Integrazioni a seguito dei Pareri espressi sul P.AP.M.A.A. e sulla procedura di VAS

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2 Comune di Radda in Chianti Piazza Ferrucci Radda in Chianti Oggetto: P.A.P.M.A.A. Az. Agr."CASTELLO D'ALBOLA S.a.s.", loc. Pian d'albola, Radda in Chianti, Siena Integrazioni a seguito dei Pareri espressi sul P.AP.M.A.A. e sulla procedura di VAS In riferimento al P.A.P.M.A.A. con valore di Piano Attuativo presentato al Comune di Radda in Chianti dall'azienda Agricola Castello d'albola S.a.s. il con Prot. n.3248 Prat. n.188/2014 e successive integrazioni del (in risposta alla Vostra richiesta del ) e alla conseguente procedura di Vas (ai sensi dell'art.23 della L.R. 10/2010), il sottoscritto Arch. Carlo Mocenni nato a Siena il , CF. MCN CRL 42L28 I726J, con studio in Firenze, via G. B. Niccolini 9, iscritto all Albo degli Architetti di Firenze con il n 1062, in qualità di tecnico incaricato dalla proprietà del progetto in oggetto, trasmette gli elaborati di progetto sotto indicati: In risposta al Parere della Soprintendenza Archeologia sulla VAS Prot Cl / Analisi delle interazioni tra l'intervento ed il patrimonio archeologico In risposta al Parere della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio sulla VAS del Prot Verifica di coerenza con la scheda del D.M sez IV del P.I.T. In risposta al Parere della Provincia di Siena, riunione della Conferenza interna in materia di VIA e VAS del Chiarimenti sulle superfici oggetto di ampliamento Localizzazione rispetto all'area di pertinenza di BSA e valutazione ai sensi dell'art.13.4 del PTCP 21.5 A cura del Dr. Alessandro Civeli - Relazione e schema scarico reflui - Dimensionamento fabbisogno idrico - Gestione terreni di scavo e riporto 21.6 A cura del Agr. Giacomo Baffetti - Misure previste riguardo alla Rete Ecologica Firenze, 19/10/2015 Dott. Arch.Carlo Mocenni

3 21.1 ANALISI DELLE INTERAZIONI TRA L'INTERVENTO ED IL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO In risposta al Parere della Soprintendenza Archeologia sulla VAS Prot Cl /292, si provvede con il presente documento ad analizzare le possibili interazioni tra l'intervento di ampliamento proposto nel presente P.A.P.M.A.A. ed il patrimonio archeologico presente nelle vicinanze. Nel Comune di Radda in Chianti il sito archeologico di maggior interesse è quello di Poggio la Croce situato nei pressi della strada che conduce a Castellina a circa 5 km e mezzo in linea d'aria dal sito di intervento del Programma Aziendale. Da segnalare nel territorio circostante anche la presenza di una tomba etrusca in località La Malpensata, ad oggi in stato di semi abbandono, dove sono stati rinvenuti reperti oggi custoditi al Museo Archeologico del Chianti senese a Castellina in Chianti. Già in Comune di Gaiole in Chianti, ma comunque da segnalare è l'area archeologica di Cetamura del Chianti a circa 4 km in linea d'aria dalla cantina della Castello D'Albola S.a.s.. Si riporta di seguito la mappa con la localizzazione dei siti archeologici più vicini al luogo dell'intervento previsto nel presente P.A.P.M.A.A. (fonte sito dell'ecomuseo del Chianti).

