive emettono radiazioni di elevata energia che possono produrre la scissione delle molecole e la ionizzazione degli atomi. Per questo motivo sono dette radiazioni ionizzanti Radiazione Radiazioni emesse durante i decadimenti radioattivi: Particelle α e β Radiazioni γ Radiazioni emesse da altre sorgenti: Raggi X Raggi ultravioletti Le radiazioni ionizzanti possono produrre danni agli organismi viventi. 6
22 Particelle alfa (α) Nei nuclei molto grandi, i protoni della periferia sentono meno la forza attrattiva (forza forte) che tiene incollati i nucleoni (protoni e neutroni) fra loro, possono quindi essere espulsi dal nucleo. Non viene mai espulso un protone da solo, ma un pacchetto di nucleoni costituito da 2 protoni e 2 neutroni, chiamato particella alfa (α). La particella α ha carica 2+ 7
23 Particelle beta (β) Le particelle beta sono elettroni proprio come quelli che orbitano attorno al nucleo. Vengono chiamate particelle β per indicare che hanno una origine diversa, infatti, vengono prodotte dal nucleo durante il decadimento. Le particelle beta possono avere carica 1- oppure 1+ a seconda che si tratti di elettroni o di positroni (identici agli elettroni ma con carica positiva) 8
24 Potere frenante (Stopping Power) Una particella carica (e -, β, β +, α, p + ) che attraversa la materia interagisce con gli elettroni degli atomi producendo ionizzazioni. Occorrono mediamente 30 ev per produrre una ionizzazione e la particella perde una corrispondente frazione di energia Un parametro importante è il Potere Frenante (Stopping Power) che varia fortemente per le varie particelle e varia con il materiale e la energia della particella S = E x In Acqua, si ha : per e e β per le particelle α S = 2 Mev/cm S = 1700 MeV/cm 9
25 Una cellula attraversata da α o β Calcoliamo lo Stopping Power in ev/µm particelle beta (β) particelle alfa (α) S = 200 ev/µm S = ev/µm 1 µm 1 µm Una particella β che attraversa una cellula di diametro di 1 µm rilascia 200 ev, producendo circa 6-7 ionizzazioni; la probabilità di danno cellulare è molto bassa. Una particella α che attraversa la stessa cellula rilascia ev, producendo circa ionizzazioni; la probabilità di danno cellulare è altissima! 10
26 Particelle α e β nel tessuto molle Particelle β emesse dal Fosforo 32: E max = 1.7 MeV E max 1.7 x tessuto = = cm = 0.85 cm = 8500 µm S β 2 Particelle α tipicamente hanno una energia pari a: E = 5 MeV E 5 x tessuto = = cm = cm = 30 µm S α
27 Strato germinativo della cute Strato germinativo della cute è posto a circa 70µm di profondità. α β P32 70 µm 30 µm 8500 µm 12
28 Particelle α e β in aria Il potere frenante dipende dal numero di elettroni incontrati dalla particella ionizzante nel suo percorso Il numero di elettroni è proporzionale alla densità, quindi le particelle α e β compiono percorsi maggiori in aria piuttosto che in acqua (o nel tessuto). L aria ha una densità pari a 1.3 kg/m 3 mentre l acqua ha una densità di circa 1000 kg/m 3, quindi il percorso in aria è 1000/1.3 volte maggiore (770 volte) rispetto al percorso in acqua. 13
29 Percorso delle particelle α e β in aria e in acqua Aria 7 metri Una particella β emessa dal P32 percorre in aria una distanza pari a circa 700 cm 2.5 cm Una particella α da 5 MeV percorre in aria una distanza di circa 2.5 cm Acqua (tessuto molle) 0.85 cm Una particella β emessa dal P32 percorre in acqua una distanza pari a circa 0.85 cm cm Una particella α da 5 MeV percorre in acqua una distanza di circa cm 14
30 Radiazioni indirettamente ionizzanti Le particelle cariche come le particelle α e β sono radiazioni direttamente ionizzanti. I raggi X, γ e neutroni sono radiazioni indirettamente ionizzanti, in quanto producono ionizzazione solo dopo aver ceduto la loro energia ad una particella carica (un elettrone o un protone o un nucleo). La interazione di queste radiazioni con la materia segue leggi probabilistiche Può capitare che un fotone X o γ attraversi spessori elevati di materiali senza interagire. 15
31 Radiazioni direttamente e indirettamente ionizzanti Eβ E=Eβ-S x Una particella β che attraversa uno spessore x di materiale perde tutta oppure parte della sua energia x X, γ Una fotone X o γ che attraversa un materiale può passare indenne oppure interagire mettendo in moto un elettrone 16