4 Nel volume I di La carta archeologica della Provincia di Siena, R. Francovic e M. Valenti, 1999 sono riportati in maniera puntuale tutti i siti interessati da indagini archeologiche estensive nell'ambito territoriale interessato rilevando una rete di siti antichi e medioevali. Si specifica che il Programma Aziendale riguardante l'ampliamento della cantina non inciderà in alcun modo su tali siti né dal punto di vista agronomico né da quello architettonico. La nuova costruzione si localizza infatti in aderenza con la cantina esistente su un piazzale asfaltato attualmente usato come deposito merci assolutamente privo di qualsiasi interesse archeologico. Si precisa che il P.A.P.M.A.A. non prevede interventi particolari sulle colture o sulla viabilità aziendale che esulino dalla realizzazione dell'ampliamento appena descritto. L'area in cui si concentrano gli scavi ed i riporti è individuabile nella zona tramogge con il relativo piazzale antistante come mostrato nel documento allegato al P.A.P.M.A.A. (n.21.4) relativo alla gestione dei terreni di scavo e riporto. Si specifica comunque che qualsiasi ritrovamento di interesse emergesse nel corso dei livellamenti del terreno necessari alla costruzione della nuova ala della cantina o nel corso dei normali interventi di lavorazione sulle colture aziendali, sarà cura della Direzione dei Lavori documentarlo e opportunamente segnalarlo all'ente competente. Dott. Arch.Carlo Mocenni

5 21.2 VERIFICA DI COERENZA CON LA SCHEDA DEL D.M SEZ IV DEL P.I.T. In risposta alle osservazioni della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio Prot del in relazione alla documentazione per la VAS del P.A.P.M.A.A. con valenza di Piano Attuativo delle Soc. Castello D'Albola, visto il Piano di Indirizzo Territoriale della Regione Toscana con valenza di Piano Paesaggistico approvato con Del. Del C.R. N 37 del , vista la scheda del D.M sez. IV del PIT; ritenuto che in sede di VAS il progetto debba essere verificato dal punto di vista paesaggistico approfondendo in particolare quanto esposto nella sopraddetta scheda al punto 2, al punto 3 e 4, si dichiara quanto segue: Punto 2 Si dichiara che l'intervento proposto non interferisce in alcun modo con l'ambiente boscato circostante formato da bosco ceduo (prevalentemente quercia e sottobosco) ed è posizionato unicamente nel piazzale esistente antistante l'attuale cantina di cui costituisce il completamento. Punto 2.c.1 non si compromette assolutamente l'ecosistema forestale che comunque non rileva la presenza di castagneti da frutto. Punto 2.c.2, il progetto non si trova in presenza di fiumi o laghi. Punto 2.c.3: il progetto non contrasta con le misure di conservazione di cui alle specifiche norme in materia definite dal SIR/SIC, nel senso che la copertura prevista per il nuovo intervento costituisce una continuità con quella della cantina esistente di cui è la logica conclusione. La forma ed i materiali usati sono assolutamente neutri rispetto all'ambiente circostante, cercando di inserirsi nello stesso in modo da non creare contrasto percettivo così come esplicitato negli elaborati di progetto, in particolare nella documentazione fotografica e nelle ambientazioni (Doc. n. 13 e 19). Punto 3 Premesso che il progetto è previsto in ampliamento e continuità con una cantina esistente realizzata con un progetto di qualità dei primi anni novanta, da realizzarsi senza utilizzare nuovi spazi salvo un piccolo intervento di sbancamento per la zona di pigiatura delle uve previsto, tra l'altro, in un'area non boscata e costituita in parte da terreno di riporto, Punto 3.c.1: sono previste soluzioni formali, finiture esterne e cromie in continuità con l'edificio adiacente che non contrastino con l'assetto morfologico e tipologico del luogo; il progetto non interferisce con nessun percorso storico e l'unica viabilità minore viene riutilizzata nella sua conformazione originaria; particolare attenzione è stata posta nel evitare qualsiasi alterazione dell'unità percettiva del luogo sia dal punto di vista degli spazi (si utilizzano solo spazi esistenti intorno all'attuale cantina) che della morfologia del luogo come mostrato nelle documentazioni allegate al progetto; i parcheggi, nella logica sopra enunciata, utilizzano spazi già esistenti non alterando così la permeabilità dei suoli intorno al fabbricato; Punto 3.c.2: l'intervento nel suo complesso tende a mantenere i cono visivi e gli skylines del paesaggio circostante anche in virtù del fatto che essendo il nuovo volume posto alle spalle del fabbricato esistente ne costituisce una

6 naturale continuità che non interferisce con le caratteristiche morfologiche del luogo (vedi le sezioni del progetto allegato) Punto 3.c.3: non è assolutamente prevista nessuna nuovo edificazione isolata rispetto all'insediamento esistente Punto 3.c.6: il progetto non interferisce con l'assetto idrogeologico e si accorda con le caratteristiche morfologiche del contesto quanto a forma, dimensione e orientamento; non si interferisce con la viabilità interpoderale e il progetto prevede alcuni contenuti interventi di piantumazione lungo i percorsi utilizzando essenze arboree e floreali tipiche della zona; Punto 3.c.9: come già affermato l'ampliamento della cantina non prevede nessuna monumentalità architettonica, ma andando in continuità con il progetto esistente, ne costituisce una naturale conclusione. L'intero complesso è posto in vicinanza della viabilità principale SP 72 e gli accessi sulla stessa rimangono invariati ed anche i piazzali non subiscono variazioni rispetto all'assetto attuale. Le poche terre di riporto scaturite dallo scavo per le macchine della pigiatura delle uve saranno tutte utilizzate in sito, in modo particolare nella zona del campo da tennis non più utilizzato ripristinando così una più naturale sistemazione della collina adiacente alla cantina. Punto 3.c.11: il progetto non prevede alcuna modifica alla viabilità storica del luogo. Punto 4 Punto 4.c.1-2-3: l'intervento non interferisce in alcun modo con le visuali panoramiche e non compromette la intervisibilità tra nuclei e castelli storici dell'area. La cartellonistica sulla strada esistente rimarrà invariata rispetto a quella attuale. Non saranno previsti interventi che comportino la privatizzazione dei punti di vista accessibili al pubblico. Dott. Arch.Carlo Mocenni

7 21.3 CHIARIMENTI SULLE SUPERFICI OGGETTO DI AMPLIAMENTO Nel Parere della Provincia di Siena, riunione della Conferenza interna in materia di VIA e VAS del , si evidenzia una discordanza tra le superfici dichiarate nella documentazione di VAS e quelle richiamate nel parere ai fini agronomici. Nel documento preliminare di VAS sono riportate le superficie utile della cantina esistente pari a 1562 mq, la superficie coperta attuale e in ampliamento rispettivamente di 2493 mq e di 1315 mq e la superficie coperta totale pari a 3808 mq. Nel parere del Servizio Sviluppo Economico e Rurale della Provincia di Siena Prot. n del sono riportate la superfici utili dei diversi locali interni e nello specifico: - del locale per affinamento in legno pari a 715 mq, - del corridoio di accesso e servizio di 205 mq e della tettoia esistente nord che verrà chiusa di 505 mq, per un totale di 710 mq che verranno utilizzati come area di lavorazione in acciaio, - della nuova tettoia di copertura della zona tramogge di 163 mq, - della zona accoglienza composta da sala, bagno, antibagno e ripostiglio per un totale di 104 mq. Tutte le superfici utili sopra citate sono riportate nelle piante presentate nel Documento n. 10 Tavola di progetto n.7 inviato al Comune di Radda in Chianti via pec il Si chiarisce quindi in modo univoco che le superfici oggetto del presente P.A.P.M.A.A., citate nei documenti, non sono in discordanza ma riportano diverse grandezze urbanisticoedilizie non paragonabili tra loro. Si specifica che le grandezze urbanistico-edilizie sono intese come segue: - si definisce superficie utile (Su) la superficie effettivamente calpestabile di un unità immobiliare, oppure di un edificio o complesso edilizio, corrispondente alla somma della superficie utile abitabile o agibile (Sua) e della superficie non residenziale o accessoria (Snr) (vedi Art.6 p.1.10 del REI) - si definisce superficie coperta (Sc) la superficie risultante dalla proiezione sul piano orizzontale dell ingombro planimetrico massimo dell edificio fuori terra, delimitato dagli elementi verticali esterni dell edificio medesimo, quali pareti perimetrali, pilastri, setti portanti (vedi Art.6 p.1.10 del REI) Dott. Arch.Carlo Mocenni