32 Radiazione gamma (γ) I raggi γ non sono altro che radiazioni elettromagnetiche (e.m.) proprio come la luce visibile, le onde radio o le microonde. La radiazione e.m. è un onda che trasporta solo energia ma non materia. Le onde e.m. viaggiano in brevi treni di impulsi (piccoli pacchetti) chiamati: fotoni che simbolicamente vengono rappresentati in questo modo e sono prodotti nei decadimenti radioattivi. β γ γ α 17
33 Spettro elettromagnetico Le radiazioni luminose hanno energie comprese tra 1,5 e 3 ev I raggi ultravioletti tra 3 e 20 ev I raggi X usati per le radiografie tra e ev (20 e 100 kev) I raggi gamma emessi dal Cesio 137 esattamente ev (~662 kev) 1 kev = 1000 ev 18
34 Interazione dei fotoni I fotoni possono interagire con la materia in modi diversi a seconda dell energia che trasportano: Fotoni a bassa energia Fotoni ad media energia Fotoni ad alta energia effetto fotoelettrico interazione Compton produzione di coppie Bassa energia < 500 kev 500 kev < media energia < 1 MeV Alta energia > 1,022 MeV 19
35 Effetto fotoelettrico Un fotone di bassa energia può collidere con un elettrone orbitale ed espellerlo dall atomo. Il fotone viene totalmente assorbito; ELETTRONE FOTONE + NUCLEO L elettrone viene espulso con una energia uguale all energia del fotone meno l energia di legame dell elettrone all atomo. Vengono espulsi gli elettroni degli orbitali più interni; Gli elettroni degli orbitali superiori scendono a ricoprire la vacanza e nello spostamento vengono emessi raggi x ATOMO 20
36 ELETTRONE FOTONE + Interazione Compton Avviene per fotoni di energia media (500 kev < e< 1 MeV); consiste nella collisione di un fotone con un elettrone debolmente legato; (come gli elettroni degli orbitali più esterni); Dalla collisione emerge: - un nuovo fotone con energia inferiore e traiettoria diversa da quella originale; -l elettrone con energia pari all energia persa dal fotone incidente; NUCLEO ATOMO 21
37 Produzione di coppie Consiste nella creazione di una coppia elettrone positrone (particella del tutto simile all elettrone ma di carica +) FOTONE + E un effetto a soglia, pertanto si verifica solo per fotoni con energie superiori a 1,022 MeV (massa dell elettrone = 0,511 MeV); ATOMO NUCLEO Si verifica nelle vicinanze di un nucleo a causa dell interazione del fotone con il campo elettrico creato dal nucleo; 22
38 Probabilità di interazione La probabilità che i fotoni (raggi γ ο raggi X) interagiscano con la materia in un modo piuttosto che in un altro dipende: 1 dalla energia del fotone 2 dal numero atomico Z degli atomi della materia attraversata. effetto fotoelettrico: è prevalente alle basse energie e per valori di Z elevati; interazione Compton: è prevalente alle energie medie ed è quasi indipendente da Z; produzione di coppie: è prevalente alle alte energie e per valori di Z elevati; Z è il numero di protoni contenuti nel nucleo, e caratterizza l elemento. 23
39 Attenuazione del fascio Le interazioni dei fotoni (X e γ) con la materia sono fenomeni probabilistici; Non posso dire se il singolo fotone sarà assorbito, ma posso conoscere la frazione di fotoni che attraverserà lo schermo; 24
40 Quanti sono i fotoni che subiscono interazione? Il numero N di fotoni che interagisce dipende da: Numero di fotoni incidenti N 0 Coefficiente di attenuazione µ Spessore del materiale x Di conseguenza : N = - N 0 µ x ( il segno indica che i fotoni N risultano mancanti rispetto al numero iniziale) Tutte le leggi con un meccanismo di funzionamento probabilistico portano ad una equazione esponenziale N(x) = N 0 e -µx molto simile alla legge sul decadimento radioattivo 25
41 Coefficienti di attenuazione Il coefficiente di interazione rappresenta la frazione di radiazione gamma che interagisce per unità di spessore attraversato µ f = coefficiente di assorbimento fotoelettrico. µ c = coefficiente di interazione compton. µ pp = coeffic. di interazione per la produzione di coppie. Z Z 4 µ F 3 C E E µ 2 Z ( E 1,022) µ PP Fotoelettrico Compton Produzione di coppie 26