8 21.4 LOCALIZZAZIONE RISPETTO ALL'AREA DI PERTINENZA DI BSA E VALUTAZIONE AI SENSI DELL'ART.13.4 DEL PTCP L'intervento di ampliamento della cantina dell'azienda Agricola Castello d'albole S.a.s è localizzato in area di pertinenza di BSA come meglio specificato nel Documento n. 14 allegato al P.A.P.M.A.A. già in possesso del Comune di Radda in Chinati (invio via Pec in data ). Estratto dalla Carta degli elementi del PTCP Beni storico-architettonici Vi04 N del PS del Comune di Radda in Chianti con dettaglio sull'area di intervento, in violetto l'area di pertinenza della Fattoria di Pian D'Albola. Per verificare la coerenza dell'intervento programmato nel presente P.A.P.M.A.A. con il paesaggio naturalistico, storico e percettivo circostante è stato redatta una apposita relazione in cui si comparano più soluzioni progettuali così come indicato nell' Art del PTCP: in caso di ammissibilità di nuova edificazione, deve essere dimostrato l effetto positivo e non dannoso dell intervento, tramite comparazione di almeno tre soluzioni, delle quali una priva di edificazione e composta di interventi di sistemazione ambientale.

9 La suddetta relazione, facente anch'essa parte del Documento n. 14 allegato al P.A.P.M.A.A., è accompagnata dal Doc. 13 Relazione illustrativa degli interventi di tutela e sistemazione ambientale e paesaggistica con fotografie dello stato attuale e viste virtuali di progetto in cui si presenta la lettura analitica del paesaggio e le relazioni visuali ed estetico-percettive così come previsto dall'art del PTCP.

10 Per chiarezza si ribadisce che l'intervento proposto si inserisce al limitare dell'area di pertinenza del bene storico architettonico in una posizione particolare che, per morfologia del terreno e per localizzazione dell'edificato esistente e delle fasce arboree schermanti presenti, non influisce sulle visuali di interesse paesaggistico o sul contesto figurativo agricolo e ambientale che circonda il bene tutelato. Il progetto per l'ampliamento della cantina produce una trasformazione puntuale del paesaggio introducendo un nuovo elemento costruttivo, che però si inserisce in una zona già adibita ad usi produttivi e già storicamente edificata a tali scopi. Per questo motivo l'ampliamento non può essere considerato un elemento incongruo e non si possono ravvisare elementi che possano generare trasformazioni capaci di alterare il paesaggio rurale: non vi è incremento dell'artificialità in quanto il sito è già fortemente antropizzato, non vi è perdita di elementi vegetali, non vi sono danni ecologici o al bene storico architettonico tutelato. Per ribadire la posizione decisamente marginale rispetto al contesto dell'ampliamento a progetto si riporta un fotoinserimento panoramico in cui evidenzia che la percezione e l'identità del bene storico-architettonico tutelato non sono in alcun modo compromesse dal progetto. Per una analisi dettagliata del paesaggio, delle relazioni visuali, funzionali ed ambientali si rimanda agli elaborati allegati al P.A.P.M.A.A. già consegnati al Comune di Radda in Chianti in data in risposta alla richiesta di integrazioni del Dott. Arch.Carlo Mocenni

11 IL TECNICO: DR. ALESSANDRO CIVELI C B A EMISSIONE Az. Agr. Castello d'albola s.s. Pian d'albola - Comune di Radda in Chianti (SI) PAPMAA Az. Agr. Castello d'albola Scarico dei reflui, approvvigionamento idrico e gestione dei terreni derivanti dallo scavo - Relazione tecnica S G G 0 1 A Ott.2015

12 2 INDICE: 1 - PREMESSA PREVISIONI SULL INCREMENTO DEL FABBISOGNO IDRICO TIPOLOGIA DI SMALTIMENTO DEI REFLUI Impianto di trattamento dei reflui di vinificazione della Cantina Principale ( AUA N 1310 del 12/06/2015) Impianto di trattamento dei reflui domestici della cantina principale (AUA N 1310 del 12/06/2015) UTILIZZO DELLE TERRE RISULTANTI DAGLI SCAVI... 16

13 3 1 - PREMESSA La presente nota è stata redatta su richiesta dell Amministrazione Provinciale di Siena Servizio Ambiente per chiarire alcune tematiche collegate al con valore di Piano Attuativo nel Comune di Radda in Chianti. In particolare si chiede di chiarire, in riferimento all ampliamento in progetto, la tipologia di smaltimento dei reflui, l ammontare del fabbisogno idrico previsto e l utilizzo finale delle terre derivanti dagli scavi. La presente relazione tecnica è redatta sulla base del progetto realizzato dall Arch. Carlo Mocenni di Firenze e sulla base delle indicazioni forniteci dalla committenza nella persona del Dr. Alessandro Gallo Procuratore dell Azienda Castello d Albola S.S.. Fig. 1.1 Planimetria cantina con futuro ampliamento (rosso) L ampliamento prevede un ampio locale da adibire a dove verranno collocate circa venti nuove botti. Verrà inoltre realizzata una zona accoglienza (sala degustazione) all interno della cantina con annessi dei servizi igienici.

14 4 2 PREVISIONI SULL INCREMENTO DEL FABBISOGNO IDRICO Come già ricordato, l ampliamento prevede solo la creazione di una bottaia e di una zona degustazione con annessi dei servizi idrici, opere che non comportano alcun aumento delle attività legate al processo di vinificazione che rimane totalmente immutato. Le attività legate alla vinificazione rimarranno quindi immutate ed i consumi idrici legate alle stesse non subiranno modifiche, anzi, vista la nuova distribuzione della zona di scarico delle uve, che avverrà tutta fuori terra nel piazzale antistante l ingresso della cantina, dovrebbe sicuramente portare ad un minor consumo di acqua, vista la semplificazione del sistema di distribuzione dell acqua connesso con la modifica della zona di scarico e lavaggio delle uve. Gli unici incrementi del fabbisogno idrico saranno quindi legati alle attività di lavaggio delle nuove botti (circa 20) che verranno posizionate nella bottaia ed alle attività di lavaggio dei pavimenti dei nuovi locali (bottaia e sala accoglienza). A tale incremento si aggiungerà poi anche quello derivante dall utilizzo dei nuovi servizi igienici annessi alla zona di accoglienza. Per ciò che riguarda i servizi igienici l incremento del fabbisogno idrico è sicuramente trascurabile, dato che come dichiarato dalla committenza, si prevede un accoglienza di circa 100 persone nell arco di un anno e che tali persone rimarranno nel locale mediamente poco tempo. Inoltre, tali ospiti seguiranno comunque un percorso preciso che prevede comunque una prima accoglienza direttamente nei locali del castello. Volendo essere molto cautelativi possiamo stimare per tali servizi igienici un fabbisogno idrico medio di l/giorno per giorni all anno. Per quanto riguarda il fabbisogno legato ai lavaggi delle botti e dei pavimenti dei nuovi locali, si prevede un quantitativo d acqua pari a circa 10 m 3 annui suddivisi in due distinti lavaggi in cui verranno lavate le botti ed i pavimenti.