42 Fotoni emergenti e fotoni assorbiti Fotoni emergenti N(x) = N 0 e -µx Fotoni assorbiti N abs (x) = N 0 (1- e -µx ) 27
43 Schermature per fotoni Perché per schermare la radiazione γ e i raggi X (fotoni) si usa il piombo? Il Piombo (Pb) ha numero atomico elevato Z = 82; Per fotoni di bassa energia (E < 500 kev) l effetto predominante è quello di assorbimento fotoelettrico in cui il fotone viene assorbito totalmente; L effetto fotoelettrico ha una probabilità maggiore di avvenire per materiali con un alto numero Z, quindi il piombo è un materiale adatto a schermare fotoni di energie non troppo elevate; 28
44 Schermature per fotoni Per energie maggiori l effetto predominante diventa l interazione Compton, per il quale il valore di Z non influenza in modo incisivo l assorbimento; se gli spessori in gioco diventano troppo elevati, il piombo può creare problemi di tipo strutturale; si preferisce quindi usare materiali più adatti dal punto di vista costruttivo e strutturale come il calcestruzzo, con Z inferiore al Piombo ma con spessori più elevati si ottiene lo stesso risultato di schermatura; 29
45 Elettroni Perdono energia prevalentemente per ionizzazione del mezzo che attraversano (detto mezzo assorbente); Il potere assorbente del mezzo attraversato dipende dal numero di elettroni per unità di superficie e in misura molto minore dal numero atomico Z; I materiali utilizzati per schermare la radiazione beta (elettroni) sono quasi sempre fatti con materiali a basso numero atomico. Perché? 38
46 Radiazione di frenamento Gli elettroni hanno anche un altro modo di perdere energia, per frenamento (bremsstrahlung); - + ATOMO FOTONE ELETTRONE L elettrone arriva vicino al nucleo, viene rallentato e deviato dal suo campo elettrico; NUCLEO L energia perduta per frenamento viene emessa come radiazione elettromagnetica (fotoni); Questo fenomento viene esaltato per elettroni di energia elevata e per materiali con alto numero atomico Z; Ecco perché per schermare la radiazione beta (β) si preferisce utilizzare materiali con basso Z, per evitare che vengano prodotti fotoni; 39
47 Schermi per elettroni Per schermare gli elettroni si scelgono quindi materiali con basso Z come il plexiglas (numero atomico medio circa 7) per evitare che venga prodotta radiazione di frenamento. Per schermare gli elettroni provenienti dai decadimenti beta bastano 1 cm 1,5 cm di plexiglas Una sorgente di Stronzio 90 (Sr90) può essere schermata con 1 cm di plexiglass, se si utilizzasse piombo circa il 7% degli elettroni incidenti sulla schermatura produrrebbero radiazione elettromagnetica, in quanto l elettrone emesso nel decadimento dello Sr90 è molto energetico (2,27 mev) 40
48 Potere di penetrazione CEMENTO PLEXIGLAS CARTA La radiazione più penetrante è quella gamma e la radiazione neutronica; RAGGI GAMMA (γ) la meno penetrante èla radiazione alfa; PARTICELLE BETA (β) PARTICELLE ALFA (α) SORGENTE RADIOATTIVA La radiazione beta può essere molto penetrante a seconda dell energia trasportata dagli elettroni; 41
49 Irraggiamento esterno Le radiazioni più pericolose per irraggiamento esterno sono le radiazioni gamma, perché possono attraversare diversi spessori di materia prima di essere fermate; la radiazione alfa èla meno pericolosa per irraggiamento esterno perché viene fermata in pochi cm d aria e comunque non riesce a oltrepassare lo strato superficiale della pelle; la radiazione beta può raggiungere lo strato più profondo della pelle per energie superiori ai 70 kev, per energie inferiori può essere fermata in pochi mm di materia. la radiazione neutronica è molto pericolosa perché è molto penetrante, viene schermata con acqua o altri materiali ad alto contenuto di idrogeno. Se non viene schermata crea ionizzazioni interagendo con i nuclei di idrogeno dell acqua contenuta nel corpo; 42
50 Irraggiamento interno Quando la sorgente si trova all interno del corpo umano (esempio si respira aria contaminata) la radiazione più pericolosa èla radiazione alfa, perché perde tutta la sua energia in un breve percorso. 43
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