15 5 Complessivamente l incremento del fabbisogno idrico alla luce delle nuove attività legate all ampliamento in progetto è stimato tra 12 e 14 m 3 /annui. Attualmente il fabbisogno idrico dell azienda è garantito da due pozzi concessionati e di seguito elencati: Pozzo Cantina concessione di derivazione ad uso igienico e simili (Prat. N 792 Disp. N 128 del 31/12/2013) Pozzo Ellere - concessione di derivazione ad uso igienico e simili (Prat. N richiesta cambio d uso ad Agosto 2014) Complessivamente la portata concessionata nei due pozzi è di 0,26 l/s pari a circa m 3 /annui. Dalle ripetute letture dei contatori, il consumo idrico medio attuale oscilla attorno ai m 3 /annui. Quindi, si può concludere che l incremento del fabbisogno idrico previsto in funzione dell ampliamento (12-14 m 3 ) è trascurabile rispetto al fabbisogno complessivo e comunque non incidente sul quantitativo d acqua totale concessionato.

16 6 3 TIPOLOGIA DI SMALTIMENTO DEI REFLUI L ampliamento in esame, oltre ad un incremento del fabbisogno idrico già valutato in precedenza, determina conseguentemente un aumento dei reflui di scarico. In particolare i reflui derivanti dal lavaggio delle botti e dei pavimenti confluiranno nell impianto di trattamento dei reflui di vinificazione della cantina, mentre gli scarichi dei nuovi servizi igienici confluiranno nell impianto di trattamento dei reflui domestici della cantina. Di seguito vengono descritti i due impianti già autorizzati ed attivi con le considerazioni derivanti dall incremento dei reflui dovuti al presente ampliamento. 3.1 Impianto di trattamento dei reflui di vinificazione della Cantina Principale (AUA N 1310 del 12/06/2015) Gli impianti di trattamento dei reflui di vinificazione afferenti alla Cantina Principale, a suo tempo autorizzati dal Comune di Radda in Chianti con Autorizzazione n. 05 del 24/04/2008 previo parere favorevole dell ARPAT di Siena (Let. Prot del ) ed ivi identificato come Impianto B, nel 2015 sono stati di nuovo autorizzati con AUA dal Servizio Ambiente dell Amm.ne Prov.le di Siena Det.n del 12/06/2015 precisando che nulla era variato rispetto alla situazione originaria. Il sistema di trattamento dei reflui di vinificazione, assimilabili alle acque reflue domestiche come da parere favorevole dell ARPAT precedentemente citato, consta dei seguenti elementi principali (dati ripresi dagli elaborati progettuali a suo tempo presentati dal progettista Dr. Geol. Pierluigi Chiavacci di Grosseto): 1 vasca equalizzatrice; 1 sedimentatore primario orizzontale tricamerale; 10 vasche di decantazione/drenaggio e successiva subirrigazione drenata. I reflui prodotti dalla cantina di vinificazione e travasi sono raccolti all interno delle 2 vasche di accumulo (vasca equalizzatrice e sedimentatore primario orizzontale tricamerale), di supporto all attività svolta all interno della cantina, dove la frazione solida, sedimentata sul fondo, viene periodicamente prelevata e conferita a ditte autorizzate. La frazione liquida viene inviata al sistema di trattamento costituito dalle 10 vasche di decantazione e drenaggio e

17 7 successiva sub-irrigazione drenata con 250 m di condotta disperdente. Con questo sistema di trattamento le acque reflue prodotte sono assibilabili alle acque reflue domestiche ai sensi della normativa vigente in materia. Nella fig sono riportati gli schemi costruttivi di dettaglio della vasca equalizzatrice e del sedimentatore primario mentre nella fig a sono forniti i particolari tecnici dell impianto di sub-irrigazione. Sedimentatore primario orizzontale Vasca equalizzatrice Fig Dettaglio schema vasca equalizzatrice e sedimentatore primario

18 8 Fig Planimetria di dettaglio dell impianto di trattamento dei reflui di vinificazione (in rosso)

19 9 Fig Pianta e sezione impianto

20 10 Vasche di sedimentazione Fig Dettaglio schema impianto subirrigazione

21 11 La vasca equalizzatrice e la vasca tricamerale hanno quindi la funzione di trattenere le parti solide originatesi dalle attività di vinificazione ed è quindi da considerarsi un processo di supporto all attività svolta all interno della cantina. Il trattamento primario avviene quindi all interno delle prime 2 vasche di sedimentazione mentre il trattamento secondario è rappresentato dalla subirrigazione drenata. Relativamente al calcolo degli AE, si precisa che, negli elaborati afferenti alla Autorizzazione n. 05 del 24/04/2008, era stato dichiarato che il quantitativo di acque reflue afferenti alla cantina assommava a m 3 /a (dati riportati anche nel parere favorevole dell ARPAT di Siena con Let. Prot del ). Secondo i dati dei consumi idrici dichiarati dall Azienda Castello d Albola s.s., il quantitativo totale di circa m 3 /a può essere così ripartito: m 3 per 10 mesi equivalenti a circa 7 m 3 /g pari a 35 AE (in base all Art. 2 Comma 1 lettera a della L.R.T. n.20/2006 secondo il quale 1 m 3 /g di acque reflue prodotte equivalgono a 5 AE); 600 m 3 per i 2 mesi della vinificazione (ottobre e novembre) equivalenti a circa 10 m 3 /g pari a 50 AE. La trincea drenante (larga cm, profonda oltre i 130 cm e con letto di ghiaia al di sotto della tubazione di 30 cm) è stata realizzata con un condotto centrale con ramificazioni parallele sul lato di valle con una lunghezza totale pari a 250 m sovradimensionandola ai fabbisogni appena calcolati (35 AE in media e 50 AE solo durante il picco della vinificazione) attribuendo 5 m di lunghezza di condotta disperdente per ciascun AE, anche se il terreno nella zona di messa in opera della trincea drenante presenta caratteristiche di permeabilità tali da ricadere tra la sabbia grossa e pietrisco (3 m per AE), secondo la classificazione di cui alla Legge 319/1976 (vedi tabella seguente ripresa da Allegato 2 D.P.G.R.T. 59R/2013): Indicativamente il condotto centrale della trincea drenante raggiunge quasi l incisione del fosso che si diparte a valle del lago e che confluisce più a valle nel Fosso Balatro.

22 12 L incremento dei reflui relativi alle attività di lavaggio botti e pavimenti nella nuova struttura raggiungono un quantitativo pari a circa 10 m 3 annui suddivisi in due lavaggi. Quindi sono previsti due picchi di consumo e di scarico concentrati in 2-3 giorni per due volte all anno. Si stima quindi un quantitativo di picco di circa 5 m 3 da scaricare nell ambito di 2-3 giorni. Cautelativamente tale quantità può essere considerata come l/giorno pari a circa A.E.. In riferimento a quanto sopra riportato, sommando i periodi di picco della vinificazione con quelli del lavaggio botti si può arrivare ad un quantitativo totale di reflui pari a quello prodotto da A.E.. La trincea drenante, come già ricordato, presenta una lunghezza di 250 metri, che in funzione della tipologia del terreno presente (sabbia grossa e pietrisco) garantirà uno smaltimento complessivo dei reflui anche con l incremento previsto; infatti 63 A.E. necessiterebbero di una trincea drenante di lunghezza pari ad almeno 189 metri e quindi ampiamente compatibile con l estensione attuale pari a 250 metri.

23 Impianto di trattamento dei reflui domestici della cantina principale (AUA N 1310 del 12/06/2015) Gli impianti di trattamento dei reflui domestici afferenti alla Cantina Principale, a suo tempo autorizzati dal Comune di Radda in Chianti con Autorizzazione n. 06 del 16/07/2010 ed ivi identificati con la lettera B1, nel 2015 sono stati di nuovo autorizzati con AUA dal Servizio Ambiente dell Amm.ne Prov.le di Siena Det.n del 12/06/2015 precisando che nulla era variato rispetto alla situazione originaria. Relativamente al calcolo degli AE, attualmente gli operai che usufruiscono dei servizi igienici della cantina sono circa 15, considerando anche gli operai che lavorano nel locale dell Imbottigliamento dove non sono presenti servizi igienici, quindi il carico di AE è di circa 7,5. Negli elaborati afferenti alla Autorizzazione n. 06 del 16/07/2010 il calcolo degli AE era stato ampiamente sovradimensionato arrivando a considerare un carico di circa 20 AE, di conseguenza anche gli impianti di trattamento erano stati dimensionati sulla base di detto valore di AE. Ne consegue quindi che gli impianti di trattamento afferenti allo scarico dei 2 servizi igienici sono ampiamente sufficienti a soddisfare le attuali condizioni di utilizzo dei servizi stessi. Di seguito riportiamo una breve ed esaustiva descrizione dell impianto, attingendo dagli elaborati progettuali a suo tempo presentati dal progettista Dr. Geol. Pierluigi Chiavacci di Grosseto. L impianto, che tratta solo i reflui domestici provenienti dai 2 bagni presenti nel locale della cantina principale, consiste in una condotta delle acque nere che, previo passaggio in fossa Imhoff (167x167 cm H 400 cm) per il trattamento primario (Fig ), convoglia gli scarichi nella subirrigazione drenata per il trattamento secondario (fig ). La trincea drenante (larga cm, profonda circa 115 cm e con letto di ghiaia al di sotto della tubazione di 30 cm) è stata realizzata con una lunghezza totale pari a circa 30 m sovradimensionandola ampiamente ai fabbisogni appena calcolati (7,5 AE) attribuendo 4 m di lunghezza di condotta disperdente per ciascun AE, anche se il terreno nella zona di messa in opera della trincea drenante presenta caratteristiche di permeabilità tali da ricadere nel raggruppamento sabbia grossa e pietrisco (3 m per AE), secondo la classificazione di cui alla Legge 319/1976 (vedi tabella seguente ripresa da Allegato 2 D.P.G.R.T. 59R/2013):

24 14 Fossa Imhoff Fig Schema fossa Imhoff Fig Schema subirrigazione drenata

25 15 I reflui dei servizi igienici a servizio della zona di accoglienza verranno immessi nell impianto di trattamento esistente dei reflui dei servizi igienici della cantina descritto nelle pagine precedenti. Come già ribadito nel capitolo relativo ai fabbisogni idrici, l incremento del fabbisogno idrico e quindi dello smaltimento dei reflui connesso con i nuovi servizi igienici è sicuramente trascurabile. Cautelativamente si stima, per tali servizi igienici, un quantitativo di reflui medio di l/giorno per giorni all anno. Quindi l incremento dei reflui nell impianto di trattamento dei reflui domestici della cantina, può essere, per giorni annui, computato pari al quantitativo prodotto da 1 A.E.. Dato che il calcolo degli AE per l impianto esistente era stato ampiamente sovradimensionato arrivando a considerare un carico di circa 20 AE, anche nella condizione più sfavore dove il carico dei reflui sarà pari a 8,5 (7,5 + 1) A.E. l impianto esistente risulta ampiamente adeguato allo smaltimento complessivo dei reflui.

26 16 4 UTILIZZO DELLE TERRE RISULTANTI DAGLI SCAVI La realizzazione dell ampliamento necessiterà di scavare preliminarmente un quantitativo di terreno pari a circa m 3., come risulta dai calcoli eseguiti e trasmessoci dall Arch. Carlo Mocenni di Firenze, progettista dell intervento di ampliamento. Le terre risultanti dallo scavo saranno riutilizzate completamente all interno della zona in esame su di un area avente un estensione di circa 550 m 2. (identificata nella successiva fig. 4.1). Da ciò risulta che il terreno scavato sarà distribuito sull area evidenziata nella fig. 4.1, con un spessore di circa 30 cm. Siena, Ottobre 2015 IL TECNICO: DR. ALESSANDRO CIVELI

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